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#le streghe siamo noi
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Barbara Ehrenreich, Deirdre English - Le Streghe Siamo Noi - La Salamandra - 1975
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empreinte0 · 5 months
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“Riposa in potere” scrive Elena la sorella di Giulia Cecchettin. Noi lo sapevamo che sarebbe finita così. Queste sono morti di stato, quelle delle ragazze e delle donne, morte per mano di un uomo, un amico, un fidanzato, un marito.
Riposa in potere Giulia, che frase potente, perchè tutte le volte che riproviamo a riprenderci il diritto al No, non ti desidero più, non ti amo più, veniamo uccise a mani nude con crudeltà. Si dirà di lui che era un bravo ragazzo, no non lo era, era un prevaricatore ed ha potuto agire in nome di una società e di mille governi che non si occupano abbastanza della disuguaglianza di genere, di questo si tratta. Anzi la ampliano, rendendoci sempre più povere, impossibilitate a reagire. E se facciamo sentire la nostra voce ecco che siamo streghe o isteriche. E nessuna ragazza vuole esserlo. Siamo vittime dei governi che non fanno prevenzione a scuola, anzi le scuole le impoveriscono. Che non si parli di questo e di quello, di educazione sessuale e sentimentale, c’è la famiglia. Ma la famiglia a quanto pare non basta, non bastano i pochi fondi ai centri Antiviolenza, non bastano le pene severe- quando ci sono- il codice rosso, serve di più, serve che si riconosca lo stato patriarcale in cui le bambine, le ragazze e le donne vengono uccise.
Ciao Giulia, riposa in potere. Mai ci sono state parole più giuste. ♥️
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gcorvetti · 11 months
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Presto che è tardi.
Oggi riporto velocemente qualche notizia che ho una marea di cose da fare. La prima è esilarante, un signore spacca un bancomat con un crocifisso :D gli aveva ritirato la carta, i passanti indifferenti o ridacchianti però sono un segnale della società che viviamo, va bene che le banche sono quel che sono, ma il senso civico dovrebbe almeno farti dire qualcosa. Passiamo avanti, questa è da prendere un pò con le pinze, la portavoce del ministro degli esteri russo dice che "alcune proposte di pace potrebbero funzionare", direi che dipende dalle proposte in primis e poi funzionare per chi? Sicuramente per i russi, per noi europei oramai non c'è nulla da fare siamo zerbini degli yankee e grazie a questo conflitto ci siamo tirati la zappa sui piedi per ordine di washington, perché nel libero mercato si può commerciare con chiunque lo dicano loro, quindi non con i russi, senza pensare a quanto danno ha creato al nostro export di agro-alimentare verso la russia, dal vino ai prodotti per la tavola, questo non l'ha mai detto nessuno. Comunque, a bloccare ogni tipo di proposta, che sia cinese o vaticana, c'è sempre lui zello che non vuole assolutamente negoziare, naturalmente sotto ordine degli USA, quindi si continua a ingolfare sempre di più in una guerra che non voleva nessuno ma che si sta combattendo solo per il volere dei nostri alleati tossici, si sa i rapporti tossici finiscono male. La cosa strana è che ho visto uno short di Trump, guarda cosa mi tocca scrivere, che naturalmente fa sempre il bastian contrario e dice che se sale lui la guerra finisce, non è tanto una cosa da prendere sul serio, sappiamo che a fare da padrone è il congresso con i suoi agganci alle lobby delle armi, ma questo fa capire che sono proprio loro a dettare i parametri di questo scontro, che come sempre si svolge lontano dal loro territorio, cosa da tenere sempre a mente; ma supponiamo che valdimiro nella sua stronzaggine invece di tirare le atomiche su kiev le tira in alaska, così per far partire una guerra diretta, come si comporterebbero gli yankee ad un attacco diretto in casa loro? E' un'ipotesi remota e con poche probabilità, di sicuro in entrambe i casi siamo tutti fritti.
Passando ad altro, ieri ho visto il video del prof Saudino sull'incidente del suv lamborghini che è costato la vita ad un bimbo di 5 anni, il video è un pò straziante perché la passione del professore nei temi d'attualità è enorme e traspare in video chiaramente. Sappiamo dalle notizie che i ragazzi ventenni a bordo stavano facendo una challenge per youtube, per accaparrarsi like, quindi un motivo molto futile, ma subito si additano i content creator; io non ho niente contro le persone perché possono fare quello che vogliono, ma l'importante è non dare fastidio al prossimo, in questo caso è più che fastidio, ma non additerei la categoria perché oltre ai bimbiminkia dei video ad cazzum, influencer o meno, online ci sono persone, come il professore, che fanno divulgazione, didattica, informazione, ci sono quelli che promuovono la loro arte e tanto altro, canali e argomenti interessanti di ogni tipo. Il professore naturalmente esorta al pensiero, da professore di filosofia, dice che bisogna fermarsi e riflettere e sono pienamente d'accordo, ma la velocità con cui la società odierna crea e distrugge è tale che spesso si eseguono azioni solo per un torna conto, per i soldi, e negli anni sono morte svariate persone solo per un selfie o un video estremo e solo per i numeri che gli danno notorietà e forse denaro. Il discorso è lungo e complesso perché non c'è da fare la caccia alle streghe ma da riflettere sulla società in cui viviamo, perché internet e i social sono oramai una realtà che non è possibile sradicare dalle nostre vite che piaccia o no.
Posto il video del prof
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klimt7 · 8 months
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Alle venti di una calda serata d’agosto accade quel che neanche i più pessimisti sullo stato del servizio pubblico avrebbero potuto immaginare. Accade cioè che il generale Roberto Vannacci, vittima a suo dire del politically correct, della cancel culture, della dittatura delle minoranze e di chissà che altro, appaia nell’edizione principale del Tg1. Senza che gli sia mossa alcuna contestazione, senza una reale domanda, senza un servizio che faccia capire di cosa si stia parlando.
Sgombriamo il campo da bugie e post verità. C’è un principio che non c’entra nulla con quel che sta accadendo intorno al caso Vannacci. Quel principio è la libertà di opinione.
Nessuno di coloro che lo criticano la mette in discussione. Chi lo difende, la tira in ballo come ormai è d’uso a destra: per giustificare qualsiasi dichiarazione abbia a che fare con odio, violenza, discriminazione, razzismo. “Che c’è di male, io la penso così, sono libero di dirlo”.
Non siamo qui a invocare roghi di libri, si tranquillizzi il vicepremier Matteo Salvini. Non siamo qui ad armare cacce alle streghe. Secondo il saggio di Vannacci, del resto, le “fattucchiere” siamo noi: persone secondo cui il ruolo delle donne non è quello di stare a casa per dare figli alla patria e prendersene cura senza gravare lo Stato con i costi di servizi inutili come gli asili nido. E per le quali l’”emancipazione femminile” non è una pericolosa fissazione, ma un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione che parla di eguale dignità. Così come parla di accoglienza dello straniero e del profugo, non accetta distinzioni di sesso, razza o religione, vieta la discriminazione per orientamento sessuale. E in nessuna sua parte mai giustifica la violenza che Vannacci invoca in caso di quella che lui definisce “legittima difesa”, né sancisce il “diritto all’odio e al disprezzo” che il generale rivendica contro la dittatura dell’inclusività.
Non si tratta quindi di libertà di pensiero, ma di etica della responsabilità di un rappresentante dell’esercito chiamato a difendere la Costituzione, non a sovvertirla con i suoi vagheggiamenti di mondi al contrario.
Per questo il ministro della Difesa Guido Crosetto ha fatto quel che doveva fare e per questo chi oggi lo attacca o anche solo ne prende le distanze nella maggioranza, fa qualcosa di molto pericoloso: perché vorrebbe consentire che un simile pensiero, violento, sessista, machista, razzista, possa albergare e cercare proseliti – è il chiaro intento del libro – all’interno delle Forze armate.
Che sono – lo prescrive l’articolo 52 della Carta – informate allo “spirito democratico della Repubblica”. E che quello spirito devono difendere “con disciplina e onore”.
Ora, se le farneticazioni di Vannacci – che è certo libero di esprimerle da privato cittadino, ma non da generale di un qualsiasi settore dell’esercito italiano – si fossero limitate a un libro autoprodotto, ma perfettamente e velocemente editato come ha fatto notare su queste pagine Gianluca Nicoletti, e a qualche apparizione su tv semiclandestine e No vax come Byoblu, potremmo anche non essere preoccupati. Certo, ci sono già i siti che vendono le magliette. E sì, i nerissimi come Gianni Alemanno si sono ringalluzziti. Ma insomma, tutto questo resterebbe nell’ombra che compete ai pensieri eversivi.
Ieri sera però il Tg1 delle 20 – il principale telegiornale del servizio pubblico nell’ora di punta – ha pensato bene di intervistare Vannacci senza in alcun modo chiedergli conto di quanto scritto, né evidenziando nei servizi che hanno preceduto il colloquio il contenuto osceno del suo libro. Quello che hanno visto i cittadini è stato un mite generale che dice di aver servito la patria per 37 anni, di non escludere nulla, in merito a una sua discesa in politica, e di essere certo di non aver leso la dignità di alcuno. Quindi non delle persone omosessuali: “Fatevene una ragione: non siete normali!”. Non di Paola Egonu che non può essere considerata a tutti gli effetti italiana per via dei suoi tratti somatici. E potremmo continuare.
Il tg sovranista per eccellenza ha così fatto il giro completo. Non solo non racconta adeguatamente quel che accade nel Paese per evitare di disturbare la narrazione estiva del governo in vacanza.
Non solo non spiega in alcun modo come questa vicenda stia scuotendo – dividendola – la maggioranza. Per non parlare delle migliaia di minori non accompagnati che arrivano sulle nostre coste senza che un piano adeguato sia stato approntato per loro e per gli oltre 100mila migranti sbarcati.
Ma fa torto perfino alla premier: una donna che lavora, con una figlia, non sposata. Quella che Vannacci definirebbe “una fattucchiera” del mondo al contrario.
Qui non si tratta di denunciare la lottizzazione della Rai e la presa asfissiante della politica e del Parlamento che ne è di fatto l’editore (modello Bbc, dove sei?).
Tutti i governi, a partire da quelli che dicevano di voler cambiare le cose, si sono spartiti direzioni, vicedirezioni, aree di influenza, e i pochi che lo hanno denunciato sono stati messi a tacere.
Questa volta però c’è di più: c’è un totale, pervicace, sorprendente e prepotente sovvertimento della realtà. Senza che questo Paese stia mostrando gli anticorpi che servono a smascherarlo.
Meloni per prima ha molto da temere dai rigurgiti neri che pure il suo partito non riesce ad abbandonare. Potrebbe – se volesse - lasciare il buen retiro pugliese, mettere da parte le interviste soft-pop al settimanale Chi e schierarsi senza se e senza ma con Guido Crosetto.
In difesa del buon senso e della dignità delle Forze Armate. Della Costituzione e del Paese che è stata chiamata a guidare. Potrebbe, se volesse. Ma questo è ancora da capire.
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susieporta · 9 months
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Siamo donne.
Siamo donne sacre, valorizzando il nostro sacro femminile, rispettando ogni cosa che c'è nella nostra vita, dandogli un senso e il posto che meritano.
Siamo donne guerriere, donne che prendiamo le nostre scelte, che viviamo in completa libertà, capaci di godere e sfruttare il nostro tempo, di essere noi pienamente, di dire no quando vogliamo farlo.
Siamo donne sorelle, capaci di sostenerci.
Siamo donne, quelle che possiedono il potere della voce, ma anche del silenzio, il controllo sui nostri corpi belli e sacri, che danziamo, che corriamo, che ci nutriamo con amore, che riposiamo quando è necessario.
Siamo donne potenti, ci onoriamo, siamo creative e presenti. Siamo donne d'amore, che rispettiamo l'altro e che un accordo reciproco, ci aiutiamo a crescere.
Siamo donne streghe, quelle che amano la natura, che accarezzano le foglie delle piante, che sono radicate alla terra; siamo anche quelle che amano gli animali, le stesse che impariamo dalle loro medicine, e che siamo libere di trasformarci come farfalle, di volare come uccelli, di mantenerci calde e amorevoli come le grandi orse.
Siamo le donne apprendiste, che non importa quante conoscenze risiedono nel nostro corpo e nella nostra anima, continuiamo a nutrire la nostra mente. Siamo le donne medicina, benedette da tutti i nostri antenati, onorando le loro memorie e le loro vite. Siamo quelle donne sacre che conoscono la loro mitologia, che sanno chi sono veramente.
Siamo donne.
- La donna della luna
-Arte: Vianney Lopez
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sohtaq · 1 year
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diavolo di destino decide le vicende ho i crampi all’intestino il mio corpo si difende che poi noi tra la gente siamo sempre fuori luogo in mezzo a quelle amiche streghe che io brucerei sul rogo puoi chiamarle conoscenze o puoi trovare un altro modo se resto zitto esplodo scusatemi lo sfogo
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unapinetaamare718 · 10 months
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Siamo nati a Genova, e quando abbiamo visto la luce era quella della Lanterna.
La vita di noi Genovesi è scandita da certezze minime, ma in compenso indiscutibili.
A Genova la gente si lamenta sempre.
A Genova la gente non è cordiale con il turista.
A Genova non ci sappiamo fare con l’ospitalità.
A Genova siamo musoni, schivi, diffidenti, intolleranti, non sorridiamo mai e bla bla bla.
Le altre città sono larghe.
Genova è lunga.
A Genova siamo incastrati gli uni sugli altri.
A Genova non abbiamo spazio.
A Genova siamo schiacciati tra le colline e il mare.
Sì. Perché a noi Genovesi piace vivere così. Tutti vicini. Tutti abbracciati.
Genova ha una sola linea metropolitana, che chiude alle nove di sera.
A Genova i mezzi pubblici sono sempre in ritardo e sono sempre strapieni.
A Genova le strade sono strette, ci sono salite e discese, curve e gallerie, e noi siamo sempre in troppi a guidare e ci innervosiamo facilmente.
A Genova quando devi imprecare preferisci farlo in dialetto, perché rende meglio l’idea.
A Genova se hai la fortuna di essere sulla Sopraelevata durante l’ora del tramonto puoi vedere il cielo rosa e il mare viola.
A Genova abbiamo le tegole fatte di ardesia nera.
Così quando piove i tetti diventano lucidi, riflettono il cielo e le case sembrano fatte di specchi.
A Genova il Centro Storico è un labirinto di botteghe e carruggi, se non la conosci ti perdi.
Questo serviva nell’antichità a difenderci dai predoni che approdavano dal mare e dai briganti che irrompevano dalle colline.
Genova è stata una Repubblica Marinara.
Genova è stata uno snodo fondamentale per il commercio, per via della sua posizione strategica, tra la terra e il mare.
Genova è patria di esploratori, inventori, inquisitori, ladri, tagliagole, pirati, nobildonne, streghe, sante e prostitute.
Genova ha i gatti sui tetti e i topi per le strade del porto.
Genova è la focaccia, il pesto, i pansoti al sugo di noci e la torta Pasqualina.
Genova sono gli ulivi sulla riviera.
Genova sono i Parchi di Nervi e i suoi scoiattoli.
Genova è la pizza d’asporto mangiata sugli scogli di Boccadasse.
Genova è il gelato in Corso Italia con gli amici il sabato sera.
Genova è l’aperitivo in Piazza delle Erbe.
Genova è lo shopping con gli amici in via Venti Settembre.
Genova sono i bonghi in Piazza De Ferrari.
Genova è le sue scritte anarchiche sui portoni, i palazzi e le saracinesche dei vicoli.
Genova è le sue biblioteche e i suoi musei.
A Genova, quando siamo innamorate, la sera andiamo sulle alture di Righi, in macchine scomode dai vetri appannati.
Genova è la grigliata sui prati in Primavera.
Genova è la festa in spiaggia nelle serate d’Estate.
Genova sono le piogge e i fiumi esondati ogni anno in Autunno.
Genova è la città che si ferma incapace di gestire la neve d’Inverno.
Genova è le sue alluvioni e i suoi morti ogni anno.
A Genova non si trova lavoro. Per questo prima o poi di qua ce ne dobbiamo andare.
A Genova quando ci vivi non la sopporti e te ne lamenti.
Quando però vai a vivere in un'altra città ti manca e parli a tutti di Lei.
Perché Genova ha mille disagi e difetti, e io sono pronto a riconoscerli tutti.
Ma è la mia città, Casa mia, e l’avrò dentro per sempre.
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stomacoamore · 1 year
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(Dedica nel libro)
Dedica d’Amore
In Dedicazione e Amore a tutte quelle donne, a tutte quelle streghe, emarginate, reiette, folli, alle poetesse, alle scrittrici, alle malocchiate, portatrici di scompiglio e caos, a quelle che come Lilith hanno compiuto passi sopra e oltre l’uomo, a quelle che come Artemide hanno saputo dire No e hanno saputo punire, alle impunite, alle sofferenti, alle ardenti, a chi ha amato tanto e tantə ed è stata messa al rogo, a chi non ha voluto amare ed e’ stata costretta comunque a rinunciare al suo corpo e poi e’ stata messa al rogo, a chi non ama per niente, a chi ha altri interessi ed e’ stata messa al rogo, a chi ama tanto se stessa e non desidera generare, a chi non riesce ad amarsi, a chi desidera generare ma non ne ha la possibilità, a chi ha perso l’amore, a chi non lo ha mai trovato, a chi ha subito l’amore, a chi ha perso suoi figli, a chi ha scelto di perderli, a quelle donne intelligenti che non si sottomettono, che ragionano, che hanno personalità, a chi ha più di una personalità e che ne nasconde ogni lato inaccettabile, a chi ha ricevuto schiaffi e ha risposto, a chi non e’ riuscita a rispondere, a chi maledice gli uomini, a chi benedice e protegge le donne, a chi odia e combatte il patriarcato, a tutte quelle sagge donne che hanno appreso dalla sofferenza, alle sciamane prese per matte , alle matte, alle disturbate, alle sopravvissute dalla guerra di genere, alle donne transessuali, agli uomini transessuali, alle lesbiche, alle bisessuali, alle persone non binarie, alle persone intersessuali, ai de-generatə, a quelle lesbiche e omosessuali costrettə a violenza eterocispatriarcale, che recitano una falsa identità, costrettə allo stupro della normatività eterosessuale, alle prostitutə, a chi e’ fuggitə da casa per trovare nella strada un nido, a chi è per caso cadutə da un ponte, a chi è stato lanciatə dal balcone nella lontana steppa. A tuttə noi messi al rogo, a quel fuoco che la società ci ha imposto per purificarci dai nostri “peccati”, all’ olocausto fallito dei clerici e dei nazisti. No! Non ci hanno sterminato e non ci stermineranno mai. A quel fuoco che ci scotta ma che non sembra mai bruciarci, a quel fuoco che non ci ammazza perché siamo streghe, a quellə che invece sono mortə e poi risortə nelle nostre vite, nelle nostre urla e nelle nostre lacrime. Alle storie vissute. A noi, streghe di Libertà, dedico il mio libro, sorto in momenti di resistenza alla tortura e alla violenza maschile spietata; composto di senso ed editato nella rielaborazione, nell’Amore e nel Rispetto.
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Guarda "LE DONNE SONO" di CLAUDIO BAGLIONI" su YouTube
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Io ne ho avuta
Una che era un guaio più delle cambiali (Brasil... la la la...)
E piangeva alle feste e rideva ai funerali (Fusil...)
Marinai
(Maliarde son)
Questi uomini
(Le gattoparde)
E le femmine sono lontani
(Occhi di spia)
Oceani
(Negri e zumbon nella malia della passion)
Io con una
Mi ricordo il primo bacio che le detti (miomao)
Attento a dove il naso va
E lei rimase tutto il tempo a denti stretti (cacao)
I cow boys
Che sparano
(Là nell'alcova...)
Tappi e stesse cazzate e all'occhiello
(Quanti languor)
Un sedano
(Su quel visin finto candor di porcellin)
Le donne sono qualche cosa
Di allegro e 1930
Voci a colori pelle di mimosa
Ombrosità di ascelle
Cuori nella tormenta
Le donne sgambano odorose
Ed hanno sogni dentro un frullatore
Insolite insolute insalate capricciose
Si tolgono i peccati con lo smacchiatore
Io di un'altra
Che fu al buio gridolini e friggi friggi
(Che palle)
Quando accesi l'abat-jour
Le scoprii l'orsetto con i baffi grigi
(Oval)
Naufraghi
(E cellophan)
Su un tavolo
(Lucido e teso)
Che galleggia nel vino uomo in mare (Stringono al sen)
Salvatelo
(Quel fior del mal il cui velen ci fu fatal)
Le donne sono streghe e fate
Silenzio di occhi vento di ginestra
Tutte le stesse gambe accavallate
Bambine di cortile
Direttrici d'orchestra
Le donne fanno l'improvviso
E uomo tu non potrai mai sapermi
E sono Eve e uve e male e mele in Paradiso
E noi chi siamo noi
I serpenti o i vermi
(I vermi)
Le pattinatrici girano nella TV
Tagliando un'aria di ghiaccio
Saltano su appese a un braccio
E piccoli studiati gesti
E piroette nei costumi celesti
E le melette nelle guance
Prendono fiato
E prenderanno un dì marito
E con la stessa grazia
Ripiegheranno le ali giù
O belle o brutte
Le donne sono proprio tante
E se si potesse farne una sola
(O quante figlie madama dorè)
Di tutte
Ma anche quella sola no
(Non c'è)
E sai che c'è
(Che c'è)
Che beviamo cantiamo saltiamo
Alla faccia
Alla faccia delle loro belle facce
Alla faccia
Alla faccia delle loro belle facce
Alla faccia loro
Alla faccia delle loro belle facce
Alla faccia loro
Alla faccia delle loro belle facce
Rumbe sambe mambi milonghe
Lande tundre giungle feconde
Ombre zombi calimbe macumbe
Fionde pitonghe sghembe malandre
Blande jumbe simbe mocambe
Strombe rande nefande valanghe
Monde mutande bumbe goganghe
Umbre malombre langhe strapiombe
Coimbre mustanghe burunde malinde
Danga que romba la coiomba...
Aridanga que romba la coiomba.
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Da: LE STREGHE DI SHAKESPEARE - di Gianpiero Menniti 
ZAC E IL SUO GRIDATO J'ACCUSE…!
[...] E i politicanti? Genuino riflesso di questa borghesia merdosa della quale sono i primus inter pares, i più sublimi tra i ladroni, laidi e bugiardi, incompetenti, ignoranti di ignoranza crassa e reiterante, vermi di un verminaio infetto, baldracche putride, maschi e femmine che aprono la bocca solo in tre occasioni, per dire cazzate, per ingozzarsi come maiali e la terza… inutile dirla, no! E lo fanno pure male… Gli italiani sono furbi e credono pervicacemente che la furbizia sia un attributo dell’intelligenza. La furbizia è invece un sottoprodotto dell’intelligenza, un elemento di scarto che quando pervade le coscienze annulla ogni possibile evoluzione della comunità, esclude dalla diffusione del benessere, crea divari sempre più profondi tra segmenti sociali e generazioni, produce malaffare, corruzione, insopportabile prepotenza e violenza efferata. Sì, siamo furbi noi italiani e siamo convinti, nella nostra furbissima capacità intuitiva, che nulla possa cambiare e che convenga rimanere sottotraccia per non compromettersi troppo, per non sbagliare, per non correre il rischio di votare per i perdenti. Gli italiani sono abilissimi a salire repentinamente sul carro dei cosiddetti vincitori, i quali altro non sono che i protagonisti di piccoli riposizionamenti in un sistema di potere che rimane uguale, immutabile. Come un codazzo infame riconosciamo e seguiamo pedissequamente i più furbi tra i furbi, quelli che occupano le stanze dei “bottoni”, quelli che “hanno fatto i soldi” (non importa come...), che guidano monopoli nel campo del commercio e dell’industria, che creano trust e cartelli incasellandoci nelle file sempre più lunghe ai super-mercati, agli uffici postali, agli sportelli delle Asl, delle banche e delle assicurazioni, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate, di Equitalia e delle farmacie, a pagare tasse per servizi inesistenti, camminando in città brutte, sporche, disordinate ed invivibili. Questo Paese è una tragedia, una gozzovigliata di massa che scantona nel grottesco e nelle immagini di morte, che presenta continui cambi di scena nascondendo la visione di un’umanità brutalizzata da pratiche sadomasochiste di quart’ordine, un Paese nel quale non si riesce più a fabbricare una pentola decente, ad avere un idraulico che non ti produca più danni di quelli che volevi riparare e così un elettricista, un gommista o un carrozziere, un meccanico o un avvocato, un commercialista o un dentista, un macellaio o un salumiere, un medico o un farmacista e chi più ne ha più ne metta. Non c’è scampo, invasi da migliaia e migliaia di leggi incomprensibili ed inapplicabili per alimentare la burocrazia più stupida del pianeta, una burocrazia che rende vana e inutile ogni idea, proposta, iniziativa, tassazioni invereconde di ogni genere e tipo che ingrassano un sistema pubblico da quarto mondo, scuole fatiscenti, università trasformate in esamifici, una giustizia che sevizia e non corregge nulla del marcio che avanza, intere regioni in mano alla criminalità organizzata e loro fanno le conferenze stampa e a proposito di stampa e editoria stendiamo un velo pietoso. Questo è un Paese senza futuro, una cloaca a cielo aperto, un immenso immondezzaio che questa borghesia, sia quella ripulita che nasce dai bassi e porta la puzza di coscienza che ha addosso come un profumo da spandere, che quella nata alta per godere di più del sottile gusto di lasciarsi scivolare più a lungo e sempre più in basso per auto degradazione, ha distrutto consapevolmente accettando l’incessante compromesso quotidiano del comparaggio e della bottega, l’assenza di un senso minimo di creanza e di buona educazione, l’imitazione delle peggiori pratiche perché tanto è il peggio che vale di più sulla bilancia distorta dei diritti e dei doveri di cittadinanza. L’Italia è un Paese di chiacchieroni inutili. Ma avrebbe le potenzialità per diventare una potenza economica straordinaria facendo leva sulle immense risorse ambientali e culturali. Abbiamo almeno quattromila imprese manifatturiere che potenzialmente possono diventare leader nel mondo. L’inventiva degli italiani, ora piegata al malaffare piccolo e grande, è una dote vera, non è retorica, è qualcosa che nasce da un’identità originale e non facilmente riproducibile altrove, ce la portiamo dentro e sappiamo mostrarla all’estero quando semplicemente addomesticata da un sistema statale corretto, la poniamo al servizio della nostra dignità di uomini e donne onesti con se stessi e con gli altri. La nostra genialità, in Italia, la trasformiamo in pratica per banditismo.  
Francesco Hayez (1791-1882): "Accusa segreta", 1847-1848, Musei Civici di Pavia. Quadreria dell'Ottocento
In copertina: Maria Casalanguida: Interpretazione de ‘Il bagno turco di Ingres’, 1976, collezione privata
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ross-nekochan · 2 years
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Al corso di Letteratura Inglese (che ho seguito ormai qualche anno fa) il tema fu la magia e la stregoneria nel rinascimento letterario inglese. La donna a quei tempi era spesso accusata di stregoneria per i motivi più disparati e spesso nella letteratura era dipinta nello stesso modo: Lady Macbeth sembra invocare degli spiriti in più punti e in The Witch of Edmonton la protagonista è effettivamente una strega. Tuttavia, il messaggio del corso era: erano descritte come streghe, ma erano per lo più soprusi che la donna ha dovuto subìre. La protagonista di The Witch of Edmonton ha veramente invocato il diavolo, però lo aveva fatto perché stanca dei soprusi subìti solo perché donna e povera. Le donne spesso venivano accusate e torturate per accuse infondate e spessissimo sotto tortura ammettevano misfatti mai commessi. Anche nei secoli successivi, l'isteria era considerata una malattia prettamente femminile: la donna era "la pazza".
Però io quando finii per studiare quel corso pensai di voler dire esattamente questo alla prof: io comunque veramente ci credo che noi donne siamo un po' streghe (oltre che pazze).
E sapete perché?
Per il ciclo.
Oltre ad essere uno sballottamento ormonale senza precedenti, le mestruazioni ti tolgono la lucidità mentale e il normale assetto mente-corpo. Durante il ciclo non ci riconosciamo più nemmeno noi: abbiamo fame mentre abbiamo la nausea, vogliamo piangere mentre vogliamo picchiare. Se aggiungiamo i dolori lancinanti al ventre, la sanità mentale potrebbe andarsi a far benedire facilmente.
Con le conoscenze che si avevano a quel tempo, come avreste definito tutto ciò? È isterica, è pazza, è una strega.
Aggiungiamoci un ulteriore elemento mistificatore: la bellezza. La femminilità è un mistero ancora poco chiaro persino a me stessa, nonostante faccia parte di questo genere. La bellezza abbassa(va) le difese dell'uomo alpha e lo spaventa(va). La donna diventa creatura da temere, da allontanare - la strega, la pazza. Ma come si fa ad allontanare l'oggetto del desiderio? E su questo punto, fiumi e fiumi di inchiostro sono stati versati nel corso dei secoli.
Quindi sì, è vero: siamo pazze, siamo streghe. Ma non è colpa nostra. Perchè la vera fonte della nostra stregoneria risiede nel ventre: le nostre ovaie.
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osterialagramola · 1 year
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Le ombre cupe di Halloween si stanno avvicinando e noi siamo pronti per accogliere tutte le streghe…. 💀💀💀💀💀💀💀 @osterialagramola Osteria La Gramola LOC Tavarnelle (Firenze) www.gramola.it 055 8050321 #osterialagramola #barberinotavarnelle #bistecca #fiorentina #chianti #tradizionitoscane #peposo #pappardelle #nana (presso Gramola - La Tua Osteria In Chianti) https://www.instagram.com/p/CkTfqOmLNTW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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mancino · 2 years
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"Ma noi siamo streghe,ragazza mia.
Le streghe non hanno mai vita facile:
Affrontano pene che spezzerebbero in fretta anime più fragili,
E vanno avanti lo stesso,piangono,
A volte,quando sono sole,
Ogni volta che vorrebbero lamentarsi stringono i denti.
O ridono come folli.
Per questo agli altri fanno paura." #Buongiorno
(Catherine Black)
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oubliettederien · 6 months
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Ci siamo quasi! Oggi vi propongo alcune citazioni molto particolari ed originali da condividere con i vostri amici!
Intanto ve ne lascio una che mi è piaciuta molto... qual è, invece, la vostra preferita?
“Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.” - Voltaire
Per leggere tutte le citazioni clicca qui:
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sime667 · 8 months
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Anche io
2023, cose che non puoi fare se sei un maschio:
sbagliare.
Ogni dimostrazione di immaturità, fragilità, mascolinità mal sublimata
verrà utilizzata contro di te.
Non sei complicato, ferito, vittima delle carezze che ti sono state negate, dei dolori che ti porti dentro e che ancora ti fanno volgere lo sguardo verso chi dovresti ignorare:
sei un predatore, un approfittatore, un manipolatore lucido.
Sei "non tutti gli uomini", lo slogan di chi è stato ferito e ora vuol ferire a sua volta.
Sei colpevole per i tuoi stessi istinti, ed i tuoi istinti sono tutto ciò che sei: non vuoi essere visto, vuoi soltanto sesso. I tuoi non sono sentimenti, fragilità, struggimenti. In realtà fingi, adeschi, parli soltanto con l'uccello.
D'altronde la donna che non si sente amabile farà in fretta a credersi merce all'ingrosso, ed attribuirà a te il giudizio che rivolge a se stessa.
Parlare è inutile, il nemico non lo si ascolta. Assomigli troppo a qualcuno che in passato ha sgarrato. Quindi ti si depersonalizza, così da poter sfogare la propria rabbia continuando a pensarsi brave persone. Vederti come una bestia aiuterà ad odiarti meglio.
E la vergogna che provi per il tuo stesso comportamento verrà fiutata ed usata contro di te, e diventerà sempre più grande, fino a inghiottirti, a volte ucciderti. Perché è agli uomini sensibili che si punta: solo da quelli si può estorcere il tanto agognato "mea culpa", la mortificazione, la soddisfazione dell'impulso sadico - sapientemente nascosto dietro la facciata della vittima innocente. Intanto i veri manipolatori, predatori e psicopatici, guardano e ridono.
E' la solita guerra dei codardi, ove si ha paura a colpire chi col contrattacco saprebbe distruggerti, quindi si punta a chi è vulnerabile. E' la beffa di sentirsi ogni giorno ansiosi, insufficienti, distrutti dalle proprie insicurezze, e poi sentirsi dire che quello nella posizione di potere saresti tu, e ne staresti pure abusando.
Ed è ironico, perché arrivato in fondo al paragrafo pensi a quelle donne che hanno saputo denunciare gli abusi di cui sono state vittime: anche tu, a tua volta, pensi che sotto sotto sarebbe meglio stare zitti. Che a parlare ti prendi un rischio. D'altronde sei nato nel periodo Harvey Weinstein, quindi riga dritto o ti sbattiamo nel mucchio dei mostri. A noi pesi e misure non interessano. Adesso le streghe le bruciamo noi.
Forse esageri. Forse tutte queste cose ti pesano perché non sai distinguere tra l'aver fatto qualcosa di sbagliato ed il sentirsi qualcosa di sbagliato.
Ma in che senso, "sbagliato?"
Sbagliato perché ti si chiedeva d'essere un uomo quando dentro eri ancora un bambino?
Sbagliato perché nella tua immaturità si riflette quella degli uomini che hanno fatto del male a chi adesso ti punta il dito contro?
Sbagliato perché le tue emozioni fanno quello che gli pare, così come quelle di chiunque?
Sbagliato perché mentre gli altri crescevano e vivevano la loro vita, la tua era ferma in una casa fredda?
Per quale motivo la storia di chi ti accusa dovrebbe valere il mondo, mentre la tua non si ascolta neanche?
Ed è davvero così grave ciò di cui ti saresti macchiato, o viene soltanto ingigantito dallo zeitgeist?
Domande che alla fine hanno soltanto una risposta:
Cristo santo quanto siamo bravi a volerci male. A farci trascinare dal dolore e dalla rabbia, seminandoli negli altri.
Forse alla fine sta tutto nella vecchia considerazione che chi si somiglia si piglia.
E che il primo passo per volgere finalmente lo sguardo altrove
sia disfarsi di quella rabbia
che t'ha portato a renderti ridicolo
ed a scegliere chi avrebbe incentivato la tua autodistruzione.
Quella rabbia è antica, è una struttura vestigiale.
Adesso non ti serve più.
Non volere male a nessuno, e vai avanti in modo diverso.
Di introspezione ce n'è stata abbastanza.
E per l'amor del cielo, tieni la testa alta: hai sbagliato, ma hai anche trovato la forza di ammetterlo. Hai chiesto scusa, anche a chi non avresti dovuto chiederlo.
Chi vuole tenerti fermo sui tuoi errori passati non merita d'essere ascoltato.
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lenereidi · 9 months
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Un proverbio popolare dice di non credere alle streghe “che però esistono davvero”. Certo che esistono. Siamo noi, che abbiamo scelto come vocazione e come scopo l’apprendimento della saggezza cosmica, dei riti e sortilegi che ci permettono di allontanare le vibrazioni negative e di attrarre quelle benefiche, attraverso le quali possiamo fare del bene anche agli altri. (Montse Osuna, Le Magie della Strega moderna)
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