Tumgik
#liquori
popolodipekino · 4 months
Text
cretine cassette di ambigui liquori
(Alla sacrosanta regola dell'inutilità c'è una grande eccezione, valevole solo per Natale, però: la roba da mangiare e da bere. Non si regaleranno mai abbastanza dolci, salumi pregiati, tartufi giganti, barili di caviale, damigiane e bottiglie di vini; se non altro, fanno allegria. Al bando però quelle cretine cassette di ambigui liquori assortiti con cui i produttori cercano di sbolognare vecchi fondi di cantina che altrimenti nessuno comprerebbe mai.) da D. Buzzati, La tecnica dei regali è piuttosto in ribasso (Corriere della Sera, 21 dicembre 1960), in Il panettone non bastò
(questo passaggio di buzzati mi ha rievocato alla memoria un vecchio aneddoto di vita vissuta: una volta in uno scatolone di cose dolci si inserì - noi stupidini che si voleva fare i simpatici tra amici - un vasettone di sottaceti, però nascosti, anzi sottaciuti. non se ne seppe mai la sorte. i dolci invece, almeno in parte, li si condivise subito con giovialità e letizia)
3 notes · View notes
cuoredolce67 · 11 months
Text
Tumblr media
0 notes
saveriopepe · 1 year
Text
Génépy il liquore saporito di montagna
Look montanaro, colore tra il giallo lucente e il verde chiaro brillante, il profumo balsamico e gusto pieno e amarognolo. Cosi si presenta il Génépy, uno dei più antichi liquori in Europa, prodotto in tutta l’area delle Alpi occidentali italiane, ma in particolare nelle valli montane tra Cuneo e Torino. Il genepy ha un sapore forte e dolce insieme, tipico della tradizione montanara delle valli…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
erfigh · 1 year
Photo
Tumblr media
𝐿𝒾𝓂𝑜𝓃𝒸𝑒𝓁𝓁𝑜 ⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏⚏ #limoncello #italiandrincks #cocktailsitalian #spiritueux #limone #citron #cremadilimoncello #liquoreallimone #nonnarecipe #italianrecipe #limoncello🍋 #limoncellofattoincasa #liquori #liquoriartigianali #bontaitaliane #dolcipassioni #piattitipiciregionali #delicious #golosità #dolci #delizia #dessert #sweet #dolce #ricettetradizionali #thebestfood #roma #chusayinka (en Ristorante Est Est Est) https://www.instagram.com/p/CnIwX2so2Vz/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
leobellei73 · 1 year
Photo
Tumblr media
Anno 2021 ho avuto la fortuna di essere scelta dagli amici dell’opificio @roteglia1848 per fare l’etichetta della loro seconda edizione di Nocino arte… ed ecco qui il risultato! Grazie mille per la bella opportunità!! Year 2021 I was lucky enough to be chosen by the friends of the @ roteglia1848 factory to label their second edition of Nocino arte... and here's the result! Thank you so much for the beautiful opportunity!! #roteglia1848 #nocino #opificio #liquori #sassuolo #dachshund #loveanimals (presso Sassuolo) https://www.instagram.com/p/Cmy4Q8XNjrg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
belle-et-inspirante · 2 years
Text
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
Tumblr media
  Liquori.
Certamente a nessuno salterebbe mai in mente di abbinare un bicchierino di liquore con un goccio di vino. Non è tuttavia raro che liquori e distillati entrino in maniera anche prepotente nella composizione di alcune ricette, e allora può presentarsi il problema dell’eventuale scelta del vino. Ma è meglio mettersi il cuore in pace: se il liquore è presente nel piatto in maniera netta non c’è nulla da fare, perché di vino in tavola insieme con quel piatto non ce ne vuole proprio.
Marinature.
Al vasto repertorio delle marinature appartengono tutte le preparazioni in agrodolce, delle quali si è già parlato. Altre marinature sono quelle che si applicano alla selvaggina da pelo, essenzialmente per togliere l’odore ‘di selvatico’ e ammorbidire la carne prima della cottura in salmì. L’abbinamento cibo-vino in questo caso deve tener conto non tanto della marinatura di per se stessa, quanto piuttosto del piatto finale. E allora ecco che la tradizione piemontese sposa al classico civet di lepre dei grandi rossi come il Barolo e il Barbaresco, mentre altri vini rossi di buona struttura come il Taurasi o le riserve del Chianti o del Valpolicella si abbinano in maniera eccellente col salmì.
Più recentemente sono entrate nell’uso della ristorazione altre marinate ‘leggere’ a base di olio e limone per il carpaccio di carne, di pesce o di verdura. In questo caso, la presenza più o meno del limone (e talvolta anche dell’arancio e del cedro) creano problemi nella scelta del vino: quindi l’abbinamento cibo-vino diventa pressoché inpossibile. Se però il succo di agrumi è stato usato con estrema più simonia ci si potrà orientare verso un vino rosato (ad esempio il ‘dice Salentino o il Garda classico Chiaretto) nel caso delle carni o il bianco secco e morbido per il pesce (per esempio un Lugana o il Trebbiano di Romagna).
Minestre.
Per scegliere un vino che possa accompagnare una minestra in brodo occorre distinguere fra i brodini domestici ‘acque e dado’, i brodi veri e propri (scaturiti da una lunga, paziente cottura di carni o di verdure), le vellutate e le zuppe. Con le minestrine in brodo (parliamo del brodino di acqua e dado, oppure di un semplicissimo brodo vegetale, fatto con verdure non aromatiche) si può bere qualche sorso d’un vino piuttosto leggero, scegliendo fra bianchi e rosati, gli stessi magari che hanno accompagnato l’antipasto o che si assoceranno al piatto successivo. Il brodo di carne o quello nato dalla bollitura di verdure particolarmente saporite può associarsi a un rosato o a un rosso leggero. Coi passatelli e coi tortellini in brodo sta benissimo un Lambrusco. Le vellutate di verdure amano i vini bianchi d’una certa stoffa (un Tocai ad esempio), ma la Parmentier di patate preferisce dei bianchi più leggeri,
Zuppa di vino.
2 bicchieri di vino bianco secco (Pinot Grigio del Trentino o dell’Alto Adige, oppure Sylvaner dell’Alto Adige),
2 bicchieri di latte,
2 tuorli d’uovo, una noce di burro,
zucchero, sale, cannella.
Tipico piatto trentino-tirolese, la semplice, ma profumatissima zuppa di vino presuppone l’utilizzo di uno degli eleganti vini bianchi secchi della regione. Scaldate il burro sul fondo di una pentola e quindi versate il vino, portandolo a ebollizione. Aggiungete i tuorli d’uovo e un cucchiaio di zucchero avendo cura di mescolare immediatamente per evitare che l’uovo si rapprenda. Subito dopo versate lentamente il latte, regolate di sale e servite nei piatti individuali, aromatizzando la zuppa fumante con una spruzzatina di cannella in polvere.
Il minestrone di fagioli è in genere così denso che siamo già nel campo delle zuppe: va benissimo un rosso giovane (Tocai Rosso, Chianti giovane), così come al rosso si associano un po’ tutte le minestre a base di legumi. La rustica jota della Carnia a base di fagioli e orzo sta benone coi rossi friulani (Cabernet e Merlot in particolare). La ribollita toscana a base di cavolo nero si sposa meravigliosamente ai rossi della regione, a cominciare dal Chianti classico. La zuppa di funghi si associa con dei rossi asciutti di medio corpo, morbidi ed eleganti: un Teroldego Rotaliano o un Merlot sembrano perfetti, purché non passati in barrique.
Molluschi.
In genere un po’ tutti i cosiddetti ‘frutti di mare’ crudi possono sposarsi con dei buoni spumanti italiani, ma anche con dei bianchi secchi, tranquilli, di medio corpo. Uno Chardonnay ad esempio può essere una buona soluzione, a condizione che si tratti d’un vino abbastanza giovane e soprattutto che non sia stato affinato in barrique.
Gli spumanti accompagnano anche il conchigliame cucinato al naturale e quello gratinato, ma queste preparazioni si sposano anche con dei bianchi secchi abbastanza morbidi, dallo spiccato profumo floreale e fruttato come il Tocai friulano, la Vernaccia di San Gimignano, il Verdicchio dei Castelli di Jesi o il Frascati. Anche le zuppe di cozze vogliono bianchi secchi abbastanza morbidi, floreali e fruttati nelle sensazioni olfattive: un Terre di Franciacorta, ad esempio, o un Pinot Grigio.
In tema di molluschi è aperta un’annosa disputa fra gastronomi sul possibile accostamento fra vino e ostriche: i pareri sono contrastanti, e li vediamo di seguito.
Ostriche.
Ostriche e Champagne: un intrigante simbolo del lusso. In effetti, c’è chi pensa che i grandi spumanti vadano benissimo insieme con i molluschi crudi. Ma altri sono invece del tutto contrari e accettano al massimo vinelli bianchi leggerissimi. Una terza fazione reclama vini bianchi di buona struttura. Ma sta crescendo a vista d’occhio una quarta corrente: quella che per le ostriche sceglie_ LJn Moscato d’Asti aromatico e leggero, servito ben fresco.
Pasta.
e ‘è chi sostiene che con la pastasciutta si deve bere solo ed esclusiv.unerrte acqua. La prescrizione può esser condivisibile quando si tratti di mangiare, magari per motivi di dieta o di salute, un piatto di pasta in bianco, condita solo con un po’ di burro crudo o con un filo d’olio. Non è invece giustificata con delle splendide paste arricchite con sughi di pesce, di verdure, di carne o di selvaqqina. Nella scelta del vino è proprio il condimento a risultare determinante. Un sugo di pesce si può dunque generalmente consigliare un vino bianco secco, più o meno strutturato a seconda della delicatezza o della robustezza del condimento: per la pasta con le sarde della tradizione siciliana sceglieremo dunque un bianco più maturo di quello che abbineremo agli spaghetti con le vongole in bianco. Ma se il sugo di pesce è ancora più impegnativo, sarà possibile passare anche a un vino rosato o a un rosso giovane e leggero, entrambi serviti freschi.
Con un semplice ragù di carne basta un rosso leggero, ma le pappardelle con la lepre non possono che farci orientare verso un rosso robusto, anche se è importante avere ben presente le esigenze della portata successiva, che non può essere accompagnata da vini di minore struttura. Le verdure stanno benissimo insieme con la pasta: in questo caso si scelgono in genere dei bianchi abbastanza morbidi. Una pasta col sugo di funghi puo’ sposarsi con un vino rosato o con un rosso leggero e poco tannico. La pasta profumata col tartufo chiama dei rossi maturi (anche particolarmente importanti quando si usa il prezioso tartufo bianco). Della pasta ripiena (ravioli, tortellini, agnolotti e via discorrendo) parliamo più avanti.
Pesce.
Col pesce ci vuole il vino bianco. Vero, ma non sempre: talvolta col pesce ci può star bene il vino rosso, e più spesso di quanto molti credano. E così pure ci sono ottimi abbinamenti
fra piatti di pesce e vini rosati. La scelta della bottiglia giusta per le ricette di pesce può dunque essere fatta in una gamma piuttosto ampia di tipologie. In ogni caso occorre far bene attenzione a un particolare: molti hanno la discutibile attenzione di irrorare il pesce di succo di limone e questo, oltre a rovinare alcune cotture (non c’è fritto che non perda croccantezza dopo essere stato asperso di limone), rende difficilissimo, se non impossibile, l’abbinamento col vino.
L’abbinamento classico, e anche più semplice da realizzare in maniera ottimale, resta quello fra pesce e vini bianchi. Per un pesce bollito, oppure cotto alla griglia facendo attenzione che le carni non si abbrustoliscano, o ancora per un pesce leggero cucinato al vapore, si sceglierà un bianco delicato, morbido, di basso tenore alcolico. Per il pesce al cartoccio si opterà in genere per un bianco di buona struttura, secco, morbido, caratterizzato da spiccati profumi di frutta. Per le preparazioni alla mugnaia ci si può orientare verso dei bianchi secchi giovani, anche in questo caso con un bel bouquet fruttato e floreale. I pesci cotti nel sale chiedono un bianco giovane, morbido, secco, intensamente profumato di fiori e di frutta matura.
In ogni caso, occorrerà graduare la scelta del vino a seconda della tipologia del pesce in questione: il pesce azzurro, in particolare, necessita d’essere accostato a dei bianchi di corpo abbastanza spiccato. Ed è proprio dal pesce azzurro che si può incominciare a parlare anche degli abbinamenti coi vini rossi, dato che alcune tipologie di rosso si avvicinano perfettamente (addirittura meglio di tanti bianchi) con questo genere di sapidi prodotti ittici. Benissimo con alcuni rossi anche le zuppe di pesce particolarmente saporite, a base di pomodoro, e con i piatti tradizionali della cucina lacustre. Il rosso ‘da pesce’ va comunque servito fresco (che non vuol dire freddo) e dev’essere tendenzialmente leggero, comunque giovane, piuttosto fruttato, con un tenore alcolico non particolarmente alto. Dev’essere soprattutto un rosso povero di tannini (presenti in particolare nei grandi rossi da invecchiamento). Chi volesse cavarsi la soddisfazione di provare l’abbinamento pesce-rosso (rosso fresco, ben inteso) può incominciare con un Bardolino, un Chianti giovane, un Gutturnio, una Bonarda, un Marzemino, un Grignolino o una Freisa serviti insieme con una cernia al cartoccio, un fritto di acciughe, uno sgombro al pomodoro, una grigliata di sardine, un tonno coi capperi. E con piatti di pesce particolarmente carichi di sapori sta benissimo anche un Pinot Nero, ovviamente fresco.
Con dei pesci leggeri cotti alla griglia o bolliti in questo caso nulla vieta di ricorrere a dei rosati, serviti anche questi freschi di temperatura, in alternativa ai bianchi.
Ravioli.
Se per la pastasciutta conta il sugo, per i ravioli, accomunando sotto questa denominazione le varie tipologie di pasta ripiena tipiche delle varie tradizioni regionali italiane, quando si vuol scegliere il vino in abbinamento occorre fare attenzione alla farcitura. La farcia può essere infatti di verdure, di carne, di selvaggina, di pesce. Con gli agnolotti, i casoncelli e le altre tipologie di ravioli ripieni di carne sceglieremo dei rossi giovani, secchi, di medio corpo, dal profumo fruttato e poco tannici: un Dolcetto piemontese, una Barbera dell’Oltrepò Pavese, oppure un Merlot o un Valcalepio, per esempio, tenendo conto nella scelta anche dell’intensità del sapore dei formaggi utilizzati insieme con la carne.
Se il ripieno è a base di selvaggina occorrono vini più robusti, maturi, di carattere, come un Barolo o una Barbera d’Asti invechiata. Con la farcia di pesce va bene un vino bianco secco, di buona acidità, morbido, fruttato, come il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Lugana, il Cinque Terre o il Langhe Favorita.
Un’altra tipologia di paste ripiene è quella che prevede farciture a base di erbe: i ravioli agli spinaci possono sposarsi con un rosso giovane e fresco di acidità come un Refosco o un Merlot, i tipici pansotti liguri alle erbette conditi con la salsa di noci si abbinano ottimamente con un bianco come il Pigato, i classici cialzons della Carnia (ripieni di carne, uova, formaggio ed erbe) vogliono altri bianchi: un Tocai Friulano o un Riesling. I tortelli mantovani di zucca, avendo una forte componente aromatica e speziata, vanno a nozze col Gewùrztrarniner, col Mùller Thurgau o col Riesling.
E poi ci sono le tradizioni regionali. A Bologna i tortellini in brodo si servono rigorosamente col Lambrusco di Sorbara in un abbinamento pressoché perfetto. E a Mantova il Lambrusco Mantovano è lo sposo ideale degli agnoli in brodo, al punto che c’è chi versa un bicchiere di vino persino dentro al piatto, creando una squisitezza imperdibile: il bevr’in vin.
  un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/vini-da-dessert/abbinamento-vino-e-cibo-ricetta-della-zuppa-di-vino/
0 notes
blissful-moontrip · 2 years
Text
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
Tumblr media
  Liquori.
Certamente a nessuno salterebbe mai in mente di abbinare un bicchierino di liquore con un goccio di vino. Non è tuttavia raro che liquori e distillati entrino in maniera anche prepotente nella composizione di alcune ricette, e allora può presentarsi il problema dell’eventuale scelta del vino. Ma è meglio mettersi il cuore in pace: se il liquore è presente nel piatto in maniera netta non c’è nulla da fare, perché di vino in tavola insieme con quel piatto non ce ne vuole proprio.
Marinature.
Al vasto repertorio delle marinature appartengono tutte le preparazioni in agrodolce, delle quali si è già parlato. Altre marinature sono quelle che si applicano alla selvaggina da pelo, essenzialmente per togliere l’odore ‘di selvatico’ e ammorbidire la carne prima della cottura in salmì. L’abbinamento cibo-vino in questo caso deve tener conto non tanto della marinatura di per se stessa, quanto piuttosto del piatto finale. E allora ecco che la tradizione piemontese sposa al classico civet di lepre dei grandi rossi come il Barolo e il Barbaresco, mentre altri vini rossi di buona struttura come il Taurasi o le riserve del Chianti o del Valpolicella si abbinano in maniera eccellente col salmì.
Più recentemente sono entrate nell’uso della ristorazione altre marinate ‘leggere’ a base di olio e limone per il carpaccio di carne, di pesce o di verdura. In questo caso, la presenza più o meno del limone (e talvolta anche dell’arancio e del cedro) creano problemi nella scelta del vino: quindi l’abbinamento cibo-vino diventa pressoché inpossibile. Se però il succo di agrumi è stato usato con estrema più simonia ci si potrà orientare verso un vino rosato (ad esempio il ‘dice Salentino o il Garda classico Chiaretto) nel caso delle carni o il bianco secco e morbido per il pesce (per esempio un Lugana o il Trebbiano di Romagna).
Minestre.
Per scegliere un vino che possa accompagnare una minestra in brodo occorre distinguere fra i brodini domestici ‘acque e dado’, i brodi veri e propri (scaturiti da una lunga, paziente cottura di carni o di verdure), le vellutate e le zuppe. Con le minestrine in brodo (parliamo del brodino di acqua e dado, oppure di un semplicissimo brodo vegetale, fatto con verdure non aromatiche) si può bere qualche sorso d’un vino piuttosto leggero, scegliendo fra bianchi e rosati, gli stessi magari che hanno accompagnato l’antipasto o che si assoceranno al piatto successivo. Il brodo di carne o quello nato dalla bollitura di verdure particolarmente saporite può associarsi a un rosato o a un rosso leggero. Coi passatelli e coi tortellini in brodo sta benissimo un Lambrusco. Le vellutate di verdure amano i vini bianchi d’una certa stoffa (un Tocai ad esempio), ma la Parmentier di patate preferisce dei bianchi più leggeri,
Zuppa di vino.
2 bicchieri di vino bianco secco (Pinot Grigio del Trentino o dell’Alto Adige, oppure Sylvaner dell’Alto Adige),
2 bicchieri di latte,
2 tuorli d’uovo, una noce di burro,
zucchero, sale, cannella.
Tipico piatto trentino-tirolese, la semplice, ma profumatissima zuppa di vino presuppone l’utilizzo di uno degli eleganti vini bianchi secchi della regione. Scaldate il burro sul fondo di una pentola e quindi versate il vino, portandolo a ebollizione. Aggiungete i tuorli d’uovo e un cucchiaio di zucchero avendo cura di mescolare immediatamente per evitare che l’uovo si rapprenda. Subito dopo versate lentamente il latte, regolate di sale e servite nei piatti individuali, aromatizzando la zuppa fumante con una spruzzatina di cannella in polvere.
Il minestrone di fagioli è in genere così denso che siamo già nel campo delle zuppe: va benissimo un rosso giovane (Tocai Rosso, Chianti giovane), così come al rosso si associano un po’ tutte le minestre a base di legumi. La rustica jota della Carnia a base di fagioli e orzo sta benone coi rossi friulani (Cabernet e Merlot in particolare). La ribollita toscana a base di cavolo nero si sposa meravigliosamente ai rossi della regione, a cominciare dal Chianti classico. La zuppa di funghi si associa con dei rossi asciutti di medio corpo, morbidi ed eleganti: un Teroldego Rotaliano o un Merlot sembrano perfetti, purché non passati in barrique.
Molluschi.
In genere un po’ tutti i cosiddetti ‘frutti di mare’ crudi possono sposarsi con dei buoni spumanti italiani, ma anche con dei bianchi secchi, tranquilli, di medio corpo. Uno Chardonnay ad esempio può essere una buona soluzione, a condizione che si tratti d’un vino abbastanza giovane e soprattutto che non sia stato affinato in barrique.
Gli spumanti accompagnano anche il conchigliame cucinato al naturale e quello gratinato, ma queste preparazioni si sposano anche con dei bianchi secchi abbastanza morbidi, dallo spiccato profumo floreale e fruttato come il Tocai friulano, la Vernaccia di San Gimignano, il Verdicchio dei Castelli di Jesi o il Frascati. Anche le zuppe di cozze vogliono bianchi secchi abbastanza morbidi, floreali e fruttati nelle sensazioni olfattive: un Terre di Franciacorta, ad esempio, o un Pinot Grigio.
In tema di molluschi è aperta un’annosa disputa fra gastronomi sul possibile accostamento fra vino e ostriche: i pareri sono contrastanti, e li vediamo di seguito.
Ostriche.
Ostriche e Champagne: un intrigante simbolo del lusso. In effetti, c’è chi pensa che i grandi spumanti vadano benissimo insieme con i molluschi crudi. Ma altri sono invece del tutto contrari e accettano al massimo vinelli bianchi leggerissimi. Una terza fazione reclama vini bianchi di buona struttura. Ma sta crescendo a vista d’occhio una quarta corrente: quella che per le ostriche sceglie_ LJn Moscato d’Asti aromatico e leggero, servito ben fresco.
Pasta.
e ‘è chi sostiene che con la pastasciutta si deve bere solo ed esclusiv.unerrte acqua. La prescrizione può esser condivisibile quando si tratti di mangiare, magari per motivi di dieta o di salute, un piatto di pasta in bianco, condita solo con un po’ di burro crudo o con un filo d’olio. Non è invece giustificata con delle splendide paste arricchite con sughi di pesce, di verdure, di carne o di selvaqqina. Nella scelta del vino è proprio il condimento a risultare determinante. Un sugo di pesce si può dunque generalmente consigliare un vino bianco secco, più o meno strutturato a seconda della delicatezza o della robustezza del condimento: per la pasta con le sarde della tradizione siciliana sceglieremo dunque un bianco più maturo di quello che abbineremo agli spaghetti con le vongole in bianco. Ma se il sugo di pesce è ancora più impegnativo, sarà possibile passare anche a un vino rosato o a un rosso giovane e leggero, entrambi serviti freschi.
Con un semplice ragù di carne basta un rosso leggero, ma le pappardelle con la lepre non possono che farci orientare verso un rosso robusto, anche se è importante avere ben presente le esigenze della portata successiva, che non può essere accompagnata da vini di minore struttura. Le verdure stanno benissimo insieme con la pasta: in questo caso si scelgono in genere dei bianchi abbastanza morbidi. Una pasta col sugo di funghi puo’ sposarsi con un vino rosato o con un rosso leggero e poco tannico. La pasta profumata col tartufo chiama dei rossi maturi (anche particolarmente importanti quando si usa il prezioso tartufo bianco). Della pasta ripiena (ravioli, tortellini, agnolotti e via discorrendo) parliamo più avanti.
Pesce.
Col pesce ci vuole il vino bianco. Vero, ma non sempre: talvolta col pesce ci può star bene il vino rosso, e più spesso di quanto molti credano. E così pure ci sono ottimi abbinamenti
fra piatti di pesce e vini rosati. La scelta della bottiglia giusta per le ricette di pesce può dunque essere fatta in una gamma piuttosto ampia di tipologie. In ogni caso occorre far bene attenzione a un particolare: molti hanno la discutibile attenzione di irrorare il pesce di succo di limone e questo, oltre a rovinare alcune cotture (non c’è fritto che non perda croccantezza dopo essere stato asperso di limone), rende difficilissimo, se non impossibile, l’abbinamento col vino.
L’abbinamento classico, e anche più semplice da realizzare in maniera ottimale, resta quello fra pesce e vini bianchi. Per un pesce bollito, oppure cotto alla griglia facendo attenzione che le carni non si abbrustoliscano, o ancora per un pesce leggero cucinato al vapore, si sceglierà un bianco delicato, morbido, di basso tenore alcolico. Per il pesce al cartoccio si opterà in genere per un bianco di buona struttura, secco, morbido, caratterizzato da spiccati profumi di frutta. Per le preparazioni alla mugnaia ci si può orientare verso dei bianchi secchi giovani, anche in questo caso con un bel bouquet fruttato e floreale. I pesci cotti nel sale chiedono un bianco giovane, morbido, secco, intensamente profumato di fiori e di frutta matura.
In ogni caso, occorrerà graduare la scelta del vino a seconda della tipologia del pesce in questione: il pesce azzurro, in particolare, necessita d’essere accostato a dei bianchi di corpo abbastanza spiccato. Ed è proprio dal pesce azzurro che si può incominciare a parlare anche degli abbinamenti coi vini rossi, dato che alcune tipologie di rosso si avvicinano perfettamente (addirittura meglio di tanti bianchi) con questo genere di sapidi prodotti ittici. Benissimo con alcuni rossi anche le zuppe di pesce particolarmente saporite, a base di pomodoro, e con i piatti tradizionali della cucina lacustre. Il rosso ‘da pesce’ va comunque servito fresco (che non vuol dire freddo) e dev’essere tendenzialmente leggero, comunque giovane, piuttosto fruttato, con un tenore alcolico non particolarmente alto. Dev’essere soprattutto un rosso povero di tannini (presenti in particolare nei grandi rossi da invecchiamento). Chi volesse cavarsi la soddisfazione di provare l’abbinamento pesce-rosso (rosso fresco, ben inteso) può incominciare con un Bardolino, un Chianti giovane, un Gutturnio, una Bonarda, un Marzemino, un Grignolino o una Freisa serviti insieme con una cernia al cartoccio, un fritto di acciughe, uno sgombro al pomodoro, una grigliata di sardine, un tonno coi capperi. E con piatti di pesce particolarmente carichi di sapori sta benissimo anche un Pinot Nero, ovviamente fresco.
Con dei pesci leggeri cotti alla griglia o bolliti in questo caso nulla vieta di ricorrere a dei rosati, serviti anche questi freschi di temperatura, in alternativa ai bianchi.
Ravioli.
Se per la pastasciutta conta il sugo, per i ravioli, accomunando sotto questa denominazione le varie tipologie di pasta ripiena tipiche delle varie tradizioni regionali italiane, quando si vuol scegliere il vino in abbinamento occorre fare attenzione alla farcitura. La farcia può essere infatti di verdure, di carne, di selvaggina, di pesce. Con gli agnolotti, i casoncelli e le altre tipologie di ravioli ripieni di carne sceglieremo dei rossi giovani, secchi, di medio corpo, dal profumo fruttato e poco tannici: un Dolcetto piemontese, una Barbera dell’Oltrepò Pavese, oppure un Merlot o un Valcalepio, per esempio, tenendo conto nella scelta anche dell’intensità del sapore dei formaggi utilizzati insieme con la carne.
Se il ripieno è a base di selvaggina occorrono vini più robusti, maturi, di carattere, come un Barolo o una Barbera d’Asti invechiata. Con la farcia di pesce va bene un vino bianco secco, di buona acidità, morbido, fruttato, come il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Lugana, il Cinque Terre o il Langhe Favorita.
Un’altra tipologia di paste ripiene è quella che prevede farciture a base di erbe: i ravioli agli spinaci possono sposarsi con un rosso giovane e fresco di acidità come un Refosco o un Merlot, i tipici pansotti liguri alle erbette conditi con la salsa di noci si abbinano ottimamente con un bianco come il Pigato, i classici cialzons della Carnia (ripieni di carne, uova, formaggio ed erbe) vogliono altri bianchi: un Tocai Friulano o un Riesling. I tortelli mantovani di zucca, avendo una forte componente aromatica e speziata, vanno a nozze col Gewùrztrarniner, col Mùller Thurgau o col Riesling.
E poi ci sono le tradizioni regionali. A Bologna i tortellini in brodo si servono rigorosamente col Lambrusco di Sorbara in un abbinamento pressoché perfetto. E a Mantova il Lambrusco Mantovano è lo sposo ideale degli agnoli in brodo, al punto che c’è chi versa un bicchiere di vino persino dentro al piatto, creando una squisitezza imperdibile: il bevr’in vin.
  un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/vini-da-dessert/abbinamento-vino-e-cibo-ricetta-della-zuppa-di-vino/
0 notes
danni-phantom · 2 years
Text
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
Tumblr media
  Liquori. Certamente a nessuno salterebbe mai in mente di abbinare un bicchierino di liquore con un goccio di vino. Non è tuttavia raro che liquori e distillati entrino in maniera anche prepotente […]
https://online-wine-shop.com/vini-da-dessert/abbinamento-vino-e-cibo-ricetta-della-zuppa-di-vino/
0 notes
laughing-at-nothing · 2 years
Text
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
Tumblr media
  Liquori. Certamente a nessuno salterebbe mai in mente di abbinare un bicchierino di liquore con un goccio di vino. Non è tuttavia raro che liquori e distillati entrino in maniera anche prepotente […]
https://online-wine-shop.com/vini-da-dessert/abbinamento-vino-e-cibo-ricetta-della-zuppa-di-vino/
0 notes
mimwashere · 2 years
Text
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
Tumblr media
  Liquori. Certamente a nessuno salterebbe mai in mente di abbinare un bicchierino di liquore con un goccio di vino. Non è tuttavia raro che liquori e distillati entrino in maniera anche prepotente […]
https://online-wine-shop.com/vini-da-dessert/abbinamento-vino-e-cibo-ricetta-della-zuppa-di-vino/
0 notes
joaomurakami · 2 years
Text
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
ABBINAMENTO VINO E CIBO, RICETTA DELLA ZUPPA DI VINO.
Tumblr media
  Liquori.
Certamente a nessuno salterebbe mai in mente di abbinare un bicchierino di liquore con un goccio di vino. Non è tuttavia raro che liquori e distillati entrino in maniera anche prepotente nella composizione di alcune ricette, e allora può presentarsi il problema dell’eventuale scelta del vino. Ma è meglio mettersi il cuore in pace: se il liquore è presente nel piatto in maniera netta non c’è nulla da fare, perché di vino in tavola insieme con quel piatto non ce ne vuole proprio.
Marinature.
Al vasto repertorio delle marinature appartengono tutte le preparazioni in agrodolce, delle quali si è già parlato. Altre marinature sono quelle che si applicano alla selvaggina da pelo, essenzialmente per togliere l’odore ‘di selvatico’ e ammorbidire la carne prima della cottura in salmì. L’abbinamento cibo-vino in questo caso deve tener conto non tanto della marinatura di per se stessa, quanto piuttosto del piatto finale. E allora ecco che la tradizione piemontese sposa al classico civet di lepre dei grandi rossi come il Barolo e il Barbaresco, mentre altri vini rossi di buona struttura come il Taurasi o le riserve del Chianti o del Valpolicella si abbinano in maniera eccellente col salmì.
Più recentemente sono entrate nell’uso della ristorazione altre marinate ‘leggere’ a base di olio e limone per il carpaccio di carne, di pesce o di verdura. In questo caso, la presenza più o meno del limone (e talvolta anche dell’arancio e del cedro) creano problemi nella scelta del vino: quindi l’abbinamento cibo-vino diventa pressoché inpossibile. Se però il succo di agrumi è stato usato con estrema più simonia ci si potrà orientare verso un vino rosato (ad esempio il ‘dice Salentino o il Garda classico Chiaretto) nel caso delle carni o il bianco secco e morbido per il pesce (per esempio un Lugana o il Trebbiano di Romagna).
Minestre.
Per scegliere un vino che possa accompagnare una minestra in brodo occorre distinguere fra i brodini domestici ‘acque e dado’, i brodi veri e propri (scaturiti da una lunga, paziente cottura di carni o di verdure), le vellutate e le zuppe. Con le minestrine in brodo (parliamo del brodino di acqua e dado, oppure di un semplicissimo brodo vegetale, fatto con verdure non aromatiche) si può bere qualche sorso d’un vino piuttosto leggero, scegliendo fra bianchi e rosati, gli stessi magari che hanno accompagnato l’antipasto o che si assoceranno al piatto successivo. Il brodo di carne o quello nato dalla bollitura di verdure particolarmente saporite può associarsi a un rosato o a un rosso leggero. Coi passatelli e coi tortellini in brodo sta benissimo un Lambrusco. Le vellutate di verdure amano i vini bianchi d’una certa stoffa (un Tocai ad esempio), ma la Parmentier di patate preferisce dei bianchi più leggeri,
Zuppa di vino.
2 bicchieri di vino bianco secco (Pinot Grigio del Trentino o dell’Alto Adige, oppure Sylvaner dell’Alto Adige),
2 bicchieri di latte,
2 tuorli d’uovo, una noce di burro,
zucchero, sale, cannella.
Tipico piatto trentino-tirolese, la semplice, ma profumatissima zuppa di vino presuppone l’utilizzo di uno degli eleganti vini bianchi secchi della regione. Scaldate il burro sul fondo di una pentola e quindi versate il vino, portandolo a ebollizione. Aggiungete i tuorli d’uovo e un cucchiaio di zucchero avendo cura di mescolare immediatamente per evitare che l’uovo si rapprenda. Subito dopo versate lentamente il latte, regolate di sale e servite nei piatti individuali, aromatizzando la zuppa fumante con una spruzzatina di cannella in polvere.
Il minestrone di fagioli è in genere così denso che siamo già nel campo delle zuppe: va benissimo un rosso giovane (Tocai Rosso, Chianti giovane), così come al rosso si associano un po’ tutte le minestre a base di legumi. La rustica jota della Carnia a base di fagioli e orzo sta benone coi rossi friulani (Cabernet e Merlot in particolare). La ribollita toscana a base di cavolo nero si sposa meravigliosamente ai rossi della regione, a cominciare dal Chianti classico. La zuppa di funghi si associa con dei rossi asciutti di medio corpo, morbidi ed eleganti: un Teroldego Rotaliano o un Merlot sembrano perfetti, purché non passati in barrique.
Molluschi.
In genere un po’ tutti i cosiddetti ‘frutti di mare’ crudi possono sposarsi con dei buoni spumanti italiani, ma anche con dei bianchi secchi, tranquilli, di medio corpo. Uno Chardonnay ad esempio può essere una buona soluzione, a condizione che si tratti d’un vino abbastanza giovane e soprattutto che non sia stato affinato in barrique.
Gli spumanti accompagnano anche il conchigliame cucinato al naturale e quello gratinato, ma queste preparazioni si sposano anche con dei bianchi secchi abbastanza morbidi, dallo spiccato profumo floreale e fruttato come il Tocai friulano, la Vernaccia di San Gimignano, il Verdicchio dei Castelli di Jesi o il Frascati. Anche le zuppe di cozze vogliono bianchi secchi abbastanza morbidi, floreali e fruttati nelle sensazioni olfattive: un Terre di Franciacorta, ad esempio, o un Pinot Grigio.
In tema di molluschi è aperta un’annosa disputa fra gastronomi sul possibile accostamento fra vino e ostriche: i pareri sono contrastanti, e li vediamo di seguito.
Ostriche.
Ostriche e Champagne: un intrigante simbolo del lusso. In effetti, c’è chi pensa che i grandi spumanti vadano benissimo insieme con i molluschi crudi. Ma altri sono invece del tutto contrari e accettano al massimo vinelli bianchi leggerissimi. Una terza fazione reclama vini bianchi di buona struttura. Ma sta crescendo a vista d’occhio una quarta corrente: quella che per le ostriche sceglie_ LJn Moscato d’Asti aromatico e leggero, servito ben fresco.
Pasta.
e ‘è chi sostiene che con la pastasciutta si deve bere solo ed esclusiv.unerrte acqua. La prescrizione può esser condivisibile quando si tratti di mangiare, magari per motivi di dieta o di salute, un piatto di pasta in bianco, condita solo con un po’ di burro crudo o con un filo d’olio. Non è invece giustificata con delle splendide paste arricchite con sughi di pesce, di verdure, di carne o di selvaqqina. Nella scelta del vino è proprio il condimento a risultare determinante. Un sugo di pesce si può dunque generalmente consigliare un vino bianco secco, più o meno strutturato a seconda della delicatezza o della robustezza del condimento: per la pasta con le sarde della tradizione siciliana sceglieremo dunque un bianco più maturo di quello che abbineremo agli spaghetti con le vongole in bianco. Ma se il sugo di pesce è ancora più impegnativo, sarà possibile passare anche a un vino rosato o a un rosso giovane e leggero, entrambi serviti freschi.
Con un semplice ragù di carne basta un rosso leggero, ma le pappardelle con la lepre non possono che farci orientare verso un rosso robusto, anche se è importante avere ben presente le esigenze della portata successiva, che non può essere accompagnata da vini di minore struttura. Le verdure stanno benissimo insieme con la pasta: in questo caso si scelgono in genere dei bianchi abbastanza morbidi. Una pasta col sugo di funghi puo’ sposarsi con un vino rosato o con un rosso leggero e poco tannico. La pasta profumata col tartufo chiama dei rossi maturi (anche particolarmente importanti quando si usa il prezioso tartufo bianco). Della pasta ripiena (ravioli, tortellini, agnolotti e via discorrendo) parliamo più avanti.
Pesce.
Col pesce ci vuole il vino bianco. Vero, ma non sempre: talvolta col pesce ci può star bene il vino rosso, e più spesso di quanto molti credano. E così pure ci sono ottimi abbinamenti
fra piatti di pesce e vini rosati. La scelta della bottiglia giusta per le ricette di pesce può dunque essere fatta in una gamma piuttosto ampia di tipologie. In ogni caso occorre far bene attenzione a un particolare: molti hanno la discutibile attenzione di irrorare il pesce di succo di limone e questo, oltre a rovinare alcune cotture (non c’è fritto che non perda croccantezza dopo essere stato asperso di limone), rende difficilissimo, se non impossibile, l’abbinamento col vino.
L’abbinamento classico, e anche più semplice da realizzare in maniera ottimale, resta quello fra pesce e vini bianchi. Per un pesce bollito, oppure cotto alla griglia facendo attenzione che le carni non si abbrustoliscano, o ancora per un pesce leggero cucinato al vapore, si sceglierà un bianco delicato, morbido, di basso tenore alcolico. Per il pesce al cartoccio si opterà in genere per un bianco di buona struttura, secco, morbido, caratterizzato da spiccati profumi di frutta. Per le preparazioni alla mugnaia ci si può orientare verso dei bianchi secchi giovani, anche in questo caso con un bel bouquet fruttato e floreale. I pesci cotti nel sale chiedono un bianco giovane, morbido, secco, intensamente profumato di fiori e di frutta matura.
In ogni caso, occorrerà graduare la scelta del vino a seconda della tipologia del pesce in questione: il pesce azzurro, in particolare, necessita d’essere accostato a dei bianchi di corpo abbastanza spiccato. Ed è proprio dal pesce azzurro che si può incominciare a parlare anche degli abbinamenti coi vini rossi, dato che alcune tipologie di rosso si avvicinano perfettamente (addirittura meglio di tanti bianchi) con questo genere di sapidi prodotti ittici. Benissimo con alcuni rossi anche le zuppe di pesce particolarmente saporite, a base di pomodoro, e con i piatti tradizionali della cucina lacustre. Il rosso ‘da pesce’ va comunque servito fresco (che non vuol dire freddo) e dev’essere tendenzialmente leggero, comunque giovane, piuttosto fruttato, con un tenore alcolico non particolarmente alto. Dev’essere soprattutto un rosso povero di tannini (presenti in particolare nei grandi rossi da invecchiamento). Chi volesse cavarsi la soddisfazione di provare l’abbinamento pesce-rosso (rosso fresco, ben inteso) può incominciare con un Bardolino, un Chianti giovane, un Gutturnio, una Bonarda, un Marzemino, un Grignolino o una Freisa serviti insieme con una cernia al cartoccio, un fritto di acciughe, uno sgombro al pomodoro, una grigliata di sardine, un tonno coi capperi. E con piatti di pesce particolarmente carichi di sapori sta benissimo anche un Pinot Nero, ovviamente fresco.
Con dei pesci leggeri cotti alla griglia o bolliti in questo caso nulla vieta di ricorrere a dei rosati, serviti anche questi freschi di temperatura, in alternativa ai bianchi.
Ravioli.
Se per la pastasciutta conta il sugo, per i ravioli, accomunando sotto questa denominazione le varie tipologie di pasta ripiena tipiche delle varie tradizioni regionali italiane, quando si vuol scegliere il vino in abbinamento occorre fare attenzione alla farcitura. La farcia può essere infatti di verdure, di carne, di selvaggina, di pesce. Con gli agnolotti, i casoncelli e le altre tipologie di ravioli ripieni di carne sceglieremo dei rossi giovani, secchi, di medio corpo, dal profumo fruttato e poco tannici: un Dolcetto piemontese, una Barbera dell’Oltrepò Pavese, oppure un Merlot o un Valcalepio, per esempio, tenendo conto nella scelta anche dell’intensità del sapore dei formaggi utilizzati insieme con la carne.
Se il ripieno è a base di selvaggina occorrono vini più robusti, maturi, di carattere, come un Barolo o una Barbera d’Asti invechiata. Con la farcia di pesce va bene un vino bianco secco, di buona acidità, morbido, fruttato, come il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Lugana, il Cinque Terre o il Langhe Favorita.
Un’altra tipologia di paste ripiene è quella che prevede farciture a base di erbe: i ravioli agli spinaci possono sposarsi con un rosso giovane e fresco di acidità come un Refosco o un Merlot, i tipici pansotti liguri alle erbette conditi con la salsa di noci si abbinano ottimamente con un bianco come il Pigato, i classici cialzons della Carnia (ripieni di carne, uova, formaggio ed erbe) vogliono altri bianchi: un Tocai Friulano o un Riesling. I tortelli mantovani di zucca, avendo una forte componente aromatica e speziata, vanno a nozze col Gewùrztrarniner, col Mùller Thurgau o col Riesling.
E poi ci sono le tradizioni regionali. A Bologna i tortellini in brodo si servono rigorosamente col Lambrusco di Sorbara in un abbinamento pressoché perfetto. E a Mantova il Lambrusco Mantovano è lo sposo ideale degli agnoli in brodo, al punto che c’è chi versa un bicchiere di vino persino dentro al piatto, creando una squisitezza imperdibile: il bevr’in vin.
  un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/vini-da-dessert/abbinamento-vino-e-cibo-ricetta-della-zuppa-di-vino/
0 notes
sofysta · 1 year
Text
Tumblr media
E se le cose non vanno proprio come dovrebbero..... tu ....
37 notes · View notes
thenwedied · 2 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
the prodigal crab returns
41 notes · View notes
ross-nekochan · 1 year
Text
Beati quelli che c'hanno i soldi per tornare a casa per Pasqua.
11 notes · View notes
crownedstoat · 1 month
Text
Tumblr media Tumblr media
Tonight’s libation is a Hunter cocktail
1 1/2 oz Old Tub BIB Bourbon
2/3 oz Heering Cherry Liqueur
1 bar spoon of Lazzaroni Maraschino liquor
2 dashes Fee Brothers orange bitters
Stirred with ice strained over a large ice cube in a rocks glass and garnished with a Lazzaroni Amaretto cherry
0 notes
stilouniverse · 7 months
Text
Tre liquori tipicamente toscani
Tumblr media
View On WordPress
0 notes