Tumgik
#mi hai uccisa
mchiti · 4 months
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devo rivedere la parata di arnautovic non ho capito cosa è successo, sarebbe entrata, sarebbe davvero stato gol di benjipavard come dicono non c’ho capito un cazzo stavo sfumacchiando devo rivedere
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ideeperscrittori · 7 months
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(Io che parlo di cazzate su Facebook)
– Non mi piace il tuo comportamento su Facebook.
– Cosa intendi?
– Ci sono guerre, tragedie, il pianeta sembra incamminato verso lo sfacelo, e tu ogni tanto scrivi post a proposito di cazzate. Perché?
– Perché sono un essere umano. Le cazzate sono una parte essenziale della mia vita.
– Non è una buona scusa. Mentre tu parli di cazzate, sai cosa succede? La gente muore.
– Lo so.
– Mentre tu fai la recensione di un film trash, ci sono corpi di bambini che vengono mutilati.
– Ne sono amaramente consapevole.
– Qualche giorno fa hai scritto un post sul tuo profilo personale. Te lo ricordi?
– No. Forse l'ho rimosso dall'archivio della mia memoria.
– Te lo ricordo io. Parlava di sacchetti della spesa. Ti lamentavi del fatto che non ricevi ovazioni ogni volta che ne apri uno al primo colpo. Proprio mentre immense tragedie fanno precipitare l'umanità nel baratro, tu hai il coraggio di essere triste per una stronzata del genere.
– A volte sono triste anche per cose più stupide. A volte sono triste senza un motivo umanamente comprensibile. A volte vedo una giacca verde e mi sento triste.
– E quando ti lamenti perché non fanno la seconda stagione di una serie che ti è piaciuta? Vogliamo parlarne?
– Non infierire. Mi piaceva quella serie. Mi rendeva le serate più piacevoli.
– Ti sei lamentato per il caldo. Lo hai fatto per mesi. Ci sono catastrofi che distruggono la vita delle persone e tu cosa fai? Ti lamenti per il caldo. Non provi vergogna?
– Non ho scuse.
– Certo che non ne hai.
– E sai cosa fai ogni tanto? Questa è forse la cosa che mi innervosisce maggiormente. Condividi stupidi meme. E magari ci ridi su. Mentre tu ridi, la gente muore.
– Cosa dovrei fare?
– Semplice. Fai come me. Renditi utile. Informa le persone a proposto dei grandi problemi che mettono in pericolo la sopravvivenza dell'umanità.
– Ne parlo ogni tanto. Nel mio piccolo, sono un attivista libertario.
– Devi parlarne sempre.
– Non posso farlo.
– Perché?
– Perché sono un essere umano. Mi aggrappo alle cazzate per sopravvivere. E poi non voglio mentire. Non voglio dare un'immagine eroica di me stesso. Sono come tante altre persone. Forse peggio. Sono un pantofolaio asociale. Non c'è nulla di più inutile di un pantofolaio asociale. Ho un sacco di passioni stupide e disimpegnate, che servono solo a farmi passare le ore. E servono anche per non farmi pensare all'incessante scorrere del tempo.
– Ecco che ricominci. Ora ti lamenti dello scorrere del tempo. C'è gente che muore prima dei vent'anni e tu stai qui a piagnucolare per il tempo che passa, invece di ringraziare la buona sorte per essere ancora vivo.
– Faccio schifo. Contento? Se fossi una persona che sta per essere uccisa, sai cosa rimpiangerei?
– Sentiamo.
– Le cazzate. Avrei una struggente nostalgia delle cazzate. Si, sono fatto così.
– E ne vai fiero, immagino.
– Per niente.
– Non sperare di ottenere una sorta di redenzione con questa tua ammissione.
– Per fortuna ci sei tu che cambi il mondo con i tuoi post su Facebook.
FINE
[L'Ideota]
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ilmarechecisepara · 21 days
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Stamattina ho portato la macchina dal meccanico per la terza volta nell’ultimo anno. Quando mi ha vista arrivare mi ha detto: “Ancora non hai trovato un posto dove buttarla?”
Mi ha uccisa.
#w
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principessa-6 · 1 year
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Tumblr media
Io sono un pò pazzerella, lo so.
Sono un groviglio di contraddizioni, mescolo la rabbia con i sogni, i sogni con la speranza, l'amore con il desiderio, la delusione con la determinazione, il pianto con una sana risata...Sono un groviglio di tutto; nel mio essere donna, madre, compagna, amante, amica con tutta la mia luce e con tutta la mia oscurità... Sono un bagaglio di vissuto, di lividi nascosti sotto la pelle, di battiti soffocati, di sogni sognati caduti a terra prima di prendere il volo. Di traguardi raggiunti, di fallimenti, di rabbia uccisa, di momenti sì e momenti no. Sono un groviglio di passione, amore e di odio, di indifferenza. Sono schiva e solare, rido e piango con la stessa forza. Sono mare in tempesta, onda calma che abbraccia, passione che travolge.... Troppo presente, troppo assente, troppo vicina, troppo lontana, ma se non mi trovi è solo perché non hai allungato la mano....Gioco in difesa, ma senza armi d'attacco, mi arrendo davanti a un sogno e so ascoltarne i battiti, perché vivo di quei "BATTITI"... 🤍 💜 🤍
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arreton · 6 months
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Ieri mi è scappato bello bello, chiaro e cristallino un "Mannaggia la madonna", mi sono pure impegnata per scandirlo dato che mi ero mezza uccisa con la lavastoviglie ed il mio collega dispiaciuto mi fa "Bestemmi la Madonna? Hai appena bestemmiato la Madonna, cosa ti ha fatto la madonnina?".
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perchetuttohaunsenso · 4 months
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Rinascerò dalle mie ceneri
Ogni pezzetto di me
Ormai infranto
Consumato
Ridotto in polvere
Si trova ora sull’asfalto
Sparso
Io fragile
Indifesa
Sola
Sono stata uccisa da colui che diceva di amarmi
Ma l’amore non è questo
Ne sono certa
Amare significa volere il bene dell’altra persona
Ma tu mi hai fatto del male
Hai sfiorato la mia pelle nuda
Con tocco leggero
Mi hai fatto sentire il tuo calore
Mi hai accarezzato il volto
Potevo quasi definirti casa
Ma poi
La tua espressione è cambiata
Il tuo sguardo era intenso
Bramoso
I tuoi occhi erano diventati neri
Come catrame
Guardavo all’interno di essi
E vedevo solo buio
Nero
Vuoto
Non eri più tu
Hai preso il mio viso tra le tue grandi mani
Possenti
Potenti
Ti sei approfittato della mia fragilità
Ero indefesa
Non hai ascoltato le mie parole di dissenso
I miei “no”, per te erano “si”
I miei “lasciami”, per te erano “prendimi”
Le mie lacrime, per te erano sorrisi
Io
Impotente
Di fronte a te
Egoista
Mi hai costretta a fare ciò che non volevo
Mi hai stretta a te
In un abbraccio, che era tutto fuorché rassicurante
Mi sono dimenata
Ho provato a resistere alla tua presa
Ma io
Donna
Debole
Contro te
Uomo
Forte
Non avevo scampo
Il mio tremore
La paura che mi si leggeva negli occhi
Il cuore spezzato in mille pezzi
Il mio corpo ormai profanato
Il rispetto è così andato perduto
Proprio come l’amore
Che affermavi di provare
Conoscevi le mie fragilità
E le hai usate a tuo favore
Dopo una notte d’inferno
Che la mia mente ricorda perfettamente
E mai dimenticherà
Io ho deciso di lasciarti
Perché quando ti vedevo provavo disgusto
Paura
Terrore.
Tu
Ancora oggi
Affermi di amarmi
Tu
Che mi hai chiesto scusa un miliardo di volte almeno
Ma le parole, non guariscono ferite così profonde
Le parole non eliminano quanto accaduto
Le parole non mi faranno tornare ad essere felice.
Hai strappato il sorriso dal mio volto
Mi hai portato via il sonno
E ora mi sento impotente contro il mondo
Vivo di paure
Di pianto
Di dolore.
Come potrei mai perdonarti una cosa simile?
Come potrei mai far finta di nulla?
Come potrei mai tornare ad amarti?
Lasciami in pace
Lasciami sola
Lasciami tornare a vivere
Proverò a riacquistare la mia felicità
Ma sarà complicato
E questo solo a causa tua.
Dedico a voi uomini irrispettosi
Tutto il dolore del mondo
E molto altro
Perché anche le peggiori tribolazioni
Non sarebbero paragonabili al dolore che avete causato a noi donne con i vostri attacchi di egoismo e bramosia
La vostra sofferenza e pentimento
Non cancellerà dalle nostre menti quei ricordi infernali
Voi uomini così
Non meritate di essere definiti tali
Perché un vero uomo
Sa come si ama una donna
Sa rispettarla
Sa farla sentire al sicuro
E il suo unico scopo è quello di renderla ogni giorno più felice.
A voi donne
Vittime di violenza
Voglio solo dirvi
Che non siete sole
Mi sono unita a voi
Per mia sfortuna
E riesco a comprendervi
Il vostro dolore è diventato anche il mio dolore
Le vostre ferite sono divenute le mie
Fidarci di nuovo di un uomo sarà complicato
Farci sfiorare nuovamente da uno di loro sarà complicato
Sentirci al sicuro, amate e rispettate sarà complicato
Ma sono sicura che nel mondo dei veri uomini esistano ancora
Ed è per loro, che ho deciso di non perdere la speranza
Un giorno tornerò ad amare
Presto o tardi che sia
E mi verrà restituita la felicità che ho perso
Ne sono certa.
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lamenteinnamorata · 1 year
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Che ne pensi della notizia di quella ragazza incinta uccisa dal compagno? La prima cosa a cui hai pensato?
Io personalmente non mi spiego come si arrivi a ciò. Come sia possibile che una persona ad un certo punto, pur facendo del male, non arrivi a fermarsi. Ma Arendt fa riflettere su quanto a volte il male sia più "banale" che fare del bene. E questa cosa mi terrorizza perché mi sembra che stiamo andando verso una deriva che porti a considerare l'esistenza umana come qualcosa che possa essere soggetta alla volontà di chiunque. Riguarda le donne ma probabilmente riguarda anche gli uomini a maggior ragione che tra omicidi e femminicidi comunque sono più gli uomini a macchiarsi di certi atti. È paralizzante tutto ciò.
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rosenere · 1 year
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Non tollero come la tua mente malata sia riuscita a concepire un pensiero così schifoso.
Ti sei azzardata ad invadere la mia privacy, guardando foto scattate in 10 e passa anni di relazione.
Mi hai vista distrutta, felice, mi hai vista mentre facevamo l'amore.
Gli hai spaccato il telefono nuovo di pacca, per rabbia. Mi hai scrutata per mesi.
Mi hai vista, in un giorno qualunque di ottobre, all'Ikea. Ti sei incazzata a morte solo ed esclusivamente perché mi aveva riconosciuta. Ti sei azzardata a scendere, controllare se fossi veramente io. Per cosa?
Ti sei tinta i capelli di rosso. Mi hai uccisa di parole non conoscendomi neanche.
E poi sarei io quella pazza? Io, la donna che con te avrebbe avuto una relazione da ragazzini?! Con lei sei cresciuto, così dicevi. Lei è una donna adulta, una donna vissuta, ripetevi in continuazione.
Con quale coraggio mi chiedo?!
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diluvioaluglio · 4 months
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non mi hai uccisa ma qualcosa è morto dentro di me quel giorno
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klimt7 · 11 months
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CI SONO REATI
E REATI
Chi tocca i bambini, muore
Riflessioni sulla nostra civiltà giuridica, raffrontata a quelle romane e greche.
Uno sguardo alla svolta violenta che è in corso nelle nostre società del 21° secolo.
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youtube
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Chi tocca i bambini...
Come è successo in un parco giochi Francese, dove quattro bambini sono stati accoltellati... uno addirittura fin dentro al proprio passeggino.
Chi si macchia di questi abomini... Chi compie delitti di gravità inaudita come è accaduto di recente con l'assassinio di Giulia Tramontano.
Davanti ad assassinii di assurda crudeltà ed efferatezza come questi, io credo che sia necessario anche riconsiderare il valore "educativo" di un eventuale ripristino della Pena capitale.
Sì, sto proprio parlando della tanto vituperata " pena di morte ".
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Non tanto perchè credo che una Società debba vendicarsi sul singolo individuo ma proprio per comprendere umanamente, il valore intrinseco che alla pena di morte, attribuivano i Romani e perfino i Greci.
Non quindi come una vendetta della Società contro il singolo individuo ma come atto dovuto per educare tutti i restanti individui di una comunità a non uscire dai limiti di ciò che è "umano" e tollerabile.
E allora vediamolo da vicino il valore che le attribuivano i Romani, ( i Romani che, - ricordiamolo bene - sono riconosciuti unanimamente come creatori della civiltà giuridica, dalla quale si sono poi originati gli attuali Ordinamenti di nazioni come Francia, Spagna, Stati Uniti, Germania ed Italia).
Innanzitutto i Romani attribuivano un valore di "monito", di "pena esemplare" alla pena capitale, un valore quindi, perfino "educativo" erga omnnes, non tanto e non solo per chì la subiva sul proprio corpo, ma per tutti coloro che restavano ed erano chiamati ad "essere testimoni" di questo atto di giustizia.
Testimoni del fatto che un Ordinamento giuridico sancisca il massimo della pena: LA PENA DI MORTE, solo e soltanto in occasione di delitti di eccezionale brutalità ed efferatezza.
Quindi per i Romani ed i Greci vi era un valore di "dissuasione implicita" nella pena capitale da eseguirsi al contrario di ciò che avviene oggi negli USA,
non nel chiuso di un carcere ma proprio davanti alla collettività intera.
In piazza !
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Mi spiego: il valore della pena capitale era visto in prospettiva di ammonimento ed insegnamento a tutti gli altri componenti della società.
In termini ancora più terra terra...
"Se tu, caro Cittadino, ti macchierai di crimini contro la tua stessa Umanità, se tradirai completamente la tua natura di uomo, sai fin d'ora che andrai incontro automaticamente la tua morte civile e fisica, proprio come individuo.
CONDANNERAI A MORTE CERTA, TE STESSO, PERCHÈ HAI RINNEGATO CON QUEGLI ATTI EFFERATI LA TUA STESSA APPARTENENZA AL GENERE UMANO.
Eccolo il valore educativo della pena capitale, in ambito classico.
Rendere certo il tuo destino.
Togliere qualsiasi alibi o speranza di farla franca, come avviene attualmente nei nostri Ordinamenti, in cui, dopo il Delitto, gli Avvocati della Difesa si arrampicano sugli specchi, pur di inventarsi una improbabile "impunibilità" per vizio mentale, per "incapacità di intendere e di volere", o durante la successiva vita dell'imputato, per ottenere assurde e ingiustificabili riduzioni della pena, per buona condotta o per benefici quali permessi premio o misure restrittive diverse dal Carcere [ arresti domiciliari].
Tutte misure - a ben vedere - atte a trasformare la vera vittima del reato, chi ha trovato la morte, nell'unico e solo colpevole.
Colpevole in modo definitivo per essersi trovata lì in quel preciso momento. Al posto sbagliato nel momento sbagliato. Colpevole di non essersi potuta difendere.
Mentre all'assassino si garantiscono tutta una serie di scappatoie giuridiche, alla persona uccisa (spesso assassinata "per futili motivi") resta l'incontestabile ruolo di vittima definitiva.
Perchè una donna o un bambino, una volta soppressi, è chiaro che non saranno più in grado di ottenere misure a proprio favore.
Divengono dunque oltre che vittime, colpevoli due volte.
Per assurdo che possa apparire, questi sono "colpevoli " per essere stati assassinati in via definitiva, mentre il vero criminale potrà giocarsi una infinità di carte e mosse processuali, per ottenere ingiustificabili benefici, rispetto alla pena originaria sancita dai Giudici riuniti in una Corte.
Se vi fosse la Pena di Morte per pochi e ben individuabili reati contro la persona, invece, Vittima e Colpevole verrebbero riportate su un piano di assoluta parità.
Nessuna furberia. Nessuna strategia processuale, nessuna abilità del proprio Avvocato potrebbe temperare la durezza della pena ricevuta.
I Romani in realtà, vedevano molto più lontano di noi, miseri e confusi eredi, di tale civiltà.
La pena capitale, secondo loro, aveva un valore di monito e di dissuasione per tutti i potenziali individui che volessero ripetete quegli assassinii abominevoli.
La pena di morte rendeva certa e definitiva la sanzione che una società civile ritiene di erogare per delitti di abnorme efferatezza.
È come se una Società dicesse al singolo individuo: un delitto di questo tipo non lo posso tollerare, per cui non solo ti sopprimo, in quanto hai voluto rinunciare di proposito alla tua natura umana, ma la tua esecuzione servirà per educare altri mille potenziali assassini, che sapranno con immediatezza che macchiandosi di tali delitti, condanneranno sè stessi in modo definitivo.
In due parole, l'effetto finale della Pena di Morte è il seguente: tu se uccidi o abusi un bambino sai fin da subito il destino che ti attende: se ti metti in quelle condizioni sai fin da subito, che per te la pena sarà senza "SE" e senza "MA".
Ed anche questo sarebbe un invidiabile progresso verso quella CERTEZZA DELLA PENA, sempre sbandierata in occasione delle decine di presunte, "RIFORME DELLA GIUSTIZIA" sbandierate dai nostri attuali e patetici politici e governanti
Sono solo spunti di discussione, i miei, riflessioni relative al grado di imbarbarimento raggiunto dal nostro attuale contesto sociale. Pensieri che nascono dal prendere atto che non abbiamo attualmente i mezzi per fronteggiare "la svolta violenta" delle nostre società.
Un fenomeno tipico di questo 21°secolo.
Pensieri che riguardano quell'inferno a cui diamo vita tutti noi, per il semplice fatto di esistere e interagine con "gli altri".
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
ITALO CALVINO, Le città invisibili 
(Torino, Einaudi 1972).
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Letture collaterali:
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aurozmp · 5 months
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mi hai uccisa ancora, un’altra volta
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animatormentata · 7 months
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Non mi hai uccisa,ma qualcosa dentro me è morta quel giorno
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principessa-6 · 2 years
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Tumblr media
IO SONO STRANA, LO SO !!!...
Sono un groviglio di contraddizioni, mescolo la rabbia con i sogni, i sogni con la speranza, l’amore con il desiderio, la delusione con la determinazione, il pianto con una risata. Lancio un sasso e nascondo la mano per tirarle fuori entrambe. Sono un groviglio di TUTTO nel mio essere donna, madre, compagna, amante, amica, con tutta la mia luce e con tutta la mia oscurità. Sono un bagaglio di vissuto, di lividi nascosti sotto la pelle, di battiti improvvisi soffocati da sogni, sogni caduti a terra prima di prendere il volo. Di traguardi raggiunti, di fallimenti, di rabbia uccisa, di momenti sì e momenti no. Sono un groviglio di DONNA, di passione, di amore, di odio, di indifferenza. Sono schiva e solare. Rido e piango con la stessa forza. Sono mare in tempesta o onda calma che abbraccia, e passione che travolge. Troppo presente, troppo assente ma se non mi trovi è solo perché non hai allungato la mano. Gioco in difesa ma senza armi d'attacco e so ascoltarne i battiti. Perché Vivo di quei “battiti”!!!... 🤍 💜 🤍
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disastro-numero-26 · 1 year
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Ci sto provando con tutta me stessa a non odiarti, mi hai uccisa dentro.
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risplendii · 8 months
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Non ho la forza di mangiare, mi hai uccisa
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ho scritto pagine, diari, e quaderni interi perché ero convinta che un giorno, quando saresti tornata da me, te li avrei letti.
ero così convinta che per allora il tuo sguardo sarebbe rimasto lo stesso, che mi avresti guardata sempre con quell’aria incantata, e che avresti ascoltato ogni mia parola.
dalle del tempo, del tempo, del tempo. era questo che mi dicevan tutti. ed è ciò che ho fatto.
dicono che scrivere di qualcuno è l’unico modo per aspettarlo senza farsi del male… ed io ti ho scritto; ti ho scritto ogni giorno, per tutto questo tempo. ti ho scritto qualche pagina ogni giorno, per un anno, perché non volevo annoiarti con il mio amore… anche se il dolore non ho mai smesso di sentirlo
poi il tempo è passato, e tu nel frattempo sei andata avanti con diverse persone mentre io mi sono limitata a scrivere anche di questo
hai avuto la capacità di non voltarti nemmeno una volta, nemmeno uno sguardo, un accenno, un ripensamento. quella decisione in te viveva chissà da quanto… eri già pronta, ma io no, e tu mi hai uccisa.
quella persona è morta ormai tanto tempo fa, alla fine è una sentenza. una condanna. un ergastolo. un massacro.
e non c’è modo peggiore di morire, quello che non ti permette di replicare
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