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#perdere la pazienza
romyy999 · 22 days
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Sono anni che sopporto,
butto giù il boccone amaro per quieto vivere,
se poi un giorno perdo la pazienza e vi butto addosso tutta la merda con la quale ho dovuto convivere a causa vostra,
non chiamatemi stronza,
ma fatevi un esame di coscienza.
- romyy999
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binniesoob · 1 year
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me, everyday: if i had polls I would-
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kon-igi · 9 months
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CARI AMICI UOMINI
Dopo avere letto una pletora di articoli di giornale polemichetti e frignosetti sull'argomento, mi permetto, in quanto tesserato da 50 anni presso il Patriarcato, di raccontarvi come andrà a finire.
Intanto due o tre considerazioni sulle donne.
Le donne non devono essere 'conquistate'... Le donne hanno voglia di trombare tanto quanto voi, quindi se non le state trombando significa che non vi vogliono trombare. Punto.
Non dovete convincerle, non le dovete ammansire o ammaliare, non stanno facendo 'le difficili'... non vi vogliono trombare per una serie di motivi che voi non capite o che magari non hanno voglia di spiegarvi, anche perché magari ci sono donne stronze (o stanche o a cui girano i coglioni per fatti loro) che non hanno voglia di dare spiegazioni.
Non vi hanno fatto perdere tempo facendovela annusare.
Magari è successo l'esatto contrario, perché loro si aspettavano un uomo più interessante, perdendo così tempo prezioso nel credervi migliori di quanto non siate poi risultati.
Nessuno deve niente a nessuna. E viceversa.
Impacchettate le vostre palle blu e segatevi a casa. Ri-punto.
Ho incontrato parecchi omuncoli tambleri con le palle e l'orgoglio feriti che, frignanti per le aspettative tradite, sentivano di dover in qualche modo pareggiare i conti...
Mi piacerebbe insultarvi in modo colorito e fantasioso ma credo che il vostro specchio ogni mattina stia facendo un lavoro migliore del mio.
E vi svelo un segreto, a voi che vi sentite demascolinizzati da tutte queste donne disinibite, rompicoglioni e pretestuose con le loro lotte femministe.
Le donne sono disinibite?
Scopatevi una bambola gonfiabile ascoltando in loop l'mp3 di vostra mamma che vi dice che voi valete.
Le donne sono pretestuose e rompicoglioni con le loro lotte?
Credo che 10.000 anni di patriarcato abbia conferito loro questo diritto e se a volte alcune polemiche possono sembrare davvero pretestuosamente costruite, pazienza... ci sta che per i primi tempi qualcha uomo possa pagare le colpe dei propri padri, dei propri nonni, dei propri bisnonni, di tutti i parenti defunti dal principio alla fine sino ad arrivare a quel coglione di Agamennone. Si difenderà e sarà riabilitato, lusso poco concesso all'altro 50% dell'umanità.
Se la vostra virilità è così fragile da sentirsi minacciata dalla normalità, allora si merita di essere distrutta senza rimorso alcuno.
Prima ci fate pace con questa consapevolezza, prima smetterete di lagnarvi e accetterete questa nuova normalità, più giusta perché restituisce allle donne il diritto negato da sempre di sentirsi intere.
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babvdxll · 1 month
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sono arrivata alla consapevolezza che non ho più la pazienza per stare dietro alle persone.
basta cercare di fare conversazione nonostante le risposte del tutto inesistenti.
basta rincorrere le persone.
chi vuole rimanere rimane.
O è reciproco oppure non mi interessa.
per me è sempre stato tutto o bianco o nero e sono stanca di forzarmi a stare nel grigio perché ci tengo alle persone e non le voglio perdere, peccato però che dall’altra parte non ci sia un minimo di sforzo.
quindi perché sprecare energie e rimetterci in sanità mentale?
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odioilvento · 4 months
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Ecco spiegato perché da quando ho cambiato lavoro dico che mi sono spenta.
Non è il lavoro e non è neanche il farsi il mazzo senza a volte fermarsi o mangiare, ma si può lavorare con gente così!?
Io ormai mi ci sono abituata, ho imparato a conoscere i limiti e ci passo sopra senza perdere tempo e pazienza. Il vero problema è che, se state male, questa gente dovrebbe salvarvi la vita.
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diluvioaluglio · 13 days
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il genere umano mi fa perdere la pazienza
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der-papero · 7 months
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Questo è uno di quei post dove per raccontare un episodio devo fare tutto un giro assurdo, quindi adesso mi armo di santa pazienza, ma siete dispensati dal fare altrettanto e passare oltre. Non è un post politico, anche se può sembrare tale, non faccio più politica sui social da anni ormai, sono in una fase della vita dove mi interessa parlare con le persone, non schierarmi in una curva, pur non togliendo nessun valore al dibattito (e anche allo scontro, purché civile) politico.
L'episodio in sé è una festa di compleanno del 28 ottobre, davanti a me c'è un mio amico russo, Yuriy. Siamo a tavola, si parla di tante cose, sta per arrivare Halloween, e si scherza su usi e costumi tra Italia e Russia, e io tiro fuori quella gag stranota di Vincenzo De Luca che, sul suo canale, al grido di ALLAUIN in pieno Covid, minaccia chiusure, segregazioni, pattugliamenti armati e coprifuoco mai visti.
Congelate un attimo questo istante, perché devo parlarvi di due cose, della mia gente, i campani, e della storia della presidenza della Regione Campania.
Premetto che ho viaggiato e lavorato in talmente di quei posti da poter dire che Gennaro Savastano aveva ragione quando diceva 'a merd sta a tutt part, ten sul culor divers, quindi non cado più nei tranelli dipinti da quegli imbecilli che liquidano malamente realtà lontane nascondendo la propria sotto al tappeto, dato che il dito è sempre stato più facile da guardare rispetto alla luna, ma è un fatto che il tessuto sociale della mia terra è costruito nel quotidiano di espedienti e micromeccanismi sul bordo della legalità che fanno "sistema", nella maggioranza dei casi a danno della collettività, a volte gestibile, a volte distruttivo. Avevo già scritto tanto tempo fa qui una famosa battuta di Riccardo Pazzaglia,
Eeeehh galera ... galera ... Professo’, voi mi state trattando come se avessi commesso chissà quale delitto. E invece, in questa casa, non ci sono delitti da scoprire o, se ci sono, sono delitti di ordinaria amministrazione, piccoli sotterfugi, piccole invenzioni per sopravvivere. Quanto a voi, Dott. Cazzaniga, voi siete milanese: certe cose non le potete capire. Voi dovete sapere che, a Napoli, siamo tutti assassini ... nous sommes tous des assassins,  come diceva Jean Gabin. Però con questa differenza: che da noi ci sono delinquenti colpevoli e delinquenti innocenti. Se voi, in questo palazzo, entrate in tutte le case, voi troverete almeno un delinquente innocente.
e questo pensiero, che trovo stupendo e che rispecchia fedelmente la quotidianità della mia terra, ha un grandissimo limite, ovvero che funziona con persone come la figura impersonata da Pazzaglia (un artista che, squattrinato e in un perenne stato di necessità, vendeva dei falsi d'autore, spacciandoli per originali, tuttavia con delle storie di vita familiare inventate al momento e con tanto di rappresentazione teatrale), persone che hanno una coscienza sociale solida e un rispetto profondo per la propria comunità (i delinquenti innocenti), ma quando questo pensiero lo trasferite nella testa di coloro ai quali queste cose mancano (i delinquenti colpevoli), allora quel pensiero sarà la giustificazione perfetta dei propri atti per, nella migliore delle ipotesi, un balordo coglione, o nella peggiore, ovvero il disperato che non ha nulla da perdere, per un potenziale soldato della camorra. E questo è uno dei grandi punti dolenti della mia terra, non è, e lo ribadisco, l'origine dei mali, ma ne è uno dei vettori.
Passiamo adesso ai Presidenti di Regione. Non posso tornare indietro fino a Garibaldi, ma posso parlarvi di coloro dei quali ho una memoria politica più o meno valida, ovvero da Rastrelli in poi.
Rastrelli, 1995, beh, che dire, il classico governo FI/MSI (pardon, AN) degli amici che quando non c'era più da magnare rovesciarono il tavolo, dando l'opportunità ad un mastelliano (Losco, 1999) per un anno di mantenere lo status quo. 5 anni dove non è successo praticamente un cazzo.
Nel 2000 arriva Bassolino, DS (ex-ex-PD, per i più giovani). Sulla carta, l'uomo giusto. E' stato un ottimo sindaco di Napoli, nulla da dire, e sarebbe andato alla grande anche come Presidente della Regione, però aveva un grosso limite, ovvero che la regione non era arte sua, e il problema stava nel fattore di scala. L'ordine di grandezza dei problemi, da Napoli ad un intera regione, non è ovviamente lo stesso, e questo salto non l'ha retto, soprattutto nel suo secondo mandato, è vero, afflitto da vicende giudiziarie dalle quali ne è uscito pulito, ma ad ogni modo vittima di un immobilismo politico che, a mio parere, si sarebbe verificato anche in una carriera tutta rose e fiori. La Maionchi direbbe: bene, bene, bravo, ma per me è no.
Dopo 10 anni, arriviamo a Caldoro, 2010, FI (diciamo piuttosto un prodotto delle ceneri del PSI, ma la zuppa è quella). Nonostante il mio tono vagamente supponente, non avrei delle critiche da fare alla persona, anzi, Caldoro per me è quel classico bravo ragazzo figlio di papà del liceo tutti 10 in pagella che viene rovinato dagli amici, fosse per lui farebbe tutto a modino e non torcerebbe una ala ad una mosca, ma poi arriva l'amico di banco con la mano sul pacco e il rutto in canna, gli piscia sul compito di matematica e lui muto. Tradotto: ci provò anche a sistemare qui e là, talvolta con successo, ma poi una volta caduto Cosentino e tutto il sistema camorristico che ci girava intorno, anche la storia di Caldoro finì. Chi vuole capire capisce.
E arriviamo al nostro eroe, Vicienz pall 'e fierr De Luca, imperat ... ehm, governatore dal 2015. Ecco, diciamo che De Luca è la versione brutta di Bassolino. Uno dalle idee chiare, purché siano le sue, le cose le fa, e anche molto di più dei suoi predecessori, ma con questa condizione: se ti stanno bene, ok, altrimenti attaccati al cazzo, perché se non capisci il bene che sto facendo a questa terra sei un coglione. Uno frenato dalle leggi e dalla costituzione, altrimenti 'na chianett a mana smerz (= ceffone dato di dorso) te la darebbe volentieri, e non tanto come forma educativa, ma perché lui ha ragione e tu hai torto, e non ci sono altri argomenti. Un fascistone, quindi? Mmmm, sì e no, ciò che lo salva da essere un vero fascista alla Storace o La Russa è che è una persona studiata, a Napoli si direbbe nun è l'ult'm strunz, però purtroppo sì, la botta gliela dà. Ora, il punto del mio ragionamento non è fare un post pro o contro De Luca, quanto sottolineare il fatto che, al di là della persona dai modi discutibili, sono abbastanza convinto che lui sappia benissimo che, per governare una regione come la Campania, dato il ragionamento che ho fatto sopra sul "campano medio", l'unico modo è, sì, legiferare, e si spera legiferare bene, ma quando serve la pedata nel culo è necessaria, perché altrimenti si ricade sempre in quel substrato anarchico che è stampato nel nostro DNA, e che, se lasciato libero, purtroppo danni ne fa, e Bassolino questa cosa l'ha provata sulla pelle, arrivando al punto tale da non poter combinare più nulla. Lo so, è populista come ragionamento, e tanto è. Anzi, adesso ci arriviamo al populismo quello vero, tenetevi forte.
Io non so se avete avuto il coraggio di seguirmi fin qui, ma se ci siete riusciti, mettiamo finalmente insieme i pezzi. Ritorniamo alla festa di compleanno e la mia chiacchierata con Yuriy.
Nel mio racconto della storia della mia terra, tutti i vari cazzi (per quello che può essere stato possibile fare in un paio d'ore), in particolare il discorso di ALLAUIN del 2020, dove Vicienz temeva che, senza una posizione da calci nel culo, il campano medio se ne sarebbe bellamente fottuto dei distanziamenti e delle regole, mi è uscita, vi giuro, ma tipo un istinto riflesso, io manco ci ho pensato, una roba così
visti tutti quelli che han governato prima di De Luca, alla fine vince e vincerà lui perché non c'è un'alternativa, chi ci metti, quelli che non hanno mai prodotto nulla?
e lui, da cittadino di San Pietroburgo, mi ha freddato con
questa è la stessa identica frase che dice la mia gente quando supporta Putin
Ora, premesso che provai disperatamente ad arrampicarmi sugli specchi, fallendo, l'ultima cosa che voleva fare Yuriy è fare un paragone sulla persona tra Putin e De Luca, anche perché lui non sapeva manco chi cazz è Vincenzo, e infatti qui il punto non è tanto sul personaggio, quanto sul fatto che una persona forte al potere, può essere pure Gesù Cristo, crea di fatto un sistema subdolo di condizionamento nella scelta, ed è un processo purtroppo fisiologico, iniziamo a barattare spirito critico con la fiducia parzialmente poggiata sulla pigrizia, magari di più sulla paura di tornare indietro. Non ho più potere di voto in Campania, ma se potessi, io non avrei problemi a votare di nuovo lo sceriffo, però, dopo la mia chiacchierata con Yuriy, penso che nella cabina elettorale ci passerei stavolta molto più tempo, mi tremerebbe quasi la mano, perché sentirei che dietro quella X non c'è più quel pensiero naïve di credere ciecamente che Vincenzo sistemerà tutto, e lo ripeto, non perché De Luca non ne sia capace, magari ci riesce, ma lo stramaledetto punto qui è un altro, è che dietro quel voto, quella conferma, io ho aiutato a mettere l'ennesimo mattoncino su un qualcosa che, prima o poi, potrebbe diventare più grande di me, e, Dio non voglia, un qualcosa contro la quale un giorno potrei non riuscire a farci più nulla.
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mancino · 17 days
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Ci sono tre cose che ti possono distruggere: la bugia, l'orgoglio e il tradimento.
Ci sono tre cose che non devi mai perdere: la speranza, la pazienza e l'onestà.
Fiorenzo Bufalo
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susieporta · 8 months
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IL PATTO FAMILIARE
In ogni famiglia esiste, implicito, un patto familiare.
Nessuno lo dice, nessuno ne parla e consciamente nessuno della famiglia sa che esiste.
Esso opera totalmente a livello inconscio e tuttavia guida silenziosamente ogni azione di ogni membro della famiglia.
Ne gestisce le scelte, il sentire, i pensieri e soprattutto - e questo e’ il suo scopo principale- lo mantiene legato al nucleo familiare come un patto di sangue o una fedele alleanza.
In questo la famiglia può somigliare in tutto e per tutto ad una cosca mafiosa che finché agisci come lei vuole, ti protegge e ti nutre, ma prova a fare un passo che tradisca quel patto e sei fuori, abbandonato, schifato e in casi estremi anche ucciso.
Ho visto persone brillanti, capaci, con immense potenzialità, sabotarsi e ridimensionarsi, all’apparenza immotivatamente, le ho viste soffrire e disperarsi, rovinare relazioni, perdere possibilità, sempre senza spiegarsi il perché.
Analizzandole in profondità scoprivo che provenivano da situazioni familiari chiuse, tipo setta, dove ogni membro aveva il solo compito di mantenere in vita il gruppo-famiglia.
Famiglie implose e collassate su se stesse, depresse, senza scambi creativi con l’ambiente esterno, piene di frustrazione e paure, e l’unico modo per sopravvivere e proteggersi e’ restare uniti nella gabbia.
Il problema e’ quando nasce la pecora nera, il cosiddetto paziente designato, cioè quello che e’ destinato a portare a galla il copione e sbatterlo in faccia alla famiglia, con la diretta conseguenza di essere sbattuto fuori come una minaccia.
Questi figli sono portatori di guarigione, prima di tutto per se stessi e poi anche per il sistema familiare.
Dovranno peró fare i conti con un’immensa solitudine, affrontare la vita da soli, senza quella rete che avranno i loro pari e che loro invidieranno.
Dovranno andarsene per ripulirsi, per curarsi, per vivere pienamente la loro vita.
In un certo senso loro sono chiamati ad uscire dal disagio senza creare un sintomo, non sempre questo e’ possibile.
Dovrete avere pazienza.
E’ un compito altissimo quello che vi e’ stato assegnato.
Di seguire solo voi stessi, spersi senza una guida ch’ abbia un volto a voi noto.
Dovrete imparare a piangere da soli, a credere in qualcosa che ancora non vedete.
L’universo pretende che viviate veramente, siete il primo della classe a cui viene chiesto s’impegnarsi di più, perché voi potete.
Avete questo seme in voi.
Non verrete mai lasciati a farvi una vita d’aperitivi e paghetta del papino e fettina della mamma.
L’universo chiama per nome le anime che devono portare guarigione, le scrolla e le scuote.
Tradire il patto, so bene, che comporta un profondo senso di colpa ma questa e’ la moneta di scambio, il prezzo da pagare per essere liberi.
Se iniziate a sentirvi in colpa verso la vostra famiglia, siete sulla strada giusta; perciò non arretrate per falsi paradisi.
Avanti con coraggio, avanti col cuore, prendete la vostra strada e spazzate via qualsiasi cosa s’intrometta tra voi e la vostra realizzazione.
E se vi chiamano egoisti, pazienza.
Voi soli sapete il prezzo che avete pagato e non certo alle masse addormentate ne potrete avere riconoscimento.
_ClaudiaCrispolti_
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poisonedbybeauty · 10 months
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Caro Fede,
Tanti auguri di buon compleanno e ti dico subito che ti voglio un mondo di bene.
Questo è il mio momento preferito lo sai: mettermi seduta e scrivere quello che non dico a voce perché non so esprimermi, perché non trovo l’occasione giusta, il coraggio e le parole migliori.
Vorrei dirti un sacco di cose belle perché è il tuo compleanno e perché bisogna dire sempre le cose belle che si pensano di un’altra persona anche se ahimè non lo faccio spesso io…solo quando scrivo e sono “costretta” a riflettere e dire ciò che penso senza troppi freni.
Innanzitutto vorrei dirti quanto sia fiera di te per tutto quello che sei riuscito a fare e che stai facendo, per il coraggio di metterti sempre in gioco, per la tua estroversione, per il tuo senso dell’umorismo, per la tua immensa pazienza e il buon cuore che metti sempre in tutto quello che fai.
Ti ammiro veramente per tutte queste meravigliose qualità e riconosco il tuo essere superiore rispetto a me in questo. Se sono qui accanto a te è perché ho profonda stima di te per queste e altre tue mille sfaccettature (oltre che per l’amore chiaro).
Sei la persona a cui mi sento legata più di chiunque altro, mi sento capita, mi sento apprezzata e amata.
Mi sento male all’idea di perdere una persona come te.
Mi spaventa l’idea di andarmene per un anno senza di te che sei la mia àncora dal giorno in cui ci siamo trovati, ma ho bisogno di farlo perché è così che si diventa grandi. So che non è facile essere la mia àncora. 
So di non essere una persona senza difetti e facile con tutte le mie spine e i miei buchi neri, a volte impossibili da comprendere. In alcuni momenti non mi capisco neanche io. Però ogni tanto mi sembra che tu riesca a capirmi più di quanto riesca a farlo io e mi sorprende perché non credo ci siano tante persone che riescano a capirmi, a comprendere i miei momenti bui, il mio umorismo e i miei sorrisi che a volte non lo sono.
Recentemente su Instagram ho letto un post che diceva “Qual è la persona con cui hai condiviso i momenti migliori della tua vita?”. E ti giuro che io mi sono sforzata di pensare a un’altra persona che non fossi tu ma non ce la facevo proprio. Ora non voglio dire che i bei ricordi sono solo con te perché sarei un’ipocrita ma se randomizzando chiudessi gli occhi e pensassi a dei momenti belli della mia vita, sicuramente per la maggior parte di questi ci sei tu nell’immagine nella mia testa. Perché è così che mi succede, soprattutto la sera quando vado a letto. Appena ho pensato a questa cosa non ti nascondo che ho provato dell’amarezza nel pensare che i ricordi più belli ce li avessi con il mio ex ragazzo, però poi ho pensato a quello che mi dice sempre Franci M. ovvero che bisogna essere grati di quello che c’è stato perché non è detto che nella vita tutti possono provare questo tipo di amore che noi abbiamo provato, a non tutti è concesso e non tutti riescono a trovarlo e io e te siamo fortunati e siamo ancora più fortunati degli altri perché siamo qui ora.
Ti regalo alcuni miei ricordi.
Leuven, il sole e il parco, Batman.
Bruges, Gent e il ristorante marocchino ad Anversa.
La quarantena e il campo da golf.
Lisbona, io e te su un motorino a Cascais.
Viareggio, Puccini, io e te sulla ciclabile che andiamo a prenderci una granita.
Sardegna mentre ti guardo uscire dall’acqua entusiasta del tuo snorkeling prima di andare a fare la passeggiata sulla costa fino a Santa Margherita.
Io e te sul Porsche con il vento tra i capelli.
Io, te e Ginevra sul bagnasciuga che ci abbraccia perché giochiamo con lei.
Ne avrei milioni e so che stasera quando andrò a letto e chiuderò gli occhi me ne verranno in mente altri e per 3 secondi proverò una sensazione bellissima che non so spiegarti proprio bene: è come se mi si gonfiasse il petto ma allo stesso tempo mi si stringesse il cuore. Io sono veramente grata. Immensamente grata perché mi è stata concessa una cosa così bella.
Se devo essere sincera pensavo che la nostra relazione sarebbe stata una funzione esponenziale crescente ma a quanto pare le relazioni non sono come la matematica e le cose non sono così “lineari” e forse la nostra equazione è un po’ più complicata di una semplice y = 2^x . Fa niente Fede alla fine sapremo quale sarà la nostra equazione e sarà tutto più chiaro.
Con amore,
Tua Ema/Tati/Bubu.
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soldan56 · 11 months
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Ieri sono stata all’incontro organizzato dal Pd a partire dall’inchiesta sugli abusi alla questura di Verona. Per il segretario provinciale del Siulp (sindacato polizia) “sono giovani, hanno avuto debiti formativi che dipendono dal Covid” (età arrestati: 24,51,31,35,45). Ha parlato di “presunte persone offese e colleghi che si trovano a doversi difendere” E infine ha spiegato che a volte succede di perdere la pazienza, paragonando i poliziotti arrestati-indagati al papa che ha schiaffeggiato la mano di una donna che lo aveva strattonato. Dopodiché è intervenuto il garante per le persone private della libertà di Verona: che è un prete (già). I suoi argomenti forti sono stati tre: il carcere è duro, i poveri poliziotti della questura di Verona lavorano in uffici fatiscenti, non si aspettava che potesse succedere quel che è successo perché quello di cui aveva notizia lui era in fondo poca roba “calci, sberloni”. Niente di grave, insomma, dice il garante per le persone private della libertà di Verona, che è un prete. Giulia Siviero
@glsiviero
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ricorditempestosi · 1 year
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non so chi ha bisogno di sentirlo, ma puoi essere una brava persona ed esprimere comunque la tua frustrazione. puoi essere una brava persona e perdere comunque la pazienza. puoi essere una brava persona e affrontare un problema in modo assertivo. non toglie nulla al tuo carattere. lascia fluire le tue emozioni, siamo tutti esseri umani.
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cywo-61 · 6 months
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Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l'arte dei piccoli passi.
A. De Saint'Exupéry
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Il timore di perdere persone o ricordi che valgono. Tesori rari ai quali arrivi con pazienza e amore o che a volte sono irraggiungibili.
cywo
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IL FIGLIO CHE COSTA DI PIÙ
Quando sei mamma di un figlio, ce n'è uno che costa di più.
È quello che ti risponde,
quello che ti sfida,
quello che ti "impara",
quello che ti fa leggere tutti i libri di aiuto, per cui fai sessioni di terapia, per cui ascolti podcast, video, audio,
Vai ai gruppi di sostegno.
Questo è il figlio che costa di più.
E costa di più perché è quello che ci assomiglia di più, è quello che proietta ciò che ancora non abbiamo visto in noi stessi, è quello che ci ricorda ciò che siamo, è quello che riflette che non siamo ancora la versione migliore di noi stessi.
Questo figlio ha bisogno di più amore e
più attenzione di quanto immagini, è quella che ha bisogno di più controllo anche se ti supplica con il suo atteggiamento che ha bisogno di stare da solo, è quella di cui ha bisogno una mamma presente perché ancora non riesce a controllarsi.
Quindi, anche se a volte senti di non poterlo fare, tienilo stretto, vedrai che non si muoverà.
Anche se senti di voler esplodere davanti a qualcosa che ti dica, voltati e digli:
"Ti amo come sei",
e noterai che il suo viso si rilassa.
Anche se vuoi gridargli che non è lì, che questa non è la strada, prendi e meglio prendi la sua mano e guidalo dove credi più conveniente.
Anche se vuoi perdere la pazienza, non farlo perché ogni atto di ribellione è un grido disperato di tuo figlio per voltarlo a vederlo, insegnagli che non deve farlo in questo modo, che basta che ti dica che ha bisogno,
diglielo sempre
"Eccomi",
"Sono ancora qui",
"Ti ascolto",
"dimmi di cosa hai bisogno",
"Sono sempre qui".
E anche se non sai come,
dai per scontato che tutto andrà bene, perché l'unica cosa di cui tuo figlio ha bisogno è la tua presenza, il tuo tempo e il tuo sguardo.
Quel figlio che costa di più,
è il meno forte e
quello che ha più bisogno di te,
è colui che non sa dove, è colui che ti ha scelto come mamma perché sapeva da prima di nascere che tu avresti potuto guidare i suoi passi sempre.
#reflexionesdevida
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jaja-dingdong · 2 months
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Qualcunə conosce un modo pacato e gentile per ricordare al coinquilino che non rispetta mai i turni di pulizia che dovrebbe gentilmente pulire senza perdere la pazienza e compiere gesti inconsulti
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polpettinaa · 7 months
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Letteralmente mi sono rotta il cazzo di dovermi sorbire le persone, non ho più pazienza di stare lì e annuire alle cretinate che dicono. Non capisco se questo significhi essere ormai nell'età della maturità o averne solo abbastanza di perdere tempo in discorsi inutili.
Nel dubbio, mi godo la mia tisanina al cacao sotto la copertina nella beata solitudine
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