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#pista sci
superskibook · 3 months
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Carving paradise in Alpe di Siusi - Seiser Alm.
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falcemartello · 1 year
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Bergamasca doc non fa certo notizia...
Una grande!
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curiositasmundi · 3 months
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A Cortina hanno fretta di abbattere i 500 larici secolari a Ronco dove, secondo le intenzioni del governo, dovrebbe sorgere la nuova pista da bob “Eugenio Monti”. Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico), la società che ha come commissario straordinario Luigivalerio Sant’Andrea, ha assegnato a tempo di record l’appalto per tagliare gli alberi, in vista dell’apertura dei cantieri. I lavori saranno effettuati dalla società di Luca Ghedina (è il fratello del campione di discesa libera Kristian), un imprenditore diventato famoso per aver ripreso e inseguito in auto quattro lupi nella notte. Il filmato fece il giro dei social, ma per aver disturbato gli animali, venne condannato con decreto penale del Tribunale.
Simico non ha perso tempo, dopo aver assegnato i lavori alla Pizzarotti di Parma, che il 19 febbraio dovrebbe recintare e prendere possesso dei quattro ettari di bosco. Utilizzando la procedura dell’affidamento diretto, ha chiesto un preventivo a un solo operatore economico “di comprovata esperienza nel settore” per il “servizio di taglio alberi, ivi compreso il trasporto e l’accatastamento del legname”. Si è rivolta a LGB forestal service srl di Cortina, l’acronimo sta per Luca Ghedina “Brocco”, il nomignolo con cui è conosciuta la famiglia. Il fratello del campione di sci ha presentato un preventivo per il taglio del bosco, compresi il trasporto e l’accatastamento del legname, nonché lo sgombero della neve necessario per accedere ai luoghi di lavoro, l’allestimento dei tronchi da sega e la sramatura.
[...]
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palmiz · 1 year
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‹‹Ma lo sanno gli sciatori come si fa una pista da sci? Io credo di no, perché altrimenti molti di loro non sosterrebbero di amare la montagna mentre la violentano.
Una pista si fa così: si prende un versante della montagna che viene disboscato se è un bosco, spietrato se è una pietraia, prosciugato se è un acquitrino; i torrenti vengono derivati o incanalati, le rocce fatte saltare, i buchi riempiti di terra; e si va avanti a scavare, estirpare e spianare finché quel versante della montagna assomiglia soltanto a uno scivolo dritto e senza ostacoli.
Poi lo scivolo va innevato, perché è ormai impossibile affrontare l’inverno senza neve artificiale: a monte della pista viene scavato un enorme bacino, riempito con l’acqua dei torrenti d’alta quota e con quella dei fiumi pompata dal fondovalle, e lungo l’intero pendio vengono posate condutture elettriche e idrauliche, per alimentare i cannoni piantati a bordo pista ogni cento metri.
Intanto decine di blocchi di cemento vengono interrati; nei blocchi conficcati piloni e tra un pilone e l’altro tirati cavi d’acciaio; all’inizio e alla fine del cavo costruite stazioni di partenza e d’arrivo dotate di motori: questa è la funivia.
Mancano solo i bar e i ristoranti lungo il percorso, e una strada per servire tutto quanto. I camion e le ruspe e i fuoristrada.
Davvero non lo sanno? Non vedono che non c’è più un animale né un fiore, non un torrente né un lago né un bosco, e non resta nulla del paesaggio di montagna dove passano loro? Chi non mi crede o pensa che io stia esagerando faccia un giro attorno al Monte Rosa in estate: sciolta la neve artificiale le piste sembrano autostrade dai perenni cantieri, circondate da rottami, edifici obsoleti, ruderi industriali devastazioni di cui noi stessi malediciamo i padri. (…) Tra cent’anni la vera ricchezza non saranno le piste che abbiamo costruito, ma la montagna che abbiamo lasciata intatta››.
Paolo Cognetti
📖 Robinson (inserto LaRepubblica), 2017
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veritanascoste · 3 months
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Sanremo - LOCUSTA
Riflettiamo.....
L'ALIENO NON SA PIU' CHE PESCI PIGLIARE? ormai lo sappiamo che la Matrix è allo sbando. E Sanremo è uno dei suoi emblemi. Comparse di personaggi ambigui, cantanti già morti riesumati, simbolismi occulti, messaggi subliminali, etc. Tutto ciò per chi ha un minimo di coscienza è una via di mezzo tra il ridicolo e l'orrendo. Penso che gli Alieni, che stanno dietro a tutto, non sappiano più che pesci (o insetti) pigliare, Anche in questa immagine che ho postato si può ben vedere la forma di una testa di cavalletta (o mantide), una delle tipologie aliene, benissimo spiegate nel tempo dal prof. Malanga. Mentre l'industria agro alimentare ci induce ad iniziare a cibarci di cavallette (forse per aiutarci a fare il salto in altro?). loro tentano l'impossibile, che per noi ormai risulta assurdo e irreale, per far saltare nel loro pollaio più uomini insetto possibile. già alienati da tempo.. Infatti la parola Insetto è il loro processo, "Ti resetto e ti Insetto (mentre te lo metto", per trasformare l'uomo "sapiens" in uomo cavalletta a loro immagine e somiglianza. Vi è sempre una metafora tra ciò che accade fuori e ciò che accade dentro. Loro sono alle strette finali, le nostre menti anche, fanno show pensando di crederci ancora nelle loro favole, che ormai sono smontate pezzo su pezzo dalla nostra Coscienza, riconoscendo in tutto ciò quello che a molti è già chiaro: non ce la fanno più, sono stanchi, sfiniti, sembrano forti, ma non lo sono. Pensano di far ancora presa su di noi, ma, rimanendo loro nella polarità, fanno momentaneamente gola alle persone ancora invogliate a godersi la matrice effimera. Sono in discesa libera ma senza sci e senza una pista. Perché molti di noi hanno capito che l’alieno eravamo noi proiettato fuori e abbiamo scelto di non dargli più attenzione passando da alienati ad allenati a riconoscerli in noi. Ne hanno fatti tanti di film per farci capire che siamo stati invasi da loro (Alien, Indipendence Day, Prometheus, Mars Attack, la Guerra dei Mondi, Signs, Ultimatum alla Terra, Invasion, The Arrival); bene, grazie, l’abbiamo capito che ci avete colonizzato e volete fondervi con noi, no grazie. Accettate il fatto che i veri Figli della Fonte non li avrete mai perchè fuori dalla vostra amata polarità. Adesso abbiamo scelto la conclusione di tutto ciò. Il nostro Festival Reale della Sorgente, è cominciato da tempo, ascoltiamo le sue melodie eterne in noi e lo guardiamo divertiti e rilassati nel nostro Cuore. un abbraccio.
Emiliano https://t.me/esserecoscienza1
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paramar · 10 months
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Sam viste que Vince Gilligan va a hacer una serie de sci Fi? anda juntando bravos por si acaso
le he estado siguiendo la pista desde que la anunciaron...any day now
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La Montagna non è una sfilata di moda, o la conoscenza alfabetica di tutte le ferrate esistenti, né tanto meno dei tempi di percorrenza delle stesse; la Montagna non è la pista da sci da 2000 sciatori/ora, la cabinovia, la funivia, lo ski-lift, e neanche il rifugio-albergo 3 stelle con scale anti-incendio e TV a colori.
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Livio Lupi
foto di Mimmo Ippolito
Parco Nazionale del Pollino
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greencmuses · 1 year
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cynthia ledger (sci-fi) / sophie thatcher  / 19 / bissexual.
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órfã desde o nascimento, recém-saída da cidade onde viveu a vida inteira e rumo ao interior onde descobriu uma tia biológica, cynthia esta tentando ao máximo se adaptar às mudanças bruscas da sua vida. acabou de começar na faculdade local e arrumou um emprego de garçonete no estabelecimento de um suposto amigo da família que ela nunca teve, um lugar ótimo pra descobrir informações e permanecer invisível. ela nunca teve muita perspectiva, até o dia em que as coisas começaram a ficar muito, muito estranhas mesmo. pessoas desaparecendo, possuídas momentaneamente (algo que a igreja jurou que tinha sob controle) e.... desenhos esquisitos cravados em árvores e animais se comportando diferente certamente chamaram a atenção, e ela, que sempre teve teorias sobre não estar sozinha no planeta, começou a acreditar ainda mais fielmente em suas convicções. isso com certeza são aliens.
plots para cynthia: DE FATO SÃO ALIENS! pra esse plot, apesar da cynthia ser a principal, podemos fazer um mumu também, porque eu gosto bastante e tem muita coisa que dá pra desenvolver no meio disso. porém, para ideias singulares, seria interessantes o envolvimento de alguém que seja filho(a) de pessoas que trabalham com o governo e podem ou não ter mais pistas, etc. o que vale é cedo ou tarde embarcar na loucura de que aliens existem SIM. e algo precisa ser feito a respeito disso.
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Alto rischio valanghe in Lombardia per il caldo dopo le nevicate
Il caldo di questi ultimi giorni impenna il rischio valanghe sull’intero arco alpino lombardo. Il rischio di caduta slavina è al momento al grado 4 su una scala europea che prevede cinque gradini. Arpa Lombardia, nell’ultimo bollettino, avverte di evitare assolutamente le escursioni fuori pista e quelle di sci-alpinismo, come le ciaspolate. Il rischio di distacco, anche di notevoli masse di neve,…
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lamilanomagazine · 2 months
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Trento. Rubano indisturbati gli sci di maggior valore, ma vengono riconosciuti dalle telecamere e denunciati per furto e ricettazione
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Trento. Rubano indisturbati gli sci di maggior valore, ma vengono riconosciuti dalle telecamere e denunciati per furto e ricettazione. Si aggiravano all’esterno delle aree di ristoro del comprensorio e, dopo una rapida occhiata alle rastrelliere degli sci, prelevavano indisturbati quelli di maggior valore. I due giovani italiani - di 33 e 30 anni, incensurati - tuttavia, sono stati intercettati di lì a poco. Il personale del soccorso piste della Polizia di Stato in servizio presso il distaccamento sciatori di Moena – Passo San Pellegrino, dopo aver ricevuto una prima denuncia di furto di sci, si è messo prontamente alla ricerca dei ladri. Visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza e tracciati gli accessi ai comprensori della zona, hanno atteso a fondo pista una giovane coppia con abbigliamento corrispondente a quello immortalato nei filmati. Vistisi ormai scoperti, i due hanno deciso di consegnare la refurtiva accumulata in brevissimo tempo: in totale si tratta di nove paia di sci, di cui due già restituiti agli aventi diritto, mentre per gli altri sono in corso accertamenti per risalire ai legittimi proprietari. I responsabili sono stati denunciati in concorso per furto aggravato e ricettazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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superskibook · 1 month
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Discesa della splendida pista Tognola 1.
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federicafaccin · 3 months
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"In pista rispetta gli altri sciatori, ascolta gli adulti e i maestri di sci. Non ti allontanare da solo!"
"On the track respect other skiers, listen to adults and ski instructors. Don't wander away on your own!" 🚫
Illustration for the graphic design project Piccole regole per andare in montagna, made for the CAI ( @cairecoaro ) news bulletin of 2022! ⛷️ As a child I would sometimes try to get away and wander alone in the mountains, but it isn't recommended and safe at all. Try to not do it, for your parents, your friends and your own sake! 🥺 . . . . . . 2021, mixed media, original sizes: 20 x 20 cm.
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scenariopubblico · 3 months
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Corpi, letteratura e ricordo: il dialogo con Marco D'Agostin
Danzatore e performer trevisano, classe 1987, D'Agostin ha portato a Scenario Pubblico First Love (2018) uno dei suoi lavori più autobiografici. Incontrandolo abbiamo scoperto più a fondo la storia dello spettacolo e di questo artista sensibile e visionario.
Vogliamo addentrarci in First Love, un lavoro legato a delle emozioni vissute quando eri bambino. Chiediamo quindi, da dove è nata l’urgenza di iniziare questa ricerca? Quando è iniziato e come si è sviluppato il processo creativo? Tutto è iniziato con un fraintendimento. Anna Cremonini, direttrice artistica di Torinodanza, stava cercando per il progetto Corpo Links Cluster dei coreografi che non solo creassero degli spettacoli o dei progetti i quali dovevano restituire un’immagine non stereotipata della montagna, ma anche che conducessero una parte dei processi creativi in prossimità di luoghi montani, lontani dalla provincia. Lei credeva che il mio spettacolo Avalanche parlasse di montagna, lo aveva intravisto in una newsletter…così mi ha chiamato per chiedermi se potevo adattarlo al progetto. Io le ho detto di no ma anche del fatto, però, di avere il sogno di fare uno spettacolo su Stefania Belmondo e lo sci di fondo e sul risolvere il rebus di questa mia vita divisa in due, prima da sciatore di fondo agonista quasi professionista e poi da danzatore, e capire che cosa della prima esperienza era confluito nella seconda e come la danza mi faceva riosservare lo sci.
Il primo momento della creazione è stato un incontro con Stefania Belmondo a cui avevamo chiesto di partecipare a una parte del progetto con interviste, incontri…lei è stata sempre molto timida in realtà. Ha assistito alle prove ma era distaccata per una forma di timidezza "montana". Gran parte del processo di lavoro si è svolto a Pragelato che è la località in cui nel 2006 si sono svolte le olimpiadi di sci di fondo. In questo piccolo villaggio montano ho lavorato parzialmente in uno chalet della Pro loco, ovvero la sala prove immersa nella pista da sci che però, allora, era estate quindi era tutto verde. Ho lavorato con con venti bambini, dai 6 ai 10 anni, che di inverno sciavano e d’estate erano lì per frequentare il centro estivo. Altro incontro è stato quello con Tommaso Custodero, una figura cardine. Tra tutti i maestri di scii incontrati durante il primo sopralluogo solo a lui è interessato molto esserci. Così ha seguito il lavoro fatto con i bambini e le bambine creando un ponte tra la danza e lo sport. Con lui ho fatto i primissimi ragionamenti su come certi movimenti potevano essere considerati ritmicamente. Lui stava facendo degli studi di scienze motorie ma prima era stato uno sciatore di fondo molto bravo, ed era interessato ai legami tra lo yoga e l’arrampicata, si informava su cosa fosse la danza contemporanea…un personaggio veramente speciale: lui ha capito subito cosa intendevo fare.
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Poi, nella prima parte di lavoro con Chiara Bersani come aiuto drammaturga e Luca Scappellato con le musiche, sempre a Pragelato, c’è stato un momento di ricognizione, studio, messa in prova dei materiali maturati con i bambini e le bambine. Poi il lavoro è stato costruito attorno all’evocazione di questa telecronaca che ci riaccompagna tutti in quella domenica pomeriggio del febbraio 2002 registrata su un VHS e ascoltata mille e mille volte. È una voce che proprio riemerge nella memoria. Non ho fatto nessun lavoro mimetico consapevole, l’ho lasciata davvero riaffiorare. L’idea di essere il telecronista insieme allo sciatore è diventata il dispositivo che mi ha permesso di costruire una competizione con me stesso. Una cosa così faticosa da fare che diventava una gara anche per me. Una gara di cui sceglievo io la disciplina. Andavo così a risarcire un po' quel bambino che ero stato che aveva sofferto molto di fare quello che sport che non amava. E dall’altra parte tutto il lavoro sul corpo quindi, questa idea non solo di tradurre letteralmente i movimenti dello sci in danza ma anche di usare il corpo come un paesaggio. Ci sono dei momenti in cui le mani evocano dei paesaggi montani, si restituisce anche un’astrazione con quella gestualità che all’inizio non è ginnica competitiva invece sul finale lo diventa.
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Com'è stato l'incontro con Stefania Belmondo? Lei che per te è stata un mito, ti ha dato particolari suggestioni che hai trasformato in materiale? Con Stefania Belmondo ho affrontato grandi conversazioni sull’amore, non era interessata a parlare di sport e della gara…quella non era nemmeno la sua preferita tra l’altro. Voleva parlare più della vita e questo è stato significativo. La cosa molto bella per cui poi l’incontro è stato fondamentale è che lei mi ha ispirato la scena finale. Mi raccontava che era ancora molto legata alla montagna e allo sci e che ancora oggi a più di vent’anni della chiusura della sua attività professionistica andava a sciare e le piaceva molto farlo di sera. Qualche settimana prima del nostro incontro, mi ha raccontato, si è trovata a sciare molto tardi, il sole era sceso e, salita la luna piena, lei si era trovata nei boschi. All'improvviso aveva iniziato a nevicare e si era commossa. Allora ho pensato…dobbiamo regalare a Stefania quella nevicata. Quindi, l’idea finale di questo lavoro creato con Alessio Guerra, light designer, è una nevicata al chiaro di luna. Tutto il prezioso lavoro è la domanda: che cos’è il primo amore per me? Lo sci, la montagna, Stefania Belmondo, l’adolescenza…però alla fine c'è la neve che è la cosa che ci riconduce tutti e tutte, è magica per tutti anche per chi non la vive…e ci riconduce a quell’infanzia, quella gioia bambina, quella nostalgia. La caduta della neve è un fatto nostalgico e quindi secondo me il lavoro doveva finire con questa immagine.
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Il lavoro di drammaturgia è stato centrato più sul documento video o anche su ricerche altre? La premessa è che io e Chiara collaboriamo ormai da dieci anni nelle creazioni altrui in modi sempre diversi. A volte attraverso lo studio e la ricerca, altre volte con messaggi vocali mandati nel cuore della notte, altre volte ancora con improvvisazioni fisiche. I ruoli e le modalità cambiano sempre in base al progetto. First Love è uno spettacolo così incarnato in me, con un’idea così netta che non ha una grossa bibliografia. Il lavoro con Chiara si è concentrato sul cercare di capire come rendere il corpo un paesaggio e sul cercare di capire come il passato di quel Marco bambino cresciuto in una provincia si innestava all’interno di questo racconto. L’emersione del dialetto in quel punto centrale in cui subentra la voce maschile che incita il Marco bambino, è la voce di mio padre…quella scelta è frutto del lavoro fatto con Chiara. Insieme al documento video della gara gli altri video erano delle VHS che un vicino di casa dei miei genitori ha ritrovato e in cui riprendeva le gare di me da bambino. Un documento molto prezioso specie per le voci fuori campo. Si sentono, infatti, le voci di mio papà, mia mamma, vicini di casa e amici che ci hanno raccontato tanto. Mi hanno rimesso in contatto con dei ricordi che avevo un po’ sommerso. Infine il focus è stato posto su un testo - io sono convinto che in ogni spettacolo entrano tutti i testi che hai letto nella tua vita - l’unico su cui abbiamo fatto attivamente dei ragionamenti, uno degli scritti autobiografici di Walter Bonatti. Un testo molto bello perché racconta del proprio rapporto con la montagna, di quest’idea di essere messo a confronto con la propria finitudine e piccolezza e solitudine. Poi c’erano queste pagine meravigliose in cui lui diceva che quando uno scalatore si trova di fronte a una parete da scalare le decisioni che prende rispetto a come scalarla non sono solo logiche ma hanno anche una natura estetica. Quindi in base alla via che sceglievi, ai movimenti che sceglievi per percorrerla…l'idea che anche nel gesto atletico c’è sempre e comunque una componente estetica.
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In relazione al tuo lavoro nella danza, hai o hai avuto delle figure di riferimento che hanno ispirato le tue modalità di ricerca e creazione? Nell’ambito della danza ho dei maestri nei confronti dei quali ho un debito di riconoscenza maggiore rispetto ad altri che sono sicuramente Claudia Castellucci, Nigel Charnock e Alessandro Sciarroni. Più avanti anche Chiara Bersani e Marta Ciappina che faccio fatica a considerare maestre perché sono le mie migliori amiche, sono le persone con cui collaboro, però sicuramente anche l’incontro con loro è stato fondamentale e più alla pari. Poi, in realtà, io sono un grande appassionato di letteratura. Tra le figure più ispiranti per me c'è sicuramente Amelia Rosselli una poetessa che scriveva in un modo che sembra musicale in senso esatto, ma che in realtà rispondeva a un istinto psicologico. Quest’idea secondo cui quando stai scrivendo una coreografia c’è qualcosa di istintivamente psicologico, di non esatto che ti ispira… l'idea di come si affina questo istinto, cosa vuol dire psicologico… sono tutti quesiti che mi interessano. È stato sempre misterioso questo rapporto tra psicologia e musica che c’è in Rosselli. Annie Ernaux, ai quali sto dedicando sempre più progetti, che, secondo me, ha un scrittura che dà istruzioni per il corpo e ha un bellissimo modo di viaggiare tra passato e presente - che è una delle altre cose presenti nella mia scrittura coreografica e nella mia ricerca. Poi ancora tanti romanzi che hanno a che fare col tempo profondo perché una delle mie ossessioni è sempre quella di ricordarsi. In First Love questa cosa non c’è, ma in generale mi interessa il fatto di ricordarsi che quel tempo effimero e brevissimo della performance di sessanta minuti c’è e che quel tempo è anche sempre parte di un tempo più grande che è quello delle ere geologiche, che gli scienziati chiamano Deep Time. È quella sensazione che io provo quando leggo alcuni romanzi che ti fanno respirare con le montagne. Tipo la Nube Purpurea di Shiel, Trilogia della città di K. di Kristóf.
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Tra i temi che più emergono parlando con te ci sono sicuramente la memoria, una certa nostalgia, la curiosità, un modo di creare anche poetico...Che ruolo ha per te la danza nella società di oggi? Innanzitutto, bisognerebbe capire quale danza, ci sono tante danze… quella in discoteca ha un ruolo, la danza di tradizione ha un altro ruolo, quella classica ecc. Se la domanda è che ruolo ha la danza che facciamo noi, credo che non abbia nessun ruolo ma semplicemente perché non deve averne uno. Ti rispondo citando un autore che si chiama Jonathan Gottschall che ha scritto un libro intitolato L’istinto di narrare. Nel suo testo cerca di capire come mai gli esseri umani, di fatto, procedano raccontandosi sempre delle storie. A un certo punto parla del rapporto tra due tribù immaginarie del passato. In una tribù le persone lavorano, mangiano, dormono tutto il giorno e basta e nell’altra invece oltre a fare queste cose i componenti perdono anche del tempo per stare davanti a un fuoco a raccontarsi delle storie. Lui dice: «chi ti immagini che in una potenziale lotta fra queste due vincerebbe?». L’istinto ti farebbe dire, vincono quelli che non si raccontano storie perché risparmiano del tempo e quindi hanno più forza ed energia. La realtà è che la storia ci dimostra che ha vinto l’altra tribù, quella delle storie che è quella da cui noi dipendiamo. L’essere umano per vivere ha bisogno anche di qualcosa che non ha una funzione specifica, che non mira alla sua sopravvivenza. Quindi l’idea è che la danza (e il suo ruolo) sia molto marginale ma essenziale; la sua ragione è misteriosa deve rimanere misteriosa. Penso veramente a questo. Cerchiamo di rispondere, ossessionati, a questa domanda che ci pone il mondo, ma a noi non interessa veramente. L’istituzione ha bisogno di capire perché ci finanzia, perché ne abbiamo bisogno, qual è il ruolo... Eh però la sfida è veramente uscire da quella dinamica.  L' "istituzione" deve fidarsi di questo mistero che è sopravvissuto finora.
a cura di: Sofia Bordieri
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wdonnait · 6 months
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Quante lezioni di sci per imparare occorrono? Ecco cosa devi sapere
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/quante-lezioni-di-sci-per-imparare-occorrono-ecco-cosa-devi-sapere/116406?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116406
Quante lezioni di sci per imparare occorrono? Ecco cosa devi sapere
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L’inverno porta con sé un’atmosfera magica, una coperta di neve che trasforma il mondo in un paesaggio incantato. Per molti, questo è il momento perfetto per provare il divertente mondo dello sci. La prima lezione di sci è un’esperienza unica, che mescola l’adrenalina con la bellezza invernale e offre un’opportunità di scoprire nuove sfide e scoprire nuove passioni. In questo articolo, esploreremo la prima lezione di sci e tutto ciò che la rende così speciale.
Il Primo Passo: Preparazione
Prima di calzare gli sci e lanciarsi giù per una pista, ci sono alcune cose da fare. La preparazione è fondamentale per una prima lezione di sci sicura ed emozionante. Ecco alcuni passi da seguire:
Abbigliamento Adeguato: Indossare i vestiti giusti è essenziale. Un completo da sci, con un buon isolamento termico, ti terrà al caldo. Assicurati anche di avere guanti, calze adatte e un cappello per proteggerti dal freddo.
Attrezzatura: Se non hai il proprio equipaggiamento, puoi noleggiare sci e attrezzature presso una stazione sciistica. Assicurati di avere scarponi da sci ben adattati e sci adeguati al tuo livello di esperienza.
Lezioni con un Istruttore: È altamente consigliabile prendere lezioni con un istruttore esperto. Gli istruttori di sci sono addestrati a insegnare le tecniche di base in modo sicuro e efficace, e ti guideranno passo dopo passo nel mondo dello sci.
Il Momento Magico: La Lezione di Sci
La lezione inizia con l’istruttore che ti insegna come mettere gli sci e come camminare con essi. Questo potrebbe sembrare banale, ma è fondamentale per sviluppare una base solida. Man mano che diventi più sicuro sugli sci, imparerai a scendere in una posizione controllata e adottare una postura corretta.
Uno dei momenti più emozionanti della prima lezione di sci è la tua prima discesa su una pista facile. È come scoprire una nuova forma di libertà, sentendoti quasi come se stessi danzando sulla neve. Inizierai su piste per principianti, dove potrai apprendere a frenare, girare e controllare la tua velocità. L’istruttore sarà al tuo fianco per assicurarsi che tu acquisisca le giuste abilità in modo sicuro.
Le Sfide e le Ricompense
La prima lezione di sci può essere un’esperienza impegnativa. Imparare a coordinare gli sci richiede tempo, e ci saranno cadute e momenti di frustrazione lungo il percorso. Tuttavia, superare queste sfide è ciò che rende così gratificante imparare a sciare. Con la pratica costante, migliorerai le tue abilità e comincerai ad esplorare piste più impegnative.
Una delle grandi ricompense dello sci è la connessione con la natura. Sciare ti porta nelle montagne, circondato dalla bellezza dell’inverno. Le viste panoramiche e l’aria fresca ti faranno sentire in cima al mondo.
Dal Principiante all’Esperto: Imparare a Sciare Dalla Seconda Lezione di Sci
Dopo aver superato la prima lezione di sci, la tua avventura sulla neve è appena iniziata. La seconda lezione è un passo fondamentale per diventare un bravo sciatore e scoprire il piacere di affrontare piste più impegnative. In questo articolo, esploreremo cosa aspettarsi dalla seconda lezione di sci e come affinare le tue abilità sulla neve.
Ricapitolando la Base: Dalla Posizione all’Equilibrio
La seconda lezione di sci inizia con una rapida revisione dei concetti appresi nella prima lezione. Rivedrai la corretta posizione sugli sci, imparerai a mantenere l’equilibrio e a fare i primi passi sugli sci con più sicurezza. L’obiettivo principale è consolidare la base in modo che tu possa muoverti con più fluidità.
Apprendere a Frenare e a Girare
Un aspetto cruciale della seconda lezione è imparare a frenare e a girare con maggiore precisione. Durante la prima lezione, hai iniziato a familiarizzare con queste tecniche di base, ma ora è il momento di raffinarle. L’istruttore ti guiderà nell’apprendimento di tecniche di frenata come il “pizzico” e il “spagatino”. Imparerai anche a girare in modo più controllato, evitando di strisciare sugli sci o di girare troppo bruscamente.
Affrontare Piste Leggermente più Impegnative
Una delle emozioni principali della seconda lezione di sci è l’opportunità di affrontare piste leggermente più difficili. Dopo aver padroneggiato le basi sulla pista per principianti, inizierai a esplorare piste con piccole discese e curve più pronunciate. Queste piste offrono una sfida iniziale, ma ti aiuteranno a migliorare le tue abilità di sci.
Coordinazione e Fluidità
Una delle chiavi per diventare un bravo sciatore è la coordinazione e la fluidità nei movimenti. Durante la seconda lezione, lavorerai su questi aspetti. Migliorare la coordinazione tra le gambe, il busto e le braccia ti permetterà di affrontare terreni variabili con più facilità. La fluidità ti darà una sensazione di controllo e leggerezza mentre scendi lungo le piste.
Sviluppare la Fiducia
La seconda lezione di sci è anche un’opportunità per sviluppare fiducia nelle tue abilità. Cadere fa parte dell’apprendimento, ma imparare a rialzarsi e continuare a sciare è essenziale. Man mano che ti avventuri su piste più impegnative e impari nuove tecniche, la tua fiducia crescerà, e inizierai a goderti davvero la magia dello sci.
Trucchi per sciare
    Sciare è un’attività emozionante che richiede pratica, pazienza e abilità. Ecco alcuni trucchi e consigli per migliorare la tua esperienza sulle piste da sci:
Mantieni la Posizione Corretta: La corretta posizione sulle piste è fondamentale. Piegare leggermente le ginocchia, tenere il busto eretto e il peso in avanti favorirà una migliore stabilità e controllo.
Guarda Avanti: Evita di guardare i tuoi sci, ma invece guarda avanti nella direzione in cui stai andando. Questo ti aiuterà a mantenere una migliore percezione della pista e a prepararti in anticipo per le curve e gli ostacoli.
Impara a Frenare: La capacità di frenare è essenziale per la sicurezza. Impara a usare la tecnica del “pizzico” (mettendo le punte degli sci insieme e aprendo le code) per rallentare o fermarti.
Allena la Forza e l’Equilibrio: Esercizi per migliorare la forza delle gambe e l’equilibrio ti aiuteranno a sciare con più agilità. Il pilates e lo yoga possono essere utili per sviluppare queste abilità.
Scegli la Giusta Attrezzatura: Assicurati che la tua attrezzatura sia adatta al tuo livello di abilità. Gli sci dovrebbero essere della giusta lunghezza e i tuoi scarponi dovrebbero calzare in modo confortevole.
Segui Lezioni: Anche se sei un esperto, le lezioni con un istruttore esperto possono aiutarti a perfezionare le tue abilità e scoprire nuove tecniche.
Scia in Controllato: Sciare in modo controllato è fondamentale per la sicurezza. Evita di correre troppo velocemente o di prendere rischi eccessivi, specialmente sulle piste più impegnative.
Migliora la Tecnica di Virata: Imparare a virare in modo corretto è essenziale per gestire piste difficili. Chiedi al tuo istruttore di insegnarti tecniche di virata avanzate.
Abbigliamento Adeguato: Indossa abbigliamento adatto alle condizioni climatiche. Strati multipli ti aiuteranno a regolare la temperatura durante la giornata. Non dimenticare guanti, cappello, occhiali da sole e crema solare.
Sii Consapevole dell’Altitudine: Quando si scia in aree ad alta altitudine, è importante bere molta acqua per evitare la disidratazione e dare al tuo corpo il tempo di adattarsi all’altitudine.
Rispetta le Regole: Rispetta le regole della stazione sciistica e le indicazioni degli istruttori. Questo contribuirà a mantenere la sicurezza per te e gli altri sciatori.
Pratica e Pazienza: Il miglior trucco per sciare è la pratica costante. Più sci, più migliorerai. Non scoraggiarti se incontri difficoltà; la pazienza è essenziale per diventare un bravo sciatore.
Ricorda che lo sci è un’attività che richiede tempo per essere padroneggiata, ma è anche incredibilmente gratificante. Divertiti, esplora nuove piste e goditi l’emozione di scivolare sulla neve!
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trekkersfrompadova · 8 months
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PASSO COLBRICON
Un giro poco conosciuto, con panorami mozzafiato!
Siamo partiti dal sentiero che porta ai Laghetti Colbricon, lasciando la macchina nel parcheggio appena sotto all’imbocco del sentiero.
Arrivati ai Laghetti abbiamo bevuto un buon caffè nel rifugio e ammirato il paesaggio spettacolare.
Da lì poi, seguendo le indicazioni per Passo Colbricon, è iniziata la nostra salita, per arrivare a Forcella Colbricon (2408m) sempre con una vista mozzafiato con i Laghetti sullo sfondo.
Poi ci siamo spostati più avanti fino ad arrivare a Forcella Ceremana (2441m) con delle rocce rossastre meravigliose.
Poi abbiamo iniziato a scendere fino ad arrivare poi a Punta Ces (2229m) dove vi è il rifugio con la cabinovia.
È ora della discesa vera e propria, si può scendere per la pista da sci (cosa che abbiamo fatto noi per comodità) oppure, prendendo il sentiero accanto al rifugio, un po’ più complicato.
Arrivati giù, ci siamo inoltrati nel bosco svoltando a sinistra, dove ci sono le indicazioni per i Laghetti per tornare così all’auto.
Un giro davvero meraviglioso e consigliatissimo!
Dislivello: 700m circa
Durata: 6ore soste escluse
Lunghezza: 10km circa
Tipologia: Escursionistico
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ambientalmercantil · 8 months
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