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#sa aperta
silhouettehistory · 6 months
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Bella Berlinetta V12 59 SilhouetteHistory
Silhouettes of Ferrari 599 versions including 599 GTB Fiorano, 599XX, 599 GTO, SA Aperta with opened and closed roof and 599XX Evo.
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leiavinicius · 8 months
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Ferrari 599 SA Aperta
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jagdelf · 2 years
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[京商] 1/64 フェラーリ SAアペルタ
メタリックレッドの美しさに惹かれて購入。…が、リアの塗装がボコボコに荒れててショックだ。
運転席後ろの黒とシルバーの部品は実車では薄くて繊細なデザインなのだけど、流石にこのサイズと価格のミニカーでは再現は厳しいらしく、だいぶ簡略化されてしまっている。一方低く構えたフロントは非常にカッコよく仕上がっているので、これは前から見るべきミニカーだな、と自分を納得させた。<534>
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en-wheelz-me · 26 days
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itcars · 1 year
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Ferrari 599 SA Aperta
Image by Keno Zache || IG
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kqluckity · 1 month
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comunque ult*mo è veramente ridicolo, amo ti prego trovati un hobby o qualcosa del genere sono passati sei (6) anni da quando sei arrivato secondo a sanremo. hai scassato il cazzo basta
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alessandro-accebbi · 1 year
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FERRARI 599 SA Aperta by Keno Zache on Bēhance
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terminathanyt · 3 months
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Ferrari 599 SA Aperta
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mccek · 3 months
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto. 
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio. 
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio. 
Perché siete “cresciuti” dando spazio all’odio? 
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi? 
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi? 
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate. 
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale. 
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo? 
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna. 
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate? 
Non c’era bimbo/a che stesse solo. 
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme. 
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa. 
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi. 
Permettetemi una domanda? 
Perché voi siete cambiati? 
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me? 
Perché farsi del male da soli? 
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia? 
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo? 
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate. 
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro. 
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai. 
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene. 
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io. 
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli. 
Questa società c’ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta. 
Cos’è l’amicizia? 
Puro opportunismo. 
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno. 
Oggi? 
La stessa cosa. 
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro? 
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo? 
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo? 
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi. 
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falcemartello · 4 months
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TECNOLOGIE PERSUASIVE
Possono le tecnologie modificare le nostre abitudini? Possono certe tecnologie spingerci a modificare le nostre abitudini, le nostre necessità, i nostri bisogni?
Si possono, possono farlo in maniera pervasiva. Le tecnologie non sono “neutre” chi le progetta sa benissimo quali modificazioni le tecnologie producono nella vita degli esseri umani.
Adesso grazie alle neuroscienze chi progetta tecnologie sa come manipolare le persone attraverso stimoli percettivi, emozionali, sensoriali con comprovata efficacia.
Grazie alla neuropsicobiologia tramite le tecnologie digitali e le loro interfacce chi detiene il sapere e la conoscenza di tali artefatti e li produce più se vuole stravolgere le nostre esistenze, spingerci a prendere determinate decisioni, ad assumere certi stili di vita ed anche a conformarci a determinate regole.
Non è che fosse necessario il digitale e la neuropsicobiologia per progettare tecnologie persuasive: pensiamo al Pan Opticon di Jeremy Bentham.
Spiega Focault : “Egli proclama una reale invenzione della quale dice ch’è «l’uovo di Colombo». E, in effetti, Bentham propone ai medici, ai penalisti, agli industriali, agli educatori proprio ciò che essi cercavano: egli ha trovato una tecnologia di potere capace di risolvere i problemi di sorveglianza.”
Focault descrive la struttura, la tecnologia architettonica teorizzata da Bentham:
”Poiché il principio era: alla periferia, un edificio a forma di anello; al centro, una torre; nella torre sono aperte larghe finestre che danno sulla facciata interna dell’anello. L’edificio periferico è diviso in celle, ciascuna delle quali ne attraversa l’intero spessore. Queste celle hanno due finestre: una aperta verso l’interno, che corrisponde alle finestre della torre; l’altra, che da verso l’esterno, permette alla luce riattraversare la cella da parte a parte.”
A questo punto, con tale struttura panottica è “sufficiente allora mettere un sorvegliante nella torre centrale, e in ogni cella rinchiudere un folle, un malato, un condannato, un operaio, o uno scolaro. Per un effetto di controluce, si possono vedere dalla torre le piccole sagome prigioniere nelle celle della periferia, che si stagliano nella luce. Insomma si inverte il principio della segreta; la piena luce e la sorveglianza captano meglio dell’ombra, che in ultima analisi proteggeva.”
Non è importante che il sorvegliante sia al suo posto è sufficiente che il malato, il prigioniero, il lavoratore sappia di poter essere continuamente sotto osservazione in maniera da essere indotto, spinto ad assumere comportamenti “conformi” a quelli che chiede il “padrone”.
Ma con l’avvento del digitale, delle tecnologie a schermo, con l’arrivo dei social network, dei robot e dei bot, dei sexbot umanoidi e delle voci suadenti degli assistenti artificiali il gioco della persuasione ormai è prassi e l’inganno e la manipolazione sono le armi con cui drogare ed indottrinare la società dei burattini di carne umana.
La manipolazione dolce che fa leva sulle nostre debolezze è molto più potente del manganello. Ma al giorno d'oggi il Potere non si accontenta più, perciò le usa entrambe. Gli uomini non sono mai stati così controllati e controllabili nella storia dell'umanità. Scordiamoci la favola della democrazia, mai e poi mai siamo stati sudditi a tal maniera senza neanche averne contezza.
Francesco Centineo
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luluemarlene · 5 months
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L'attesa
La tortura peggiore è quando arriva e posa il suo sguardo su di me.
Si abbassa leggermente e mi annusa tra le natiche , senza sfiorarmi.
Resto in attesa, immobile, con le mani giunte dietro la schiena.
La bocca leggermente aperta già piena di saliva , la speranza di un bacio che nn arriva quasi mai.
I battiti del cuore aumentano e gli orifizi si preparano, si infracicano di umori, si allargano e contraggono quasi a respirare...
È un dolore mentale che si propaga nei capezzoli troppo turgidi, nelle ginocchia sul pavimento.
È peggiore di uno ordine schifoso da eseguire.
Peggiore di qualunque schiaffo o corda che segni il corpo.
Non c'è qualcosa che non sarei pronta a  concedere quando sono in attesa .
Ne è così consapevole che trasuda e puzza di presunzione.
Mentre annuso l'aria lui si siede e guarda.
Cerco di capire se c'è un'erezione.
Mi farebbe sentire desiderata e appagata, ma non vedo niente.
Lui accavalla le gambe e aspetta che la mia resa sia completa.
Tira fuori un imbuto e sorride.
Mi chiede di abbassare la testa, di restare col culo in aria, esposto e a disposizione
Lo guardo senza parlare e sa che prima dell'abuso ho bisogno di un cenno di tenerezza
Si avvicina e mi lecca la bocca come farebbe un cane, passa la sua lingua tra le mie labbra, mi accarezza la testa,
Si alza in piedi e mi schiaccia la faccia contro il cazzo ancora al sicuro nei suoi pantaloni
È duro ed io so che quell'erezione è mia. Solo mia.
Sa che sono pronta
Fa pressione sulla mia nuca e mi ritrovo a culo all'aria
Accarezza il mio culo, lo bacia, infila la lingua e lubrifica quel buco che lo accoglie, pronto
Dio vorrei venire o pisciare e liberarmi di quella eccitazione, quasi dolorosa!
Ci sputa sopra e infila piano l'imbuto giallo, lo spinge fino alla base
Sento la cerniera abbassarsi, lentamente
Mi dice che sono sua, solo sua e che deve lavare via le mie insicurezze, cancellare le mie incertezze
Farmi sentire piena di lui.
Inizia a pisciarmi dentro..
Mi scalda lentamente e mi da il permesso di masturbarmi
Non ho il tempo di toccarmi il clitoride che il mio orgasmo esplode e liquido vischioso mi cola tra le cosce
Libera il mio culo dalla plastica e ci affonda il cazzo, che entra senza nessuna resistenza
Entra ed esce a ritmo regolare, poi sempre più forte, mischiando tt i nostri umori, lo sento grugnire e arrivare all'apice.
Quando gode mi sussurra che sono il suo pisciatoio, il suo sborratoio
"Non c'è niente che un uomo potrebbe desiderare di avere a parte questo e io ce l'ho"
Non mi sono mai sentita tanto sua.
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gelatinatremolante · 6 months
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Cosa avete fatto oggi di bello? Io non riuscivo più ad aprire la porta di casa mia, sono stato costretto a chiedere aiuto ad altre due persone ma nemmeno loro sono riuscite ad aprirla, poi è arrivata una terza persona che sembrava non riuscirci nemmeno lei, stavamo pensando di chiamare i pompieri, poi la chiave si è spezzata ma nessuno sa come la porta si è aperta. Voto esperienza: 3/10.
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unpoorno · 5 months
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Shaiden Rogue,
( 30 marzo 2001 in Germania ) è una pornostar e influencer di origine tedesca e ora residente a Malta.
Nel 2018 ha conosciuto il suo allora fidanzato e poi partner nei video, con il quale ha avuto una relazione aperta. Hanno iniziato insieme nel 2019 con streaming e video su portali erotici. Lì raggiunse rapidamente una grande popolarità e raggiunse la vetta delle classifiche delle attrici più famose. A causa della sua rapida ascesa e della sua fama internazionale, molti pensavano che Shaiden Rogue fosse americana.
In una data sconosciuta, ma probabilmente nella seconda metà del 2021, Shaiden si separò dal suo allora fidanzato.
Attraverso numerose apparizioni su YouTube e Twitch con diverse creazioni e formati, è riuscita ad aumentare enormemente la sua portata al di fuori dei portali dedicati all' intrattenimento per adulti. È apparsa come ospite in Rezo, World Wide Living Room, Tim Gabel, Hyperbole. 
A Shaiden piace ascoltare R'n'B e hip-hop. Il colore dei suoi occhi è verde. Secondo la sua stessa dichiarazione, sa cucinare molto bene.
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en-wheelz-me · 23 hours
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itcars · 1 year
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Ferrari 599 SA Aperta
Images by Keno Zache || IG
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occhietti · 4 months
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Stare con me è difficile,
lo so e l’ho sempre saputo.
Sono una di quelle che vive di piccoli gesti e di attenzioni. Un fiore, qualche bella parola, una cena fuori, una canzone, una porta tenuta aperta per farmi passare per prima, uno sguardo ogni tanto.
Sono una di quelle che danno peso alle parole. A quali vengono scelte, come vengono dette, al tono di voce. E le parole, quelle che segnano, devi dirle bene. Devi dimostrarle bene.
Sono una di quelle che non si accontenta, mai. Non mi accontento di un amore mediocre, di una relazione mediocre, di un uomo mediocre.
Sono una di quelle che ama la propria libertà, e proprio perchè la amo mi rifiuto di metterla da parte per il primo che promette amore eterno. Che poi si sa, le parole se le porta via il vento.
Sono una di quelle che è capace di mettersi a ballare senza musica sotto la pioggia, solo per sentirsi un po’ più viva, un po’ più libera, un po’ più selvaggia.
Sono una di quelle che se c’è una strada dritta, spianata, distesa sceglie quella più tortuosa, più diroccata e insidiosa, ma che in un modo o nell’altro arriva alla meta.
Sono una di quelle che non rimane indifferente o zitta se una cosa non le sta bene. No. Io sono una di quelle che sbatte pugni contro il muro, che si incazza e bestemmia contro il cielo per farsi sentire.
Sono una di quelle che non tieni in un angolo, perchè se voglio stare in disparte mi ci metto da sola.
Sono una di quelle che non sceglie chi giura amore o chi ostenta affetto in pubblico, ma che sceglie quelli con l’anima in fiamme, delusi e feriti e che per strappargli uno sguardo amorevole devi pregare, perchè se scegli loro stai sicura che ti distruggeranno, ma ti ameranno davvero.
Sono una di quelle che fa ciò che vuole, come vuole, con chi vuole, anche pentendosene ma lo fa perchè in quel momento vuole così.
Sono una di quelle che indossa un sorriso e la sua armatura e non la vedi crollare manco se ti impegni, anche se poi magari crollo a casa da sola.
Sono una di quelle che passa le nottate sveglia, perchè la notte è per persone vere.
Sono una di quelle che vede e sente tutto, ma che non lo dà a vedere per poi colpirti e farti male quando vuole.
Sono una di quelle che incassa colpi su colpi ma non cade, e se cade si rialzerà sempre una volta in più. Perchè mi è stato insegnato così: toccare il fondo per avere più spinta.
Sono una montagna russa, io.
E voi preferite le giostre a cavalli.
- Andrea Nicole 
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