Tumgik
#saper stare soli
Quote
Mentre cammino sogno di trovare un posto in cui il silenzio sia totale, saper stare soli è un lusso.
Silent Bob
93 notes · View notes
mostro-rotto · 1 year
Text
Nessuno sa, nessuno sa cosa io abbia davvero nella mia testa, nessuno sa quanto io mi senta sempre sola, nessuno sa come affronto le mie giornate, nessuno sa a cosa penso ogni sera, nessuno sa quanto io stia male dentro e mai lo sapranno dato che ho sempre nascosto tutto.
45 notes · View notes
pesciolyni · 2 years
Text
forse quando non parlo con le persone ...il mio umore peggiora di molto...l'ultimo messaggio che ho ricevuto è stato di tre ore fa...e oggi ho avuto solo due conversazioni
2 notes · View notes
occhietti · 8 months
Text
Tumblr media
Amare la solitudine non significa non avere amici. Non significa non sapere stare in mezzo agli altri.
Amare la solitudine non significa odiare le cene, le feste. Gli attimi di confusione. Le attese. Non significa rifiutare attenzioni o non avere mai bisogno di aiuto.
Le persone che amano la solitudine non sono noiose, silenziose, assenti. Non sono spente. Le persone che amano la solitudine sono pulite, sono vere. E portano dentro una luce meravigliosa. Perché è così.
Perché se ci pensate bene conoscono e custodiscono la forma d’amore più vera che esista. Perchè non è da tutti e costa molto caro prendersi per mano e raccontarsi la verità. Imparare a non aver paura mai di rimanere soli con se stessi e scegliere di vivere abbracciati alla propria libertà...
- Andrew Faber
72 notes · View notes
angelap3 · 5 days
Text
Tumblr media
BELLISSIMA DA LEGGERE ❤
Ci sono persone che hanno un compagno, ma che si sentono talmente sole e vuote che è come se non lo avessero. Altre, invece, pur di non aspettare, decidono di camminare accanto alla persona sbagliata e, nel loro egoismo, non permettono a quella persona di allontanarsi, anche se sanno che non la rendono felice.
Ci sono persone che portano avanti matrimoni o fidanzamenti ormai distrutti, perché credono che stare da soli sia difficile ed inaccettabile. Ci sono persone che decidono di occupare il secondo posto cercando di arrivare al primo, ma quel viaggio è difficile, scomodo e ci riempie di dolore e di abbandono.
Eppure, ci sono altre persone che sono da sole e vivono e brillano e si lasciano travolgere dalla vita nel migliore dei modi. Persone che non si spengono, anzi, al contrario, che ogni giorno si accendono di più. Persone che imparano a godersi la solitudine perché le aiuta ad avvicinarsi a se stesse, a crescere e a diventare più forti dentro.
Queste persone sono quelle che un giorno, senza sapere esattamente quando né perché, troveranno al loro fianco una persona che le ama con amore vero e, allora, si innamoreranno nel modo più bello.
- Madre Teresa di Calcutta
18 notes · View notes
mancino · 2 months
Text
Tumblr media
Saper stare bene da soli è preferibile al vivere ipocrite relazioni di facciata.
8 notes · View notes
dipendenteconad · 3 months
Text
I will translate this one soon, but I'd also like to share it like this.
[ita] un altro headcanon con BiKang; relazione nascosta
(NSFW sottointeso. Questo testo è estratto da una conversazione che ho avuto con mia amica, ed è ciò che ha poi ispirato la mia fanfiction pubblicata su ao3, alcune cose potrebbero essere simili)
Tumblr media
Mi immagino Bi-Han come una persona molto riservata, infatti raramente parla di qualcosa che non abbia a che fare col suo incarico da Granmaestro; perfino in quel caso lì tende ad andare sempre dritto al punto, senza perdersi in conversazioni che ritiene inutili. Forse l'unica eccezione sono stati i suoi fratelli, ma fino ad un certo punto. Tomas menziona nelle intro un Bi-Han freddo e distaccato, quindi i due, seppur cresciuti insieme, non hanno mai condiviso momenti particolarmente intimi nonostante Bi-Han comunque tenesse a lui (a modo suo, ovviamente). Kuai Liang invece, quando ancora erano ragazzi, aveva avuto modo di conoscerlo in modo più approfondito, e con non poca fatica era riuscito a scalfire in superficie per intravedere una minima parte della sua interiorità. Nonostante ciò, andando avanti con gli anni Bi-Han aveva finito per chiudersi sempre di più in sé stesso, preferendo affrontare i propri problemi da solo, anche nei momenti in cui era evidente quanto avesse bisogno di una spalla su cui piangere. Allo stesso tempo, i due fratelli minori rispettavano il suo bisogno di privatezza.
Per questo motivo, nessuno aveva mai più sentito Bi-Han parlare di qualcosa che non fosse prettamente legato al suo lavoro. Addirittura, non considerava nessuna relazione al di fuori di quelle famigliari e lavorative come valide. Mai. Solitamente, se qualcuno provava ad avvicinarsi a lui, Bi-Han si irritava dopo i primi segni d'insistenza e cambiava argomento di conversazione, o optava direttamente per gli insulti.
Quindi nel mio stato delulu mi sogno la sorpresa di Kuai nel notare un comportamento insolito in suo fratello, da quando Liu Kang aveva chiesto loro aiuto. Bi-Han era sempre stato una testa calda e più di tutto non sopportava che gli venissero dati degli ordini; allo stesso tempo però, se Liu chiedeva loro un favore, Bi-Han lo eseguiva senza se e senza ma. Ancor meno Bihan amava i colloqui, ma se era Liu Kang a necessitarne uno si presentava anche agli orari più insoliti. Per non parlare del fatto che trascorreva una quantità di tempo immane lontano dai Lin Kuei per stare con i monaci che allenava Liu Kang. Inizialmente nessuno ci faceva nemmeno troppo caso, perché Bi-Han era solito sfiancarsi dal lavoro e tale dedizione era ormai normale da parte sua.
Kuai non è uno che ama particolarmente farsi gli affari degli altri, ma si fidava abbastanza di Bi-Han per sapere che quest'ultimo non gli avrebbe mai nascosto dettagli riguardanti il loro lavoro o le loro successive missioni. Ad esclusione, se Bihan non aveva nulla da nascondere, significava che la maggior parte degli incontri che teneva con Liu Kang non riguardavano il loro lavoro. Altrimenti, avrebbe sicuramente detto qualcosa anche a Kuai e Tomas.
Quindi beh, Kuai non si fa gli affari degli altri, no, ma se c'è da scartare un po' di drama non si tira certamente indietro, a maggior ragione se la persona coinvolta è suo fratello. Per settimane non aveva mai esternato i suoi dubbi, finché non fu Tomas, una mattina, a tirare fuori l'argomento, facendo notare a Kuai come Bi-Han avesse lasciato il tempio la sera ma non fosse più rientrato.
Da quel momento entrambi iniziarono a osservare Bi-Han con un occhio di riguardo, stando particolarmente attenti a dove diceva di andare e cosa faceva quando loro tre erano da soli; entrambi riuscirono a notare come Bi-Han cambiasse completamente approccio ogni qualvolta che Liu Kang era insieme a loro: diventava più tranquillo, meno sfacciato, e la sua espressione quasi si rilassava. Erano anni che Kuai non vedeva il volto di Bi-Han contorto in un'espressione che non fosse di concentrazine o rabbia. Tomas giurò perfino che una volta aveva visto Bihan sorridere sotto la maschera mentre parlava con Liu Kang, e ne aveva parlato come se avesse visto gli Dèi.
Kuai aveva racimolato abbastanza coraggio per affrontare Bi-Han a riguardo, spinto più da interesse che altro: certamente, non denunciava il fratello per essersi fatto un eventuale amico, ma era ben curioso di sapere come Liu Kang fosse riuscito nell'impresa. Dovette però parlare senza fare nessun tipo di accusa che potesse obbligare Bi-Han a mettersi subito sulla difensiva: quando gli chiese perché si lasciava sottomettere senza obiezioni da Liu, Bi-Han aveva semplicemente detto qualcosa simile a "perché ci stiamo guadagnando anche noi".
Eppure loro non ci guadagnavano un bel niente, ad aiutare Liu Kang; se non altro, ci perdevano su molto del loro tempo: c'erano giorni in cui il loro clan non aveva nessuno che potesse seguire i loro allenamenti, considerando che Bi-Han era sempre lontano dal tempio. Tempio che, tra l'altro, erano giorni che non veniva più seguito come prima, perchè il Granmaestro non aveva più tempo per dedicarsi alla cura della struttura. A quel punto era palese che, se Bi-Han ci stava effettivamente "guadagnando" qualcosa, era parallelo al loro lavoro, e che non ne aveva ancora fatto parola con nessuno.
Kuai aveva iniziato a sospettare che Bi-Han e Liu Kang fossero diventati amici stretti, anche se l'idea che Bi-Han potesse anche solo concepire una relazione di questo genere era già surreale. Eppure non c'erano altre spiegazioni, ed era evidente che Bi-Han stesse bene quando Liu Kang era al suo fianco. Forse, pensava che coltivando un'amicizia con Liu sarebbe riuscito in qualche modo a elevare lo status del loro clan, o ad accontentare le sue aspirazioni di potere.
Il dubbio fu presto smentito quando un giorno Kuai e Bi-Han si cambiarono insieme dopo un allenamento: era da un po' di tempo che i due non combattevano l'uno contro l'altro, e la loro seduta era durata ore. Erano entrambi talmente stanchi che Bi-Han non aveva neanche avuto la forza di lamentarsi quando aveva visto Kuai Liang entrare nello spogliatoio insieme a lui. Mentre si cambiavano, l'occhio di Kuai cadde involontariamente sul fisico del fratello: la sua pelle chiara era imperlata di sudore e coperta di lividi, alcuni che riconosceva essere opera sua, come quelli sul bacino e sulle spalle, ma altri erano in posti alquanto ambigui: sul suo petto, appena sotto le clavicole, sulle sue cosce, e alcuni più piccoli perfino sul collo, che fino a quel momento Kuai non aveva nemmeno notato. Ma più di tutto lo colpì una scottatura, che si trovava sull'interno coscia di Bi-Han, e che Kuai poté vedere solo quando il fratello gli stava dando le spalle. Non era grave, ma era stata comunque abbastanza potente da lasciare un'impronta scura sulla sua pelle; era stranamente grande, e Kuai quasi spalancò gli occhi quando vide che aveva la forma di una mano. Qualcuno aveva premuto con forza fino a lasciare un alone sulla sua gamba; e non era neppure l'unico segno, perché se ne potevano intravedere anche di più leggeri sui suoi fianchi.
Preso dalla curiosità, ma anche dalla preoccupazione, gli aveva chiesto cosa fosse successo. Appena finirono di cambiarsi, Kuai afferrò Bi-Han per un braccio chiedendogli se stesse bene; quando quest'ultimo gli chiese il perché della domanda, lui menzionò i segni che aveva sul corpo.
Suo fratello aveva aggrottato le sopracciglia, scazzato, incitandolo a farsi gli affari propri senza interessarsi tanto a quello che faceva lui nella sua vita privata. Già il fatto che Bi-Han avesse usato il termine "privata" era come ammettere che Kuai aveva ragione a pensare quello che pensava.
L'ultima, definitiva prova che Bi-Han stava apprezzando fin troppo la compagnia di Liu Kang arrivò quando i tre fratelli furono invitati da quest'ultimo a passare dei giorni al suo tempio per seguire gli allenamenti dei due campioni presi da Madam Bo.
Le notti erano particolarmente tranquille, ma Kuai aveva ugualmente fatto fatica ad addormentarsi in un letto che non era il suo. Così, aveva più volte passato le notti in piedi passeggiando per i giardini del tempio, osservando la loro struttura e godendosi la tranquillità che trasmettevano. Per arrivare ai giardini era obbligatorio passare davanti alle stanze dei monaci e conseguentemente davanti a quella di Liu.
Passando davanti alle varie porte, dei suoni catturarono l'attenzione del ninja. Kuai constatò di non essere l'unico sveglio, e preso dall'interesse aveva appoggiato l'orecchio sulla porta da cui provenivano per distinguere la voce che li emetteva. Si staccò immediatamente quando li identificò come gemiti di piacere. A maggior ragione, appena riconobbe la voce roca di suo fratello mescolarsi insieme a quella Liu Kang, si allontanò preferendo uscire dal corridoio senza intromettersi più di quanto non avesse già fatto...
Appena raggiunse i giardini il peso della scoperta gli gravava così tanto sulle spalle che non potè fare a meno di immaginarsi la faccia di Tomas appena gli avrebbe confidato il segreto.
Penso che Bi-Han sarebbe quindi uno riservato anche nelle sue relazioni, preferendo tenerle nascoste il più possibile. Di certo sarebbe l'ultima persona a mostrarsi romantico in pubblico. Inoltre, non vorrebbe di certo passare come "smielato" davanti al suo clan o ai suoi fratelli, in quanto Granmaestro ha pur sempre un'immagine da mantenere.
13 notes · View notes
Text
Vi faccio sapere che non avete il diritto di dire essere stanchi e di voler stare da soli se fate un lavoro d'ufficio
A quanto pare passare 7.5 ore davanti al pc non vale quanto pulire una casa per 4 ore
#t
10 notes · View notes
iviaggisulcomo · 1 year
Text
In questo periodo della mia vita in cui non mi sento all’altezza di niente, ho imparato a camminare (di nuovo): camminare mi aiuta a limitare le paranoie riguardo al futuro: a cosa farò, a dove sarò, a cosa sarò; a chi incontrerò, a chi ritroverò, a chi perderò. 
Non importa, riesco a dirmi mentre cammino. Mentre cammino la mia mente è impegnata a fissare i miei passi, uno dopo l'altro, con grande attenzione; ad osservare tutto ciò che mi circonda e a stare attento al terreno che spesso è scivoloso, e che mi farà cadere molto più spesso di quanto preventivato. Non posso sapere se e quanto mi farò male ogni volta che cadrò, per quanto io mi interroghi sulle varie possibilità. Ogni volta proverò un dolore diverso dal precedente.
Camminare mi abitua all'idea di perdersi: la disperazione sottesa al non sapere dove si è finiti e come andrà a finire può essere contenuta solo col coraggio di rischiare, di prendere decisioni, di fare delle scelte.
Alle volte si guida la fila, altre volte la si chiude. Altre volte ancora si è da soli con se stessi. Presupposto necessario per significare qualcosa per qualcuno è significare qualcosa per se stessi; e quando il nostro significato viene distrutto da chi non ci riconosce, ricominciare da capo: camminare, perdersi, rischiare, decidere.
29 notes · View notes
lamentele · 4 months
Text
Dite tanto di saper restare soli e poi, se non siete circondati da persone che vi "vogliono", non sapete stare bene.
9 notes · View notes
occhietti · 3 months
Text
Saper stare soli è fondamentale per l'arte di amare.
Se sappiamo star soli, possiamo stare con gli altri senza usarli come uno strumento di fuga.
- Bell Hooks
16 notes · View notes
Text
Credo sia da quando ero piccola che ho la tendenza ad isolarmi. Forse un po' per emarginazione da parte degli altri, o un po' per le mie insicurezze, fatto sta che a 27 anni non so stare con le persone. Un conto era il ristretto gruppo di amiche che conoscevo, un conto la parentela mia o altrui con cui non so mai di cosa parlare perché tanto parlano esclusivamente di cose fra loro o al massimo ti fanno domande scomode. Ma anche col gruppo del mio ragazzo non sempre mi diverto o ci sto bene, secondo me non sono poi così inclusivi come vogliono far credere. Se li prendi da soli magari ci scappa una chiacchierata ma in gruppo torno ad essere isolata. Che poi non sono una che sa stare al centro dell'attenzione o che è particolarmente una persona interessante, anche se col gruppo vecchio di amiche mi sentivo un po' l'anima della festa, quella più divertente, scema e ora che non ho nessuno sono niente. Già mi ci sentivo prima un niente, nonostante fossi "qualcuno", figurati ora che non ho più nessuno se non la mia solitudine. Non mi piace stare con gli altri, io mi annoio. Non trovo mai nessuno con qualcosa da spartire. Ho sempre preferito la compagnia di una o poche persone e quando si è in troppi mi sento oppressa. Non sopporto infatti le festività, i parenti, i compleanni di gente che non mi è amica ma lo è del mio ragazzo, sto davvero in sofferenza quando è così. E credo di essere io il problema, perché tutti sanno stare con gli altri e io mi faccio problemi, mi annoio, mi isolo. Anche mio padre lo fa quando siamo fra parenti e io non lo sopporto, non voglio essere come lui però è più forte di me. Ho sempre vissuto il gruppo come conferma del mio essere invisibile, parlo e nessuno sembra ascoltarmi. Ma poi ho le mie esigenze, a tavola ad esempio, se finisco di mangiare prima non ho voglia di aspettare tutti che finiscano, perché devo essere io l'educata che sta a tavola? Non è irrispettoso nei confronti di chi vuol fare o deve fare altro, obbligarlo per educazione ad annoiarsi a tavola se non ha argomenti di cui parlare? Sarà che io nel gruppo era quella che inseriva, ma a me nessuno ha mai inserito nel gruppo eh. E questo fa abbastanza male e non tutti lo capiscono, danno le colpe solo a me. Ora non so più chi sono, non so più come mi comporterei. So solo che nessuno sembra adatto a me e io vivo continuamente all'ombra degli altri, non splendo mai. Vengo interpellata per cose inutili o fastidiose e dopo certo che mi isolo almeno nessuno ha da ridire. Vorrei sentirmi voluta da qualcuno, sapere che ama la mia presenza e la mia personalità. Invece non ho più niente e mai lo troverò. Sto sprecando anni d'oro nella mia solitudine, perché la gente non mi apprezza, non vuole conoscermi, non va oltre la mia timidezza e introversione perché tanto hanno le loro persone, giustamente che ci fanno di me. E questi pensieri mi fanno tornare in mente le idee suicide, il voler morire per non sentire più questa solitudine che mi accompagna. Odio dover arrivare a pensare certe cose, lo odio davvero perché non si può pensare di morire per queste sciocchezze. Non mi trovo bene in questo posto, ci sto malissimo ma non bene come vorrei. E mi sento un'aliena, perché non ho interessi comuni agli altri, perché a volte non so come comunicare con le persone, a volte ci riesco e so di essere ancora la ragazza divertente e simpatica che ero con le mie amiche, ma con la maggior parte della gente sono il niente. È anche vero che dipende con chi sto, se mi trovo a mio agio o no il problema è che col 90% non ci sto bene. E con il restante non si è creato un legame di amicizia perché fondamentalmente agli altri non interessa. A nessuno interessa più di me. Ho perso tutti. E sono così arrabbiata.
13 notes · View notes
Text
La bugia più grande che viene detta ai giovani è che quando hai 18, 19, 20 anni è quello il periodo in cui ti devi divertire al massimo, divertire, festeggiare, e fare tutte quelle cose divertenti. È quello il periodo in cui hai più libertà, è il periodo in cui non hai responsabilità quindi devi festeggiare e ti devi divertire.
Cazzate.
Quando sei giovane quello è il periodo in cui puoi fare di più, il momento in cui puoi lavorare al massimo, eliminare tutte le distrazioni, e concentrarti sul tuo obbiettivo. Non è il momento di divertirsi, sai cosa è divertente? Sviluppare al massimo le proprie abilità, diventare ricco, potersi prendersi cura della propria famiglia ed essere libero, essere padroni del proprio tempo, decidendo cosa fare e senza dipendere da nessuno, saper coltivare rapporti sinceri ma saper stare bene anche soli senza accontentarsi di compagnie futili con cui fare serata e sparlarsi il giorno dopo.
Riflettete.
44 notes · View notes
sweet-nightmheart · 2 years
Text
Tumblr media
Ciao ragazzi!
Vi scrivo questo messaggio in italiano, perché è solo agli italiani che mi voglio rivolgere (e a chi lo capisce) visto che fortunatamente, a differenza di tanti coglioni americani,inglesi e francesi principalmente ecc.. abbiamo dimostrato di essere un po' più intelligenti e con un po' più la testa sulle spalle, da quando sono in questo sito.
Probabilmente questo sarà il mio ultimo post (o almeno per un po' di tempo) qui su Tumblr…alcuni di voi sanno già il perché…troppi idioti,troppi coglioni,troppi semi malati di mente che non sanno capire né differenziare le cose serie dalle puttanate e che non sanno ragionare sul fatto che alcune cose sono davvero pericolose, se fatte completamente all'oscuro di ogni anche minima conoscenza medica e vengono fatte solo così per "piacere personale" o perché pensano che faccia figo…e alcuni di voi sanno già a cosa mi riferisco…per chi non lo sapesse, parlo di quei coglioni che trovano così figo far rischiare la vita a quelli che vogliono "rianimare" per gioco (e non sto esagerando, faccio il paramedico da qualche anno e di "giochini erotici" venuti male e trasformatisi in cose molto pericolose, ne ho già visti…e non sapete quante volte soccorritori,medici d'emergenza/urgenza ecc…vengono chiamati per stronzate del genere che poi si trasformano in codici rossi!) che se fosse per loro arriverebbero ad intubarsi di soli..e che se però si trovassero di fronte al dover effettuare una rianimazione VERA su un cristiano che ne ha davvero bisogno in quel momento, si cagherebbero in mano e sicuramente cambierebbero parere sulle loro "resus" del cazzo…
Quindi avevo pensato "o me ne vado io o segnalo tutti quei cazzo di video a Tumblr" solo che poi ho visto che dopo averli segnalati Tumblr mi fa anche bloccare gli stessi utenti che li hanno postati….e a vedere quante teste di cazzo ci sono che pubblicano ste boiate, se dovessi bloccarli tutti, poi tra un po' arriverei a non seguire più nessuno o quasi…
Per fortuna, almeno in questo caso, noi italiani ci siamo dimostrati un po' più intelligenti e meno cerebrolesi…quindi se sto scrivendo in italiano è perché mi interessa seguire e stare in contatto solo con voi o con gente straniera ragionevole che ho conosciuto in questo sito e che capisce l'italiano..
Chi vuole tenersi in contatto con me (e non avesse già altri miei contatti personali) lo può fare seguendomi su Instagram per esempio a questo url:
https://www.instagram.com/eyes_of_ice_909
O sennò cercando: Eyes_of_ice usando la app di Instagram.
Non lo uso molto spesso sinceramente, ma se qualcuno mi scrive lì in privato, di sicuro controllerò i messaggi ricevuti e risponderò… Tra l'altro ho intenzione a breve di aprire un nuovo account Instagram, dove pubblicherò lo stesso genere di foto che sto/stavo pubblicando qui (tipo quella che c'è qui sopra) ma per quello ci vorrà ancora un po' di tempo. Vi farò sapere quando lo aprirò. Per il momento vi saluto per quanto riguarda Tumblr e chi volesse sa dove trovarmi 😉 A presto!
107 notes · View notes
emozparole-blog · 6 months
Text
Succede raramente di incontrare persone capaci di Amare davvero. Senza mezzi termini.. Senza misure.. Senza pietà. Persone capaci di Amarci più di noi stessi che non hanno paura di guardare dentro. Di farsi male.. Di rischiare tutto. Persone che si prendono la pelle, il sangue e i pensieri. Per sempre!!. Luci tenere negli spazi bui della mente. Ombre del nostro cuore. Dei nostri passi. Della nostra volontà. Persone con cui restare in silenzio ad aspettare che i sogni si avverino. Persone che hanno capito che l’Amore è fatto di piccole cose di graffi e carezze di tutto e di niente. Che l’orgoglio è una droga pericolosa, la felicità una conquista rara e la solitudine un cecchino che non spara. Con cui cantare a squarciagola senza aver paura di stonare. Con cui essere se stessi senza avere paura di sbagliare. Persone che hanno capito che riuscire a stare da soli è un traguardo, ma il vero miracolo è saper stare insieme, e sapersi bastare.
Tumblr media
12 notes · View notes