Tumgik
#giovani
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Stamattina salgo sull’ennesimo treno, trovo un posto libero e mi siedo.
Poco dopo arriva il controllore per vedere i biglietti. Il ragazzo nella foto, sui sedili alla mia sinistra, non ce l’ha. Dice di esser salito all’ultimo, sta andando a lavorare, non è riuscito a farlo. Non ha contanti ma solo un bancomat. Prova a pagare con quello ma non funziona. Il controllore è comprensivo ma deve fargli la multa. 50 euro, che il ragazzo può pagare entro una settimana. È affranto ma non ha alternative e mentre il controllore inizia a stilare la multa penso che l’importo corrisponde ad almeno un giorno di lavoro del ragazzo (bene che vada).
Chiedo: “Scusi, quanto costa il biglietto”. 15 euro. Andata e ritorno. “Ok lo pago io”.
Il ragazzo mi guarda e dice “Grazie”. Rispondo “Prego”.
“Praticate gentilezza a casaccio” diceva qualcuno.
Non mi frega di venirvi a raccontare del mio gesto. Il punto è un altro: a me 15 euro non cambiano la vita, non cambiano niente. E non perché 15 euro per me siano pochi, hanno un valore che conosco bene e che per me non cambierà mai. In questo momento però servono molto di più a quel ragazzo che a me. E non mi interessa che lavoro fa, la sua vita, la sua storia. Non devo per forza conoscerlo per aiutarlo. Ho sentito che era giusto e così ho fatto.
Magari allo stesso modo lui domani aiuterà uno sconosciuto e uno sconosciuto domani spero aiuterà me se ne avrò bisogno. Perché alla fine, la vita è po’ come un viaggio in treno. Andata e ritorno.
(Matteo Gracis)
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ragazzoarcano · 6 months
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“Cosa sono le cose più pesanti?
Un mare di sabbia e il dolore.
Quali sono più brevi?
Oggi e domani.
Quali sono più fragili?
I fiori di primavera e i giovani.
Quali sono più profonde?
L'oceano e la verità.”
— Christina Rossetti
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amoituoiocchineri · 7 months
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9 ore di lavoro dopo.
“No ma i giovani non hanno voglia di lavorare”
Okay.
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marcytheplagueissimp · 2 months
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i need more vtm content on my feed 😔
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gregor-samsung · 27 days
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“ «Com'è strano, — pensava Veročka — già le sapevo dentro di me, già le presentivo, tutte le cose che ha detto sulle donne, sui poveri, sull'amore. Dove le ho imparate? Forse nei libri che ho letto? No, non là. In quei libri ci sono tanti dubbi, tante riserve, e ogni cosa sembra insolita, incredibile. Come si trattasse di sogni belli, ma irrealizzabili! A me sembra invece che questi sogni siano semplici, semplicissimi, comuni, che senza di essi non si possa vivere, che si dovranno avverare senz'altro. Eppure, secondo me, questi libri sono ottimi. George Sand; per esempio, è così buona e morigerata, eppure, tutto in lei è sogno! E i nostri? No, nei nostri non si parla di questo. In Dickens, invece, sì, ma tutto è come senza speranza; certo, lui se l'augura, perché è buono, però sa bene che non si avvererà. Come fanno costoro a non sapere che in mancanza di questo non si può vivere e che bisogna darsi da fare, e si lavorerà senz'altro, perché non ci siano più uomini poveri e infelici? Ma che, forse non lo dicono? Dire lo dicono, ma provano solo pietà, mentre pensano che tutto resterà com'è ora: sì, qualcosa migliorerà, ma per il resto. No, essi non dicono le cose che io penso. Se le dicessero, saprei che le persone buone e intelligenti ragionano come me. E invece sinora ho creduto di essere l'unica a pensarla così, perché sono una stupida. Nessuno pensa come me, nessuno si aspetta che le cose cambino realmente. E ora lui assicura che la sua fidanzata ha detto a tutti coloro che l'amano che le cose andranno proprio secondo le mie idee. E ha parlato così chiaramente, dice lui, che tutti già lavorano perché tutto avvenga al più presto. Che donna intelligente! Ma chi è? Lo saprò di certo. E come sarà bello, quando non ci saranno più poveri, quando nessuno sarà costretto a ricorrere agli altri per bisogno, quando tutti saranno allegri, buoni, felici...». Assorta in queste riflessioni, Veročka si addormentò, e dormì profondamente, senza sognare.  “
Nikolaj Gavrilovič Černyševskij, Che fare?, traduzione e cura di Ignazio Ambrogio, Edizioni Studio Tesi (collana Collezione Biblioteca, n° 85), Pordenone, 1990; p. 78.
 NOTA: Il testo originale (Что делать?), che Černyševskij scrisse in prigionia nella fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, cominciò ad essere pubblicato a puntate nel 1863 sul mensile letterario russo Sovremennik sino a quando le autorità sequestrarono l’intera opera, ritenuta sovversiva. Il libro circolò quindi clandestinamente fino alla pubblicazione integrale nel 1905, all’inizio della breve stagione riformista dello zar Nicola II.
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cjsketchmonster · 3 months
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Been replaying spiritfarer and had this lion on the brain (i hate him not looking forward to having to hug him again) and drew this lol
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lucatea · 9 months
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This is a late birthday gift for @enthblaze
I have shown them over discord, but i also wanna post it because everyone deserves to see how adorable this baby child is.
Giovanni living through their babygirl era
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La bugia più grande che viene detta ai giovani è che quando hai 18, 19, 20 anni è quello il periodo in cui ti devi divertire al massimo, divertire, festeggiare, e fare tutte quelle cose divertenti. È quello il periodo in cui hai più libertà, è il periodo in cui non hai responsabilità quindi devi festeggiare e ti devi divertire.
Cazzate.
Quando sei giovane quello è il periodo in cui puoi fare di più, il momento in cui puoi lavorare al massimo, eliminare tutte le distrazioni, e concentrarti sul tuo obbiettivo. Non è il momento di divertirsi, sai cosa è divertente? Sviluppare al massimo le proprie abilità, diventare ricco, potersi prendersi cura della propria famiglia ed essere libero, essere padroni del proprio tempo, decidendo cosa fare e senza dipendere da nessuno, saper coltivare rapporti sinceri ma saper stare bene anche soli senza accontentarsi di compagnie futili con cui fare serata e sparlarsi il giorno dopo.
Riflettete.
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ilguardianodelfaro · 7 months
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E poi verranno i giovani a destarti
dal tuo torpore, se non sono i tuoi
saranno i figli altrui, con la potenza
del loro sguardo, il tono perentorio
di quella voce che soltanto ieri
era di bimbo, ti diranno T’Amo
e tu gli crederai anche soltanto
per l’arco di una sera.
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Anima bella la sua, come quella della moglie. Hanno sempre la capacità di portare l’attenzione dove serve, a quei temi spesso evitati dai più, talvolta minimizzati, derisi. #fedez che vuole aprire un centro per aiutare i ragazzi con problemi di salute mentale. Un’intervista quella a “che tempo che fa”, che ispira a riflettere, che ricorda quanto lui e sua moglie #ChiaraFerragni abbiano fatto e continuino a fare per il nostro paese. Fedez che parla del valore della malattia, della forza della paura e del senso della vita che si schiude a cospetto della sofferenza. Chiunque li attacchi e si prenda gioco delle loro fragilità, dice poco di loro e molto di se stesso. #grazie
Tiziana
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ilblogdellestorie · 11 months
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Massimo Ammaniti è uno psicoanalista e medico neuropsichiatra infantile. Ha 82 anni, è considerato tra i massimi esperti di disagio giovanile. Intervistato sul Corriere della Sera da Walter Veltroni ha risposto così all’ultima domanda sui cambiamenti osservati in questi anni:
“Prima il disagio dei giovani era un’eccezione, ora è un’epidemia. Bisognerebbe rendersene conto, in tempo. C’è da fare, ma non si può aspettare”.
Il primo passo è parlarne, per aumentare la consapevolezza, per comprendere e aiutare, senza inutili e vane frasi di circostanza.
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paumm23 · 3 months
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LA GUERRA DIGITAL
QUE ÉS?
La guerra digital també coneguda com a ciberguerra, es u tipus de guerra la qual consisteix en aplicar tecnologies per a portar a cap operacions militars i estratègies en el àmbit digital. Les activitats en una guerra digital poden incloure atacs cibernètics, espionatge cibernètic, sabotatge d’infraestructures critiques, manipulació d’informació i altres mètodes per a influir en la percepció pública i debilitar o desestabilitzar als adversaris.
ON S’UTILITZA?
La guerra digital també coneguda com a ciberguerra, es u tipus de guerra la qual consisteix en aplicar tecnologies per a portar a cap operacions militars i estratègies en el àmbit digital. Les activitats en una guerra digital poden incloure atacs cibernètics, espionatge cibernètic, sabotatge d’infraestructures critiques, manipulació d’informació i altres mètodes per a influir en la percepció pública i debilitar o desestabilitzar als adversaris.
A QUI BENEFICIA?
La ciberguerra pot beneficiar a diferents bàndols depenent dels objectius i motivacions que te cadascun. Aquestes son algunes formes en les quals poden beneficiar-se:
1. Estats Nacionals:
· Avantatge estratègic: Els estats poden obtindre un avantatge estratègica dels seus adversaris per a poder realitzar operacions d’espionatge cibernètic i d’aquesta manera, obtindre informació confidencial.
·Desestabilització del adversari: Els estats utilitzen tàctiques cibernètiques per a desestabilitzar a altres països, ja siga econòmicament, políticament o socialment.
2. Grups terroristes u Organitzacions Criminals:
· Financiament: Al realitzar atacs cibernètics, aquests grups poden buscar la obtenció de beneficis financers a través d'extorsions, fraus en línia o altres activitats detectives.
· Desordre i caos: Busquen crear desordre i caos en la societat al atacar infraestructures crítiques, com sistemes d’energia o serveis d’emergència.
3. Hacktivistes:
·Expressió política: Alguns individus utilitzen la ciberguerra com una forma d’expressar les seues opinions polítiques o portar a cap accions en línia per a recolzar les seues causes.
4. Empreses de seguretat cibernètica:
·Oportunitats de negoci: A mesura que augmenten les amenaces cibernètiques , les empreses especialitzades en seguretat cibernètica poden beneficiar-se al proporcionar serveis i productes per a protegir contra atacs.
Es important destacar que la ciberguerra també aporta conseqüències negatives , com la violació de la privacitat, el risc per a la seguretat nacional, i la possibilitat de danyar significativament a la infraestructura crítica.
NOTICIES SOBRE LA CIBERGUERRA
El grup, que en 2017 va segrestar computadores de tot el món amb el virus *WannaCry, acaba de robar 625 milions de dòlars en criptomonedes, el major colp digital de la història: https://www.lanacion.com.ar/tecnologia/lazarus-asi-son-los-cibercriminales-que-roban-y-extorsionan-para-el-amado-lider-de-corea-del-norte-nid24052022/
Anonymous i altres grups de ciberactivistes tracten de sabotejar les infraestructures russes per a frenar l'impuls de Moscou en la guerra: https://www.lanacion.com.ar/tecnologia/un-ejercito-de-miles-de-piratas-informaticos-amenaza-a-rusia-con-ataques-incesantes-nid11032022/
OPINIÓ PERSONAL
Actualment la ciberguerra està creixent molt ràpid gracies als avanços tecnològics de avui en dia, es una cosa que no em sorprèn en absolut ja que fa molts any que es deia que la tecnologia avançaria molt, com per exemple que el cotxes volarien o coses per l’estil, cosa que no ha passat, però la ciberguerra ja es un fet real, cosa de la que hem estat parlant en aquest text. Des de fa molts anys les guerres han segut molt tradicionals, es a dir, no disposaven de tecnologies tan avançades com les de hui en dia, per tant, els soldats i els capitans tenien que emprar unes tècniques de guerra per a saber quan atacar i quan defendre algun punt de combat o lloc que volien conquerir. Però això ja no passa des de finals dels anys 90. En lo personal, no estic a favor de les guerres, però si ocorren prefereixo que siguen com son ara , es a dir, que disposen de les tecnologies actuals per lluitar, ja que crec i pense que ara son mes ‘’segures’’ que abans. També cal afegir que ara els alts càrrecs tenen la nostra vida en les seues mans, vull dir que sols polsant un botó ens poden matar a tots, i un dels millors exemples podria ser Vladímir Putin, president de Rússia, que es diu que disposa d’un maletí on s’amaguen una varietat de botons, que en activar-los, llançarien una bomba que podia destruir gran part d’Europa per exemple. En conclusió, la ciberguerra està present en diferents guerres del món, cosa que ens demostra en avanç tecnològic que estem tenint, i també ens demostra la debilesa que tenim en front de alts càrrecs com Vladímir Putin, que en un moment ens poden fer desaparèixer. Gracies Carlos, per fer-me investigar i aprendre nous termes i conceptes.
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rosaleona · 9 months
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Omicidio Chiavari, Mahmoud alla finanza prima di morire: “Sfruttato e pagato in nero”
Omicidio Chiavari, Mahmoud alla finanza prima di morire: “Sfruttato e pagato in nero” https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/02/omicidio-chiavari-mahmoud-aveva-denunciato-le-sue-condizioni-di-lavoro-alla-guardia-di-finanza-si-cerca-la-sua-testa/7249626/
Decapitato dai suoi datori di lavoro perché li aveva denunciati alla finanza dato che lo pagavano a nero.
Decapitato.
Non picchiato (che sarebbe comunque ingiusto) ma addirittura ucciso e decapitato.
Immagino che nei secoli passati fosse questa la pena che si infliggeva agli schiavi rei di ribellarsi.
Ecco, questo ragazzo di diciotto anni era il loro schiavo.
Sono attonita.
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gregor-samsung · 11 days
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" Il bonzo vietnamita che si cosparge di benzina, il giovane americano che brucia pubblicamente la cartolina precetto, il radicale che digiuna - tutti eredi spirituali del primo genio che intuì le possibilità date da una società delle comunicazioni, e cioè il Mahatma Gandhi - sono stati tra i primi a praticare una attività che, parafrasando Sraffa, possiamo chiamare "produzione di messaggi per mezzo di messaggi". Uccidersi, digiunare, esporsi alla condanna per rifiuto della leva senza che nessuno lo venga a sapere, è un gesto inutile. Il gesto diventa utile proprio perché se ne parla, e diventa non un gesto materiale (la mia morte, il mio digiuno) ma un gesto simbolico che parla d'altro (le ragioni per cui muoio, digiuno, brucio la cartolina). Sino dalla nascita dei grandi circuiti di informazione, gesto simbolico e trasmissione della notizia sono diventati fratelli gemelli: l'industria della notizia ha bisogno di gesti eccezionali e li pubblicizza, e i produttori di gesti eccezionali hanno bisogno dell'industria della notizia che dia senso alla loro azione. Ho fatto l'esempio di gesti violenti e di gesti non violenti, proprio per dire che il fenomeno è più diffuso di quanto non si pensi. Basti considerare cosa fa un uomo politico quando dà clamorosamente le dimissioni. Non dà le dimissioni perché vuole smettere di lavorare (magari vuole ricominciare subito dopo e a condizioni migliori), ma le dà affinché il suo gesto diventi notizia. Appartengono a questa categoria di gesti-messaggio quello della divetta che si spoglia a Cannes, del divo che schiaffeggia il fotografo e persino (in una società primitiva dai circuiti comunicativi ridotti) il gesto del fidanzato respinto dai genitori che rapisce la ragazza, in modo che, dopo che tutti hanno saputo che essa non è più illibata, il matrimonio diventi indispensabile. La tecnica di produzione di notizie per mezzo di fatti-messaggio è molto antica: solo che negli ultimi tempi essa è cresciuta di pari passo con la crescita delle tecniche di informazione. "
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Brano tratto da C'è un'informazione oggettiva?, relazione tenuta il 15 aprile 1978 ad un convegno milanese organizzato dalla Casa della Cultura e dall'Istituto Gramsci su "Realtà e ideologie dell'informazione", testo quindi raccolto in:
Umberto Eco, Sette anni di desiderio. Cronache 1977-1983, Bompiani, 1983. [Libro elettronico]
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bones39 · 26 days
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Lacune nelle capacità di adattamento fanno si che non si trovi posto nel tessuto sociale.
Internet, dato in mano a sempre più giovani, permette un isolamento che equivale a diventare una minoranza davanti alla vita. Una fabbrica di persone sole e per questo facilmente comandabili.
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adewts · 4 months
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