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#vite spezzate
rosaleona · 9 months
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Omicidio Chiavari, Mahmoud alla finanza prima di morire: “Sfruttato e pagato in nero”
Omicidio Chiavari, Mahmoud alla finanza prima di morire: “Sfruttato e pagato in nero” https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/02/omicidio-chiavari-mahmoud-aveva-denunciato-le-sue-condizioni-di-lavoro-alla-guardia-di-finanza-si-cerca-la-sua-testa/7249626/
Decapitato dai suoi datori di lavoro perché li aveva denunciati alla finanza dato che lo pagavano a nero.
Decapitato.
Non picchiato (che sarebbe comunque ingiusto) ma addirittura ucciso e decapitato.
Immagino che nei secoli passati fosse questa la pena che si infliggeva agli schiavi rei di ribellarsi.
Ecco, questo ragazzo di diciotto anni era il loro schiavo.
Sono attonita.
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ilblogdellestorie · 1 year
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I resti della barca naufragata domenica mattina al largo della costa ionica della Calabria sulla quale stavano viaggiando almeno 180 migranti. Nel naufragio sono morte almeno 62 persone: al momento si sta cercando un numero imprecisato di dispersi.
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mucillo · 15 days
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“Mi chiedo come Israele possa definirsi civile e democratico, se per stanare e uccidere un suo nemico nascosto in un edificio abitato il suo esercito non esita un attimo ad abbatterlo seppellendoci sotto decide di innocenti.”
Vittorio Arrigoni da (Gaza. Restiamo umani)
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Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi.”
Vittorio Arrigoni
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falcemartello · 1 year
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Moebius (Jean Giraud)
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Le rivelazioni sullo shadowbanning che faceva Twitter dovrebbero essere sulle prime pagine di tutti i giornali e invece...
Praticamente la "REALTÀ" che pensavate di vedere e leggere su Twitter negli ultimi anni era manipolata e filtrata sistematicamente da un mix di deep state, woke activists e psicopatici. Una psyop che controllava le menti di miliardi di persone.
Ora pensate quante elezioni i sono state manipolate, quante decisioni su lockdown e vaccini sono state prese, quante vite spezzate, a quanti giovani è stato lavato il cervello. Malattie mentali sono in crescita tra i giovani anche a causa di questa psyop globale.
Il pianeta è in fiamme. Stiamo per morire tutti. Tu non sei maschio o femmina, sei gender fluid. Devi operarti e toglierti seno o testicoli. Sei un they/them. Assad è un macellaio. La pace è guerra. Gli altri sono sempre complottisti. Il tuo nemico è SEMPRE fascista.
Questo è il mondo che cercavano di forgiare NELLE VOSTRE MENTI. Una guerra psicologica il cui campo di battaglia erano le vostre menti.
Fabristol
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yankeece · 5 days
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"Si sentiva spesso su una soglia tra la vita e la morte, senza sapere quale sarebbe stato il suo destino. Forse fu questa incertezza a darle la forza di partire e di mettersi in salvo. Quando ti trovi su quella soglia da cui puoi osservare i tuoi affetti ti senti in colpa per non aver fatto abbastanza per proteggerli o perché Tyche, la dea della sorte, non ha voluto barattare il tuo destino con quello dei tuoi figli; e per quanto la tua vita sfiori sempre più la morte tu continui a vegliare le notti dietro una serranda abbassata e a pensare ossessivamente a quel poco che ti è rimasto. Quelle vite spezzate ora sono nelle tue mani, nei tuoi ricordi, nelle pieghe della creta che modellerai e nei colori dei dipinti che farai, per te stessa ma anche per tutti loro. Assumeranno, per così dire, un'altra forma di esistenza e tu, questa forma, hai deciso di portarla fino in fondo, a costo di lasciarti il tuo mondo alle spalle e partire, pur sapendo che la via dell'esilio non ha strade.."
— Adrián N. Bravi, Adelaida
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stregh · 28 days
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Al Cimitero delle Porte Sante a San Miniato al Monte, la statua a grandezza naturale di Maria e Mario Mazzone, fratello e sorella, commuove i visitatori. Le statue, raffiguranti i due giovani con sguardi affettuosi, raccontano la storia di due vite spezzate durante la Seconda Guerra Mondiale.
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Fonte https://www.conoscifirenze.it
#CimiteroPorteSante #StoriaTragica #StatueEmozionanti
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"Ho appena guidato attraverso il centro di Los Angeles
Ciò che è stato visto mi ha scioccato profondamente.
Condizioni del 3° mondo ad *ogni* isolato. tendopoli. Sporcizia. Droghe. Persone che scavano, vivono e mangiano spazzatura. Vite spezzate ovunque.
Questa non è l'America.
Guarda tu stesso..."
Il giornalista Benny Johnson su Twitter
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libero-de-mente · 2 months
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LINEE
Ci sono linee e linee.
Quelle che sono confini, quelle che segnano la pelle, cicatrici di sofferenza. Tagli.
Io vedo gli esseri umani come linee.
Quelli che sono linee simmetriche, per loro la perfezione.
Quelli che sono linee asimmetriche, sentendosi delle imperfezioni.
Esistono molte linee.
Da quelle rette, formate da tanti punti (obiettivi) che vengono raggiunti uno dopo l'altro.
Le linee rette possono non incontrarsi mai. Al massimo si possono incrociare, una volta, con altre linee rette.
Sto parlando di persone, di vite vissute.
E come la vita esistono linee spezzate. Che cambiano bruscamente direzione.
Io amo le linee curve, quelle che si muovono cambiando spesso direzione. Non per incostanza o indecisione, ma perché vogliono raggiungere obiettivi disparati. Anche diversi e non allineati.
Amo le curve. Come quelle nei corpi di chi si crede imperfetto per questo. Perché l'imperfezione è per me la perfezione.
Ciò che è stereotipato e convenzionalmente perfetto, stanca. Diventa monotono.
Amo le linee curve nei pensieri. Come i miei ragionamenti.
Quelli che pensano e ragionano facendo le curve percorrono più strada nei loro cervelli.
Quando arrivano comunque a destinazione, hanno pensieri con più soluzioni, esperienza e visto paesaggi magnifici.
Ci sono linee nel cielo, ci sono linee sulla terra. Le più affascinanti sono le linee delle anime.
Persone che ti impongono delle linee, da non oltrepassare, per supponenza o per difesa. Quando una persona cancella un pezzettino di linea, per farti passare, ritieniti al settimo cielo.
Esiste chi la sera si addormenta tra righe vuote e lacrime represse, non sapendo che esiste qualcuno che vorrebbe riempire le sue righe, quelle righe, con parole che farebbero sorridere.
Linee. A molti interessa quella fisica, ad altri quella di connessione, c'è chi aspetta alla fermata di una linea un autobus per partire. O tornare a casa.
Chi segue una cattiva linea, chi la linea la scavalca perché protesta.
La linea può essere una direzione che prendiamo, giusta o sbagliata, la si segue perché convinti. Per via di un pensiero lineare. In alcuni casi troppo.
Si tracciano linee con dei programmi rispettando dei punti fissi, ma c'è chi invece le traccia a mano libera. Con armonia.
Trovate la vostra linea, seguitela danzando, non abbiate paura se si allontana dalle altre linee parallele, quelle ben definite da dei punti fissi.
Avrete più occasioni di incontrare altre linee, di seguirle in parallelo sempre più vicini e con tantissimi incroci di traiettoria. Intrecciandosi.
Senza punti fissi, decisi da qualcuno o imposti.
Una linea ti può ingannare, un'altra linea ti può segnare il percorso giusto.
Siamo linee, siamo fatti per incontrarci e intersecarsi sempre più spesso.
Diversamente si vivrà come una linea solitaria, fino al giorno in cui si raggiungerà un certo punto.
Il punto che sta alla fine.
Punto.
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nusta · 1 year
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In questo mese nel tragitto tra casa e ufficio ho camminato tanto, perché per vari motivi non sono andata in bici come al solito, e ho pensato e non pensato insieme, un po' come quando vado a correre, che mi lascio trasportare dal filo dei ragionamenti e distrarre dal colore di un palazzo o dallo scodinzolio di un cane.
In questi ultimi giorni le immagini delle città disastrate e le parole delle persone che stanno affrontando sulla propria pelle questa tragedia mi sono tornate spesso in mente, mentre cercavo di non scivolare sulla strada bagnata e pensavo a quanto sono fortunata e a quanto siamo impotenti, nella nostra individualità, nel nostro piccolo, nel nostro quotidiano, di fronte alla gigantesca forza della natura e del collettivo sociale che ci circonda.
Chi siamo noi per fare la differenza nella nostra stessa vita, che potere riusciamo ad esercitare in proporzione a quanto ne subiamo, che contributo possiamo dare rispetto alle dinamiche enormi che condizionano la nostra esistenza?
Ho pensato alle vite spezzate, letteralmente e metaforicamente, a quante ancora una volta verranno messe in crisi e chissà come e quanto saranno trasformate nei prossimi anni.
Ho pensato ai miei progetti rimandati, alle mie insoddisfazioni e frustrazioni, alle mie conquiste e ai miei rimorsi, ho pensato alla dimensione che acquistano di volta in volta nella mia mente quando ho un termine di paragone ingombrante e vivido come quello che sta accadendo a pochi km da dove mi trovo, a qualcuno che non conosco ma che potrei conoscere, che potrei essere io.
Ho pensato alla mia salute e alle fortune che ho, a quanto dovrei comunque prendermi cura di più di me stessa, per avere meno rimpianti possibile.
Passando accanto alle vetrine dei negozi ho pensato a quanto è cambiato il mio rapporto con gli acquisti negli ultimi anni, a quanto sia difficile perdere delle abitudini, ancora di più dei vizi, e a quanto sia facile invece farsi trasportare da quella che sembra essere la normalità, dimenticando che anche la normalità è una costruzione, una trama, il frutto di un progetto collettivo che può essere guidato in diverse direzioni, non necessariamente condivisibili, a guardare bene all'orizzonte.
Ho pensato questo e tanto altro e come sempre molti pensieri sono rimasti per strada. Ho pensato anche che dovrei provare più spesso a raccoglierli e trascriverli, i miei pensieri. Stasera va così, speriamo bene per il futuro.
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e-ste-tica · 1 year
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se siete donne, persone queer, persone razzializzate, con disabilità, neurodivergenti, se appartenete a una comunità marginalizzata e se la vostra identità è oppressa, oggi scioperate. se potete, scioperate da lavoro, scioperate dal ruolo di genere rifiutando di fare quello che si suppone dobbiate fare e che vi pesa. scioperate dal dover essere gentili e accomodanti, scioperate dal dover spiegare ogni volta perché quel termine è razzista o transfobico svuotandovi di energie per un lavoro di empatia che non vi sarà ripagato. se potete, scioperate dai lavori di cura, da sempre delegati a noi, oggi scioperate dal dover accontentare gli uomini nella vostra vita, dal dover rassicurare le persone bianche e dover performare come neurotipicə. se potete, oggi scendete in strada o restate a casa, andate a lavoro vestitə come volete o con qualcosa che per voi simboleggia questa giornata se non potete evitare di andarci. mostriamo che in una lotta intersezionale, la “minoranza” sono gli oppressori, e se ci fermiamo noi si ferma il mondo.
se non fate parte di una comunità marginalizzata e oppressa, fate al posto nostro (oggi, ma tenetelo a mente anche per il futuro). scioperate con noi, tenete voi lə figlə, leggete un libro che parli di vite spezzate dalla normatività cis-sessista o razzista, stateci accanto, portateci l’acqua in manifestazione o lasciateci casa libera se ve lo chiediamo. poi ricordatevi dell’8 marzo tutto l’anno, anche quando andate a votare, e parlatene con i vostri amici maschi, bianchi, eterosessuali, abili, che di solito ascoltano voi molto più di noi. chiedeteci come poter essere alleati, perché insieme possiamo davvero essere marea.
buon 8 marzo di lotta a tuttə
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rosaleona · 9 months
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Verona, 14enne ucciso da un pirata della strada. L’automobilista per ora resta libero: “Non poteva essere arrestato”
Verona, 14enne ucciso da un pirata della strada. L’automobilista per ora resta libero: “Non poteva essere arrestato” https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/02/verona-14enne-ucciso-da-un-pirata-della-strada-lautomobilista-per-ora-resta-libero-non-poteva-essere-arrestato/7250399/
Io non riesco neanche più ad arrabbiarmi. Sono solo avvilita.
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smokingago · 2 years
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La lettera delle Marche alla Nazione.
CIAO ITALIA,
mi chiamo Marche!
Ti chiederai perché il mio nome è al plurale, rispetto alle tue altre 19 Regioni.
Ho una superficie di medio-piccola grandezza di 9694 kmq,
e sembro avere una forma di pentagono irregolare.
Mi trovo collocata al tuo centro/nord verso est ed
in me trovi di tutto:
il mare, la collina e la montagna.
Il mio mare che si trova ad est, è balneabile al 98,2% secondo il Ministero della Salute; le mie colline rappresentano il 69% del territorio, mentre per quello che riguarda i monti,
la mia cima più alta è il Monte Vettore, della catena dei Monti Sibillini.
Ti dice nulla questo nome?
Il mio (1.543.572 di abitanti ) è distribuito fra le zone del mio capoluogo che è Ancona e le mie province che da nord a sud sono: Pesaro Urbino , Ancona ,Macerata ,Fermo e Ascoli Piceno .
Sai, tra il mio Capoluogo e/o Provincie e città non è mai esistito un gran feeling:
animosità dettata per motivi territoriali o sportivi ..
Mah, questi miei figli!!
Eppure Patria mia, si trovano localizzati nel tuo gomito:
punto di contatto fra sud e nord..
Dal sud la mia gente ha mantenuto l'attaccamento alla terra, alla famiglia, alle sue tradizioni..
Dal nord ha assunto l'impegno e la costanza del lavoro,
di crescere e rimanere autonomi..
Testa del nord, cuore del sud, questi sono i miei figli!
Chiusi nel loro mondo?
Forse un po' si, perché da me si sta bene, sai Italia?
Da me non c'è per fortuna troppa criminalità,
non troppe cose fanno rumore particolare sui quotidiani locali..
Per questo i miei abitanti sono gelosi della loro terra:
hanno paura che venga sconvolto il loro equilibrio di pace,
ma non sono cattivi e neppure rustici, devono solo capire se si possono fidare..
Allora ti donano anche il cuore!
Sai nella mia terra sono nati molti personaggi illustri e/o famosi :
Raffaello Sanzio (pittore),
Gioacchino Rossini (compositore), Giacomo Leopardi (poeta),
Maria Montessori (conosciuta per il suo rivoluzionario metodo didattico nel mondo),
Giovanni Battista Pergolesi (celebre compositore),
Papa Pio IX (ultimo Papa Re e Santo), Diego Della Valle (noto imprenditore), Virna Lisi (nota attrice Italiana), Massimo Lopez (attore, comico e doppiatore),
Neri Marcore' (attore),
Roberto Mancini (mister e calciatore), Valentino Rossi (pilota motociclistico), Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca (campionesse di scherma )..
Perché dunque, fino ad agosto scorso, non hai mai parlato di me?
Per eventi simili avremmo preferito evitare le luci della ribalta...
Saremmo rimasti volentieri al silenzio nel nostro angolino tricolore..
Sai il mio grado di sismicità è pari al 97,3% del territorio,
che corrisponde a 230 comuni,
ed è stato sempre così ma non è stato fatto nulla!
E ora?
Ora piangiamo case distrutte,
vite spezzate, le persone sono schiacciate!
Ma sai cosa c'è di bello?
Che il Marchigiano non si arrende, tutti i miei figli da Pesaro Urbino ad Ascoli Piceno
e da Ancona a Fabriano,
si prendono per mano ed in questo momento dimostrano chi è il popolo Marchigiano!
Noi siamo un popolo fiero e risorgeremo dalle nostre macerie!
Scusa se ti ho disturbato Italia, ma la mia voce la volevo far sentire!
La Regione Marche
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abr · 1 year
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Nessun preside scriverà lettere per ricordare chi fu Tito il macellaio, per raccontare le vite spezzate in nome di slogan ancor oggi gridati da ragazzi cretini manipolati.
elab. da https://twitter.com/BenedettaFrucci/status/1632329572069810176
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lunamagicablu · 2 years
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La conoscenza è la chiave che apre tutte le porte, comprese quelle che portano alla sconfitta e all’uscita di Matrix.
I tasti:
Sappi che siamo l’onda che sperimenta l’aspetto particellare come umano come parte dell’illusione fisica temporanea; ciò che siamo veramente è immortale e limitato.
Sappi che le regole di Matrix dovevano essere spezzate e manipolate liberando la tua mente e il tuo cuore da credenze, attaccamenti e vincoli. Una volta compiuto, il costrutto di Matrix si rivela istantaneamente per quello che è; un sistema di controllo facilitato attraverso falsi sistemi di credenze.
Sappi che la paura e la perdita sono un trucco, un’illusione temporanea alimentata dall’ego.
La morte e la perdita permanenti sono uno scherzo cosmico. Un’assoluta impossibilità.
Vivi la TUA vita in gioia e compassione. Se tutti lo facciamo, il mondo rifletterà gioia e compassione per noi. Non c’è altra possibilità.
Apprezzo ogni momento per quello che è veramente .. una celebrazione dell’esistenza stessa. Un momento di pura CREAZIONE per noi per creare il nostro mondo.
Quando entriamo in noi stessi e tocchiamo la Verità Assoluta che Tutto è Uno e viviamo le nostre vite in quel modo, battiamo e usciamo da The Matrix … per sempre.
Ora, giochiamo.
Namaste,
Fonte Originale : http://www.Ascendthefrequencies.com
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Knowledge is the key that opens all doors, including those that lead to the defeat and exit of the Matrix.
The keys:
Know that we are the wave that experiences the particle aspect as human as part of the temporary physical illusion; what we truly are is immortal and limited.
Know that the rules of the Matrix had to be broken and manipulated by freeing your mind and heart from beliefs, attachments and constraints. Once accomplished, the Matrix construct instantly reveals itself for what it is; a system of control facilitated through false belief systems.
Know that fear and loss are a trick, a temporary illusion fueled by the ego.
Permanent death and loss are a cosmic joke. An absolute impossibility.
Live YOUR life in joy and compassion. If we all do this, the world will reflect joy and compassion for us. There is no other possibility.
I appreciate every moment for what it really is .. a celebration of existence itself. A moment of pure CREATION for us to create our world.
When we step into ourselves and touch the Absolute Truth that All is One and live our lives that way, we hit and walk out of The Matrix… forever.
Now, let's play.
Namaste,
Original Source: http://www.Ascendthefrequencies.com
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rasoiodockham · 2 years
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i viaggi solitari
i percorsi arroganti
sono finiti male
senza proclami
senza giubilei
nelle piccole storie
delle teste pensanti
nelle vite spezzate
ricucite alla cazzo
e non si torna a casa
si rimane così
magari un pò perplessi su treni fuori orario
scendendo scale mobili aspettando un passaggio
che non so se verrà
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finnianson · 11 days
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La colonizzazione occidentale alla base del genocidio Palestinese
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Ovunque gli occidentali abbiano colonizzato hanno sterminato gli indigeni
Gli Indiani d'America, gli Indios, gli Aborigeni australiani..
E' soltanto l'ennesimo episodio di colonizzazione occidentale.
E sono gli stessi israeliani a dirlo..
Riporto una parte del famoso dialogo tra Goldman e Ben-Gurion molto esplicativo..
"Non comprendo il vostro ottimismo” affermò Ben-Gurion “Perché gli arabi dovrebbero volere la pace? Se fossi un leader arabo non scenderei mai a patti con Israele. E’ naturale: ci siamo presi la loro terra. Certo, Dio ce l’ha promessa, ma cosa volete che gliene importi? E’ il nostro Dio, mica il loro. Noi proveniamo da Israele, vero, ma duemila anni fa, e quindi? C’è stato anti-semitismo, i Nazisti, Hitler, Auschwitz, ma che colpa ne hanno loro? Loro comprendono soltanto una cosa: noi siamo arrivati e ci siamo presi la loro terra. Perché dovrebbero accettarlo? Forse fra una o due generazioni se ne saranno dimenticati, ma per ora non c’è possibilità. E’ così semplice: dobbiamo essere forti e mantenere un esercito potente. Questa deve essere la nostra unica politica. Altrimenti gli arabi ci stermineranno”.
“Ma come puoi dormire quando la pensi così” sono intervenuto io “ed essere allo stesso tempo il Primo Ministro di Israele?”
"Chi dice che dormo?" è stata la sua risposta.
( "Il Paradosso ebreo" , Nahum Goldman p. 99)
Molto illuminante è anche il discorso funebre del 1956 che Moshe Dayan , allora Capo di Stato, tenne al funerale di Roy Rottemberg, giovane responsabile della sicurezza di un kibbutz ucciso da una incursione armata proveniente da Gaza.
Dayan lasciò esterrefatti i suoi ascoltatori con la sua visione brutalmente sincera degli assassini di Rotenberg, della loro connessione con la terra contesa e i loro moventi.
“Ieri all’alba, Roy è stato assassinato. La quiete della mattina primaverile lo aveva accecato, e lui non ha visto coloro che nascosti dietro i fossati miravano alla sua vita. Non dedichiamoci oggi a incolpare i suoi assassini. Che cosa possiamo dire del loro odio terribile verso di noi? Da otto anni essi si trovano nei campi profughi di Gaza e hanno visto come, davanti ai loro occhi, noi abbiamo trasformato la loro terra e i loro villaggi, dove loro e i loro antenati abitavano in precedenza, facendoli diventare casa nostra”.
Ma il riconoscimento di Dayan della rabbia dei palestinesi non lo portava ancora a quel tipo di posizioni “pacifiste” che egli avrebbe adottato dopo la guerra del 1973, al crepuscolo della sua carriera.
Come osserva lo storico Benny Morris nel suo libro Israel’s Border Wars, Dayan si era domandato:
“Non è tra gli arabi di Gaza, ma proprio in mezzo a noi, che chiudiamo gli occhi e ci rifiutiamo di guardare dritto il nostro destino e vedere, in tutta la sua brutalità, il destino della nostra generazione?”.
“Dietro il fossato del confine sale una marea di odio e vendetta, di determinazione a guardare al giorno in cui la calma ottunderà la nostra coscienza, e sentiremo gli ambasciatori dell’ipocrisia maligna che ci chiederanno di abbassare le armi. A noi e noi soli fa appello il sangue di Roy che sgorga dal suo corpo straziato. Dato che abbiamo giurato mille volte che il nostro sangue non sarà versato facilmente – e tuttavia ancora ieri eravamo tentati, abbiamo ascoltato e abbiamo creduto”.
“Facciamo il punto della situazione. Siamo una generazione di insediamento e senza l’elmetto d’acciaio e il fucile puntato non saremo capaci di piantare un albero o costruire una casa. Non abbiamo paura di guardare onestamente all’odio che consuma e riempie la vita di centinaia di arabi che vivono intorno a noi. Non abbassiamo lo sguardo a meno che non si indeboliscano le armi. Questo è il destino della nostra generazione. Questa è la nostra scelta – di essere pronti e armati, bravi e duri – o altrimenti la spada cadrà dalle nostre mani e le nostre vite saranno spezzate tutt’a un tratto”.
“Il giovane Roy, che era venuto via da Tel Aviv per costruire la propria casa ai confini con Gaza perché fosse un baluardo del nostro popolo - la luce che gli illuminava il cuore l’ha accecato e lui non ha sentito la voce dell’assassino che gli tendeva l’imboscata. Le porte di Gaza si sono dimostrate troppo pesanti per le sue spalle e si sono chiuse sopra di lui”..
Da parte dei leader israeliani era dunque chiara la consapevolezza di essere dei colonizzatori.
E se era chiaro per loro, a maggior ragione dovrebbe essere chiaro per noi quando parliamo di questo conflitto.
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