Tumgik
#sembra un complesso di appartamenti
asllanismo · 1 year
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E ALLORA FORZA MONACO
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~ Il pianista e la bambina ~
Primo pomeriggio d'estate. Di quelli che si suda da fermi ed a trovare la forza di stare fuori, correndo nella calura dell'asfalto tremolante, ci possono riuscire solo i bambini.
In quel complesso di palazzine popolari, l'eco di un pianoforte, proveniente da uno degli appartamenti al piano rialzato, si fa strada tra gli schiamazzi infantili ed i rimbombi delle pallonate. Sotto la finestra mezza aperta di quell'appartamento, una bambina è seduta spalle al muro, sul suo super-santos, testa inclinata sulla spalla, lunghi capelli raccolti di lato, occhi socchiusi, sembra che dorma. In effetti sta sognando, trasportata da quelle note, a tratti incerte, di Chopin.
Per lei quella musica è un richiamo più forte di quello dei giochi con le sue amiche. Le fa battere il cuore. Ed il pensiero che a creare quella melodia siano le mani di quel ragazzo delicato e sfuggente, glielo accelera al galoppo. Lo immagina col capo chino, il ciuffo biondo scomposto che ondeggia, le dita veloci tra i tasti bianchi e neri, l'aria concentrata e mesta, la maglietta bianca. Non scende mai a giocare con gli altri ragazzini, raramente lo ha visto affacciarsi. Lei sa che lui è lì in casa soltanto quando inizia a suonare e, sedendosi sotto la sua finestra, gli fa segretamente compagnia mentre studia.
Mentre segue mentalmente i passaggi che stanno per portare al punto più struggente della composizione, lui smette di colpo di suonare. Le ci vuole un po' prima di realizzare che forse la musica non avrebbe ripreso, così alza di riflesso la testa verso la finestra, quasi a voler capire perché, trovandolo lì che guarda in basso verso di lei. Le mani del ragazzo stringono forte l'inferriata, le labbra socchiuse come in procinto di dirle qualcosa. Sembra un angelo in gabbia. Quegli occhi chiari, i più belli mai visti, che fissano proprio lei, sono un tuffo al cuore troppo grande per una bambina di dodici anni e, senza aspettare che parli, corre via col cuore in gola e la faccia sudata e paonazza di imbarazzo.
Rimane immobile e quello che non aveva trovato il coraggio di dirle gli muore in gola mentre fissa il pallone della ragazzina rotolare sul marciapiede. Un filo di voce sarebbe bastato a richiamarla, a dirle "resta ancora per favore", ma ha solo quattordici anni e, con essi, tutte le insicurezze ed i turbamenti del mondo. Aspetta a lungo sperando di rivedere quei grandi occhi nocciola tornare a recuperare il pallone ma alla fine si arrende e scende lui a prenderlo. Sul pallone c'è scritto in stampatello perfetto "di Stefy", con la bic blu calcata e ricalcata più volte. Di lei in giro nessuna traccia, così non gli resta che lasciarlo nel portone del palazzo dove sa che lei abita.
Lei continuò ad ascoltarlo suonare ma, da quel giorno, si sedeva qualche metro più in là, dove la musica arrivava ancora forte e chiara, forse ingenuamente convinta di non essere più vista così. Lui tra un esercizio e l'altro, suonò sempre un pezzo di quel brano di Chopin, guardandola attraverso il riflesso dell'anta della finestra mezza aperta, come aveva sempre fatto. Era un modo per salutarla, per farle capire che lui sapeva della sua presenza anche se non stava più sotto la sua finestra. Crescendo lei tornò un passo alla volta alla sua vecchia postazione, fermandosi lì sotto al ritorno da scuola, restava un po' appoggiata al muro, occhi socchiusi, zaino in spalla e vocabolario abbracciato e, quando lui smetteva e si affacciava, non scappava più. Anzi divenne quasi un appuntamento, solo per guardarsi appena e dirsi timidamente "ciao". C'era tanto in quel sospiratissimo "ciao".
Passò così qualche primavera e venne il tempo del conservatorio, "quello prestigioso a cui mica vengono ammessi tutti" andava vantandosi la madre. E la finestra si chiuse.
Anni dopo, in una freddissima mattina di gennaio in cui non ci si aspetta niente dalla vita, nella cassetta della posta le venne recapitato un invito per un concerto al Teatro San Carlo. L'azzurro della carta di quell'elegante invito le ricordava già quegli occhi, rimasti tatuati nella mente, prima ancora di aprirlo. Tra i vari titoli in programma c'era scritto "Chopin Studio Opera 10 n. 3 esegue il maestro Gennaro De Paola".
"È lei... È venuta davvero?" Quella sera si sentí mancare la terra sotto i piedi quando la vide seduta al posto riservato. Quella che gli sorrideva era una stupenda, elegante, giovane donna. Quei grandi occhi nocciola scintillavano sotto le luci del teatro. "Ciao" lesse sulle sue labbra. Le sorrise timidamente di rimando mentre si accomodava al pianoforte mantenendo più contegno possibile. Le luci si abbassarono e le mani sudate smisero di tremare solo quando toccarono i tasti.
Le note che conosceva a memoria riempirono il silenzio e coprirono il rumore del tamburo impazzito che era il suo cuore. Ed anche se la sala era gremita di gente suonó per lei, solo per lei, tra mille brividi, guardandola finalmente negli occhi come aveva sempre sognato.
Le note che conosceva a memoria riempirono il silenzio della sala ma, dopo tanto tempo, fu come sentirle per la prima volta mentre a stento conteneva l'emozione che le affannava il respiro. Finalmente, tra mille brividi, poteva guardarlo suonare senza nascondersi più.
@conilsolenegliocchi 🐞
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freedomtripitaly · 5 years
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Se hai voglia di evadere dalla città anche solo per un giorno non c’è scelta migliore che organizzare una gita fuori porta questo weekend. Partendo da Milano infatti in poche ore è possibile vedere posti magnifici, visitare città d���arte, trascorrere una giornata in totale armonia con la natura o rilassarsi in terme da sogno. Con SiViaggia parti alla scoperta dei luoghi più belli da visitare in Lombardia e scegli la meta della tua prossima gita fuoriporta! I borghi medievali nei dintorni di Milano Vicino a Milano ci sono moltissimi borghi medievali dove il tempo sembra essersi fermato. Da Morimondo a Grazzano Visconti: ecco 5 borghi nei dintorni di Milano da visitare durante una gita fuoriporta. Morimondo A solo una trentina di chilometri dal centro di Milano, Morimondo è un’oasi verdeggiante immersa nella vallata del Ticino e costellata di cascine e sentieri escursionistici. La cittadina è raggiungibile anche in bici, seguendo la ciclabile che dalla Darsena porta ad Abbiategrasso e da qui al Naviglio di Bereguardo. L’attrazione principale del luogo e senz’altro l’Abazia di Morimondo, fondata in epoca medievale da dei monaci cistercensi francesi provenienti da Morimond, e conservata pressoché intatta nonostante sia passato ormai quasi un millennio. Tutt’intorno si snodano numerosi sentieri immersi nella natura incontaminata dove è possibile fare escursioni e trekking tra le bellezze paesaggistiche del Ticino, ma è anche possibile godere di degustazioni enogastronomiche e fiere di rievocazione medievale. Trezzo d’Adda Tra i posti da visitare vicino Milano raggiungibili anche in bicicletta, Trezzo d’Adda è forse uno dei più belli; sebbene questa cittadina sia facilmente raggiungibile in meno di un’ora in auto infatti, il percorso che si snoda lungo la ciclabile del Naviglio Martesana è a dir poco magico. Man mano che ci si allontana dal centro città il verde e la tranquillità aumentano, trasportandoti immediatamente in un’atmosfera bucolica; lungo il tragitto vedrai sfilare accanto a te ville nobiliari settecentesche, porticcioli colorati e un antico mulino. Una volta a Trezzo ti sembrerà di tornare indietro nel tempo passeggiando tra le antiche vie del borgo, e potrai visitare il Castello Visconteo affacciato direttamente sulle acque dell’Adda. Attraversando una passerella si raggiunge Crespi d’Adda: il villaggio patrimonio dell’Unesco dove il tempo si è fermato al 1800. Infine se vuoi passare qualche ora a contatto con la natura, visita l’oasi WWF Foppe di Trezzo. Vigevano Situata ad un’oretta da Milano, questa cittadina del Pavese è la meta ideale per una tranquilla giornata fuori città, lontano dalla frenesia della capitale e alla riscoperta di un ricco patrimonio culturale che annovera il dominio dei Visconti e degli Sforza, nonché le opere del Bramante e di Leonardo da Vinci. Camminando per le vie del centro storico si è proiettati in un passato ricco di storia e d’arte, a partire dalla maestosa Piazza Ducale che è il cuore pulsante della vita cittadina. Il luogo simbolo di Vigevano è l’imponente Torre del Bramante da cui si può ammirare un panorama che va dalle antiche vie del borgo fino ai campi della Lomellina. Infine, dopo aver visitato il duomo, è imperdibile una gita al castello, uno dei più grandi e maestosi di tutta Europa; il castello è dotato anche di un ampio giardino oggigiorno animato frequentemente da concerti e rappresentazioni teatrali all’aperto, e tre grandi scuderie che ospitano esposizioni d’arte permanenti o temporanee. Castello di Malpaga Poco fuori dalle porte di Bergamo, nel territorio del Cavernago, si erge il Castello di Malpaga. L’antico borgo medievale, immerso in una distesa di campi agricoli e foreste, ti regalerà un meraviglioso scorcio di vita bucolica in grado di proiettarti indietro nel tempo, dove poter trascorrere momenti indimenticabili in assoluto relax. Una vera perla per gli appassionati di castelli ma non solo, il Castello di Malpaga è interamente visitabile; al suo interno potrai ammirare alcuni affreschi di epoca rinascimentale che si sono conservati perfettamente intatti. Nel castello vengono organizzate ogni settimana visite guidate e moltissimi eventi culturali. Il Castello di Malpaga nei dintorni di Milano Grazzano Visconti Il grande classico delle gite fuori porta in Nord Italia è il castello di Grazzano Visconti, ad appena due ore da Milano, nel piacentino. Il piccolo borgo su cui domina il castello è caratterizzato da stradine pittoresche e botteghe artigianali che ti regaleranno una piacevole atmosfera di altri tempi. Il periodo migliore per visitare il castello è in primavera, quando i glicini e i roseti fioriscono, riempiendo di colori e profumi i giardini del paese. La storia di questo borgo è molto particolare e nasconde un alone di leggenda e mistero. Si narra infatti che il castello sia ancora infestato dal fantasma di Aloisa, una nobildonna sfortunata che morì di dolore dopo essere stata tradita dal consorte; divenuta protettrice degli innamorati, in molti si recano qui per porgerle doni e omaggi così da consolarla del suo amore finito in tragedia. Gita nelle città d’arte vicino a Milano Per chi ama la cultura e l’arte, la scelta per una gita fuoriporta in una città nei dintorni di Milano è davvero vasta. Monza, Pavia, Mantova e Bergamo sono mete ideali per una giornata immersi nell’arte. Monza A meno di un’ora di viaggio da Milano, Monza è la meta ideale per una gita fuori porta in giornata. La città è un vero e proprio gioiellino, ricca di storia e di cultura, e i suoi vicoli pittoreschi sono in grado di catturare il cuore di qualsiasi visitatore. Dopo aver visitato la città è d’obbligo una tappa alla Villa Reale, un capolavoro architettonico circondato da uno straordinario parco naturalistico che combina alla perfezione arte e natura in un unico luogo. Accedendo alla reggia potrai scegliere se visitare unicamente gli appartamenti reali oppure includere le mostre temporanee; conclusa la visita si accede al roseto, che vanta oltre quattromila varietà di rose provenienti da tutto il mondo. Da qui si parte alla scoperta di uno dei parchi più grandi d’Europa in cui potrai ammirare installazioni artistiche, come la “Voliera per umani” e “Lo Scrittore”, una fattoria e un maneggio, romantici laghetti, tempietti neoclassici e il famoso Autodromo Nazionale. Pavia Ex capitale del Regno Lombardo, Pavia è una ridente cittadina vicino Milano, raggiungibile in appena 40 minuti con l’auto o addirittura in bicicletta, pedalando per 30 chilometri lungo il Naviglio Pavese. La città è ricca di storia e di cultura e rappresenta uno dei luoghi simbolo da visitare in Lombardia, perfetta per una gita fuori porta in giornata. Programmare un itinerario è essenziale per visitare la città che, sebbene non sia molto estesa, è ricca di monumenti, musei e luoghi da vedere; il consiglio è quello di dedicare almeno metà giornata per esplorare la città e in seguito recarsi alla Certosa, l’imponente complesso monastico che è valso alla città la sua fama. Sicuramente da visitare sono il Duomo di Pavia, il Castello Visconteo e i musei Civici, l’antica Università, la Strada Nuova con la sua cupola e il Ponte Coperto sul Ticino. In bicicletta poi si possono raggiungere sia i colli dove si produce ottimo vino, sia la Certosa. Questo gioiello architettonico, oggi sede di una piccola comunità di monaci, è visitabile gratuitamente ed è un’opera architettonica davvero imperdibile. Mantova Tra le città d’arte lombarde da visitare assolutamente, Mantova occupa senza dubbio un posto d’onore; inserita dall’ UNESCO nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità, essa deve la sua fama ai numerosi monumenti costruiti dai Gonzaga, che nel XV secolo fecero di questa città la perla del Rinascimento Italiano. Entrando in città ti sembrerà di essere stato catapultato indietro nel tempo, passeggiando tra il Castello di San Giorgio, la bellissima cupola di S. Andrea, torri e campanili di epoca medievale che si specchiano nelle acque del lago. Imperdibile una visita al Palazzo Ducale, il più grande al mondo con oltre 500 stanze, nonché al Palazzo Te dove è possibile ammirare gli straordinari affreschi del Mantegna. La basilica di S. Andrea inoltre ospita una delle reliquie più importanti della Cristianità, il sangue di Gesù Cristo raccolto ai piedi della Croce. In più, presso il museo archeologico di Mantova è custodito uno dei reperti più commoventi mai rinvenuti, i cosiddetti Amanti di Mantova, due giovani sepolti oltre 6000 anni fa e ritrovati abbracciati presso le porte della Città. Visitare Mantova per una gita fuoriporta da Milano Bergamo Bergamo è una delle città storiche più affascinanti della Lombardia, da Milano si ci arriva in un’ora e mezza ed è perfetta per una gita di un giorno. La parte più antica della città, detta Bergamo Alta, è situata in cima ad un’altura ed è circondata da possenti mura di cinta veneziane; il modo più caratteristico per arrivarvi è con la funicolare, che nella sua ascesa ti regalerà un paesaggio sbalorditivo dell’intera città. Il fulcro della città antica è Piazza Vecchia, che ospita alcuni dei più importanti edifici storici bergamaschi. Qui si trovano anche il Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore e l’imponente Cappella Colleoni dove potrai ammirare dei meravigliosi affreschi di Tiepolo risalenti al settecento. Nel punto più alto della città ha sede il Castello di San Virgilio, un’oasi di pace da cui si vede tutta la città alta. Per i suoi chiostri e i suoi affreschi è da visitare anche il Convento di San Francesco. Una gita in riva al lago Se sei in cerca di idee per una gita fuoriporta nei dintorni di Milano, uno dei numerosi laghi nelle vicinanze è la scelta ideale. Lago di Como, Lago d’Iseo e molto altro: ecco dove andare al lago vicino a Milano. Lago Iseo e Monte Isola Divenuto famoso grazie all’installazione artistica galleggiante di Christo “The Floating Piers”, il Lago Iseo è la meta perfetta per una gita fuori porta questo weekend, prima della fine dell’estate. A circa due ore da Milano, Iseo ospita un piccolo borgo lacustre dall’atmosfera pittoresca e tranquilla che è un vero paradiso per chi cerca di fuggire dal caos cittadino. Da non perdere il lungolago e l’antica Pieve di Sant’Andrea; una volta giunti qui è possibile salire a boro di un traghetto per raggiungere Montisola, un’autentica perla incastonata tra le acque del lago, parte dei Borghi più belli d’Italia. Con i suoi 9 chilometri d’estensione Montisola si aggiudica il titolo di isola lacustre più grande d’Europa e anche in quanto a bellezza qui non si scherza. Inerpicandosi su fino al Santuario della Madonna della Ceriola si può godere di una vista a 360° su tutto il lago circondato da verdi montagne, un panorama pazzesco che da solo vale la visita! Se avanza tempo poi i dintorni di Iseo offrono tantissime attrazioni, come ad esempio la Val Camonica con le sue pitture rupestri o la riserva naturale delle Torbiere del Sebino. Varenna Situato nei dintorni di Milano, ad appena un paio d’ore di viaggio, si trova Varenna, un piccolo borgo di pescatori affacciato sul lago di Como, particolarmente amato dai turisti per i suoi vicoli pittoreschi, le casette colorate e l’aria romantica che lo caratterizza. Il modo migliore per raggiungere il paese è naturalmente a bordo di un battello, con partenza da Como. Non appena metterai piede a Varenna ti ritroverai immerso in un’atmosfera da cartolina che rende questo paesino uno dei posti più belli da vedere vicino Milano. Inizia con un giretto del centro storico, perditi tra le viuzze, fermati a pranzo in uno dei tanti ristorantini tipici, e se sei in vena di romanticherie percorri la celebre Passeggiata degli innamorati, che ti condurrà dal centro fino all’imbarcadero. Bellagio A proposito di laghi e borghi caratteristici, una bella gita fuori porta partendo da Milano è a Bellagio, un pittoresco borghetto sul lago di Como, raggiungibile in auto dal capoluogo oppure via traghetto da Como o da Varenna. Incantevole meta turistica e culturale, Bellagio è celebre per la sua posizione geografica esclusiva: il borgo si trova infatti sull’estremità settentrionale del Triangolo Lariano, proprio nel punto in cui si dipartono i due rami del lago di Como. Dopo un giretto tra le stradine acciottolate che vi porteranno alla scoperta di un vivace centro storico, non mancare di visitare Villa Melzi d’Eril, una delle ville più amate sul Lago di Como. La Villa è inoltre circondata da un grande parco botanico dove si mescolano botanica, arte, storia e architettura. Lago di Garda Incastonato tra le tre regioni di Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, il Lago di Garda è il maggiore specchio d’acqua del territorio italiano, nonché una delle mete di villeggiatura più apprezzate dai turisti. Le attrazioni, i luoghi da vedere e le città da visitare sono davvero moltissime, il che fa del Lago di Garda una delle mete d’eccellenza per le gite fuori porta in Lombardia. Con partenza da Milano in poche ore d’auto, potrai raggiungere le placide rive del Lago di Garda; tra le mete più gettonate ci sono le incantevoli cittadine di Riva del Garda, Desenzano e Peschiera del Garda. Se viaggi in compagnia dei più piccoli poi è impossibile non fare tappa a Gardaland, il parco divertimenti più grande d’Italia. Anche Gardone Riviera è tra le località più apprezzate, celebre soprattutto per il Vittoriale degli Italiani, la maestosa cittadella dove abitò Gabriele D’Annunzio, e per il Giardino botanico André Heller, con le sue centinaia di piante e fiori provenienti da ogni continente. Sirmione Sempre sul Lago di Garda si trova Sirmione, uno dei luoghi più suggestivi da visitare vicino Milano. La peculiare conformazione della città che si estende all’interno del lago fa sembrare Sirmione un’isola; non appena giunti in città si possono ammirare le altissime mura del castello scagliero, una fortezza che sembra affiorare direttamente dalle acque lacustri. All’interno si sviluppa l’antico borgo, fatto di incantevoli stradine acciottolate, boutique artigianali e ristoranti tipici. Dalla rocca si arriva poi alle Grotte di Catullo, ex villa dell’antica Roma da cui si può godere di un panorama mozzafiato. Infine Sirmione è celebre anche per i suoi impianti termali, le terme di Catullo e le Terme Virgiliane, perfetti per chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna del totale relax e benessere. Sirmione per una gita vicino a Milano Rocca di Angera Un’altra delle destinazioni simbolo per le gite in giornata nel Nord Italia è il Lago Maggiore. Se stai cercando una meta tranquilla e suggestiva per una gita fuoriporta vicino Milano, il consiglio è di recarsi ad Angera, un piccolo borgo fortificato che sembra uscito direttamente dalle illustrazioni di un libro di fiabe. Situata in una posizione unica, su uno sperone di roccia da cui si abbraccia tutta la sponda meridionale del Lago Maggiore, la Rocca risale al medioevo ed è perfettamente conservata; imperdibili le Sale Storiche restaurate e il Giardino Medievale. A soli 15 km percorrendo la sponda del Lago si trova un’altra destinazione da sogno che vale la pena visitare nello stesso giorno. Si tratta del Santuario di S. Caterina del Sasso, un imponente quanto meraviglioso complesso, abbarbicato su un’alta parete rocciosa a strapiombo sul lago. Verbania Sempre sul Lago Maggiore, a meno di due ore da Milano, si trova Verbania, una piccola cittadina adagiata sulla sponda occidentale del lago. Da sempre meta di villeggiatura di famiglie nobiliari e personaggi illustri, tutto il territorio del Verbano è costellato da ville bellissime con giardini in riva al lago ed enormi parchi acquatici che sono ancora oggi una delle cose più belle da vedere; lo stile è quello liberty, che si sposa perfettamente con il contesto grandioso e floreale del lago. Tra le ville più belle che si trovano a Verbania c’è Villa Taranto, i cui giardini sono rinomati in tutto il mondo per la straordinaria valenza botanica delle specie di piante qui custodite; i giardini sono inoltre animati da viali, fontane, giochi d’acqua, serre, giardini verticali nonché un erbario, un mausoleo e il sorprendente labirinto delle Dahlie. Una giornata immersi nella natura Oltre a città, borghi medievali e splendide cittadine sul lago, ci sono diverse opzioni anche per chi vuole prendere una pausa dalla frenesia metropolitana. Se vuoi immergerti nella natura per un’intera giornata, ecco i luoghi più belli intorno a Milano. Montevecchia A circa 40 km da Milano, sul confine con la Brianza, in cima ad una collina verdeggiante, si trova Montevecchia, un piccolo paese del lecchese sede del Parco regionale di Montevecchia e della Valle di Curone; un’ottima località per trascorrere una giornata in armonia con la natura. Dalla cima del paese si può ammirare in lontananza la skyline di Milano e i profili dei suoi grattacieli; salendo ancora più su, lungo la scalinata che porta Santuario della Beata Vergine del Carmelo potrai ammirare in tutta la sua bellezza l’incantevole paesaggio della Brianza. Dal centro di Montevecchia inoltre si diramano numerosi sentieri naturalistici che si addentrano nella Valle del Curone. Labirinto della Masone Circa a metà strada tra Parma e Milano, nei pressi di Fontanellato, si trova un luogo unico nel suo genere, capace di ammaliare tutti i visitatori che vi si rechino, perfetto se sei alla ricerca di qualcosa di diverso da visitare vicino Milano. Si tratta del Labirinto della Masone, un’installazione ideata da Franco Maria Ricci e che sembra uscito direttamente da una favola. Il labirinto, che è il più grande al mondo del suo genere, è fatto interamente di piante di bambù di almeno 20 specie diverse; la sfida è percorrere questo dedalo di sentieri pieni di vicoli ciechi, diramazioni e bivi raggiungendo l’uscita nel minor tempo possibile. Il complesso include anche un museo e una biblioteca e gli edifici che compongono il parco sono di uno squisito gusto neoclassico. Bormio Ai confini della Lombardia, situato a 1.225 metri sopra il livello del mare, si trova Bormio, un piccolo paesino divenuto celebre per le sue montagne e le sue incredibili terme. La cittadina è collocata nel cuore della Valtellina, al centro delle Alpi e, sebbene non sia esattamente vicino Milano, la si raggiunge facilmente con l’auto in 3-4 di viaggio. Ideale per tutti coloro che amano la montagna, il paese vanta ben 3 skii aree con piste da capogiro, la natura incontaminata e i paesaggi mozzafiato del Parco Naturale dello Stelvio e ben tre centri termali, di cui uno completamente gratuito, le cui acque sono dotate di straordinarie proprietà benefiche. Bormio è la meta ideale se stai programmando una gita fuori Milano ed è senz’altro è uno dei luoghi più belli da visitare assolutamente in tutta la Lombardia. Trenino rosso del Bernina Se hai a disposizione un weekend libero e vuoi approfittarne per passarlo fuori Milano, non c’è scelta più indicata che prenotare un viaggio a bordo del famosissimo trenino rosso Bernina Express. Adatto a tutta la famiglia, il viaggio lungo la ferrovia panoramica ti porterà alla scoperta di uno dei tratti montani più affascinanti di tutte le Alpi. La stazione di partenza è Tirano, ad appena un paio d’ore da Milano; una volta a bordo il trenino rosso si inerpica su per il “bianco ghiacciaio” del Bernina, nel cuore delle alpi Svizzere, regalando al turista una cartolina mozzafiato che sfila al di là dei finestrini per l’intera durata del viaggio. Il capolinea è St. Moritz, una delle stazioni di villeggiatura più celebri al mondo, ma la tratta è costellata di numerose mete turistiche che vale la pena visitare, come ad esempio Morteratsch dove è possibile ammirare l’omonimo ghiacciaio. https://ift.tt/2LXNBun Gita nei dintorni di Milano: 20 idee per tutti i gusti Se hai voglia di evadere dalla città anche solo per un giorno non c’è scelta migliore che organizzare una gita fuori porta questo weekend. Partendo da Milano infatti in poche ore è possibile vedere posti magnifici, visitare città d’arte, trascorrere una giornata in totale armonia con la natura o rilassarsi in terme da sogno. Con SiViaggia parti alla scoperta dei luoghi più belli da visitare in Lombardia e scegli la meta della tua prossima gita fuoriporta! I borghi medievali nei dintorni di Milano Vicino a Milano ci sono moltissimi borghi medievali dove il tempo sembra essersi fermato. Da Morimondo a Grazzano Visconti: ecco 5 borghi nei dintorni di Milano da visitare durante una gita fuoriporta. Morimondo A solo una trentina di chilometri dal centro di Milano, Morimondo è un’oasi verdeggiante immersa nella vallata del Ticino e costellata di cascine e sentieri escursionistici. La cittadina è raggiungibile anche in bici, seguendo la ciclabile che dalla Darsena porta ad Abbiategrasso e da qui al Naviglio di Bereguardo. L’attrazione principale del luogo e senz’altro l’Abazia di Morimondo, fondata in epoca medievale da dei monaci cistercensi francesi provenienti da Morimond, e conservata pressoché intatta nonostante sia passato ormai quasi un millennio. Tutt’intorno si snodano numerosi sentieri immersi nella natura incontaminata dove è possibile fare escursioni e trekking tra le bellezze paesaggistiche del Ticino, ma è anche possibile godere di degustazioni enogastronomiche e fiere di rievocazione medievale. Trezzo d’Adda Tra i posti da visitare vicino Milano raggiungibili anche in bicicletta, Trezzo d’Adda è forse uno dei più belli; sebbene questa cittadina sia facilmente raggiungibile in meno di un’ora in auto infatti, il percorso che si snoda lungo la ciclabile del Naviglio Martesana è a dir poco magico. Man mano che ci si allontana dal centro città il verde e la tranquillità aumentano, trasportandoti immediatamente in un’atmosfera bucolica; lungo il tragitto vedrai sfilare accanto a te ville nobiliari settecentesche, porticcioli colorati e un antico mulino. Una volta a Trezzo ti sembrerà di tornare indietro nel tempo passeggiando tra le antiche vie del borgo, e potrai visitare il Castello Visconteo affacciato direttamente sulle acque dell’Adda. Attraversando una passerella si raggiunge Crespi d’Adda: il villaggio patrimonio dell’Unesco dove il tempo si è fermato al 1800. Infine se vuoi passare qualche ora a contatto con la natura, visita l’oasi WWF Foppe di Trezzo. Vigevano Situata ad un’oretta da Milano, questa cittadina del Pavese è la meta ideale per una tranquilla giornata fuori città, lontano dalla frenesia della capitale e alla riscoperta di un ricco patrimonio culturale che annovera il dominio dei Visconti e degli Sforza, nonché le opere del Bramante e di Leonardo da Vinci. Camminando per le vie del centro storico si è proiettati in un passato ricco di storia e d’arte, a partire dalla maestosa Piazza Ducale che è il cuore pulsante della vita cittadina. Il luogo simbolo di Vigevano è l’imponente Torre del Bramante da cui si può ammirare un panorama che va dalle antiche vie del borgo fino ai campi della Lomellina. Infine, dopo aver visitato il duomo, è imperdibile una gita al castello, uno dei più grandi e maestosi di tutta Europa; il castello è dotato anche di un ampio giardino oggigiorno animato frequentemente da concerti e rappresentazioni teatrali all’aperto, e tre grandi scuderie che ospitano esposizioni d’arte permanenti o temporanee. Castello di Malpaga Poco fuori dalle porte di Bergamo, nel territorio del Cavernago, si erge il Castello di Malpaga. L’antico borgo medievale, immerso in una distesa di campi agricoli e foreste, ti regalerà un meraviglioso scorcio di vita bucolica in grado di proiettarti indietro nel tempo, dove poter trascorrere momenti indimenticabili in assoluto relax. Una vera perla per gli appassionati di castelli ma non solo, il Castello di Malpaga è interamente visitabile; al suo interno potrai ammirare alcuni affreschi di epoca rinascimentale che si sono conservati perfettamente intatti. Nel castello vengono organizzate ogni settimana visite guidate e moltissimi eventi culturali. Il Castello di Malpaga nei dintorni di Milano Grazzano Visconti Il grande classico delle gite fuori porta in Nord Italia è il castello di Grazzano Visconti, ad appena due ore da Milano, nel piacentino. Il piccolo borgo su cui domina il castello è caratterizzato da stradine pittoresche e botteghe artigianali che ti regaleranno una piacevole atmosfera di altri tempi. Il periodo migliore per visitare il castello è in primavera, quando i glicini e i roseti fioriscono, riempiendo di colori e profumi i giardini del paese. La storia di questo borgo è molto particolare e nasconde un alone di leggenda e mistero. Si narra infatti che il castello sia ancora infestato dal fantasma di Aloisa, una nobildonna sfortunata che morì di dolore dopo essere stata tradita dal consorte; divenuta protettrice degli innamorati, in molti si recano qui per porgerle doni e omaggi così da consolarla del suo amore finito in tragedia. Gita nelle città d’arte vicino a Milano Per chi ama la cultura e l’arte, la scelta per una gita fuoriporta in una città nei dintorni di Milano è davvero vasta. Monza, Pavia, Mantova e Bergamo sono mete ideali per una giornata immersi nell’arte. Monza A meno di un’ora di viaggio da Milano, Monza è la meta ideale per una gita fuori porta in giornata. La città è un vero e proprio gioiellino, ricca di storia e di cultura, e i suoi vicoli pittoreschi sono in grado di catturare il cuore di qualsiasi visitatore. Dopo aver visitato la città è d’obbligo una tappa alla Villa Reale, un capolavoro architettonico circondato da uno straordinario parco naturalistico che combina alla perfezione arte e natura in un unico luogo. Accedendo alla reggia potrai scegliere se visitare unicamente gli appartamenti reali oppure includere le mostre temporanee; conclusa la visita si accede al roseto, che vanta oltre quattromila varietà di rose provenienti da tutto il mondo. Da qui si parte alla scoperta di uno dei parchi più grandi d’Europa in cui potrai ammirare installazioni artistiche, come la “Voliera per umani” e “Lo Scrittore”, una fattoria e un maneggio, romantici laghetti, tempietti neoclassici e il famoso Autodromo Nazionale. Pavia Ex capitale del Regno Lombardo, Pavia è una ridente cittadina vicino Milano, raggiungibile in appena 40 minuti con l’auto o addirittura in bicicletta, pedalando per 30 chilometri lungo il Naviglio Pavese. La città è ricca di storia e di cultura e rappresenta uno dei luoghi simbolo da visitare in Lombardia, perfetta per una gita fuori porta in giornata. Programmare un itinerario è essenziale per visitare la città che, sebbene non sia molto estesa, è ricca di monumenti, musei e luoghi da vedere; il consiglio è quello di dedicare almeno metà giornata per esplorare la città e in seguito recarsi alla Certosa, l’imponente complesso monastico che è valso alla città la sua fama. Sicuramente da visitare sono il Duomo di Pavia, il Castello Visconteo e i musei Civici, l’antica Università, la Strada Nuova con la sua cupola e il Ponte Coperto sul Ticino. In bicicletta poi si possono raggiungere sia i colli dove si produce ottimo vino, sia la Certosa. Questo gioiello architettonico, oggi sede di una piccola comunità di monaci, è visitabile gratuitamente ed è un’opera architettonica davvero imperdibile. Mantova Tra le città d’arte lombarde da visitare assolutamente, Mantova occupa senza dubbio un posto d’onore; inserita dall’ UNESCO nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità, essa deve la sua fama ai numerosi monumenti costruiti dai Gonzaga, che nel XV secolo fecero di questa città la perla del Rinascimento Italiano. Entrando in città ti sembrerà di essere stato catapultato indietro nel tempo, passeggiando tra il Castello di San Giorgio, la bellissima cupola di S. Andrea, torri e campanili di epoca medievale che si specchiano nelle acque del lago. Imperdibile una visita al Palazzo Ducale, il più grande al mondo con oltre 500 stanze, nonché al Palazzo Te dove è possibile ammirare gli straordinari affreschi del Mantegna. La basilica di S. Andrea inoltre ospita una delle reliquie più importanti della Cristianità, il sangue di Gesù Cristo raccolto ai piedi della Croce. In più, presso il museo archeologico di Mantova è custodito uno dei reperti più commoventi mai rinvenuti, i cosiddetti Amanti di Mantova, due giovani sepolti oltre 6000 anni fa e ritrovati abbracciati presso le porte della Città. Visitare Mantova per una gita fuoriporta da Milano Bergamo Bergamo è una delle città storiche più affascinanti della Lombardia, da Milano si ci arriva in un’ora e mezza ed è perfetta per una gita di un giorno. La parte più antica della città, detta Bergamo Alta, è situata in cima ad un’altura ed è circondata da possenti mura di cinta veneziane; il modo più caratteristico per arrivarvi è con la funicolare, che nella sua ascesa ti regalerà un paesaggio sbalorditivo dell’intera città. Il fulcro della città antica è Piazza Vecchia, che ospita alcuni dei più importanti edifici storici bergamaschi. Qui si trovano anche il Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore e l’imponente Cappella Colleoni dove potrai ammirare dei meravigliosi affreschi di Tiepolo risalenti al settecento. Nel punto più alto della città ha sede il Castello di San Virgilio, un’oasi di pace da cui si vede tutta la città alta. Per i suoi chiostri e i suoi affreschi è da visitare anche il Convento di San Francesco. Una gita in riva al lago Se sei in cerca di idee per una gita fuoriporta nei dintorni di Milano, uno dei numerosi laghi nelle vicinanze è la scelta ideale. Lago di Como, Lago d’Iseo e molto altro: ecco dove andare al lago vicino a Milano. Lago Iseo e Monte Isola Divenuto famoso grazie all’installazione artistica galleggiante di Christo “The Floating Piers”, il Lago Iseo è la meta perfetta per una gita fuori porta questo weekend, prima della fine dell’estate. A circa due ore da Milano, Iseo ospita un piccolo borgo lacustre dall’atmosfera pittoresca e tranquilla che è un vero paradiso per chi cerca di fuggire dal caos cittadino. Da non perdere il lungolago e l’antica Pieve di Sant’Andrea; una volta giunti qui è possibile salire a boro di un traghetto per raggiungere Montisola, un’autentica perla incastonata tra le acque del lago, parte dei Borghi più belli d’Italia. Con i suoi 9 chilometri d’estensione Montisola si aggiudica il titolo di isola lacustre più grande d’Europa e anche in quanto a bellezza qui non si scherza. Inerpicandosi su fino al Santuario della Madonna della Ceriola si può godere di una vista a 360° su tutto il lago circondato da verdi montagne, un panorama pazzesco che da solo vale la visita! Se avanza tempo poi i dintorni di Iseo offrono tantissime attrazioni, come ad esempio la Val Camonica con le sue pitture rupestri o la riserva naturale delle Torbiere del Sebino. Varenna Situato nei dintorni di Milano, ad appena un paio d’ore di viaggio, si trova Varenna, un piccolo borgo di pescatori affacciato sul lago di Como, particolarmente amato dai turisti per i suoi vicoli pittoreschi, le casette colorate e l’aria romantica che lo caratterizza. Il modo migliore per raggiungere il paese è naturalmente a bordo di un battello, con partenza da Como. Non appena metterai piede a Varenna ti ritroverai immerso in un’atmosfera da cartolina che rende questo paesino uno dei posti più belli da vedere vicino Milano. Inizia con un giretto del centro storico, perditi tra le viuzze, fermati a pranzo in uno dei tanti ristorantini tipici, e se sei in vena di romanticherie percorri la celebre Passeggiata degli innamorati, che ti condurrà dal centro fino all’imbarcadero. Bellagio A proposito di laghi e borghi caratteristici, una bella gita fuori porta partendo da Milano è a Bellagio, un pittoresco borghetto sul lago di Como, raggiungibile in auto dal capoluogo oppure via traghetto da Como o da Varenna. Incantevole meta turistica e culturale, Bellagio è celebre per la sua posizione geografica esclusiva: il borgo si trova infatti sull’estremità settentrionale del Triangolo Lariano, proprio nel punto in cui si dipartono i due rami del lago di Como. Dopo un giretto tra le stradine acciottolate che vi porteranno alla scoperta di un vivace centro storico, non mancare di visitare Villa Melzi d’Eril, una delle ville più amate sul Lago di Como. La Villa è inoltre circondata da un grande parco botanico dove si mescolano botanica, arte, storia e architettura. Lago di Garda Incastonato tra le tre regioni di Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, il Lago di Garda è il maggiore specchio d’acqua del territorio italiano, nonché una delle mete di villeggiatura più apprezzate dai turisti. Le attrazioni, i luoghi da vedere e le città da visitare sono davvero moltissime, il che fa del Lago di Garda una delle mete d’eccellenza per le gite fuori porta in Lombardia. Con partenza da Milano in poche ore d’auto, potrai raggiungere le placide rive del Lago di Garda; tra le mete più gettonate ci sono le incantevoli cittadine di Riva del Garda, Desenzano e Peschiera del Garda. Se viaggi in compagnia dei più piccoli poi è impossibile non fare tappa a Gardaland, il parco divertimenti più grande d’Italia. Anche Gardone Riviera è tra le località più apprezzate, celebre soprattutto per il Vittoriale degli Italiani, la maestosa cittadella dove abitò Gabriele D’Annunzio, e per il Giardino botanico André Heller, con le sue centinaia di piante e fiori provenienti da ogni continente. Sirmione Sempre sul Lago di Garda si trova Sirmione, uno dei luoghi più suggestivi da visitare vicino Milano. La peculiare conformazione della città che si estende all’interno del lago fa sembrare Sirmione un’isola; non appena giunti in città si possono ammirare le altissime mura del castello scagliero, una fortezza che sembra affiorare direttamente dalle acque lacustri. All’interno si sviluppa l’antico borgo, fatto di incantevoli stradine acciottolate, boutique artigianali e ristoranti tipici. Dalla rocca si arriva poi alle Grotte di Catullo, ex villa dell’antica Roma da cui si può godere di un panorama mozzafiato. Infine Sirmione è celebre anche per i suoi impianti termali, le terme di Catullo e le Terme Virgiliane, perfetti per chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna del totale relax e benessere. Sirmione per una gita vicino a Milano Rocca di Angera Un’altra delle destinazioni simbolo per le gite in giornata nel Nord Italia è il Lago Maggiore. Se stai cercando una meta tranquilla e suggestiva per una gita fuoriporta vicino Milano, il consiglio è di recarsi ad Angera, un piccolo borgo fortificato che sembra uscito direttamente dalle illustrazioni di un libro di fiabe. Situata in una posizione unica, su uno sperone di roccia da cui si abbraccia tutta la sponda meridionale del Lago Maggiore, la Rocca risale al medioevo ed è perfettamente conservata; imperdibili le Sale Storiche restaurate e il Giardino Medievale. A soli 15 km percorrendo la sponda del Lago si trova un’altra destinazione da sogno che vale la pena visitare nello stesso giorno. Si tratta del Santuario di S. Caterina del Sasso, un imponente quanto meraviglioso complesso, abbarbicato su un’alta parete rocciosa a strapiombo sul lago. Verbania Sempre sul Lago Maggiore, a meno di due ore da Milano, si trova Verbania, una piccola cittadina adagiata sulla sponda occidentale del lago. Da sempre meta di villeggiatura di famiglie nobiliari e personaggi illustri, tutto il territorio del Verbano è costellato da ville bellissime con giardini in riva al lago ed enormi parchi acquatici che sono ancora oggi una delle cose più belle da vedere; lo stile è quello liberty, che si sposa perfettamente con il contesto grandioso e floreale del lago. Tra le ville più belle che si trovano a Verbania c’è Villa Taranto, i cui giardini sono rinomati in tutto il mondo per la straordinaria valenza botanica delle specie di piante qui custodite; i giardini sono inoltre animati da viali, fontane, giochi d’acqua, serre, giardini verticali nonché un erbario, un mausoleo e il sorprendente labirinto delle Dahlie. Una giornata immersi nella natura Oltre a città, borghi medievali e splendide cittadine sul lago, ci sono diverse opzioni anche per chi vuole prendere una pausa dalla frenesia metropolitana. Se vuoi immergerti nella natura per un’intera giornata, ecco i luoghi più belli intorno a Milano. Montevecchia A circa 40 km da Milano, sul confine con la Brianza, in cima ad una collina verdeggiante, si trova Montevecchia, un piccolo paese del lecchese sede del Parco regionale di Montevecchia e della Valle di Curone; un’ottima località per trascorrere una giornata in armonia con la natura. Dalla cima del paese si può ammirare in lontananza la skyline di Milano e i profili dei suoi grattacieli; salendo ancora più su, lungo la scalinata che porta Santuario della Beata Vergine del Carmelo potrai ammirare in tutta la sua bellezza l’incantevole paesaggio della Brianza. Dal centro di Montevecchia inoltre si diramano numerosi sentieri naturalistici che si addentrano nella Valle del Curone. Labirinto della Masone Circa a metà strada tra Parma e Milano, nei pressi di Fontanellato, si trova un luogo unico nel suo genere, capace di ammaliare tutti i visitatori che vi si rechino, perfetto se sei alla ricerca di qualcosa di diverso da visitare vicino Milano. Si tratta del Labirinto della Masone, un’installazione ideata da Franco Maria Ricci e che sembra uscito direttamente da una favola. Il labirinto, che è il più grande al mondo del suo genere, è fatto interamente di piante di bambù di almeno 20 specie diverse; la sfida è percorrere questo dedalo di sentieri pieni di vicoli ciechi, diramazioni e bivi raggiungendo l’uscita nel minor tempo possibile. Il complesso include anche un museo e una biblioteca e gli edifici che compongono il parco sono di uno squisito gusto neoclassico. Bormio Ai confini della Lombardia, situato a 1.225 metri sopra il livello del mare, si trova Bormio, un piccolo paesino divenuto celebre per le sue montagne e le sue incredibili terme. La cittadina è collocata nel cuore della Valtellina, al centro delle Alpi e, sebbene non sia esattamente vicino Milano, la si raggiunge facilmente con l’auto in 3-4 di viaggio. Ideale per tutti coloro che amano la montagna, il paese vanta ben 3 skii aree con piste da capogiro, la natura incontaminata e i paesaggi mozzafiato del Parco Naturale dello Stelvio e ben tre centri termali, di cui uno completamente gratuito, le cui acque sono dotate di straordinarie proprietà benefiche. Bormio è la meta ideale se stai programmando una gita fuori Milano ed è senz’altro è uno dei luoghi più belli da visitare assolutamente in tutta la Lombardia. Trenino rosso del Bernina Se hai a disposizione un weekend libero e vuoi approfittarne per passarlo fuori Milano, non c’è scelta più indicata che prenotare un viaggio a bordo del famosissimo trenino rosso Bernina Express. Adatto a tutta la famiglia, il viaggio lungo la ferrovia panoramica ti porterà alla scoperta di uno dei tratti montani più affascinanti di tutte le Alpi. La stazione di partenza è Tirano, ad appena un paio d’ore da Milano; una volta a bordo il trenino rosso si inerpica su per il “bianco ghiacciaio” del Bernina, nel cuore delle alpi Svizzere, regalando al turista una cartolina mozzafiato che sfila al di là dei finestrini per l’intera durata del viaggio. Il capolinea è St. Moritz, una delle stazioni di villeggiatura più celebri al mondo, ma la tratta è costellata di numerose mete turistiche che vale la pena visitare, come ad esempio Morteratsch dove è possibile ammirare l’omonimo ghiacciaio. Sono tantissime le mete nei dintorni di Milano per una gita fuoriporta: dai piccoli borghi medievali alle città d’arte come Pavia o Mantova, ma anche laghi e natura.
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ilquadernodelgiallo · 4 years
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Viene comodo in queste condizioni il discorso di Nanni Moretti nel Caimano: Berlusconi ha vinto da almeno vent'anni perché è penetrato nei nostri cuori, ha occupato le nostre menti, ha plasmato la nostra anima, ha modellato le nostre percezioni e il nostro linguaggio. Se è così, c'è da sentirsi anche peggio, giacché vuol dire che stiamo combattendo una battaglia di retroguardia. Stiamo resistendo in nome di idee che nel mondo reale non hanno più cittadinanza. Siamo vittime delle nostre impuntature, di ubbie e manie personali. Sotto questa luce, la sinistra è una specie di vizio. [...] Data la situazione, non è difficile assimilare la nozione che restare a sinistra è una colpa o un mezzo peccato. Qualcosa che stilisticamente non si addice a questa Italia tanto moderna e disincantata, capace di convivere così bene con il proprio disagio, perché il disagio è sempre di qualcun altro. [...] Come la soubrettina davanti a un perplesso Maurizio Costanzo: "Ah, io ciò 'n'ammirazione pe' lla Chiesa, pe 'l penziero de Ratzinger, 'na spiritualità, 'na sapienza, 'na teologgia...". Quindi vuol dire che lei segue tutti i dettami di Santa Madre Ecclesia, cattolica apostolica e romana, per esempio il magistero sulla morale sessuale? "Eh no, quelli so' cazzi mia, pardon". Con una definizione di semplice e definitiva eleganza, il filosofo Carlo Galli ha concluso che la comunità, anzi die Gemeinschaft, si è trasformata in una gamma di immense platee televisive "implose nella privacy". In queste poche parole c'è la sentenza che condanna alla sua condizione amorfa tutta la società italiana di oggi. Anziché una collettività strutturata, ecco allora una moltitudine dispersa, che si addensa negli appartamenti della sottoborghesia; un formicolio umano visibile nei condomini popolari, una "nuova classe" priva di connotati, che trova come unico metro di giudizio gli standard televisivi e lo stile da sfoggiare in studio. E allora sarà difficile mobilitare i cittadini in vista di una trasformazione, di un cambiamento più o meno accentuato, di un complesso di riforme. La risposta implicita è: preferisco stare nella mia favela, e continuare a consumare beni materiali e immaginari secondo i parametri di reddito che mi sono concessi. [...] In questo panorama, sarà bene abbandonare l'idea che ci sia una differenza sostanziale fra "noi" e "loro", cioè fra noi di sinistra e loro di destra. Anzitutto, è già molto dubbio che esista un "noi": la dissoluzione delle entità collettive ha investito tutta la società, e noi siamo pulviscolo sociale come tutti gli altri, atomi impazziti che si agitano dentro campi di forze ignoti. In secondo luogo, non si vede in base a quale criteri la sinistra dovrebbe essere migliore della destra. Sembra ragionevole affermare che, in certi momenti, la sinistra è apparsa più professionale, e che il suo sistema di relazioni fra le istituzioni e i poteri presenta profili più consumati, cioè un complesso di lealtà reciproche e buone maniere sperimentato nel corso dei decenni. Ma questo non basta per individuare la gente di sinistra, cioè i cittadini elettori, come una componenti più qualificata, ossia più seria, studiosa e onesta rispetto ai suoi omologhi che votano dall'altra parte. Non era vero trent'anni fa, quando si menava il torrone con la storia del paese legale e del paese reale, inventando la favoletta che i cittadini erano molto migliori dei loro rappresentanti in politica, figurarsi se è vero adesso. [...] Ah, è vero, rimane la Lega. Ha raddoppiato i voti, ha cominciato a invadere l'Emilia e la Romagna, si sposta verso l'Appennino, dove trova terreno fertile nelle vecchie comunità bianche. Guadagna consenso perché punta sulle inquietudini, perché dà voce alle paure delle gente comune, angosciata dal mutare delle vie cittadine e dei quartieri, dall'apparire, a gruppetti, di persone diverse, dal crescere quotidiano di ciò che viene avvertito come un degrado inarrestabile, da comportamento cui non si è abituati. Ma si dovrebbe sapere che la sicurezza è una percezione: basta un alito di spavento, un brivido di incertezza, un soffio sulle braci e passa subito al primo posto nella classifica dei temi caldissimi, e quindi delle priorità politiche. A quel punto, basta poco a capire che la destra riesce molto meglio a dare risposte alle angosce dei cittadini, perché non ha tabù: desiderano lor signori l'esercito? Pronti. Le ronde urbane? Eccovele. I provvedimenti speciali, le impronte digitali, lo sgombero dei campi nomadi, l'abbattimento delle moschee? E che ci vuole? [...] Il fatto è che la politica e la società italiane hanno attraversato l'inferno dei primi anni Novanta, allorché i partiti storici si sono inceneriti, e i cittadini sono rimasti orfani. Orfani di entità che detestavano, partiti corrotti e impresentabili, invadenti e ormai impossibili da sopportare nella vita civile, ma comunque orfani, cioè privi di concezioni generali, di una filosofia, di qualche modello teorico, e quindi incapaci di trovare riferimenti per definire un profilo di società desiderabile.
Edmondo Berselli, Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe politica (2008)
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latinabiz · 4 years
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Il sindaco Coletta consegna le chiava degli appartamenti popolari a 18 famiglie
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Consegna alloggi Nella mattinata di giovedì 2 luglio, sono stati consegnati a Latina 18 appartamenti del complesso di Porta Nord, Lotto 1, ad altrettante famiglie legittime assegnatarie. I contratti di edilizia residenziale pubblica erano stati già firmati nei giorni scorsi in Comune e in questa giornata, alla presenza del sindaco Damiano Coletta, le 18 famiglie, molte delle quali con bambini e ragazzi, hanno preso possesso degli alloggi ricevendo le chiavi dalle mani del primo cittadino. Ha detto il sindaco Damiano Coletta ai presenti:  “C’è una frase di Giorgio La Pira  che amo particolarmente e che mi sembra perfetta per l’occasione: 'In una città un posto ci deve essere per tutti: un posto per pregare (la chiesa), un posto per amare (la casa), un posto per lavorare (l’officina), un posto per imparare (la scuola), un posto per guarire (l’ospedale)'. Ecco, questa da oggi è la vostra casa, il vostro posto per amare e per crescere i vostri figli. La giornata di oggi rappresenta un momento importante perché è un ulteriore passo in avanti verso una città che sia in grado di garantire i diritti dei cittadini partendo da quelli fondamentali come il diritto alla casa” #cronaca Read the full article
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Hundertwasserhaus è un complesso di case popolari costruite nel 1986 a Vienna dall'architetto e artista Friedensreich Hundertwasser. L'edificio più che opera di un architetto sembra il puzzle di un bambino ed è per questa caratteristica che é diventata la casa più famosa di Vienna! L'intento dell'artista era quello di infondere allegria e gioia di vivere ai 50 appartamenti delle persone meno abbienti della città 🏙 ❤️ . Photo 📸 : @mmmegens -R. . . . #instatravel #travelmemories #lifeofexploring #travelingram #travelgram #travelstories #passionpassport #travelgo #wanderlust #mytravelgram #lifeintravel #comeandsee #travelinspired #travelblogger #beautifuldestination #travelbloggerlife #travelstyle #travelpics #travellingthroughtheworld #igtravel #vacaymode #traveltips #travelfriendly #wheretonext #mytinymoments #littlestoriesofmylife (presso Hundertwasser House) https://www.instagram.com/p/B14LKnTCnwd/?igshid=96w3buo1vknk
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wetagconsulting · 4 years
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Chi cerca trova, anche oggi! I migliori prezzi per le migliori proprietà sul Lago di Lugano
L'andamento dei prezzi delle proprietà ticinesi sul Lago di Lugano è sempre stato a senso unico per decenni: in aumento. Negli ultimi anni, questa tendenza è cambiata e ogni tanto è possibile notare significative variazioni dei prezzi.
Oggi sembra che la tendenza al ribasso terminerà presto. Ma ci sono situazioni speciali per le quali vale la pena porre attenzione.
Ho pertanto raggruppato una selezione di tali situazioni, che vorrei presentarle di seguito. Bellissimi appartamenti e ville direttamente sul o con vista sul Lago di Lugano, nei luoghi più ricercati come Collina d'Oro, Carona, Cureglia, Muzzano, Carabietta o Morcote.
Proprietà per ogni esigenza, con riduzione del prezzo fino al 23%. Ammiri personalmente, penso che ne valga la pena!
Sarebbe un vero piacere per me poterla accompagnare per una visita approfondita di questa proprietà. La invito a contattarmi per organizzare insieme un sopralluogo.
Cordialmente, Philipp Peter Owner
+ 41 (0) 91 601 04 50 - [email protected] - www.wetag.ch
Muzzano, Lago di Lugano, rif. 88529-5
Prestigioso appartamento di 3,5 locali direttamente sul Lago di Lugano in vendita
Orientato a sud ovest, nel comune di Muzzano, inserito in una moderna residenza direttamente a lago, appartamento di 3,5 locali in vendita. Ideale per chi ama la tranquillità, pur avendo la possibilità di raggiungere in breve tempo il centro di Lugano che dista 6 km. Sauna, sala fitness e piscina interna ad uso esclusivo dei condomini.
Morcote, Lago di Lugano, rif. 88479
Appartamento duplex in vendita a Morcote con vista sul Lago di Lugano
Situato nel "più bel villaggio del Ticino": questo appartamento vendita a Morcote, a 10 km dal centro di Lugano. L'appartamento, in ottimo stato, si sviluppa su 2 piani. Il piano terra è caratterizzato dalla zona notte con 1 camera da letto, 1 bagno e accesso al giardino privato. Il piano superiore presenta un ampio soggiorno con cucina a vista. 2 posteggi in garage.
Carabietta, Lago di Lugano, rif. 88662
Moderna villa bifamiliare in vendita a Carabietta con vista sul Lago di Lugano
A Carabietta, nel rinomato comune di Collina d’Oro, villa in proprietà bifamiliare in vendita. Dalla terrazza coperta della zona giorno si gode di una vista mozzafiato sul Lago di Lugano. Questa proprietà, con orientamento a ovest, gode di assoluta privacy e offre interni ben illuminati dalle ampie vetrate. Una sauna, un romantico camino e un bel giardino completano questo splendido oggetto.
Gentilino, Lago di Lugano, rif. 88614
Moderno appartamento duplex in vendita a Ruvigliana con vista sul Lago di Lugano
Moderno appartamento duplex in vendita a Ruvigliana, completamente rinnovato nel 2018. Orientato a sud e dotato di una terrazza coperta e piccolo giardino, offre una splendida vista panoramica sul Lago di Lugano e gode di una buona esposizione al sole. Interni luminosi, ben strutturati e rifiniti con materiali di alto livello. A disposizione dei condomini una piscina interna.
Montagnola, Lago di Lugano, rif. 88644
Montagnola: moderni appartamenti con vista sul Lago di Lugano
A Montagnola, nel Comune di Collina d’Oro, a soli 5 km dal centro di Lugano, moderni appartamenti in vendita. Questi prestigiosi oggetti, con consegna prevista a primavera 2020 offre finiture di alto standing, interni molto luminosi e un bel giardino oppure terrazza. Dalle ampie terrazze la vista sul Lago di Lugano è meravigliosa.
Castagnola, Lago di Lugano, rif. 88470
Appartamento-duplex in posizione privilegiata in vendita a Castagnola
Splendido appartamento-duplex in vendita, concepito come unità indipendente con giardino privato, all'interno di un complesso residenziale a Castagnola, a 2 km dal centro di Lugano, ben servito dai mezzi pubblici. Esposto a sud-ovest, gode di una vista spettacolare sul lago. Disposto su 3 livelli collegati da un ascensore a partire dal garage privato, con posto per 6 auto, più 3 posti auto esterni.
Carona, Lago di Lugano, rif. 88518
Splendida villa in vendita a Carona pensata per persone dinamiche
Villa in stile mediterraneo degli anni 90 in vendita, ristrutturata con gusto nel 2006. Situata nel pittoresco villaggio di Carona, a soli 7 km dalla città ed offre una qualità di vita di alto livello. Dispone di una bella piscina interna (12x6m) e corte di squash, con possibilità di aprire le ampie vetrate durante la stagione estiva. Si può godere del giardino d'inverno con incantevole camino.
Carona, Lago di Lugano, rif. 88567
Moderna villa in zona residenziale vicina a Lugano in vendita
Moderna villa in vendita nel comune di Cureglia, in zona tranquilla e soleggiata, a soli 6 km dal centro di Lugano. La villa è immersa nel verde, con ampio giardino ed incantevole piscina, offre interni moderni, ampie vetrate, cucina separata, materiali pregiati e finiture di lusso. Questa splendida proprietà dispone inoltre di un’area fitness e sauna esterna, 2 posti auto in garage e 5 esterni.
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enryka82 · 5 years
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È ordinato su terrazze parallele che si espandono su tutti e due i crinali di Valle Cupa, ed ogni terrazza sfocia in un unica via di fondovalle. È il più antico insediamento rupestre della Calabria, quello che si trova a Casabona.
L’insediamento umano non è stato dimora per la gente povera, ma una scelta cosciente dettata dalla necessità del vivere nelle grotte in un periodo che va dall’età del bronzo all’epoca dei bizantini. Si tratta quindi di una vera e propria civiltà rupestre.
Sul crinale sinistro di Vallecupa sono sovrapposte ben otto terrazze parallele, ognuna contenente decine di grotte, molte delle quali presentano le caratteristiche tipiche dell’abitazione troglodita: la parte più interna é divisa in due da una parete incisa nella stessa roccia, la parte più piccola fungeva da vano letto, la grande da cucina-soggiorno Alla base spesso si aprono piccole nicchie per conservarvi orcioli di vino, di acqua, miele, cereali. I fori in basso servivano per sistemare lettiere, quelli in alto per ripiani di canne per contenere alimenti. Questa tipologia é uguale per tutti gli insediamenti rupestri, in tutti i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, come se tutti siano state costruiti da un unico popolo. Molte grotte sono ancora adibite a frantoi vinari o aie per i contadini che fanno vivere nelle strutture galline e oche.
Fino agli anni 40 quasi tutte erano utilizzate dagli abitanti del luogo che le fittavano dal Comune. Così nel 1937 il comune ne ha affittate  circa 460; nel 1947 per una grotta grande il fitto era di 60 lire, per una media 40, per una piccola 20.
Oggi il piccolo centro della provincia di Crotone con le sue 3000 anime, si configura come il villaggio preistorico più popoloso dell’antica Calabria. Se si escludono le grotte scavate di recente, le altre hanno le caratteristiche tipiche delle grotte neolitiche, mentre numerose sono state inghiottire dalla moderna urbanizzazione, altre ritoccate, ingrandite. Dal numero di quelle arcaiche gli studiosi pensano che l’insediamento dovesse contenere, approssimativamente, almeno 200 fuochi (una enormità per il Neolitico).
Secondo studi recenti, gli abitanti delle grotte erano dediti a un’economia piuttosto pastorale che agricola, quindi seminomade, come è considerata per esempio dai Materani la civiltà neolitica dei Sassi.  Il villaggio si distribuisce sui due versanti della forra di Vallecupa.
Lungo il versante sinistro della valle, al di sotto dell’attuale abitato, il Casu Bonum delle fonti medievali, si distende il nucleo maggiore, distribuito a scacchiera su ben sette terrazze parallele degradanti a spirale, ad andamento sinuoso confluenti verso l’unico asse viario di fondovalle, come ancora appare, su ognuna delle quali si dispongono, lungo piste naturali decine di grotte scavate nell’arenaria.  Molte delle unità rupestri presentano le caratteristiche tipiche dell’abitazione e l’utilizzo di elementi in muratura, articolate in uno o più vani. In quest’ultimo caso la parte più interna risulta divisa in due ambienti da un setto ricavato nella stessa roccia.
Alla base dei vani spesso si aprono piccole nicchie per la conservazione dei prodotti. Gli ambienti si caratterizzano per la presenza di numerosi fori funzionali all’alloggiamento di pali lignei: pertugi sulla parte bassa indicano la presenza di lettiere sulle quali si posizionava il materasso, altri fori, posti più in alto, costituiscono innesto per ripiani e mensole. Alcune abitazioni sono fornite anche di focolare, né mancano locali adibiti ad attività di trasformazione dei prodotti della terra, quali vasche di palmenti per la realizzazione del vino: quest’ultimo ambiente è parte di un’unità tricellulare organizzata intorno ad un atrio centrale.
All’interno di alcune grotte si rinvengono nicchie archiacute, elemento che sembra poter indicare una cronologia tardo medievale. La dimora rupestre spazialmente più complessa di Casabona si articola in un corridoio lungo il quale si accede da un lato e dall’altro a 4 vani scavati nella roccia. Il complesso conserva le tracce di un efficace sistema di canalizzazioni esterne ricavate nella roccia funzionale al deflusso delle acque. La lunga durata di attività dell’insediamento antropico a Vallecupa è testimoniata dalla circostanza che ancora negli anni 40 quasi tutte le unità rupestri, circa 450, erano utilizzate dagli abitanti del luogo che le detenevano in fitto dall’ente comunale. Che sia stata in epoca successiva al Neolitico l’antica Cone o l’antica Pandosia, o abbia avuto altro nome non cambia l’importanza della sua presenza nella preistoria calabra.
Oggi queste grotte sono abbandonate, mostrano i segni del loro passato utilizzo e sono spesso diventate luogo di abbandono di rifiuti. Non è difficile trovare all’interno delle antiche case rifiuti di ogni genere che finiscono per far diventare questo insediamento una discarica a cielo aperto.
Nel versante opposto numerose grotte servono ancora  da ricovero per gli animali, come conferma la presenza delle mangiatoie e delle vasche per l’abbeverata: stazzi per gli ovini, porcilaie, ricovero per cavalli e muli da lavoro, colombari per i piccioni, stie per l’allevamento di animali da cortile. La maggioranza delle grotte sono adoperate come magazzini di attrezzi e fondaci. Lo è in modo ancora evidente per quelle chiuse ma anche per quelle che hanno ospitato piccoli laboratori di trasformazione degli alimenti (olio, vino, caseificazione).
L’osservazione dell’insediamento permette di cogliere la singolare simbiosi tra il borgo ‘costruito’ in alto e le cavità ‘scavate’ in basso. Si può intuire che la funzione delle grotte rispetto alle case sovrastanti corrisponda alla moderna concezione delle cantine e dei ‘bassi’ rispetto agli appartamenti dei condomini e alle abitazioni. Potrebbe confermarlo la circostanza che ancora fino alla metà del Novecento, le oltre quattrocento unità rupestri erano utilizzate dagli abitanti di Casabona sulla base di contratti di locazione stipulati con il Comune.
Alla scoperta delle grotte rupestri di Casabona È ordinato su terrazze parallele che si espandono su tutti e due i crinali di Valle Cupa, ed ogni terrazza sfocia in un unica via di fondovalle.
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ipssrls-blog · 6 years
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Prezzi giù, è l’ora di comprare casa La mappa degli affari città per città
Milano traina la ripresa, bene anche Napoli. Quotazioni ancora basse a Genova e Torino
E' un buon momento per chi vuole comprare casa: i prezzi del mattone sono ancora bassi e i mutui restano ai minimi storici. Nomisma riferisce di un’inversione di tendenza in arrivo sul mercato immobiliare. Per ora, secondo l’istituto bolognese, il giro di boa si vede sul numero delle compravendite sempre più vivaci (545 mila a fine anno). È un primo concreto segnale. Per veder risalire i prezzi occorrerà però aspettare ancora del tempo anche se alcune città e alcune zone in alcune grandi aree hanno già invertito la rotta e stanno via via guadagnando terreno. Milano guida la rimonta e nel complesso cresce già in tutti i settori. È un andamento che non si vedeva da dieci anni. Per quanto riguarda i prezzi delle case, l‘istituto ritiene che la ripresa potrebbe estendersi anche fuori dall‘area milanese. Tuttavia Nomisma, mette in guardia sulle conseguenze negative che potrebbero arrivare dal processo di dismissione degli Npl, i crediti deteriorati in pancia alle banche che includono anche case, appartamenti, negozi e abitazioni. Dove sta tornando il sereno? Milano, come già detto, è l’unica città che davvero sembra aver davvero ingranato con la marcia con un deciso +1% medio nei primi mesi dell’anno. In altri centri la crescita è risultata circoscritta a taluni contesti ma c’è chi si mette in evidenza, per esempio Napoli (+0,7%) ma anche Verona (+0,5%). Poi c’è chi rimane indietro, come Genova che è fanalino di coda con una contrazione dei prezzi del 3% nel primo semestre. Dove guardare per l’acquisto della casa? Tecnocasa ha costruito la mappa delle città e delle aree più vivaci all’interno delle zone cittadine. «Il mercato immobiliare italiano è arrivato a una svolta come testimoniano i dati delle compravendite in aumento e i prezzi che, in alcune realtà, sono tornati in territorio positivo» afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. A spingere di nuovo in alto le quotazioni in alcune città sono gli interventi urbani e l’arrivo di grandi investitori e la spinta dal turismo. «Milano, tra le grandi città, è quella più dinamica che ha visto diverse macroaree con prezzi in aumento in particolare laddove, negli ultimi anni, sono stati realizzati interventi di riqualificazione che hanno cambiato in maniera importante il volto della città. A Milano poi la presenza di Università e aziende importanti determina anche una buona domanda ad uso investimento» spiega Fabiana Megliola. Sul fronte opposto c’è Genova che è la città più in difficoltà perché il parco immobiliare è di bassa qualità e i potenziali acquirenti esprimono una bassa disponibilità di spesa, tutti elementi questi che rendono più faticosa la risalita dalla crisi immobiliare. Roma, pur con un mercato in ripresa dal lato delle transazioni, ancora non dà segnali di risveglio sui prezzi. Il centro resta comunque una delle aree più dinamiche grazie sia agli acquisti di prima casa sia a quelli ad uso investimento. Si mette in luce Napoli che registra un incremento dei valori dello 0,7%: la città partenopea sta beneficiando della spinta che arriva dal turismo (soprattutto nelle zone centrali dove si stanno riversando gli investitori) e anche dall’arrivo del centro Ios della Apple che insieme alle Università della città stanno dando un impulso agli acquisti. Infine Torino: qui i primi segnali positivi arrivano dalle zone periferiche dove i prezzi, ormai a livelli minimi, stanno riavviando il mercato della prima casa. «Il centro, nonostante abbia prezzi ancora in calo, sta registrando una ripresa nella zona del Parco del Valentino grazie anche al ritorno degli investitori per la presenza di diverse facoltà scientifiche. Altri aumenti di prezzi in città si sono registrati in corrispondenza di un mercato caratterizzato da offerta qualitativamente migliore» spiega l’esperta.
BY TUTTOSOLDI - LA STAMPA
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sportpeople · 7 years
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Il terreno di gioco di San Bartolomeo al Mare, ridente località in provincia di Imperia, è situato tra le case di quello che sembra essere un complesso residenziale immerso nel verde. È il classico campetto di provincia, dotato anche di una piccola tribunetta. Su questo campo, questa sera, l’Albenga sfiderà la formazione della Dianese&Golfo, squadra partecipante al campionato di prima categoria ligure, ma che ha la chiara ambizione di effettuare il salto nella serie successiva. L’Albenga, dal canto suo, dopo l’ottimo campionato di Eccellenza della stagione passata, si sta preparando al meglio per l’imminente inizio del nuovo torneo. Questa, di fatto, è la sua prima amichevole estiva e servirà a testare i nuovi innesti e a provare gli schemi di gioco per il campionato (e prima ancora la Coppa) ormai alle porte.
Nonostante sia semplicemente una partita amichevole, per altro senza neanche troppe pretese, gli Ultras dell’Albenga hanno comunque deciso di voler essere al fianco della propria squadra in questa prima uscita stagionale.
I sostenitori ingauni arriveranno quando il primo tempo è già iniziato da almeno venti minuti. Varcano il cancello di ingresso in corteo, accendendo alcune torce e alcuni fumogeni, sventolando diverse bandierine e cantando a squarcigola. I pochi spettatori presenti sugli spalti accolgono con curiosità l’arrivo degli ultras dell’Albenga e anche alcuni giocatori della squadra di casa si guardano con aria piuttosto interrogativa.
Si sistemano all’estrema sinistra della minuscola tribunetta del campo sportivo, affiggono i propri striscioni (tra i quali segnaliamo il drappo della “Sezione Svizzera” con la bandiera elvetica come sfondo) e iniziano a tifare, accendendo ulteriori torce e fumogeni e creando un bell’effetto coreografico nonostante l’esiguo numero.
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Uno dei primi cori è destinato ad uno dei leader storici della tifoseria ingauna rientrato anticipatamente da una diffida ingiusta comminatagli all’inizio della scorsa stagione. Subito dopo, ovviamente, partono i cori a favore dei diffidati in generale e, successivamente, ci si concentra sull’apporto vocale nei confronti della squadra impegnata in campo. Non mancano i cori contro la repressione, le forze dell’ordine e sopratutto contro gli odiati rivali dell’Imperia (tra qualche settimana si affronteranno in un incontro valevole per la coppa di categoria), visto che tra l’altro ci troviamo ad una manciata chilometri dal capoluogo del ponente ligure.
Di lì a poco termina la prima frazione di gioco e i calciatori dell’Albenga, prima di schierarsi nuovamente in campo per il secondo tempo, si dirigono nei pressi dello spicchio occupato dai propri sostenitori per salutarli e ringraziarli, con un applauso, per la loro presenza.
L’ingresso in campo per la seconda parte dell’incontro è accolto inoltre, dai tifosi ingauni, con una piccola coreografia realizzata grazie all’ausilio di alcuni fogli di carta lucida di colore giallo e rosso. Successivamente, mentre le ostilità sul rettangolo di gioco sono già riprese, verrà esposto anche uno striscione riportante la scritta “SIAMO TUTTI BARCELLONA”, chiaramente riferito ai tragici, e recenti, avvenimenti in terra catalana legati al terrorismo.
Nel secondo tempo, tra cori continui e battimani ben coordinati, ci sarà spazio anche per alcuni cori dedicati a gemellati di Sanremo e per i ragazzi della sopraccitata sezione elvetica della tifoseria dell’Albenga, presenti quest’oggi.
Sul campo la partita, nonostante la differenza di categoria, è molto combattuta, con diversi capovolgimenti di fronte e veloci contropiedi da entrambe le parti. Al termine dei novanta minuti di gioco ad avere la meglio sarà comunque l’Albenga che si imporrà sulla compagine di casa con il risultato di 3 a 1. Al triplice fischio i calciatori ingauni si recheranno, quindi, come di consueto, a salutare e a ringraziare i propri ultras per il sostegno ricevuto, ricevendo, di rimando, l’applauso di incitamento, anche in vista della stagione calcistica che sta per iniziare.
Terminata la partita gli ultras dell’Albenga abbandoneranno di nuovo il campo sportivo in corteo, accendendo nuovamente alcune torce e alcuni fumogeni, e prima di salire sulle auto con le quali hanno raggiunto la località di San Bartolomeo, si raduneranno nei pressi del parcheggio per lanciare un coro simpatico e goliardico nei confronti degli abitanti degli appartamenti tutti intorno all’impianto sportivo, evidentemente non abituati a tutto quel fracasso in occasione di una partita di calcio.
“Ci scusiamo per il disagio” è lo slogan scandito più volte dagli ultras di Albenga, concluso poi con un lungo applauso degli stessi sostenitori ingauni, prima di abbandonare definitivamente la piccola cittadina che oggi ha avuto modo di ospitarli e vederli all’opera.
Daniele Caroleo.
Dianese&Golfo – Albenga, amichevole: ci scusiamo per il disagio! Il terreno di gioco di San Bartolomeo al Mare, ridente località in provincia di Imperia, è situato tra le case di quello che sembra essere un complesso residenziale immerso nel verde.
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francescoponty · 7 years
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VIENNA - Cosa vedere, dove dormire e cosa mangiare
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Personalmente ho visitato Vienna in piena estate (agosto), ma è una città da vedere anche nel periodo natalizio con i suoi mercatini. Se si ama la storia, l’arte e soprattutto si vuole conoscere la potenza di un grande impero, Vienna è una tappa da non saltare. Normalmente descritta come una città fredda e noiosa, Vienna in realtà è accogliente, confortevole e a misura d’uomo. Ha un’intensa vita culturale, grazie ad alcuni grandi musei internazionali che hanno trovato spazio nelle grandi residenze della dinastia asburgica. Il Belvedere, il Museo di Belle Arti, l’Albertina, il Castello di Schonbrunn, meritano una visita anche se non si è appassionati d’arte. Qui ci sono alcune delle opere d’arte più famose del mondo, compreso l’ormai onnipresente Bacio di Klimt. Se il Palazzo Reale, l’Hofburg, è la “casa” in cui vivevano i sovrani che hanno governato per 600 anni l’impero Austro-Ungarico, il Duomo è il luogo religioso dove venivano incoronati, la Cripta quello dove riposano, la Camera delle Meraviglie quello dove sono conservati i loro simboli del potere. 
Hofburg Palace a Vienna
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Ecco a voi uno dei palazzi più grandiosi di Vienna, non a caso è proprio quello imperiale, fra le cui mura si sono intrecciate le storie altalenanti della famiglia degli Asburgo.
Questo Palazzo che ancora si erige maestoso e fiero, simbolo della signorilità e della regalità dell’animo viennese, è stato per molto tempo il centro politico dell’impero austriaco; oggi è la residenza del Presidente federale austriaco. Il Palazzo imperiale è formato da un complesso di edifici di epoche diverse, si estende per una superficie di circa 240.000 mq. (18 ali, 19 cortili e 2600 stanze) ed ospita importanti collezioni storiche e varie istituzioni culturali tra cui la Scuola spagnola d’equitazione e la Biblioteca nazionale austriaca. La visita a quella che è stata la residenza invernale della famiglia imperiale conduce alla scoperta delle 18 sale degli Appartamenti Reali, ovvero gli ex appartamenti privati di Francesco Giuseppe e di Elisabetta in gran parte con gli arredi originali (particolarmente interessanti: la grande sala delle udienze, lo studio dell’imperatore, la sala da toeletta e da ginnastica e la camera da bagno dell’imperatrice, la sala da pranzo imperiale e le stanze affrescate da Bergl usate come spogliatoio); del Museo delle Argenterie di Corte con i suoi sontuosi servizi da tavola, le preziose raccolte di porcellane orientali, di Sèvres e di Meissen, le stoviglie d’argento massiccio; del Museo dedicato a Sissi che attraverso numerosi oggetti personali (abiti, gioielli, ritratti) racconta la storia della imperatrice d’Austria, una delle donne più belle e discusse della sua epoca, dalla gioventù in Baviera fino alla morte per mano di un anarchico italiano nel 1898.
Nell’interno della Hofburg (ingresso dal cortile degli Svizzeri), si trova la Schatzkammer, ovvero la Camera del Tesoro Imperiale che raccoglie il tesoro sacro e profano degli Asburgo. Il Museo custodisce oggetti di inestimabile valore come: la corona imperiale di Rodolfo II in oro e zaffiri (1602), il mantello e la spada con elsa in oro, smalto, perle e rubini (XVIII sec.) dell’imperatore d’Austria, il globo imperiale e lo scettro (1612), la corona del sacro Romano Impero in oro, smalti e pietre preziose (962), il mantello dell’incoronazione di Ruggero II di Sicilia. Accanto ai simboli del potere degli Asburgo sono altresì esposti: la Santa Lancia carolingia (XVIII sec.) contenente un presunto chiodo della Passione, la “Borsa di S. Stefano”, preziosissimo reliquiario carolingio, Crocifissi, candelabri e acquasantiere di pregevole fattura.
Appartamenti Reali, Museo delle Argenterie, Museo di Sissi
Per raggiungerli bastano metro o bus: MU3 fermata Herrengasse; Tram: 1, 2, D, J, fermata Burgring; Bus: 2A o 3A, fermata Hofburg.
E’ possibile visitarli tutti i giorni, anche i festivi da settembre a giugno dalle ore 9 alle 17:30; luglio e agosto dalle 9 alle 18.
€ 12,50; bambini (6 – 18 anni) € 7,50; studenti (19 – 25 anni) € 11,50; con Vienna Card (CHE NON CONSIGLIO!) € 11,50.
Camera del tesoro
Mercoledì-lunedì h. 09-17.30
Duomo di Santo Stefano a Vienna
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Quasi tre milioni di visitatori l’anno varcano l’ingresso di questa immensa cattedrale, capolavoro dell’architettura gotica, e si perdono con l’immaginazione tra le sue storie e leggende, un po’ vere e un po’ no. Se non alzate gli occhi al cielo non riuscirete ad afferrarla completamente con lo sguardo per quanto è alta e maestosa. Non parliamo di quanto sia difficile fotografarla per intero: dovrete accontentarvi di diverse prospettive, a meno che non siete esperti fotografi!
All’esterno lo sguardo è catturato dal magnifico tetto formato da 250.000 tegole colorate che disegnano lo stemma austriaco, e dall’elegante campanile, chiamato affettuosamente Steffl (Stefanino) con la sua guglia affusolata. Una cupola rinascimentale copre invece, la torre nord (rimasta incompleta), nota per ospitare la Pummerein, la grande campana dal peso di oltre 20 tonnellate ottenuta dalla fusione dei cannoni sottratti ai turchi durante l’assedio della città del 1683. Passando attraverso il Portale dei Giganti (Riesentor) fiancheggiato dalle  Torri gemelle dei Pagani, entrambi testimoni delle origini romaniche dell’edificio, si entra nel duomo. All’interno, nella navata centrale, spicca il pulpito di pietra in stile gotico – fiammingo su cui sono raffigurati i quattro Padri della Chiesa il cui autore (anonimo) si è auoritratto mostrandosi nella finestrella alla base della colonna che sostiene il pulpito. Degni di nota: il Coro delle Donne con la quattrocentesca pala altare di Wiener Neustadt decorata con scene di vita della Vergine, e il monumento funebre di Rodolfo IV, fondatore della cattedrale; il Coro degli Apostoli con la tomba dell’imperatore Federico III in marmo rosso;  la statua alla base dell’organo (1513) di Anton Pilgram (raffigurato con squadra e compasso) posta dal maestro a firma dell’opera stessa. Oltre alle cappelle e ai numerosi altari, suscitano interesse le leggende legate ad alcune statue: la Madonna dei Servi, donata da una nobildonna dopo aver accusato  a torto la propria domestica di aver rubato; la Madonna di Pécs capace, si dice, di versare lacrime di dolore; il Cristo crocifisso con una barba che sembra essere vera e che, pare, continui a crescere. Sotto il Duomo si trovano le Catacombe dove nella cripta dei Duchi sono custodite le urne contenenti le viscere dei membri degli Asburgo.
Il Duomo si può raggiungere a piedi nel centro storico o con le metro MU1, U3 – Stephansplatz.  L’ingresso è gratuito, ma durante le funzioni religiose non è possibile andare oltre la parte iniziale del Duomo. Ci sono diverse possibilità di visite guidate, le tariffe variano in base alla scelta, all’età e al numero di partecipanti. Visita guidata 5 €
Il Prater di Vienna
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E va bene, dopo tutte le visite ai musei e ai monumenti della città un bel giretto al Prater di Vienna non si nega a nessuno! Il famoso parco nel centro della città tanto caro ai viennesi che affollano i suoi prati e i suoi viali alberati disseminati di caffè, ristoranti e chioschi è considerato uno dei dieci parchi cittadini più belli del mondo.
Un tempo riserva di caccia imperiale, oggi il cosiddetto “Prater verde” è il luogo ideale per passaeggiare, fare jogging, andare in bici o girarlo in lungo e in largo con il piccolo trenino Liliputbahn. La parte iniziale è occupata dal Volksprater anche detto “Würstelprater”(dal nome di una popolare maschera viennese), il grande parco dei divertimenti con oltre 250 attrazioni (si va dalle nostalgiche montagne russe all’ultamoderno simulatore di volo passando per il trenino dell’orrore, l’ottovolante coperto, l’intramontabile teatrino delle marionette, e persino un museo delle cere), sulle quali “svetta” la celebre Riesenrad, la ruota panoramica, inaugurata nel 1897 (e risistemata nel 2008) e divenuta uno dei simboli di Vienna, la quale permette di godere di una bella vista sulla città da un’altezza di quasi 65 metri. Non si può dire di essere stati a Vienna se non si sale sulla Grande Ruota! Vicino alla ruota si trova il Planetarium che grazie allo speciale proiettore a raggi laser, concede a grandi e bambini fantastici viaggi nel cielo stellato.
Per raggiungere il Parco Prater o con la metro MU1 fermata Praterstern o Bus 80A. Ingresso gratis. Attrazioni a pagamento. Ruota panoramica adulti € 9,50; con Vienna Card € 8,50; bambini dai 3 a 14 anni € 4,00; bambini fino a 3 anni gratis
Il Castello di Schönbrunn a Vienna
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Il Castello di Schönbrunn è il più famoso tra i palazzi imperiali austriaci nonché uno dei complessi barocchi più belli d’Europa. La sontuosa residenza estiva degli Asburgo, il cui nome pare derivi da una “bella fonte”(Schöner Brunnen) scoperta dal principe Mattia durante una battuta di caccia, è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
L’imponente palazzo dal caratteristico colore giallo (il cosiddetto giallo Schönbrunn) voluto dall’imperatrice Maria Teresa è circondato da un vasto parco (120 ettari) progettato in stile francese e aperto al pubblico nel 1779. Il complesso del castello ospita oltre agli Appartamenti reali, il Teatro del castello, il più antico teatro di Vienna (visitabile solo in occasione di concerti) e il Museo delle carrozze dove sono esposte molte delle vetture della Corte di Vienna, tra cui la carrozza dell’incoronazione dal peso di 4 tonnellate. Delle 1441 stanze che compongono il castello, l’Imperial Tour dà la possibilità di visitarne 22 (tra queste gli appartamenti in cui vissero Giuseppe II e sua moglie Elisabetta e la “Grande Galleria”, lo sfarzoso salone delle feste), tutte arredate in stile rococò, mentre il Grand Tour prevede la vista di 40 sale tra cui i sontuosi appartamenti abitati un tempo da Maria Teresa (spiccano la “Stanza delle porcellane” anche noto come lo Studio dell’imperatrice, e la “Stanza del milione” rivestita con pregiatissimo legno di palissandro con incastonate miniature indo – persiane). Il parco è disseminato di statue, fontane (imponente quella di Nettuno), falsi ruderi di stile romanico (Rovina romana), ed è ricco di attrazioni (a pagamento) tra cui il labirinto (oltre a quello classico anche quello nuovo), la serra delle Palme, imponenete costruzione in ferro e vetro, la più grande del suo genere in Europa, e il Tiergarten, il giardino zoologico più antico in Europa (1752).  Per godere di una splendida vista sul parco e su Vienna vi consigliamo di salire sulla terrazza panoramica (anche questa a pagamento) del porticato neoclassico della Gloriette costruito in cima alla collina per ricordare la vittoria contro i Prussiani nel 1757.
Per raggiungere il castello c’è la metro U4 – Schönbrunn; Tram: 10, 58 – Schönbrunn; Bus: 10A – Schönbrunn. Il castello è aperto tutti i giorni (anche i festivi) dal 1 aprile al 30 giugno dalle 8.30 alle 17.30; dal 1 luglio al 31 agosto dalle 8.30 alle 18.30; dal 1 settembre al 31 ottobre dalle 8.30 alle 17.30; dal 1 novembre al 31 marzo dalle 8.30 alle 17.00. 
COSTI: Imperial Tour (con audioguida): adulti €12,90; bambini (6 – 18 anni) € 9,50; studenti (19 – 25 anni) €11,90. Gran Tour (con audioguida): adulti €15,90; bambini (6 – 18 anni) € 10,50; studenti (19 – 25 anni) €14,60.
Il Belvedere di Vienna
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Considerato una delle residenze principesche più belle d’Europa, il castello del Belvedere fu costruito tra il 1714 e il 1722 per volere del principe Eugenio di Savoia, vittorioso condottiero dell’esercito imperiale e grande appassionato d’arte. Il complesso si compone di due palazzi collegati da uno splendido giardino a tre livelli con statue, fontane, vasche e scalinate: il Belvedere Inferiore (Unteres Belvedere) che serviva come dimora estiva del Principe, e il Belvedere Superiore (Oberes Belvedere), destinato a feste e ricevimenti.
Acquistato dagli Asburgo, il Belvedere fu usato sia come residenza che come pinacoteca imperiale. Oggi ospita la Galleria dell’Arte Austraica divisa in tre sezioni: il Museo d’Arte Barocca (Belvedere Inferiore) che espone le opere dei più importanti maestri del barocco austriaco tra cui, le statue della fontana della Provvidenza che sorge su Neuer Markt, opera di Donner (Sala di Marmo), l’”Apoteosi del principe Eugenio” di Permoser commissionata dal principe stesso (Gabinetto dorato), e i misteriosi busti fisiognomici di   Messerschmidt (Sala delle Grottesche); il Museo delle Opere Medioevali (Orangerie) in cui sono conservati numerosi capolavori tardo – gotici di pittura e scultura, tra cui lo Znaimer Altar, splendido polittico del 1440-50; la Galleria d’Arte del XIX e XX sec. (Belvedere Superiore e Scuderie di rappresentanza) con la più importante collezione nazionale di pittura del XIX e primo XX sec. tra cui si segnalano opere di Monet, Renoir, Makart, Romako, Waldmüller, Wotruba nonché alcuni capolavori di Schiele (“La morte e la fanciulla”), Kokoschka (“Mamma e bambino”), e il famosissimo “Bacio” di Gustav Klimt.
COME RAGGIUNGERLO: Treno: Stazione di Quartier Belvedere; S-Bahn: Statione di Quartier Belvedere; Tram: D (fermata Schloss Belvedere),18 e O (fermata Quartier Belvedere); Bus: 69A (fermata Quartier Belvedere); Metropolitana: U1 (fermata Südtirolerplatz)
Belvedere Superiore Tutti i giorni dalle 10 alle 18 Belvedere Inferiore e Orangerie + Scuderie Tutti i giorni dalle 10 alle 18; il mercoledì dalle 10 alle 21. Scuderie tutti i giorni dalle 10 alle 12.
Belvedere Superiore Quanto: adulti € 14,00; over 65 e studenti fino a 26 anni € 11,50; bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis; per i possessori di Vienna Card € 12,50.
Belvedere Inferiore e Orangerie + Scuderie Quanto: adulti € 11,00; over 65 e studenti fino a 26 anni € 8,50; bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis; per i possessori di Vienna Card € 9,50.
Klimt Ticket (Belvedere Superiore + Belvedere Inferiore) Quanto: adulti € 20,00; over 65 e studenti fino a 26 anni € 17,00; bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis; per i possessori di Vienna Card € 16,50.
Zoo di Vienna e Museo di Storia Naturale
Se il vostro soggiorno a Vienna sarà più lungo di 3-4 giorni, vi consiglio di visitare anche lo Zoo (uno dei più grandi d’Europa) che però vi terrà impegnati per almeno mezza giornata e il Museo di Storia Naturale di Vienna, che per visitarlo bene serviranno almeno 4-5 ore. Al museo per i minori di 19 anni l’ingresso è libero. Il prezzo del biglietto per lo Zoo di Vienna è di € 18,50. 
ORARI MUSEO: Gio - Lun, 09:00 - 18:30 / Mer, 09:00 - 21:00
INFORMAZIONI ZOO: http://www.zoovienna.at/it/zoo-e-visitatori/informazioni-visitatori/
VIENNA - COSA MANGIARE
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E’ vero gli austriaci mangiano wurstel e bevono birra in quantità, ma non solo questo! Sparsi per Vienna troverete tantissimi chioschetti con wurstel di ogni tipo e conditi con qualsiasi salsina, ma per assaggiare la tipica cucina viennese dovrete recarvi in altri posti.
Vi indichiamo una serie di parole chiave che potranno aiutarvi ad orientarvi meglio nel mondo delle specialità viennesi: se volete assaggiare dell’ottimo vino e piatti tipici viennesi dovete cercare le insegne dove c’è scritto Heurigen, chi vuole bere birra deve entrare in una bierkolake, mentre chi vuole sperimentare i sapori tradizionali della regione deve recarsi nelle kekkerkolake. Le zuppe da queste parti sono cucinate molto bene: da provare la Frittatensuppe, con strisce di frittata, e la Griessnockerlsuppe, con gnocchetti di semolino. Famosissimo il Gulasch, spezzatino leggermente piccante di manzo o vitello, solitamente accompagnato dai peperoni. Per concludere il vostro pasto in bellezza, come non assaggiare un pezzo della celebre torta sacher?
VIENNA DOVE DORMIRE 
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Io consiglio HOTEL CITY CENTRAL. Un 4 stelle pieno, in posizione centralissima, fermata della metro a 200 metri. Personale super gentile e sempre disponibile. Camere pulite e curate. Colazione abbondante sia per il dolce che per il salato. Link: http://www.booking.com/hotel/at/citycentral.it.html?aid=311091;label=hotel-70038-at-HCC2yKFoA%2AiUwCahtPMEIwS52011756024%3Apl%3Ata%3Ap1%3Ap2%3Aac%3Aap1t1%3Aneg%3Afi%3Atiaud-146342138470%3Akwd-14124117930%3Alp20540%3Ali%3Adec%3Adm;sid=ea52a460b6403966f6851f9d881f8bd7;dest_id=-1995499;dest_type=city;dist=0;hpos=1;room1=A%2CA;sb_price_type=total;srfid=758ae315a1c123cae3add7690f9b39b38a165a34X1;type=total;ucfs=1&#hotelTmpl
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latinabiz · 4 years
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Il sindaco Coletta consegna le chiava degli appartamenti popolari a 18 famiglie
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Consegna alloggi Nella mattinata di giovedì 2 luglio, sono stati consegnati a Latina 18 appartamenti del complesso di Porta Nord, Lotto 1, ad altrettante famiglie legittime assegnatarie. I contratti di edilizia residenziale pubblica erano stati già firmati nei giorni scorsi in Comune e in questa giornata, alla presenza del sindaco Damiano Coletta, le 18 famiglie, molte delle quali con bambini e ragazzi, hanno preso possesso degli alloggi ricevendo le chiavi dalle mani del primo cittadino. Ha detto il sindaco Damiano Coletta ai presenti:  “C’è una frase di Giorgio La Pira  che amo particolarmente e che mi sembra perfetta per l’occasione: 'In una città un posto ci deve essere per tutti: un posto per pregare (la chiesa), un posto per amare (la casa), un posto per lavorare (l’officina), un posto per imparare (la scuola), un posto per guarire (l’ospedale)'. Ecco, questa da oggi è la vostra casa, il vostro posto per amare e per crescere i vostri figli. La giornata di oggi rappresenta un momento importante perché è un ulteriore passo in avanti verso una città che sia in grado di garantire i diritti dei cittadini partendo da quelli fondamentali come il diritto alla casa” #cronaca Read the full article
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freedomtripitaly · 4 years
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Fino a pochi mesi fa era una struttura detentiva imponente e dall’aspetto terrificante, ma con l’arrivo del 2020 ha trovato una nuova destinazione d’uso, che le ha permesso di diventare una location famosa in tutto il mondo. La prigione di Lukiškės ha una storia davvero strabiliante. L’edificio, che ancora oggi conserva un’atmosfera decisamente austera e misteriosa, sorge nel cuore di Vilnius, la capitale della Lituania, nei pressi dell’omonima piazza Lukiškės. Dopo oltre un secolo di servizio, la prigione ha chiuso i battenti ed è stata trasferita altrove: ciò è avvenuto ufficialmente nell’estate del 2019, anche se sono bastati solo pochi mesi per trovare alla struttura un nuovo utilizzo. Secondo alcune indiscrezioni, rilanciate dai media lituani, il Paese sarebbe stato scelto per girare le riprese di Stranger Things 4, una delle serie tv più famose degli ultimi anni. A quanto pare, sarà proprio la prigione di Lukiškės a fare da sfondo ad alcune delle scene più emozionanti dei nuovi episodi di Stranger Things. I dettagli non sono stati ancora rivelati, così come non si sa ancora quando avverrà il primo ciak, ma l’attenzione di tutti è ormai rivolta a questo affascinante quanto tenebroso edificio. La sua storia, d’altronde, è terrificante proprio come si potrebbe immaginare guardando le mura che cingono la prigione. La prigione di Lukiskes – Fonte: Getty Images Il complesso carcerario di Lukiškės venne edificato a partire dal 1901 sulle ceneri di una vecchia e fatiscente struttura detentiva, con l’obiettivo di avere in piena città un centro di massima sicurezza. Sono molti gli edifici che vennero eretti all’interno delle mura: diversi blocchi detentivi, dei quali molti venivano utilizzati come prigione temporanea per i carcerati in attesa di giudizio o per coloro che dovevano essere trasferiti in altre strutture, le cucine, i bagni, una lavanderia e il complesso di uffici amministrativi. Vi vennero installati anche un ospedale, la chiesa ortodossa di Saint Nicholas e gli appartamenti in cui alloggiavano le guardie carcerarie. E il suo utilizzo? La prigione di Lukiškės ebbe varie funzioni a seconda del periodo storico preso in considerazione. In origine venne usato dalle autorità polacche per detenere i prigionieri politici della Bielorussia. Tutti coloro che si trovavano dietro le sbarre nel giugno 1941, durante l’invasione tedesca, vennero brutalmente uccisi dalle forze sovietiche. E nel periodo dell’occupazione nazista della Lituania, le carceri servirono per imprigionare migliaia di ebrei provenienti dal ghetto di Vilnius e di polacchi catturati durante la resistenza. La Gestapo condusse la maggior parte dei prigionieri a Ponary, sulle colline che circondano la città, dove si compì un terribile massacro. Negli ultimi decenni, moltissimi carcerati vennero rinchiusi tra le mura di Lukiškės, fin quando le autorità non decisero di operare il trasferimento. La prigione, in effetti, è diventata via via sempre più obsoleta e bisognosa di lavori di ristrutturazione. Inoltre il problema del sovraffollamento si è fatto così imponente da far sì che il governo scegliesse una nuova località per costruire il carcere e spostare i detenuti. Oggi il complesso è alla ricerca di una sua nuova identità, in transizione verso la sua possibile trasformazione in uno spazio pubblico. Per il momento, lo scorso dicembre 2019 ha ospitato un’esposizione artistica interamente dedicata al tema del cambiamento, che ha permesso ai visitatori di accedere gratuitamente alle carceri e di ammirare bellezze quali l’albero di Natale scolpito nell’acqua e le installazioni luminose. Dopo aver sbirciato tra le pagine più buie della storia di questo edificio, non ci sorprende che la produzione di Stranger Things 4 sia rimasta affascinata dalla prigione di Lukiškės. D’altronde, possiamo notare che la Lituania sembra essere particolarmente accattivante per quanto concerne il suo lato “cinematografico”. Proprio a Vilnius è stato girato un altro capolavoro televisivo, la fortunatissima serie tv Chernobyl. E ora l’avventura continua. L’esposizione natalizia alla prigione di Lukiskes – Fonte: Getty Images https://ift.tt/30yuFcO La prigione terribile di Vilnius si è trasformata nel set delle serie tv Fino a pochi mesi fa era una struttura detentiva imponente e dall’aspetto terrificante, ma con l’arrivo del 2020 ha trovato una nuova destinazione d’uso, che le ha permesso di diventare una location famosa in tutto il mondo. La prigione di Lukiškės ha una storia davvero strabiliante. L’edificio, che ancora oggi conserva un’atmosfera decisamente austera e misteriosa, sorge nel cuore di Vilnius, la capitale della Lituania, nei pressi dell’omonima piazza Lukiškės. Dopo oltre un secolo di servizio, la prigione ha chiuso i battenti ed è stata trasferita altrove: ciò è avvenuto ufficialmente nell’estate del 2019, anche se sono bastati solo pochi mesi per trovare alla struttura un nuovo utilizzo. Secondo alcune indiscrezioni, rilanciate dai media lituani, il Paese sarebbe stato scelto per girare le riprese di Stranger Things 4, una delle serie tv più famose degli ultimi anni. A quanto pare, sarà proprio la prigione di Lukiškės a fare da sfondo ad alcune delle scene più emozionanti dei nuovi episodi di Stranger Things. I dettagli non sono stati ancora rivelati, così come non si sa ancora quando avverrà il primo ciak, ma l’attenzione di tutti è ormai rivolta a questo affascinante quanto tenebroso edificio. La sua storia, d’altronde, è terrificante proprio come si potrebbe immaginare guardando le mura che cingono la prigione. La prigione di Lukiskes – Fonte: Getty Images Il complesso carcerario di Lukiškės venne edificato a partire dal 1901 sulle ceneri di una vecchia e fatiscente struttura detentiva, con l’obiettivo di avere in piena città un centro di massima sicurezza. Sono molti gli edifici che vennero eretti all’interno delle mura: diversi blocchi detentivi, dei quali molti venivano utilizzati come prigione temporanea per i carcerati in attesa di giudizio o per coloro che dovevano essere trasferiti in altre strutture, le cucine, i bagni, una lavanderia e il complesso di uffici amministrativi. Vi vennero installati anche un ospedale, la chiesa ortodossa di Saint Nicholas e gli appartamenti in cui alloggiavano le guardie carcerarie. E il suo utilizzo? La prigione di Lukiškės ebbe varie funzioni a seconda del periodo storico preso in considerazione. In origine venne usato dalle autorità polacche per detenere i prigionieri politici della Bielorussia. Tutti coloro che si trovavano dietro le sbarre nel giugno 1941, durante l’invasione tedesca, vennero brutalmente uccisi dalle forze sovietiche. E nel periodo dell’occupazione nazista della Lituania, le carceri servirono per imprigionare migliaia di ebrei provenienti dal ghetto di Vilnius e di polacchi catturati durante la resistenza. La Gestapo condusse la maggior parte dei prigionieri a Ponary, sulle colline che circondano la città, dove si compì un terribile massacro. Negli ultimi decenni, moltissimi carcerati vennero rinchiusi tra le mura di Lukiškės, fin quando le autorità non decisero di operare il trasferimento. La prigione, in effetti, è diventata via via sempre più obsoleta e bisognosa di lavori di ristrutturazione. Inoltre il problema del sovraffollamento si è fatto così imponente da far sì che il governo scegliesse una nuova località per costruire il carcere e spostare i detenuti. Oggi il complesso è alla ricerca di una sua nuova identità, in transizione verso la sua possibile trasformazione in uno spazio pubblico. Per il momento, lo scorso dicembre 2019 ha ospitato un’esposizione artistica interamente dedicata al tema del cambiamento, che ha permesso ai visitatori di accedere gratuitamente alle carceri e di ammirare bellezze quali l’albero di Natale scolpito nell’acqua e le installazioni luminose. Dopo aver sbirciato tra le pagine più buie della storia di questo edificio, non ci sorprende che la produzione di Stranger Things 4 sia rimasta affascinata dalla prigione di Lukiškės. D’altronde, possiamo notare che la Lituania sembra essere particolarmente accattivante per quanto concerne il suo lato “cinematografico”. Proprio a Vilnius è stato girato un altro capolavoro televisivo, la fortunatissima serie tv Chernobyl. E ora l’avventura continua. L’esposizione natalizia alla prigione di Lukiskes – Fonte: Getty Images Le riprese di Stranger Things 4 verranno girate in un luogo affascinante e misterioso: stiamo parlando della prigione di Lukiškės, situata nel cuore di Vilnius.
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pangeanews · 5 years
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“Non facciamo che lottare con le nostre ombre. Ma sono proprio queste a renderci irripetibili”: Ilaria Cerioli dialoga con Aisha Cerami
La banalità del male, nascosta dietro un sorriso o celebrata con una stretta di mano, è il tema del nuovo romanzo di Aisha Cerami, Gli altri (Rizzoli, 2019). Un romanzo complesso, intrigante e paradossale, ma assolutamente plausibile se penso a quanta felicità barattiamo in nome di una vita tranquilla. Quanta libertà sacrifichiamo pur di non pensare? L’azione del pensiero implica fatica e dolore, per questo la verità è meglio chiuderla tra quattro mura. I panni si lavano sempre in casa e la polvere si nasconde sotto il tappeto.
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In un condominio, a ridosso della tangenziale, quasi in un borgo di campagna, lontano dal traffico del centro cittadino abitano diverse unità famigliari, qualche single depresso, un’anziana zitella, un vedovo: persone che, per un motivo o per un altro, hanno deciso di abbracciare la solitudine.   Fin dalle prime pagine mi ritornano le parole di Hanna Arendt “ll peggior male del mondo è il male commesso dai nessuno, da esseri umani che rifiutano di essere qualcuno”. Lo stabile, infatti, sembra un piccolo scampolo di Paradiso dove tutto funziona alla perfezione: il giardino è curato, gli appartamenti sono confortevoli e i coabitanti sembrano una grande famiglia. Tutti si aiutano gli uni con gli altri e le signore, sempre sorridenti, si scambiano ricette; la vita scorre placida e serena entro i limiti del giardino. La quiete dei condomini, però, viene bruscamente interrotta da due spiacevoli accadimenti: prima dalla morte della signora Dora Bruni e poi dall’arrivo di una famiglia che prende possesso del suo appartamento. Se la morte è un fatto naturale, che si può catalogare come uno sfortunato evento purtroppo inevitabile, l’arrivo di estranei, invece, può essere una scocciatura per chi ha deciso di far terminare la geografia al cancello di casa. La novità, pertanto, non è un’opportunità, ma un inconveniente. Un impiccio in più da risolvere perché nulla cambi. E se i nuovi arrivati, pur simpatici, carini e affabili, sono poco disposti a cedere il fianco all’invadenza dei vicini, allora si dichiarano aperte le ostilità.
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Quell’apparente paradiso si trasforma presto in un covo di serpi e come nella serie Desperate Housewives, qualcuno si intromette troppo negli affari altrui; qualcuno, invece, nasconde segreti, mentre tutti fingono cortesia per nascondere le proprie nevrosi. Nel condominio vigono leggi ambigue, più simili a una condanna che non a un regolamento condominiale. Per chi varca la soglia, infatti, resta valida l’anafora “Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente”.  Ben presto la distanza tra chi difende la propria privacy e il gruppo storico degli abitanti diventa incolmabile e la comunicazione tra le due parti salta completamente. Il romanzo di Aisha Cerami ci mette davanti alla “banalità del male” della piccola gente, di chi pensa che sia bene non farsi troppe domande per buona creanza. Aisha Cerami ha dato voce a una collettività diversamente infelice, egoista e problematica nonostante le apparenze. Proprio per l’elegante e sottile ironia con cui ci svela il baratro nascosto dietro la vita dei condomini, questo romanzo è di difficilmente ascrivibile entro una categoria.
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Si tratta di un romanzo di formazione, psicologico o altro? Come sostiene l’autrice “Sicuramente il mio romanzo di riferimento è “Il condominio” di Ballard. Un lungo racconto surreale che mi ha colpita per la sua potenza evocativa. Ballard, grandissimo scrittore anche di fantascienza, nel suo romanzo ha avuto la capacità di raccontare il declino di una società borghese utilizzando immagini al limite della credibilità. Si è spinto oltre il vero, mettendo in mostra una galleria di personaggi atroci, cannibali anche, disperati e suicidi. Ecco, quel romanzo, senza dubbio ha ispirato il mio”.
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Al condominio Roseto, infatti, si finge di vedere, di ascoltare, di consolare, di voler bene e come un roseto infingardo quella “brava gente” mostra il meglio di sé ma nasconde spine velenose. Un condominio che, come il Castello di Atlante, non lascia più uscire i suoi abitanti ammaliandoli con il miraggio di una vita perfetta. Una casa di marzapane, una trappola per chi si illude che scappare dal mondo sia la soluzione: “Un luogo diventa una trappola – sostiene Aisha Cerami – quando ci stai dentro per paura. Quando la scelta di rinchiudersi in una gabbia dorata è inconsapevole. Ciò che non si sceglie, spesso porta tutti alla sofferenza. E spesso non si sceglie credendo di aver scelto”.
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Allora, se non è un romanzo di formazione e neppure psicologico, è forse un noir strano, dove il delitto resta in sospeso e mai consumato? Il vero crimine è l’ottusa intolleranza di chi vuole imporre la propria visione del mondo. Sicuramente è romanzo corale, polifonico, in cui tutti sono in scena dall’inizio alla fine. Il singolo personaggio diventa il prototipo del nostro vicino di casa: di chi non ci permette di ascoltare musica perché disturba, di chi non sopporta le voci dei bambini che giocano in cortile, di chi si lamenta se camminiamo con i tacchi, di chi ci rimprovera se parliamo a voce troppo alta perché i muri sono sottili. Abbiamo tutte le categorie possibili, dalla madre mancata; il depresso, la donna vittima di abusi, la ragazza ferita nell’anima, la bambina troppo intelligente per sopravvivere a tanta follia repressa. Per come viene raccontata la normalità, mi ricorda Stephen King con Misery non deve morire, dove il male sovrasta la ragione: le signore per bene possono distruggere imperi con la maldicenza. Per questo ritengo che nonostante la garbata scrittura di Aisha, questo sia un romanzo violento dove la violenza fa capolino da una persiana abbassata. È un libro senza redenzione perché, pur di salvaguardare il valore della mediocrità, ogni abitante, resta comunque fedele al proprio Purgatorio. Dominante è il contrasto tra dentro e fuori, dove ciò che rientra nei limiti del Roseto e nelle regole della collettività, è buono rispetto a quello che proviene dall’esterno.
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“L’intolleranza nei confronti di chi non ci somiglia è innata nella natura umana. Il diverso ci costringe a guardarci, ci fa sentire rifiutati, ci fa mettere in discussione. E non sempre si ha voglia di tribolare con i sentimenti. Da qui il rifiuto e l’aggressività. L’intolleranza non è un problema “politico”, ma personale, che tocca ognuno di noi”, sottolinea l’autrice riferendosi alle cattive abitudini della società contemporanea, sempre meno sensibile verso il prossimo. Il contrasto dentro/fuori è anche quello tra Apparenza e Interiorità: “Ognuno di noi ha nella propria vita dei dolori che si porta dietro, grandi e piccoli, ma sempre degni di rispetto. La gelosia, l’invidia, il tradimento, la frustrazione, sono emozioni umane che mi inteneriscono e che conosco bene. Le posseggo, le ho possedute, come tutti noi. Non facciamo che lottare con le nostre ombre. Ma sono proprio queste a renderci unici e irripetibili. Nel romanzo tocco i grandi mali perché sono ovunque. Quello che esce nei giornali è un millesimo di quello che accade tutti i minuti nel mondo. Per una donna violentata ce ne sono state altre mille. Quei mali di cui parlo non sono rari, sono quotidiani e ci circondano. Ora, ho voluto raccontare il tutto con ironia e leggerezza, perché penso che la tragedia abbia bisogno di commedia per resistere. E perché penso che tutti noi, se non ci ridessimo su, ogni tanto, ci ritroveremmo ossessionati dalla morte”.
Davvero i ragazzini salvano il mondo? Perché anche nella micro realtà del Roseto sembra che i più lucidi siano due adolescenti: Arina e Antonio. Gli unici che si prendono la responsabilità di denunciare apertamente l’ipocrisia degli adulti. “I ragazzini del romanzo sono ancora capaci di guardare il mondo con gli occhi puliti. L’adulto, quello sguardo incantato e stupito, tende a reprimerlo. Lo ritiene infantile, superficiale, inesperto. Gli adulti hanno un bagaglio sulla schiena che pesa, e se il loro dolore non è stato estirpato, ma represso, allora faranno di tutto per non guardarlo. Anche smettere di ascoltare chi invece vorrebbe solo vivere”.
Ilaria Cerioli
*Ilaria Cerioli dialogherà con Aisha Cerami nell’ambito di “Modena Book” il 26 ottobre alle ore 17 presso la Sala Oratorio del Palazzo dei Musei di Modena
**In copertina: Aisha Cerami nel ritratto fotografico di Silvia Tiddi
L'articolo “Non facciamo che lottare con le nostre ombre. Ma sono proprio queste a renderci irripetibili”: Ilaria Cerioli dialoga con Aisha Cerami proviene da Pangea.
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