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vuotidianimetristi · 2 years
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L'assioma dell'uguaglianza stabilisce che x è sempre uguale a x: pertanto, un oggetto che chiameremo x deve essere necessariamente uguale a se stesso; ciò lo rende unico, perché in possesso di una caratteristica così immutabile che siamo costretti a considerarlo assolutamente, inevitabilmente, uguale a se stesso per sempre. […] Ora, però, sa con certezza che è vero: è stato lui stesso - la sua stessa vita - a dimostrarlo. Sarò sempre la persona che ero, conclude. Il contesto potrà essere cambiato: potrà anche avere il suo appartamento, un lavoro che gli piace e che lo fa guadagnare bene, genitori e amici che ama. Potrà essere rispettato e, in tribunale,perfino temuto. Ma, fondamentalmente, è rimasto lo stesso: una persona che ispira disgusto, una persona destinata a scatenare odio. E nella frazione di secondo in cui si trova sospeso in aria, tra l'estasi del volo e la prospettiva di atterrare, una prospettiva terribile, sa che x sarà sempre uguale a x, a prescindere da cosa lui decida di fare, o da quanti anni lo separino dal monastero, da Fratello Luke, o da quanto guadagni o da quanti sforzi compia per dimenticare.
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vuotidianimetristi · 2 years
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toccare il fondo e non voler più risalire perché in fin dei conti hai iniziato a starci bene è qualcosa che non tutti potranno mai capire
-vuotidianimetristi
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vuotidianimetristi · 2 years
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“facevamo finta di niente. Parlavamo di tutto fuorché di quello. Ma l’abbiamo sempre saputo, e che adesso non dicessimo nulla era un’ulteriore conferma. Avevamo trovato le stelle, tu e io. E questo capita una volta sola nella vita”
-Chiamami col tuo nome.
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vuotidianimetristi · 2 years
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💭La verità è che a nessuno importerà mai veramente di te, tutti vogliono la felicità dell’altro ma ciò che la gente non ammette neanche a se stessa è che a ognuno importa solo della propria. Se stai per cadere in mare qualcuno sarà disposto a bagnarsi i vestiti pur di salvarti ma sarà nel momento in cui cadrai in un mare circondato dagli squali che vedrai la verità, ovvero che col cazzo che saranno ancora lì per te. La verità è che ognuno è troppo egoista per preoccuparsi veramente di qualcuno ma si convince di farlo per non affogare nella propria vergogna di essere una persona di merda. Alla fine è sempre questione di avere un’immagine perfetta di sé. Ognuno può contare solo su se stesso, non credo più nelle persone.
-vuotidianimetristi
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vuotidianimetristi · 2 years
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💭Ho smesso di rincorrere le persone, mi dispiace se ad alcune di loro tengo ancora ma i rapporti non funzionano così. Ho compreso di non poter più passare la mia vita a correre per gli altri quando questi sono troppo modesti per tornare indietro e affrontare un discorso da persone mature. Continuo a tenermi strette quelle due persone che ci sono da sempre e che non mi hanno mai delusa, darei la vita per loro e mi va bene cosi. Ma fanculo il resto, non ho più voglia di sprecare tempo della mia vita per persone piene solo di orgoglio. Le cose funzionano reciprocamente, non in questo modo. Evitate di aspettare che quella persona vi venga dietro una volta che vi siete allontanati, che se vi capita una come me non perde più tempo a mandarvi a fanculo. Dovete imparare che la vita è troppo breve e il mondo è pieno di gente.
-vuotidianimetristi
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vuotidianimetristi · 2 years
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Pajtim Statovci, Le transizioni.
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vuotidianimetristi · 2 years
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𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦.
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vuotidianimetristi · 2 years
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“Questa sera non ci sono, per me uscire è una fatica, scusa se taglio fuori persone dalla mia vita, scusami se casa è spoglia l’ho appena pulita; l’affetto è come un’ancora e mi tiene fermo in riva. Devo cambiare calmanti, calmare cambianti, poi piantarla di dannarmi a controllare gli altri. Tu non fai altro che ignorarmi ma è per controllarmi, io che continuo a pensarti dovrei controllarmi”
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vuotidianimetristi · 2 years
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Wulf Dorn; Il mio cuore cattivo.
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vuotidianimetristi · 2 years
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Questa canzone mi ha sempre portato il ricordo di te, che seppur il nostro è stato un amore mancato e quasi sfiorato, io non ho smesso una notte di sognarti ad occhi aperti. Con questa canzone ho iniziato a pensare a come sarebbero state le nostre vite unite, ad immaginare alle cose che insieme avremmo potuto fare, alla nostra quotidianità nelle piccole cose e ai nostri momenti felici e perfetti. Ti ho immaginata in riva al mare in una splendida giornata di maggio, bella come lo sei sempre stata, con i tuoi capelli lunghi e i tuoi occhi come al solito incantevoli. Ho immaginato noi parlare in un piccolo momento di intimità, confondendoci in uno di quei discorsi intensi che ti spogliano senza dover togliere i vestiti, di quei discorsi che ci rapivano e che ci facevano immaginare le cose più belle. Ti ho immaginata parlarmi di ciò che ti faceva brillare gli occhi, dei tuoi obiettivi, dei tuoi interessi, delle tue dolci abitudini; ho immaginato guardarti negli occhi e rivederci me finalmente felice, perché sei sempre riuscita a farmi vedere delle sfumature di colori in questo mondo così grigio, facendomelo sembrare per un attimo leggero. Ho immaginato di vivere in una casa insieme a te, di svegliarci al mattino già col sorriso (o almeno per me, poiché nella mia vita sei stata quel piccolo raggio di luce che ha spezzato il buio ), e finalmente di avere una motivazione in più per alzarmi e affrontare quelle giornate che senza te mi sembravano impossibili da trascorrere. Nei miei sogni, insieme a te la mia vita iniziava a prendere una forma. Seppur il significato non c’entri molto, mi porta il tuo ricordo perché ho iniziato ad ascoltarla quando ho iniziato a conoscerti, tu, così semplice nei tuoi modi di essere e di fare. Adesso non so più nulla di te, dove sei finita, se stai rincorrendo i tuoi sogni o se ti sei smarrita in qualche paura, e a pensarci bene non so nemmeno se tu ti ricordi di me, ma senza dubbio continuerò a pensarti quando in radio partirà questa canzone.
Tua per sempre, anche se non ci appartenemmo mai.
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vuotidianimetristi · 2 years
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Inizi a perdere fiducia nelle persone, nelle parole e anche nei gesti perché spesso succede che la gente non è mai come si presenta, mai come la immaginiamo, non è mai ciò che dicono in due messaggi fatti. Ho iniziato a chiudermi in me stessa perché ho capito che sugli altri non potremmo mai contare, sull’amore soprattutto, che per quanto possa farti rinascere subito dopo ti ammazza. Eppure non ho pianto, neanche una lacrima, credevo che quando sarebbe arrivato questo momento mi sarebbe caduto il mondo addosso e invece adesso non riesco a provare nient’altro che un po’ di amarezza e rabbia. Rabbia perché per la millesima volta ho creduto a qualcuno che con poco, seppur nel mio piccolo è stato tanto, è riuscito ad entrarmi nel cuore; rabbia perché per un attimo ci ho creduto e ci ho sperato, e rabbia perché ho di nuovo dato il massimo di me stessa ad una persona a cui nemmeno interessava veramente. Una volta mi dicesti “Perché non pensi mai in positivo? Un giorno io e te saremmo qualcosa” alla fine ho fatto bene così, a non mollarmi per poi cadere e farmi più male di quanto ha già fatto. Capii che le persone sono fatte così e noi non possiamo cambiarle. E quindi alla fine ho realizzato che nella mia vita ci sono io e io mi basto. Ho capito che la gente ha mille sfaccettature, che anche se le conosciamo da anni non sapremmo mai come sono fatte veramente e non ci resta che rimetterci nella nostra strada e continuare quel percorso. Ho imparato che infondo tutti vanno avanti senza di te, anche se hanno sempre detto il contrario, anche se “non riesco a stare senza di te” o “se non ci fossi tu sarei perso”, ho imparato a non aprire il mio cuore più a nessuno, perché tanto, prima o poi lo ritroverai frantumato. Adesso di noi non mi resta altro che qualche ricordo, qualche nocca arrossata e fili di rabbia.
Alla fine te ne sei andato tu e la cosa non mi ha affatto stupita e forse, magari, è stato meglio così.
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vuotidianimetristi · 2 years
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Col passare di quei giorni terribilmente tristi e frustranti qualsiasi cosa iniziò ad essermi sempre più uguale, più pesante e più soffocante. Per un secondo distolsi lo sguardo da dove mi sembrava impossibile distoglierlo e tutte quelle cose che prima mi circondavano cominciarono e prendere le sembianze di una gabbia. Presa dallo spavento guardai ancora e mi accorsi di uno specchio che apparve a qualche centimetro più avanti a me, allora ci guardai dentro, era vuoto.
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vuotidianimetristi · 2 years
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“le mie condizioni quí peggiorano, i demoni mi divorano, emozioni che si svuotano, quattro pasticche e basta nel mio stomaco, non c’è mai fine e queste medicine non funzionano, no, non funzionano, oggi come ieri sono sempre gli stessi pensieri che mi ossessionano”
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vuotidianimetristi · 2 years
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Wulf Dorn, Incubo.
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vuotidianimetristi · 2 years
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Per Kafka il mito di Medusa è una metafora dell’inquietudine, della paura di sè, per l’orrore della propria natura diversa e malata. Un timore del tutto irrazionale e per questo del tutto incontrollabile. È la paura dell’incerto, dell’indefinito, di ciò che non ha un volto e che può essere immaginato solo con un volto mostruoso.
Per molti studiosi il mito di Medusa è una metafora della natura terrificante e a volte crudele che vive dentro di noi sin dalla nascita e che siamo tenuti a domare nel tempo.
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vuotidianimetristi · 2 years
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Wulf Dorn; Il mio cuore cattivo.
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