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#non ti dimenticherò
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Ormai è passato un anno ma il tuo pensiero segue dentro di me.
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foreverblondie23 · 2 years
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italofobia · 4 months
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paginacentosessantuno · 6 months
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ogni anno quando devo fare il cambio dell'armadio (leggi: quando avrei dovuto fare il cambio dell'armadio già da un mesetto almeno) la timeline di tumblr si riempie di gente che parla di qualche specifico video essay che dura almeno 4 ore. ormai è diventata una tradizione
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ucanbemydestiny · 1 year
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Voglio solo essere felice ma non so più come si fa.
- @ucanbemydestiny ; Francesca Sinatra
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conilsolenegliocchi · 11 months
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~ Tanti pomeriggi fa ~
Un caldo impietoso mi allenta e scioglie persino i pensieri.
Mi riporta con la mente ad altri pomeriggi così, fatti di palazzoni, di corse sull'asfalto tremolante, di capelli sudati, guance sporche e mani appiccicose di ghiacciolo.
Se chiudo gli occhi li rivedo ancora, uno a uno, quei visi scugnizzi.
Quei momenti di leggerezza, di spensieratezza, la curiosità, la voglia di fare progetti, il primo amore, il cuore grande sono rimasti lì, intrappolati tra i cortili e i corridoi di quei palazzi.
Come echi di vita, di strilli, di risate, di pallonate, continuano a riecheggiare di muro in muro.
E ai balconi, ancora affacciate, tutte le speranze a guardarci.
@conilsolenegliocchi 🐞
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fragilityisavirtue · 9 months
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Adessoscrivo
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miamerosempre · 1 year
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Non dirmi nessuna parola
Hai oscurato il mio cuore
Mai dimenticherò com'eravamo
Eri nei i miei occhi qualcosa di straordinario.
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romanticrota · 1 year
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Il fatto che ci siamo lasciate mi ha fatto male, ma vedere che mi hai dimenticata mi ha ucciso.
-RomanticRota-
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cercamiinunsogno · 1 year
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Ti scrivo perchè ti penso…
Se ti penso è perchè mi manchi…
Se mi manchi è perchè vorrei averti qui con me…
Non posso più averti vicino allora ti penso e ti scrivo per dirti che non ti dimentico!
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imieiricorditraleonde · 5 months
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Neanche nei sogni riesco a farti restare.
Neanche nei sogni, da te, riesco a farmi amare.
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theartofmadrid · 2 years
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Quando ami così tanto.. poi quando l’amore finisce dall’altra parte.. la persona che sta male sente proprio un dolore al petto.. un dolore forte e rumoroso come uno specchio in frantumi. E lo senti.. lo senti il cuore che viene annientato, lo senti spezzarsi e dividersi piano piano..
E le lacrime scendono e tu non sai che fare e allora ti porti una mano al petto e stringi.. ma stringere non lo farà tornare intero..
E allora pensi e pensi che sarebbe meno doloroso morire
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apropositodime · 2 months
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Il tempo, inesorabilmente, svuoterà gli occhi dei miei figli,
che ora traboccano di un amore poderoso e incontenibile.
Toglierà dalle loro labbra il mio nome urlato, cantato, sillabato e pianto cento, mille volte al giorno.
Cancellerà un po’ alla volta oppure all’improvviso,
la familiarità della loro pelle con la mia, la confidenza assoluta che ci rende praticamente un corpo solo.
Con lo stesso odore, abituati a mescolare i nostri umori, lo spazio, l’aria da respirare. Subentreranno, a separarci per sempre, il pudore, il giudizio, la vergogna.
La consapevolezza adulta delle nostre differenze.
Come un fiume che scava l’arenaria, il tempo minerà la fiducia che mi rende ai loro occhi onnipotente. Capace di fermare il vento e calmare il mare. Riparare l’irreparabile, guarire l’insanabile, resuscitare dalla morte.
Smetteranno di chiedermi aiuto, perché avranno smesso di credere che io possa in ogni caso salvarli. Smetteranno di imitarmi, perché non vorranno diventare troppo simili a me. Smetteranno di preferire la mia compagnia a quella di chiunque altro,
e guai se questo non dovesse accadere.
Sbiadiranno le passioni, la rabbia e la gelosia, l’amore e la paura. Si spegneranno gli echi delle risate e delle canzoni, le ninne nanne e i "c’era una volta" termineranno di risuonare nel buio.
Con il tempo, i miei figli scopriranno che ho molti difetti, e, se sarò fortunata, ne perdoneranno qualcuno.
Saggio e cinico, il tempo porterà con sé l’oblio. Dimenticheranno, anche se io non dimenticherò.
Il solletico e gli inseguimenti "Mamma, ti prendo io!",
i baci sulle palpebre e il pianto che immediato ammutolisce con un abbraccio.
I viaggi e i giochi, le passeggiate e le febbri alte. I balli, le torte, le carezze mentre si addormentano piano.
I miei figli dimenticheranno. Dimenticheranno che li ho allattati e cullati per ore, portati in fascia e tenuti per mano. Che li ho imboccati e consolati e sollevati dopo cento cadute. Dimenticheranno di aver dormito sul mio petto di giorno e di notte, che c’è stato un tempo in cui hanno avuto bisogno di me quanto dell’aria che respirano.
Dimenticheranno, perché è questo che fanno i figli, perché è questo che il tempo pretende.
E io, io, dovrò imparare a ricordare tutto anche per loro, con tenerezza e senza rimpianto. Gratuitamente. Purché il tempo, sornione e indifferente, sia gentile abbastanza con questa madre che non vuole dimenticare.
(dal web)
Ho pianto.
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bucodiverme · 1 month
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Se siete tranquilli nel vostro animo vi ricordo l'esistenza di questa lettera che Pavese scrisse nel 1932 ad Elena Scagliola perché non posso essere l'unica a tormentarsi da circa tutto il pomeriggio.
Sono stato male tutto il giorno a non vederti sulla strada di Crevacuore E., com’è brutta Torino. E il più triste di tutto questo è che ci dimenticheremo, senza esserci quasi nemmeno conosciuti. Non so quel che tu veda in me, ma io indovino in te un miracolo di femminilità e di tenerezza, che, come si è formato avanti agli occhi a poco a poco in tutta l’estate, così ora colla medesima lentezza andrà svanendomi nelle nostre lettere. E., ho paura che i nostri ultimi giorni di - li dimenticheremo mai? - siano stati come una crisi, un punto massimo, oltre il quale non andremo.
Questo per ora è un pensiero che mi dispera, ma il giorno in cui mi lascerà indifferente ci pensi, E.? Non è la disperazione, la sofferenza, che ci deve far paura - questo è nulla, è anzi ciò che ci può rendere più meraviglioso un altro incontro - ma il momento che non soffriremo più, che non ce ne importerà più, questo è il terribile.
E pensare che probabilmente noi tra poco dovremo perderci, senza quasi esserci conosciuti, senza sapere di noi più che uno sguardo, un bacio alle dita, qualche carezza.
Che cosa pensi tu, E.? Perché tremi quando sono con te? Cosa c’è dentro ai tuoi occhi quando mi guardi sorridendo e poi ti fai seria, quasi ostile, e poi torni a sorridere? Queste cose le perderò senza averle mai conosciute.
Io d’amore non so piangere E. - piango a sentire un’ingiustizia, una crudeltà, un dolore di bambino - e non posso nemmeno consacrarti delle lacrime per tutto il dono immenso che hai fatto a me in questi giorni. Piangerò forse quando ripenserò - e sarà tardi - al tesoro di quell’amore sprecato così, per uno che non ne vale la pena: tant’è vero che lo lascia ora morire senza nemmeno commuoversi, senza tentare di far nulla per conservarselo, meritarselo.
Ma che altro potremmo fare? È inutile mentire: in amore conta il corpo e il sangue, conta la stretta, la vita, e noi dobbiamo star staccati, dobbiamo avere giudizio, ragionare; mentre la ragione non conta dinanzi alla vita.
Tu sprechi il tuo amore, E. Io non so di volerti bene se non ti sono stretto vicino, e questo temo voglia dire che non ti voglio quel bene che tu desideri.
Ma di una cosa sarò gioioso, se non temessi che tutto fosse per finire con quello: i nostri pomeriggi a - a guardarci negli occhi e carezzarci. Quelli non li dimenticherò mai. Fa’, E., che tutto non finisca qui: dammi una probabilità di amarti meglio, di esserti più fedele nei miei pensieri, più degno di te!
Se mi scriverai, devi giurarmi che a Bra staremo sempre insieme senza stancarci.
Ma dove andremo a finire E.? C’è qualcosa di più assurdo dell’amore? Se lo godiamo fino all’ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non avere osato. L’amore non chiede che di diventare abitudine, vita in comune, una carne sola di due, e, appena è tale, è morto. A pensarci, si viene matti! È inutile, l’amore è vita e la vita non vuole ragionamenti. Ma possiamo noi lasciarci andare giù così alla disperata? Dove andiamo a finire? Non so trovare parole di conforto per te che valgano, se non ricordarti quel giorno che eravamo stretti insieme, in piedi, e pareva che uno dei due dovesse condurlo a fucilare e invece era tutta gioia. Ricordami quell’attimo, E., se mi scrivi, e dimmi di quando saremo a Bra.
Ti bacio così, come vuoi tu, anche se sei stata cattiva a non venire sulla strada di Crevacuore.
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der-papero · 2 months
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Chissà se ce la faccio a scrivere di 4 anni di ricordi, ma questo è un posto di ricordi belli, e tu sei uno di quelli, di quelli più belli. Li ho raccolti in due giorni di viaggio, perché la capa mia non è più quella di una volta, ho bisogno di tempo, e non servirà raccontarli tutti.
Ti ricordi il primo giorno? C'era un tipo che somigliava a Branduardi, vestito come un anziano in chiesa la Domenica, che per forza voleva farmi vedere come cambiavi colore, senza sapere come fare. Del resto, nessuno, persino lui che era del mestiere, aveva visto prima qualcosa di simile, il che ti rendeva ai miei occhi ancora più unica delle mie intenzioni.
Da quel giorno il mondo si è diviso in due, tra chi ti ammirava e chi ti snobbava, però penso lo sai già, il primo gruppo mi divertiva tanto e un po' ci marciavo su, ti ricordi quando uscivo dall'Autogrill di turno e vedevo sempre qualcuno ronzarti intorno, e non tornavo subito all'auto, lo lasciavo fare, guardando la scena da lontano. Per non parlare di quello svizzero che, dalle parti di Reggio Emilia, andò fuori di testa, sembrava un ragazzino di 5 anni a Disneyland, o quel tizio con quella Civic viola al casello di Venezia-non-so-dove, che mi parlava col clacson e col pollice su.
Ne abbiamo fatti di scherzoni alla Mami, la prima volta che andai a prenderla a Francoforte, allo scalo di marcia sparasti due fucilate ed esclamò "MAROOOO CHI C'A TUZZAT?" e noi a ridere, e ogni volta che provava a scendere, per via del rialzo, sbottava "ma quant t'a cagne 'sta machin, che ce vo' 'a man 'e Crist a scenner?".
Di persone che mi hanno fermato per farti i complimenti ce ne sono state, ma il top resterà quel parcheggiatore al Corso Umberto che, al ritiro, si divertì a farsi una accelerata e poi esclamò "UAAA DOTTO', 'STA MACHIN VOL!", e che gli volevi dire? Aveva ragione, una sensazione che provato ogni santa volta, ma io ho avuto tanto di più: mi hai portato da chiunque volessi bene, non è mai esistito un "è troppo lontano, lasciamo perdere", sei forse ciò che su questo pianeta ha avuto la possibilità di conoscere il vero me, senza filtri, mi hai visto piangere e ridere più di chiunque altro. Mi serviva la tua energia e la tua rabbia per scappare via da qui, eravamo entrambi in un posto dove non volevamo stare, per questo sei nata per correre, e hai lasciato che fossi io a lasciartelo fare.
Sei entrata in un momento della mia vita dove avevo bisogno di non sentirmi più trasparente, in una società che non mi ha mai accettato, al più tollerato, e credo che tu abbia capito in pieno quel nostro modo terrone di protestare, ovvero facendo bordello, perché più le cose vanno male, e più abbiamo bisogno di far rumore. Il vicino di casa non l'ha mai capita questa cosa, pensava che tu avessi qualcosa che non andava, cosa tragicomica, visto che quelli pieni di problemi sono loro, con la loro ipocrita precisione, il loro falso benessere.
Agli occhi di tanti sei solo un'auto, ma quello che sei stato per me non sono mai riuscito a farlo capire, e non penso di riuscirci manco questa volta, quindi queste parole sono solo per te, per ringraziarti di tutto quello che sei stata, per aver reso questi 4 anni più leggeri, e per dirti che non ti dimenticherò mai.
Grazie, Amica Mia ❤️.
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fragilityisavirtue · 2 years
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Non volevo che mi mancassi più e ho fatto di tutto per riempirmi la vita di cose da fare. Ma ogni momento in cui mi mancavi di meno, iniziavo a mancarmi io. Ci illudiamo di dimenticare e in realtà impariamo soltanto a riempire gli spazi bui. La verità è che senza la stella necessaria il buio è solo meno buio, non diventa luce. Si è soli senza il sole. 💛☀
M. Bisotti
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