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#Giuseppe Arcidiacono
lamilanomagazine · 1 year
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Inchiesta sulla sanità a Catania, sospesi dai pubblici uffici gli ex assessori regionali Ruggero Razza e Antonio Scavone
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Inchiesta sulla sanità a Catania, sospesi dai pubblici uffici gli ex assessori regionali Ruggero Razza e Antonio Scavone. Un anno di sospensione dall'esercizio dei pubblici uffici per gli ex assessori regionali alla sanità Ruggero Razza e al lavoro Antonio Scavone. È questa la decisione del gip del tribunale di Catania Simona Ragazzi che ha disposto l'interdizione per 12 mesi richiesta dalla procura di Catania nell'inchiesta sui progetti assegnati nell'ambito della sanità pubblica. Tra i destinatari del provvedimento anche il presidente dell'Ordine dei Medici di Catania Ignazio La Mantia. Ma anche Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa e Rosalia Maria Leonardi. La stessa misura cautelare, ma della durata di otto mesi, è stata emessa nei confronti di Alberto Bianchi e Calogero Grillo. Razza (FdI) e Scavone (Mpa) sono indagati per “turbata libertà di scelta del contraente” per la nomina di due professionisti per altrettanti progetti. A La Mantia, invece, è contestata la “turbata libertà degli incanti” per aver favorito un candidato a un concorso a dirigente all'Ordine etneo. Al centro dell'inchiesta un'indagine dei militari del nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Catania. Al centro delle indagini incarichi nell'ambito di progetti finanziati e approvati dall'assessorato alla Salute della Regione Siciliana attribuiti a "predestinati" o a dei congiunti attraverso bandi predisposti ad hoc ed esami pilotati nel concorso per la nomina a direttore amministrativo dell'Ordine dei Medici di Catania. Nell'ambito di questa inchiesta il 29 aprile scorso i Carabinieri hanno posto agli arresti domiciliari quattro indagati: Giuseppe Arcidiacono, 65 anni, dirigente medico dell'Arnas Garibaldi di Catania, esponente di FdI che si era candidato a sindaco di Catania, poi ritiratosi per appoggiare Enrico Trantino, sostenuto da tutto il centrodestra; Nunzio Ezio Campagna, 61 anni; Sebastiano Felice Agatino Ferlito, di 69 anni, e un ex funzionario amministrativo dell'Università di Catania, Gesualdo Antonino Missale, 52 anni. https://videopress.com/v/slmzo3CG... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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e-o-t-w · 1 year
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Eyes on the world #129
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Che sia finalmente arrivato l’inverno?
Quest’oggi ci prepariamo al weekend riscaldandoci con un gran numero di notizie, partendo come sempre dalle più importanti fino ad arrivare al resto della settimana appena passata. A sto giro, tanto per cambiare, ce n’è per tutti.
Caffè, copertina e cominciamo 👇
❗ DOPO 30 ANNI, CATTURATO A PALERMO IL LATITANTE MATTEO MESSINA DENARO, MALATO DA TEMPO
(1) La palma di notizia della settimana va, per ovvi motivi, alla cattura di Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa Nostra latitante da ben 30 anni. L’arresto è avvenuto lunedì nella clinica privata La Maddalena di #Palermo, al termine di un’operazione guidata dal ROS, il gruppo che si occupa di terrorismo e – appunto – criminalità organizzata. Il boss si trovava lì per, inizialmente, non meglio specificate “terapie mediche” e non ha opposto resistenza all’arresto. Era ricoverato sotto la falsa identità di Andrea Bonafede (suo amico d’infanzia, al quale il capomafia ha sottratto l’identità, con il suo benestare) e stava eseguendo un ciclo di chemioterapia. Messina Denaro era latitante dal 1993 e la sua famiglia era legata al clan di Totò Riina; divenne capo di Cosa Nostra dopo l’arresto di Bernardo Provenzano nel 2006. Fu tra coloro che organizzarono le stragi di Roma, Milano e Firenze tra il ’92 e il ’93 e autorizzò – tra le altre cose – il rapimento e l’omicidio di Giuseppe Di Matteo, figlio tredicenne di un mafioso pentito, che venne notoriamente strangolato e sciolto nell’acido da Giovanni Brusca nel 1996. Come se non bastasse, ha condanne all’ergastolo per le stragi di Capaci e Via d’Amelio. Si tratta di un nuovo arresto ai danni di Cosa Nostra avvenuto in territorio siciliano, quello di massima influenza, con le indagini che raramente si sono spinte fuori dai confini dell’isola. Tuttavia, la protezione e il silenzio (spesso dettato dalla paura o, addirittura, dal non sapere con chi si stia parlando) di persone affiliate alla mafia e non gli hanno permesso sempre di sfuggire alla cattura. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali di persone nella rete di protezione del boss raccolte negli anni, è emersa la possibilità che Messina Denaro fosse malato di tumore. Incrociando questa possibilità con la lista di pazienti oncologici della stessa età del latitante sul territorio siciliano, la cerchia si è ristretta e – dopo aver scoperto ulteriori dettagli – il quadro è stato chiaro. Il boss è stato avvicinato fuori dalla clinica da Lucio Arcidiacono, colonnello dei carabinieri che ha guidato sul campo l’operazione, al quale ha confermato di essere proprio Matteo Messina Denaro. Nella notte successiva all’arresto, ha raggiunto il carcere dell’Aquila, a Costarelle di Preturo, dove gran parte dei detenuti è sottoposta al regime di 41-bis (il cosiddetto “carcere duro”). Come facilmente intuibile, si è appena aperto un nuovo – enorme – capitolo delle indagini sulla vita e la latitanza del boss, su dove/come abbia vissuto, chi lo ha aiutato in questi anni e moltissime altre domande alle quali le autorità non vedono l’ora di dare risposta. Solo ieri sono stati già rintracciati altri 2 nascondigli che Messina Denaro ha presumibilmente usato negli ultimi mesi di latitanza, entrambi a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. Nel frattempo, il governo ha approvato un decreto legge che rende perseguibile d’ufficio ogni reato con aggravante del metodo mafioso o con finalità di terrorismo/eversione. Si tratta di un provvedimento volto a modificare in parte quanto previsto dalla riforma Cartabia di cui parlammo la settimana scorsa, secondo la quale – in alcuni casi – senza una denuncia (come spesso accade in caso di aggravante mafiosa, per paura di ritorsioni) molti reati contro la persona o il patrimonio non sarebbero stati perseguibili.
🇺🇦 SOLEDAR AI RUSSI, IL PALAZZO DI DNIPRO, L’INCIDENTE AL MINISTRO DELL’INTERNO: LA SETTIMANA IN BREVE
(2) La scorsa settimana eravamo rimasti al conflitto in corso a #Soledar, un piccolo centro nell’oriente ucraino molto vicino alla ben più appetibile #Bakhmut. Venerdì scorso i russi hanno dichiarato di aver terminato l’occupazione della cittadina, per essere poi smentiti dalle autorità ucraine. La situazione non è al momento chiara, ma sembra che il grosso di Soledar sia ormai in mano sovietica, con pochissimi (se non nessuno) ucraini ancora impegnati nella resistenza. Tra lo scorso weekend e l’inizio della settimana non si sono fermati i bombardamenti, specialmente su #Kiev e #Dnipro, dove un condominio residenziale di nove piani è stato distrutto. I morti accertati finora sono ben 40, con 30 dispersi e 75 feriti a completare il tragico quadro. Qualche novità anche dal punto di vista degli armamenti: il Regno Unito ha infatti deciso di fornire all’#Ucraina carri armati da combattimento di tipo Challenger 2. Non è chiaro ancora il numero di mezzi da inviare né le tempistiche, ma il gesto potrebbe essere utile a convincere paesi meno sicuri della mossa (come la Germania) a fornire tali mezzi all’Ucraina. Anche il primo ministro olandese Mark Rutte ha comunicato, nel corso di un incontro con il presidente americano Joe Biden, di volersi unire all’invio di missili Patriot, tra i più sofisticati in possesso dell’Occidente. Sempre in settimana, degno di nota è stato il caso di Andrey Medvedev, ex comandante del gruppo Wagner (composto da mercenari affiliati al governo russo), che ha chiesto asilo in Norvegia dopo aver annunciato di aver lasciato l’organizzazione (e aver assistito alle esecuzioni di altri disertori). Al momento si trova in stato di arresto a Oslo. A non farcela è stato invece il ministro dell’Interno ucraino Denis Monastyrsky, morto mercoledì mattina in seguito alla caduta dell’elicottero sul quale viaggiava non lontano da Kiev. Al momento sembra si sia trattato di un tragico incidente, nel quale hanno perso la vita anche il suo vice e il segretario del ministero, insieme ad altre 11 persone.
🇮🇹 ITALIA, LE ULTIME SU ECONOMIA, POLITICA E SCUOLA. CARBURANTI E CONCORSI LE PRIORITÀ
(3) Domenica è entrato in vigore il cosiddetto “decreto carburanti”, firmato dal presidente della Repubblica Sergio #Mattarella il giorno prima. L’obiettivo del decreto, come suggerisce il nome, è principalmente di intervenire sull’aumento dei prezzi dei #carburanti delle ultime settimane. Il provvedimento ha subito parecchie modifiche dalla sua prima approvazione, portando con sé numerose critiche persino da membri della stessa maggioranza. Le ultime novità riguardano innanzitutto la sospensione dello sciopero dei benzinai previsto per fine gennaio, dopo essere stati “accusati” di speculare sul prezzo della benzina (aumentato in seguito all’eliminazione dello sconto sulle #accise). Secondo la versione finale del decreto, ogni distributore dovrà mostrare – oltre al suo prezzo – anche quello in media della propria regione, stabilito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il Garante per la sorveglianza dei prezzi dovrà vigilare, con l’aiuto di una commissione apposita, sugli aumenti anomali dei prezzi. A questo proposito, l’#Antitrust ha già effettuato diverse ispezioni nelle sedi italiane di diverse società petrolifere per indagare su alcune irregolarità già segnalate sul territorio. Tornando al decreto, verrà anche concesso un bonus una tantum di 60 euro per acquistare abbonamenti ai mezzi pubblici (potrà richiederlo chi ha un ISEE sotto i 20.000 euro). Infine è stato approvato il meccanismo dell’accisa mobile, che consiste nel reinvestire nell’abbassamento delle accise stesse gli introiti maggiorati raccolti dallo stato grazie all’IVA sulla benzina (i cui ricavi aumentano all’aumentare del prezzo del petrolio). In settimana ci si è mossi anche in ambito scuola: il governo ha incontrato le associazioni di categoria al fine di capire come risolvere la continua mancanza di docenti e come regolarizzare la cadenza dei concorsi per assumerne di nuovi.
🇬🇧 IL REGNO UNITO METTE PER LA PRIMA VOLTA IL VETO A UNA LEGGE SCOZZESE: DI COSA TRATTA?
(4) In ultima analisi, ci spostiamo in Regno Unito, dove per la prima volta nella storia il governo ha deciso di voler porre il veto su una legge approvata in #Scozia, affinché questa non entri in vigore. Si tratta della Gender Recognition Reform Bill, che consente alle persone trans di poter cambiare nome e genere più facilmente sui propri documenti. La norma aveva superato lo scoglio del parlamento locale ed era stata approvata a fine 2022. Già allora il Regno Unito rese noto di volersi opporre, visto che la legge entra in conflitto con quelle in vigore su tutto il territorio (nonostante Galles, Irlanda del Nord e la Scozia stessa abbiano comunque governi sostanzialmente autonomi). A questo proposito, la premier scozzese Nicola #Sturgeon ha attaccato l’omologo britannico Rishi #Sunak, accusandolo di usare le persone trans come armi politiche. Non è raro che i due governi non siano d’accordo su determinate tematiche, al punto che la Scozia provò a indire un nuovo referendum per rendersi indipendente giusto lo scorso giugno, ma poi fu bloccato dalla Corte Suprema. Nel caso della Gender Recognition Reform Bill, le uniche soluzioni sarebbero modificare la legge al punto da renderla accettabile per il governo centrale oppure chiedere una revisione giudiziaria del veto imposto. Se la norma entrasse in vigore, le persone trans sopra i 16 anni potrebbero fare richiesta del certificato ufficiale che attesti il genere in cui si riconoscono solamente attraverso un’autocertificazione, mentre finora è previsto che lo ottengano solo le persone dai 18 anni in su e dopo una specifica diagnosi psicologica. Secondo chi si oppone alla legge, il rischio è che la “facilità” con cui sarà possibile ottenere tali certificati possa incentivare l’arrivo di richieste fraudolente o in malafede, che potrebbero rendere meno sicuri luoghi e servizi esclusivi al genere femminile (es. rifugi per donne vittime di violenze, carceri, scuole, ecc). In Scozia è possibile cambiare nome e genere sui propri documenti addirittura dal 2005, ma le procedure sono talmente complicate e invadenti che molto spesso la persona in questione preferisce evitare. Il blocco della norma ha creato tensione tra le parti e al momento non è chiaro come questa possa essere risolta.
Voliamo alle brevi immediatamente 👇
🇹🇳 Lo scorso sabato a #Tunisi sono scese in piazza migliaia di persone. Ci sono state grosse proteste contro il presidente Kais Saied, che nel 2021 ha sciolto il parlamento (assumendo pieni poteri) e ha fatto approvare una nuova costituzione, oltre che un nuovo sistema elettorale. I manifestanti hanno chiesto a gran voce le sue dimissioni, a 12 anni esatti dalla destituzione del presidente Ben Ali e della fine del regime autoritario di allora.
🇳🇿 Ieri la prima ministra neozelandese Jacinda #Ardern ha reso noto nel corso di una conferenza stampa che – a inizio febbraio – si dimetterà dal ruolo, in anticipo rispetto alla naturale fine del suo mandato (prevista per il 14 ottobre 2023). Nessuna crisi politica, ma ha fatto sapere di non avere più le forze necessarie per poter guidare il paese. Negli ultimi 5 anni ha affrontato la strage di Christchurch (51 persone uccise da un solo uomo in un centro islamico), ha modificato la legge sulle armi e ha ovviamente fatto i conti con la pandemia. Ultimamente non godeva di buona fama per non aver portato a termine alcune sue storiche proposte, come la riduzione della povertà infantile, ed è stata criticata per il suo piano di tassazione delle emissioni provenienti dagli allevamenti di mucche (in risposta al cambiamento climatico).
🇧🇷 Procedono le indagini sull’assalto alle istituzioni avvenuto due settimane fa in #Brasile. La Corte Suprema ha approvato il procedimento nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di aver istigato le manifestazioni attraverso un video (messo online poco prima dell’inizio delle manifestazioni) in cui affermava – ancora una volta – che la vittoria di Lula fosse frutto di brogli e totalmente illegittima. Il video è stato cancellato dopo qualche ora.
🇨🇳 In un’azione più unica che rara, il governo cinese ha diffuso alcuni dati sulla nuova ondata di #Covid che sta mettendo in ginocchio il paese. Tra l’8 dicembre 2022 e il 12 gennaio 2023, secondo quanto si apprende, sarebbero morte quasi 60 mila persone. La maggior parte di queste avevano anche altre patologie oltre al Covid, mentre l’età media supera gli 80 anni (il 90% delle persone era sopra i 65).
🇺🇸 Secondo quanto comunicato dalla segretaria del Tesoro statunitense Janet Yellen, ieri gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto del debito, ovvero il massimo quantitativo di denaro che il governo può chiedere in prestito per finanziare le proprie attività. Al fine di evitare il default, si legge nella nota, saranno necessarie misure straordinarie e alzare ulteriormente il limite. In caso contrario, il Tesoro non ha la possibilità di concedere nuovo denaro agli #USA, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’economia nazionale e mondiale.
💸 Restando in USA, la Trump Organization dovrà pagare ben 1,6 milioni di dollari per aver frodato il fisco per 15 anni. A deciderlo un giudice di New York, che ha applicato la pena più alta consentita per legge. Pur non riguardando l’ex presidente in sé e per sé, ciò potrebbe compromettere i rapporti che l’azienda ha con istituti di credito e banche. Non il massimo in vista della sua candidatura per le elezioni del 2024.
🇮🇱 Il governo di #Israele e la Corte Suprema locale sono pronte allo scontro totale. Dopo il tentativo del primo di voler riformare il sistema giudiziario, rendendolo in sostanza schiavo del controllo e dell’approvazione politica, la Corte si è espressa contro la nomina di Arye Dery a nuovo ministro dell’Interno e della Salute. Nel 2022 l’uomo era stato processato per evasione fiscale, con pena poi sospesa causa patteggiamento. Per legge, Dery non sarebbe dovuto diventare ministro, ma il governo ha modificato ad hoc la legge esistente per far sì che ciò avvenisse. A quel punto la Corte ha fatto emergere come Dery fosse recidivo, poiché già condannato per corruzione e frode nel 1999, oltre ad essersi impegnato a lasciare l’incarico in seguito al suddetto patteggiamento. Il governo guidato da Benjamin Netanyahu è intenzionato a far di tutto per lasciarlo al suo posto, dal momento che il partito di Dery possiede ben 11 seggi in maggioranza, essenziali per la stabilità (in ogni caso risicatissima) dell’esecutivo.
🇲🇽 Una delle leggi più restrittive al mondo contro il fumo è entrata in vigore domenica in #Messico. Da questa settimana non solo è vietato fumare in tutti i luoghi pubblici (compresi parchi, spiagge e hotel), ma anche fare pubblicità a prodotti che contengono tabacco, che quindi non potranno più essere nemmeno esposti. In sostanza si potrà fumare solo nelle proprie case e in altri luoghi privati.
✝ Una delle più celebri attrici italiane si è spenta all’età di 95 anni. Gina Lollobrigida divenne famosa negli anni 50 con Pane, amore e fantasia e ha recitato non solo per i migliori registi italiani della storia, ma anche in diverse produzioni internazionali. Tra le altre cose, nel 2018 le fu dedicata una stella nella Walk of Fame di Hollywood e nel 1961 vinse un Golden Globe per il film Torna a settembre.
🇳🇵 68 persone sono morte in #Nepal dopo lo schianto di un aereo che viaggiava da Katmandu a Pokhara. A bordo le persone erano 72 (68 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio), ma i corpi ritrovati sono appunto 68. Non è chiaro se ci siano realmente sopravvissuti. Le cause dell’incidente non sono ancora chiare, ma non è la prima volta che episodi simili accadono in Nepal, soprattutto per via di aeroporti inadeguati e in aree remote e personale poco addestrato.
🇩🇪 Ha fatto il giro del mondo l’immagine di Greta #Thunberg portata via di peso dalla polizia tedesca. L’attivista si era unita ai manifestanti ambientalisti per protestare contro l’espansione della miniera di carbone a Garzweiler, nel nord-ovest della Germania. Lützerath è stato il paesino più interessato dalle proteste, dal momento che dovrebbe essere demolito per far spazio alle cave dalle quali estrarre il carbone. La Thunberg, nella circostanza, non era stata arrestata, ma solo portata via per essere identificata insieme ad altre persone protagoniste del sit-in.
⚽ Sentenza storica per il calcio femminile. Il sindacato di calciatori e calciatrici professioniste #FIFPro ha fatto sapere di aver chiuso il caso che riguardava il Lione e Sara Björk Gunnarsdóttir, dalla scorsa estate in forza alla Juventus. La calciatrice si era rivolta alla FIFA poiché la sua ex squadra non l’aveva pagata regolarmente durante la recente gravidanza, violando le norme ad hoc presenti nel regolamento FIFA e gli accordi presi con la calciatrice stessa. Gunnarsdóttir fu persino minacciata dal Lione nel caso in cui si fosse rivolta alla FIFA e, al suo ritorno, fu messa ai margini della squadra fino alla scadenza del contratto. La sentenza finale ha ovviamente dato ragione alla calciatrice, alla quale verranno versate le percentuali di stipendio mancanti.
🚓 Dopo anni di indagini David Carrick, poliziotto inglese di 48 anni, ha ammesso di aver abusato del suo potere per anni per compiere decine di violenze ai danni di almeno 12 donne. Si tratta di uno dei più gravi casi di violenza di genere con un membro delle forze dell’ordine coinvolto. L’uomo venne arrestato nel 2021, ma i casi che lo riguardano risalgono anche al lontano 2003, con diverse indagini interne che – non si sa perché – non arrivarono mai a nessuna conclusione. I capi d’accusa a suo carico sono 49 e la pena verrà comunicata il prossimo febbraio.
🇺🇦 Torniamo per un secondo in Ucraina, per una storia legata a doppio filo con il calcio. Il Chelsea ha presentato in settimana il suo ultimo acquisto, Mykhaylo #Mudryk, 22enne ucraino ex Shakhtar Donetsk. Il ragazzo, considerato tra i più promettenti della sua generazione, è stato acquistato (potenzialmente) per una cifra vicina ai 100 milioni di euro, 70 dei quali versati immediatamente e 30 legati a obiettivi vari. Il presidente dello Shakhtar Ahmetov ha fatto sapere di voler devolvere oltre 20 di questi milioni ricavati dalla cessione per dare cure mediche e sostegno a soldati e volontari ucraini impegnati nel conflitto contro la Russia, oltre che alle loro famiglie.
🇶🇦 Il #Qatargate è ancora in pieno fermento. Dal carcere, l’ex europarlamentare Antonio Panzeri ha sostanzialmente confessato il suo coinvolgimento nella faccenda e ha firmato un accordo per collaborare con la procura belga in cambio di uno sconto di pena. Questa sarà ridotta a 5 anni, uno solo dei quali da passare in carcere, oltre a una multa di 80 mila euro e la confisca di beni del valore totale di 1 mln di euro. Aspettiamoci quindi novità nelle prossime settimane.
🇫🇷 Continua a far discutere la proposta del governo francese di riformare le pensioni. Numerosi sindacati hanno indetto un importante sciopero per la giornata di ieri, che ha coinvolto soprattutto trasporti, istruzione e industria energetica. Il provvedimento più contestato della riforma è l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni.
🫄 Un dato che molti si aspettavano adesso è ufficiale: la popolazione cinese, per la prima volta da oltre 60 anni, è calata e non aumentata. Invecchiamento della popolazione e calo delle nascite sono i due motivi principali che hanno portato a un calo di ben 850 mila unità rispetto al 2021. A influire sicuramente anche i costi, sia fisici che economici, per supportare la nascita e il mantenimento di più figli, specialmente se ci si allontana dalle aree più rurali della #Cina.
🇺🇸 Il politico repubblicano Solomon Pena, che a novembre aveva perso le elezioni per ottenere un posto nella Camera dei rappresentanti dello stato del New Mexico, è stato arrestato per aver organizzato degli attacchi armati nei confronti di 4 deputati Democratici ad Albuquerque. Pena non ha mai accettato la sconfitta, affermando di essere vittima di brogli (senza alcuna prova), e si pensa sia questo il motivo dietro gli attacchi, che fortunatamente non hanno provocato alcun ferito.
✈ Si muove qualcosa per ITA Airways. La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha presentato un’offerta per acquistare l’azienda, al fine di rilevarne – inizialmente – una quota di minoranza (40% circa) e controllarla per intero in futuro. Lufthansa al momento è rimasta l’unica società con l’intenzione di rilevare #ITA, dopo che MSC e il gruppo KLM-Airfrance si sono pian piano defilate. In caso di esito positivo della trattativa, bisognerà aspettare l’ok definitivo del commissario europeo per la concorrenza, previsto in ogni caso entro giugno.
🏆 Mercoledì sera è andata in scena a Riyadh (Arabia Saudita) la finale per assegnare la #Supercoppa Italiana di calcio. Si sono affrontate Inter (vincitrice della Coppa Italia nel 2022) e il Milan (prima in campionato sempre lo scorso anno). Il risultato finale? Un rotondo 3-0. Si tratta della settimana Supercoppa per l’Inter (che raggiunge proprio il Milan in questa speciale classifica, mentre la Juventus ne ha vinte 9), nonché la seconda consecutiva.
💻 Siete dipendenti #Microsoft? Brutte notizie in arrivo allora, perché l’amministratore delegato Satya Nadella ha reso noto che ben 10.000 persone saranno licenziate entro la fine di marzo. Dopo la forte crescita durante la pandemia, i consumatori – secondo Nadella – hanno ricominciato a risparmiare, con il conseguente rallentamento dell’azienda. Riorganizzare il personale costerà circa 1 miliardo di euro. Sempre Nadella ha fatto sapere che una cifra vicina ai 10 miliardi invece sarà investita in OpenAI, l’organizzazione che si occupa dello sviluppo di intelligenze artificiali che ha dato vita al noto chatbot ChatGPT.
Alla prossima 👋
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“Always working, never complaining.”
La terra trema (Luchino Visconti, 1948)
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killer-klowns · 5 years
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La terre tremble / Deux sœurs se souviennent de la fois où toute la famille est partie se faire photographier.
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gaiaitaliacom · 3 years
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Bike Sharing a Catania per incentivare l'uso della bicicletta negli spostamenti
Bike Sharing a Catania per incentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti
di Redazione, #Catania Giovedì 24 giugno alle ore 11, in piazza Stesicoro, il sindaco di Catania Salvo Pogliese, insieme all’assessore alla mobilità Giuseppe Arcidiacono e al presidente dell’azienda Metropolitana Trasporti di Catania Giacomo Bellavia con gli altri componenti del cda Agata Parisi e Alessio Zizzo, presenteranno ai catanesi l’innovativo bike sharing “Amigo” che partirà lo stesso…
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tempi-dispari · 4 years
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A Niccolò Fabi il Premio Amnesty
“Io sono l’altro” di Niccolò Fabiè la canzone vincitrice per il 2020 del Premio Amnesty International Italia nella sezione big, sezione creata nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente da un personaggio di spicco della musica italiana. La canzone è all’interno del disco “Tradizione e tradimento”, pubblicato a ottobre 2019 e anticipato proprio da “Io sono l’altro”.
La premiazione avverrà il 2 agosto durante la serata finale della 23a edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, che si terrà dal 31 luglio al 2 agosto a Rosolina Mare (Rovigo) con vari ospiti musicali, che saranno annunciati prossimamente, e con le semifinali e finali della sezione emergenti del Premio Amnesty. Il bando di concorso di questa sezione si è chiuso da pochi giorni. Ora l’organizzazione ha iniziato le selezioni per individuare gli otto brani che si contenderanno il premio a Rosolina Mare.
Riguardo alla canzone vincitrice, Niccolò Fabi ha spiegato che “l’altro che mi interessa non è necessariamente il diverso, nella accezione più iconografica e scontata della diversità etnica sociale o religiosa. Ho provato a parlare semplicemente dell’altro e della sua importanza. Di ogni altro che è il potenziale responsabile della nostra salvezza come della nostra infelicità, così come reciprocamente noi lo siamo della sua. Sono particolarmente orgoglioso che Amnesty International e Voci per la libertà abbiano riconosciuto come riuscito il mio tentativo, premiando questa canzone”.
Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, ha affermato: “In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo non potevamo non premiare ‘Io sono l’altro’ di Niccolò Fabi, una riflessione sull’importanza dell’empatia, sull’altro, sul ‘diverso’. “Io sono l’altro” è un testo profondo che esalta la musica per merito della sua intensità, che racconta di un tempo in cui si tende a preferire egoismo e chiusura rispetto alla comprensione e alla conoscenza dell’altro. Racchiude in sé tutte le campagne che Amnesty International porta avanti da quasi 60 anni. Senza comprensione, empatia e rispetto reciproco non si potrà mai mettere fine alla catena di violazioni dei diritti umani a cui assistiamo, ogni giorno. ‘Io sono l’altro’, frutto della vena poetica e dell’impegno civile di Niccolò Fabi, sarà un prezioso alleato nelle nostre campagne in difesa dei diritti umani.”
In lizza per il Premio c’erano anche Brunori Sas con “Al di là dell’amore”, Levante con “Andrà tutto bene”, Fiorella Mannoia con “Il peso del coraggio”, Motta con “Dov’è l’Italia”, Willie Peyote con “Mostro”, Daniele Silvestri con “Qualcosa cambia”, Tre allegri ragazzi morti con Pierpaolo Capovilla con “Lavorare per il male”, Margherita Vicario con “Mandela” e The Zen Circus con “L’amore è una dittatura”.
Il premio viene assegnato da una nutrita giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori, referenti di Amnesty International e di Voci per la Libertà. Ne hanno fatto parte quest’anno: Claudio Agostoni (Radio Popolare), Giò Alajmo (Spettakolo.it), Diego Alligatore (Smemoranda), Giuseppe Antonelli (linguista), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Massimo Arcangeli (linguista), Valeria Benatti (Rtl 102.5), Marta Cagnola (Radio24), Angela Calvini (Avvenire), Marco Cavalieri (Radio Elettrica), Francesca Cheyenne (Rtl 102.5), Angiola Codacci Pisanelli (l’Espresso), Massimiliano Colletti (Radio Città del Capo), Valerio Corzani (Rai Radio 3), Silvia D’Onghia (Il Fatto Quotidiano), Enrico de Angelis (storico della canzone), Danilo De Blasio (Festival dei diritti umani), Katia Del Savio (Indiana Music Mag), Enrico Deregibus (operatore culturale), Maria Antonia Fama (Radio Articolo 1), Federico Guglielmi (AudioReview), Ambrosia Jole Silvia Imbornone (Rockerilla), Andrea Laffranchi (Corriere Della Sera), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Luigi Manconi (sociologo), Stefano Miliani (Globalist), Giommaria Monti (Rai3), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Simona Orlando (il Venerdì di Repubblica), Elisa Orlandotti (FunnyVegan), Angelo Pangrazio (Tgr Veneto), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Rai Radio 1), Gianluca Polverari (Radio Città Aperta), Gianni Rufini (Amnesty International Italia), Valeria Rusconi (la Repubblica), Emanuele Russo (Amnesty International Italia), Giordano Sangiorgi (Mei), Renzo Stefanel (Classic Rock Italia), Marcella Sullo (Gr Rai), Monica Triglia (allonsanfan.it), Giorgio Testi (regista), Giulia Caterina Trucano (Grazia), John Vignola (Rai Radio 1), Savino Zaba (Rai Radio 1).
“Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” si inserisce nella più amplia programmazione di “Arte per la Libertà – La barca dei diritti” il festival della creatività per i diritti umani nato dall’unione di Voci per la Libertà e Deltarte, un’anima più musicale e una più legata all’arte contemporanea.
Un’iniziativa di: Associazione Voci per la Libertà, Amnesty International Itralia, Comune di Rosolina.
Con il contributo di: CGIL Rovigo, CISL Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando “Eventi culturali”.
Partner tecnici: Pro loco Rosolina, ARS audio & light, Idee Grafiche, Press4All, Mei – Meeting degli Indipendenti, OPS Group, Rete dei Festival, Studioartax, Musplan.
Media partner: FunnyVegan, ViaVaiNet, Collettiva, Noise Symphony, Indieffusione.
Radio partner: Radio Popolare, Radio 41, Viva La Radio! Network, Atom Radio, IwebRadio, Oradio.it, Radio Atlanta, Radio Bellissima, Radio Bla Bla network, Radio Città Benevento, Radio Eco Sud, Radio Elettrica, Radio Garda, Radio L’Olgiata , Radio Michelle, Radio Pico, Radio Ragusa, Radio Sanremo, Radio Sardinia, Radio Sette Asiago, Radio stereo 5, Rt Radio Terapia, Studio Emme Network, Studio Tre Radio, Studio Uno Abruzzo, UnicaRadio, Webradio 63.
Per informazioni e aggiornamenti: www.vociperlaliberta.it
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S. Oronzo protettore di Lecce e una sua "economica" rappresentazione iconografica.
di Armando Polito
Non a caso il primo esempio di logo, accompagnato o no da un motto,  dopo l’invenzione della stampa è costituito proprio dalle marche editoriali. In un’epoca in cui il concetto di deposito del marchio e il relativo istituto ancora non esistevano, l’esclusità dell’uso non era assicurata ed erano tutt’altro che rari i casi in cui la stessa immagine era adottata a tal uopo da editori diversi. D’altra parte, anche nei nostri tempi ogni tanto si ha notizia di controversie legali dovute a furti o plagi, reali o presunti che siano. L’ignoranza della legge, si sa, non vale, e da tempo immemorabile, come giustificazione e quella della pubblicità , da qualche decennio a questa parte, ancora meno, sicché è difficile farla valere come sinonimo di buona fede. Ci possono essere, tuttavia, dei casi limite, in cui a due o più persone in un arco di tempo estremamente breve può balenare la stessa idea più o meno sfruttabile economicamente. Risulta difficile in tal caso ricostruire la paternità prioritaria in assenza di documenti datati o databili con certezza e fa testo la data di deposito (ma non è detto che il depositante non sia stato uno spione …). Lo stesso, però, può avvenire anche nel caso in cui il divario temporale tra due o più creazioni sia notevole, sicché l’idea è unica pur non essendoci nessun legame, né d’influenza, né d’imitazione fra i singoli ideatori.
Dopo questa premessa teorica passo al concreto con una domanda: come articolereste la rappresentazione di un santo, volendo sottolineare la sua caratteristica di protettore di una determinata città? Molto probabilmente prevarrebbero le risposte in cui il santo appare nell’atto di benedirla da posizione elevata, possibilmente il cielo … o una nuvola.
Com’è noto, s. Oronzo, quale protettore di Lecce, subentrò nel 1656 a s. Irene, rea a quanto pare, di avergli lasciato il compito di proteggere la città dalla peste che infuriò quell’anno in tutto il regno, risparmiando solo quella provincia. Il frontespizio che segue è di una pubblicazione del 1526, della quale mi sono già occupato in https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/28/lecce-sua-veduta-cinquecentesca-14/
Qui voglio solo mettere in risalto l’eloquenza di ogni dettaglio: SANCTA ERINA D(OMINA) LICII (S. Irene patrona di Lecce) per evitare qualsiasi problema di attribuzione, la proporzione volutamente esagerata della sua figura rispetto a quella della città,  i tre oranti a sinistra in primo piano: un frate (a rappresentare la comunità clericale), una donna ed un uomo quella laica. Del cielo e di tutto quello che si soprannaturale esso evoca qui non c’è nemmeno l’ombra.
Poi, come ho anticipato, ci fu il passaggio delle consegne e la sua prima rappresentazione fu quella del gallipolino Andrea Coppola con un dipinto che entrò nella cattedrale di Lecce il 17 dicembre 16561.
  Rispetto a quella di S. Irene direi che il pittore, interpretando forse un sentimento popolare in cui la paura che la santa spodestata potesse in qualche modo mostrare il suo spiacevole disappunto trovava conforto nel credere che il passaggio fosse stato deciso da un potere superiore a quello dei santi, ha introdotto interpreti tutti celesti  relegando allo sfondo, peraltro molto arretrato, l’immagine della città, con un distacco gestuale e, direi, sentimentale, nei suoi confronti assente nella tavola di S. Irene; e non è un caso che l’iconografia del secolo successivo abbia seguito questo modello.  Che la parte “ideologica” dell’inventio  sia quella mi pare evidente, per esempio,   nel dipinto attribuito a Giuseppe da Brindisi (XVIII secolo) custodito nello stesso tempio
o, e siamo già più avanti nel tempo, in quello del leccese Serafino Elmo (1696-1777), custodito, sempre a Lecce, nella chiesa di S. Croce,
oppure, dello stesso artista, in quello dell’altare del santo nella chiesa di S. Matteo.
Chissà se tra i preziosi ricami in filo incollato in alcuni dei quali la figlia Marianna riprodusse i suoi dipinti non ce ne sia pure uno che si riferisca a quest’ultimo. Il sospetto nasce dalla parziale affinità dei quattro che di seguito riproduco (solo il primo reca la firma dell’artista; gli altri, comunque, sono riferibili alla sua scuola), nonostante nei primi due librata su Lecce appaia s. Irene e  nel terzo l’identificazione con s. Oronzo del vescovo raffigurato contrasti con l’assenza della barba.
Ho parlato prima di sentimento popolare, ma ho il dovere di precisare che in questo, come in altri casi consimili, tale sentimento è indotto da un intervento più o meno condizionante e che il condizionamento è tanto più spinto quanto maggiore è l’autorevolezza di chi lo procura e di chi, poi, consapevolmente o meno, lo rafforza. Nel nostro caso il corresponsabile secondario sarebbe Domenico Schinia, un sacerdote di origini calabrese ricordato da Carlo Bozzi  nel suo I primi martiri di Lecce. Giusto, Oronzio e Fortunato, Micheli, Lecce, 1672. Cito, anche per alcuni dettagli, che ho evidenziato con sottolineatura perché evocano analoghi interrogativi attualmente suscitati dal Covid-19,  dall’edizione Mazzei, Lecce, 1714, pp. 104-106: Or queste memorie già tutte smemorate, e perdute dalla mente dei fedeli, piacque al Signore Iddio di ravvivarle, per accrescere le glorie di questi suoi santi servi, e particolarmente del glorioso vescovo S. Oronzio, allorquando nell’anno 1656 per punire le colpe del regno di Napoli, avendo attaccato una fierissima peste nella città Metropoli del medesimoRegno, e da quella essendo andata serpeggiando per l’altre città e provincie, doveva per ogni ragione restarne anco infetta quella di Lecce: particolarmente per li molti forastieri, e paesani, che fuggendo dal contagio di Napoli ne vennero appestati a ricovrarsi nella propria Patria. Ma essendo rimasta servita la Divina Misericordia di privilegiare ad intercessione dei nostri santi, non solo la città ma la provincia tutta di Lecce, con esimerla da un male così grande, volle anche il mondo tutto, e singolarmente i preservati conoscessero per qual mano venuta le fosse la grazia: che però dispose, che ritrovandosi in napoli per lo spazio di molti anni trattenuto dalla sacra Congregazione del Santo Officio in prova del suo spirito un venerando sacerdote Calabrese, della terra di Biatico, della Diocesi di Mileto, per nome D. Domenico Schinia, con lettera del Cardinal Francesco Barbarino de’ 19 giugno 1655, e dal Vescovo di Sora a 26 di Giugno dell’istesso anno, che fu pochi mesi prima del contagio, inviato ne fusse per decreto della medesima Congregazione a Monsignor Luigi Pappacoda nostro Vescovo, acciò come Prelato di gran senno, e sapere facesse nuova esperienza della sua celebrata virtù. E piacque al Signore Iddio, ancora che la venuta in Lecce di questo buon sacerdote molto tempo prima fosse stata predetta da una buona serva di Dio, monaca del terzo ordine di S. Domenico, per nome suora Massimilla Celonese di Lecce, morta nel primo febbraio dell’anno 1652, della quale scrivendo la vita il R. P. Baccelliere Fr. Domenico Maria Marchese dell’ordine de’ padri predicatori, nel suo sacro diario domenicano nel tomo primo delle vite de’ santi Padri dell’ordine de’ predicatori, racconta il fatto con queste parole: Il glorioso S. Oronzio, tutto che fosse stato il primo cristiano, e Vescovo della città di Lecce, permise nondimeno il Signore che stasse incognito, a segno che, non che altri, ma gli stessi Leccesi ne avevano perduto affatto la memoria,acciò con maggior gloria del santo, ed utile non solo di quella illustrissima città, ma di tutta la provincia d’Otranto si rendesse chiaro nell’anno 1656 difendendola, e liberandola dal fiero contagio, che in quell’anno infettò tutto il vasto regno di Napoli, con mortalità così grande, che si renderà incredibile a posteri. OR questa serva di Dio molti anni prima che ciò succedesse, esortava le signore Leccesi sue famigliari, che fossero divote di S. Oronzio, e non tenessero più scordata la sua memoria, che col tempo ne doveano avere di bisogno, ed allora sarebbe pubblicato il suo nome da un sacerdote forestiero. E ciò si esperimentò vero, quando un sacerdote Calabrese per nome D. Domenico, e di buona vita, trovandosi in Lecce l’anno del contagio pubblicò in nome di Dio le glorie di questo santo, e che già Dio pe’ suoi meriti volea liberare quella provincia da quella comune infezione, come successe, donde cominciò in tutta la Provincia la divozione verso il glorioso S. Oronzio, prima pubblicata da Suora Massimilla. Or questo servo di Dio D. Domenico Schinia mosso, come si pensa, da divino impulso per glorificare il gran martire Oronzio, predicendo da per tutto la immunità della peste, non solo alla città ma a tutta la provincia di Lecce, per intercessione del prenominato santo, prese con apostolico spirito a riscuoter dal seno dell’oblio, e la memoria,e la divozione di sì glorioso protettore, e secondando il Signore le predizioni del buon sacerdote con gli eventi d’una perfettissima salute per tutt’i luoghi della provincia, anche tra gli evidenti pericoli della peste, già introdotta da alcuni in più d’una parte ne’ loro medesimo corpi, quali però ne rimasero tosto liberi, cominciò a crescere in modo la pietà de’ popoli verso di S. Oronzio …    
Il manoscritto n. 9 della Biblioteca Provinciale di Lecce reca il titolo Rivelazioni di D. Domenico Aschinia e contiene il resoconto delle ventotto visioni apparse al sacerdote calabrese tra l’aprile ed il dicembre del 1656, in base alle quali egli è certo che la salvezza della provincia di Lecce dalla peste è dovuta al Signore per l’intercessione di s. Oronzo. Il manoscritto, datato 1756, è la copia di un originale  a firma di Giovanni Camillo Palma, letterato leccese del XVII secolo, arcidiacono della cattedrale e restauratore dell’Accademia dei trasformati. A sua volta il testo del Palma è traduzione dell’originale in latino andato perduto, a parte le pp. 33-39 che nel volume del Bozzi sono citate alle pp.  128-131.
Abbiamo letto Schinia nel Bozzi e Aschinia nel manoscritto, troviamo Schinnì in Bonaventura da Lama, Cronica de’ Minori Osservanti Riformati della Provincia di S. Nicolò, parte seconda, Chiriatti, Lecce, 1714,  dove al sacerdote calabrese sono dedicate le pp. 30-33.
Con un frontespizio ho cominciato e con un altro continuo.
Si tratta di una pubblicazione del 1658, dunque posteriore di appena due anni alla peste del 1656 ricordata, d’altra parte, nello stesso titolo. L’editore è Pietro Micheli attivo a Lecce dal 1631 al 1688 (anno in cui gli subentrarono gli eredi). La produzione dei suoi torchi è stata oggetto da parte mia di uno studio  che a a breve comparirà su questo blog; qui basta dire che accanto ad edizioni scarne ve ne sono altre impreziosite da frontespizi o da antiporte di un certo spessore2. È vero che all’epoca un rame aveva il suo costo, ma mi pare strano che Nicolò Perrone non abbia deciso e concordato con l’editore una riduzione del numero di pagine (sono ben 198; le prime 22, non numerate, contengono, nell’ordine, la dedica, l’argomento, l’indice degli autori citati da Abramo Ortelio a Zonario, l’imprimatur del vescovo Luigi Pappacoda e l’avviso al lettore) per rendere possibile di includere nel frontespizio un’immagine meno “economica” di quella che si vede prima degli estremi editoriali e replicata in calce all’ultima pagina.
Insomma, forse meritava di più un santo, come dice lo stesso autore nell’esporre l’argomento, tirato dalle ingorde fauci dell’ottenebrata oblivione, ove giacea sepolto, ed invocato con applausi universali, à voci di Viva tributate al suo nome per PROTETTORE contro la Pestilenza. E a p. 123, quasi a conferma della mia interpretazione di una pretestuosa giustificazione del passaggio dal culto di un santo a quello di un altro in nome di ragioni di ordine superiore : … laonde sorta orrida, e funesta Pestilenza, che sfiorisce con suoi squallidi fumi  le più belle, e vaghe Città dell’Europa, abbiamo avuto risposta da un’3 Oracolo Celeste, che si dovessero à questo Gran Martire trascurato celebrare le pompe  del suo Martirio, se illesi bramiamo mantenerci à gl’orridi fossi delle sue crude tempeste; e credo di certo, (e già te ‘l dissi) che come Atene all’indomito orgoglio di questo Mostro maligno, ergendo un’Ara, Ignoto Deo, fu libera dalla sua crudeltà, o Lecce, alzando magnifici Altari , e Tempi ad un Santo sconosciuto, (cioè per molto tempo non riverito, ed il suo culto trascurato à fatto) ti renderai esente dalla sua malignità.
Questa lacuna editoriale verrà colmata, stando a quanto son riuscito a reperire, solo con l’antiporta dell’opera del Bozzi nell’edizione uscita per i tipi degli Eredi di Vincenzo Marino a Lecce nel 1835.
L’incisione è del napoletano Raffaele D’Angelo, come si legge fuori campo in basso a destra. Manca il nome del disegnatore4. Faccio notare come la composizione sembra articolata allo stesso modo dell’ultimo dei ricami di Marianna Elmo prima presentati.
E, per tornare all’assunto iniziale e non risparmiarci fino in fondo nessuna domanda, concludo chiedendo: siamo veramente sicuri che l’anonimo autore del disegnino del nostro frontespizio non sia stato suggestionato, mutatis patrono eventuque5, al di là della soluzione compositiva più o meno banale che a parecchi verrebbe in mente, dalla tavola che segue incisa da Nicolas Perrey e che è a corredo di Gianbernardino Giuliani, Trattato del Monte Vesuvio e de’ suoi incendi, Longo, Napoli, 1632?
E  la rappresentazione dell’Elmo sarà stata totalmente indipendente, mutato patrono locoque6, da quella di Luca Giordano (1634-1705) custodita a Napoli nel museo di Capodimonte (di seguito in vista comparativa)?
___________
1 Luigi Giuseppe De Simone, Lecce e i suoi monumenti descritti ed illustrati, p. 101 nota 8.
2 La figura del santo, fra l’altro, era apparsa ventiquattro anni prima nel frontespizio di Lecce sacra dell’Infantino.
3 Sic; s’incontra spesso in testi a stampa di quell’epoca, ma non è una buona scusa, ora che l’ho detto, per ripristinarlo …
4 Il D’Angelo, comunque, lavorò molto in tandem con il romano Luigi Agricola. Di seguito tre loro opere.
5 Inutile cercare questa locuzione latina da qualche parte. L’ho inventata io e la traduzione è: cambiati il protettore (qui è S. Gennaro) e l’evento (qui è l’eruzione del Vesuvio del 1631).
6 Mutato il protettore e il luogo (s. Oronzo invece di s. Gennaro e Lecce invece di Napoli).
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sciscianonotizie · 6 years
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comunicazionelibera · 4 years
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Il nome ci sta tutto “Qualunquemente”,così nel 2014 l’operazione delle forze dell’ordine e i processi a seguire,a carico dell’ex sindaco di Priolo Gargallo (SR),Antonello Rizza, e di tanti altri fu soprannominato e proseguì con una serie di sfottò sui social.
Le indagini avviate nel 2014 dalla Polizia di Stato,su ordine della procura di Siracusa,fecero scattare l’operazione “Qualunquemente” a carico dell’ex sindaco di Priolo Gargallo,Antonello Rizza,con la richiesta di 15 anni di reclusione per lui e pene severe per altri 14 indagati.
Le richieste furono avanzate dalla Pm Margherita Brianese,per i quali Rizza e altri erano accusati a vario titolo dalla concussione al voto di scambio,dall’abuso d’ufficio alla truffa.
Oggi Antonello Rizza è assolto dalle accuse!
Nella prima fase,come abbiamo scritto poc’anzi,la richiesta delle pene per tutti era la seguente:per l’ex sindaco Rizza 15 anni,poi 10 per l’ex assessore comunale Beniamino Scarinci;otto anni di carcere per Salvatore Passarello;cinque anni per la dirigente comunale Flora La Iacona e per Carlo Auteri; tre anni e dieci mesi di reclusione per Lucia Grasso e Nunziata Bafumo; tre anni e sei mesi di reclusione per Giuseppe Pinnisi e Paola Scalogna; tre anni per Concetta Caccamo e Giuseppa Arcidiacono; due anni e sei mesi per Angelo Palumbo; due anni per l’ex segretario comunale Giuseppe Italia; un anno e sei mesi per Angelo Bosco; un anno per Marco Angelino e cinque mesi di reclusione per Sebastiano Mazzone.
Nel 2018,l’ex sindaco di Priolo Gargallo,Antonello Rizza, fu condannato a tre anni di reclusione e all’interdizione temporanea dai pubblici uffici per 5 anni per alcuni episodi di voto di scambio e due episodi di abuso d’ufficio.
Già allora l’avvocato Tommaso Tamburino e Domenico Mignosa,difensori di Antonello Rizza,sostennero e ottennero l’assoluzione dell’ex primo cittadino dalle 4 ipotesi di concussione e dall’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio.
Ecco la dichiarazione dell’avv.Tamburini del 2018:
“Quello che abbiamo sostenuto è stato condiviso in gran parte da un Tribunale coraggioso. Contiamo di ottenere ulteriori assoluzioni nel giudizio d’appello. Un’ulteriore soddisfazione proviene dalla circostanza che il Tribunale ha ritenuto del tutto legittima l’elezione a sindaco di Rizza perché non riconoscendo alcun risarcimento alle parti civili Toppi e Pasqua ha ritenuto che non vi sia stata alterazione del risultato elettorale”.
Il Tribunale,invece,condannò:Beniamino Scarinci a un anno e 11 mesi di reclusione; Giuseppe Pinnisi a 5 mesi di reclusione; Flora Iacona a 1 anno, 11 mesi e 15 giorni; Lucia Grasso a un anno, due mesi 15 giorni; Paola Scalogna a 4 mesi e 15 giorni; Carlo Auteri a un anno, 2 mesi e 80 euro di multa; Giuseppa Arcidiacono a 8 mesi; Sebastiano Mazzone a 8 mesi e 10 giorni; Marco Angelino a 8 mesi e 20 euro di multa. Furono assolti perché il fatto non costituisce reato Giuseppe Italia, Nunziata Bifumo, Angelo Bosco e Salvatore Passarello;Concetta Caccamo e Angelo Palumbo per non aver commesso il fatto.
I giudici della Corte dei Conti,presidente Luciana Savagnone, (relatore Igina Maio e Paolo Gargiulo primo referendario),accogliendo le richieste del procuratore Gianluca Albo,hanno condannato l’ex sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, a risarcire il Comune al pagamento di quasi 15 mila euro per alcuni incarichi ad un avvocato ritenuti illegittimi.
La dinamica principale,secondo quanto ricostruito dalla procura,sarebbe stata il fatto che l’ex sindaco avesse accordato incarichi ad un professionista tra il 4 settembre 2008 e il l’aprile del 2012 per circa 197 mila euro,le somme contestate sarebbero quelle relative al 2012,in quanto per quelle precedenti è scattata la prescrizione.
La procura accusava il Rizza scrivendo nella sentenza quanto segue:
«ha travalicato i limiti legali fissati dalla legge regionale 7 del 1992 trasformando un potere discrezionale riconosciuto dalla legge nell’esercizio di una prerogativa arbitraria. La Procura regionale rilevava che le determine sindacali prese in considerazione avevano una motivazione apparente, che non consentiva di dimostrare l’utilità dell’incarico conferito e la sussistenza dei relativi presupposti legali».
L’avvocato difensore Domenico Mignosa,già allora,dichiarò:
«le motivazione delle determine non poteva ritenersi apparente, in quanto era stata esplicitata la necessità di un esperto legale per affrontare le problematiche connesse al contesto industriale in cui si inseriva il Comune di Priolo Gargallo ed era stato scelto un esperto di documentata professionalità».
Purtroppo per i giudici della Corte dei Conti prevalsero le tesi della procura che furono accolte e così sentenziarono:
«La genericità con la quale è stato definito l’oggetto degli incarichi non soltanto non consentono di ricondurre l’incarico allo svolgimento delle funzioni sindacali, ma precludono anche l’individuazione dell’utilità attesa. D’altro canto, non risulta mai essere stato ottemperato l’obbligo di presentazione della relazione sindacale sull’attività svolta dal consulente al consiglio comunale, né è stata trovata altra documentazione idonea a compendiare i risultati di tale attività, né per questo incarico, né per i precedenti. I principi di economicità e buona amministrazione avrebbero altresì richiesto una preventiva ricognizione delle risorse interne al fine di verificare che le medesime attività non potessero essere svolte utilizzando i dipendenti del Comune».
Ieri il colpo di scena e il ribaltamento della sentenza.
I giudici del Collegio penale,presidente Giuseppina Storaci, a latere Nicoletta Rusconi e Alfredo Spitaleri,hanno assolto con formula ampiamente liberatoria l’ex sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, dal reato di abuso d’ufficio.
Il Tribunale ha dichiarato insussistente il reato contestato ad Antonello Rizza che era finito sul banco degli imputati per non avere attuato la spending review (revisione del debito pubblico) come era previsto nel 2008 sia da una norma della Regione Siciliana sia dalla legge emanata dal Parlamento nazionale nel 2012 che imponevano ai Comuni di ridurre il numero dei consiglieri da cinque a tre nelle società miste.
Il Comune di Priolo Gargallo,a tal proposito,aveva approvato il suo ingresso nella società mista costituita con la società Igm Rifiuti Industriali della famiglia Quercioli, che si era aggiudicata il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani,ma avrebbe dovuto adeguarsi alle due leggi varate sia dalla Regione Siciliana che dal governo centrale per risparmiare soldi e revisionare il debito pubblico,invece non fu così e gli effetti di questa inosservanza sulla spending review si riversarono nei confronti del sindaco di Priolo Gargallo Antonello Rizza,il quale venne iscritto nel registro degli indagati per il reato di abuso d’ufficio.
L’ex primo cittadino di Priolo Gargallo,Antonello Rizza,che da sempre si è protestato innocente sostenendo di non essere stato informato dai funzionari comunali dell’entrata in vigore di queste due leggi sulla spending review,ha pagato per anni attacchi personali e ai suoi familiari sino ad essere isolato dalla sua città.
I giudici del Tribunale penale di Siracusa hanno accolto la tesi dell’ex sindaco e dei suoi avvocati pronunciando un verdetto emesso di assoluzione per Antonello Rizza perchè il fatto non sussiste. Il Collegio giudicante è andato ben oltre la richiesta del Pubblico Ministero Enea Carlo Parodi, che, a conclusione della requisitoria, ha chiesto l’assoluzione dell’ex sindaco di Priolo Gargallo per non aver commesso il fatto.
L’avv.Domenico Mignosa,difensore di Rizza,nella sua arringa ha ricordato al Collegio che al suo cliente si possono attribuire responsabilità sotto il profilo politico ma non quelle di natura amministrativa, che ricadono sui dirigenti comunali i quali mai lo avevano avvertito dell’esistenza di due leggi in materia di spending review. Gli stessi concetti sono stati espressi dall’avvocato Tommaso Tamburino, anche lui difensore dell’ex sindaco di Priolo Gargallo.(fonte Diario1984)
Processo Qualunquemente:la fine di un incubo per Antonello Rizza. Il nome ci sta tutto “Qualunquemente”,così nel 2014 l’operazione delle forze dell’ordine e i processi a seguire,a carico dell’ex sindaco di Priolo Gargallo (SR),Antonello Rizza, e di tanti altri fu soprannominato e proseguì con una serie di sfottò sui social.
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lamilanomagazine · 1 year
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Corruzione, scandalo nella sanità siciliana: arresti eccellenti a Catania
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Corruzione, scandalo nella sanità siciliana: arresti eccellenti a Catania. Un vero e proprio terremoto colpisce la sanità siciliana, con quattro persone finite agli arresti domiciliari, tra cui tre medici. Si tratta di Nunzio Ezio Campagna, vicepresidente dell'Ordine dei Medici, Gesualdo Antonio Missale, funzionario amministrativo dell'Ordine, Giuseppe Arcidiacono, cardiologo, e l'odontoiatra, già candidato sindaco a Catania, Sebastiano Felice Agatino Ferlito. Sono indagati anche due ex assessori della Regione Siciliana, Ruggero Razza di FdI, e Antonio Scavone del Mpa e il presidente dell'Ordine dei Medici di Catania Ignazio La Mantia. Da settembre 2020 al settembre 2021 la procura distrettuale etnea ha condotto le indagini e, grazie a testimoni e all'analisi di documenti, ha rinvenuto “diversi casi di turbative - si legge nell’ordinanza - nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell'ambito dei progetti Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale”, finanziati e approvati dall'Assessorato alla Salute della Regione Sicilia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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italianaradio · 4 years
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37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/37-torino-film-festival-tutti-i-vincitori-tff37/
37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37
37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37
37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37
La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele), Teona Strugar Mitevska (Macedonia) assegna i premi:
37 TORINO FILM FESTIVAL – I PREMI UFFICIALI  TORINO 37
TORINO 37
La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele), Teona Strugar Mitevska (Macedonia) assegna i premi:
Miglior film (€18.000) a: HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason (Islanda/Danimarca/Svezia)
Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a: LE RÊVE DE NOURA di Hinde Boujemaa (Tunisia/Francia/Qatar)
Premio per la Miglior attrice a: VIKTORIA MIROSHNICHENKO e VASILISA PERELYGINA, per il film Dylda / Beanpole di Kantemir Balagov (Russia)
Premio per il Miglior attore a: GIUSEPPE BATTISTON e STEFANO FRESI per il film Il grande passo di Antonio Padovan (Italia)
Premio per la Miglior sceneggiatura a: WET SEASON di Anthony Chen (Singapore /Taiwan)
PREMIO DEL PUBBLICO
MS. WHITE LIGHT di Paul Shoulberg (Stati Uniti)
TFFdoc
INTERNAZIONALE.DOC
La Giuria di Internazionale.doc composta da Sara Fattahi (Siria), Vladimir Perisic (Serbia), Erik Negro (Italia), assegna i seguenti premi: Miglior film per Internazionale.doc (€ 6.000) a:
143 RUE DU DESERT di Hassen Ferhani (Algeria/Francia/Qatar)
Con la seguente motivazione: Un’umile osservazione dei cambiamenti di spazio e tempo. Con Malika e lo sguardo del regista ci tuffiamo in un imprevedibile viaggio sociopolitico attraverso il cuore del deserto.
Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:
KHAMSIN di Grégoire Couvert e Grégoire Orio (Francia)
Con la seguente motivazione: Un tentativo di comprendere il passato attraverso l’arte al fine di reinventare una possibilità di futuro
ITALIANA.DOC
La Giuria di Italiana.doc composta da Eleonora Mastropietro (Italia), Pippo Mezzapesa (Italia), Annina Wettstein (Svizzera) assegna i seguenti premi: Miglior film per Italiana.doc (€ 6.000) a:
FUORI TUTTO di Gianluca Matarrese
Con la seguente motivazione: Per il coraggio e la freschezza con cui il regista realizza un racconto intimo, rendendo il dramma della propria famiglia emblema di una crisi economica dilagante. 
Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a:
L’APPRENDISTATO di Davide Maldi
Con la seguente motivazione: Un racconto di formazione all’interno di un universo chiuso, capace di condensare forza visiva, delicatezza e paradosso.
ITALIANA.CORTI
La Giuria di Italiana.corti composta da Elia Billoni (Italia), Monica Strambini (Italia), Lucio Villani (Italia) assegna i seguenti premi: Premio il Miglior cortometraggio (€ 2.000) a: SPERA TERESA di Damiano Giacomelli Con la seguente motivazione: Graffiante e sofisticata riflessione sulla caducità del presente in relazione alla batteria della macchina da presa.   Premio Speciale della giuria a:
LA BUCA di Dario Fedele
Con la seguente motivazione: Per la capacità di raccontare la vitalità di chi aspetta, nonostante l’impossibilità di filmare.
PREMIO FIPRESCI
La Giuria composta da Francesco Grieco (Italia), Diana Martirosyan (Armenia), Heidi Strobel (Germania) assegna il Premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) per il Miglior film a:
LE RÊVE DE NOURA di Hinde Boujemaa (Tunisia, Francia, Qatar)
Con la seguente motivazione: Per la sua atmosfera realistica e la sua storia veritiera, caparbia, limpida e suggestiva, girata in un luogo specifico e marginale; il film affronta infatti problemi globali riguardanti scelta, libertà, responsabilità e convenzioni sociali conservatrici, che si basano anche su bisogni umani semplici e basilari nonché sulle fondamenta di ogni società: rivalità, felicità, dominio. Per la recitazione straordinaria e spontanea allo stesso tempo, per la sceneggiatura di grande effetto, per i suoi temi universali e sinceri, “Le rêve de Noura” di Hinde Boujemaa vince il premio FIPRESCI del 37 ° Torino Film Festival.     PREMIO CIPPUTI
La Giuria, composta da, Altan (Italia), Paolo Mereghetti (Italia), Cosimo Torlo (Italia) assegna il Premio Cipputi 2019 – Miglior film sul mondo del lavoro a:
OHONG VILLAGE di Lungyin Lim (Taiwan/Repubblica Ceca)
Con la seguente motivazione: Lungyin Lim mette a confronto nel suo film le due facce del lavoro: quella dura e sfinente di chi fatica ogni giorno a guadagnarsi da vivere e quella gratificante e sognata di chi avrebbe trovato la strada per la ricchezza. Così il figlio del povero pescatore che torna a Taiwan dalla Cina dopo aver inseguito i miti del successo e del denaro diventa lo strumento di un confronto dove i sogni devono fare i conti con la realtà e le sirene del guadagno nascondono sconfitte e delusioni.
PREMIO CINEMA D’AQCUA | Prima edizione del concorso per cortometraggi italiani organizzato collaborazione con QC TERME
La giuria composta da Marì Alberione (Italia), Sandro Avanzo (Italia), Alessandro Bolis (Italia) ha deciso di assegnare il premio Cinema D’Aqcua per il Miglior film di € 1.000 € a:
APOLLO 18 di Marco Renda
Con la seguente motivazione: Per la capacità di celebrare il passato e parlare del presente, vedendo nell’acqua un elemento d’incontro, di comunicazione e di condivisione.
PREMIO TORINO FACTORY
La giuria composta da Fabio Geda, Rossella Schillaci, Francesco Ghiaccio, ha deciso di assegnare ex-aequo il Premio Torino Factory di 2.500€ a:
MANUALE DI STORIE DEI CINEMA di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli
Con la seguente motivazione: Per la meticolosità della ricerca storica. Per il tono ironico, ma emotivamente carico, che tiene insieme il racconto, restando coerente fino all’ultimo fotogramma e ai saluti finali. Per il montaggio accurato che mantiene alto il ritmo dell’esposizione catturando con efficacia l’attenzione dello spettatore.
e  SELENE di Sara Bianchi
Con la seguente motivazione: Perché la regista ha saputo raccontare in modo suggestivo una storia intima e dolorosa, capace di emozionare con delicatezza, evocando il vissuto della protagonista con rapide e eloquenti pennellate. Per la buona fotografia, la cura nelle inquadrature e l’uso narrativamente efficace del montaggio.  
PREMI COLLATERALI
PREMIO SCUOLA HOLDEN La Giuria composta dagli allievi e dalle allieve del College di Cinema, assegna il premio
Miglior sceneggiatura Torino 37 a:
EL HOYO / THE PLATFORM di Galder Gaztelu-Urrutia (Spagna)   Con la seguente motivazione: Un film che onora il genere fantastico. Sorprendente e tagliente, sociale, abissale, piramidale, alimentare e verticale. Un’idea di spazio sviluppata senza un attimo di tregua.
Menzioni speciali a:
DYLDA / BEANPOLE di Kantemir Balagov (Russia) HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason (Islanda/Danimarca/Svezia)
PREMIO DAMS La Giuria composta da Niccolò Buttigliero, Dario Cerbone, Camilla Fusato, Stefano Tropiano, Chiara Varese, assegna il premio come miglior Casting Director a:
VLADIMIR GOLOV per il film Dylda/Beanpole (Russia)
Con la seguente motivazione: Per la capacità di riunire un comparto attoriale costituito da esordienti e semi-esordienti, con fisicità e fisionomie dissimili, catalizzatore di ambigue pulsioni.
PREMIO ACHILLE VALDATA La Giuria composta dai lettori di “Torino Sette” Paola Capuano, Surya Dubois Pallastrelli, Samantha Ghirotto, Luciana Leoni, Elena Merlo, Patrizia Silvestri, Graziella Tripodi, assegna il premio Miglior film a:
MS. WHITE LIGHT di Paul Shoulberg (USA)
Con la seguente motivazione: Per la capacità di affrontare un tema così delicato con sensibilità, ironia e cinismo.
PREMIO AVANTI! La Giuria del Premio AVANTI! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani), formata da Giulia Esposito, Giorgia Goi, Andrea Zanoli, assegna il PREMIO AVANTI! per la Distribuzione delle opere prime premiate nella rete dei cineforum e cineclub al film:
HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason (Islanda/Danimarca/Svezia)
Con la seguente motivazione: Un film profondo e sorprendente che introduce lo spettatore a un mondo fatto di silenzi per poi trascinarlo in un crescendo di emozioni travolgenti, e tremende. Il film riesce a mostrare con sensibilità e al contempo forza dirompente come l’amore più grande e incondizionato possa coesistere con il dolore e la rabbia, e il difficile percorso di accettazione di queste lacerazioni interiori tra sentimenti ugualmente legittimi. La riuscita alchimia dei comparti tecnici conferisce a quest’opera uno straordinario realismo, al servizio di una brillante regia che alterna elegante classicismo a momenti di illuminata autorialità.
PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI La giuria della nona edizione del premio “Gli occhiali di Gandhi”, composta da Loredana Arcidiacono, Dario Cambiano, Massimiliano Fortuna, Alessandra Culasso, Gabriele Pujatti, assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi a:
SONO INNAMORATO DI PIPPA BACCA di Simone Manetti (Italia)
Con la seguente motivazione: Per la doverosa attenzione a uno dei problemi più disperanti del nostro tempo. Per non perdere di vista i valori universali dell’accoglienza e della solidarietà, che danno senso alla nostra vita
MENZIONE SPECIALE  a:   NOUR di Maurizio Zaccaro (Italia)
PREMIO INTERFEDI La Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, e composta da Sophie Peyronel (Chiesa Valdese), Daniele Segre (Comunità Ebraica) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi), attribuisce la settima edizione del “Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità” al film:
MADE IN BANGLADESH di Rubaiyat Hossain (Francia/Bangladesh/Danimarca)
Con la seguente motivazione: Rappresenta in modo efficace e crudamente realistico, con un’ottima recitazione e direzione, la condizione lavorativa femminile in un laboratorio tessile di un’area economicamente marginale, presentando una storia di emancipazione e coraggio che muove dalla presa di coscienza di diritti da noi dati per scontati e in altre realtà ancora da affermare.  
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
37 Torino Film Festival: tutti i vincitori #TFF37
La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele), Teona Strugar Mitevska (Macedonia) assegna i premi: 37 TORINO FILM FESTIVAL – I PREMI UFFICIALI  TORINO 37 TORINO 37 La Giuria di Torino 37 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Chiara Guida
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Films watched in 2021.
72: La terra trema (Luchino Visconti, 1948)
★★★★★★★★☆☆
“Bitter is the sea, and it’s at sea that a sailor dies.”
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messinacalcio · 6 years
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Gela-Messina di Coppa Italia: i convocati di mister Infantino
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Portieri: Giovanni Compagno, Cristiano Ragone. Attaccanti: Pietro Arcidiacono, Biagio Carini, Giuseppe Gambino, Alex Newman Guehi, Santi Mancuso, Nicola Petrilli, Luca Pizzo, Luciano Rabbeni.   Read the full article
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antigruppoweb-blog · 6 years
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PIAZZA UMBERT0 1 TERMINI IMERESE : 26 Ottobre 1969 or» 17,30
nat scammacca  gianni diecidue rolondo certa pietro terminelli
Siamo perfettamente d’accordo con Giuseppe Zagarrio: « Il fenomeno del ciclostilato appare l’evento più teso e fattivo nel campo della ricerca culturale avversa alla generale resa (o inerzia) della coscienza. In questo senso noi qui [vedi Ponte, 1970] lo trattiamo per confermargli la nostra stima di valore. Ma sia ben chiaro subito che la nostra adesione è commisurata sulla condizione interlocutoria in cui ci troviamo: e intendiamo dire che per noi il ciclostilato è valido nella misura con cui esso copre quella zona franca che è costituita dal terreno di resistenza alla massificazione, espressa dall’industria culturale a tutti i suoi livelli di mercificazione. Non lo sarebbe più se diventasse un fenomeno statico e una nuova convenzione, se cioè non provocasse (e implicitamente non prevedesse) il suo medesimo superamento in una condizione di rifondazione strutturale degli stessi strumenti editoriali. In breve, noi pensiamo che solo con una nuova editoria (e qui non importa più se grande o media o minore purché liberata dal complesso delle attuali necessità di difesa del potere a ogni livello), solo cioè con una editoria adeguata alla vera domanda culturale di base e democraticamente cogestita dagli autori (non più dagli editori o dalle loro équipes direzionali) potrà davvero significare qualcosa tutta l’azione anti di cui si è detto e in specifico del ciclostilato. Che quest’ultimo vada comunque difeso e incoraggiato, per noi è un fatto pacifico così come lo sono i fatti di carattere democratico e, come si diceva, resistenziale. La prova del resto è nei testi: che ormai, ripetiamo, si stanno diffondendo (verticalmente) a livello di qualità e (orizzontalmente) a livello di qualsiasi latitudine ».
Aggiungiamo, da semplici frettolosi cronisti: il ciclostilato resistenziale è nato da noi verso la fine degli anni cinquanta quando a Catania — un esempio fra i molti — esce una serie di fascicoli — « Sicilia Arte » — diretti dal pittore Sebastiano Milluzzo e redatti dall’archt- tetto Franco Sgroi e dal poeta Gaetano Zappalà. La tiratura di ogni numero c limitata a sole cento copie, anche perchè alcune pagine della rivista vengono dipinte a mano da validi e prestigiosi collaboratori. La distribuzione avviene in underground.
Si protesta con vigoria e veemenza contro l’assenteismo dell’autorità politico-amministrativa comunale, regionale, nazionale che manca, sistematicamente, di un qualsiasi programma di incentivazione per lo sviluppo dei problemi artistico-culturali nell’isola; si reclamano biennali siciliane, gallerie pubbliche, « piccoli teatri », locali per convegni e dibattiti (in una nota redazionale leggiamo: « L’artista non cerca sussidi, premi, elemosine, non aspetta le briciole che cadono dalla tavola del capitalista o dello Stato »), si afferma perentoriamente la funzione sociale di una nuova cultura che sostituisca moduli usurati di secoli, si passa all’opera portando il discorso in provincia, alla ricerca di un pubblico sempre più vasto, più genuino, disposto comunque a recepire e a fare proprie quelle urgenze spirituali che la città alienata ormai da tempo rifiuta. E i risultati sono spesso sorprendenti.
Collaborano alla rivista ciclostilata pittori e scultori, grafici e architetti, tutti più o meno engages: Gaetano Longo, Eugenio Russo, Stefano Rapisarda, Antonio Cordio, Pippo Consoli, Carmelo Mendola, Salvo Monica, Santi Marchese, Angelo Cassia, Roberto Rimini, Stefano Tor- torici, Raoul Vistoli, Ermanno Gagliardo, Gaetano Brancato, Agata Pistone, Michele Santonocito, Vincenzo Corsaro, Gianni Alicò, Giambcc- china. Paolo Scirpa, Giuseppe Aleo.
Agli artisti citati — molti dei quali ormai noti in campo nazionale e internazionale — si affiancano i poeti. « Sicilia Arte » pubblica testi di Fiore Torrisi, Antonio Corsaro, Gaetano Zappalà, Tommaso Papan- drea, Eugenio Aliquò, Giuseppe Di Martino Riscica, Antonino Cremona, Tito Mascali, Carmelo Molino, Mario Gori, Elvira Ursino, Nicoletta Oddo.
Nè mancano gli scrittori e i critici. Fra gli altri segnaliamo la presenza di Rosario Marchese, Leonardo Sciascia, Alfredo Entità, Renato Civello, Giuseppe Fava, G. Manzella Frontini, Accursio Di Leo, Carlo Levi, Maria Poma Basile, Franco Grasso, Lorenzo Martucci, Giacomo Etna.
« Sicilia Arte » esce dal ’58 al ‘600.
Poi la crisi, la sfiducia, il lavoro isolato, il progressivo deteriorarsi dei fenomeni di gruppo, l’ignominiosa decadenza dell’istituto autonomistico siciliano….
Nel 1966 ha inizio, nell’estremo lembo occidentale dell’isola, l’attività dell’Antigruppo. Nat non aveva ancora formulato i 21 punti del suo irruento manifesto, ma qualche cosa si muove già nella direzione indicata dall’estroso poeta siculo-americano.
Si ricomincia anche con i ciclostilati che si accompagnano, quasi sempre, a recitals preceduti e seguiti da vivaci e spesso tumultuosi dibattiti. L’attacco all’editoria ufficiale si fa sempre più responsabile. L’atto dimostrativo della contro-cultura cerca la sua verifica più probante tra le masse popolari escluse da sempre dal fenomeno culturale, la forza d’urto contro l’establishment della intellighenzia borghese lievita e impegna larghi strati del ceto medio e delle classi subalterne di una delle zone più depresse dell’intera isola.
A Mazara del Vallo, a Trapani, a Paceco, a Palermo, a Isnello, ad Aliminusa, alle Egadi, a Castelvetrano, a Termini Imcrcse — e più tardi anche a Catania e a Giarre — i poeti dell’Antigruppo recitano sulle piazze affollate di braccianti scarabei, pentrano nei cantieri navali, nelle camere del lavoro, nelle scuole, propongono dovunque alternative politico-culturali che suonano irriducibile dissenso al sistema, che sensibilizzano comunque l’opinione pubblica a istanze — contingenti o di fondo che siano — la cui soluzione non può ulteriormente essere elusa..
Giuseppe Zagarrio sul Ponte (marzo 1972) fornisce un primo elenco dei ciclostilati Antigruppo. A Rolando Certa e a Pietro Terminelli dobbiamo il catalogo completo — o quasi — delle opere di quella nostra vetrina libraria che ha avuto ormai diecine e diecine di migliaia di lettori e ascoltatori.
[Poesie di Rolando Certa, Gianni Diecidue e Irene Marusso. Quaderno n. 1, edito a stampa in proprio in occasione del Recital di poeti contemporanei di Sicilia, a cura del Teatro Minimo di Mazara del Vallo e di Ribalta di Castelvetrano. Mazara 1966. Il recital, patrocinato dal Comune di Mazara, fu tenuto al Cinema Eden, aperto a tutta la cittadinanza’].
[Primo recital di poesia contemporanea, a stampa, a cura della Pro Loco Casteldaccia, con testi di Giovanni Capuzzo, Rolando Certa, Dino D’Erice, Gianni Diecidue, Leonardo Di Giacinto, Salvatore Di Marco, Angelo Fazzino, Melo Freni, Mario Goti, Irene Marusso, Elvezio Petix, Miky Scuderi, Lucio Zinna. Palermo, agosto 1968],
[Rolando Certa — Nat Scammacca, Poesie per Martin Luther King e Robert F. Kennedy, con un collage di Salvino Catania. Trapani, settembre 1968].
La Sfida, con presentazione e testo di Crescenzio Cane e disegni di Roberto Zito. Palermo, febbraio 1970.
Poeti in piazza, Centro Studi « Cesare Pavese », Paceco, in collabo- razione con l’ARCl-ENDAS, testi di Crescenzio Cane, Antonino Cremona, Serafino Calcasi, Pietro Terminelli, Nat Scammacca, Santo Cali, Alberto Barbala, giugno 1969.
Poeti in piazza, a cura dell’ISES, testi di Nat Scammacca, Gianni Diecidue, Rolando Certa, Pietro Terminelli. Termini lmcrese, ottobre 1969. Con la partecipazione dell’attore Majorano Salerno e dei cantanti chitarristi Salvo Licata e Kadigia Bove.
[Una stagione d’amore, poesie di Rolando Certa, Gianni Diecidue, Nat Scammacca, prefazione di Leonardo Sciascia, Trapani, aprile 1970. Recital al Britsh College di Catania, con presentazione di Santo Calti.
Ciclostilato di Isncllo, Arci, con presentazione di Ignazio Apolloni Testi di Ignazio Apolloni, Rolando Certa, Gianni Diecidue, Nat Scammacca, agosto 1970, illustrazioni di Roberto Zito. Manifestazione in piazza.
Il Canzoniere Palermitano, presentazione come sopra, testi di Crescenzio Cane, Isnello, agosto 1970.
Ciclostile a cura del Circolo ARCI di Mazara, Mazara del Vallo, agosto 1970. Introduzione di Rolando Certa. Testi di Ignazio Apolloni, Franco Calvanese, Rolando Certa, Gianni Diecidue, Elvezio Petix, Pietro Terminelli, Nat Scammacca, Andrea Anseimi. Manifestazione in Piazza Mokarta.
Ciclostile Anti per le scuole medie, con una lettera aperta agli studenti di Palermo, distribuzione negli istituti cittadini, testi di Crescenzio Cane, Pietro Terminelli, Mariella Bettarini dell’epicentro fiorentino, Palermo 1970.
Antigruppo, polemica aperta e testi poetici di Nat Scammacca. Trapani, gennaio 1971.
Ciclostile anti per le scuole di Giarre. Epicentri congiunti di Palermo e Trapani. Presentazione di Pietro Terminelli. Testi di Crescenzio Cane, Rolando Certa, Gianni Diecidue, Nat Scammacca, Pietro Terminelli, maggio 1971. Recital al Liceo classico statale Michele Amari di Giarre.
[/ quaderni della quinta B, n. 1. Un tulipano rosso, stampato con i tipi dcll’Edigraf, Catania, giugno 1971. Introduce e coordina Santo Cali, con presentazione di Vincenzo Di Maria. Il volume contiene: Cicerone vale Gorgia (appunti sulla disastrosa degradazione della scuola italiana) di Santo Cali; una nota chiarificatrice sull’Underground di Alfredo Maria Bonanno; Cosa ne pensano quelli della Quinta B (interventi vari, proposte, considerazioni di giovani studenti sulla realtà della scuola classista) di Sebastiano Cannamela, Caterina Grillo, Maria Grazia Borzì, Liana Torrisi, Giuseppina Bonanno, Rosario Galeano, Maria Pia Fiumara, Vito Sorbello, Rosa Gangemi, Angelo Cambise, Antonino Termini. Donatella Battini, Lucio Nunzio Arcidiacono, Margaret Briguglio, Carmela Trovato, Francesca Cipolla, Carmela Filogamo, Angela Petralia, Pietra Patanò, Sara Scuderi, Rosa Gangemi; Potere contro potere (un documentatissimo discorso sull’establishment culturale) di Pasquale Licciardcllo; Partiticità dell’arte (un’essenziale, acuta disamina del connubio arte-vita in chiave marxista) di Giuseppe Toscano; un Antiflash sui poeti dc\\‘Aliti gruppo di Natalia Cali; un’Antologia del caos e della confusione, che raccoglie i testi recitati nell ‘incontro al Liceo classico Michele Amari di Giarre, con la presenza di Pietro Tcrminelli, Crescenzio Cane, Don Pio Vigo, Anna Bella, Fiore Torrisi, Rolando Certa, Giann Diecidue, Nat Scammacca. E inoltre una serie di scritti polemici e di dichiarazioni programmatiche: La freccia contro il carro armato di Crescenzio Cane; Ho preferito rimanere qui di Fiore Torrisi; Un fatto di probità umana di Rolando Certa ; VAntigruppo come impegno di Gianni Diecidue; Una stagione d’amore di Rolando Certa, Gianni Diecidue e Nat Scammacca di Santo Cali ; Non è onesto non valere nulla di Fiore Torrisi che introduce una silloge di poesie di contestazione del giovanissimo Egidio Incorpora. Quasi tutti i pezzi del libro sono stati ripresi dal settimanale Trapani Nuova. Il Tulipano, edito a spese degli autori, documenta il primo passo verso il superamento dello stesso ciclostilato, di cui l’Antigruppo si era precedentemente servito e continua a servirsi nella misura del giusto tempo. Ma « la condizione di una rifondazione strutturale degli strumenti editoriali » va perseguita ormai ad ogni costo].
Antigruppo, 21 punti di polemica aperta, accompagnati da testi poetici, di Nat Scammacca. Illustrazioni di Roberto Zito. Trapani, 1971.
Ciclostile anti, Poeti di Sicilia, con prefazione di Crescenzio Cane, testi di Santo Cali, Vito Sorbello, Maria Pia Fiumara, Nat Scammacca, Eliana Calandra, Rolando Certa, Crescenzio Cane. Palermo, maggio 1971.
Ciclostile Antigruppo per i lavoratori, a cura di Impegno 70, con prefazione di Rolando Certa e con testi poetici di Santo Cali, Rolando Certa, Gianni Diecidue, Giuseppe Guida, Pietro Terminelli, Nat Scam- macca, Fiore Torrisi. Agosto 1971. Recital in Piazza Mokarta a Mazara del Vallo.
Ciclostile Anti per i maestri elementari di Palermo. Epicentri congiunti di Bologna, Firenze, Trapani, Palermo. Introduzione di Pietro Terminelli. Testi poetici di Silvia Batisti, Mariella Bettarini, Crescenzio Cane, Rolando Certa, Gianni Diecidue, Franco Manescalchi, Roberto Roversi, Nat Scammacca, Pietro Terminelli. Manifestazione al Club Magistrale di Palermo. Ottobre 1971.
Ciclostilato Antigruppo, a cura del Centro Servizi Sociali di Trapani, presentazione di Rolando Certa, testi di Rolando Certa, Gianni Diecidue, Nat Scammacca, Pietro Terminelli. Recital al Cinema Astron di Paceco. Novembre 1971.
Ciclostilato Antigruppo, pro Teatro Selinus di Castelvetrano, Sicilia pecora sgozzata, poesie civili di Rolando Certa, disegni di Akim, un acquerello di Michele Nastasi, Gennaio 1972.
Ciclostilato Antigruppo, pro Teatro Selinus di Castelvetrano, Sicilia madre contadina, poesie civili di Gianni Diecidue. Disegni di Akim. Gennaio 1972.
Ciclostilato Antigruppo, pro Teatro Selinus di Castelvetrano, Un americano in Sicilia, poesie civili di Nat Scammacca. Disegni di Akim. Gennaio 1972.
Il ciclostile anti (per gli scrittori di sinistra Cane, Scammacca, Ter minclli), 1972.
Ciclostilato anti, La bomba proletaria, testi di Crescenzio Cane. Palermo, gennaio 1972.
Ciclostilato anti. No al fascismo, con testi di polemica e di poesia di Nat Scammacca. Trapani, febbraio 1972. I ciclostilati antifascisti sono stati diffusi tra i gruppi extraparlamentari di sinistra. Manifestazione anche alla Camera del Lavoro di Palermo.
Ignazio Apolloni ha pubblicato inoltre, sempre in ciclostilato, La grandezza dell’uomo, Firenze, Techne, 1970.
I fogli volanti, ciclostilati o a stampa, a cura dell ’Antigruppo, sono numerosi. Qui basta averne dato notizia.
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CICLOSTILATI E RECITALS Poeti In Piazza PIAZZA UMBERT0 1 TERMINI IMERESE : 26 Ottobre 1969 or» 17,30 nat scammacca  gianni diecidue rolondo certa pietro terminelli…
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fancityacireale · 7 years
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ACIREALE, PGTU ecco i componenti della giuria dei cittadini
ACIREALE – Il 28 agosto 2017 è stata composta la “giuria dei cittadini” ai fini della redazione del Piano Generale del Traffico Urbano che si riunirà per la prima volta giorno 2/10/2017 alle ore 16:00 presso il Palazzo di Città.
Insieme alla collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania per avviare il PGTU anche una giuria di cittadini è stata selezionata per stabilire le linee guida del piano ai fini di dare razionalità alla mobilità urbana e stabilire le priorità di intervento per provare a perseguire e raggiungere una mobilità sostenibile. La Giuria è composta da 12 cittadini, selezionati tra quelli che, in risposta all’ avviso pubblico, hanno manifestato il loro interesse a farne parte.
Tempi biblici per definire la questione mobilità, tempi che si intrecciano con quella che doveva essere la realizzazione del progetto Aci Vivibile e con le tante “sperimentazioni” di ztl e di spazi pedonali interdette al traffico veicolare privato.
Oramai da anni attendiamo un piano complesso e convincente per la gestione e la razionalizzazione della mobilità, per comprendere come cambia una città quando si mette mano con raziocinio alla mobilità e per comprendere, una volta per tutte, che concordare un piano con le categorie è certamente una buona parte ma che deve, comunque, giungere ad una conclusione in tempi accettabili e non certamente con andamento lento come fino ad oggi abbiamo assistito.
Selezionati per far parte della “giuria dei cittadini” sono i signori: Panebianco Agata, Barbagallo Michele, Todaro Aldo, Arcidiacono Vincenzo, Bonarelli Silvia, Messina Salvatore, Cordio Rosetta, Massimino Giuseppa, Marino Giuseppe, Pennisi Paola e Lizzio Angelo. Ai componenti della guria dei cittadini auguriamo buon lavoro e la raccomandazione di fare presto.
A calce ricordiamo che in questa lunga filiera di partecipante manca l’assessore alla protezione civile e ai Vigili Urbani,casella ancora vuota nella giunta acese.
(mAd)
ACIREALE, PGTU ecco i componenti della giuria dei cittadini was originally published on Fancity Acireale
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Pestano a sangue un uomo: arrestati due fratelli ad Alessandria
Pestano a sangue un uomo: arrestati due fratelli ad Alessandria
I carabinieri hanno arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti e per lesioni aggravate due persone, Giuseppe e Francesco Arcidiacono, 19 e 20 anni, in centro ad Alessandria. Le indagini erano nate in seguito a un pestaggio avvenuto nei pressi del parco Carrà.
Intorno alle 16.15 dell’1° giugno due ‘gazzelle’ del radiomobile erano accorse nei pressi parco Carrà, perché un’ambulanza del 118…
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