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lamilanomagazine · 1 month
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Ravenna: 25 aprile, 79° anniversario della Liberazione, le iniziative in programma in città, nel forese e al mare
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Ravenna: 25 aprile, 79° anniversario della Liberazione, le iniziative in programma in città, nel forese e al mare. Nel 79^ anniversario della Liberazione, Ravenna si appresta a celebrare la ricorrenza del 25 Aprile con una serie di iniziative, momenti di riflessione e approfondimento storico, che interesseranno tutto il territorio comunale, dal centro alle frazioni del mare passando per quelle del forese. Giovedì 25 aprile si svolgerà la Pedalata della Liberazione – da Ravenna alla Pineta di Classe, lungo un itinerario che testimonia le azioni che, nel 1944, hanno contribuito alla liberazione di Ravenna. Il ritrovo è previsto alle 10 al giardino 9 novembre 1989 in via Keplero, mentre la partenza sarà alle 10.30. Il costo dell'iscrizione è 2 euro (che verranno devoluti al Comitato cittadino antidroga). Lungo l'itinerario avrà luogo la deposizione di corone nel parco Reginald Barton Stratton a Classe in omaggio al soldato inglese caduto durante la liberazione di Classe e, all'interno della pineta, al cippo in memoria di Vito Salvigni e Umberto Fussi, giovani partigiani del distaccamento "Garavini" caduti nella lotta di liberazione. All'arrivo, presso Ca' Acquara (Pineta di Classe) i partecipanti saranno accolti da un ristoro offerto da ATCRa2 e dalle associazioni venatorie. Alle 11, in piazza del Popolo, si terrà la deposizione di corone alla lapide dei partigiani caduti per la liberazione dal nazifascismo; sono previsti gli interventi delle autorità e dell'Anpi provinciale e l'esibizione della Banda musicale cittadina. Alle 14.30, nell'ambito del GranPremio di Ciclismo 25 aprile Città di Ravenna avranno luogo le iniziative promosse dalla sezione Anpi "Natalina Vacchi" di Ravenna e nell'area verde sportiva della Parrocchia di San Paolo, in via Sighinolfi, 20, si terrà Gioca con la tua bicicletta: gara di cross e gimkana. Sabato 27 aprile, alle 17.30, nell'Auditorium San Romualdo, Sacrario dei Caduti, in via Baccarini 7, si terrà il Concerto della Fanfara dell'Associazione Nazionale Bersaglieri - Sezione Cap. G. Galli – Ravenna con musiche bersaglieresche e patriottiche dopo i saluti di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. L'ingresso è libero. Area Centro urbano Giovedì 25 aprile alle 10 cippo commemorativo - vicolo dei Francesi per la deposizione di una corona Area Ravenna sud Giovedì 25 aprile, alle 9.45, in piazza Brigata Pavia, partenza del corteo per i cippi commemorativi dei caduti nella lotta di Resistenza partigiana presenti nel quartiere. Il percorso si snoderà tra le vie Cassino, San Mama, Pasi e ritorno su via San Mama, piazza Romolo Ricci, via Montesanto, via Piave, Ponte dei Martiri. E' previsto l'intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. Confluenza finale alla manifestazione in piazza del Popolo. Area Darsena Porto Fuori Mercoledì 24 aprile alle 13.45 ritrovo presso scuola elementare Cavina di Porto Fuori per la partenza del corteo diretto al campanile della Chiesa parrocchiale e al parco della Rimembranza per deporre corone di alloro in ricordo dei Caduti; alle 14.30, nell'area antistante Barakkacafè, in via Staggi 4, interventi di un rappresentante dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi provinciale; spettacolo musicale a cura degli alunni e delle alunne della scuola elementare Cavina. Area Sant'Alberto Sant'Alberto Mercoledì 24 aprile, alle 10.30, nel parco XXV aprile, incontro con gli alunni e le alunne delle scuole Pascoli e Viali, cori scolastici con canti di libertà. Corteo fino a Piazza Garibaldi con deposizione di fiori sulla lapide ai Caduti. Intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. Sant'Antonio Mercoledì 24 aprile, alle 10.30, nella Scuola dell'infanzia Bravi, in via Canalazzo 209, incontro celebrativo con i bambini, le bambine e i genitori; deposizione di una corona al monumento e un mazzo di fiori alla lapide di Walter Suzzi. Intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. Giovedì 25 aprile presso il cippo Walter Suzzi, in via Romea Nord 233, deposizione di una corona alla presenza dell'Anpi e dei familiari. Mandriole Giovedì 25 aprile alle 9.30 piazza 2 Agosto 1980 Deposizione di corona e fiori alla lapide ai Caduti alla presenza di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. Percorso con deposizione di corone e fiori al Parco delle Rimembranze e ai cippi del territorio. Sant'Alberto Giovedì 25 aprile alle 10 in piazza Garibaldi corteo con deposizioni di corone e fiori alla lapide ai Caduti della Seconda Guerra mondiale in via Nigrisoli, al Parco delle Rimembranze, in via Cavedone, e al monumento e alla lapide in piazza Garibaldi. Intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. La delegazione Anpi proseguirà poi alla volta del cippo Beltrami, alla lapide Onofri e al cippo 25 Aprile con deposizione di corone e fiori. San Romualdo Domenica 28 aprile, alle 9.30 in piazza San Romualdo celebrazione della Messa; alle 10 deposizione di una corona e di un mazzo di garofani alla lapide ai Caduti presso la Casa protetta in piazza San Romualdo. Intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale Area Mezzano Mezzano Mercoledì 24 aprile, alle 9.30 Monumento della pace - Istituto Valgimigli, via Don Tanasini 2, deposizione di una corona al Monumento della pace e interventi di un rappresentante dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi di Mezzano. Interventi degli alunni e delle alunne della scuola primaria Rodari e secondaria Valgimigli con illustrazione dei contenuti degli elaborati sulla Costituzione, lettura di testimonianze, poesie e canti corali sulla Resistenza. Giovedì 25 aprile, alle 9, in piazza della Repubblica, deposizione di una corona alla lapide dei Caduti e interventi di rappresentanti dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi di Mezzano, con letture di brani commemorativi. Corteo con sosta al cippo Marchetti e alla stele Bardi e deposizione di corone e fiori. Una delegazione dell'Anpi si recherà al cippo Bartolotti, al parco delle Rimembranze e al cimitero di Mezzano. A seguire deposizione di corone e fiori al monumento dei caduti in Piazza della Grande Rotta ad Ammonite Savarna Mercoledì 24 aprile, alle 14.45, in piazza Italia, Celebrazione della festa della Liberazione con interventi a cura dei bambini e delle bambine della scuola Primaria Bartolotti di Savarna. Intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale Giovedì 25 aprile, alle 8.30, partenza da piazza Italia per la visita ai cippi del territorio con deposizione di corone e fiori; alle 10 sede sezione Anpi - via Savarna 269, Corteo e deposizione della corona al Monumento ai caduti e interventi un rappresentante dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi di Savarna, con letture di brani commemorativi. Una delegazione Anpi si recherà presso l'ex cinema e il cippo Orsini per la deposizione di corone e fiori. Area Piangipane Piangipane Giovedì 25 aprile, alle 9.30, in piazza 22 Giugno 1944, saluti di un rappresentante dell'Amministrazione comunale. Canti dedicati alla resistenza a cura del duo Luca e Sofia e deposizione della corona al monumento commemorativo che si trova a lato della piazza. A seguire corteo in bicicletta fino al Cimitero del Commonwealth di Piangipane e deposizione di corona; alle 10.30 circa deposizione di corona a Camerlona presso il sacrario della Brigata Cremona e in via Tagliata deposizione di fiori sul cippo dedicato a Caruso e Balella. Santerno Giovedì 25 aprile, alle 10, ritrovo in piazza 5 Dicembre e corteo al parco delle Rimembranze con deposizione della corona San Michele Giovedì 25 aprile, alle 9, deposizione della corona al cippo nel giardino della scuola dell'infanzia Area Roncale visione del film "I piccoli maestri" di Daniele Luchetti, con Stefano Accorsi e Stefania Montorsi; sarà presente il Direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Ravenna e provincia Martedì 23 aprile, alle 20.45, sempre nel Centro Polivalente, in via Taverna 79, si svolgerà la presentazione del libro "Iris Versari: una biografia partigiana" di Sandra Bellini. Sarà presente l'autrice Giovedì 25 aprile, alle 9.30, nel Circolo Arci, in via Taverna 140, corteo con deposizione della corona al monumento dei Caduti. A seguire performance teatrale "E se io muoio" a cura dell'associazione di Creazione Drammatica; sono previsti gli interventi di un rappresentante dell'Amministrazione comunale e dell' Anpi Ragone Giovedì 25 aprile, alle 8.45 deposizione della corona presso il cippo Capra e a seguire presso il Cippo Martiri delle Mura Filetto Giovedì 25 aprile, alle 11.30, Cippo Pesa, via Roncalceci angolo via Rampina; interventi di un rappresentante dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi Venerdì 26 aprile A partire dalle 9 Deposizione di corone e mazzi di fiori nei vari cippi del territorio: cippo Spazzoli (Ghibullo), cippo Longana, cippo Amadori e Teo Foschi (Ragone), cippo Minarda (San Pietro in Trento), cippo Romagnoli (Pilastro), monumento Bagattoni e cippo Pistocchi (Coccolia) parco Rimembranza (Filetto) San Pietro in Vincoli Giovedì 25 aprile, alle 10, ritrovo all'incrocio tra via del Sale e via Castello e corteo fino a largo Caduti; alle 10.15 Corteo e deposizione della corona al monumento ai Caduti. Interventi di rappresentanti dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi. Area Castiglione Castiglione di Ravenna Martedì 23 aprile, alle 10, in via Marino Morini – parcheggio scuole, partenza del corteo per le vie Martiri Fantini, via Zattoni e via Zignani alla presenza della Banda musicale città di Ravenna. Deposizione della corona al monumento dei Caduti e nelle lapidi in via Zignani e in via Zattoni. Canti a cura dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria di primo grado "G. Zignani". Partecipano tutte le scuole del territorio. Interventi di rappresentanti dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi Savio Martedì 23 aprile, alle 14.30, nella scuola Burioli, in via Orfanelle 22, partenza del corteo con i bambini e le bambine della scuola alla presenza della Banda musicale città di Ravenna. Deposizione della corona al monumento dei Caduti. Canti e poesie a cura dei bambini e delle bambine della scuola primaria. Merenda presso area verde "Parco della Lilla" in via Agliardi offerta dal comitato cittadino di Savio; interventi di rappresentanti dell'Amministrazione comunale e dell'Anpi San Zaccaria Giovedì 25 aprile, alle 8, partenza della pedalata della Liberazione "Stones &Poppies" con ritrovo in via Dismano 575, con colazione offerta da Endas S. Zaccaria (circa 40 km). Iscrizione gratuita su https://tinyurl.com/25aprile2024; alle 8.30 deposizione corone e mazzi di fiori al cimitero in via Dismano, al parco della Rimembranza e al cippo Becchi Tognini all'incrocio con via Erbosa Mensa e Pineta di Classe Giovedì 25 aprile, alle 9, deposizione della corona al cippo in via Mensa (vicino al Bar Arci); alle 10.30 Corteo spontaneo dei cittadini a partire da via Mensa, Bar Arci, per raggiungere il cippo e il cimitero di Mensa. Deposizione di fiori al cippo alla Pineta di Classe Casemurate Giovedì 25 aprile, alle 8.40, deposizione di una corona al parco della Rimembranza Area Mare Punta Marina Terme Giovedì 25 aprile, alle 9, in piazza San Massimiano, deposizione di corona al monumento alla Resistenza. Intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale Marina di Ravenna Giovedì 25 aprile, alle 9.45, deposizione corona presso la lapide ai Caduti di via Garibaldi e intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale Casalborsetti Giovedì 25 aprile, alle 8.30, ritrovo presso il Monumento ai Caduti piazzale Marradi, deposizione della corona al monumento e corteo presso i cippi presenti sul territorio con deposizione di fiori e corone; alle 10.15, nel piazzale Marradi, conclusione della cerimonia con alzabandiera, deposizione della corona e intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale; iniziativa in collaborazione con l'Anpi, sezione di Casal Borsetti, Pro Loco, Auser scuola viva, Parrocchia di San Lorenzo, Cgil e Polisportiva di Casal Borsetti. Porto Corsini Giovedì 25 aprile, alle 11.15, ritrovo in via Cortellazzo, deposizione di corona e alza bandiera al monumento ai Caduti del parco Vilma Soprani, via Soprani, in collaborazione con Anpi di Porto Corsini; intervento di un rappresentante dell'Amministrazione comunale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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micro961 · 4 months
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EBIM RECORDS a Casa Sanremo
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EBIM Records fa il suo ingresso ufficiale a Sanremo come partner di Casa Sanremo
Nella settimana del Festival (dal 6 febbraio 2024 al 10 febbraio 2024) lo staff di EBIM, capitanato da Emanuela Bongiorni (editrice musicale, performer e fondatrice del progetto), farà conoscere a tutti gli addetti ai lavori il suo progetto editoriale e discografico.
EBIM Records è un’etichetta specializzata nella produzione di cantautori, band e cantanti che desiderano entrare e affermarsi nel mercato discografico. Nella sua sede di Lodi, offre percorsi formativi in songwriting, questi ultimi volti alla creazione di brani funzionali alla partecipazione a concorsi nazionali e internazionali.
La sede di EBIM è una vera e propria “factory artistica”: al suo interno, oltre a ospitare due studi di registrazione e un’aula canto, presenta anche un grande spazio polifunzionale dedicato alla creazione di videoclip e shooting artistici.
Con più di mille brani pubblicati sulle piattaforme, circa cento artisti nel suo roster e collaborazioni con autori multiplatino, EBIM Records è sempre alla ricerca di nuovi talenti, con l’obiettivo di cambiare il mondo una canzone alla volta. Nella settimana del Festival, EBIM lancerà il suo nuovo progetto: 300 Note, un magazine di approfondimento dedicato alla cultura musicale in tutte le sue sfaccettature.
A guidare l’etichetta discografica EBIM Records c’è Emanuela Bongiorni, artista poliedrica dalle mille esperienze. A partire dal 2010, Emanuela ha prestato la sua voce in diversi brani nel programma musicale Sing Ring, presente sul portale web Virgilio, mentre la carriera live l’ha portata a partecipare a diverse trasmissioni televisive su 7Gold Musica e Canale Italia. Nel 2012 è diventa cantante e corista di Fiordaliso. Nel 2013 Emanuela ha fondato la sua band, con la quale ha iniziato a fare serate in giro per l’Italia (circa 160 eventi all’anno). L’anno seguente è partita la sua collaborazione con Luca Sala, pluripremiato autore di artisti del calibro di Emma Marrone e Tiromancino. Nel giugno 2017 è stata ospite del programma Mediaset Quinta Colonna, dove si è esibita interpretando alcuni successi di Mina e al termine dello stesso anno ha pubblicato l’album Veleno.
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flavioscutti · 5 months
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CANZONE ITALIANA
Una ricerca sulla musica italiana più interessante e sconosciuta.
Gli speciali di approfondimento musicale, gentilmente ospitati da Radio Raheem, li ho raccolti tutti in una playlist.
Sette ore di brani incredibili che vogliono descrivere quella che è l'evoluzione dei generi musicali nel contesto internazionale e di come riescano ad esprimersi nelle diverse culture
https://www.mixcloud.com/Flavio_Scutti/playlists/canzone-italiana/
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true-trauma · 5 months
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Alcune considerazioni su "Museica".
Museica: musica da museo, una crasi che forse solo uno come Caparezza avrebbe potuto concepire, che già nel 2014 certamente non era nuovo a questo tipo di giochi di parole.
Un concept-album, come tutti gli altri dischi di Caparezza pre- e post-2014 che porta con sé una caratteristica particolare: ogni canzone è ispirata ad un quadro, che diventa il centro tematico delle strofe dell’artista, che si abbandona a una scia di pensieri, racconti e considerazioni su argomenti di stampo politico, sociale, personale, musicale, artistico, ecc…, con la sua solita penna irriverente, ironica, talvolta anche geniale e al contempo comprensibile solo ad un secondo, un terzo, od un quarto ascolto (e ancor più che ascolto, si potrebbe dire lettura del testo).
Raccontare sé stessi raccontando terzi.
A volte si parte dalla fine, come in Elite e quindi non si può non citare una frase: “autoritratto, anche se d’autori tratto”.
Museica parte esattamente da qui, dal titolo, quanto mai esplicativo: un museo, ma messo in musica, questo poiché ciascuna delle diciannove canzoni scritte da Michele hanno avuto come musa ispiratrice quadri e opere di più artisti e più epoche storiche.
Cover ne è un chiaro esempio: un sunto, una narrazione della sua vita attraverso la citazione di copertine iconiche della discografia italiana e mondiale, sebbene nel pezzo si nasconda anche un significato che riguarda la società tutta, che fa sì bene ad aspirare a diventare come i modelli che si vedono e si sentono in radio o in televisione, ma facendo anche bene attenzione a tendere ad essere differenti.
Ecco quindi che Caparezza si muove in lungo e in largo nel mondo dell’arte per raccontare sé stesso agli ascoltatori.
Non per tutti.
Ogni volta che esce un disco che fa flop, è puntuale una giustificazione: “non era per tutti”, o “non è stato capito”, che un po’ si rassomigliano.
Il disco in questione Caparezza lo aveva già bollato come “diverso” già dalle prime canzoni del disco, quasi come a voler mettere le mani avanti e pararsi anche dalle critiche che sarebbero potute arrivare da alcuni suoi ascoltatori. Si segnali, per esempio, che anche tra i suoi fan, nonostante la più che solida fan-base di cui può vantarsi Caparezza, c’è chi ha gradito poco il cambio di tematiche pre-Museica e post-Museica, che potrebbe rappresentare una sorta di spartiacque. Se prima di Museica, infatti, la penna di Caparezza era più incentrata su argomenti politici e sociali, da dopo Museica (ovvero coi dischi Prisoner 709 ed Exuvia) c’è stato un lento e graduale passaggio ad una scrittura più intimista, dettata forse anche dalle sue condizioni di salute in seguito alla diagnosi dell’acufene, di cui parlava già nel 2014, ma divenuta ufficiale solo un anno dopo, quando la problematica è diventata ‘sì tanto fastidiosa da avergli finanche stravolto il quotidiano vivere.
Museica quindi possiamo davvero dire che non sia per tutte le orecchie, in quanto il rischio di “imputtanarsi” è alto, per citare capa, e alto è anche il rischio di passare per paraculo.
La verità è che volenti o nolenti si tratta di un concept album (come tutti gli altri dischi suoi) dall’alto tasso di ricerca, non tanto (e non solo) musicale, quanto più ricerca e approfondimento nel campo artistico: conoscere quadri ed autori, epoche storiche e contesti geopolitici passati e presenti, da usare per giocarci a proprio piacimento.
Una riflessione su Vincent Van Gogh, una su Filippo Argenti: Troppo politico.
Troppo politico è una canzone in cui il capa risponde alla critica di chi dice di vederlo troppo esposto e troppo schierato politicamente parlando. Cos’è la politica? Cosa può essere definito “politica”? Senza dubbio, ogni azione che ciascuno di noi compie nel proprio piccolo può essere definita politica: è politica decidere di donare o non donare il sangue, è politica intervenire in una rissa o lasciar correre, e via discorrendo. E’ tutto politica in quanto la politica, almeno nella sua forma più pura, si fonde su una solida base di ideologie, pensieri e sensibilità per ciò che ci circonda.
La parola “sensibilità” è forse quella che si può addire a Caparezza più che a tantissimi suoi colleghi, e ne dà ampia prova in un brano in particolare: Mica Van Gogh.
Van Gogh non ha certo bisogno di presentazioni come artista, ma per Caparezza, ha sicuramente bisogno di una redenzione dal soprannome di “artista pazzo” che probabilmente neanche si merita, ma che prepotentemente gli hanno appioppato, per via delle folle azioni compiute in vita a causa delle sue condizioni di salute psicologica.
Se l’opinione pubblica lo considera un artista “pazzo”, Caparezza offre una contro-immagine di una persona che al di là delle sue problematiche ha dimostrato nei suoi scritti, nelle testimonianze e nei suoi comportamenti di avere una grande sensibilità.
Una decisione “politica” quella di redimere Van Gogh, così come quella di trattare di un personaggio inusuale della Firenze medievale come Filippo Argenti.
Del resto, è troppo comodo parlare del poeta vate per eccellenza: piuttosto, per dar vita alla propria originalità e ad una bella riflessione sulla violenza Filippo Argenti è di sicuro la personalità più indicata.
Contemporaneo di Dante Alighieri, suo vicino di casa, ma avvezzo alla violenza e anche quella fisica, tanto da avere avuto vari problemi giudiziari proprio a causa di ciò. Il testo di Argenti vive Caparezza lo ha scritto proprio calandosi nei panni dell’Argenti, intento a scrivere una lettera “a cuore aperto” in cui mostra come la violenza sia l’unica arma che consente di perseguire un proprio scopo e di scuotere la realtà circostante generando un cambiamento.
Già dal titolo si nota un gioco di parole col detto “argento vivo”, che designa una persona vivace, irrequieta, agitata, e nell’intro cita ancha la “commedia” dantesca, in cui narra dell’incontro tra Dante, Virgilio e Filippo Argenti nel canto VIII, precisamente nel V cerchio dell’Inferno tra gli iracondi.
Politico, come è politica Avrai ragione tu (ritratto), in cui ironicamente si scusa per le sue rime “troppo politiche” in cui mira il bersaglio e spara senza lasciar sopravvissuti a terra. A dettargli legge sono i bolscevichi che ha nella testa, e che gli impongono persino d chiedere scusa ai leghisti (“magari chiedo scusa ai leghisti, magari / scrivo a caratteri cubitali / voglio la Padania libera, via dall’Europa / per il gusto di chiamarvi extracomunitari”).
Un’audioguida per i capamuseo.
In quanti avrebbero potuto concepire un concept album come quello di Museica alzino la mano: quasi tutte mani abbassate, su questo ci sarebbe da scommetterci.
Perché se il disco che si ascolta è il museo, la voce di Caparezza è la voce guida di questo capamuseo, che prende per mano gli ascoltatori per portarli a farsi un giro nel mondo intriso d’arte.
Un disco talmente intriso d’arte che anche la copertina è una vera e propria opera, un quadro, realizzato dal pittore Domenico Dell'Osso, e riadattato a copertina dell’album.
L’audioguida spazia, tenendo l’ascoltatore sempre attivo e ricettivo, anche a costo di fargli ri-ascoltare di volta in volta alcuni passaggi al fine di cogliere quante più sfumature possibili, come si fa con i quadi, in cui le pennellate si sovrappongono più e più volte per ridare all’occhio il giusto equilibrio di colori.
Le opere ispiratrici.
Di seguito troverete per ciascuna canzone del disco l’opera artista che l’ha ispirata.
Avrai ragione tu (ritratto): ispirata da My God, help me to survive this deadly love di Dmitri Vrubel (1979).
Mica Van Gogh: ispirata da Natura morta con bibbia di Vincent Van Gogh (1885).
Non me lo posso permettere: ispirata da Tre studi di Lucian Freud di Francis Bacon (1969).
Figli d’arte: ispirata da Saturno che divora i suoi figli di Francisco Goya (1821-1823).
Comunque dada: ispirata da L.H.O.O.Q. Di Marcel Duchamp (1919).
Giotto beat: ispirata da Corretti di Giotto (1306 circa).
Cover: ispirata dalla cover di The Velvet Underground & Nico disegnata da Andy Warhol (1967).
China town: ispirata da Quadrato nero di Kazimir Severinovic Malevic (1915).
Canzone a metà: ispirata da Il sogno di Dickens di Robert William Buss (1870).
Teste di modì: ispirata da Ritratto di Jeanne Hébuterne di Amedeo Modigliani (1918).
Argenti vive: ispirata da Virgilio respinge Argenti nel fiume Stige di Gustave Doré.
Compro horror: ispirata da Concetto spaziale, attese di Lucio Fontana (1965).
Kitaro: ispirata da gege no kitaro, anime e manga creato da Shigeru Mizuki (1959-1969).
Troppo politico: ispirata da Il quartto stato di Giuseppe Pellizza Da Volpedo (1898-1901).
Sfogati: ispirata da Testa di tigre di Antonio Ligabue (1940).
Fai da tela: ispirata da Il cervo ferito di Frida Kahlo (1946).
È tardi: ispirata da La persistenza della memoria di Salvador Dalì (1931).
È chiaro dunque come l’arte in ogni sua forma abbia influito sull’intera realizzazione del disco, dalle opere più datate a quelle più moderne (in percentuale superiore). Ciascuno dei quadri ha dato modo a Caparezza di muovere delle considerazioni.
Le tematiche.
Potremmo sintetizzare il tema di ciascuna canzone come segue.
Canzone all’entrata e Canzone all’uscita sono brani realizzati da Caparezza per salutare l’ascoltatore sia all’inizio che alla fine dell’ascolto del disco, in maniera tale da consentire al visitatore del capa-museo di ritornare successivamente per un nuovo ascolto.
In Avrai ragione tu (ritratto) Caparezza compie un ironico “mea culpa” nei confronti dei bersagli politici che ha preso di mira in tutti i suoi dischi, prendendo di petto anche il luogo comune che vuole tutti gli intellettuali dei “comunisti”.
A dispetto del titolo, la politica è pressoché assente in Troppo politico. O meglio: nel brano in questione compie una serie di giochi di parole e doppi sensi che possano rimandare al mondo della politica, ma a differenza di altri brani quali Non siete stato voi, giusto per fare un esempio, in Troppo politico non prende il tema della politica come cardine del testo, quanto più le forti critiche mossegli dai suoi detrattori, che lo vorrebbero “meno impegnato e meno esposto politicamente”.
Mica Van Gogh e Argenti vive sono i due brani in cui si mette nei panni rispettivamente di uno strenuo difensore del pittore olandese e nei panni di Filippo Argenti. Storie e periodi storici differenti (Argenti vissuto nel medioevo, contemporaneo di Dante, e Van Gogh vissuto nell’’800), ma che rimandano all’ascoltatore un quadro chiaro e ben definito delle sue considerazioni sia su Van Gogh, sia sul ruolo della violenza nella società, usando Filippo Argenti come personificazione della violenza stessa, in quanto personalità ad essa votata oltre che parecchio irascibile, come descritto dalle testimonianze pervenuteci.
In Non me lo posso permettere in maniera ironica descrive la situazione economico-sociale italiana di quegli anni, in cui si stava vivendo una forte crisi economica non solo italiana, ma anche mondiale, che ha portato sul lastrico tantissime persone che han deciso di aprire un’attività, e altrettante persone che han deciso di farla finita non vedendo possibilità alternative per poter portare avanti la propria vita e quella dei propri cari.
Figli d’arte invece affronta un tema che oggigiorno possiamo vedere, per esempio, nelle numerose Instagram stories e nei post delle persone “famose” ed “influenti” che quotidianamente postano le foto con la propria famiglia e i propri figli. Proprio la vita dei figli di queste persone è il tema centrale della canzone: una vita vissuta di riflesso, all’ombra di un padre (o di una madre) poco attento ai bisogni del figlio, e più sensibile al proprio lavoro, alla gratificazione proveniente dagli sconosciuti per il mestiere che fa. Nella fattispecie, Caparezza menziona indirettamente e in maniera del tutto implicita anche il caso di John Lennon e di suo figlio Julian Lennon che, poco dopo la morte del grande cantautore dei The Beatles, sostenne che il padre non fosse mai stato un buon padre. Il riferimento alle dichiarazioni di Julian sono presenti anche nel ritornello, in cui Caparezza fa riferimento ad un artista che, sebbene scriva canzoni in cui promuove pace e amore (in tal caso John Lennon è anche l’autore ed interprete della canzone per la pace per eccellenza, Imagine), in realtà nel proprio privato è una persona molto insensibile e disinteressato alla vita del proprio figlio.
Proseguendo lungo la tracklist, Comunque dada la potremmo vedere come una sorta di Azzera pace di Museica, in quanto descrive il movimento artistico dadaista inserendolo in un contesto storico-politico-sociale, mostrando l’atteggiamento anti-bellicistico degli artisti che han preso parte a tale movimento. Allo stesso modo, anche Caparezza traccia un parallelismo col suo modo di fare e col suo modo d’essere, pronto sempre a mettere in discussione tanto sé stesso quanto la realtà circostante, anche a costo di essere moralmente messi al rogo.
Il rogo viene menzionato anche in Canzone all’uscita, dove fa riferimento, tra le altre cose, alla censura feroce che il regime nazista aveva compiuto ai danni dell’arte “non allineata”, “non convenzionale”, “deviata”, in tedesco “entartete kunst”, quest’ultimo appellativo con cui hanno intitolato, gli stessi nazisti, una mostra d’arte moderna col chiaro intento di schernire, dileggiare quel tipo d’arte.
Sfogati invece parla della reazione di Caparezza alle critiche più o meno feroci che gli arrivano, e nella fattispecie alla critica superficiale che viene mossa da persone che non hanno le conoscenze adatte per poter muovere critiche di alcun tipo; anche Troppo politico, similmente a Sfogati, è una risposta a chi, invece, gli addita la “colpa” di essere troppo esposto politicamente, tra critiche alla Lega, e idee che sposano più un certo orientamento politico piuttosto che l’opposto. La verità è che, in fondo, tutto ciò che compiamo anche nel nostro piccolo può essere definibile politica, in quanto influenza sia la nostra vita, sia chi dalle nostre scelte viene influenzato.
Canzone a metà (posizionata peraltro esattamente a metà tracklist) affronta il tema del blocco e della non-terminazione di un’opera, che può avvenire per paura, per ansia, o per cause di forza maggiore. È significativo notare come a dare il là a questa canzone sia stato un quadro rimasto incompleto a causa della morte dell’autore dell’opera, Robert William Buss, prematuramente scomparso mentre stava ancora lavorando al quadro (dal titolo Il sogno di Dickens).
Teste di modì prende ispirazione da un fatto di cronaca realmente avvenuto, in cui i protagonisti furono tre ragazzi che, per puro divertimento, realizzarono delle sculture alla maniera di Modigliani, che al loro ritrovamento al Fosso Real di Livorno vennero ritenute da tanti (esperti d’arte compresi) degli originali realizzati da Modigliani stesso. Caparezza qui si prende gioco dei tanti professionisti o presunti tali che han fatto in tempo ad accaparrarsi la notizia il prima possibile, scrivendo articoli, realizzando servizi giornalistici e scrivendo libri, poco prima che i tre ragazzi (Pietro Luridiana, Pier Francesco Ferrucci e Michele Carducci, peraltro presenti anche nel videoclip della canzone) confessassero di essere stati loro gli autori delle sculture, realizzate con un banalissimo Black & Decker.
Compro horror invece ha come tema pulsante la tematica della spettacolarizzazione della morte e delle tragedie, che diventano centrali nei palinsesti televisivi di emittenti tanto pubbliche quanto private, soprattutto nei momenti subito successivi a tali avvenimenti spiacevoli. Un attaccamento morboso che anche il pubblico spettatore dimostra di avere, aumentando lo share per tali programmi, che nel frattempo fanno cassa su tali tragedie, producendo e mandando in onda filmati, girati, registrazioni e scoop, molti dei quali a dir poco stomachevoli, riguardo le vittime, i parenti delle vittime, e non di rado anche riguardo gli assassini e i criminali che hanno commesso il reato. Ultima ma non ultima la vicenda della giovane Giulia Cecchettin, che nella giornata di martedì 5 dicembre 2023 ha ricevuto i funerali di stato, mandati in onda sulla Rai: subito dopo il ritrovamento del corpo della ragazza, casa Cecchettin è stata presa d’assalto da giornalisti o presunti tali giunti sul posto con microfoni e telecamere illuminanti puntate in faccia ai familiari reduci di un dolore ‘sì grande come quello della scomparsa di una figlia e di una sorella, porgendo domande di circostanza quanto mai banali come un “come vi sentite?”, nella speranza forse di fare scoop all’ascolto della surreale risposta “stiamo festeggiando dalla gioia”.
Proseguendo sulla tracklist, troviamo Kitaro che, ispirata al mondo dell’arte, dei manga e degli anime (dunque cultura orientale), tratta il tema delicato dell’isolamento fisico e mentale che vivono parecchi giovani nel mondo. Fenomeno noto come hikikomori, che porta non di rado alla morte non solo spirituale, ma anche fisica del giovane, che non trova altra scappatoia, in fuga da un mondo dal quale si sente oppresso e che impone rigidi canoni di estetica, di vittoria, di bellezza (come se poi ce ne fossero, di canoni) di cui non tutti riescono a sopportarne il peso spirituale. In tale contesto, Kitaro, personaggio dell’anima e del manga Gegege no Kitaro, avrebbe come ruolo da svolgere quello di salvare il ragazzo hikikomori, farlo uscire dal proprio guscio, similmente a quanto fa nelle due opere sopra citate, che combatte contro gli yokai, spiriti maligni, per proteggere gli esseri umani.
Chiude poi la tracklist È tardi, subito prima di Canzone all’uscita. È tardi (che peraltro si apre con il classico annuncio che precede di qualche minuto la chiusura di un museo, o di altri luoghi non necessariamente affini) mette in fila tutta una serie di situazioni in cui Caparezza, pur sentendosi “indietro” rispetto alla società circostante, continua imperterrito senza fermarsi. Un concetto sviscerato anche in Ti fa stare bene, 2017, quando rappa: “sono tutti in gara e rallento, fino a stare fuori dal tempo / superare il concetto stesso di superamento mi fa stare bene”. E a tal proposito, sarebbe utile ricordare di come Caparezza sia sostanzialmente arrivato al successo definitivo oltre i 30 anni, dopo aver realizzato due dischi come Mikimix prima del 2000: uno standard che nel corso degli anni nella discografia italiana e internazionale si è andato abbassandosi sempre di più per quanto riguarda l’età anagrafica, se si pensa che molti suoi colleghi anche nel rap diventano famosi già praticamente in fasce, talvolta da minorenni, pur senza badare all’aspetto della longevità del prodotto che questi ultimi immettono sul mercato musicale.
Considerazioni finali sul disco.
Per quanto riguarda il disco in sé, le considerazioni si sprecherebbero, ma si può provare comunque a esporre un proprio pensiero in merito all’opera.
Sebbene tanti conoscano Caparezza come personaggio per via della sua caratteristica voce “in falsetto” (comunque andata via via a scomparire, soprattutto da dopo Prisoner 709) e della sua capigliatura che gli è valso questo nome d’arte, musicalmente parlando è innegabile che non sia per tutti.
A ben guardare, nonostante brani come Vieni a ballare in Puglia, Fuori dal tunnel, ma anche Non me lo posso permettere e Ti fa stare bene, siano diventate hit riconosciute a livello nazionale, il Caparezza artista quasi rifugge la sovraesposizione, e le sue liriche riflettono la sua voglia di distinguersi a tutti i costi, per creare un’alternativa anche nel suo stesso ambiente musicale (che può essere il rap, ma lo stesso discorso vale anche ingrandendo il raggio d’azione alla musica mainstream/pop). Un’alternativa che riguarda sia l’aspetto musicale, sia l’aspetto testuale.
Sebbene ci siano tali premesse, Caparezza, “commercialmente” parlando, in un modo o nell’altro la sfanga sempre. E questo lo possiamo ricollegare al fatto che la sua musica può (e qui nasce il paradosso) arrivare potenzialmente a tutti, anche se in pochi possono essere coloro che possono capirlo.
Canzone all’uscita, ci dice Caparezza, è una canzone che invita l’ascoltatore a “ritornare” a far visita al suo capa-museo, un po’ come dire “riascoltare” la stessa canzone per una seconda, terza o quarta volta e potenzialmente fino all’infinito per leggerci ad ogni nuovo ascolto una chiave di lettura in più che all’ascolto precedente non era giunto all’orecchio del fruitore. Pennellata dopo pennellata, ascolto dopo ascolto, visita dopo visita, l’ascoltatore può carpirne quante più sfumature possibili, quante più particolarità, curiosità, nozioni, immagini, doppi sensi e giochi di parole che difficilmente possono arrivare ad un ascolto superficiale, i quali spesso inducono le persone ad esprimere giudizi “en tranchant” senza concedere all’opera di arrivare dove deve veramente arrivare, magari offrendo a quest’ultima una rilettura continua.
Museica è un disco di Caparezza, e in quanto tale non necessita di voti o di giudizi in quanto troppo riduttivi del lavoro effettuato. E neanche serve sminuire la fatica (e l’artista) con i soliti commenti in croce quali “geniale”, “inarrivabile”, “insuperabile”. Si tratta di un disco che, “alla maniera di Caparezza”, può offrire tanto a chi decide di approcciarsi al progetto schiacciando play, magari spingendo le persone anche ad appassionarsi al mondo dell’arte visiva, fondamentale per la creazione del disco come abbiamo avuto modo di vedere in queste righe. Tuttavia, se volessimo provare a sintetizzare il progetto con poche parole, potremmo descrivere Museica come un’opera d’arte che si serve dell’arte stessa per creare ancora altra arte, della quale poter dibattere e sulla quale poter sviluppare discussioni, spunti di riflessione ed opinioni. Ed in taluni casi, poter servirsi di essa per arricchire il proprio bagaglio culturale.
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tarditardi · 7 months
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FRANCESCO CAVESTRI in concerto a Milano per JazzMi il 31 ottobre ’23
Martedì 31 ottobre Francesco Cavestri sarà protagonista della serata "Halloween Night" a Milano in occasione dell'8^edizione della prestigiosa rassegna JAZZMI all'interno di una delle più importanti istituzioni culturali a livello internazionale, la Triennale di Milano: alle ore 18 una lezione/concerto (talk) in Sala Agorà dal titolo "Jazz e Hip- Hop due generi fratelli", condotta da Cavestri in solo piano (ingresso libero) e alle ore 19.30 seguirà il concerto in trio all'interno del Teatro della Triennale, con cui la nuova generazione di jazz italiano formata dal trio di Cavestri darà il via al trittico di eventi dell'Halloween Night, che si concluderà con la performance della Sun Ra Arkestra, una delle formazioni più longeve nel panorama del jazz moderno. Cavestri sarà accompagnato da due musicisti tra i più promettenti della scena musicale hip-hop ed elettronica: il bassista Riccardo Oliva e il batterista Joe Allotta. 
Francesco Cavestri, dopo aver presentato il suo progetto in diverse città e Festival con successo di pubblico e di critica sia in Italia - come il Bologna Jazz Festival, il Bravo Caffè e la Cantina Bentivoglio di Bologna,  l'Alexanderplatz e la Casa del Jazz a Roma, Time in Jazz a Berchidda - che a Boston (USA) al Wally's Jazz Club, e aver ricevuto il "Premio Strada del jazz 2023" come il giovane pianista jazz che unisce presente e futuro,  continua il suo tour in una delle più prestigiose rassegne che riporta Milano al centro del jazz. 
La lezione-concerto (talk) attraverserà le origini del jazz e dell'hip hop, passando per gli artisti che più hanno navigato tra i due generi, sviluppando momenti teorici volti alla trasmissione delle conoscenze accompagnati da momenti concertistici e di ascolto che avvicinino i partecipanti all'essenza di questa musica.
Il concerto attraverserà invece diverse atmosfere musicali: dalla presentazione di alcuni brani originali di Francesco Cavestri contenuti nel suo album "Early 17", ad altri appartenenti alla scena hip-hop, new-soul e jazz degli ultimi anni a cui appartengono anche gli altri due musicisti, fino a reinterpretazioni e tributi a giganti come Robert Glasper, John Coltrane, Radiohead e la presentazione di una colonna sonora originale che Francesco Cavestri ha realizzato di recente per RAIplay sound, il tutto  in una continua ricerca dell'innovazione e di un sound all'avanguardia. Durante il concerto verrano presentati anche alcuni brani contenuti nel nuovo album di Cavestri, in uscita a breve, che presenta tra gli altri la collaborazione del grande Paolo Fresu. 
"Il jazz è di per sé un genere che va oltre i generi" dice Cavestri "la naturalezza tipica del jazz segue a uno studio attento, un approfondimento, una consapevolezza…che permette di spingersi fuori dai confini, esplorare" dice Francesco in un'intervista per Rai Radio 1.
"il mio desiderio è che i giovani si avvicinino al jazz con la consapevolezza che è alle radici dei generi che ascoltano, che ascoltiamo, tutti i giorni", queste parole di Francesco, come pure il leitmotiv della sua musica, sono le basi su cui si articola il progetto, con il jazz a fungere da fulcro creativo di una ricerca sonora che indaga a fondo le sue ramificazioni.
Info per acquistare il biglietto :
https://www.ticketone.it/artist/halloween-night/?affiliate=ITT#eventSelectionBox
Qui il video dell'intervista su Rai Radio 1 per la puntata di Radio1Musica:
youtube
BIO
Classe 2003, Francesco Cavestri studia e si dedica allo strumento del pianoforte classico dall'età di 4 anni, per poi entrare a soli 16 anni al corso accademico pianoforte jazz del Conservatorio di Bologna dove si è laureato a pieni voti il 10 luglio 2023. Sbarca giovanissimo negli Stati Uniti, dove ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese, esibendosi a New York in contesti d'eccellenza come il Fat Cat e lo Smalls Jazz Club. Oltreoceano Francesco ottiene importanti risultati, tra cui un percorso di studi al Berklee College of Music di Boston, dove conoscerà un gruppo di musicisti americani che si esibiranno con lui in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston.
Il 18 marzo 2022 esce il suo album d'esordio Early 17 con 9 tracce inedite e i featuring di Fabrizio Bosso e Silvia Donati, una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi del jazz contemporaneo. Cavestri ha poi presentato l'album in due serate al Bravo Caffè, con Fabrizio Bosso come special guest. Ad agosto 2022 partecipa al Festival "Time In Jazz" diretto da Paolo Fresu, portando la sua lezione concerto dal titolo "Jazz / hip hop – due generi fratelli" che presenta anche in diverse scuole e teatri in collaborazione con l'associazione Il Jazz Va a Scuola e dove è ritornato anche questo anno con due eventi.
Da settembre 2022 Francesco sta presentando il suo album "Early 17", registrando il sold out in alcuni luoghi di grande importanza come l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma o la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston e la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna con un suo concerto in trio dove ha presentato il suo prossimo lavoro discografico con la collaborazione di Paolo Fresu e in Piazza Maggiore a Bologna con il suo concerto per il Festival "Strada del Jazz 2023". 
Cavestri sarà in Triennale a Milano con il suo concerto il 31 ottobre per JAZZMI.
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai e ha ricevuto il "Premio Strada del Jazz 2023" come il più grande pianista jazz giovane italiano.
Francesco Cavestri TRIO
Formazione:
Francesco Cavestri, pianoforte e tastiere
Riccardo Oliva, basso
Joe Allotta, batteria
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djs-party-edm-italia · 7 months
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FRANCESCO CAVESTRI in concerto a Milano per JazzMi il 31 ottobre ’23
Martedì 31 ottobre Francesco Cavestri sarà protagonista della serata "Halloween Night" a Milano in occasione dell'8^edizione della prestigiosa rassegna JAZZMI all'interno di una delle più importanti istituzioni culturali a livello internazionale, la Triennale di Milano: alle ore 18 una lezione/concerto (talk) in Sala Agorà dal titolo "Jazz e Hip- Hop due generi fratelli", condotta da Cavestri in solo piano (ingresso libero) e alle ore 19.30 seguirà il concerto in trio all'interno del Teatro della Triennale, con cui la nuova generazione di jazz italiano formata dal trio di Cavestri darà il via al trittico di eventi dell'Halloween Night, che si concluderà con la performance della Sun Ra Arkestra, una delle formazioni più longeve nel panorama del jazz moderno. Cavestri sarà accompagnato da due musicisti tra i più promettenti della scena musicale hip-hop ed elettronica: il bassista Riccardo Oliva e il batterista Joe Allotta. 
Francesco Cavestri, dopo aver presentato il suo progetto in diverse città e Festival con successo di pubblico e di critica sia in Italia - come il Bologna Jazz Festival, il Bravo Caffè e la Cantina Bentivoglio di Bologna,  l'Alexanderplatz e la Casa del Jazz a Roma, Time in Jazz a Berchidda - che a Boston (USA) al Wally's Jazz Club, e aver ricevuto il "Premio Strada del jazz 2023" come il giovane pianista jazz che unisce presente e futuro,  continua il suo tour in una delle più prestigiose rassegne che riporta Milano al centro del jazz. 
La lezione-concerto (talk) attraverserà le origini del jazz e dell'hip hop, passando per gli artisti che più hanno navigato tra i due generi, sviluppando momenti teorici volti alla trasmissione delle conoscenze accompagnati da momenti concertistici e di ascolto che avvicinino i partecipanti all'essenza di questa musica.
Il concerto attraverserà invece diverse atmosfere musicali: dalla presentazione di alcuni brani originali di Francesco Cavestri contenuti nel suo album "Early 17", ad altri appartenenti alla scena hip-hop, new-soul e jazz degli ultimi anni a cui appartengono anche gli altri due musicisti, fino a reinterpretazioni e tributi a giganti come Robert Glasper, John Coltrane, Radiohead e la presentazione di una colonna sonora originale che Francesco Cavestri ha realizzato di recente per RAIplay sound, il tutto  in una continua ricerca dell'innovazione e di un sound all'avanguardia. Durante il concerto verrano presentati anche alcuni brani contenuti nel nuovo album di Cavestri, in uscita a breve, che presenta tra gli altri la collaborazione del grande Paolo Fresu. 
"Il jazz è di per sé un genere che va oltre i generi" dice Cavestri "la naturalezza tipica del jazz segue a uno studio attento, un approfondimento, una consapevolezza…che permette di spingersi fuori dai confini, esplorare" dice Francesco in un'intervista per Rai Radio 1.
"il mio desiderio è che i giovani si avvicinino al jazz con la consapevolezza che è alle radici dei generi che ascoltano, che ascoltiamo, tutti i giorni", queste parole di Francesco, come pure il leitmotiv della sua musica, sono le basi su cui si articola il progetto, con il jazz a fungere da fulcro creativo di una ricerca sonora che indaga a fondo le sue ramificazioni.
Info per acquistare il biglietto :
Qui il video dell'intervista su Rai Radio 1 per la puntata di Radio1Musica:
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BIO
Classe 2003, Francesco Cavestri studia e si dedica allo strumento del pianoforte classico dall'età di 4 anni, per poi entrare a soli 16 anni al corso accademico pianoforte jazz del Conservatorio di Bologna dove si è laureato a pieni voti il 10 luglio 2023. Sbarca giovanissimo negli Stati Uniti, dove ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese, esibendosi a New York in contesti d'eccellenza come il Fat Cat e lo Smalls Jazz Club. Oltreoceano Francesco ottiene importanti risultati, tra cui un percorso di studi al Berklee College of Music di Boston, dove conoscerà un gruppo di musicisti americani che si esibiranno con lui in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston.
Il 18 marzo 2022 esce il suo album d'esordio Early 17 con 9 tracce inedite e i featuring di Fabrizio Bosso e Silvia Donati, una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi del jazz contemporaneo. Cavestri ha poi presentato l'album in due serate al Bravo Caffè, con Fabrizio Bosso come special guest. Ad agosto 2022 partecipa al Festival "Time In Jazz" diretto da Paolo Fresu, portando la sua lezione concerto dal titolo "Jazz / hip hop – due generi fratelli" che presenta anche in diverse scuole e teatri in collaborazione con l'associazione Il Jazz Va a Scuola e dove è ritornato anche questo anno con due eventi.
Da settembre 2022 Francesco sta presentando il suo album "Early 17", registrando il sold out in alcuni luoghi di grande importanza come l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma o la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston e la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna con un suo concerto in trio dove ha presentato il suo prossimo lavoro discografico con la collaborazione di Paolo Fresu e in Piazza Maggiore a Bologna con il suo concerto per il Festival "Strada del Jazz 2023". 
Cavestri sarà in Triennale a Milano con il suo concerto il 31 ottobre per JAZZMI.
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai e ha ricevuto il "Premio Strada del Jazz 2023" come il più grande pianista jazz giovane italiano.
Francesco Cavestri TRIO
Formazione:
Francesco Cavestri, pianoforte e tastiere
Riccardo Oliva, basso
Joe Allotta, batteria
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personal-reporter · 9 months
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Douja d’Or 2023 ad Asti
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Dall’8 al 17 settembre Asti accoglie la Douja d’Or, la manifestazione del vino più attesa dell’autunno italiano, che sarà anche quest’anno diffusa ed itinerante, per raccontare le eccellenze enologiche del territorio nelle piazze, nelle strade e nelle più suggestive dimore storiche della città piemontese. Il vino è ancora una volta l’indiscusso protagonista tra talk, degustazioni, masterclass, incontri, letture, musica e spettacolo per scoprirne tutte le sfumature e offrire a turisti, addetti ai lavori e appassionati spunti di conoscenza e di approfondimento. La Camera di Commercio di Alessandria-Asti ospiterà nel pomeriggio di venerdì 8 settembre l’inaugurazione della Douja d’Or, infatti  alle 17.30 partirà da Palazzo Borello la sfilata inaugurale con i musicisti Diego Borotti, sax tenore, Felice Reggio, tromba, Gianni Virone, sax basso, Stefano Calcagno, trombone, Ruben Bellavia, rullante e percussioni, Alessandro Nicoli, grancassa e percussioni e l’animazione Lindy Hop di The Kitchen Swing. Sempre Palazzo Borello sarà la sede dei Talk in Camera, il 12 settembre alle 18 è in programma l’incontro con Umberto Spinazzola, regista televisivo (MasterChef) e cinematografico, con la proiezione del suo film Non morirò di fame, mentre il 14 alle ore 18.30 sarà la volta di Vamos a la Vigna, con ospite Johnson Righeira, cantante del celebre duo musicale. In programma l’11 settembre dalle 9.30 è una giornata dedicata all’eccellenza della grappa italiana per premiare i vincitori del 40° concorso nazionale Alambicco d’Oro Anag e conoscere da vicino la produzione e l’assaggio responsabile. Il 9 settembre alle 17.30 a Palazzo Mazzetti sarà ospitata una tavola rotonda con tutti i protagonisti della Douja d’Or 2023 per un confronto sul panorama vitivinicolo piemontese, con Luca Morino, compositore, musicista e scrittore torinese che vanta innumerevoli tour in Italia e all’estero e ha all’attivo una vasta discografia sia con il gruppo Mau Mau sia come solista (LucaMor, Morinomigrante). Come già nelle passate edizioni il vino sarà un percorso che lega anche arte e fotografia, infatti la mostra Il Mito delle Rosse,  accoglie una selezione che celebra l’icona assoluta del mondo dell’auto e dalla collaborazione con la mitica azienda di Maranello sono scaturite le immagini delle vetture stradali allora in produzione ed i loro sublimi dettagli, mentre Vite notturne è il frutto dell’esperienza quadriennale vissuta nottetempo nei vigneti, dove il fotografo si trasforma in pittore e scenografo. Nel reportage Settembre astigiano, rivivono grazie al Palio e al Festival delle Sagre la vita medievale, i valori e la tradizione contadine, oltre ad tanta emozioni e sentimenti attraverso frammenti di vita astigiana. Il Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo arricchirà il calendario della Douja d’Or con eventi per approfondire la conoscenza delle grappe prodotte in Piemonte. Tutti i giorni presso l’androne del Palazzo del Comune di Asti di Piazza San Secondo il consorzio proporrà un Banco d’Assaggio delle grappe, lunedì 11 e mercoledì 13 settembre saranno proposti cocktail a base grappa a cura di Il Confessionale Mix Bar e il  13 e il 15 settembre sono in programma, presso il Teatro Alfieri, due degustazioni di 4 diverse grappe abbinate ora alla piccola gastronomia, ora al cioccolato, sotto la guida mastri distillatori e degli assaggiatori professionisti. Novità di quest’anno della Douja d’Or è  il format  5 sensi del vino, con  talk ed esperimenti sensoriali per 5 diverse esperienze in abbinamento ad ognuno dei 5 sensi, grazie a Maurizio DiMaggio di Radio Montecarlo, gli chef del circuito Osti Narranti – AntipAsti, il maestro pasticcere Alessandro Del Trotti, lo scrittore noir Enrico Pandiani, Claudia Sepertino, esperta in Neuromarketing e Comunicazione Olfattiva e lo chef stellato Marcello Trentini. Read the full article
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livornopress · 1 year
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Dal Festival della Magia a Onda su Onda, l'estate 2023 di San Vincenzo è pronta al decollo
Dal Festival della Magia a Onda su Onda, l'estate 2023 di San Vincenzo è pronta al decollo
San Vincenzo (Livorno) 16 maggio 2023 – Dal Festival della Magia a Onda su Onda, l’estate 2023 di San Vincenzo è pronta al decollo Dall’ormai grande classico Onda su Onda al Tuscany on Festival, passando per le serate di approfondimento musicale ‘Tor-re-mi-fa-sol’ con Covergreen, le rassegne di musica classica, lirica e bandistica, le presentazioni di ‘Libri sotto la Torre’, gli appuntamenti di…
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Menek ed il suo "stato di grazia"
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La nuova puntata di Sommessamente, il podcast di Cinque Colonne Magazine vede come protagonista il cantante Menek. Con lui parleremo della sua musica e del suo ultimo brano dal titolo "Grace" che è ora disponibile all'ascolto su tutte le varie piattaforme digitali ma anche in rotazione radiofonica. "Grace", nuovo singolo del cantautore napoletano Menek, è la rappresentazione musicale di uno stato di grazia. Il brano Il suo testo racconta quella sensazione in cui ci si ritrova in alcuni istanti della vita o in rari rapporti interpersonali, unici forse. L'amore è la ragione, l'amore è il perché, ma l'amore, quello reale è viversi, sorreggersi, accarezzare le ferite dell'altro guarendole ogni giorno. "Grace" non è altro che questo, una canzone d'amore, dell'amore vero, di quello che urla in faccia la vita e il dolore, ma che resta sempre e condivide due corpi, un unico cuore e un unico sentire. "Grace" percorre tutte queste dinamiche, dall'estrema felicità alla sofferenza, due anime che soffrono nel corpo e nella mente, ma che si uniscono in questa grazia fisica e mentale, che vive di quell'essenza; una canzone melodica che a volte sussurra e a volte unisce strumenti e copri diversi diventando quasi orchestrale. https://www.youtube.com/watch?v=5nfw2wpl2uw&feature=youtu.be Un approfondimento sul brano di Menek Come lo stato di grazia, "Grace" racchiude tutte le emozioni, la dolcezza, la comprensione, la sofferenza e il sogno. Tutto questo tutto risplende e ci dà sempre un motivo. Anche quando la notte è scura e priva di luce e anche quando la persona amata, quasi non riesce più a sentire sè stessa, l'altro, che vive dello stesso cuore, sarà lì a ricordargli quanto bella e meravigliosa sia, quanto sia elemento essenziale di quella grazia che hanno creato. Ascolta il nostro podcast L'ospite di oggi Menek Menek è l'alter ego musicale del compositore e musicista Domenico Fusco. Nato a Napoli nel 1984, sin da subito dimostra una passione smodata per la musica, cominciando a suonare il piano sin da quando aveva 6 anni; in piena epoca grunge imbraccia la sua prima chitarra elettrica a 14 anni fondando insieme a Fabio Cuoco ed Andrea Di Domenico la band italiana Bliss. All'inizio degli anni 2000 si unisce alla band Dario Bellicoso, e cominciano a girare l'Europa , calcando palchi di tutto rilievo, dal Colostival (Coburg live on stage festival) al Zikkomm Fest del 2002, dove aprono il concerto dei Revolverheld. Partecipano anche al Neapolis Rock Festival, in apertura a Carl Palmer e dopo diverse altre esperienze in band rock e alternative, per le quali ha sempre composto i brani dal testo alla musica, nel 2020 decide di riversare in una chiave esclusivamente personale, tutte le sue emozioni ed ispirazioni, creando il progetto solista Menek. Nella sua vita è riuscito a vedere angoli di mondo lontani, che riporta in musica con uno sguardo consapevole e aperto. Read the full article
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vorticimagazine · 1 year
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Gli ottant'anni di Lucio Dalla
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Gli ottant'anni di Lucio Dalla
Torniamo a parlare di un evento culturale e musicale molto importante.
Un approfondimento interessante era stato già proposto da Vortici.it, in un articolo precedente intitolato: Lucio Dalla. Anche se il tempo passa.
Il protagonista è lo stesso ma questa volta occorre parlare di un avvenimento altrettanto significativo.Arriva a Napoli l’affascinante viaggio nel mondo di Lucio, cantautore iconico, innovativo, immortale, una prerogativa, quest’ultima, propria dei grandissimi artisti. Non esiste luogo migliore per celebrarlo nel giorno del suo 80° compleanno, con la grande mostra - evento ribattezzata per l’occasione: “Lucio Dalla. Il sogno di essere napoletano”, dedicata al suo genio umano e musicale, in corso dal 4 Marzo al 25 Giugno 2023 al MANN - il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, tra le istituzioni culturali più antiche e importanti al mondo. Un viaggio che parte dall’infanzia e ripercorre un percorso straordinario di vita e memoria collettiva, al ritmo delle note delle sue straordinarie canzoni. Non è stato facile raccontare in un’esposizione cinquant’anni di storia. Tutto nasce da una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino umano e artistico di uno degli artisti italiani e internazionali più amati. Lucio Dalla ha segnato in modo assolutamente unico e innovativo la storia della musica italiana. Un cantore di vita e di suoni che con graffiante ironia e sguardo poetico ha conquistato il cuore di tutti; non era solo musicista ma anche attore, scrittore, regista teatrale, amante dello sport e appassionato di motori, danza, opera lirica, pittura, letteratura, all'attivo un numero impressionante di interessi. L’esposizione è curata da Alessandro Nicosia, insieme alla Fondazione Lucio Dalla. In mostra documenti, foto, copertine dei dischi, video, oggetti, abiti di scena, locandine dei film a cui ha partecipato, manifesti, la ricca collezione di cappelli e berretti, che consentono di scoprire l’intimità di Lucio e vivere la forza della sua anima e della sua musica. La mostra è suddivisa in dieci sezioni: La sua musica, Famiglia - Infanzia - Amicizie - Inizi musicali, Dalla si racconta, Il clarinetto, Dalla e Napoli, Il cinema, il teatro, la televisione, Dalla e Roversi, Universo Dalla, Il museo Lucio Dalla.Dalla e Napoli è la sezione inedita dedicata al rapporto tra il cantante e il capoluogo campano.Di Napoli Dalla apprezzava la folla tra i vicoli, gli odori della cucina, i suoni, le voci, il dialetto, amato a tal punto da studiarlo tre ore a settimana per più di dodici anni. Amava gli scorci sul mare, un mare che navigava spesso con la sua barca Brilla&Billy. Aveva poi un legame profondo con Diego Armando Maradona. Il campione gli aveva donato un orecchino che Dalla indossava sempre volentieri e anche la sua maglia della nazionale argentina – esposti in mostra per la prima volta. Dalla invece gli donò un rosario che conservava dai tempi in cui era negli scout, oggetto che Maradona a sua volta, apprezzò moltissimo. Ad arricchire l’esposizione un importante catalogo edito da Skira che contiene storia, immagini e anche un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere nel profondo il suo carattere ecclettico. La mostra, promossa dal MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), diretto da Paolo Giulierini, e Fondazione Lucio Dalla con il Ministero della Cultura, si avvale della collaborazione e del sostegno della Regione Campania. L’esposizione fa parte delle iniziative programmate, nell'ambito degli eventi “Il MANN per la città” e vede la partecipazione di Archivio Luce Cinecittà con il patrocinio della RAI e la collaborazione tecnica della SIAE Società Italiana degli Autori e degli Editori, Universal Music Publishing Group. Immagine di copertina: Ministero della Cultura Read the full article
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lamilanomagazine · 2 months
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Cinque giornate di Milano, le iniziative della città per il 176esimo anniversario
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Cinque giornate di Milano, le iniziative della città per il 176esimo anniversario. In occasione del 176º anniversario delle Cinque Giornate di Milano, che si celebra dal 18 al 22 marzo, la città è pronta a coinvolgere cittadine e cittadini con un programma ricco di iniziative. Lunedì 18 marzo alle ore 10.30 davanti al Monumento alle Cinque Giornate, nella piazza omonima, le autorità civili e militari celebreranno la memoria dei caduti di quelle gloriose giornate di insurrezione contro la dominazione austriaca con la deposizione delle corone di alloro e l'esecuzione del Silenzio. Per il Comune di Milano sarà presente la Vicesindaco Anna Scavuzzo che consegnerà il "Primo Tricolore" nelle mani degli allievi della Scuola Militare Teuliè, in memoria del sostegno offerto dagli allievi dell'allora Imperial Regio Collegio dei Cadetti ai cittadini milanesi insorti. Il vessillo, che nel 1848 sventolò sulla guglia più alta del Duomo (e ancora oggi una bandiera tricolore sarà issata sulla medesima guglia della Madonnina), sarà esposto presso la sede della Scuola Militare. Si potrà visitare da lunedì 18 a venerdì 22 marzo, dalle ore 13 alle ore 14 e dalle ore 17 alle ore 19 con ingresso da corso Italia 56. Gli allievi custodiranno ''Il Primo Tricolore'' per tutti i cinque giorni e lo restituiranno al Comune sabato 23 marzo in occasione del loro giuramento all'Arco della Pace. Dal pomeriggio del 18 marzo a venerdì 22, con orario 10-17, sarà possibile visitare liberamente il monumento alle Cinque Giornate opera dello scultore Giuseppe Grandi e la Cripta. Sarà un'occasione preziosa per approfondire e conoscere questo importante luogo di memoria, attualmente oggetto di un progetto multidisciplinare di restauro e valorizzazione culturale promosso da Comune di Milano, Università degli Studi di Milano e Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, volto a restituire dignità e identità ai caduti per l'indipendenza di Milano. Sono già esauriti i posti per le visite guidate al Monumento organizzate ogni anno per la ricorrenza. Il programma di eventi per le Cinque Giornate coinvolgerà diverse sedi museali e luoghi della città tra cui: Palazzo Moriggia - Museo del Risorgimento, la Galleria di Arte Moderna, il Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco, il Museo "I Tesori della Ca' Granda" e la Cripta sotto la Chiesa dell'Annunciata. Iniziative anche al Parco Formentano e per le vie del quartiere Brera. Le Cinque Giornate di Milano a Palazzo Moriggi - Museo del Risorgimento Il Museo del Risorgimento, l'Archivio e la Biblioteca delle Civiche Raccolte Storiche conservano numerose testimonianze delle Cinque giornate di Milano: dipinti, cimeli, pubblicazioni, fondi d'archivio, stampe, proclami. In occasione della ricorrenza di tale importante episodio della storia milanese, le Civiche Raccolte Storiche offrono un ricco programma per raccontare, da differenti punti di vista, questa vicenda. Ci saranno dialoghi con storici, visite in Museo, trekking urbani e momenti di approfondimento musicale, tutti condotti da professionisti. L'Istituto propone inoltre per l'occasione la pubblicazione di un "Quaderno delle Civiche Raccolte Storiche" dedicato ad un dipinto iconico delle Cinque Giornate, realizzato dal pittore Carlo Stragliati e ad un approfondimento sul ruolo delle donne durante questo momento storico. Il programma Martedì 19 marzo dalle 17.30 alle 18.15 La memoria del 1848 a Milano. Momenti di un lungo percorso Incontro con Mariachiara Fugazza, Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo Sala Conferenze di Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti Mercoledì 20 marzo dalle 13 alle 13.30 "23 marzo 1848". Un dipinto di Carlo Stragliati nella Milano di fine Ottocento. A cura di Silvana Citterio Vicepresidente Iris, rete Milanosifastoria Museo del Risorgimento Ingresso libero fino a esaurimento posti Prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] entro il giorno prima dell'evento . L'incontro fa parte del ciclo di approfondimenti mensili gratuiti del Museo "Fai pausa nella storia" Venerdì 22 marzo ore 15 - sabato 23 marzo ore 16.30 - domenica 24 marzo ore 11 Nelle vie delle Cinque Giornate Percorso per adolescenti e adulti dal Museo del Risorgimento ad alcuni dei luoghi in cui si sono svolti gli episodi salienti di quei giorni della storia di Milano. Acquisto biglietti online su www.spazioaster.it Sabato 23 marzo ore 15 Un pianoforte sulle barricate Visita con laboratorio musicale per famiglie con bambini 7-12 anni in collaborazione con il Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco. Acquisto biglietti online su www.spazioaster.it Domenica 24 marzo ore 15 Le Cinque Giornate della musica Percorso storico-musicale per adulti in collaborazione con il Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco. Acquisto biglietti online su www.spazioaster.it GAM - Galleria D'arte Moderna Martedì 19 marzo ore 16 I 5 giorni che cambiarono la storia Un percorso per mostrare come anche nella letteratura e nell'arte si esprimessero i sentimenti contro il governo austriaco. Protagonisti saranno Alessandro Manzoni, Francesco Hayez, Cristina di Belgioioso e le opere "I profughi di un villaggio incendiato" di Domenico Induno e "La leggitrice" di Magni. Acquisto biglietti online su www.spazioaster.it Parco Formentano - Municipio 4 Sabato 23 marzo dalle ore 15 alle 17 Rievocazione storica delle Cinque Giornate di Milano Il Municipio 4, in collaborazione con l'Associazione Napoleonica d'Italia organizza una rievocazione che andrà a focalizzarsi su alcuni episodi delle Cinque Giornate, tra cui la richiesta di tregua del 21 marzo 1848 da parte del generale Radetzky, rifiutata dal Consiglio di guerra, l'ultimo assalto a Porta Tosa e la ritirata dei reparti austriaci. I rievocatori saranno perfettamente equipaggiati con gli abiti storici del periodo e saranno impegnati in parti recitate e simulazioni di combattimenti, anche con l'utilizzo di armi sceniche. Accesso libero. Per informazioni: [email protected] - www.comune.milano.it/web/municipio-4 Dal 18 al 22 marzo 2024 Visite guidate al Museo "I Tesori della Ca' Granda" e alla Cripta sotto la Chiesa dell'Annunciata Anche l'ospedale Policlinico partecipa alle celebrazioni organizzando visite guidate al museo "I Tesori della Ca' Granda" e alla Cripta sotto la Chiesa dell'Annunciata, che dal 1848 al 1895 accolse i resti dei caduti in battaglia. Prenotazione obbligatoria a [email protected] Giorni e orari: lunedì 18 marzo, ore 16; martedì 19 marzo, ore 12 e ore 16; giovedì 21 marzo ore 12 e ore 16; venerdì 22 marzo, ore 12. Ingresso da via Francesco Sforza 28. Per informazioni www.policlinico.mi.it/beniculturali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tempi-dispari · 1 year
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IMO: l'intollerabile mercato di interviste, recensioni, notizie...
Diverso tempo addietro mi è capitato di scrivere un articolo (link) in riferimento ad un fatto che ha portato scompiglio nell’ambiente musicale. Correva il 2016, se non erro, lontani da covid, vaccini, limitazioni varie. Uscì la notizia che esisteva un tariffario per le recensioni. Perché ritirare fuori l’argomento a sei anni di distanza? Perché la cosa non pare essere rientrata. Anzi, si è ulteriormente aggravata. Ogni giorno arrivano alla redazione decine di email che chiedono recensioni, segnalazioni di eventi, di pubblicazione di dischi o singoli, interviste.
Ebbene diverse di queste chiedono se c’è qualcosa da pagare ‘perché molti lo fanno’, ci scrivono. Molti lo fanno? E perché? A quale titolo? Per quanto ci riguarda tutto il materiale che ci arriva in redazione è pubblicato in forma del tutto gratuita. Non ci permetteremmo mai di chiedere dei soldi. Con quale diritto lo dovremmo fare? Perché abbiamo un sito, dei profili social? Non credo sia condizione sufficiente per domandare un riscontro economico. Ma neppure se avessimo milioni di visitatori al giorno sarebbe giusto farlo. Una cosa è certa, il lavoro è lavoro e deve per forza essere retribuito.
Non dovrebbe esistere il volontariato in certi settori. Per questo non abbiamo collaboratori. Non possiamo permettercelo. Non possiamo pagarli. Tuttavia non devono e non possono essere le band, gli uffici stampa, i promoters a dove pagare per vedere pubblicata una notizia. Soprattutto, ripeto, pagare a fronte di che cosa? Nessuno paga per il nulla. Quindi se io artista dovessi pagare per una recensione, il minimo che dovrei avere garantito è una vastissima diffusione della stessa.
La questione si aggrava, poi, se si pensa che chi paga vuole magari anche sentirsi dire cose positive e non negative. Quindi, eticamente, dove sta la correttezza di chi scrive? Io penso che prima di poter chiedere anche un solo centesimo, si debba poter garantire un certo tipo di servizio. Diversamente, si tratta di fregatura. TD non è in una situazione diversa da tutte le altre realtà che supportano la cultura. Anche noi dobbiamo trovare il modo di restare in piedi, di sopravvivere, pagare le bollette. Ma mai ci sogneremmo di farlo sulle spalle degli altri operatori. Soprattutto, ma ci sogneremmo di farlo senza poter garantire il massimo riscontro possibile.
Ma qui si va in un altro ambito. Io pago un ufficio stampa che deve ottenere questo genere di risultato. Non la testata, il blog o la pagina. Non siamo il mainstream, non lo facciamo per i soldi. Lo facciamo perché ci crediamo. O almeno, così dovrebbe essere. Il modo di sopravvivere lo si trova. Esiste il crowdfunding, le donazioni, gli abbonamenti. Esistono le inserzioni, i banner, che non sono i servizi. Sono prodotti pubblicitari a tutti gli effetti. Il cercare di lucrare sugli operatori è una cosa davvero misera. Un’azione che non fa bene a nessuno. Ripeto, neppure se si fosse la realtà editoriale più seguita al mondo, lo si dovrebbe fare. Si è sempre nella posizione di poter scegliere cosa pubblicare e cosa no.
Se così non fosse verrebbe meno il senso stesso di questo lavoro. Qui ci potremmo addentrare in un ginepraio senza fine. Potremmo chiamare in causa centinaia di appassionati che si sbattono pubblicando decine e decine di post al giorno senza un progetto, senza una line, senza consapevolezza di come fare per dare effettivamente una mano al nostro mondo. Questo, come tutti i lavori, richiede preparazione, studio, approfondimento. Non basta essere un appassionato di musica.
Si deve anche essere in grado di pianificare, porsi un obiettivo. Senza contare che si dovrebbe anche essere capaci di creare contenuti. Sono questi che fanno la differenza. Milioni di post non sono contenuto. Così come milioni di like. Anche se si lavora nell’underground e per l’underground si deve essere dei professionisti. O, almeno, se non professionisti, quantomeno professionali. È questa una grave pecca del nostro mondo, l’approssimazione. Il fatto di dire ‘ma si, tanto lo faccio nel tempo libero e tutto va bene’. No, non va bene nulla. Anche per questo stentiamo a decollare come universo.
Perché ci si ferma alla superficie. Dove poi compaiono personaggi che ti chiedono soldi per vedere pubblicata una news che ti porta tre visualizzazioni. Se tutti vogliamo vivere in questo mondo, si deve cambiare passo. Artisti, band, uffici stampa, operatori, sono tutti professionali. Nessun organizzatore di concerti proporrebbe mai uno spettacolo approssimativo. Così come nessun gruppo andrebbe a suonare se non fosse sufficientemente preparato. Perché, allora, chi dice di voler supportare l’underground si può permettere di essere approssimativo, amatoriale, superficiale e chiedere anche dei soldi per questo?
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seoul-italybts · 2 years
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[✎ ITA] Articolo : Weverse Magazine Gli Artisti Partecipanti a 'Indigo' di RM 1a parte __Kim Doheon | 25.11.22 ⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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Gli Artisti Partecipanti a 'Indigo' di RM : 1a parte
Ecco a voi gli artisti che hanno collaborato all'album solista di RM: Kim Sawol, Colde, Youjeen e Park JiYoon
ARTICOLO by Kim Doheon @ Weverse Magazine
L'entusiasmo per l'album di RM, Indigo, si sta scaldando, non solo perché è il suo primo progetto che non sia una mixtape, ma anche per la lista di collaborazioni rilasciata finora. Con così tanti artisti partecipanti—dalle leggende della scena musicale americana ad artisti indipendenti coreani—è difficile fare previsioni riguardo il sound dell'album. Nell'attesa dell'uscita di Indigo, il 2 dicembre, i critici musicali Kim Doheon e Kang Ilkwon ci aiuteranno a conoscere meglio le collaborazioni contenute nell'album, attraverso questo approfondimento in 2 parti.
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Kim Sawol (“Forgetful - ft. Kim Sawol”)
Qualche tempo fa, RM ha consigliato – in una sua storia Instagram - “Leica”, una traccia dall'album Epik High Is Here (2021), del longevo gruppo hip hop degli Epik High. A quel brano ha partecipato niente meno che Kim Sawol. Gli Epik High, artisti per cui RM nutre moltissima ammirazione, hanno chiesto a Kim Sawol di lavorare con loro a quella traccia e, con le sue parole, l'artista ha saputo catturare e dipingere al meglio una vita solitaria e difficile: “Fai questo e ti odiano, fai quello e ti odiano, non c'è mai un giorno di pace”. Kim Sawol ha iniziato la sua carriera da cantautrice nel 2012 e sa affrontare le sciocchezze del quotidiano con testi poetici e e una vocalità spezzata ed agrodolce. Sia i fan della musica indie che la critica andavano già matti per i suoi lavori come parte del duo Kim Sawol X Kim Haewon, risalenti al 2014. Seguì poi la decisione di dedicarsi alla carriera solista e l'artista si è presa del tempo per lavorare a tre album, 2 EP e due raccolte di live per parlare delle sue gioie e solitudini. Nel suo primo album solista, si è creata un alter-ego chiamato Suzanne per meglio esprimere il groviglio di emozioni che la giovane cantautrice, allora ventenne, stava provando; nel suo secondo anno di carriera solista ha cantato di ciò che c'è di buono – ma non sempre bello e felice – nelle storie d'amore attraverso l'omonimo album, Romance, e poi ha pubblicato Heaven, nel tentativo di dare un nome al desiderio e al senso di impotenza e sofferenza che lo accompagnano. Era praticamente impossibile che RM—lo stesso RM che ha collaborato con eAeon a “Don’t”—si lasciasse sfuggire la sua musica. Il titolo della traccia cui hanno collaborato significa “Sbadato”—ma voi non ve ne dimenticherete tanto facilmente.
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Colde (“Hectic – ft. Colde”)
Il cantautore Colde ha iniziato, nel 2015, come parte del duo offonoff insieme a EOH, ma ha raggiunto la fama nel 2018 come artista solista grazie al brano “Your Dog Loves You”. Colde passa con facilità dal rap al cantato e sa interpretare generi molto diversi come l'hip hop, il lo-fi pop, l'R&B e il jazz con una vocalità che sa di amore, tenerezza, decisione e della fredda, solitaria aria notturna. A parte i suoi progetti solisti, Colde lavora anche con altri artisti attraverso le sue etichette musicali WAVY, Layered Island e PYRAT. Ha, inoltre, un buon rapporto con RM, il quale gli ha regalato un'opera di Heesoo Kim - uno degli artisti preferiti da RM - in occasione dell'inaugurazione della Wavy. La loro canzone si intitola “Hectic” e mi chiedo come sarà. Non ci resta che aspettare e vedere se il brano sarà energico come “Freedom”, la canzone di debutto di Colde, o più simile a “Paint Over”, un brano cui ha lavorato per il nuovo album del leggendario Choi Baek Ho, di prossima uscita, in cui le parole di Colde si dipanano una ad una, accompagnate dai sublimi accordi di chitarra.
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Youjeen (“Wild Flower – ft. Youjeen”)
La prima esibizione tenuta da Youjeen, vocalist dei Cherry Filter, quest'anno è stata sul palco dell'Incheon Pentaport Rock Festival. Sono già passati 25 anni da quando la band si è formata, nel 1997, ma il suo rock emozionante ha saputo far breccia nell'umidità rovente di agosto a velocità supersonica, affatto arrugginito. È solo vedendo quante persone tra il pubblico cantavano le sue canzoni all'unisono, che ho veramente realizzato quanto popolare e ispirante sia sempre stata. Chiunque sia nato negli anni '90 in Corea ricorderà sicuramente successi come “Sweet Little Kitty”, “Touch My Ruin Heart”, “Flying Duck”, “Moonlight Boy” e “Happy Day” e come abbiano riempito di colore i loro anni da studenti. Le canzoni dei Cherry Filter erano giovani, piene di speranze, sogni, amore, passione, rimorsi e sospiri. Ci hanno tenuto compagnia quando eravamo ragazzini e ora continuano ad implorarci di uscire dalle nostre vite noiose di adulti. Il titolo della canzone cui ha lavorato con RM non fa riferimento a fuochi d'artificio multicolore, ma ai fiori selvatici che possiamo trovare, in autunno, passeggiando per il parco.*
[*불꽃 (bulkkot = fiamma, fuoco d'artificio) e 들꽃 (deulkkot = fiore selvatico) suonano simili perché hanno la sillaba “kkot” in comune, n.d.t.]
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ParkJiYoon (“No.2 – ft. Parkjiyoon”)
Io ho la stessa età di RM e ricordo tre diverse Park JiYoon. La prima è la Parkjiyoon del suo periodo d'oro—intorno al 2000, quando ha rilasciato “Coming of Age Ceremony”. All'inizio, Parkjiyoon era piuttosto semplice e faceva canzoni allegre, ma quando ha rilasciato “Coming of Age Ceremony”, indossando abiti succinti e cantando “Non sono più una ragazza”, sotto la guida del produttore JY Park, è cambiato tutto. Eppure Parkjiyoon aveva solo 18 anni, allora, ed era ancora troppo giovane per un'immagine K-pop così provocante, e la musica che l'artista voleva fare era molto lontana e diversa da quel brano. La seconda Parkjiyoon che ricordo è quella che, nel 2009, ha lasciato la JYP Entertainment per dare inizio alla sua prima vera carriera solista con il rilascio di “The First Flower Again”. Nel cantaree a perdifiato quel nuovo tipo di canzone che, per tanto tempo, aveva conservato nel suo cuore, ha saputo arrivare ai cuori dei giovani, soli in un mondo difficile. Questa è la versione dell'artista che ci ha accompagnato fino al suo album più recente, parkjiyoon9. E, infine, arriviamo alla Parkjiyoon che, nel 2013, si è unita all'etichetta Mystic ed è pasata a canzoni più leggere come “Beep”, “Mr. Lee” e “Yoo Hoo”. Ora, a 25 anni dal suo debutto, che tipo di Parkjiyoon possiamo aspettarci da “No. 2”? La cosa certa è che quest'artista, che sia io che RM ammiriamo da tanto tempo, continua ad essere se stessa nonostante una carriera piena di colpi di scena.
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koufax73 · 2 years
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Indie Jungle: sabato protagonista lo Studio Murena
Indie Jungle: sabato protagonista lo Studio Murena
Prosegue l’appuntamento settimanale con Indie Jungle, il programma di approfondimento musicale che propone dodici puntate monografiche per altrettanti concerti dedicati al pubblico televisivo. Lo Studio Murena è il protagonista della nuova puntata che andrà in onda sabato 5 novembre alle ore 20.10 su Sky Arte (canale 120 e 400 di Sky) e sarà disponibile in streaming su NOW e on demand.Nato a…
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stefandreus · 2 years
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Ricordi belli (non è facile quando non sei a casa tua a sentire neo-psychedelic music di sera.)
I miei ricordi belli?
la cameramilla. i gatti (dimenticati cavolo...come ho potuto scordarmi di citarli???). il natale quando ancora ci fregava qualcosa. le avventure nel deserto-campo dietro casa de nonna. Le fumate ...da solo ok, ma a scopo mistico-terapeutico e di approfondimento musicale. il pianoforte. quando credevo di contare qualcosa per...vabè. la prima pianta coltivata. l'odore della campagna d'estate, la sera.
quando non esistevo come essere senziente, anche questo direi che semmai non è nè negativo nè positivo ma è il centro focale da cui si snoda 'sto casino quindi buttiamoci pure questo.
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usmaradiomagazine · 2 years
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𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 - Monografie oltre ai generi 𝗦𝘆𝗹𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗕𝘂𝘀𝘀𝗼𝘁𝘁𝗶: 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁à 𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲 𝗶𝗻 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 🎧 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓 La nuova stagione de La Musica come Pratica dell’Impossibile inaugura con un approfondimento sulla figura del compositore, uomo di teatro, pittore, scenografo e costumista fiorentino Sylvano Bussotti. Proprio le sue numerose personalità artistiche ci permettono di definirlo come “quinta essenza” della creatività in un continuo confronto geniale con una classicità musicale che trascendete storicismi. È la consueta voce dell'autore Michele Selva ad accompagnarci in questo viaggio nel segno della libertà del gesto: dall’arte figurativa, al teatro fino alla composizione. È proprio il palcoscenico teatrale ad affascinare Bussotti fin dalla più tenera età, a cinque anni scopre la musica attraverso gli studi di violino perfezionati al conservatorio, un insieme di fondanti epifanie creative in cui sono stati determinanti il fratello Renzo e lo zio materno Tono Zancanaro, entrambi pittori.Nel 1949 a Padova approfondisce da autodidatta lo studio della composizione e si trasferisce successivamente a Parigi, dove nel biennio 1956-1958 inizia a frequentare i corsi privati di Max Deutsch e incontra Pierre Boulez e Heinz-Klaus Metzger, che lo conduce a Darmstadt, dove conosce John Cage e da lì rimane affascinato dalla filosofia del compositore americano, la quale sembra offrirgli una strada alternativa alla scuola di Boulez ed intraprendere con fermezza il percorso che lo porta all’aserialismo. Un’influenza importantissima quella dei pittori in casa Bussotti, fin dal ragazzo infatti, Sylvano lavora alla composizione musicale così come al disegno e alla pittura, che lo porta ad allestire mostre d’arte in vari paesi del mondo. Dall’attività concertistica si sviluppa poi l’esperienza teatrale che gli permette di occuparsi anche di cinema e televisione. Nel 1984 nasce a Genazzano la B.O.B ovvero la BUSSOTTIOPERABALLET sintesi della sua esperienza creativa costituita da spettacoli di teatro musicale contemporaneo che trovano fama e respiro internazionale attraverso concerti, spettacoli e mostre d’arte. Questa è solo una parte del mondo di Sylvano Bussotti che vi invitiamo a conoscere o riscoprire attraverso questa nuova monografia in musica.Si ringraziano l’autore biografico Luigi Esposito e Rocco Quaglia, animatore inesauribile del pensiero bussottiano. Un programma a cura di Michele Selva Regia di Alessandro Renzi Fotografia tratta da “You turned the tables on me” (1974-1981, Roberto Masotti)
𝑺𝒚𝒍𝒗𝒂𝒏𝒐 𝑩𝒖𝒔𝒔𝒐𝒕𝒕𝒊 - 𝑹𝒐𝒃𝒆𝒓𝒕𝒐 𝑴𝒂𝒔𝒐𝒕𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒂𝒎 🎧 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓 🎶 𝐒𝐂𝐎𝐏𝐑𝐈 𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐀𝐋𝐄 - La Musica come Pratica dell'Impossibile
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