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#giuseppe bazzani
proartsblog · 1 year
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Pieta by Giuseppe Bazzani (1690-1769)
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jacopocioni · 4 days
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Lo Struscio Fiorentino Sabato 20 aprile 2024: Camposanto dei Pinti
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Foto del Gabelliere Alfonso Fornabaio La seconda passeggiata dello Struscio Fiorentino del 2024 si è svolta presso Camposanto dei Pinti sito in via degli Artisti al civico 2. A questo LINK si può trovare tutto il programma 2024. Data le notevoli prenotazioni di strusciaioli veterani e novizi la visita è stata divisa in due turni: il primo alle 14.30 e il secondo alle 15.30. Purtroppo la giornata in termini metereologici non è stata delle migliori e la visita si è accompagnata alla pioggia, un maltempo che ha generato anche alcune defezioni di qualche strusciaiolo. Mentre l’Alfiere Maggiore Umberto Panti, assieme al Gabelliere Alfonso Fornabaio, raccoglievano nuove adesioni e rinnovi, il primo gruppo si è inoltrato nel cimitero. La visita si è dimostrata davvero valida. I volontari della misericordia composti da Roberta Scarano, Donata Scarselli e Barbara Affolter, coadiuvate dal custode del Cimitero Augusto, hanno permesso di conoscere non solo la storia del luogo, ma anche una serie di aneddoti e curiosità sulle sepolture e sulle sculture presenti. Innanzi tutto è stata spiegata la nascita di questo cimitero. Date le nuove ordinanze dell'epoca, che vietavano le sepolture entro le mura della città, la Confraternita della Misericordia si attivò per trovare un luogo dove poter seppellire i confratelli. Fu il Granduca Leopoldo II che concesse in data 11 luglio 1824 un terreno adiacente il vecchio cimitero dello 'spedale di Santa Maria Nuova. Lo stesso 'spedale, a seguito di accordi, cedette il suo terreno che riunito a quello della Misericordia dette origine al Cimitero dei Pinti. Il nome "Cimitero dei Pinti" o "di Porta ai Pinti" deriva proprio dal fatto che era posizionato fuori dalla Porta ai Pinti.
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Foto del Gabelliere Alfonso Fornabaio Nell'arco di due anni, dal 1837-1839 l'ingegnere Paolo Veraci ristrutturò il cimitero dandogli un aspetto di stile classico attraverso la realizzazione di due loggiati semicircolari che si riunivano al centro in una cappella dedicata all'Immacolata Concezione. Al progetto iniziale seguì l'ammodernamento dell'architetto Michelangelo Maiorfi che tra il 1878 e il 1886 il quale aggiunse due aree laterali e una facciata in stile classico. Le guide ci hanno illustrato alcune tra le personalità che hanno trovato in questo cimitero l'ultima dimora, come Giuseppe Barellai o Emilio De Fabris, o ancora Pietro Benini, l'ingegnere che fu il primo vero inventore del motore a scoppio presso la Fonderia del Pignone; ne racconta la Madonna delle Cerimonie Gabriella Bazzani in questo articolo: Il pignone e il primo motore a scoppio. L'ultima tumulazione avvenne nel giugno del 1896 con la sepoltura di Emilio Lapi.  Il cimitero verte, purtroppo, in cattive condizioni ed avrebbe bisogno di manutenzione, cosa di cui il Comune di Firenze si ben guardato dal provvedere. Invitiamo quindi a visitarlo e a pagare quei dieci euro di biglietto che poca cosa sono per il fiorentino curioso, ma tanto possono fare nel migliorare le condizioni di questo luogo storico e monumentale. Queste alcune fotografie del Mastro Iconografo Gianni Degl’Innocenti Balsicci:
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thine-art-gallery · 3 years
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The Ecstasy of Saint Teresa (~1745) by Giuseppe Bazzani
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rossodimarte · 3 years
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Giuseppe Bazzani (1690–1769), Dead Christ mourned by Seraphim.
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Giuseppe Bazzani (1690–1769)
Trionfo di Nettuno e Anfitrite
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ars-videndi · 5 years
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Giuseppe Bazzani (Mantua 1690 - 1769), Pietà with Mary Magdalene, after 1750, oil on canvas, 94.9 x 141.7 cm
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artesplorando · 6 years
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Giuseppe BAZZANI-The Ecstasy of St Therese 1745-50 Oil on canvas, 76 x 60 cm Szépmûvészeti Múzeum, Budapest 
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medievalpoc · 6 years
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Guiseppe Bazzani
La Fille de Jephté (The Daughter of Jephthah)
France (c. 1750s)
Musée du Louvre | photo via supernaut.info
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mayolfederico · 4 years
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ventitré settembre
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Giuseppe Bazzani, Sant’Antonio da Padova con il Bambino Gesù, 1740-1750
  Autobiografia
Quando, raramente, parlava di se stessa, mia madre raccontava: Lamia vita è stata triste e calma, sempre in punta di piedi camminavo. Ma quando mi arrabbiavo e pestavo un po’ i piedi, le tazze della mamma sulla credenza si mettevano a tintinnare e io dovevo sorridere.
Raccontava che al momento…
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hadrian6 · 3 years
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The Ecstasy of Saint Theresa. 18th.century. Giuseppe Bazzani. Italian 1690-1769. oil/canvas.     http://hadrian6.tumblr.com
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mrinalkantimajumder · 3 years
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POMPEO GIROLAMO BATONI
On this day of 25th January, Pompeo Girolamo Batoni (25 January 1708 – 4 February 1787) was born in Lucca, Italy.
He was a painter who displayed a solid technical knowledge in his portrait work and in his numerous allegorical and mythological pictures. The foreign visitors travelling Italy and reaching Rome during their "Grand Tour" made the artist specialize in portraits. Batoni won international fame largely thanks to his customers of noble origin, kings and queens of Poland, Portugal, and Prussia, the Holy Roman Emperors Joseph II and Leopold II, Popes Benedict XIV, Clement XIII, Pius VI, Elector Karl Theodor of Bavaria, and many more.
Batoni's style took inspiration from French Rococo, Bolognese classicism, and the work of artists such as Nicolas Poussin, Claude Lorrain, and Raphael. As such Pompeo Batoni is considered a precursor of Neoclassicism.
Pompeo Batoni apprenticed with Agostino Masucci, Sebastiano Conca and/or Francesco Imperiali. 
Batoni owed his first independent commission to a sudden storm, when Forte Gabrielli di Gubbio, count of Baccaresca took cover under the portico of the Palazzo dei Conservatori on the Capitoline Hill. Here the count met Batoni, who was drawing the ancient bas-reliefs and the paintings of the staircase of the palace.  Gabrielli was so awed by his talent that he offered him to paint a new altarpiece for the chapel of his family in San Gregorio Magno al Celio, the Madonna on a Throne with Child and four Saints and Blesseds of the Gabrielli family
His notable followers include Vincenzo Camuccini, Angelo Banchero , Benigno Bossi , Paolo Girolamo Brusco , Antonio Cavallucci , Marco Cavicchia, Adamo Chiusole, Antonio Concioli , Domenico Conti Bazzani , Domenico Corvi , Felice Giani , Gregorio Giusti, Gaspare Landi , Nicola Antonio Monti , Giuseppe Pirovani , Pasquale Ciaramponi,  Carlo Giuseppe Ratti,  Henry Benbridge  Maria Cosway  Ivan Martos , Johann Gottlieb Puhlmann, and Johannes Wiedewelt .
The painter Benjamin West, while visiting Rome would complain that Italian artists "talked of nothing, looked at nothing but the works of Pompeo Batoni".
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jacopocioni · 3 months
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Bagni antiche terme Peppini
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 Vi sarà capitato più volte, trovandovi in Piazza del Limbo, di notare un palazzetto, in Borgo SS. Apostoli, che affaccia sulla piazza e che sulla facciata ha una scritta:  “BAGNI NELLE ANTICHE TERME”. Si tratta in effetti di un piccolo stabilimento termale, in funzione nell’Ottocento e fino ai primi anni del Novecento. Nel 1826 il Signor Antonio Peppini acquistò alcune case, appartenute nel Trecento agli Altoviti, isolate dagli altri edifici da diversi chiassi o vicoletti. Queste case furono tra i beni della famiglia Altoviti fatti confiscare da Cosimo I quando, nel 1554, Bindo di Antonio Altoviti fu dichiarato ribelle, e vennero date da amministrare ai Capitani di Parte. Antonio Peppini le fece abbattere e al loro posto fece costruire questo palazzo, progettato da Telemaco Bonaiuti.
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Un'idea bizzarra, quella di costruire uno stabilimento termale in pieno centro? Mica tanto… si dà il caso che proprio lì, ai tempi della Firenze romana, sorgeva uno degli impianti termali della città e dunque il richiamo ai passati fasti era più che evidente. Delle antiche terme romane non vi sono oggi resti visibili in superficie, furono distrutte prima dalle invasioni barbariche e poi dalle ricche famiglie fiorentine che utilizzarono, come era usanza a quel tempo, le antiche pietre romane per erigere le loro case-torri che sono numerose lungo Borgo SS. Apostoli.  Peppini, con il consenso del Magistrato civico, fece chiudere nel 1826 vari vicoli, comprendenti il chiasso dei Cencetti, che giravano attorno al fabbricato. 
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Giuseppe Formigli, nella sua guida del 1849, descrive così lo stabilimento:  "Il sig. Antonio Peppini ha formato uno stabilimento di bagni, costruito nei fondamenti delle antiche Terme, edifizio Romano, che ha dato nome ai suddetti odierni bagni. In questa interessante intrapresa, egli ha avuto pensiero sopra tutto di ottenere la proprietà, e l'eleganza conveniente ai costumi moderni, come pure alla scelta di una posizione centrale. Il dì 1 Luglio dell'anno 1826 fu aperto questo stabilimento, i pregi, e i vantaggi del quale sono stati generalmente sentiti, le quali cose fanno sì che è frequentatissimo non tanto dai fiorentini quanto dai forestieri. Le tinozze furono poste al primo piano dietro il parere dei più valenti fisici onde evitare l'impressioni troppo sensibili delle temperature diverse, il che diede luogo alla costruzione di una elegante scala che conduce alle due gallerie ove sono gli stanzini rispettivamente destinati per i sigg. uomini, e per le sigg. donne, dove si gode di tutta la libertà e di qualunque comodità possibile. I bagni sono caldi, o freddi, temperati, a qualunque grado a seconda del desiderio dei sigg. bagnanti, o a forma del bisogno. Vi si trovano ancora dei bagni a vapore, dei bagni composti ad imitazione di quelli di acqua minerale e delle sorgenti termali le più in uso non solo in Toscana come altrove, fedelmente eseguiti, secondo le ricette dei medici. Sonovi ancora delle docce interne ed esterne di acqua pura, o di acqua composta secondo il genere della malattia, e tali che se ne può fare uso ancora durante l'inverno, allorché sarebbe impossibile di soggiornare alle vere terme". Il centro termale, che ad onor del vero era più apprezzato dai forestieri che dai fiorentini, chiuse definitivamente nel 1912.
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Ancora oggi, a fianco del palazzetto, si può notare una targa di marmo, che ricorda la chiusura dei vicoli: ANTONIO PEPPINI CHIUSE QUESTI VICOLI CON FACOLTÀ ACCORDATAGLI DAL DECRETO DEL MAGISTRATO CIVICO DI FIRENZE L'ANNO 1826.
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Gabriella Bazzani Read the full article
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cma-drawing · 3 years
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Madonna and Child with Saints, Giuseppe Bazzani , 1700s, Cleveland Museum of Art: Drawings
Size: Sheet: 29.2 x 39.3 cm (11 1/2 x 15 1/2 in.) Medium: pen and brown ink and brush and gray wash, with traces of black chalk and brush and brown wash
https://clevelandart.org/art/1960.72
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Giuseppe Bazzani (1690–1769)
“La Maddalena penitente”
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ultimavoce · 5 years
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Il settecento mantovano: Giuseppe Bazzani
#GiuseppeBazzani ammanta con la sua poetica il settecento mantovano unendo a un’imago ufficiale un sentire intimo.
Giuseppe Bazzani (1690-1769), artista mantovano nato alla fine del Seicento, si presenta quale un interprete lucido e acquiescente dello stilema neoclassicheggiante.
Le sue atmosfere attingono al lascivo barocco commisto a una sensibilità di effigie veneta che prelude a una nuova narrativa, tipica settecentesca, in cui gli echi classici stigmatizzano il figurativismo.
La chiesa di S. Barnabasi…
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hellovadimme · 3 years
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Лондонская Национальная галерея
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