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#la mas draga solo las mas
vonxodd · 1 month
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C-PHER // 'la más religiosa' runway ❥ la mas draga solo las más
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dragsource · 28 days
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SIRENA ✶ la más draga : solo las más episode 02 'la más religiosa'
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clubkidandcollectives · 2 months
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spaceboxingpsycho · 1 month
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C-PHER!!!!!!!!!!!!!!
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fabiochampioraro · 3 months
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No aspè, non sapevo nulla di sta cosa delle farfalle, puoi spiegare?
certo che posso anon, scusa se sarà una risposta un po' lunghina.
Allora...in primis la ginnastica ritmica è uno sport che ricerca la perfezione e richiede ore di duro allenamento (in genere almeno 6/8 per 6 giorni a settimana) e per performare al meglio, e non infortunarsi, bisogna essere più o meno in un range di peso. Non so se hai familiarità con come funziona la nazionale di ritmica, il gruppo (a differenza delle individualiste che si allenano nei loro club fino alle gare) è formato a Desio da ginnaste provenienti da diverse società scelte dall' allenatrice.
La suddetta allenatrice è dal 1996 Emanuela Maccarani. Con lei la squadra ha iniziato vincere molto, ma anni fa hanno cominciato ad uscire cose abbastanza problematic presentate come niente di che. Ad esempio nel suo libro "la farfalla dell'est" Anželika Savrajuk ha scritto che veniva punita se la domenica, suo giorno libero, la vedevano fare dei piccoli sgarri nella dieta tipo mangiare un gelato.
Il botto è avvenuto nel 2019, quando Anna Basta (plurimedagliata mondiale, europea, coppa del mondo) si è ritirata a soli 19 anni, nella ritmica si è senior a 16, ancora relativamente giovane. Poco dopo ha cominciato a parlare del suo problema di anoressia, pubblicando anche sui vecchi messaggi a sua madre ai tempi della nazionale, rivelando di essere stata così depressa da arrivare a pensare di togliersi la vita, il tutto senza che le sue ex compagne dicessero nulla, anzi l'hanno unfollowata passando da super amiche, sorelle, famiglia a paria.
Negli stessi anni altre giovani ginnaste passate da individualiste alla squadra da poco si sono ritirate misteriosamente. Nel 2022 Anna Basta, Nina Corradini e poi anche Giulia Galtarossa hanno deciso di denunciare sia pubblicamente con un' intervista sia al tribunale coni gli abusi ricevuti dalla maccarani e l' assistente tishina. L' attuale squadra ha risposto a queste accuse praticamente accusando chi ha avuto il coraggio di parlare di averlo fatto solo perché non erano abbastanza brave da arrivare in alto (incredibile lo so) e di essere invidiose, che loro erano quelle che stavano soffrendo.
Il tutto è finito in un niente dato che la sentenza è stata che gli abusi erano "per troppo amore", si hai letto bene, e la maccarani è ancora lì ad allenare ricevendo i più alti riconoscimenti dalla federazione.
Oltre ai detti abusi maccarani ha sempre avuto un ego enorme, spesso quando la squadra non vince l'oro per lei è colpa dei giudici biased verso altri paesi, e cerca di far ricadere il, raro, riflettore sulla ritmica solo sulla squadra e non sulle individualiste. Per fare ciò ha portato o dato più attrezzi ad individualiste meno forti al posto di altre, tolto spazi ad allenatrici delle individualiste tipo Spela Dragas dell' udinese o Julietta Cantaluppi di fabriano che dopo aver allenato Raffaeli che ha vinto ori e medaglie a world cups, europei e mondiali si è talmente rotta che è andata ad allenare all'estero.
Spero di essere stata abbastanza comprensibile, se hai altre domande sono qui.
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gotaholeinmysoull · 2 years
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vi gggiuro la darei senza neanche pensarci a Smaug
troppo figo come drago
certo cattivo stronzo un po’ pazzerello ma io ci scoperei solo come draga, mica me lo terrei come compagno scherziamo
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somebodyelse7 · 1 month
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Estoy recordado todo lo que fuimos, es un lindo sentimiento, es agradable saber que pudiste sacar todo lo mejor de mi, nunca había visto ese lado en el que yo podía amar incondicionalmente no conocía ese lado mío en el que tenia una prioridad más importante que yo mismo, y era verte feliz
Pero sabes es aquí donde pienso y analizo el porqué nunca pudimos ser los dos contra el mundo porque a pesar de que estuviésemos juntos éramos tan distantes. Por momentos creía en nuestro futuro en lo que tú y yo lograríamos juntos. esto sonara absurdo pero en muchos momentos tú me hacías sentin fuerte como si cada obstáculo que tuviese fuera fácil de superar si estabas tu y ahi fue donde entendí que el amor que te tenia se estaba transformando en dependencia sentía que te necesitaba para ser feliz pero me equivoqué no te necesito para ser feliz tú y yo podemos ser feliz sin estar juntos y me alegra que así sea porque el destino no nos quiso juntos y fue gracias a eso que aprendi a valorarme más
A pesar de que nunca nos despedimos no entendía porque cada lágrima mía cargada con temor y rabia, creo porque mis palabras llenas de ilusiones no impedían que me dejases ir, nunca lo creí posible irme de tu lado.
Me culpaba de todo sentía que todo lo que yo hacía o decía solo te alejaba más creí en promesas qué tal ves fueron reales en un momento pero que no pude cumplir y me aferraba a la idea de que volverías por mi.
Pero espere y espere por tanto tiempo alimentando una ilusión de algo que nunca pasó y aún así sabía que tú estabas mejor sin mi porque tú me lo dijiste yo no era tu lugar de paz y eso me hacía sentir un dolor inmenso el saber que no te podía hacer feliz pero sabes algo entendí que no es tu culpa, si no mía.
Solo fuimos dos personas que no supieron ser, debimos entendernos mejor y fallamos y de estos errores se sufre pero se aprende y ahora se que ya no eres el que conocí y yo no soy a quien conociste
Somos dos personas llenas de experiencia nueva en la cual aplicaremos como enseñanza en futuras decisiones.
Ya ha pasado un año desde que te conocí y no me arrepiento absolutamente de nada, pero, nuestra unión se rompió el no saber de ti era un castigo para mi, me duele demasiado el pensar que estarás con alguien nuevo y que lo amaras como me amabas a mi, pero ahora entiendo que está bien que puedas amar a quien sea y que esta bien que tu corazón le pertenezca a alguien mas.
Mientras te digo esto por mi mente pasan esos recuerdos bonito de los dos, las veces en que teníamos dudas de si ser o no ser o las veces que juntos haciamos que el tiempo de detuviese, los tiempos juntos viendo la más draga o RuPaul en el apartamento de tu amigo y en tu casa bonita o nuestras salidas al parque omar en las cuales al ver tus ojos veía cómo se iluminaban por lo bonito que te parecía y lo bien que decías que te gustaba ir allá, amaba el tiempo contigo.
Pero fallamos al no seguir con nuestro camino correcto fallamos al creer que el amor que sentiamos era el mejor nos fallamos y nos lastimamos y eso ocasionó que ese amor no fuese suficiente para ti y para mi, pero estoy contento.
No sé si leas esto pero te dire la verdad estoy feliz por lo que estarás haciendo de tu vida cumple todas tus metas viaja a el país en que querías ir a vivir y crea tu futuro con alguien que te ame igual o incluso más de lo que yo te ame yo haré lo mismo cumpliré mis sueños pero créeme que te recordaré siempre porque fuiste y serás el amor más grande que pude tener y por eso este es mi último adiós
Porque debo soltar lo que nunca volverá y es de este modo que decido decirte que te amo espero este mensaje te llegue a ti de alguna manera y cuando lo leas recuerdes que te ame y que me amaste y que ese amor nos formó y ahora somos dos grandes personas que no están juntas pero saben que es amar bonito
Te amo mi cielo bonito y siempre lo haré.
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lamilanomagazine · 4 months
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Toscana, ambiente: Commissione in visita al porto di Viareggio
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Toscana, ambiente: Commissione in visita al porto di Viareggio In commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, guidata da Lucia De Robertis, non solo espressione di parere - sul Bilancio preventivo economico annuale 2023 e pluriennale 2023-2025 dell'Autorità portuale regionale – ma soprattutto una riflessione a tutto tondo sulla vicenda dell'insabbiamento nel porto di Viareggio, fenomeno che ha causato il naufragio contro gli scogli del peschereccio Milù l'8 gennaio scorso; con la conseguente protesta dei pescatori e con la draga che non funziona come dovrebbe. Di "situazione inaccettabile e di necessità di rimettere i pescatori in grado di lavorare" ha parlato Massimiliano Riccardo Baldini (Lega), cui si è unito il vicepresidente Alessandro Capecchi (FdI): "dopo il naufragio all'ingresso del Porto, esprimere un parere sul bilancio preventivo 2023 è la certificazione plastica di un sistema scardinato dalla realtà". Da qui l'urgenza di poter incidere sul piano degli investimenti e di trovare una soluzione in tempi brevi, "auspicando uno sforzo aggiuntivo per risolvere la questione", come sottolineato da Francesco Gazzetti (Pd), cha ha anche chiesto aggiornamenti sulle realizzazioni legate agli altri scali marittimi. "La prossima settimana propongo di poter effettuare una visita al Porto di Viareggio – ha affermato la presidente De Robertis – per renderci conto di quanto accaduto e per poter assolvere al nostro ruolo nel migliore dei modi". Proposta accolta con favore dai commissari, accanto alla sollecitazione di Capecchi di convocare "una sessione della commissione, dedicata all'approfondimento del sistema portuale nel suo complesso". Nel corso dei lavori, la commissione ha anche approvato all'unanimità una mozione in merito alla valutazione sismica degli edifici pubblici dell'Alto Mugello. L'atto, a firma dei consiglieri reggellesi Elisa Tozzi (FdI) e Cristiano Benucci (Pd), impegna il Presidente e l'esecutivo regionale a proseguire nell'attività di indagine e di verifica sugli edifici pubblici per la loro messa in sicurezza da rischio sismico, con particolare riguardo a quelli localizzati nelle aree a maggior vulnerabilità sismica, come l'Alto Mugello, per individuare le priorità di intervento e definire la programmazione di specifiche risorse da destinare all'adeguamento antisismico degli edifici esistenti e, in questo senso, a favorire la partecipazione dei comini dell'Alto Mugello al bando pubblico relativo al finanziamento di interventi strutturali di prevenzione sismica su edifici pubblici, recentemente approvato. La mozione parte dal ricordo della scossa di terremoto che ha colpito lo scorso 18 settembre il comune di Marradi, interessando anche altri comuni della zona, per poi ricordare le azioni di ricognizione e di mappatura, operate dalla Regione, degli edifici di importanza strategica, ricadenti nelle aree a maggior rischio sismico. In particolare la mozione fa riferimento ad una deliberazione della Giunta regionale, dell'agosto del 2021, con la quale venne approvato il documento di indirizzo per la prevenzione sismica (Dips) e ad un successivo decreto dirigenziale di approvazione dell'elenco degli edifici pubblici censiti nell'ambito della ricognizione, prevista dalla suddetta deliberazione, che costituiva la base sulla quale effettuare future selezioni, finalizzate all'assegnazione di contributi per interventi di prevenzione sismica; un elenco dove comparivano dieci edifici ubicati nell'Alto Mugello. Infine l'atto fa riferimento ai contenuti della recente delibera della Giunta regionale, dello scorso mese di novembre che, definendo i criteri e la metodologia per la selezione ed il finanziamento di interventi strutturali di prevenzione sismica su edifici pubblici, mette a disposizione 9 milioni e 955mila euro per l'attuazione del relativo bando pubblico, approvato con decreto dirigenziale dello scorso dicembre ed oggetto dell'impegnativa della stessa mozione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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abr · 2 years
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marco taradash@mrctrdsh Sarà pure il meno amato negli Usa e il meno rispettato in Europa, ma con Joe #Biden l’Occidente ha ritrovato dopo decenni una guida sicura e intelligente. Replying to @mrctrdsh:  Massimo Guidi @mas_gui Semplicemente non ci sarebbe stata la guerra. Non è difficile da capire. Ci possono arrivare anche i piddini e le piddine. Massimo @Massimo44439013 Da lei mi aspettavo qualcosa di più intelligente povera italia ecco perché andiamo alla deriva. Giuseppe @Giusepp77171140 Si è visto l’incipit in Afganistan … veramente illuminato!   sauro @sauro59529780 Ma va là...non è che dobbiamo dire stupidaggini per forza...😂😂😂   Ermes Girardi @girardi_ermes Ma veramente pensa quello che ha scritto? Realizzare Insieme @Realizzareinsie Questa e’ mondiale 😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂
Taradash draga lettori più che consenso, con uscite LUNARI.  Non è la prima che mi fa. O gode della dote della comicità SURREALE, oppure è solo il classico liornese sopravvalutato (”ma come te vengono ‘ste battute !”), pronto a sostituire il servo Cerasa alla direzione de IlFoglio subalterno alla Linea. #verilibberalidelpd
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vonxodd · 26 days
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C-PHER // 'la más suertuda : el violoncello' ❥ la más draga solo las mas 03
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dragsource · 3 days
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LA MAS DRAGA SOLO LAS MÁS ♡ 'LA MUY MÁXIMA' RUNWAY EP 06
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clubkidandcollectives · 2 months
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515chichenitza · 4 years
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Recuento histórico
El Templo de Kukulkán, fue construida y fundada por los itzaes, un pueblo maya proveniente del oeste de México, que emigraron a Yucatán en el siglo IV. Se estima que fue construida durante el periodo del Clásico (300 d. C. y 950 d. C.) alrededor de los años 435 y 455 d. C. Momento en que la cultura maya se encontraba en procesos migratorios debido a problemas políticos y de sobrepoblación. Su arquitectura es una mezcla de las culturas del Altiplano central y al estilo Puuc (sierra o cordillera de cerros bajos). 
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Los Mayas se caracterizaban como una civilización que les encantaba darle vida a sus construcciones por medio de significados, el Templo de Kukulcán no es la excepción, se considera que este templo fue construido para adorar a Kukulkán (la representación maya de Quetzalcóatl), una figura en forma de serpiente, aunque también se le atribuye la influencia del Sol. Durante los equinoccios del 21 de marzo y del 21 de septiembre, se logra ver a Kukulkán perfectamente alineado con la pirámide (de la punta hasta la base), es una sombra dividida en 13 espacios de luz y de forma triangular. Los 13 espacios corresponden a una de las medidas de los tiempos armónicos del sol en el calendario maya y no solo eso;
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•    está construida en 9 plataformas que representan los 9 niveles del inframundo  
•    4 plataformas con 91 escalones que juntos forman 364 (número de días del año)
•    4 escalinatas que representan los 4 puntos cardinales   
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Posteriormente en el siglo XVI después de la conquista de Yucatán, el conquistador español Francisco de Montejo y el franciscano Diego de Landa, realizaron las primeras visitas y confirmaron su existencia. Pasaron mas de tres siglos que este templo permaneció escondido en lo más profundo de la selva, fue hasta el año 1875 que fue descubierto, hubo mucho interés por parte de estudiosos y viajeros para plasmar su experiencia por medio de libros. Edward H. Thomson originario de Estados Unidos, fue uno de ellos (exploradores) que llego a Yucatán en busca de la ciudad pérdida. Compro la Hacienda donde se encontraba Chichén Itzá porque en ese momento el territorio se encontraba a nombre de Juan Sosa. Adquirió el lugar e instalo una draga en la orilla del cenote sagrado, donde extrajo diversos artefactos de gran valor histórico que vendió ilegalmente, y gracias a la intervención mexicana fueron devueltos los objetos. Thompson murió en el año 1935 donde la propiedad paso a manos de sus herederos, pero el Instituto Nacional de Antropología e Historia tiene la jurisdicción, el control, la exploración y el mantenimiento del sitio arqueológico. En 1988 fue inscrita como patrimonio de la Humanidad por la UNESCO y en 2007 fue reconocida como una de las 7 Nuevas Maravillas del Mundo.
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LA FLOTTA
Il mare è lievemente increspato, tanto da far sentire la sua presenza soltanto quando arriva a sbattere contro la chiglia delle navi, quel suono soffice ed ovattato, difficile da carpire per un orecchio poco esperto, verrebbe carpito da qualcuno alla balaustra , ma nessuno si sporgeva più dalla balaustra per mirare quella vasta distesa chiamata mare o per ascoltare la musica delle onde, nessuno più veniva interrotto nel mezzo di profondi pensieri dallo stormire di un gabbiano, oramai solo poche persone, per sbaglio, si avvicinano alle vecchie balaustre unte di ruggine che tenevano a stento i loro colori originari  e rimanevano lì inutilizzate ad evidenziare un limite scomparso da tempo, inutile segnalazione, visto che nessuno oramai aveva più voglia di guardare il paesaggio, e anche se ogni tanto si sentiva un tonfo sordo venire dalla nebbia, tutti erano presi da un eterno ripetersi di gesti quotidiani, che non gli permetteva di fare altro se non di rifare azioni uguali a quelle che avevano fatto il giorno prima, quasi fosse l’ unico modo per sentirsi vivi in mezzo a quella vastità di mare, questa quotidianità che chiamano vita tranquilla, ma che somiglia più ad una morte.
Si racconta che tutto iniziò in un giorno di sole: molti dei potenti della terra avevano deciso di fare un’ uscita in barca insieme per discutere d’ affari, e se ne stavano a discutere sui loro yatch quando si alzò una un nebbia così fitta, densa, opaca, lattiginosa, da sembrare un muro vero e proprio, ed è logico pensare che con un fenomeno così potente in atto, e con tante migliaia di dollari che galleggiavano sotto forma di navi, nemmeno il più esperto dei marinai avrebbe avuto il coraggio di muoversi a simili condizioni per riportare quella flottiglia a terra, così quegli uomini  chiamarono subito, acidi come non mai, chiedendo ai loro sottoposti di farsi indicare la via del ritorno o semplicemente di essere trainati a riva da qualche draga, ma qualsiasi cosa venisse usata contro quella nebbia niente riusciva a diradarla: le draghe perdevano l’ orientamento delle bussole e la possibilità di comunicare con
l‘ esterno, riuscendo in prossimità della nebbia a parlare, per la durata della batteria, solo con coloro che stavano all‘ interno della nebbia, e per quanto ci si sforzasse quella nebbia sembrava impenetrabile, addirittura un costruttore di climatizzatori giapponese aveva provato a costruire una megalitica ventola per spostare quell’ ammasso grigio, ma la nebbia era rimasta lì e non si era mossa di un millimetro. Così i sottoposti dei miliardari, che non a caso erano sottoposti, pensarono di essere autorizzati a fare recuperi in grande stile, così ignorando i consigli dei capitani di bordo per avvicinarsi e fare entrate trionfali sui ponti delle navi dei loro superiori avevano fatto fare improponibili manovre alle loro navi, rimanendo così bloccati a loro volta e mentre questi rimproveravano i sottoposti che rimproveravano i capitani di bordo per non averli avvertiti, continuavano ad arrivare persone per salvare quelle persone, ma coloro che andavano a salvarli lo facevano di più per una ricompensa di salvataggio che per altruismo, e inesorabilmente tutti quelli che venivano e tentavano di salvare questi rimanevano bloccati o persi a loro volta, e tutti tentavano di accendere un qualsiasi tipo di fonte luminosa a bordo, che dopo un lieve bagliore si spegneva improvvisamente con un piccolo lampo, che non lasciava segni di bruciato, ma solo
l’ ennesima delusione per non riuscire a diradare la nebbia.
E così le persone rimaste all’ interno della nebbia, stanche di tentare e dopo tante delusioni, si organizzarono per riuscire a sopravvivere sulle navi con le derrate alimentari portate da terra, e dormendo per non sprecare energie in attesa di una risposta, di una luce che potesse indicare una qualsiasi direzione, e cosse qualcuno di questi si fosse sporto da una balaustra avrebbe potuto vedere migliaia di navi ferme:canoe, barche a remi, barche a vela, catamarani, battelli, draghe da fiume e draghe da porto, traghetti, pescherecci con reti a strascico e a braccia, petroliere e navi da trasporto, transatlantici, incrociatori, fregate, portaerei,
tutti fermi nella loro placida sorte.
Tanti non sopportando più quella situazione si erano tuffati in mare, qualcuno aveva addirittura staccato delle scialuppe, per tornare, ma pochi ne erano riusciti a rimettere piede su un ponte e chi tornava veniva chiamato pazzo, perché diceva  che la luce per riuscire a far scemare la nebbia non doveva venire dall ‘ esterno, ma  dall ‘ interno, da coloro che stavano all ‘ interno della nebbia e che questa se ne sarebbe andata appena gli uomini sarebbero riusciti ad avere la mene chiara.
Sembrava che la terra preoccupata per ciò che poteva scaturire da quelle menti che avrebbero dovuto custodire il mondo lo stavano distruggendo, e distruggevano anche se stessi, e tutto pensando al loro presente, a ciò che stava per accadere loro e non a ciò che sarebbe accaduto, così la terra aveva deciso di imprigionare l’ umanità in quella prigione di grigio, sperando che questo avrebbe reso più responsabili gli uomini, che ora marcivano dormendo, dopo aver perso l‘ ultima speranza .        
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paoloxl · 4 years
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Il 31 ottobre Ltf deve per la prima volta espropriare tre terreni in alcune località sopra Mompantero..
“Alle 6,30 il ritrovo lanciato dalla comunità montana è al cimitero di Mompantero, alla salita per Urbiano; i comitati, invece, che la domenica pomeriggio organizzano una “merenda sinoira” in centro al paese, invitano a presidiare lo svincolo sopra il ponte del Seghino, da cui si diramano le due uniche strade che premettono di raggiungere in auto i siti indicati, già a partire dalla notte, mentre alle 4 del mattino del 31 è convocato l’appuntamento per chi andrà a presidiare i terreni in oggetto. […] Dall’ora di cena il camper no tav e una cinquantina di resistenti si preparano a presidiare la zona. Il camper è parcheggiato al bivio, la strada non è molto praticata dai residenti, quindi, pur lasciando libero il passaggio, può essere spostato in mezzo alla strada a chiudere l’accesso con una manovra sola ed immediata. Si organizzano i turni e le strategie. Si valuta l’idea di barricare d a subito la strada. […] A rafforzare la convinzione, che già non manca, si vede il tetto di una casa che porta una scritta NO TAV enorme. Strategicamente la posizione che i resistenti occupano è ideale, le forze dell’ordine avrebbero dovuto agire in salita […] Nella notte si registrano un paio di macchine della Digos che prontamente vengono respinte dai presidianti posti al primo blocco no tav. Alle 4 giungono sul posto il resto dei no tav. […]
I giornali titolavano l’uso di 1000 poliziotti per la giornata, per una volta i titoli non sono solo sensazionalista. […] Alle 8 scatta l’ora dello scontro, le forze dell’ordine iniziano a salire in massa verso il presidio, è un fiume di caschi blu quello che i resistenti hanno davanti capeggiato da agenti della Digos e dal vicequestore Sanna in divisa. Sono accolti dai no tav dietro alla prima barricata fatta di massi e posizionata bel oltre il ponte del Seghino e a due tornanti dal bivio.
Le forze dell’ordine dichiarano di dover passare , nella lunga colonna di mezzi è presente anche una draga che ha il compito di rimuovere le barricate, gli amministratori dal canto loro dichiarano la volontà di resistenza, i presidianti si schierano incordonati e in blocco dichiarano altrettanto. I dirigenti della questura elencano i reati che si stanno per commettere ma ciò non ha l’effetto desiderato, inizia la battaglia: in maniera ridicola con un “permesso” Sanna capeggia l’avanzata dei centurioni: il contatto è immediato, pensano di farcela in poco tempo e con la scelta di spingere senza caricare, inizia il confronto che non avrà fine. Centimetro per centimetro si gioca una battaglia che sarà storica, il numero delle forze dell’ordine surclassa di gran lunga i no tav, ma la determinazione no, si indietreggia un passo per volta facendo sudare ogni piccola avanzata ai poliziotti che dopo poco fanno il primo cambio facendo passare in avanti gli scudi di plexiglass, ma il risultato non cambia la battaglia è sui centimetri. In 50 contro 100 a cambio sistematico non passano. […]
Ad un certo punto qualcosa cambia nel confronto sulla strada del Seghino, la strenua resistenza dei no tav fa sì che il ponte sia ancora lontano, ma ad un tratto un boato e una forza incredibile si aggiunge ai 50 impavidi, centinaia di persone sono giunte in aiuto, a cooperare per la resistenza, sono arrivati dai sentieri, ci sono anche gli amministratori, che vengono accolti da spinte poliziesche e per qualcuno c’è anche qualche calcione.
“La situazione ora è eccellente, la tenuta è massima, tra tutti c’è stanchezza, ma la forza nasce dall’essere comunità in lotta, non c’è mediazione il futuro ce lo giochiamo a spinta.” […]
Nel confronto due ragazzi sono stati presi dalle forze dell’ordine, malmenati e portati alla caserma di Susa per essere denunciati. La notizia è giunta al presidio di Mompantero, che si organizza per non far passare la macchina che li dovrebbe trasportare in caserma, l’opposizione al passaggio genera una carica a cui i presidianti resistono con determinazione.
Nel corso della giornata due vigilesse saranno malmenate e denunciate per resistenza a pubblico ufficiale, a fianco dei sindaci dei rispettivi comuni, mostravano con orgoglio il vessillo dei loro paesi resistendo alle pressioni delle forze dell’ordine.
Il confronto si sposta sul ponte del Seghino, sotto scorre il rio Graduglia, senza barriere laterali, i manifestanti si preparano all’avanzata delle forze dell’ordine. I sindaci chiedono un forma di simil fair play, chiedendo alle prime fila di fare qualche passo indietro per evitare il fosso. E’ lì che si giocherà la sfida finale, ed è da lì che le forze dell’ordine dopo 3-4 tentativi desisteranno. Nessuno cede, non c’è paura del ponte e in tutti i no tav cresce la consapevolezza che sia quello il luogo deputato all’ultima strenua resistenza. La polizia, per accedere al ponte, tenta per molto tempo di sradicare completamente il guard rail, e quando ci riesce lo getta da parapetto dentro il fiume. […]
Il confronto rimane serrato, mancano due curve a raggiungere il luogo deputato al blocco della notte, ma non avanzano di un metro, anche se fosse, prima di arrivare al bivio sono state costruite almeno 6 piccole barricate, e alcune macchine dei residenti sono di traverso. Si pensava che se anche fossero passati a piedi, i mezzi e le pietre avrebbero impedito il passaggio dei mezzi della ditta incaricata di picchettare. […] Al sito del Seghino Superiore intanto la situazione migliora di ora in ora, c’è sempre più gente che dopo aver costruito un’enorme barricata di tutto rispetto, fronteggia la polizia salita con enormi difficoltà a piedi da Urbiano. I manifestanti in cima alla salita , la polizia in equilibrio sotto, non provvederanno mai a passare dopo un primo e unico tentativo andato decisamente male. […] Al ponte la situazione di stallo, continua ad arrivare gente che porta notizie e rifornimenti la Valle è in mobilitazione totale, alcune fabbriche sono in sciopero, alcuni negozi chiudono per accorrere ad Urbiano, le stazioni di Bussoleno e Borgone sono bloccate il traffico internazionale è interrotto.
Nell’ultimo fronteggiamento scatta l’orgoglio dei valligiani, invece che tenere la spinta delle forze dell’ordine le si spinge via e ritornano all’imbocco del ponte, li resteranno.
Una squadra di carabinieri era salita tempo prima da dietro il blocco delle forze dell’ordine in salita era la squadra che andava a dar manforte al Seghino Superiore agli sfortunati colleghi.
Quando giunge al ponte la notizia del completo ritiro dei militari dalla postazione, i presidianti avvertono della discesa delle truppe. Stupidamente, giunte al sentiero da dove erano salite decidono di mettere in atto una vera e propria provocazione pretendendo di passare dal presidio, dall’ingresso alle spalle dei manifestanti. Sono subito bloccati dalla barricata rinforzata immediatamente, e dai resistenti che si preparano a fronteggiarli. Sono minuti di tensione, i militari sono determinati, i loro superiori sordi alle richieste degli amministratori.
I caschi blu imbracciano manganelli e fucili lacrimogeni per vincere l’empasse. Una frenetica mediazione porterà ad accettare il passaggio sotto un’umiliante raffica di insulti e tra due cordoni di valligiani che li fanno sfilare sotto le bandiere. Particolarmente contrariati, i militi visiere e passamontagna calati passano lanciando minacce di ogni genere, ma nessuna paura delle loro missive, oggi la Valle è determinata.
Le ore passano nel dubbio sul da farsi, le ore 19 sono il limite all’invasione dei terreni alcuni avvocati del movimento confermano ed agiscono tramite un giudice con una richiesta di illegittimità, a cui la legge risponderà quattro giorni dopo con esito negativo. Gli amministratori parlando con le forze dell’ordine ricevono garanzie del ritiro alle 19, è ormai buio e dopo una breve consultazione il presidio decide di fidarsi delle norme. Ricevendo rassicurazioni, con poca fiducia nei dirigente della questura, si scioglie il presidio dopo aver contrattato la discesa in massa, a piedi e in macchina, verso gli altri. […] La scelta di andarsene è un po’ sofferta, ma i manifestanti si accorgono di non poter andare oltre e per molti le norme giuridiche hanno ancora un valore, le forze dell’ordine accettano di lasciar scendere tutti, la strada era stata parzialmente liberata dalle centinaia di mezzi parcheggiati, il corteo di macchine e persone sfila in discesa gioioso ma attento a movimenti dei militari. […] Arrivati a Mompantero è festa, gli eroi del Seghino vengono accolti da applausi e urla di gioia, la pioggia condisce il momento. Il movimento ha vinto non sono passati.”
da “NO TAV: La Valle che resiste”
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Imágenes aéreas del avance de la minería ilegal en la Amazonía
Una significativa expansión de los brotes de minería ilegal en las tierras indígenas amazónicas, en Brasil, comenzó a emerger desde enero de este año. Así lo confirman las imágenes satelitales analizadas por BBC News Brasil. Los indígenas y ambientalistas atribuyen este avance -visto en diferentes partes en los estados de Pará y Roraima, en el norte de Brasil- a las declaraciones del presidente Jair Bolsonaro a favor de la explotación de minerales en tierras indígenas y a lo que consideran un debilitamiento en la lucha contra los delitos ambientales por parte del gobierno. El brote de minas se produjo en un momento en que el Instituto Nacional de Investigación Espacial (INPE) ha afirmado que existe una alta tasa de destrucción en la Amazonía, lo que ha sido cuestionado por el presidente Bolsonaro, quien dijo que la publicación de datos sobre deforestación podría afectar las negociaciones internacionales del país. Las imágenes evaluadas por la BBC son de Planet Labs, una compañía estadounidense que mantiene en órbita más de 100 satélites y toma fotografías diarias del mundo. La actividad fue monitoreada en tres de las tierras indígenas brasileñas que más sufren la extracción ilegal de oro: Kayapó, Munduruku (ambas en Pará) y Yanomami (en Roraima y Amazonas). Los tres territorios ocupan un área equivalente a la del estado de São Paulo y albergan algunos de los tramos más conservados de la Amazonía brasileña. Julio de 2019
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Enero de 2019
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La BBC comparó imágenes tomadas a principios de este año de las zonas afectadas por el trabajo de las minas, identificadas por la BBC o por grupos de monitoreo de actividades, con otras fotografías de las últimas semanas. En los tres territorios monitoreados hubo un aumento de la zona de acción de las mineras. El fenómeno se produjo tanto en las minas de oro viejas -algunas creadas hace más de una década- como en las creadas más recientemente. Las fotografías se enviaron a dos especialistas en imágenes satelitales: al geólogo Carlos Souza Jr., de Imazon (una organización sin fines de lucro que se dedica a la conservación de la selva amazónica); y al geógrafo del software de inteligencia empresarial Arcplan, Marcos Reis Rosa. Ambos confirmaron que las minas están ampliando sus focos de búsqueda de oro. Algunas, incluso, están ocupando áreas tan grandes como docenas de campos de fútbol. Las diferencias en la coloración de las imágenes (que se puede ver arrastrando las flechas en el centro de la imagen hacia la derecha o hacia la izquierda) se debe a factores climáticos o al uso de fotografías tomadas por diferentes satélites con diferentes grados de resolución. Consultados por la BBC, el Ministerio de Medio Ambiente, la Fundación Nacional de Indios (Funai) y la Policía Federal declinaron hacer comentarios sobre el progreso de la actividad minera.
Oro en Yanomami
En junio, la BBC publicó un informe que mostraba que en 2019 el oro se convirtió en el segundo producto más exportadode la zona de Roraima, a pesar de que este estado no tiene minas que operen legalmente. Los funcionarios están investigando si el metal ha sido extraído ilegalmente del territorio llamado Yanomami, donde, según los indígenas, al menos 10.000 mineros están operando actualmente. Julio de 2019
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Enero de 2019
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La coordinadora ejecutiva de la Asociación de Pueblos Indígenas de Brasil (Apib), Sonia Guajajara, asegura que indígenas de diferentes partes de la Amazonía han informado de "un aumento absurdo" de las mineras desde el inicio del gobierno de Bolsonaro. Guajajara afirma que las declaraciones del presidente en defensa de la minería en tierras indígenas están alentándolos. Mientras Bolsonaro se desempeñaba como diputado federal y, luego en su carrera para la presidencia, dijo en repetidas ocasiones que estaba de acuerdo con la explotación económica de estos territorios para mejorar las condiciones de vida de las comunidades indígenas. En abril, tras recibir a un grupo de indios de Roraima a favor de la minería, el presidente declaró que estas personas "no pueden permanecer pobres en tierras ricas". Julio de 2019
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Febrero de 2019
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La Constitución de 1988 prevé la explotación de minerales en tierras indígenas siempre y cuando esté regulada. Pero como nunca han sido aprobadas las leyes en este campo, la actividad es ilegal. Desde 1996, el Congreso ha intentado aprobar un proyecto de ley para regular la minería en tierras indígenas. Ahora, el gobierno de Bolsonaro está intentando desbloquear la agenda. Sin embargo, según Sonia Guajajara, la gran mayoría de las comunidades indígenas brasileñas se oponen a la regulación de la actividad porque temen sus impactos sociales y ambientales. A fines de 2018, la red de información socioambiental georreferenciada de Amazon -que reúne a ocho ONG medioambientales de América Latina-, publicó un informe sobre las amenazas a la Amazonía. El documento identificó la minería ilegal en 18 tierras indígenas en Brasil. Julio de 2019
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Enero de 2019
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En algunos territorios, se instalan balsas para buscar metales preciosos en el lecho del río. En otros, además de las balsas, maquinarias de uso industrial como retroexcavadoras y dragas forman verdaderos cráteres en el bosque. Este es el caso de muchas de las minas en la región Tapajós de Pará, donde imágenes de satélite exhiben importantes "cicatrices" abiertas en el bosque. Además de la tala, la actividad provoca la sedimentación de los ríos, desviando sus cursos y creando lagos artificiales que se transforman en criaderos de mosquitos. No por casualidad, la malaria es común en las zonas mineras de la Amazonía. En algunas áreas el daño es permanente, sin posibilidad de regeneración completa. Otro problema es la contaminación por mercurio, utilizada por las minas para facilitar la aglutinación de los granos de oro. Cuando se descarga en los ríos, el mercurio contamina el pescado y los que se alimentan de él.
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"Cicatrices" causadas por la extracción de oro en la región de Tapajós de Pará, en una imagen tomada en julio de 2019. La intoxicación por sustancias puede causar serios daños neurológicos y malformaciones en los bebés. En 2016, un estudio realizado por la Fundación Oswaldo Cruz (Fiocruz) y el Instituto Socioambiental (ISA) reveló que en algunas aldeas yanomamis, la tasa de personas contaminadas con mercurio alcanza el 92%. La minería de oro también se asocia con un aumento del conflicto, la prostitución y las enfermedades en las áreas indígenas donde opera.
Debilitamiento de las agencias ambientales
Para el ingeniero forestal Paulo Barreto, investigador asociado de Imazon, la deforestación en la Amazonía ha sido estimulada no solo por las declaraciones de Bolsonaro, sino también por el debilitamiento de las agencias reguladoras. "Ha creado un clima donde todo vale, y la gente piensa que no será castigada", dijo Barreto a la BBC. Por orden del ministro de Medio Ambiente, Ricardo Salles, el presupuesto anual de Ibama, la principal agencia ambiental federal, se redujo en US$23,57 millones este año, una cuarta parte del total. Salles ha dicho que la reducción fue una suspensión temporal requerida por varias agencias gubernamentales y ha rechazado la idea de que la lucha contra los delitos ambientales haya disminuido.
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Las tierras indígenas de Kayapó, en Pará, albergan frentes mineros con un área equivalente a docenas de campos de fútbol. Los ambientalistas, sin embargo, piensan lo contrario y aseguran que Salles no se ha mostrado firme en sus posiciones frente a esta temática. Por su parte, esta semana el presidente Bolsonaro fue nuevamente criticado por los ambientalistas. Esto, luego de que el mandatario insistiera en que las cifras de deforestación divulgadas por el Instituto Nacional de Investigación Espacial (INPE) podrían obstaculizar las negociaciones de Brasil con otros países, como las relacionadas con el acuerdo comercial entre Mercosur y la Unión Europea. Los líderes europeos han expresado su preocupación por el aumento de la deforestación en Brasil y las acciones de Bolsonaro en el sector ambiental. En abril, una carta publicada en la revista Nature firmada por 607 científicos y dos organizaciones indígenas criticó al gobierno de Bolsonaro por "trabajar para desmantelar las políticas contra la deforestación". Los firmantes del documento denuncuian que "la nueva administración de Brasil amenaza los derechos indígenas y las áreas naturales". RELACIONADOS: https://www.insecurityconsulting.com/como-acariciar-a-un-gato-segun-la-ciencia.html https://www.insecurityconsulting.com/cosas-que-puedes-hacer-si-tu-nino-sufre-de-ansiedad.html https://www.insecurityconsulting.com/asesoria-juridica https://www.insecurityconsulting.com/como-hacer-que-una-broma-parezca-mas-graciosa.html https://www.insecurityconsulting.com/4-signos-de-inteligencia-emocional-alta.html https://www.insecurityconsulting.com/reclutamiento-de-personal Read the full article
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