Tumgik
#letteratura degli anni '90
gregor-samsung · 3 months
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“ Quando il cameriere arrivò con la limonata Pereira gli chiese: che notizie ci sono, Manuel? Notizie contrastanti, rispose il cameriere, pare che ora in Spagna ci sia un certo equilibrio, i nazionalisti hanno conquistato il Nord, ma i repubblicani la vincono al centro, pare che la quindicesima brigata internazionale si sia comportata valorosamente a Saragozza, il centro è in mano alla repubblica e gli italiani che appoggiano Franco si stanno comportando in maniera ignobile. Pereira sorrise e chiese: lei per chi tiene, Manuel? A volte per l'uno a volte per l'altro, rispose il cameriere, perché sono forti tutti e due, ma questa storia dei nostri ragazzi della Viriate che sono andati a combattere contro i repubblicani non mi piace, in fondo anche noi siamo una repubblica, abbiamo cacciato il re nel millenovecentodieci, non vedo quale sia il motivo di combattere contro una repubblica. Giusto, approvò Pereira. “
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Feltrinelli, 1994 [Libro elettronico]
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situazionespinoza · 1 year
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ho letto Killing Stalking
Alla fine della mia ultima serata al Factory, si è affacciata in cucina una mia collega. Si tratta di una delle più piccoline nel locale, ha poco più di 20 anni: C. Sono stata io a farle il training da cameriera durante il suo primo giorno di lavoro.
Domenica 5 marzo questa mia collega non era di turno, ma a quanto pare ha deciso di sacrificare la sua domenica sera libera per venirmi a salutare. Ho molto apprezzato, mi sono quasi commossa e il mio dolorante cuoricino ha avuto un balzo di speranza per il destino del genere umano.
Mentre eravamo sedute al banco, in compagnia di uno dei titolari e di altri nostri colleghi, C. e la sua amica E. hanno iniziato a illuminare noi nati al tramonto degli anni '90 sulla letteratura asiatica di stampo omoerotico.
Penso che mezzo popolo di Tumblr conosca fin troppo bene questo tipo di letteratura senza capo ne coda, prodotta da donne per donne, in cui un ragazzino emaciato e timido si sottomette alle angherie e all'amore di un Adone tutto muscoli e tossicità.
Più di dieci anni fa, quando ancora ero una piccola adolescentella brufolosa e vittima inerme del mio cervello traumatizzato, anche io ero appassionata di questo genere di intrattenimento innocente. Ci scoprivo il sesso, non lo nego. Mi piaceva vedere uomini che vestivano il ruolo del genere femminile, con i singhiozzi sempre pronti e le lacrime a rigare il volto.
Poi sono cresciuta, gli uomini li ho conosciuti davvero e la mia memoria ha archiviato questo capitolo della scoperta dell'amore carnale sublimato.
Ascoltando C. ed E. descrivere le trame delle più recenti uscite di questa letteratura mi sono sorpresa a trovarmi turbata e incuriosita. Le loro bocche snocciolavano episodi di violenze inenarrabili, pugni in faccia, stupri, spade laser, tutti incastrati nelle stesse caratterizzazioni di quasi vent'anni fa.
Solo che quando io avevo quindici anni questi racconti avevano sì della violenza, ma roba tranquilla. Sì, c'era sempre il molestatore di turno nella famiglia del ragazzino sottomesso. Sì, c'era il rapporto complicato con il padre per l'adone bello e impossibile. Però era... più easy.
Poi hanno nominato Killing Stalking e là il mio radar si è attivato inesorabilmente.
Dopo aver cercato di ricordarne il titolo per settantadue ore, ho trovato questa mirabile opera coreana sul fantastico World Wide Web. Sessanta e più capitoli di splatter, ossa fracassate, visioni, scantinati, corpi fatti a pezzi, gite al luna park e commoventi virtuosismi stilistici per descrivere l'amore pazzo tra un tipo di 28 anni che ne dimostra 11 e un altro tipo di 20 anni che ne dimostra 30.
E già qua è tutto dire.
Il mio occhio da lettrice attenta non ha potuto fare a meno di notare i buchi di trama grandi come fori di Edamer e il mio umorismo non ha resistito di fronte a dialoghi di alta fattura come "fuck me as my husband" o "so wet, do you think i'm candy to suck on?".
Allo stesso tempo, il mio occhio da vecchia adoratrice del genere è rimasto particolarmente turbato dalle scene di copula efferata in cui sto povero 28enne si trova prima mezzo impiccato e poi... vabbè, non c'è bisogno che lo scriva, avete capito.
Dopo aver consumato in tre giorni questi fatidici 60 capitoli di delirio masochista, ho cercato una spiegazione al perché alle donne piacciono così tanto queste narrazioni. Perché, nonostante io abbia 26 anni, vedere determinate immagini ha attivato i miei sensi da ragazzina alla scoperta del proibito?
Il saggio Internet fornisce varie spiegazioni:
Gusto del proibito,
Escapismo dai ruoli di genere,
Senso di comunità con altre lettrici o scrittrici appassionate del genere,
Esercizio di empatia.
Però nessuna di queste opzioni mi soddisfa.
Sì, l'omoerotismo è tabù. L'amore tra due uomini anche di più. Il sesso tra due uomini non ne parliamo, specie per le donne, quindi capisco il gusto del proibito.
Sì, se a scopare sono due uomini e io che ne leggo sono donna sto effettivamente alienando il mio ruolo di genere. Creo una sospensione limbica per cui non posso sentirmi oggettivata perché in quelle immagini non ci sono corpi simili al mio.
Sì, se vedo uno che piange perché viene picchiato provo empatia e mi dispiaccio.
Ma perché tutte queste nobili ragioni si scontrano con il gusto macabro di vedere un ragazzino violentato ripetutamente dal proprio amante?
Ci sto pensando da due giorni e il mio piccolo cervello macina supposizioni su supposizioni. Quella che mi convince di più, per ora, è la teoria dell'esorcizzare.
Vedere un personaggio di genere maschile subire quel tipo di violenze che la società mi ha insegnato a temere in quanto donna, osservare lo stupro perpetuato su qualcuno che non mi somiglia e con cui non posso fisicamente identificarmi, banalmente mi permette di guardare.
Se con il mostro ci finisci faccia a faccia, hai una paura folle e ti pietrifichi. Se invece il mostro lo guardi da lontano, se il mostro sta facendo del male a qualcuno di cui non sai niente e che non è come te, forse ti fermi a guardarlo un po' più a lungo. E così impari a conoscerlo.
Questo potrebbe dare una risposta anche alla domanda: perché, da che ho memoria, in questo genere di letteratura i personaggi bottom sono sempre:
magri
emaciati
timidi
inconsapevoli
ingenui
frignoni?
Nello stereotipo queste sono le caratteristiche che da millenni sentiamo attribuire a noi donne. Il sesso debole. Non si toccano neanche con un fiore.
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patemi-pk · 1 year
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Aspettando Pk
Post in italiano, mi spiace per i lettori internazionali, ma mi trovo più comodo a parlare nel mio idioma natio per questa piccola digressione.
Davide Cesarello
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Ho ordinato su Panini.it il nuovo volume di Pk, assieme ad altre cose, perciò avrò modo di leggerlo dopo la data di uscita. Intanto, mi fa piacere che per le matite sia stato scelto stavolta Davide Cesarello.
Potrà apparire forse strano, ma faccio moderatamente il tifo per Cesarello da tempi non sospetti. Allievo della defunta Accademia Disney, ha collaborato con Disney Italia dalla seconda metà degli anni 90, fino agli anni 00. In quegli anni disegnò un pugno di storie, in due delle quali si cimentò anche da autore completo. Ben presto, però la sua carriera prese una strada che definirei più corporate, ovvero da copertinista per varie serie, come Minni & co., Mega 2000, X-Mickey (di cui si occupò anche di parte del processo creativo alle spalle), i Gialli di Topolino e iniziative editoriali come i Classici della Letteratura (la serie edita in collaborazione col Corriere della Sera ebbe in Italia come copertinista principalmente Fabio Pochet, ma in altri Paesi continuò con copertine di Cesarello).
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In pratica si potrebbe dire che sviluppò una carriera simile a Marco Ghiglione, ma, parlando da lettore, nelle poche cose disegnate da lui, vedevo una maggiore capacità narrativa e recitativa, che superava la capacità di mettere in posa dei personaggi per un'illustrazione statica.
Una storia in particolare, mi permise di mettere a fuoco il suo talento: Topolino e il diamante rosa, che ritrovai su un Topolino di quelli venduti nelle buste delle edicole.
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La cosa che mi colpì maggiormente, fu, nello stile, la volontà di eludere dal manierismo un po' provinciale che spesso insidia varie storie italiane, per mettere in scena un Topolino molto reale e allo stesso tempo fedele alla lezione d'oltreoceano. Questa commistione fra look corporate e taglio rampante dei personaggi, più che a Ghiglione, finiva per farmelo accostare a Sciarrone o Barbucci. Insomma, mi sembrava arrivare da quella scuola (o meglio, come avrei scoperto dopo, da quell'Accademia).
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Guizzi così me li potevo immaginare animati dagli studi di Burbank. Non era un qualcosa che sembrava troppo alieno da un Runaway Brain. Tutto questo portava a crederci un po' di più in quello che si leggeva. E la trama, poi, non era neanche banale, ma aveva delle sequenze, inquadrature, tagli, che la facevano risaltare. Anche la scelta di alcune vignette monocromatiche dava un appeal moderno, simile a quello che Monteduro aveva inaugurato su Pk (sui colori, però, suppongo indicazioni dell'autore, data la valenza narrativa degli stessi, ma non ho elementi per identificare autori).
Se ciò sembra poco, questa storia segna anche il suo esordio sul settimanale, come rivela lo stesso autore nella sua scheda su Topolino.it:
Di saper disegnare lo dimostrai molto presto, all’asilo delle suore di Sesto S. Giovanni, dove i classici omini stilizzati prendevano forme e dinamismi unici per un bimbo di quell’età. L’asilo fu in effetti una buona palestra, si passava molto tempo a fare “scarabocchi” che tra l’altro conservo ancora gelosamente (oltre che a giocare a Zorro e D'Artagnan, gli eroi dell’epoca). Ad ogni modo, fu subito chiaro che il disegno sarebbe stato una componente molto importante nella mia vita e irrinunciabile. Seguirono poi gli anni delle elementari, tra cartoni animati giapponesi, che copiavo senza fermo immagine (ahimè all’epoca non ce l'avevamo) e caricature di compagni e maestre, naturalmente a loro insaputa, con una vena sempre umoristica. Crescendo diventai un divoratore di fumetti e col tempo mi appassionai soprattutto allo stile umoristico, imparando a riconoscere gli autori e l loro segno grafico. Da adolescente non ebbi troppi problemi a scegliere la mia strada. Passai diversi anni a studiare grafica e illustrazione, finendo poi all’Accademia di Belle Arti di Brera dove mi diplomai in scenografia. Fu proprio a Brera che venni a sapere della scuola Disney e così convinto da una amica, mi presentai con un book di disegnetti molto naif alla selezione per entrare ai corsi tenuti dal grande Giovan Battista Carpi. Passò un lungo periodo di prove infinite ma alla fine riuscii ad entrare all’Accademia Disney, un luogo di incontro e scambio culturale che mi rimarrà sempre nel cuore. La prima storia uscii nell’ottobre 98: "Topolino e il diamante rosa”, scritta e disegnata da me e in seguito ne uscirono altre, mentre collaboravo saltuariamente anche con il dipartimento Licensing della Disney per la creazione di prodotti per il consumer product. Dopo qualche anno da freelance mi venne offerto di entrare alla Walt Disney Company come senior artist, dove ebbi modo di conoscere tantissimi artisti provenienti da tutto il mondo e crescere artisticamente, ispirato dal loro talento e i loro insegnamenti. Nonostante fossi ormai lontano dalla testata di Topolino ebbi modo comunque di ispirare la redazione con alcune serie di grande successo: X-Mickey e le Storie della Baia. Il fumetto come mezzo per raccontare storie continuava ad avere un certo fascino su di me. Nel 2018 tornai a fare il freelance, riallacciando i rapporti con la rivista di Topolino.
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Nonostante il Diamante Rosa fu a lungo l'unico ricordo connesso a Cesarello, il suo nome mi rimase impresso, tanto da essere stupito, nel tempo, di non trovare più un così fulgido talento speso fra le pagine del topo. Fui perciò molto felice di rivederlo, prima di nuovo sulle cover e dopo sulle storie, a collaborare col settimanale, dopo una decennale assenza (ultradecennale, se poniamo l'attenzione sulle storie lunghe più di una tavola).
Menzione obbligatoria di congratulazioni con la direzione Bertani per il fiuto nel recuperare autori.
Il nuovo Cesarello appare certamente più maturo di come fosse negli anni 90. Mantiene una regia interessante e una buona capacità di far recitare i personaggi. Con le nuove storie di Top de Tops riesce egregiamente a sostituire Massimo De Vita, riuscendo a porsi in continuità con lui, pur avendo infuso una riconoscibilità ai personaggi mutuato, evidentemente, dagli anni nel licensing.
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Se in passato sembrava pendere verso l'animazione in determinate scelte e lo stile corporate, qui pare tornare ad adattarsi al mezzo fumetto, pur mantenendo quella particolare affinità per il dinamismo. Insomma, appare in evoluzione, capace di rinnovarsi e di applicarsi a studiare per adattarsi a ciò che gli viene chiesto, dandone un'interpretazione comunque personale.
Ora ha ricevuto il pesante incarico di occuparsi di Pk, in un periodo in cui alla serie vengono affidate matite inedite. Sono molto curioso della prova che potrà dare in questo contesto.
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riflussi · 2 years
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"L'alluce-p" - R. Matsuura
Questo è il libro che ho trovato per caso a tre euro in una libreria a Torino. Ancora è incerto il motivo per cui fosse in quel punto, si è supposto fosse un libro troppo vecchio (è degli anni '90, ha ancora il prezzo in lire) per stare ancora sugli scaffali.
L'ho preso perché, per puro caso, l'autrice è una di quelle che ho studiato per l'esame di Letteratura e cultura giapponese. La storia parla di questa ragazza molto "insipida" che si ritrova dal giorno alla notte con un pene al posto dell'alluce. Dopo un primo momento di stordimento, il suo personaggio, proprio grazie alla presenza di questo organo così particolare, passa dal non avere sfaccettature all'essere a tutto tondo. È un libro lungo, l'autrice si prende il tempo di sviluppare pienamente il suo carattere, e i personaggi di contorno sono ben delineati e oltremodo particolari. Anche dove inizialmente sembra esserci superficialità, i dialoghi scoprono un'analisi attenta e precisa delle dinamiche relazionali.
Proprio perché il libro è molto lungo, a tratti risulta un po' noiosetto. Comunque, se doveste trovarlo, è una lettura valida. Molto carino.
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lamilanomagazine · 4 months
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Stagione teatrale di Bari, al Piccinni Galatea Ranzi con lo spettacolo “Anna Karenina”, regia di Luca De Fusco
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Stagione teatrale di Bari, al Piccinni Galatea Ranzi con lo spettacolo “Anna Karenina”, regia di Luca De Fusco Da giovedì 4, a domenica 7 gennaio, in esclusiva regionale per la stagione teatrale del Comune di Bari - assessorato alle Culture in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Galatea Ranzi arriva al Teatro Piccinni con lo spettacolo "Anna Karenina", per la regia di Luca De Fusco Questo lavoro punta a raccontare uno spicchio del romanzo di Lev Tolstoj in uno spettacolo compatto di 90 minuti, con una scenografia essenziale basata su proiezioni, secondo un meccanismo più volte utilizzato da De Fusco coi suoi abituali collaboratori. "Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo: aveva ragione Tolstoj sin dall'incipit più noto della storia della letteratura russa, sulle cui spalle pesa il genere narrativo dell'Ottocento e, da Anna Karenina in poi, degli anni a venire - commenta l'assessora alle Culture Ines Pierucci -. Se nel romanzo la felicità è continuamente messa in discussione dalle naturali fragilità dei protagonisti alle prese con l'ipocrisia, la gelosia, la fede, la fedeltà, la famiglia, il matrimonio, la passione, la società e il progresso, nella realtà cui l'opera rivolge lo sguardo esistono momenti felici determinati dalle dinamiche culturali che creano la felicità nei contesti familiari. Abbiamo voluto inserire questo spettacolo nella stagione di prosa del Piccinni per dare spazio al grande teatro di narrazione che il capolavoro del realismo di Tolstoj ha ispirato. Con Anna Karenina si evince quanto le vicende storiche, come le guerre serbo-ottomane dell'epoca, influiscano sulla cultura e la letteratura di tutti i tempi". ANNA KARENINA - di Lev Tolstoj - Teatro Stabile di Catania/Teatro Biondo Stabile di Palermo - adattamento: Gianni Garrera - con: Galatea Ranzi, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Francesco Biscione, Stefano Santospago, Debora Bernardi, Irene Tetto - scene e costumi: Marta Crisolini Malatesta - luci: Gigi Saccomandi - proiezioni: Alessandro Papa - regia: Luca De Fusco Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura viene portato in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa. È una scelta di politica culturale quella di distinguere tra il dissenso politico sull'azione dello stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa. Naturalmente non si può pretendere di trasferire tutte le complessità psicologiche e narrative di un capolavoro come Anna Karenina in uno spettacolo teatrale. La scelta è stata quella di concentrarsi sulle vicende che ruotano intorno alla protagonista, potendo contare sul grande talento di Galatea Ranzi, e sui meccanismi che stanno dietro alle tre coppie, metafore di tre destini: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Stiva e Dolli, e quello, invece, sereno e benedetto di Levin e Kitty. Info al seguente link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 6 months
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Laura Bates
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Basta una scintilla per provocare un incendio. Basta un post sui social per bruciare una vita.
Laura Bates, scrittrice femminista britannica, è la fondatrice di Everyday Sexism Project, piattaforma che raccoglie le storie di esperienze di sessismo, bullismo e discriminazioni subite da donne di tutto il mondo e di ogni età.
Tra le 100 donne più importanti per la BBC nel 2014, l’anno precedente era stata insignita dell’Ultimate New Feminist Award della rivista Cosmopolitan. Nel 2015 ha ricevuto la prestigiosa British Empire Medal dalla regina Elisabetta per i servizi resi per l’uguaglianza di genere. Nel 2018 è stata nominata Fellow della Royal Society of Literature e nel 2020 è diventata socia onoraria del St John’s College, di Cambridge.
Collabora con il Time, The Guardian, The Independent e il Women Under Siege Project.
Nata a Oxford il 27 agosto 1986, cresciuta tra Londra e Taunton, si è laureata in letteratura a Cambridge nel 2007.
Dopo aver collaborato con la psicologa Susan Quilliam alla riedizione del libro The Joy of Sex, è stata attrice e educatrice.
Sperimentando sessismo e discriminazione sulla sua pelle e lavorando a contatto con adolescenti già schiave della propria immagine, nel 2012, le è venuta l’idea di creare il sito Everyday Sexism che, dopo soli tre anni, aveva già raggiunto centomila voci e, nel 2014, è diventato un libro.
Ha scritto anche Men Who Hate Women, Fix the System, Not the Women, Girl Up, The Trial, Sisters of Sword and Shadow e The Burning che in italiano è stato tradotto col titolo Il fuoco.
Con uno stile pulito e incalzante, spinge a riflettere su tematiche delicate e scottanti come il cyber bullismo, il revenge porn e l’uso inopportuno dei social che possono sconvolgere e distruggere vite umane. Il suo invito è chiaro: reagire, denunciare e chiedere aiuto se ci si trova in situazioni del genere e, soprattutto, punire i carnefici e non le vittime.
Alla conferenza Trust Women, a Londra, ha lanciato una campagna di collaborazione internazionale per combattere la violenza sessuale e domestica nei confronti delle adolescenti, e nei loro rapporti sentimentali.
«Nel Regno Unito, tra i 13 e i 17 anni, il 33% delle donne ha avuto esperienza di un qualche genere di abuso sessuale e negli Stati Uniti 1 milione e mezzo di ragazze in età scolare, ha sofferto di abusi fisici da parte del partner. Molti giovani, per esempio, credono che si possa chiamare “stupro” soltanto se a commetterlo è uno sconosciuto nell’ombra di un angolo di strada, mentre non si rendono conto che in realtà il 90% degli stupri vengono commessi da persone conosciute dalle vittime».
Laura Bates svolge un lavoro di comunicazione capillare e ostinato, soprattutto in favore delle giovani generazioni, affinché si dotino degli strumenti necessari per individuare e contrastare la violenza fisica, verbale e quella agita attraverso il web.
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personal-reporter · 7 months
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Gli aperitivi più iconici del cinema e della letteratura
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Il piacere esercitato dai cocktail viene utilizzato dall’industria culturale per delineare le varie identità dei personaggi, da Ginger Roger e Fred Astaire col Buck’s Fizz ad un iconico Jack Nicholson in Shining che, in una scena agghiacciante, si siede davanti ad un fantasma e ordina il suo bourbon con ghiaccio. Ma pensiamo anche alla splendida Monument Valley di John Ford, il teatro ideale dove ospitare le tragedie di una serie di personaggi in Ombre Rosse, dove a prendervi parte c’è anche un ambiguo e alcolizzato Dr Boone. Va ricordato, inoltre, un personaggio iconico dell’America degli anni Trenta, William C. Fields. Uno dei più amati e odiati comici del suo tempo: bizzarro e cinico, ha portato sulle scene e sullo schermo il suo personaggio alcolizzato e sboccato, pronto a sparlare del Natale, dei bambini, delle vecchiette e di qualunque ipocrita convenzione sociale. Per gli inguaribili romantici abbiamo il Cocktail Champagne che aleggia nella storia d’amore di Casablanca. Vuoi sapere altro sul fascino e la bellezza dei drink come in Casablanca? In questo articolo trovi alcuni tra gli aperitivi più iconici del cinema e della letteratura. Orange Whip, The Blues Brothers I fratelli Blues stanno scatenando il panico per le strade di Chicago e poco prima dell’arresto cui li porterà il concerto dove si esibiscono, Burton Mercer ordina per entrambi l’Orange Whip. Un prodotto cremoso e agrumato, ottimo per gli amanti dei sapori dolci e fruttati. Se anche tu vuoi farti arrestare come… rettifico: se anche tu vuoi provare questo magico drink, ti lascio la lista degli ingredienti: - 45 ml di rum bianco - 45 ml di vodka - 45 ml di panna liquida - 45 ml di succo d’arancia fresco - 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia - Cubetti di ghiaccio - 1 fettina di arancia Indicazioni:  Riempire uno shaker con ghiaccio fino all’orlo. Aggiungere gli ingredienti e chiudere bene lo shaker, poi agitare vigorosamente per circa 15-20 secondi, in modo da mescolare bene il contenuto e raffreddare il cocktail. Scolare il cocktail in un bicchiere riempito di ghiaccio fresco. Infine, guarnire l’Orange Whip con una fetta d’arancia. E il cocktail del fratelli Blues è servito. Vesper Martini, 007 Casino Royale Il Vesper Martini è un cocktail reso famoso da James Bond. Nasce con Ian Fleming per il suo romanzo Casino Royale del 1953. Ecco gli ingredienti per la ricetta del Vesper Martini: - 90 ml di gin - 15 ml di vodka - 15 ml di vermouth bianco secco - 1 fettina di limone Per la preparazione, seguire le indicazioni di Fleming: riempire uno shaker con cubetti di ghiaccio. Aggiungere gli ingredienti, chiudere bene il tappo e agitare per circa 15-20 secondi. Versare il cocktail in una coppetta Martini precedentemente raffreddata. Infine, prendere una fettina di limone come guarnizione. Il risultato è garantito. Old Fashioned, Mad Man Mad men, la serie tv che ha dato vita ad un fenomeno del marketing incredibile, riportando in auge un cocktail degli anni Sessanta, ovvero l’Old Fashioned. Di fatto, dopo una giornata di lavoro particolarmente proficua, Don Draper è solito ordinare il suo drink con ciliegina. Ecco gli ingredienti per l’Old Fashioned: - 60 ml di bourbon o whisky - 1 zolletta di zucchero - 2 gocce di angostura bitters - 1 scorza di arancia - Ghiaccio Inserisci la zolletta di zucchero nel fondo di un bicchiere Old Fashioned e bagnala con 2 gocce di angostura bitters. Schiaccia lo zucchero con un pestello fino a scioglierlo, poi aggiungi il whisky, i cubetti di ghiaccio e mescola delicatamente per amalgamare gli ingredienti. Infine, guarnisci con una scorza di arancia. L’Old Fashioned è servito. Turquoise Blue, Cocktail  Nel film Cocktail il vero protagonista della storia non è Tom Cruise, bensì il Turquoise Blue. Se hai visto il film o ti è capitato di assaggiare il drink almeno una volta, avrai sicuramente notato l’intensità del colore turchese che questo cocktail possiede. Vediamo da quali ingredienti sprigiona il suo colore: - 45 ml di vodka - 15 ml di Blue Curaçao - Succo di mezzo lime - 15 ml di sciroppo di zucchero - Soda  - Ghiaccio La sua preparazione? Semplice, versa tutto in uno shaker, agita vigorosamente per circa 15-20 secondi e servi in un bicchiere da cocktail con ghiaccio. Il Turquoise Blue è pronto. Conclusioni Con gli aperitivi più iconici del cinema e della letteratura, tra l’Orange Whip, l’Old Fashioned, il Turquoise Blue o il Vesper Martini, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Corri a provarli! Read the full article
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atomheartmagazine · 7 months
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/music-for-change-2023/
Music For Change – Fase finale: Giovanni Truppi e Eman ospiti
Music For Change – Dal 3 al 14 ottobre, un fitto programma di incontri, esibizioni e panel tematici
Dal 3 al 14 ottobre si terrà la fase finale della 14ma edizione di Music For Change, tra i più prestigiosi premi musicali italiani e europei interamente focalizzato sulle tematiche civili e organizzato dall’Associazione Musica contro le mafie. Il direttore artistico Gennaro de Rosa, ha annunciato il programma completo di “Music for Change -14th Award”. Manifestazione che gode del supporto del Ministero delle Cultura, rientrando tra i progetti speciali scelti direttamente dal Ministro: “L’idea è quella di unire momenti di spettacolo e di riflessione, avendo tempi in linea con la velocità delle nuove generazioni, utilizzando un linguaggio più veloce e diretto con l’ausilio della musica”.
Music for Change punta ad essere uno degli eventi più attuali del panorama nazionale, pronto a costruire e rigenerarsi attraverso un perfetto equilibrio tra reale e virtuale, due mondi ormai inscindibili e destinati ad accompagnare la quotidianità per il prossimo futuro. Il programma generale si caratterizza per la partecipazione di personaggi illustri del mondo del giornalismo e della letteratura, affermati produttori discografici e di eventi, esperti in comunicazione musicale e artisti nazionali.
MUSIC FOR CHANGE 2023 – LA GARA
A Cosenza dal 3 al 14 ottobre 2023, 8 artisti – su 904 iscritti – parteciperanno alle fasi live della manifestazione che è denominata “Sound Bocs”. Sono Babele (Messina), Calliope (Livorno), Dionaea (Casamassima – BA), Lula (Roma), Malvax (Pavullo nel Frignano – MO), Montegro(Roma), Plastic Haze (Roma) e Zärat (Napoli). Che saranno accompagnati e seguiti dai 4 coach (Dinastia, Cecilia Cesario, Stefano Amato e Rosario Canale. ) e dai 4 Conductor (Luk, Sugar, KyotoLp, Olivia XX) e dalla Coaching Coordinator Cance (Giulia Cancella) insieme ai due daily Coach Giuseppe Anastasi e Taketo Gohara. 
Nella giornata di domenica 8 ottobre, 4 degli 8 Finalisti saranno sfidati da A Smile From Godzilla (Napoli), Lanobile (Roma), Sbazzee (San Martino di Lupari – PD) e Wasabi (Roma). Qui cercheranno di prendere il posto nel percorso verso la finale del 13 ottobre presso il teatro Rendano. Saranno giudici di questa importante fase: Francesco Vaccaro (Direttore di TuttoRock), Doriana Tozzi (Giornalista, critica musicale e scrittrice, giurata Targhe Tenco) e il dj, producer e manager, punto di riferimento del mondo Indie Italiano, Fabio Nirta. 
Il lavoro di produzione dei finalisti, ma anche tutta la programmazione di incontri, esibizioni e panel tematici si concentrerà su 8 temi cardine: “Resistenze E Democrazia”, “Ambiente Ed Ecologia”, “Cittadinanza Digitale E Cyber-Risk”, “Parità Di Genere E Diritti Lgbtq+”, “Lavoro E Dignità”, “Migrazione E Popoli”, “Disuguaglianze E Marginalità Sociale”, “Rigenerazione E Futuro”.
LA FINALE
La finale di venerdì 13 ottobre sarà presentata da Diletta Parlangeli, giornalista, conduttrice radio (Rai Radio 2) e TV (RaiPlay). Questa fase vedrà gli 8 artisti esibirsi e presentare a pubblico e giudici gli 8 brani realizzati nella fase “Sound Bocs”. Gli Artist Decider di questa edizione sono il rapper e produttore Piotta (cantante, musicista e produttore attivo sin dagli Anni ’90, con all’attivo nove album e più di una colonna sonora), il cantante e autore di numerosi artisti italiani Zibba (cantautore, producer e produttore artistico, collabora con diverse etichette del mondo indipendente, dal 2017 è direttore artistico del Premio Bindi e pubblica biografie di artisti dello spettacolo per le maggiori editrici) e la cantautrice Erica Mou (cantautrice pugliese, classe 1990 che ha già all’attivo oltre settecento concerti in Italia e all’estero e ha pubblicato sei album in studio. 
La sera del 14 ottobre nella serata di WORDS&AWARDS saliranno sul palco, insieme ai premiati tra gli 8 finalisti, Margherita Vicario, insignita dello speciale premio Music for Change 2023 perché continua a dimostrare con le sue produzioni, come l’arte possa essere uno strumento potente per promuovere il cambiamento positivo nella società.
NUOVI SUPER OSPITI ANNUNCIATI MUSIC FOR CHANGE
Dopo l’annuncio degli otto artisti ammessi alla fase live “Sound Bocs” e dei due ospiti Margherita Vicario e Pif. vengono annunciati altri due artisti che riceveranno il Premio Speciale “Music for Change”: Giovanni Truppi ed Eman. 
Il cantautore Giovanni Truppi, una delle personalità più eclettiche della musica indipendente italiana, sarà premiato per l’album “Infinite Possibilità per Esseri Finiti”. Nell’opera  i temi cari a Music for Change sono trattati attraverso una visione complessa e profonda: temi ambientali, della precarietà del lavoro, delle disuguaglianze e delle marginalità presenti nel contesto contemporaneo. Il tema cardine di “Music for Change”, “Rigenerazione e Futuro”, si appalesa nella ricerca di un senso che coinvolga l’intera umanità, incoraggiando il dialogo, lo studio, l’organizzazione e l’azione collettiva come mezzi per creare una nuova mentalità e una società basata sulla comunità che punti al cambiamento.
Sarà premiato Eman per il brano “Distratto”. La canzone affronta la dualità tra aspirazioni personali e realtà pratiche, riflettendo su come navigare tra l’amore, i sogni, il lavoro e le sfide della vita quotidiana. Il cantautore, con la sua versatilità compositiva rappresenta una novità all’interno della scena musicale italiana. Il suo repertorio, difficilmente etichettabile, esplora mondi musicali spesso opposti tra musica d’autore contemporanea e ispirazione internazionale. 
LE PARTNERSHIP
Altro importante momento di formazione e confronto sarà il 9 e il 10 ottobre, quando grazie all’ormai consolidata partnership con il Premio Tenco, il direttivo del Club Tenco ascolterà gli 8 finalisti per assegnare la “Menzione Speciale”, in due sessioni del Tenco Ascolta con due artisti ospiti speciali, i Riva di Napoli già protagonisti di X Factor 2021 e vincitori della menzione speciale del Club Tenco a Music for Change 13ma edizione e il vincitore di Botteghe D’Autore 2023 (tra i festival partner di Music for Change) Lorenzo Lepore.
Rilevanza anche alla parte virtuale e social che vedrà Music for Change impegnato su 3 format creati appositamente per la finestra sul mondo virtuale dei social network. Change Answer in collaborazione con IndieVision: “Come ti ha cambiato la musica?”, botta e risposta con ospiti su come e quando la musica ha cambiato loro la vita. Unplugg(b)ed, lo showcase musicale per nottambuli, a cura di Music for Change e Sei tutto l’indie di cui ho bisogno. 
Il programma prevede inoltre 4 incontri dedicati allo sviluppo e alla costruzione di Artisti Consapevoli con Alessandro Angrisano (Presidente ACEP); Alice Sorrenti (Head of Distribuito di Believe Italia); Demetrio Chiappa (Presidente di Doc Servizi e Rete Doc); L’Avv. Emanuela Teodora Russo (Comitato Audio di Nuovo Imaie). 
Altra novità di quest’edizione delle finali del Premio è la joint venture con il festival letterario “Culture for Change”, capace di dialogare in modo originale con i luoghi che lo ospiteranno attraverso la realizzazione di installazioni immersive e dal forte impatto emotivo. Culture for Change porterà gli utenti all’interno dei libri, con i format “Viaggio nel Libro” e “Artisti in Vetrina”: un viaggio in bilico tra virtuale e reale con l’intento di offrire uno sguardo nuovo attraverso gli occhi e l’immaginazione di chi, per propria vocazione, indaga e cerca tracce originali per guardare al futuro.
I PANEL TEMATICI DI MUSIC FOR CHANGE 2023
Dal 5 al 12 ottobre gli otto Panel tematici di Music for Change che vedranno tra gli ospiti:
Il regista, giornalista e autore Pif (Pierfrancesco Diliberto); 
Tina Montinaro (Moglie del caposcorta di Giovanni Falcone) nel panel dal titolo ““Eroi… esattamente come Noi”;
Simone Ficicchia (Attivista “Ultima Generazione”) incontra due figure del mondo della politica nel panel “Grisi Globale vs Ultima Generazione“;
Luciano Scalettari (Giornalista e presidente di RESQ – People Saving People) ospite del panel dal titolo “Il Mare che ci unisce“; 
Paolo Picchio (papà di Carolina, prima vittima acclarata di cyber bullismo); 
Ivano Zoppi (Presidente di Pepita Onlus e Direttore di Fondazione Carolina) in “Grazie per il vostro bullismo. La Storia di Carolina“ ; 
Fabio Cantelli Anibaldi (Filosofo, scrittore) in “Dipendenze: rimozioni sociali e collettive”; 
Marcello Ravveduto (Docente ed esperto di Public History) e Antonio Nicaso (uno dei maggiori esperti di criminalità organizzata la mondo) ospiti del panel “Le mafie nell’era digitale: da Wikipedia ai social media“; 
Leonardo Palmisano (Sociologo e scrittore) e Stefano Maiolica (Un Terrone a Milano) si confronteranno sul tema “Il Lavoro al tempo dei fuorisede“.
I Panel si concluderanno con un incontro dal titolo “Il femminile controcorrente e la gender education“ con Erica Mou (Cantautrice), Irene Tiberi (Fondatrice di Equaly) e Concita De Gregorio (Giornalista e Scrittrice). 
LE PRESENTAZIONI DEI LIBRI
Sono previste presentazioni dei libri di: Michele Monina (Tutti vogliono un fenomeno. La storia di Fabri Fibra); Duccio Pasqua (Storie di straordinaria fonia. Dagli studi RCA alle grandi produzioni Live); Massimo Bubola (Sognai Talmente Forte); Luca De Gennaro (POP LIFE – 1982-1986. I cinque anni d’oro della Musica) e poi ancora per il tema parità di genere e diritti lgbtq+ il nuovo libro di Francesco Lepore (Il delitto di Giarre. 1980: un «caso insoluto» e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia); per Rigenerazione e Futuro il libro di Mattia Tombolini (Cambiare il mondo con i libri) e per Ambiente ed Ecologia il libro della creator Silvia Moroni (Parla sostenibile. Poche (tante) parole per diffondere il verbo green). 
È prevista inoltre la proiezione del film documentario “I ragazzi delle scorte” (documentario RAI dedicato alle vittime della Strage di Capaci prodotto da 42° Parallelo).
Durante tutta la fase finale, presso il Museo delle Arti e dei Mestieri, sarà in esposizione una mostra personale di fotografia di Kristel Pisani Massamormile. Qui “rigenerazione” diventa una parola d’ordine per un futuro sostenibile: “We were born so innocent” e “In ritardo”.
L’airplay della manifestazione punta a un pubblico in presenza ma anche e soprattutto si rivolge a “chi non c’è e non può esserci”. Nascerà quindi una vera e propria serie costruita appositamente per TIK TOK. Una finestra costante e quotidiana su ciò che accade, i protagonisti, gli ospiti, la vita nei bocs e tanto altro.  Sarà visibile ogni giorno sul profilo Tik Tok di Musica contro le mafie. 
Scopri il programma dettagliato a QUESTO LINK.
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tempi-dispari · 8 months
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From the depth: upset noise, una vita HC
La tensione internazionale tra USA e URSS raggiunge nell’anno nuovi vertici: Reagan annuncia il varo del piano di difesa “scudo spaziale”. In ottobre ordina un invasione lampo nella piccola isola di Granada, per debellare le forze cubane che l’avevano occupata. Un mese prima, aerei da guerra russi avevano abbattutto un aereo civile coreano, con 269 passeggeri a bordo, che per motivi non spiegati aveva deviato dalla propria rotta, passando sul territorio russo.
La decisione di “Time” di nominare uomini dell’anno Reagan e Andropov nasce proprio dall’idea di sottolineare l’importanza delle decisioni che i due presidenti dovranno prendere in futuro per evitare ulteriori escalations. Problemi per gli Stati Uniti anche in Libano, dove ad aprile un’autobomba esplode nei pressi dell’Ambasciata USA, provocando 63 vittime, e ad ottobre un tremendo attentato uccide più di 240 soldati americani.
Il giornalista Gerd Heidemann del settimanale tedesco Stern dichiara al mondo di essere venuto in possesso di una raccolta di 62 diari scritti da hitler negli anni dal 1932 al 1945. Sarebbe lo scoop del secolo, e come tale viene inizialmente trattato, almeno finchè una più accurata analisi di laboratorio rivela che l’inchiostro e la carta utilizzati per i diari sono di molto posteriori alle date presunte di stesura degli stessi.
Saltano fuori anche notevoli inesattezze nella cronologia degli eventi raccontati nei diari, finchè lo scoop si rivela quello che era: una clamorosa “bufala” architettata dal pittore che sosteneva di aver ritrovato i diari. Disastro aereo a Madrid: a causa della nebbia due aerei si scontrano tra loro, causando 90 morti. In Inghilterra, Margaret Thatcher vince con schiacciante distacco le elezioni. Nobel per la pace al leader del sindacato polacco, Lech Walesa, mentre William Golding, l’autore de “Il signore delle mosche”, riceve quello per la letteratura.
Papa Giovanni Paolo II, scampato all’attentato di Agca, promulga la bolla di indizione del nuovo Giubileo, poi a fine anno visita in cella il suo attentatore.
IL FILM CHE SCIOCCO’ L’AMERICA
Il 20 novembre la ABC manda in onda il film per la tv “The day after”, che ipotizza un attacco nucleare sul suolo americano, precisamente nella zona di Kansas city, Missouri. Oltre 100 milioni di telespettatori guardano il film, che provoca un’ondata collettiva di isteria paragonabile solo all’esperimento di Orson Welles “La guerra dei mondi”.
Il film, girato come un documentario in presa diretta, è scioccante anche per i dettagli scientifici accurati che contiene. Evitando effettacci spettacolari improbabili, mostra infatti le varie fasi di quello che sarebbe un attacco atomico, dall’iniziale blocco elettromagnetico di tutti i motori e circuiti elettrici ed elettronici, alla distruzione provocata dall’impatto dell’ordigno, agli inquinamenti portati dal successivo “fallout”.
Vengono istituiti numerosi numeri verdi per rispondere alle richieste di informazioni e rassicurazioni della popolazione, per quello che fu un vero evento mediatico che influenzò sicuramente la coscienza collettiva sul tema della guerra nucleare.
IN ITALIA
Incendio al cinema Statuto di Torino: 64 persone muoiono inossicate e per ustioni quando un incendio divampa nella sala. Altri misteri italiani: scompaiono a Roma due adolescenti, Mirella Gregori e Emanuela Orlandi. 30 anni dopo, non si sa ancora che cosa ci fosse veramente dietro. L’ennesima crisi di governo porta alle elezioni anticipate, che vedono l’affermazione del PSI di Bettino Craxi, che diventa nuovo presidente del Consiglio.
Clamoroso blitz anticamorra: vengono emessi 856 ordini di cattura contro uomini politici, avvocati e imprenditori accusati di collegamento con la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Il nome più famoso è quello del presentatore Enzo Tortora. A ottobre, viene arrestato in Brasile Tommaso Buscetta, uno dei più potenti capimafia, che diventerà “collaboratore di giustizia”.
Continuano, però, gli attentati di mafia: un’autobomba imbottita di tritolo uccide il giudice Rocco Chinnici e due agenti di scorta. Termina l’anno con il messaggio piuttosto polemico del Presidente della Repubblica Pertini. Dissociandosi dalla linea del governo, il Presidente, dopo le manifestazioni contro l’installazione dei missili americani a Comiso, afferma di schierarsi dalla parte di chi manifesta per la pace. Inoltre, invoca il ritiro del nostro contingente militare in Libano, in caso di guerra.
SPORT E SPETTACOLO
Otto Oscar, tutti i più importanti, per il kolossal “Gandhi”, quattro premi anche per “E.T.”. Ma il vero caso cinematografico dell’anno è “Flashdance”, sostenuto anche da una colonna sonora travolgente che piazza nelle top 10 di tutto il mondo “What a feeling”. Esce anche “Il ritorno dello Jedi”: quasi 600 milioni di dollari incassati. Michael Jackson domina il mercato musicale con i singoli estratti da “Thriller”, mentre “War” lancia definitivamente gli U2.
“Holiday” fà conoscere al mondo della musica una 25enne italo-americana, tale Louise Veronica Ciccone, detta Madonna. L’atletica leggera inventa i suoi campionati del mondo, e l’Italia esulta per la volata d’oro nei 10.000 metri di Alberto Cova, baffo da ragioniere e fisico normalissimo. L’Italia di Meneghin é campione d’Europa di basket, mentre nel calcio, doppia beffa per la Juve, in Italia a opera della Roma di Falcao, in Europa in finale di coppa campioni con l’Amburgo di Magath.
Il Milan vince il campionato di serie B.. Una compagnia svizzera di orologi lancia sul mercato una nuova linea di prodotti, a basso costo e coloratissimi: è l’inizio della mania Swatch. La Apple commercializza “Lisa”, il primo vero personal computer, la Microsoft fà uscire la prima versione di Word. ARPANET cambia ufficialmente protocollo per usare Internet Protocol: nasce Internet.
IL primo cellulare
Il 21 settembre 1983 riceve l’approvazione della Federal Communications Commission per la messa in commercio il Motorola DynaTAC 8000X, il primo telefono cellulare della storia. Il prototipo del telefono era già stato realizzato nel 1973 da Martin Cooper, ingegnere americano della Motorola, ma è solo nel 1983 che si rese disponibile il primo network 1G e iniziarono le offerte commerciali dei primi operatori mobili per l’uso di “quasi” tutti i giorni.
“Quasi”, perchè il prezzo al dettaglio del DynaTAC sfiorava i 4.000 dollari, quindi non proprio alla portata di tutte le tasche. Eppure, nonostante i quasi 800 grammi di peso, nonostante fosse tutto tranne che “portatile” e avesse un’autonomia di conversazione di mezz’ora a fronte di 10 ore necessarie alla ricarica, l’ultima novità della tecnologia riscuote da subito un grande successo, con liste di attesa di mesi per accaparrarsi il nuovo “status symbol”.
(Fonte. http://www.anni80.info/eventi-1983.html)
In questo contesto nascono e pubblicano il primo disco gli Uspet Noise
gruppo hardcore punk formatosi a Trieste nei primi anni Ottanta.
La loro prima uscita discografica “VI ODIO” è datata 1983. Si tratta di uno split E.P. condiviso e autoprodotto con la band Warfare di Gorizia; un disco dal suono veloce, ruvido e decisamente punk.
La formazione dell’epoca è composta da Fabrizio Fiegl alla batteria, Giorgio Macoratti al basso, Fausto Franza alla chitarra e Sandro Zarotti alla voce.
Ma è nel 1985 che il nome della band comincia a girare nelle scene hardcore punk nazionali ed estere. Merito dell’E.P. autoprodotto “DISPERAZIONE NEVROTICA” registrato con una formazione nuova, composta sempre da Fabrizio e Fausto, con al basso Paolo Cattaruzza che sostituisce Giorgio Macoratti (rip); mentre alla voce si presenta Edi Roncelli.
Il vinile contiene ottimi testi in italiano, poetici e ancora oggi attuali, pezzi velocissimi con brucianti melodie tra una sciabolata di chitarra e l’altra.
La musica degli Upset Noise viene così conosciuta anche negli Stati Uniti, grazie a una buona recensione della nota rivista Maximumrock’n’roll, che li definisce, inoltre, molto originali per l’epoca.
Nel 1986 il batterista Fabrizio Fiegl entra a suonare a tempo pieno con i Negazione lasciando il posto all’esuberante Stefano Bonanni già membro dagli Eu’s Arse (feroce band di Udine). Poco dopo anche Edi Roncelli lascia il microfono e la sua poesia a Lucio Drusian che da lì in poi scrive i nuovi testi in inglese e dà un’ulteriore e decisiva svolta al progresso della band.
Con questa formazione gli Upset Noise pubblicano il primo LP “NOTHING MORE TO BE SAID” per l’etichetta belga Hageland Records; disco che viene successivamente ristampato e distribuito anche dalla T.V.O.R. On Vinyl (marchio del noto Stiv Valli). La copertina e il logo UPSET NOISE sono realizzati da R.K. Sloane, artista famoso per aver disegnato inoltre il marchio di Gun’s and Roses e Accused.
Con i nuovi componenti la strategia musicale della band cambia a favore di un inedito crossover/hardcore/metal, pur mantenendo un’attitudine genuinamente Hardcore Punk. Il vinile porta gli Upset Noise a intensificare l’attività live in Italia e in Europa, dividendo gli stages con gruppi quali D.R.I., Holy Terror, Social Unrest, Attitude, Accused.
Successivamente la band si evolve ulteriormente in una formazione a cinque elementi; al basso subentra Guido Zamattio e Massimo Arban si aggiunge come seconda chitarra. Più determinati che mai nel 1989 pubblicano sempre per T.V.O.R. un nuovo E.P. dal titolo “GROWING PAIN”. Il risultato è un concentrato di potenza thrash metal ed energia distruttiva hardcore, con l’inserimento della spiazzante track “Growing Pains” di matrice rock, ma inaspettatamente più classica dell’abituale stile degli Upset Noise; e il pezzo piace molto ai berlinesi Jingo de Lunch (già compagni fraterni di strada e di palchi degli U.N.) tanto da riproporla e includerla nel loro album “Underdog” del 1990.
Nel 1993 dopo aver macinato parecchi km e suonato a molti concerti (in compagnia di bands quali Cro-Mags, Only Living Witness, The Obsessed, D.I., Coroner, Into Another e Jingo de Lunch), gli Upset Noise pubblicano l’album “COME TO DADDY” per la nuova etichetta “GLC RECS”, il cui l’engineering è affidato a Walt Molt e Joseph Herensberger dei Jingo de Lunch; la produzione è dell’amico Enrico “K” Susi, mentre la copertina viene realizzata da Jeff Gaither.
Il disco sembra spingersi ben oltre l’ambito crossover del gruppo, con un suono potente, ma fin troppo pulito e stilisticamente molto vario.
Ma dopo un tour promozionale in Europa con i Cro-Mags, il cantante Lucio Drusian abbandona improvvisamente la band a causa di gravi problemi di salute. Gli Upset Noise non riescono a trovare un sostituto adatto alla voce, perdendo la motivazione a continuare a suonare. Da lì a poco, il gruppo si scioglie nel 1995.
Fortunatamente, nel gennaio del 2015, dopo 20 anni, gli Upset Noise si ritrovano in sala prove a Udine. La carica è nuovamente in circolo e le cose da dire sono ancora tante. Fausto alla chitarra, Stefano alla batteria e Lucio (nuovamente in salute) alla voce, reclutano Yure Donati al basso e ripartono a dare la loro consueta energia sui palchi.
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orbiscomunication · 1 year
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Galleria 55 tra moda, arte e design “Galleria 55” di Davide Muccinelli è un mix di alta moda, arte, design, sperimentazione e formazione.
MILANO. “Galleria 55” è il nuovo spazio multifunzionale, recentemente inaugurato, della Casa di Moda Davide Muccinelli. La location si trova a pochi chilometri dall’aeroporto della “Dotta”, a Crevalcore, in provincia di Bologna. La scelta di questo luogo non è casuale per il fondatore della Maison tutta italiana: riqualificare un edificio in un'area ex terremoto, trasformandolo nel nuovo Head Quarter e fuori dalla frenesia metropolitana, dove il pensiero può incontrare i "ritmi del cuore".
Il nuovo HQ ha come fulcro l’Alta Moda, con la creazione di abiti esclusivi realizzati su misura per il mondo femminile e nello specifico perfetti per Cocktail, Party, Wedding e Red Carpet; solo capsule collection che esulano dalla stagionalità e dai ritmi frenetici di regole che non sono più coerenti con il periodo storico nel quale stiamo vivendo. Su tale fulcro ruotano e si intersecano altre forme espressive artistiche come la pittura, scultura, design, letteratura, cinema, teatro e molto altro, per creare emozioni e nuovi inediti progetti.
Galleria55DM è un luogo dove le clienti sono ospitate in uno spazio riservato e a loro dedicato, raffinato ed elegante, dove sono seguite ed ascoltate in modo diretto, nella creazione dei loro abiti da sogno e dove il tempo ritrova il suo valore. Grazie alle esperienze del fondatore Davide Muccinelli, anche l’Interior Design è un tema trattato dal brand che cura sia in ambito privato, che ricettivo, la creazione di mood per l’interior di progetti esclusivi. Anche Galleria55DM porta la firma delle Maison sulla riqualificazione totale degli spazi interni e dei giardini.
L’Atelier è una sorta di “Salotto Contemporaneo”, unico nel suo genere per ritrovare il piacere, la voglia e volontà di confrontarsi e creare nuove armoniche sintonie; è un luogo di cultura dove dialogare, esporre, fondendo i pensieri e le Idee degli amici attuali della casa di moda e di quelli nuovi. Non mancherà in futuro anche la formazione, elemento importante per il fondatore della casa di moda e per il territorio: l’approccio sarà volto alle maestranze in ambito moda, valore del fare tutto italiano, interagendo in tutte le fasi di un progetto integrato, fino alla comunicazione di alto artigiano che valorizzi l’intervento del tutto esclusivo della manualità della persona, al fine di rendere unico come un’opera d’arte ogni prodotto.
Non ultima per importanza è l’innovazione, volta alla ricerca e alla sperimentazione; la Maison, sensibile a tali tematiche, non mancherà di interagire con gruppi di lavoro dove vengano elaborati aspetti legati ai processi/prodotti e alla funzionalità degli stessi, per mantenere l’attenzione alle prestazioni e alla sostenibilità verso l’ambiente e le persone. DAVIDE MUCCINELLI: nasce a Castel San Pietro Terme (Bo) nel 1966. Frequenta il liceo artistico per il design “Torricelli – Ballardini” di Faenza dove si appassiona al mondo della progettazione e ricerca; nel frattempo, tra le mura di casa, aiuta la madre Edda, una sarta che negli anni ’80-‘90 cuce per importanti brand, tra i quali Gianni Versace, Max Mara e Les Copains. Gli interessi di Davide per l’arte, la moda, il design e il mondo dell’abitare lo hanno portato nel corso degli anni a collaborare con importanti brand, apportando innovativi e originali progetti di prodotto, ricerca tecnica e artistica, per poi occuparsi di aspetti più strategici come quelli di marketing, sviluppo e comunicazione d’impresa.  Nel 2019, oltre alle collaborazioni in essere, come quelle declinate all’ interior design in ambiti ricettivi ed abitativi, inizia a maturare la volontà di mettersi in gioco in prima persona, così nel 2020 nasce la Casa di Moda Davide Muccinelli, un incubatore di idee e di sperimentazione: coniugare le competenze e le arti è alla base di questo nuovo progetto stilistico.
Galleria 55 Moda Arte Design
Via Giuseppe Garibaldi 55, 40014 Crevalcore (Bo) Italia
[email protected] +39 051 4985412
www.davidemuccinelli.it
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gregor-samsung · 2 years
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“ L'avvocato prese il sigaro che aveva formato due buoni centimetri di cenere e dette una boccata voluttuosa. - Lei dovrebbe studiarsi un po' i cosiddetti giochi di pazienza, continuò, alcuni hanno un meccanismo simile a questa insopportabile logica che condiziona la nostra vita, per esempio il Milligan, ma si sieda, giovanotto, prenda quella poltroncina. Firmino si sedette e appoggiò il fascio di giornali sul pavimento. - Il Milligan è molto interessante, disse l'avvocato, è basato sulle mosse che ciascun giocatore esegue al fine di frapporre trappole per limitare il gioco dell'avversario che viene dopo di lui, e così a catena, come nelle discussioni internazionali di Ginevra. Firmino lo guardò e sul suo volto si disegnò un'espressione di stupore. Cercò rapidamente di decifrare quello che voleva dire l'avvocato, ma non gli riuscì. - Le discussioni di Ginevra?, chiese. - Sa, disse l'avvocato, qualche anno fa chiesi di fare l'osservatore alle discussioni sul disarmo nucleare e missilistico che avvengono nella sede delle Nazioni Unite di Ginevra. Feci amicizia con una signora, l'ambasciatrice di un paese che proponeva il disarmo. Si dava il caso che il suo paese, che faceva esperimenti atomici, fosse anche impegnato per la denuclearizzazione del mondo, capisce il concetto? - Capisco il concetto, disse Firmino, è un paradosso. - Bene, continuò l'avvocato, la signora era una persona di ottima cultura, va da sé, ma soprattutto era un'appassionata di giochi di carte. E io un giorno le chiesi di spiegarmi il meccanismo di quelle trattative, che sfuggiva alla mia logica. Sa cosa mi rispose? - Non saprei, rispose Firmino. - Che mi studiassi il Milligan, disse Don Fernando, perché la logica era la stessa, e cioè: che ogni giocatore che pretende di collaborare con l'altro in realtà costruisce catene di carte studiando trappole per limitare il gioco dell'avversario. Che gliene pare? - Un bel gioco, rispose Firmino. - Eh sì, disse Don Fernando, è su questo che si regge l'equilibrio atomico del nostro pianeta, sul Milligan. Dette un colpetto su una colonna di carte. - Ma io me lo gioco da solo, con la variante dello Spite and Malice, mi sembra più opportuno. “
Antonio Tabucchi, La testa perduta di Damasceno Monteiro, Feltrinelli (collana Universale Economica n° 1531), 2002⁵ [1ª ed. originale: 1997]; pp. 166-167.
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theblondedrug · 2 years
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Writer in the Sea
Lo scrittore era affermato ma in crisi. Il successo c’era ma confinato. Di fatto si sentiva in un pantano abitato da simili che, ben contenti di essere un attrazione, sguazzavano nell’acqua melmosa per la gioia del pubblico. Ma a lui era chiaro: era in una pozza.
Una pozza, per quanto vasta, resta sempre un qualcosa di circoscritto. Lui conosceva la vastità del mare e sapeva che il Caspio, per esempio, è considerato un mare ma a conti fatti si tratta di un lago. Un mare è diverso, per quanto locale, attraverso passaggi è collegato agli altri mari che compongono quell’enorme massa blu. Il Caspio contribuisce, certo, ma non produce letteratura di navigazione degna di nota. Visto dallo spazio è una macchia che, per vederlo occorre farci caso. Per un alieno sono più interessanti il Pacifico, l’Atlantico e altro sconfinato azzurro. Sto lavorando di fantasia: nessun alieno è venuto a raccontarmi se dal finestrino del disco volante ha notato o no il Caspio.
Tornando alla pozza, era densa di blabla, di modelli che festeggiavano la propria importanza che sapeva di artefatto e nel mondo accadeva dell’altro. Alla metà degli anni 90 del secolo scorso c’erano per esempio gli Smashing Pumpkins e scrivere canzoni è come scrivere libri, disse Lou Reed. Cosa c’era in comune con la pozza? Niente… E’ una questione di suono ma non solo. 
Ci sarebbe stato, da fare, un quinto passo e dire addio? Che ne sarebbe stato della sua identità? Avrebbe trovato un senso fuori di lì?
Non è facile. Quando sei qualcuno in un posto, non molli tutto e vai via. Figuriamoci. Chi se ne va perde sempre qualcosa, inoltre vi è sempre qualcosa di ingiusto. Anche, di vigliacco. Ma che avventura c’è qui?
Andare contro una forza possente può esserlo.
Uno scrittore vive di metafore e la metafora è spesso tratta da un fatto reale. Anzi, trasformare un fatto reale, che può ad altri sembrare banale, in una storia avvincente, è la prima dote di uno scrittore. Cosa c’è di più possente del mare?
Il mare quel giorno era impossibile. Un bel giorno per la sfida.
Non sappiamo cos’abbia prodotto, quel tentativo. Lui non è tornato indietro a raccontarcelo.
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ma-come-mai · 2 years
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Laboratorio Autoimmunità Ospedale Alessandria, uno studio svela la correlazione tra vaccini e autoimmunità: comparsi autoanticorpi nel 40% dei casi.
eVenti Avversi Giugno 12, 2022
ALESSANDRIA – Saranno presentati a un convegno internazionale sul Covid-19 a San Diego i risultati dello studio di Maria Cristina Sacchi, Referente del Laboratorio di Autoimmunità dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, e dei suoi collaboratori.
Lo studio ha l’obiettivo di verificare se la vaccinazione anti Covid-19 possa scatenare la produzione di autoanticorpi e quindi alterare l’assetto autoimmune.
Nel 2021, infatti, il team della Dr.ssa Sacchi, che lavora all’interno del Laboratorio Analisi diretto dalla dr.ssa Maria Matilde Ciriello, è stato tra i primi a pubblicare articoli scientifici (e a presentare i risultati degli studi in California) che dimostravano l’esistenza di un link tra Covid e autoimmunità, sottolineando quindi come il SARS-CoV-2 potesse essere considerato un virus autoimmune capace in alcuni individui di stimolare la produzione di autoanticorpi e sviluppare così patologie autoimmuni. Un’idea nata dalla collaborazione con il dr. Paolo Stobbione, Responsabile di Reumatologia dell’Ospedale di Alessandria. La domanda alla base di questo secondo studio è stata quindi quella di andare a verificare se anche i vaccini a mRNA, su cui esiste ancora poca letteratura scientifica in questo settore dell’autoimmunità, siano in grado di sviluppare un’alterazione dell’assetto autoimmune.
“Abbiamo realizzato uno studio prospettico monocentrico subito a inizio gennaio 2021, appena dopo il Vax Day – ricorda Maria Cristina Sacchi – arruolando la popolazione di studio che nel nostro caso era composta da 155 operatori sanitari dell’Ospedale di Alessandria, tutti sottoposti volontariamente alla vaccinazione, con età compresa tra i 18 e i 60 anni e di entrambi i sessi. Abbiamo effettuato un primo prelievo di sangue prima della vaccinazione per avere una fotografia dell’assetto autoimmune dell’individuo, al fine di capire se nei soggetti che non presentavano già autoanticorpi si sarebbero poi presentati a seguito del vaccino. Abbiamo poi effettuato i test di autoimmunità su questo primo prelievo e realizzato altri due prelievi agli individui che avevano completato tutto il ciclo vaccinale, ovvero due vaccini e la dose booster: il secondo a tre mesi di distanza dalla prima dose e il terzo a 12 mesi. La nostra analisi si è così ristretta a 112 individui”.
Dallo studio è emerso in maniera preliminare come nel 40% dei casi analizzati si sia verificata la comparsa di autoanticorpi che nel 90% degli individui sono rimasti attivi nel tempo, fino ai 12 mesi valutati. “Questo ci ha portato a pensare che la percentuale di positività ai test di autoimmunità possa essere direttamente proporzionale al numero di somministrazione di dosi di vaccino: un’iperstimolazione del sistema autoimmune può quindi portare alla comparsa di nuovi autoanticorpi, nonché a manifestazioni autoinfiammatorie e al possibile sviluppo di malattie autoimmuni”.
Da qui l’altro dato rilevante emerso dallo studio, ovvero che circa il 50% degli individui era già positivo al test sugli autoanticorpi. “La causa di questo fenomeno – afferma la ricercatrice – potrebbe essere ricercata nei fattori ambientali: stiamo quindi pensando di realizzare uno studio che vada ad analizzare questi pazienti che erano già positivi per individuare un possibile link tra autoimmunità e l’esposizione a inquinanti e/o abitudini e stili di vita, perfettamente in linea con il percorso di riconoscimento a IRCCS per le patologie ambientali che l’Azienda Ospedaliera e l’ASL AL stanno affrontando”.
Lo studio si colloca nell’ambito delle progettualità condotte dai Laboratori di Ricerca integrati tra Azienda Ospedaliera di Alessandria e il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, la cui Responsabile è la dr.ssa Annalisa Roveta, afferente al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto dal dr. Antonio Maconi: Cristina Sacchi infatti è parte di uno dei gruppi di lavoro in qualità di Referente del progetto di ricerca sulle malattie autoimmuni. I risultati verranno presentati anche al Congresso europeo di autoimmunità che si svolgerà ad Atene dal 10 al 13 giugno e seguirà un altro studio di follow up per andare a seguire nel tempo gli individui che sono risultati positivi ai test con l’obiettivo di verificare se nel tempo mantengono gli autoanticorpi sviluppati e presentano sintomatologie legate a una malattia autoimmune.
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lamilanomagazine · 8 months
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PeM! Festival : fitto calendario con diciotto eventi in dieci comuni
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PeM! Festival : fitto calendario con diciotto eventi in dieci comuni. Alessandria, ancora molti gli appuntamenti in programma nella 18a edizione del “PeM! Festival - Parole e Musica in Monferrato”, la manifestazione piemontese di incontri, racconti e canzoni distribuita su dieci comuni, a partire dal capofila San Salvatore Monferrato, con la direzione artistica di Enrico Deregibus. Dopo Paola Turci, Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via Di Gioia, Manuel Agnelli, Filippo Gambetta/ Fabio Vernizzi, l’omaggio a Rosetta Loy, Emma Nolde, Matteo Bordone, il Conciorto di Bagini e Carlone, Gene Gnocchi e Flaco Biondini si prosegue con un fitto programma decisamente composito. Si inizia con i riflettori puntati sulle nuove leve. Il 20 settembre i protagonisti saranno infatti Camilla Baraggia, Carolina Piola, Linn e Filippo Repetto, finalisti del Pem Music Contest, il concorso musicale per giovani cantautori della provincia di Alessandria. Con loro, in veste di ospiti, Nicola Project e Roma, vincitori dello scorso anno. L’appuntamento è alle 21 al Country Sport Village di Mirabello Monferrato, che è anche l’organizzatore del contest con la collaborazione di RadioGold. Il 22 settembre, alle ore 21, PeM prosegue a San Salvatore Monferrato con un incontro con Mauro Pagani, mentre il 24, alle ore 18, all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni di Cella Monte sarà la volta di un concerto/incontro con i Madreblu (Raffaella Destefano). Il 26 alle 21 a San Salvatore toccherà a Ditonellapiaga. In totale l’edizione 2023 del festival racchiude 18 eventi che toccano San Salvatore Monferrato, Lu Cuccaro Monferrato, Balzola, Valenza, Mirabello Monferrato con il Country Sport Village, Alessandria, Pontestura, Rive, Camagna Monferrato e l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni con il comune di Cella Monte. Un percorso tra le colline, le risaie e il Po, nel Monferrato, sito Unesco, e attorno al Monferrato, a un’ora da Torino, Milano e Genova. Il cartellone propone musica ma anche letteratura, spettacolo, società. Una sorta di live journalism con spettacolo, che continuerà con un incontro con canzoni con Ditonellapiaga, un omaggio a Lucio Battisti e Pasquale Panella, un incontro/reading con Guido Catalano, una serata con la critica musicale Marinella Venegoni e, in chiusura, la tradizionale passeggiata letteraria dedicata a Rosetta Loy con la premiazione del Pem Writing Contest. SCHEDE DELLE PROSSIME DATE: 20 settembre, ore 21 Country Sport Village (Strada Comunia 30), Mirabello Monferrato (Al) Pem Music Contest: la finale Seconda edizione del concorso musicale per giovani cantautori della provincia di Alessandria, al Country Sport Village di Mirabello, che è anche l’organizzatore del contest. In finale si confronteranno: Camilla Baraggia, Carolina Piola, Linn e Filippo Repetto. Una occasione importante per scoprire le nuove proposte musicali che offre il territorio. Il vincitore verrà stabilito da una folta giuria di giornalisti e addetti ai lavori. Si esibiranno, in veste di ospiti, i due vincitori della prima edizione: Nicola Project e Roma. 22 settembre, ore 21 Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al) Incontro con Mauro Pagani Cercare accordi, andare a tempo con gli altri, improvvisare, questo fa un buon bluesman. Così Pagani ha sempre cercato nella sua vita – nelle sue vite – di andare a tempo con il mondo, di volta in volta ricominciando, rivisitando, reinventando. Lo stesso ha fatto con il suo passato in una autobiografia, “Nove vite e dieci blues” (Bompiani), di cui parlerà con Enrico Deregibus, tra video e ricordi. 24 settembre, ore 18 Ecomuseo della Pietra da Cantoni, piazza Vallino, Cella Monte (Al) Incontro/concerto con i Madreblu (Raffaella Destefano) Gli angeli, certamente I Madreblu sono una band di culto che negli anni 90 si muoveva fra trip hop e melodia. Tre album e canzoni come “Gli angeli”, “Reiko” e “Certamente” li hanno fatti rimanere nei cuori di molti. Raffaella Destefano, cantante e autrice del gruppo, proporrà in trio molte di quelle canzoni, con la sua voce splendida e il racconto di una storia di musica. Con lei anche Luca Urbani (Soerba). 26 settembre, ore 21 Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al) Incontro con Ditonellapiaga Non soltanto chimica Margherita Carducci, 26 anni, romana, ha colto il successo a Sanremo con “Chimica”, cantata con Rettore. Ma a parte Sanremo, è una delle figure femminili più forti della musica italiana di oggi, tra suoni moderni e personalità nei testi, ironia e malinconia, vocalità intensa e innata capacità di tenere il palco. La ascolteremo in un incontro con Enrico Deregibus con un po’ di canzoni. TUTTO IL CALENDARIO 20 settembre, ore 21,Pem Music Contest con Camilla Baraggia, Carolina Piola, Linn, Filippo Repetto, Country Sport Village (Strada Comunia 30), Mirabello Monferrato (Al) 22 settembre, ore 21, Incontro con Mauro Pagani, Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al) 24 settembre, ore 18, Incontro/concerto con i Madreblu (Raffaella Destefano), Ecomuseo della Pietra da Cantoni, piazza Vallino, Cella Monte (Al) 26 settembre, ore 21, Incontro con Ditonellapiaga, Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al) 28 settembre, ore 21, “Battisti, l’altro”, omaggio a Lucio Battisti e Pasquale Panella, Centro comunale di cultura, piazza XXXI Martiri 1, Valenza (Al) 30 settembre, ore 21, Incontro/reading con Guido Catalano, Teatro Verdi, Piazza Castello 19, Pontestura (Al) 3 ottobre, ore 21, Incontro con Marinella Venegoni, Sala polifunzionale, piazza Caduti, San Salvatore Monferrato (Al) 8 ottobre, ore 16, Passeggiata sulle Strade di polvere di Rosetta Loy e premiazione Pem Writing Contest, Village, Fosseto, San Salvatore Monferrato (Al) Corrado Tagliabue, sindaco di San Salvatore Monferrato, comune capofila della rassegna, dichiara: “Oggi lo chiamiamo PeM! ma il suo nome per esteso contiene la parola “Monferrato”. Per chi come me crede nel territorio e nelle sinergie che possono nascere dall’obiettivo condiviso di valorizzare questo meraviglioso angolo di mondo, significa moltissimo. Quando nel 2006 con Riccardo Massola abbiamo dato vita a PeM siamo partiti da San Salvatore e già dal nome il festival dimostrava di voler guardare lontano. Così abbiamo coinvolto tanti Comuni e insieme abbiamo creato occasioni originali per far scoprire angoli poco conosciuti e bellissimi. Quest’anno il festival lancia un inedito “contest” letterario per giovani esordienti, oltre a quello musicale nato un anno fa e accoglie due nuovi comuni aderenti. PeM promette nel nome quello che propone nella realtà: la bellezza delle parole, l’incanto della musica e la magia di nuovi luoghi da scoprire”. Il festival è diventato ormai un punto di riferimento nel panorama musicale e culturale italiano, come dimostra l’attenzione della stampa nazionale e gli artisti e intellettuali che vi hanno partecipato, nomi come Diodato, Arturo Brachetti, Malika Ayane, Morgan, Pilar Fogliati, Nada, Samuel, Enrico Ruggeri, Violante Placido, Ron, Zen Circus, Tosca, Luca Sofri, Franco Arminio, Motta, Ghemon, Frankie hi-nrg mc, Luca Barbarossa, Irene Grandi, Guido Davico Bonino, Anita Caprioli, Fabio Troiano, Giovanni Truppi, Marina Rei, Vittorio De Scalzi, Carlo Massarini, Vasco Brondi, Francesco Bianconi dei Baustelle, Ensi, Ernesto Ferrero, Paolo Benvegnù, Chiamamifaro, Rosetta Loy, Gianluigi Beccaria, Natalino Balasso, Paolo Bonfanti, Roberta Giallo, Marina Massironi, Davide Longo e molti altri. Tutti gli aggiornamenti su: www.pemfestival.it www.facebook.com/PAROLEeMUSICAinMONFERRATO www.instagram.com/pem_festival Il PeM! Festival è organizzato dal Comune di San Salvatore Monferrato con i Comuni di Valenza, Lu Cuccaro Monferrato, Balzola, Pontestura, Rive, Alessandria, Camagna Monferrato, Mirabello Monferrato e Country Sport Village, Ecomuseo della Pietra da Cantoni con il Comune di Cella Monte Direzione artistica: Enrico Deregibus Responsabile organizzativo: Riccardo Massola Design e comunicazione: Corrado Tagliabue Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione CRT Con il patrocinio di: Provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato Unesco World Eritage Site, Alexala Sponsor e sostenitori : BBBell, Enrico Beccaria & Figli, Giovanni Ferraris Gioielli, Modugno Pizzeria dal 1974, Modugno 2.0, Angolo Blu, Di Mauro, Enosis Partner: Sut la cupola, Comitato Filo Rosso Media Partner: RadioGold, Gruppo Fotografi Monferrini, Monferratowebtv.it Festival partner: Sui sentieri degli Dei (Agerola), Books & Blues (Casale Monferrato), Mei Meeting etichette indipendenti (Faenza), Premio Bianca d’Aponte (Aversa), Premio Bindi (Santa Margherita Ligure), Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty (Rovigo) “PeM! Parole e Musica in Monferrato Festival” è un marchio registrato dal Comune di San Salvatore Monferrato. Sito web www.pemfestival.it a cura di Mas Kreations... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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weirdesplinder · 3 years
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Libri vintage che spopolavano negli anni 70' e 80'
Continua le mia esplorazione nelle librerie di mia cugina, che, causa trasloco, deve svuotare casa e vende alcuni libri della sua vasta collezione. Oggi vi illustro le mie ultime scoperte sulla letteratura che andava di moda negli anni 70′ e 80′.
Iniziamo con dei ROMANZI OTTOCENTESCHI di autori francesi che probabilmente mia cugina scoprì o dovette scoprire sui banchi di scuola.
Titolo: Graziella
Autore:  Alphonse de Lamartine, famoso poeta, scrittore e politico francese nato alla fine del 1700.  
Trama: Il giovane scrittore francese Alphonse de Lamartine durante un viaggio in Italia, resta colpito dalle belle terre del golfo di Napoli ed, in particolare, dell'isola di Procida. Alphonse ne ammira la particolarità, la semplicità della sua gente e s'innamora di una giovane fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce: Graziella. Graziella, figlia di pescatori procidani, corrisponde quel tenero amore che ben presto viene interrotto dalla partenza di immprovvisa di lui per la Francia. Alphonse lascia la sua amata Graziella con una promessa:sarebbe ritornato presto da lei. Alphonse non mantiene la promessa e Graziella, nella vana attesa, si ammala. Prima di morire, la giovane spedisce ad Alfonso una lettera contenente una treccia dei suoi capelli. Alphonse conserverà per tutta la vita quella lettera, quella treccia insieme col ricordo di quell'amore che non riuscirà più a trovare in nessun'altra donna.
Da questo romanzo nel 1961 in Italia fu tratto uno sceneggiato televisivo dallo stesso titolo, con protagionista il celebre e amatissimo attore Corrado Pani. Non ho trovato un video di questo sceneggiato, ma su internet è disponibile l’audio delle 4 puntate, sul sito raiteche.
Link: http://www.teche.rai.it/1953/10/graziella-i-puntata/
Tirolo: Selvaggia
Autore:  Raoul de Navery, nome di penna di   Eugénie-Caroline Saffray, scrittrice francese molto famosa e amata che dal 1860 in poi creò molti romanzi che combinavano un’eccellente scrittura, ad un gusto romantico avventuroso in grado di catturare il lettore. I suoi romanzi riflettono la morale borghese ottocentesca e hanno al centro della trama l’importanza della fede nella vita dei personaggi.
Trama: La parte più pittoresca dell'Isola del  Rey era occupata da una vasta dimora a un solo piano, ornata da fiori  rampicanti lungo una veranda e circondata da una folta siepe viva di  cactus.Legni costosi, mobilie rare, stuoie finissime, tutte le ricchezze  che possono accumularsi in una signoria di proprietari vicini ai paesi  dell'oro, sui quali avevano dominato i Pancasi, si adunavano in copia  nella casa del conte Umberto de Flessigny. Accanto alle curiosità  archeologiche, si trovavano i saggi di un'arte perduta, della quale i  padroni del Perù adornavano quei celebri giardini d'oro, dove ogni  pianta, ogni fiore di metallo rappresentavano le forme ricopiate dalla  natura per mano di valenti artefici. Si parlava su tutta la costiera  di quella dimora come di una meraviglia, e non v'era capitano di nave  straniera che facesse scalo all'Isola del Rey, che non volesse chiedere  al gentiluomo milionario il permesso di visitare le rarità accumulate  nella sua dimora; permesso che sempre veniva concesso con amorevole  cortesia. Quando poi il capitano della nave era francese, i coniugi  de Flessigny non mancavano mai di offrirgli una ospitalità principesca." 
Proseguiamo con i ROMANZI ANNI 70′- 80′ che invece andavano di moda tra i giovani e non solo, sbancavano anche ai botteghini dei cinema o spopolavano in tv
Titolo: Menzogne (Secrets)
Autore: Danielle Steele
Trama:  Sofisticato e avvincente, con una schiera di personaggi indimenticabili,  questo romanzo esplora l'effervescente mondo della televisione,  scoprendo i drammi, le invidie e le passioni nascoste dietro la  realizzazione di una serie tv di vasto seguito intitolata ‘Manhattan’. Lo show rappresenta  per ogni persona che vi lavora un'occasione irripetibile per giungere  finalmente al successo e alla fama, ma il prezzo di tutto ciò è una  fitta rete di menzogne con le quali ciascuno cerca di celare un  inconfessabile e lacerante segreto...
Da questo libro è stato tratto un film del 1992 intitolato appunto Secrets (titolo originale del romanzo), e credo che tale film sia andato in onda col titolo Il segreto anche in Italia in tv  sempre negli anni 90′, ma non ho trovato un video della versione italiana solo di quella americana (se trovate la versione italiana fatemelo sapere).
Link:  https://www.youtube.com/watch?v=qaBfmF9_rE4
Titolo: Love story
Autore: Erich Segal
Trama:  Lui è Oliver Barrett IV e  lei Jenny Cavilleri. Lui è ricco, lei povera. Lui fa sport, lei suona  il pianoforte. Discutono, litigano... e s'innamorano follemente.  Decidono di sposarsi e di andare a vivere insieme senza contare  sull'aiuto di nessuno. Cavarsela da soli è dura, ma loro sono pieni di  entusiasmo e hanno tanti progetti per il futuro. Finché si rendono conto  di non avere molto più tempo davanti... Un bestseller internazionale  che ha commosso milioni di lettori, il romanzo che meglio di ogni altro  ha raccontato com'è l'amore a vent'anni, con parole che vanno dritte al  cuore e ancora oggi hanno la freschezza e la forza dei sentimenti veri,  quelli che non muoiono mai.
Chi non conosce o non ha mai visto il film tratto da questo bestseller? Credo nessuno. Un film e un libro che hanno fatto storia e commosso milioni di persone.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=GkRdOmhiws0
Titolo: Another love. Storia di Oliver (Oliver’s story)
Autore: Erich Segal
Trama:  Seguito del libro Love Story. Si dice che nella vita  di ognuno ci sia un unico grande amore. Per Oliver Barrett, quell'amore  si chiamava Jennifer. Il tempo trascorso insieme è stato troppo breve,  prima che il destino gliela portasse via, ma così intenso e speciale da  valere una vita intera. Oliver ha poco più di vent'anni, tutti gli  dicono che deve andare avanti e ricominciare a vivere, ma lui è convinto  che non sia possibile, che non sia giusto. Non gli importa di uscire,  vedere gli amici o fare nuove conoscenze. Il suo rifugio sono il lavoro e  la corsa, per immergersi a capofitto nel presente e attutire l'eco del  passato. Fino a quando incontra una ragazza così affascinante e  misteriosa da attirarlo fuori da quel vortice di buio in cui è piombato.  Con lei sembra rinascere qualcosa che sembrava essersi incrinato per  sempre. E il futuro assume contorni inattesi. Perché solo l'amore può  guarire le ferite di un cuore spezzato.
Anche dal seguito di Love story fu tratto un film con protagonista lo stesso attore del primo film giustamente, ma non ebbe purtroppo lo stesso successo.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=G_2PNOH_j6A
TItolo: Un uomo, una donna, un bambino
Autore: Erich Segal
Trama:  La migliore amica di Bob Bekwith è Sheila,sua moglie: per quattordici  anni hanno vissuto e affrontato tutto insieme, in costante adorazione  l'uno dell'altro. Completano le loro vite le figlie, Paula e Jessica.  L'anno accademico è appena finito e Bob ha presenziato all'ultima  riunione della facoltà e Cape Cod li attende per una lunga estate. Ma  una telefonata basta a sconvolgere la loro esistenza. Quando  Jean-Claude, un bambino di dieci anni, arriva per passare le vacanze con  loro, ecco che Bob e Sheila, infelici e travagliati, vivono ormai come  entità separate le loro rispettive tragedie. Persino Paula e Jessica,  felici di quel nuovo compagno di giochi non riescono a sfuggire del  tutto dalla bufera. Tutti fanno del loro meglio affinché la pace  domestica venga ristabilita. Ma solo una persona può far si che il  miracolo si compia.
Anche da questo libro di Segal fu tratto un film piuttosto famoso con Martin Sheen, che arrivò anche in Italia.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=WRTXuKzkQ7A
Un amore senza fine
Autore: Scott Spencer
Trama: La quindicenne Jade e il diciassettenne David si conoscono e si  innamorano. Il loro amore però è ostacolato dalle rispettive famiglie,  soprattutto dal padre di lei, che allontana David per permettere alla  figlia di terminare gli studi con tranquillità. Ma la grande passione di  David lo porta a dar fuoco alla casa della sua amata, reato per il  quale viene condannato a cinque anni in manicomio. Uscito dopo soli due  anni per buona condotta, parte per New York  alla ricerca di Jade, andando contro le disposizioni di legge che lo  costringono a non lasciare la città. Una volta in città viene  riconosciuto da Hugh, il padre di Jade, che nell'inseguirlo perde la  vita in un incidente. Ma quando i due amanti si rincontrano e il loro  amore riaffiora, a ostacolarli, stavolta, sono i fratelli di lei, che  accusano il ragazzo della morte del padre. David finisce in carcere e a  Jade non resta che aspettare il suo amore senza fine.      
Da questo libro bestseller sono stati tratti   diversi film, tra cui uno di Zeffirelli con Brooke Shields e Martin Hewitt.
Link:https://www.youtube.com/watch?v=vSFYZIZSEEU
Titolo: Uccelli di rovo
Autore: Colleen McCullough
Trama: La storia della famiglia Cleary, proprietaria di un grande ranch in Australia, e  del peccaminoso amore tra un alto prelato, Padre Ralph de Bricassart, e  la parrocchiana Maggie, la più giovane di casa Cleary.  
Da questo romanzo bestseller è stata tratta una miniserie televisiva di enorme successo internazionale con protagonista  Richard Chamberlain  nei panni di padre Ralph
Link:https://www.youtube.com/watch?v=G248w9ZNoDw
TItolo: L’altro nome dell’amore
Autore: Colleen McCullough  
Trama: Settembre 1945: la guerra è finita e in un 'ospedale militare autraliano si attende  la smobilitazione. Proprio allora arriva dal fronte il sergente Michael  Wilson, che ha aggredito un  superiore, edi è stato giudicato psichicamente instabile. L'accoglienza di  dell’infermiera Langtry è  molto amichevole nei suoi confronti; non così quella degli altri pazienti, tutti con supposti problemi mentali, e tutti o quasi invaghiti della donna.
Da questo libro pure nel 1985 fu tratto un film An Indecent Obsession con  Wendy Hughes e Gary Sweet.  Non so se uscì anche in italia.
Link:https://www.youtube.com/watch?v=PlJWKvYayc8
Titolo: Shogun
Autore: James Clavell
Trama:  Partito alla volta dell'Oriente per il monopolio olandese del commercio  con Cina e Giappone, John Blackthorne, comandante dell'Erasmus, si  ritrova costretto da una tremenda tempesta al naufragio in un villaggio  di pescatori nel Giappone feudale del XV secolo. In un mondo sconosciuto  e lontano, Blackthorne deve trovare il modo di sopravvivere. Grazie al  suo coraggio, che lo condurrà sulla via dei samurai, con il soprannome  di Anjin (il navigatore) diventerà il fido aiutante dello Shogun e nella  sua ascesa al potere conoscerà l'amore impossibile per la bella e  ambigua Mariko.        
Da questo romanzo bestseller fu tratta nel 1980 una miniserie televisiva diretta da Jerry London ed interpretata da Richard Chamberlain e Toshirō Mifune. Chamberlain era un attore molto famoso e amato negli anni 80′ e la serie fu seguitissima. Non ho trovato online la versione doppiata in italiano (se voi la trovate fatemelo sapere), ma quella in inglese sì:    
Link: https://www.youtube.com/watch?v=D_U1Gupe6iY
Titolo: Abissi
Autore: Peter Benchley (già autore del romanzo da cui fu tratto il film LO Squalo)
Trama:  Una coppia si reca  in luna di miele alle Bermuda. Durante un’immersione subacquea scoprono i  resti di un tesoro e delle fiale che contengono una misteriosa  sostanza. Comincia di qui, tra minacce e violenze, apparizioni di  mostri marini e incidenti provocati da una banda di mafiosi,  un’avventura che cambia la vita innocente di entrambi.
Anche da questo libro di Benchley fu tratto un film adrenalinico che però ebbe un po’ meno successo di Lo squalo, con protagonisti  Jacqueline Bisset e Nick Nolte.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=wcn9PXZC1s4
Titolo: Selvagge
Autore: Shirley Conran
Trama: romanzo del genere catastrofico, che  racconta la storia di cinque donne che assistono all’assalto e  all’uccisione dei loro mariti, trucidati da commandos polinesiani. La  loro sorte è segnata. Le donne si salvano invece con la fuga, consapevoli di non conoscere  nulla del mondo che le circonda. Dovranno diventare selvagge e  difendersi dai nemici. Silvana, la madre del gruppo è forse la più fragile, Carey la più forte  fisicamente ma la meno amata. Suzy la bambola sexy, che maturerà nel  corso del romanzo, Anne e la sua amica sono meno delineate. Intorno a  loro solo uomini che le cercano e chissà se le troveranno.
Warner Bros ne detiene i diritti cinematografici ma non ne ha mai tratto un film.
Altri libri facenti parte la collezione di mia cugina, e in vendita:
- Collana Romanzi Harmony
J. Evans, Collega… e poi?
S. Craven, L’arcano svelato
C. Moore, La strada verso l’amore
G. Green, Il corteggiatore di Laura
C. Spencer, Dolci parole sussurrate
- Signorsì, di Liala
- Un abisso chiamato amore, di Liala
- Le briglie d’oro, di Liala
- Lalla che torna, di Liala
- Settecorna, di Liala
- Per ritrovare quel bacio, di Liala
- La più cara sei tu, di Liala  
Conoscevate già questi libri? Vi hanno incuriosito? Se vi inteessa comprarli contattatemi pure qui o su facebook.
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corallorosso · 4 years
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Quell'albergo di Visegrad, lager degli stupri etnici dove oggi puoi alloggiare con un voucher per sostenere il turismo Oggi vi racconto una storia. Una storia più brutta del Covid. Una storia per ricordarvi che l'orrore continua nel mondo e se ne fotte della pandemia. Se vi dovesse capitare di cercare un hotel in Serbia nella città di Visegrad, tra le offerte vi capiterebbe anche il Vilina vlas. Forse questo nome non vi dice nulla. Forse se siete nati dopo la guerra dei Balcani non sapete che dall'altra parte dell'Adriatico negli anni "90 (ieri) c'erano tante Auschwitz per donne musulmane. Ecco allora ve lo dico io: L'hotel Vilina vlas, a Visegrad, fu il luogo degli orrori destinato alla tortura e alla violenza delle donne negli anni della guerra tra il 1992 e il 1995. Gli stupri etnici svolti con metodica sapienza e rigore dalla più recente furia nazionalista che travolse l'Europa soltanto ieri. Da quelle terrazze da dove oggi i clienti prendono il sole alcune donne (Se questa è una donna...) si gettavano giù sperando di porre fine alle loro sofferenze. Alcune non dovettero neppure prendersi il disturbo di uccidersi. Morivano dissanguate durante stupri che duravano giorni. Mediamente ogni donna veniva violenta da 9 soldati al giorno. Le "donne" erano anche bambine di 14 anni. Come scrive sull'Agi.it Brahim Maarad: nel tentativo di salvare la stagione turistica nel mezzo della pandemia, la regione serba della Bosnia ha lanciato un programma di aiuti per il settore alberghiero, compresi i voucher per i pernottamenti. Tra gli stabilimenti beneficiari dell'iniziativa vi è anche il Vilina vlas, situato vicino al ponte Mehmed Pasha Sokolovic, un'opera del XVI secolo che ha ispirato il famoso romanzo "Il ponte sulla Drina" del Nobel jugoslavo per la letteratura Ivo Andric. Mentre Visegrad presenta lo storico ponte ottomano come attrazione principale, nulla nell'hotel o nei suoi dintorni ricorda le atrocità avvenute nelle sue stanze un quarto di secolo fa, negli anni del conflitto tra il 1992 e il 1995. (...) L'hotel fu trasformato nel 1992 in un centro di detenzione femminile dal "signore della guerra" locale Milan Lukic, un leader paramilitare serbo-bosniaco arrestato nel 2005 in Argentina. Bakira Hasecic, fondatrice dell'associazione "Donne vittime di guerra", è una delle duecento vittime che si stima abbiano subito stupri sistematici a Visegrad. Raccontando la sua storia a Efe, ha ricordato "l'orrore" vissuto lì nella primavera del 1992 e quell'hotel "letteralmente intriso di sangue". Impossibile nascondere il disagio: "Se almeno mettessero una targa commemorativa, un monumento, qualche segno che lì furono uccise delle persone e che le donne vennero violentate". "Non so come si possa alloggiarvi. Ma ci sono persone che lo fanno. Non ho altri commenti". (...) Meditate gente, meditate che questo è stato (ieri). Claudia Sarritzu
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