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#luna-colorata
principessa-6 · 1 year
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Occhi grandi e smarriti di chi desidera una carezza, di chi cerca l'amore. Occhi profondi di chi ha fatto a pugni con la vita. Occhi pieni di sogni. Occhi dove ti puoi affogare. Occhi che non aspettano altro che qualcuno la spogli delle sue paure. Colorata come i coriandoli, danza in punta di piedi sotto le stelle, ascolta la luna in silenzio, non accetta compromessi Piccola e delicata, da abbracciare con cura. Vive di emozioni, impetuosa come il mare in tempesta, luminosa come il cielo di primavera. Quando ama, non si risparmia, sa regalare l'arcobaleno. Ci vuole coraggio per scegliere una come lei, perché non si lascia addomesticare, è come un uragano che travolge,sconvolge, lascia senza fiato. Non so se quelle come lei valgono sempre la pena, perché una come lei la devi tenere stretta per il resto della tua vita... 🤍 💜 🤍
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perpassareiltempo · 10 months
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Uno spicchio di luna, la luce che avanza sulla notte colorata di rosso e pensieri belli.
L'alba, adesso.
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occhietti · 1 year
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Sono coraggiosa e insicura.
Fragile e forte.
Testarda, sincera, istintiva, passionale.
Sorridente, travolgente, sognatrice.
Imprevedibile come un temporale estivo, delicata e colorata come un arcobaleno, sono un alito di vento, sono il calore dei raggi del sole, sono la luce delle stelle.
Mi meraviglio per le piccole cose, arrossisco per un complimento, sono fatta di sguardi e di sorrisi.
Sono quel tipo di donna testarda che va controcorrente, che ha sempre tante cose da spiegare, che vorrà sempre e comunque dire la sua.
Sono quella che nonostante tutto trova sempre la forza di rialzarsi, quella che ha sempre mille pensieri per la testa, sono piena di sogni colorati.
Sono un miscuglio di incertezza e di dolcezza, di sorrisi e cicatrici, di paure e di coraggio.
Sono quella che ama restare seduta sulla spiaggia ad ascoltare il mare. Amo i baci che sanno di salsedine, i sorrisi, i chiari di luna, le favole.
Sono quella che piange per un film, che si sporca il naso di panna mentre mangia il gelato, quella che ha imparato a ballare da sola.
Sono quella che resta in silenzio a contare le stelle, che disegna fiori sulle sue ferite, che dice che va tutto bene anche quando le cose non vanno bene per niente.
Sono quella che continuerà ad amare rischiando tutto, sempre... Anche quando fa male.
- Chiara Trabalza
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ma-pi-ma · 6 months
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(per Caroline Ireland)
Dovevano essere un regalo d'amore,
ma quando tagliò l'involto di carta,
entrambi si accorsero che erano finti; fiori finti
aveva preso in fretta dall'esposizione del negozio,
roba colorata fatta a mano, rigida come crinolina.
Pensò subito alle mani delle donne
che tagliavano nella luce sporca vicino alla finestra di una fabbrica sfruttatrice;
tavoli di assi grezze cosparsi di capolini
ritagliati: gigli, iris, primule,crisantemi
inodori, pistilli fissati su fili
in corone di stami dalla punta spugnosa,
sepali e petali perfetti, perfettamente
immuni alle minacce del giardino.
Perché così sbagliati, così… appiattiti? Perché non invece
simboli di amore immutabile?
                                       Eppure abbastanza carini,
pensò, disponendoli in un vaso
con erba secca e ortensie dell'estate passata
la cui morte era ancora (come dire?)
viva, o forse dall'altra parte della vita.
Due lati, davvero, della stessa cosa?
Rise un po', idee del genere erano imbarazzanti
anche se tenute per sé,
ma il filo dei suoi pensieri
la trasportava nel suo tunnel privato durante la cena,
e prima di andare a letto, lavandosi i denti,
le capitava di guardare la luna.
Il suo volto illuminato dal sole era rivolto, come sempre, nella sua direzione.
La luna piena, non poteva fare a meno di pensare,
anche se ne vediamo solo la metà.
È stata un'intuizione che decise di poter condividere
con lui, ma quando lui si unì a lei
e insieme giacevano nell'oscurità,
sembrava che non ci fosse motivo di dire nulla.
Le parole, in ogni caso, sarebbero sbagliate,
sfuggirebbero o deformerebbero quello che vorrebbe significare.
Buona fu la sillaba che gli sussurrò,
sprofondando nel sonno. E solo per una frazione di secondo,
in bilico sull'orlo, credette
che tutto quello che doveva essere capito era stato capito.
Anne Stevenson, Fiori finti, da Poesie 1955-2005, 2005
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maurosempre · 3 months
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Bianca come una Pipa indiana,
Rossa come la Lobelia Purpurea
Favolosa come la Luna a Mezzogiorno
Un'Ora di Febbraio
(Emily Dickinson)
...colorata come un giardino fiorito di calle
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mancino · 30 days
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Lei aveva gli occhi pieni di sogni e la bocca fatta apposta per sorridere. Aveva imparato a non arrendersi anche se la vita l'aveva fatta soffrire e le aveva tolto l'amore che meritava. Era testarda e impulsiva, inciampava sempre in qualche sbaglio. Cadeva ma si rialzava sempre. Era come Alice nel Paese delle Meraviglie, sapeva darsi degli ottimi consigli ma poi non riusciva a seguirli perché il cuore la fregava sempre. Ci metteva troppo cuore in ogni cosa che faceva, troppo amore, troppi sogni. A volte aveva paura, aveva imparato che poteva farsi molto male a lasciarsi andare, a lasciare scoperta la sua anima. Era vulnerabile e fragile perché non sapeva mentire, aveva provato a costruire dei muri per difendersi, si circondava di spine, come fanno le rose. Eppure sorrideva, sorrideva sempre, per nascondere il suo dolore. Era selvatica e indomabile, come un animale ferito che non si lascia avvicinare da chiunque. Dovevi conquistarti la sua fiducia, piano, con dolcezza. Aveva gli occhi grandi e smarriti di chi desidera una carezza, di chi cerca l'amore. Occhi profondi di chi ha fatto a pugni con la vita, occhi pieni di sogni, occhi dove ci potevi affogare. Lei non aspettava altro che qualcuno che la spogliasse delle sue paure. Era colorata come i coriandoli, danzava in punta di piedi sotto le stelle, ascoltava la luna in silenzio, non accettava compromessi. Era piccola e delicata, da abbracciare con cura. Viveva di emozioni, impetuosa come il mare in tempesta, luminosa come il cielo di primavera. Quando amava non si risparmiava, lei sapeva regalare l'arcobaleno. Ci vuole coraggio per scegliere una come lei, perché non si lascia addomesticare, è come un uragano che travolge, sconvolge, lascia senza fiato. Ma quelle come lei valgono sempre la pena. Una come lei la devi tenere stretta per tutta la vita.
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copihueart · 2 months
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PENSIERI DI PRIMAVERA
L’AMORE
Ognuno lo legge in modo diverso, perché altra spiegazione non sa dare al suo ridere di spore, ai bruschi abbassamenti di temperatura, ai movimenti del fascino e dell’ignoto. Amare è come essere dentro una bolla d’aria, è come sopravvivere ad una immersione prolungata, riuscire a diventare bersaglio, come mordere una mela vistosamente colorata, in un estremo labirinto per liberarlo dal piacere, così da sussultare e agonizzare, accarezzandosi il corpo con la calma di una costellazione. L’amore è come uno stregone indiano,che ad un’ora imprecisata, in un giorno che non so, in un luogo che non conosco, certe volte o forse mai, ci chiamerà a raggiungerlo, approfittando del tempo di un mare tranquillo, o sotto la pioggia battente o dentro il vortice di un uragano. Spenderà il suo buon calore, disegnerà teli sgombri di presenze, forse seduto nella panca intiepidita dal sole autunnale, dove si stamperà il primo bacio, a succhiare sotterranee solitudini della vena cava. Sarà l’odore che si porta addosso, perché le piace appuntarsi fiori nei capelli e zuccherarsi le labbra di rossetto, nel rosso succo delle fragole, nel suo comodo nascondiglio, tra i capricci del vento dove si affollano i sogni e i desideri.
O se ne starà a bruciare accovacciato davanti al fuoco, aggrappato mani e piedi al cordame, ebbro d’aria e di vento, aspettando di ridisegnare i contorni del mondo, nell’arco di una piazza piena di fortezze dove mancano i tavolini all’aperto. Camminerà a passi brevi, nel disincanto della sera, come un musicante ubriaco, drogato dalla nafta degli scappamenti e dal luccichio delle auto in corsa, a disseppellire granchi nei deserti dove niente può turbare le nostre attese e circonderà ingorghi di nuvole, parole pronunciate senza convinzione, nel disordine inafferrabile delle gambe delle donne, con quel senso confuso di mancata intimità.
Lo si memorizzerà per assorbimento, come un impercettibile liquido, soffocato dal minimo rumore, dal prolungarsi della sua caduta o della sua vittoria e si guarderò intorno, consunto e leggero, quasi pietrificato dal sapore della melanconia, dal silenzio seppellito nell’abbandono, con il suo desiderio unico e inconsueto, a deporre i gioielli della felicità, in un groviglio di pensieri che si trasformano e strascicati illuminano le ultime voci remote di ogni attimo trascorso. Faccia a faccia con la tonda luna, mentre la poesia lo morde e lo sublima, il colore gli accarezza gli occhi e fiorisce in bocca, la musica le strugge l’anima e scoppia di desiderio e di passione sulla mia giubba scolorita. Cosa lo può distogliere dal nascere e dal morire, nella spossatezza del creato, tra la folla dai volti ignoti, nei delicati frammenti del cuore, nell’attorcigliarsi di nuovi e prossimi incontri, di anime candide che si stupiranno di esistere, negli assolati pomeriggi d’estate, nell’immobilità del mare, appassionandosi ancor di più, governando senza raggiungere nessun luogo, in attesa di quella brezza tiepida che tornerà a consumarlo-
Oggi lo ritrovo seduto in una stanza terremotata, nella nebbia bassa della terra, declinante di luce, dove cade l’antica abitudine serale, ancora un po’ smarrito, tra i soprabiti scambiati e subito ripresi, quasi che non si potesse più pronunciare il suo nome, smarrito nei vicoli che si ingolfano di memoria, nell’ingratitudine azzurra, nel sospiro e nel pianto, a non aver voglia di coricarsi con nessuno, perso nella tramontana che sgretola le siepi, nell’immobilità del mutamento. Quasi lo avessero bandito, con tutte quelle promesse che ora occupano il suo posto, nel dondolio degli steli umidi di pioggia. E’ stato tradito, più volte calpestato e ingannato, nella dimensione dei torrenti in piena, travolto dagli scandali, in questa ressa del cuore dove tutto è permesso, dove sfuma invisibile il cielo, tra quei caseggiati dove si chiude l’esistenza, decifrando il desolante possesso, a smascherare la cattiveria degli uomini, nel freddo dato dalla tristezza, nell’umile corruzione dell’orgasmo.
Ma l’amore, anche se risulta una mossa sfocata, nelle labbra che sono laghi, tra i flaconi vuoti, nello sguardo delicato tra i rifiuti, saprà risorgere, con tutta la forza dei suoi denti saprà mordere, ripetere i suoi schiocchi di frusta. Saprà rinnovarsi in quel qualcosa che spesso ci sfugge, nell’incrinatura dell’aria incerta e tra i segni indelebili che lo ammantano, impresso in uno zampillo di pellicola, come un guerriero pronto alla battaglia, scivolando leggero sulle molli flottiglie di passanti, con in mano il petalo di una rosa, così come lo abbiamo sempre sognato, unico e raro, a cercare un’anima dove riflettersi, nel senso perfetto che deterge il sudore, schermato l’obiettivo, se ne andrà a spasso in bicicletta, tra le nostre forme contorte, quasi ad indagare dove lo porterà l’umanità, con quella goccia sua che è fulgore del diamante.
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sophie-blanceur · 4 months
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Sono coraggiosa e insicura.
Fragile e forte.
Testarda, sincera, istintiva, passionale.
Sorridente, travolgente, sognatrice.
Imprevedibile come un temporale estivo,
delicata e colorata come un arcobaleno,
sono un alito di vento,
sono il calore dei raggi del sole,
sono la luce delle stelle.
Mi meraviglio per le piccole cose,
arrossisco per un complimento,
sono fatta di sguardi e di sorrisi.
Sono quel tipo di donna testarda
che va controcorrente,
che ha sempre tante cose da spiegare,
che vorrà sempre e comunque dire la sua.
Sono quella che nonostante tutto
trova sempre la forza di rialzarsi,
quella che ha sempre mille pensieri per la testa,
sono piena di sogni colorati.
Sono un miscuglio di incertezza e di dolcezza,
di sorrisi e cicatrici,
di paure e di coraggio.
Sono quella che ama restare seduta
sulla spiaggia ad ascoltare il mare.
Amo i baci che sanno di salsedine,
i sorrisi,
i chiari di luna,
le favole.
Sono quella che piange per un film,
che si sporca il naso di panna mentre mangia il gelato,
quella che ha imparato a ballare da sola.
Sono quella che resta in silenzio a contare le stelle,
che disegna fiori sulle sue ferite,
che dice che va tutto bene
anche quando le cose non vanno bene per niente.
Chiara Trabalza
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francesca-70 · 2 years
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Sono coraggiosa e insicura.
Fragile e forte.
Testarda, sincera, istintiva, passionale.
Sorridente, travolgente, sognatrice.
Imprevedibile come un temporale estivo,
delicata e colorata come un arcobaleno,
sono un alito di vento,
sono il calore dei raggi del sole,
sono la luce delle stelle.
Mi meraviglio per le piccole cose,
arrossisco per un complimento,
sono fatta di sguardi e di sorrisi.
Sono quel tipo di donna testarda
che va controcorrente,
che ha sempre tante cose da spiegare,
che vorrà sempre e comunque dire la sua.
Sono quella che nonostante tutto
trova sempre la forza di rialzarsi,
quella che ha sempre mille pensieri per la testa,
sono piena di sogni colorati.
Sono un miscuglio di incertezza e di dolcezza,
di sorrisi e cicatrici,
di paure e di coraggio.
Sono quella che ama restare seduta
sulla spiaggia ad ascoltare il mare.
Amo i baci che sanno di salsedine,
i sorrisi,
i chiari di luna,
le favole.
Sono quella che piange per un film,
che si sporca il naso di panna mentre mangia il gelato,
quella che ha imparato a ballare da sola.
Sono quella che resta in silenzio a contare le stelle,
che disegna fiori sulle sue ferite,
che dice che va tutto bene
anche quando le cose non vanno bene per niente.
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Chiara Trabalza
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Il mondo "magico" ha sempre attirato la mia attenzione,ma non per quelle cose di pozioni,magie o rituali di attrazione.
Quello che attira la mia attenzione è quello fatto da rituali scanditi dalle stagioni,dalla natura,il vivere attraversando il rispetto del mondo che ci circonda,il mistero delle fasi lunari che scandiscono il movimento della terra.Scoprire quel mondo che nasconde la "magia" tra le foglie di un albero,nella luce della luna,dal silenzio di una giornata di sole,nel soffiare del vento.Quella che si trova nella luminosità di una candela colorata,di una stella disegnata in un cerchio protettivo,dell'incenso bruciato per purificare l'ambiente.
Un anno fa è cominciata la mia ricerca in questo mondo che agli occhi degli altri risulta un po' malvagio,dove si insinua il male,che esiste un solo "sacro" dove si trova il bene,cose che mi hanno sempre fatto dubbitare su di me facendomi sentire anche un po' in colpa,sbagliata,attratta da qualcosa che era il male assoluto.Scoprire che i riti definitivi maligni sono spesso nelle mani di chi vuole solo giocare a fare il mago.
E trovare,invece,una conoscenza che viene tramandata e passata a chi ricerca la spiritualità del mondo e dei suoi cicli.
Che il bene che si trova tra le pagine di un libro è un interpretazione buona di qualcosa che viene definito "male".Che in quel "male" si trova il bene solo se lo sai aspettare e rispettare.
-la ragazza dal cuore nero♡
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morelin · 7 months
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Katara Cultural Village
Il Katara Cultural Village di Doha (Qatar) è situato tra il distretto finanziario di West Bay e le torri a mezza luna dell’area residenziale di The Pearl. Un mix di modernità e tecniche antiche costruito per ospitare attività culturali, intellettuali ed artistiche che lo hanno reso uno dei centri artistici più importanti della regione del Golfo Persico. La nostra prima tappa qui è la colorata Moschea di Katara o Moschea Blu progettata da Zeynep Fadilloglu, la prima architetta donna a specializzarsi in questo tipo di edifici religiosi. Ricoperta da meravigliose piastrelle blu e dorate, trae ispirazione da diversi edifici civili e religiosi del mondo musulmano.
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All’arrivo siamo stati accolti dalla guida per un interessante approfondimento sui momenti di preghiera.
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Vi è anche un’altra moschea a Katara che però abbiamo visto solo esternamente perché l’accesso non è consentito ai non musulmani, la cosiddetta Gold Mosque, così chiamata perché è interamente ricoperta da piastrelle dorate.
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Abbiamo visto anche delle strane costruzioni, strutture oblunghe con fori e trespoli: si tratta delle Pigeon towers dedicate ai piccioni che servivano per raccogliere i loro escrementi utilizzati poi come fertilizzanti. Curiosa anche la forma dell’edificio dove ha sede Al-Gannas Qatari Society, un’associazione culturale che promuove la tradizionale caccia araba e la falconeria: infatti rappresenta uno chaperon, il copricapo per gli uccelli rapaci.
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Nel cuore del villaggio si trova il grandioso e bianchissimo Anfiteatro, un mix tra arte islamica e greca,che può ospitare fino a 5 mila spettatori.
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Anche se non volevamo fare shopping abbiamo raggiunto la 21 High Street, la via super lussuosa dove si trova il grande magazzino Lafayette, per ammirare le stupende sculture all’aperto in vetro di murano e poi siamo entrati al SNAN Food Hall per sbirciare la copertura in stile liberty.
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Non mancano poi le sculture, ad esempio “The Force of Nature II” di Lorenzo Quinn oppure la fontana in movimento nella piazza principale.
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Infine, per la mia gioia, la street art è arrivata anche qui.
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fenitelaminaperdue · 2 years
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Sono Pop, sono Ciop, sono Crock , sono Mork..ciao MIndy.
Calpesto con pesantezza l'erba impenitente ed oltremodo resistente di questo viale alberato che porta in 130 passi al mare. Ho sempre avuto questa malsana idea di contare le distanze in falcate da più o meno 70 centimetri . Sono come Pollicino che lasciava le briciole di pane per essere capace di tornare indietro, mi serve un punto da fissare per non perdermi e sparire come il Croccante al Cioccolato solo perchè quello all'Amarena è decisamente più buono. Non sono mai venuto qui con te e con te non ho più contato i passi che mi separavano dal mare per almeno 30 anni. Hai scelto questo posto per sentire il profumo del mare e qui sei rimasto, in una casetta colorata di uno scontato ma sempre efficace bianco e blu, sotto dei pioppi dal fogliame pigro di verde slavato. Il nano è meno nano, ma tu non lo sai o forse si per certi misteri non si ha ancora la soluzione. Lui sgambetta veloce nelle sue ossa sottili da genetica familiare che ci lega e ci rende simili da svariate generazioni. La malinconia che mi umidifica le pareti del costato da un bel pò adesso trasuda e va oltre, mi prende la testa, il fiato. il nano lo sa perchè lui ha il nostro stesso super potere , il sentire anche senza udire, il vedere senza guardare. Passava di qui vero? Me lo chiede sapendo già la risposta. Ma perchè si muore? Parlare con un settenne della morte non è semplice , non ha il concetto di inizio e fine ma solo del frattempo, del frappè e del Calippo gusto Coca Cola che non tramonta mai. Tutto gli appare lontano disconoscendo che invece è tutto incredibilmente vicino, a volte basta solo girare l'angolo e pouf, ciao ciao, saluti, adios, bye bye, adeus, aloha, farvel, adieu, fanculo il buco nero, se solo avessi tardato 5 secondi o mi fossi masturbato con un video di Pornohub sezione "Threesome Amateur". Si muore perchè in realtà siamo solo delle macchine di carne che a poco a poco si consumano, ci ammaliamo dal momento in cui nasciamo. Il primo giorno è quello di nostra massima efficienza, poi è tutta una discesa "like a Rolling Stone", cellule che decadono come un antico nobile del casato della Regale Casa del Mulino Tricolore , cromosomi che si suicidano per la noia, tessuti che si aprono veloci come la zip dei jeans quando avevi 15 anni ed in TV passava "La Dottoressa alle Grandi Manovre". Visti da dentro facciamo proprio pena. Per un certo periodo ci sentiamo come una Ferrari con però il motore della Panda e quasi giunti al traguardo siamo diventati una Panda che pensa di avere il motore di una Ferrari. La vita è al limite del banale quando ne hai conosciuta troppa. Sono diventato socialmente asociale talmente tanto che quando chiedo il gelato al bar indico direttamente il gusto con le dita anche se poi arriva la domanda maledetta, cono o coppetta? Anche questa volta cara gelataia dallo sguardo goloso hai vinto il duello del silenzio. Cono, medio, senza panna anticipo per evitare ulteriori motivi di inutile comunicazione. Chissà che fine ha fatto Calcutta e mi viene in mente che anche io "sono uscito stasera ma non ho letto l'oroscopo" speriamo di non avere Saturno contro, la Luna Nera in opposizione e Marte rosso dalla rabbia e non ho neanche ingoiato la" Tachipirina 500 se ne prendi due diventan mille " come le spille che adesso sento sulla schiena perchè ancora non ho ben capito in fondo " che cosa mi manchi a fare" . Dovrei chiedere scusa a molte persone per averle lasciate andare, quindi scuse fatte ciao. Sono stanco, non ho più voglia di inseguire, parlare, capire , discutere, che tanto anche se scrivessi il mio personale e dettagliato manuale delle istruzioni e ve lo dessi voi cerchereste soltanto il buco dove infilare la batteria perchè nella realtà vi interessa solo di vedere tutto senza pagare il canone o l'abbonamento, pezzottatori di vite perfette per il pubblico votante "Hai visto che tramonto Truman? E' perfetto...Merito del grande Capo." Ciao Nano mi ero dimenticato di te nel frattempo scusa ho finito i 4096 caratteri di Tumblr.
Sono pop, sono cool Sono come tu mi vuoi Sono un po' stanco di Aspettarti e così Per un po' vado via
Pop - Lo Stato Sociale
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Saiyuki Graffiti
Premessa
Prima di mettere i “Saiyuki Graffiti”,con tanto di traduzione,vorrei fare un sentito ringraziamento a Code.Veronica (1) per avermi fornito il collegamento al suo blog (in cui ci sono anche le illustrazioni che metterò sempre grazie a lei) e a Elfsoto per le traduzioni in inglese. La traduzione dall'inglese sarà basata dal blog KonnyakuHonyaku mentre le immagini che vedrete sono tratte da questa pagina del blog di Cod.Veronica, dove potrete anche ammirare e leggere la sua traduzione ben più dinamica e poetica della mia che vi dico fin da subito che è più scarna e letterale, quindi ribadisco GRAZIE PER LA VOSTRA GENTILEZZA E DISPONIBILITÀ
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Bene ora passiamo all'opera vera e propria.
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02. La luna precipita, gli uccelli piangono e siamo un tutt'uno col cielo gelato. Alle lampare che dormono dolorosamente nel fiume sotto l'acero, dal freddo tempio di montagna fuori dell'antico castello, la voce della campana di mezzanotte arriva alla barca passeggeri.-Nagatsugu
03. La punta della scopa di bambù incontra leggermente il terreno,le foglie cadute gridano con un secco, frusciante suono. L'uomo ascoltava, seduto da solo su un corrimano nel corridoio del tempio principale. Da lì, ancora non riusciva a vedere il giovane ragazzo che scopava il cortile del tempio.
Il Sole si chinò e nubi cumuliformi coprirono facilmente lo sbiadito cielo viola. Sembrava un pesce gigante che nuotava dall'autunno fino all'inverno. Aspettando il ragazzo che sarebbe apparso qui a poco, l'uomo cercava parole informali di saluto.
Non poteva sperare di catturare il viola gradualmente sempre più profondo del cielo,così come quei puri e magnifici occhi.
In quel lontano giorno, caduto nel cielo orientale.
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04. Questi dolcetti di riso al mio fianco, lasciateli soli e fuori da qui.
05. Con chi diavolo pensate di parlare voi? Vi ammazzo!…Non stiamo esprimendo molta differenza dal solito.
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06. Uccello senza casa, verso quale oscurità vai, mentre piangi un invito al nulla?
07. Quella dolce, dolce caramella era sempre offerta dalla manica dell'uomo; per questo motivo il ragazzo credeva fosse una tasca magica.
Ti mostrerò che posso fare qualsiasi cosa tu mi insegni sempre meglio. L'uomo socchiuse gli occhi già socchiusi in un sorriso e disse soavemente belle parole mentre mise della caramelle in carta colorata da regalo nella piccola mano del ragazzo. Erano dolci abbastanza sulla lingua del ragazzo, come un arcobaleno in frantumi, da fargli dimenticare i dolori del suo corpo.
“Sono una delle tue caramelle, se urti la tasca il biscotto si rompe. Se urti più e più volte si trasforma in briciole e quando soffia il vento,addio.”
Dolce e doloroso, più oscuro dell'oscurità, il sapore del cioccolato è come una droga.
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08. “Questa voce non raggiungerà nessuno.”
09. “—-Ci vediamo. Continua a vivere, Gojyo.”
Sussurò, apparentemente senza un briciolo di senso di colpa, e se ne andò a passo leggero nella città di sera. Anche se aveva trascorso un anno lontano, questo era il posto dove era abituato a vivere; scegliendo il suo sentiero, sarebbe stato in grado di uscire dalla città senza essere visto da nessuno. L'uomo infallibilmente si diresse verso un vicolo stretto, facendo scivolare il suo corpo esile come un gatto.
Mentre camminava, frugò nella sua tasca posteriore,ma ricordandosi che aveva già buttato via la scatola vuota si morse la lingua.–All'improvviso il calore salì lungo il suo fianco. Senza nemmeno il tempo di girarsi, il coltello che lo ha colpito affondò nella carne brutalmente. Respirò in modo affannoso per 2 o 3 secondi, quindi senza dire una parola, cadde per terra. La schiena di un uomo dal piccolo corpo, in fuga, entrò nella sua visuale per un momento ma non era nessuno che ricordava. Per il metodo era probabilmente un qualche ragazzo esperto assunto per soldi. A proposito di…..cosa era succeddo alla ragazza dello yakuza di un anno fa? Non faceva differenza. Proprio così, nulla conta ora per me. Si dibattè nella pozza di sangue caldo per alzarsi,senza pensare; alla fine crollò rivolto verso l'alto. Stava ancora sorridendo, formando un sorriso con gli angoli di quella rossa, rossa bocca. Hyuuu..una leggera brezza urlò a intermittenza. È stato il vento proveniente dalla gola dell'uomo. “—jyo.” Al posto della sillaba sorda,piccole bolle rosse erano sorte e scoppiate.
“……Dammi una…..sigaretta, si?”
Lentamente le punte delle dita si protesero verso il vuoto, ma la luce di una sigaretta non ardeva lì.
Cattive compagnie
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10. Legame
Se esiste uno stile di vita che esalta la libertà, allora deve anche esistere uno stile di vita che protegge ciò a cui sei legato.
11. Questo confortevole dolore che lega il mio petto mi dice,quando sono orgoglioso di me stesso, che sicuramente posso diventare più forte di chiunque altro.
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12. Il ripido sentiero di montagna continuava. Tuttavia il giovane uomo che camminava davanti a me non voltava il suo bellissimo viso,continuava solo a camminare. A differenza del continente occidentale dove era nato e cresciuto, la maggior parte di questa terra non era lastricata. Io, col mio corpo che non sentiva più “le avversità"sono un caso a parte, ma è chiaro che per il giovane uomo dal corpo delicato questo viaggio era considerevolmente difficile. Così dicendo, quando cercavo in modo maldestro di preoccuparmi e dargli una mano, lui si arrabiava. "Che azioni inutili…..tutto quello che devi fare è guardarmi le spalle.” Quando rimanevo in silenzio, incerto del reale significato delle sue parole,il giovane uomo sussurrava,ancora con la sua sottile schiena verso di me,“Essere sorvegliati da qualcuno–il tuo cuore non si romperà in questo modo”. Quelle parole erano,alla fine,dure e in un qualche modo autoironiche. Non intendeva dire “È confortante avere qualcuno accanto.”; intendeva dire che, colui il quale non trovava nulla di più imbarazzante che mostrare fatti imbarazzanti agli altri, sommetteva il suo orgoglio sulla sicurezza al fine di evitare di perdere davanti a se stesso.
Se fosse stato meglio che non mi trovassi qui,non m'importa.
Se ha detto di vegliare, io lo farò finché questo corpo non decadrà e sparirà. Solo quando c'è bisogno di me—allora queste braccia che hanno perso il loro calore vitale, possono attraversare quella distanza.
Il destino cade senza suono.
13. Ultimamente la routine dell'uomo è stata quella di scambiare parole senza significato con la donna nella cella del seminterrato. Da qualche giorno si sarebbe recato nel seminterrato per quello che lui chiamava “ammazzare il tempo”; si divertiva a prendere il tè mentre le donne, tenute come giocattoli, singhiozzavano e si disperavano. Ma fin dall'inizio quella donna era in qualche modo diversa. “Hey mi sto annoiando. Perché non parliamo?” Quella fu la prima volta che l'uomo era usato per “ammazzare il tempo”. Anche se la donna si lamentava, non ha mai implorato per la sua vita; invece avrebbe posto un indovinello,usando parole o numeri oppure tirando fuori un ricordo senza senso. Se avesse mostrato anche il più piccolo interesse lei sarebbe apparsa trionfante come se si fosse presa la rivincita. Innumerevoli volte si chiedeva se dovesse ammazzarla, ma per qualche ragione non riusciva a metterlo in atto.—C'era un nome che la donna spesso pronunciava. Impassibilmente diceva che quello era il nome del suo fidanzato,il suo fratello gemello più giovane. Quando chiedeva se suo fratello le assomigliasse lei rispondeva “La sua faccia probabilmente si. Lo incontrerai anche. Lui è quasi qui, dopotutto.” lei sorrise brillantemente abbastanza da far venire un brivido lungo la schiena dell'uomo. Quando domandò che cosa avrebbe fatto il fratello una volta giunto, la risposta venne tra due sottili dita bianche premute contro le labbra cremisi: probabilmente solo una cosa. Era il cenno che la donna faceva quando stava risolvendo un indovinello.
“—Ahh, quindi la donna è morta?” chiamò l'uomo verso la schiena insanguinata del giovane rannicchiato a terra, perduto. È tutto allo scopo di continuare quella conversazione senza significato.
Reminiscenze di burattini.
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16. Dopo
Sono grata che non troppo tempo fa mi è stato chiesto di fornire un “opuscolo” di tutti. A causa dei miei problemi personali fisici, la creazione e la distribuzione sono stati entrambi terribilmente ritardati e chiedo umilmente il perdono di tutti a causa di questo inconveniente. Tutte le immagini pubblicate in questo “opuscolo” sono state realizzate mentre ero in congedo….in altre parole sono state disegnate dopo essere stata dimessa dall'ospedale. Avevo già creato prima molti schizzi inchiostrati per l'uso di questo pamphlet, ma ogni volta che pensavo di continuare a disegnare il Manga di “Sayiuki”, volevo lottare e affrontare i miei problemi in modo corretto e così ho ridisegnato tutto da zero. Personalmente mi sono divertita a disegnarli e se qualcuno li apprezzerà anche solo un po', ne sarò felice. Da ora in poi spero che tifiate per questi personaggi di Saiyuki. Kazuya Minekura, un dì di Agosto, 2007.
Note:
(1) Purtroppo il blog di VeronicaCode non c'è più in quanto la piattaforma non è più online almeno dal 2019-20. Scoprirlo mi ha rattristata molto perché amavo il suo blog e c'erano sempre chicche bellissime su Saiuyki. Per fortuna ho ancora i suoi contatti e posso chiederle se ha salvato il materiale (come ho fatto il con saiyukiiyalia) e se pianifica di metterlo in altre piattaforme.
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ypsilonzeta1 · 10 months
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Quando appoggi la tua testa sulla mia spalla…
Mentre guido
le stelle abbandonano la loro orbita
scendono a migliaia
sciando sui finestrini…
Anche la luna scende
dimorando sulla mia spalla…
E allora diventa piacevole
fumare
chiacchierare
tacere
e anche perdersi nelle strade d’inverno
senza nome… piacevole.
e mi auguro che rimaniamo così per sempre
la pioggia canta
e il tergicristallo canta,
e la tua testolina
rinchiusa nell’erba del mio petto
come una colorata farfalla africana
che si rifiuta di volare…”
Nizar Qabbani
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Sono coraggiosa e insicura. Fragile e forte. Testarda, sincera, istintiva, passionale. Sorridente, travolgente, sognatrice. Imprevedibile come un temporale estivo, delicata e colorata come un arcobaleno, sono un alito di vento, sono il calore dei raggi del sole, sono la luce delle stelle. Mi meraviglio per le piccole cose, arrossisco per un complimento, sono fatta di sguardi e di sorrisi. Sono quel tipo di donna testarda che va controcorrente, che ha sempre tante cose da spiegare, che vorrà sempre e comunque dire la sua. Sono quella che nonostante tutto trova sempre la forza di rialzarsi, quella che ha sempre mille pensieri per la testa, sono piena di sogni colorati. Sono un miscuglio di incertezza e di dolcezza, di sorrisi e cicatrici, di paure e di coraggio. Sono quella che ama restare seduta sulla spiaggia ad ascoltare il mare. Amo i baci che sanno di salsedine, i sorrisi, i chiari di luna, le favole. Sono quella che piange per un film, che si sporca il naso di panna mentre mangia il gelato, quella che ha imparato a ballare da sola. Sono quella che resta in silenzio a contare le stelle, che disegna fiori sulle sue ferite, che dice che va tutto bene anche quando le cose non vanno bene per niente. Sono quella che continuerà ad amare rischiando tutto, sempre. Anche quando fa male.
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Chiara Trabalza 
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nparadox · 2 years
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Ce am invatat despre mine in ultimul timp?
Astazi mi s-a propus sa fac un exercitiu util, un exercitiu de sinceritate si de realizare a unor lucruri. Printre lacrimile din ultimele zile, momente grele, durere, dar si un vid interior, am fost intrebat ce am invatat eu despre mine in ultimul timp. Ciudat e ca m-am tot intrebat singur asta, dar am evitat sa dau un raspuns.
Asadar, ce am invatat despre mine in ultimul timp?
Sunt atatea lucruri, incat mi-e frica ca o sa le pierd sirul si sigur o sa uit ceva.
Am invatat ca inima mea detine o sursa aproape interminabila de iubire, care, atunci cand este ingrijita, poate pompa si pentru doi, chiar daca nu e chiar intotdeauna sanatos. Am invatat ce inseamna o iubire asumata, sincera, dar si provocatoare. Port in inima o iubire de care nu stiam ca sunt capabil.
Am invatat ca intotdeauna este loc de mai bine, dar si ca totul are o limita. Am invatat sa descopar cand trebuie sa las spatiu si sa tac, dar si cand sa imbratisez si sa alung toate gandurile rele. Am invatat glume si replici noi, dar si o pasiune de care nu ma asteptam sa ma tina prea mult timp. Am invatat sa pretuiesc o prietenie, dar si sa lupt pana la abis pentru a o mentine.
De altfel, am invatat ca am o putere imbatabila atunci cand sunt motivat, cand iubesc. Oboseala isi pierde din efect, eforturile ce pareau altadata eforturi au devenit mici sarcini, iar ochii, ochii nu mint. Am observat ca viata nu este doar formata din provocari si obstacole, iar tinandu-ma de mana, le putem depasi fara probleme. Ochii mei au privit si privesc cu jind, cu dorinta, cu respect si onoare. Ochii mei deseori inocenti s-au dat de gol, iar toti mi-au vazut privirea.
  Am invatat ce inseamna DRS, rabdarea, fatalitatile, cum sa treci granita fraudulos, gustul calamarilor, dulceaga sangria, ca pot fi Printul din Dubai, dar si efectul razelor de luna asupra cizmelor de guma.
Ce m-a invatat iubirea in ultimul timp este ca deseori consistenta si constanta sunt niste lucruri care pot fi oferite atat de usor, atat de natural. Am invatat sa asigur, sa reasigur, prin metode diferite de prezenta mea, dorinta mea, aprecierea mea. Am invatat sa fiu si mai asumat, dar si matur. Am invatat sa rad, sa zambesc si sa cresc.
Am invatat sa fiu natural, sa ma adaptez si sa fiu comunicativ. Sa spun cand ma doare, sa spun cand imi doresc ceva, sa nu-mi fie rusine de sentimentele mele. Am invatat sa iubesc, sa construiesc si sa conduc cu o esarfa la ochi. Am invatat sa ies din zona mea de confort, sa descopar si sa fiu descoperit, centimentru cu centimetru.
Am invatat si observat ca ma tin de ce spun in cuvinte, de ce am promis. Sa muncesc, sa imping si sa lupt. Am invatat ca sunt un om intelegator, de cuvant si uneori pot simti starile celuilalt si sa incerc sa il ajut in acel sens. Am invatat ca deseori imi doresc prea mult si pun presiune care nu e neceara. Am invatat ca uneori dragostea nu este suficienta, iar acest lucru nu este un lucru atat de rau.
Am invatat, ca se poate munci impreuna, chiar daca sunteti firi diferite, temperamente diferite.
Am invatat ca viata e colorata, in culori frumoase de primavara, de vara. Am invatat sa ofer flori, sa caut zambetul, sa aud un raset. Am invatat ce inseamna victoria, dar si infrangerea. Am invatat sa accept un compliment fara sa cred ca e o minciuna. Am invatat ca uneori nu este o lupta in doi, in echipa, ci exista si lupte individuale.
Am invatat sa privesc in ochi, sa tin de mana, sa ma las sa fiu tinut de mana si sa merg inainte, umar la umar. Am invatat ca intotdeauna pot descoperi lucruri noi la mine, lucruri de care nici nu stiam ca sunt legat.
  Am invatat ca pot sa fiu si eu iubit de cineva, macar acum.
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