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#nero su bianco
singerboyvids · 3 months
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Gianni Sorrentino ~ Nero su bianco [Italy 🇮🇹]
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ross-nekochan · 3 months
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“Maria non è stata mai amata dai genitori. Ha fatto di tutto per richiamare la loro attenzione: ha urlato, distrutto i mobili della sua camera, ha preso brutti voti a scuola, li ha presi belli, ha ricevuto un premio per il miglior tema. Nulla ha scalfito l’indifferenza dei suoi genitori. Erano sempre concentrati a parlare di soldi, a lavorare, a litigare, a fare le loro cose… Maria si sentiva un soprammobile, un oggetto abbandonato“
La mancanza d’amore dei genitori di Maria non potrà mai essere cancellata. Tale ferita si è tradotta in bisogno esasperato di amore senza condizioni. Oggi, Maria sposta questa sua richiesta sulla figura di riferimento più vicina: il partner di turno. Maria è adulta ormai, ma le sembra di rivivere sempre lo stesso un copione esistenziale; si sente bisognosa, dipendente… Si sforza continuamente di ricevere amore, non soltanto da papà e mamma, ma da ogni persona che riveste una qualche importanza. Agisce verso se stessa e nei confronti di quelli che ama, con quello che ha imparato: il disamore. Ha difficoltà a relazionarsi, a empatizzare; la sua frustrazione maggiore è proprio quella di avere un bisogno e non sapere qual è.
Un bambino che ha sperimentato l’assenza d’amore, da adulto non sarà mai capace di “amarsi”, “amare” e, soprattutto, “lasciarsi amare”. Perché?
Maria rappresenta tutti quei “bambini non amati”, quei bambini cresciuti senza un solido legame affettivo. Non occorre intenzionalità malevola da parte del genitore perché il bambino non si senta amato. Può sentirsi trascurato perché il papà e la mamma sono troppo impegnati col lavoro o, peggio, con il circolo del bridge…..La mancanza di affetto vuol dire anche avere avere genitori poco attenti o disponibili. Molto spesso i genitori amano i propri figli in maniera differente rispetto a ciò di cui hanno bisogno. Molto spesso, i genitori non sono consapevoli degli effetti che esercitano sui figli, non conoscono strategie comportamentali funzionali e suppongono che i loro comportamenti siano innocui, se non addirittura educativi. In fondo, tutti i genitori sono stati bambini e così tentano di riproporre schemi che loro stessi hanno appreso durante l’infanzia. Per questi motivi, non possiamo sostenere che un genitore si comporta in modo disfunzionale perché non ama il suo bambino! Anzi, proprio perché lo ama, un genitore tenta di dargli ciò che egli stesso non ha avuto o ciò che ritiene giusto secondo la sua personalissima ottica.Come il bambino vive la carenza d’affetto.
Il “bambino non amato” si percepisce come la causa del conflitto e/o dell’interazione disfunzionale con uno o entrambi i genitori, fino al punto di poter pensare che ciò che accade è per colpa sua. Ciò lo porta a costruirsi e rappresentarsi come un bambino non amato, perché cattivo e colpevole.
“C’è sempre una certa follia nell’amore. Ma c’è anche sempre qualche ragione nella follia”. (Friedrich Nietzsche)
In modo inconsapevole si va a riproporre un antico copione in cui la persona che oggi si sente respinta, rifiutata è stata dapprima un bambino non amato. Nella ricerca di amori attuali tormentati, il non amato, oggi adulto, non fa altro che ripercorrere l’antico copione vissuto con i genitori, l’antico dolore per non essere stato amato con la speranza di sanare questa antica ferita.
Cosa possiamo fare per sentirci amati?
Proprio per il modo in cui la psiche umana si è evoluta, è praticamente impossibile non trattare noi stessi nello stesso modo in cui ci hanno cresciuto i nostri genitori. Se siamo stati frequentemente ignorati, rimproverati, incolpati, giudicati o puniti fisicamente tendiamo a ripetere questo stesso trattamento: quando ci attacchiamo di solito stiamo seguendo l’esempio dei nostri genitori. Molte persone vivono in una realtà legata strettamente ai loro traumi. Soffrono e proiettano le loro sofferenze. E hanno spesso paura e si muovono nel mondo in base alle limitazioni che questa gli impone.
È impossibile amare se stessi se non si parte come sempre dalla Consapevolezza. Parti dallo scoprire chi sei, in cosa credi, cosa desideri e a cosa dai valore. La consapevolezza implica la possibilità comprendere la tua storia, le tue esperienze e come ti sei adattato a queste. Per acquisire consapevolezza devi innanzitutto essere onesto con te stesso e questo può essere più difficile di quanto pensi. Molti di noi sono così bravi a “raccontarsela” che non si rendono neanche conto che lo stanno facendo.
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mchiti · 4 months
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ho visto qualcuno definire barella "tamburino sardo" su twitter e ho dovuto assicurarmi che non fosse mio papà. Non essendo cresciuto in italia per forza di cose gli mancano alcuni riferimenti culturali che i suoi coetanei hanno, però basta che gli date strumenti tecnologici (raiplay) e inizia a farsi una cultura (sceneggiati vecchi in bianco e nero su raiplay tipo quello di cuore) e ora è da mesi che chiama barella tamburino sardo. una preghiera per mio padre fkdjshg
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iamnmbr3 · 28 days
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Hii!! I am new in this ship, and i was wondering what are your favs fics of Drarry? Do you can recommend me some?
Welcome to the ship! Too many to count but here are a few good ones.
At Your Service by Faith Wood (faithwood) ( words: 95,752 | rating: E )
Hogwarts students are in danger; Harry is determined to save them all. There’s only one thing he knows for certain: Draco Malfoy is somehow involved.
Running on Air by eleventy7 ( words: 74,876 | rating: T )
Draco Malfoy has been missing for three years. Harry is assigned the cold case and finds himself slowly falling in love with the memories he collects.
hello goodbye (‘twas nice to know you) by tamerofdarkstars (words: 4,807 | rating: T )
Draco Malfoy thinks he might know whose thoughts are scrawling themselves on his skin, but that’s crazy. Impossible, even. It has to be a mistake. -Self-indulgent soulmate AU where the thoughts of your soulmate inscribe themselves on your skin in a shifting magic tattoo.
AITA for being “obsessed” with my childhood nemesis? by RainstormRadish (words: 4,289 | rating: M )
Alrakis • I [24M] attended a small boarding school in the UK. There was a boy in my year, a couple of months younger than me, and he became my nemesis after we developed an intense rivalry. My friend [25F] told me recently that our dynamic was “weird back then” and that “it’s even weirder” that I still think about him today. She argued that I talk about him all the time, but I believe the amount I talk about him is reasonable. AITA? prongymcprongface • i completely get what you mean. i had a nemesis (like a school one, separate to my other nemesis) and we had a dynamic super similar to what you are describing. having a nemesis is a very cool and normal thing dw about it. NTA In which Draco asks the internet if he’s being reasonable. Only one commenter is sympathetic. They start talking.
When They Tell Our Story, They’ll Tell the Story of Tonight by tamerofdarkstars (words: 2,279 | rating: T )
Draco and Narcissa Malfoy face the Wizengamot for crimes committed during the Second Wizarding War. Harry Potter attends the trial.
Storm in a Teacup by Faith Wood (faithwood) (words: 7,954 | rating: M)
For reasons he’d rather not think about, Draco is obsessed with Potter’s hair. This cannot end well.
Nero su bianco by zuzallove (words: 40,507 | rating: E)
September 1997. Hogwarts is under the regime of Voldemort and the Carrows. Finding himself alienated by both his friends and his supposed enemies, Draco puts quill to parchment, and writes letters. He addresses them to the only person he can think of, as Hogwarts rapidly falls into chaos and ruin: Harry Potter. He goes to great lengths to ensure the letters are never discovered, and he’s pretty certain he’s done a great job. Until the day of his trial.
Denude by Faith Wood (faithwood) (words: 4,172 | rating: E | CW: Underage)
This is a HBP AU. It's set a few days after the Sectumsempra scene and takes the story in another direction, asking the question: "What if the Sectumsempra scene had a greater impact on Harry and Draco?" Harry and Draco are sixteen. In medias res beginning. Non-linear storytelling.
Touchstone by Faith Wood (faithwood) (complete | words: 7,450 | rating: E )
Two years after their break up, Harry and Draco meet again under familiar circumstances: Draco is in danger, Harry saves him.
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Ci chiamano "Gli Anziani"
Siamo nati negli anni 60 e 70.
Siamo cresciuti negli anni 70 e 80.
Abbiamo studiato negli anni 70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci siamo avventurati negli anni 80-90.
Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi nel 2010.
E andiamo saldamente oltre il 2020.
Sembra che viviamo diversi decenni...
DUE secoli diversi...
DUE millenni separati...
Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dischi in vinile alla musica online, lettere scritte a mano a e-mail e WhatsApp.
Dalla radio giochi in diretta, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.
Sono andato al negozio di videocassette e ora guardo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Indossiamo pantaloncini per tutta l'infanzia e poi pantaloni, Oxford, razzi, gusci completi e jeans blu.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la polio, la tubercolosi, l'influenza suina e ora il COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.
Abbiamo tipo "Ho visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altro in tutte le dimensioni della vita.
È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO. "
Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!
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spettriedemoni · 3 months
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Il rumore di un tuono
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Mio padre sosteneva che la più forte nazionale italiana di calcio mai avuta dall’Italia fosse quella del 1970 che si arrese in finale al Brasile di Pelé che secondo molti fu il Brasile più forte di tutti i tempi.
Probabilmente mio padre, come tutti, era influenzato dalla passione per certi giocatori su tutti Rivera che “magari fosse sceso in campo prima contro il Brasile” e poi per l’attaccante più forte di quella squadra quel Gigi Riva che ad oggi è ancora l’attaccante più prolifico di tutti i tempi della Nazionale italiana.
Taluni dicono che quando colpiva il pallone il suono si sentisse un tutto lo stadio è chissà che quel rumore sia il motivo del suo soprannome: “Rombo di Tuono”.
Mio padre aveva una foto in bianco e nero, ottenuta non so come, di Riva con la maglia della Nazionale durante una partita contro l’Austria, quella dove si ruppe la gamba.
Era in mezzo a due giocatori austriaci e se li portava dietro come bambolotti di pezza. Credo esistano poche immagini come questa che descrivono bene Riva. Un giocatore straordinario per grinta, coraggio e forza fisica.
Più di tutto era però un “hombre vertical” come lo definì Gianni Mura, una persona che non negoziava i suoi principi a cui rimase sempre fedele come quando decise di non tradire Cagliari e la Sardegna rimanendo lì in quella terra che lo aveva adottato.
Forse è possibile trovare un calciatore dalle caratteristiche simili oggi ma per tutto il resto lui è e resterà unico.
Che la terra ti sia lieve.
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kon-igi · 7 months
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LE 10 LEGGI DELL'INTERNET feat. KON-IGI
Su richiesta di @der-papero
Se non le strizzi le guance, non controlli la sua carta d'identità e non la vedi accedere al suo profilo, la persona che hai conosciuto su internet non è mai veramente chi dice di essere.
Per quanto tu possa essere un abile e intelligente navigatore che Neo scansati, internet ha per te almeno un'inculata nella quale cadrai a pie' pari col sorriso sulle labbra. Almeno una.
La necessità di reperire la giusta informazione su internet con urgenza è inversamente proporzionale alla quantità di tempo a disposizione e direttamente proporzionale al numero di persone che ti impallano lo schermo di notifiche a raffica.
Non condividere informazioni personali su internet tipo il nome e l'indirizzo di casa. A nessuno interessa stalkerare te che ti ingozzi in mutande davanti al frigorifero o la letteria strabordante del gatto.
Se su internet hai più profili con nomi diversi e molesti gli altri, considera che il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ha un capitolo dedicato a te.
Se vai su internet per trombare, ricorda la regola n.1
Non si fanno le diagnosi mediche su internet. Bisogna rivolgersi ai dottori in carne e ossa e magari scoprire che sono dei coglioni incompetenti tanto quanto gli utenti di internet.
Se su internet un piccione ti sta cagando sulla scacchiera e non hai un fucile a pallini, non giocare a scacchi.
Se scrivi ancora www nella barra degli indirizzi hai la cicca al culo e se ci metti pure http:// la togli e la fumi.
Internet è come la storia del Lupo Bianco e del Lupo Nero dentro di te. Vedi di dar da mangiare all'internet giusto.
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apropositodime · 4 months
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Prendi una foto su pinterest o dove te pare
Possibilmente una donna mezza nuda a colori o bianco e nero .
Postarla su Tumblr
Metti : Buongiorno così, anche se in realtà magari tu quando ti svegli somigli di più a Rosy Bindi poi ti trucchi e ok.
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E vedrai che entrerai tra i Tumblr (perché blog no dai, sarebbe troppo) più gettonati del sistema solare.
Poi c'è la realtà 🤪
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occhietti · 1 month
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Ci chiamano "Gli Anziani" o "Boomer".
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70.
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci avventuriamo negli anni 80-90.
Ci stabilizziamo negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E stiamo andando fermamente oltre il 2020.
A quanto pare abbiamo vissuto otto decenni diversi... DUE secoli diversi... DUE millenni diversi...
Siamo passati dal telefono con un operatore per chiamate interurbane alle videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai dischi in vinile alla musica online, dalle lettere scritte a mano alla mail e Whats App. Dalle partite in diretta radio, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD. Siamo andati al Video store e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, floppy disk e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia e poi pantaloni lunghi, Oxford, razzi, completi conchiglie e blue jeans.
Abbiamo schivato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettriche.
Sì, ne abbiamo passate tante
ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in quel mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Abbiamo tipo "Visto tutto"! La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita. È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "cambiamento".
Un grande applauso a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA!
- Autore sconosciuto
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soldan56 · 6 months
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- Zia Giorgia?
- Sì?
- È vero che tu governi il Paese?
- Io e altre persone, sì.
- È difficile?
- Molto. Certi giorni però è anche bello. Per esempio domani inauguro a Roma una mostra su Tolkien.
- Chi?
- Non conosci Tolkien? Ma, tesoro mio, è uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. L’autore del Signore degli Anelli, il mio romanzo preferito. Un libro che mi ha cambiato la vita.
- Perché?
- Perché ha influenzato la mia persona e definito quelli che oggi sono i miei ideali politici.
- E di che parla?
- È una grande storia. Un’epica fatta di onore, coraggio, fratellanza e cameratismo. Vedi, c’è questo piccolo gruppo di impavidi che deve sconfiggere un esercito molto più numeroso e attrezzato.
- Come i partigiani?
- Eh no! No cazzo! Non come i partigiani!
- …
- Scusa, io… scusami, non so che m’è preso. Mi spiego meglio: c’è questo manipolo di combattenti che muovendosi fra i boschi…
- Come i partigiani.
- No! Non sono come i partigiani! Sono diversi! Sono una compagnia, un pugno d’uomini, una… una…
- Brigata?
- Una squadra! Una squadraccia! La squadraccia dell’anello. Tosti, gagliardi, virili! Aragorno, Gimlio, Legolazzo!
- E che fanno?
- Fanno la marcia su Rohan.
- La che?
- Non importa. Ti basti sapere che questi sono uomini d’altri tempi, individui tutti d’un pezzo, come non se ne scrivono più. E insieme uniscono le forze per…
- Resistere?
- Assolutamente no! Semmai per difendere i confini della Terra di Mezzo. Pensa che nella squadraccia c’è un nano, un elfo, un umano, un…
- Che bello, sono inclusivi.
- Non sono inclusivi! Porca mignotta non possono essere inclusivi! Loro cercano l’omogeneità culturale. Via gli orchi, via i goblin, via pure gli elfi. Si tollerano i nani giusto perché ce li abbiamo in coalizione.
- Ma tu hai detto…
- Silenzio. C’è Aragorno, destinato a diventare re…
- Re?
- Reazionario. Il leader forte di cui la Terra di Mezzo ha disperato bisogno. E poi ci sono gli hobbit.
- Cosa sono gli hobbit?
- Sono i veri protagonisti della storia. Un popolo fiero e genuino che vive isolato dal mondo in una magica terra incontaminata chiamata Contea. E nella Contea trascorrono liete giornate in comunità bevendo e fumando erba rilassante.
- Come un centro sociale.
- Col cazzo! Un centro sociale! Come t’è venuto in mente?! È una comune hobbit!
- E che differenza c’è?
- Che questi stanno a piedi nudi e ballano e cazzo è un centro sociale.
- Te l’avevo detto.
- Ma non è neanche la Contea il punto. Il punto del libro è… è la guerra, il conflitto, le battaglie.
- Le battaglie contro chi?
- Contro Sauron e il suo malvagio regime. No, aspetta. Non regime, mi correggo: regno. Regno di Mordor che si trova dietro a un cancello di colore opposto al bianco…
- Cioè nero.
- Per cortesia, è solo un colore, non strumentalizziamolo. Si rischia di farlo diventare la solita coperta di Linus della sinistra. Insomma, questo Sauron ha creato una specie di stato autonomo dentro la Terra di Mezzo…
- Tipo la Repubblica di Salò?
- C’hai dodici anni! Dove cazzo hai imparato cos’è la Repubblica di Salò?
- A scuola.
- Devo assolutamente parlare con Valditara… Insieme a Sauron, che per quanto ne sappiamo potrebbe pure venir fuori da certi ambienti contestatori e sovversivi, ci sono i suoi cavalieri del colore non rilevante. Si chiamano Nazghul.
- Sembra nazisti.
- E invece no. E se volesse dire studenti? Se volesse dire zecche buoniste a cavallo di mostri alati? Mo conosci pure la lingua di Tolkien! Arrogante! Comunque non vorrei che adesso passasse l'idea sbagliatissima che i neri son tutti i cattivi e gli altri tutti buoni. Per dire, Saruman è bianco ma è anche cattivo.
- Okay. Chi è Saruman?
- Un tizio che parla da un balcone.
- E quando non parla dal balcone?
- Bonifica.
- Zia…
- …
- Perché fai così?
- Così come?
- Ti affanni nel tentativo disperato di accostare questo libro alla destra radicale?
- Be’, non ne abbiamo tanti.
- D’accordo, ma evidentemente questo non funziona.
- A noi piace questo.
- Perché proprio questo?
- Perché se riusciamo a trovare un modo per farci associare ad Aragorn e Frodo, in questa Storia vinciamo noi.
Non è successo niente
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klimt7 · 3 months
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Domande fra le bombe.
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La poesia è questa cosa quì.
Un palloncino che accende lo sguardo dei bimbi fra le macerie
Un colore che brilla su un mondo in bianco e nero.
Un mondo spento dall'indifferenza Dal buio dei nostri calcoli da ciechi
Bambini sollevati in aria dalla voglia di gioco Le loro corse: mulinello di stracci nel vento.
Ma noi adulti, come possiamo aver dimenticato d'essere stati bambini?
Non è questo il cancro che ci divora le vite?
Non siamo morti, già solo per questo ?
.
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pgfone · 1 year
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Mettere Nero su bianco.
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iamnmbr3 · 29 days
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You described “At Your Service” as “really excellent and truly feels like an immersive book 8 experience where drarry also happens.” Do you have other drarry recs like that?
Ooh good question. I don't know anything quite like that that feels so stylistically in line with what a book 8 would be. But here are some other really well written post book 7 drarry fics. Other ppl are free to add more recs in the comments.
Nero su bianco by zuzallove (words: 40,507 | rating: E)
September 1997. Hogwarts is under the regime of Voldemort and the Carrows. Finding himself alienated by both his friends and his supposed enemies, Draco puts quill to parchment, and writes letters. He addresses them to the only person he can think of, as Hogwarts rapidly falls into chaos and ruin: Harry Potter. He goes to great lengths to ensure the letters are never discovered, and he’s pretty certain he’s done a great job. Until the day of his trial.
Running on Air by eleventy7 (Words: 74,880 | Rating: T)
Draco Malfoy has been missing for three years. Harry is assigned the cold case and finds himself slowly falling in love with the memories he collects.
Away Childish Things by lettered (words: 153,881 | rating: T)
Harry gets de-aged. Malfoy has to help him.
Starting Again by tamerofdarkstars
Harry felt the situation rapidly slipping from his grasp and suspected he’d never really had hold of it to begin with. “You want me to be friends with Draco Malfoy because you think that will stop him from being... sad.” “Bingo, give the boy a prize.”
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janniksnr · 2 months
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l'infarto che mi è venuto vedendo la foto in bianco e nero che ha postato jannik su ig
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limoniacolazione · 10 months
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Cronaca dell’ultimo anno, del perché scomparire, del perché poi tornare TW: Depressione, suicidio, burn-out
Il 10 ottobre 2022 il mio medico ha scritto per la prima volta, nero su bianco, nella mia cartella clinica le parole “burn-out” e anche “disturbo depressivo maggiore” e ancora “fobia sociale selettiva”. La mattina del 10 ottobre 2022 ho avuto un episodio psicotico mentre aspettavo di uscire di casa per andare al lavoro e con la sensazione, come ogni sacrosanto giorno, di non volerci andare, di non poter forzare un passo fuori dalla porta senza piangere a dirotto. Prima di quella mattina, ho passato ogni giorno delle vacanze nell’estate 2022 ad avere un attacco di panico perché un secondo dopo l’altro mi avvicinavo immancabilmente al rientro al lavoro. Prima ancora dell’agosto 2022, avevo già ascoltato la parola “burn-out” appiccicarmisi addosso durante una seduta di psicoterapia: era il 2021, ma non ci ho fatto caso. Quando ho chiuso l’Atelier Pupini, quando ho smesso di cucire, quando ho smesso di leggere i tarocchi, quando non ho più sentito interesse per niente e nessuno, quando ho smesso di dormire la notte, quando ho pianto tutte le lacrime, quando ho iniziato ad avere paura di uscire di casa, quando tutte queste cose si sono accumulate come macigno sui polmoni, avrei dovuto forse accorgermi e prendermi una pausa, ma non ci ho fatto caso. Quando ad inizio del 2021 ho avuto una sciatica, l’unica della mia vita, che si è protratta per mesi, che mi ha imposto di camminare con due stampelle per tutta la primavera, che è stata studiata come un mistero da molteplici esperti del campo medico che non hanno saputo trovare una spiegazione, avrei dovuto ascoltare il richiamo del corpo che mi invitava a fermarmi, ma non ci ho fatto caso. 
Quando lavori nel sistema pubblico, aggiungici pure che sei una people pleaser del cazzo, che non hai mai imparato a dire no, che i limiti non sai manco come si scrive, quando lavori per dei bambini che sono in tutte le situazioni della scala sociale, che si sono trovati ad avere magari dei genitori di merda o che sono meno fortunati di tanti altri, non ci fai caso ai segnali che ti dicono di fermarti quando c’è ancora tempo. Non ci fai caso perché il senso di responsabilità è la tua forza motrice. Perché se non te ne occupi tu, chi lo farà? Così non ho frenato. Mi sono schiantata con la pazzia, la depressione, il burn-out, la fobia sociale in un mattino di ottobre 2022; ci siamo accartocciati e siamo diventati una cosa sola.
Alla dottoressa che ha scritto, nero su bianco, nella mia cartella clinica, le parole “burn-out” e anche “disturbo depressivo maggiore” e ancora “fobia sociale selettiva” ho detto “mi faccia un certificato per oggi che ho saltato il lavoro e domani ci ritorno” (che quando uno è di coccio). Lei, la dottoressa, ha riso. Mi ha detto “hai pensieri suicidi?” e io ho detto no, fissando però un quadro del lago d’Annecy e immaginandomi nel suo fondo più profondo, coperta da metri cubi d’acqua, cosa che anche oggi, a scriverla, mi fa sentire una leggerezza, una pace che non so meglio descrivere. Ho mentito. La verità è che non avrei potuto sopportare un ricovero in ospedale psichiatrico, che mi avrebbe annientata e per questo ho mentito. Per mesi ho avuto idee suicidarie passive e adesso che è quasi un anno che sono sotto antidepressivi, direi che sempre di meno. Va meglio.
Al lavoro non ci sono più tornata. Mi hanno messo in lunga malattia. Adesso il mio lavoro è curarmi e provare a riemergere meglio di prima.
Ho imparato che si può essere depressi e innamorati, aver voglia di morire e ridere allo stesso tempo, passare notti insonni e giorni a dormire, che corpo e testa lavorano insieme, anche quando ti sembra che vogliano farti la guerra. 
La strada è ancora lunga, ma non sono sola. Esco ancora poco, ma parlo agli amici (ogni tanto, anche se lo sforzo è grande) e parlo di quello che sto vivendo (pure se la fatica è titanica). L’amico G., di professione psichiatra, mi ha chiesto se sono seguita. Ho risposto che ho due psicologi (uno per l’EMDR, una clinica) e uno psichiatra e che il prossimo passo è invitarli tutti a fare una partita di strip poker per entrare ancora di più in intimità.
Lo psicologo dell’EMDR mi ha detto “concediti un errore, mostrati trasparente, non abbellire la vita, inciampa”. Così, in tutta fragilità, ho scritto questa cosa e glielo dirò alla prossima seduta. 
Guillaume mi ama, riamato. Ogni tanto, quando mi sente vagare per casa, nel mezzo della notte, si alza anche lui, prende due biscotti e facciamo insieme uno spuntino. 
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ma-pi-ma · 1 month
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Ti amo, come se fossi
la preda indifferente, la più oscura
delle amanti. Amo il tuo volto
di bianche stanchezze, le tue mani
che esitano, ciascuna delle parole
che senza volere mi hai dato. Voglio
che mi ricordi e dimentichi come io
ti ricordo e dimentico: su uno sfondo
in bianco e nero, spogliata come
la neve mattinale si spoglia della notte,
fredda, luminosa,
voce incerta di rosa.
Nuno Júdice, Poesia d'amore per uso topico, Poesia riunita
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