Tumgik
#nessuno si salva da solo
Photo
Tumblr media
Nessuno si salva da solo (2015) by Sergio Castellitto
Book title: L’eroe dai mille volti (The Hero with a Thousand Faces in English; 1949) by Joseph Campbell
59 notes · View notes
sadness26sworld · 1 year
Text
Tumblr media
• Margaret Mazzantini •
1 note · View note
omarfor-orchestra · 4 months
Text
Tumblr media
Pure
1 note · View note
perpassareiltempo · 8 months
Text
Non era destinato a una vita facile. Si prendeva tutto troppo a cuore e troppo dentro.
Margaret Mazzantini - Nessuno si salva da solo
118 notes · View notes
empaticamentesblog · 3 months
Text
Il giorno della memoria...corta e inesistente.
A sentire i politici e vari personaggi italiani, il giorno della memoria è un giorno da ricordare perché è un passato che deve insegnare a costruire un mondo migliore; un passato che deve fare in modo che certe cose non si ripetano più.
Ma in che modo non si ripetono più? Nel fornire armi per una guerra in corso, anziché fungere da mediatori? Oppure manipolando i cittadini inducendoli ad odiare chi non fa i loro interessi? Un po' come fece Hitler inducendo i tedeschi, stanchi e incazzati per il Precariato, ad odiare gli ebrei fino allo sterminio. Un po' come fecero qui in Italia, durante la pandemia, tra pro vax e no vax inducendo l'uno ad odiare l'altro, ma la gente assorta nel panico più totale neppure lo notò. Ma per fortuna non c'erano i presupposti per arrivare ad uno sterminio Hitleriano. E poi un po' come fecero nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza, facendo credere che i richiedenti erano solo parassiti... inducendo così la maggior parte delle persone ad odiarli e schifarli senza neppure sapere se fossero parassiti o in vera difficoltà. Un po' come fecero verso gli stranieri immigrati, inducendo il popolo ad odiare una persona solo perché immigrata clandestina. Però erano "boni" i soldi che vi entravano per ogni clandestino sbarcato... Ah... Un immigrato violentava? Ed ecco lì che, pur di colpire l'avversario politico, concentravano il problema delle violenze sugli immigrati convincendo gli italiani ad odiarli, quando in realtà siamo pieni di italiani stupratori e spesso ci mangiamo insieme senza neppure sapere che lo sono. Come si può credere che questi politici piangano la morte di milioni di poveri ebrei, quando lo stesso Stato in cui viviamo lascia morire ogni giorno, nel silenzio, il popolo meno abbiente tra tagli sulla Sanità, Precariato causato dalle loro stesse leggi inefficaci nel mondo del lavoro, tagli alle Forze dell'ordine oramai quasi prive di ogni potere e intervento diretto per i cittadini?! Manipolatori e divulgatori di odio, incapaci di gestire il proprio Stato oramai alla deriva tra Malasanità, Malagiustizia, Malaistruzione, Precariato, mancanza di controlli e ordine, pronti a mietere vittime fornendo armi anziché tentare altre strade, ma parlano del giorno della memoria... Ma di quale memoria si parla? Io vedo sempre gli stessi scenari e purtroppo non si salva nessuno. Come fate ancora a credere in loro? Come fate ancora a difendervi un Partito? Come fate ancora a farvi manipolare da questi sciacalli?
Beati voi che credete ancora in qualcuno, io ho smesso da un pezzo...
25 notes · View notes
tiaspettoaltrove · 25 days
Text
La bellezza femminile è oggettivamente di livello superiore. Punto.
Bisogna dirlo a gran voce, perché la verità va urlata: parlando meramente di bellezza fisica ed estetica, il confronto tra donne e uomini è impietoso. Non c’è proprio gara. È un fatto, dai, non possiamo nasconderci dietro un dito. La bellezza femminile è superiore, universale, unica. Non ce n’è. Le persone intelligenti lo ammettono, le altre utilizzano congiunzioni per cercare di giustificarsi (“ma…”, “però…”). No, nessun però, è così e basta. Qualcuno potrebbe lanciare la provocazione, molto al limite: “Quindi le donne, anche quelle etero, sono tutte potenzialmente lesbiche?”. No, non è così semplice. Un conto è l’amore per la bellezza, un altro sono i gusti sessuali. Riconoscere la beltà di una creatura (o semplicemente di una parte del suo corpo), non significa necessariamente avere il desiderio di approcciare sessualmente ad essa. Sarebbe una soluzione banale, fuorviante, e non sempre corrispondente al vero. Io penso semplicemente che una ragazza veda la bellezza delle sue omologhe così come si può mirare a un bellissimo bosco, al mare, a un’opera d’arte. E sì, certe femmine possono attirare lo stesso livello di attenzione. Ma se io, da maschio etero, posso avere il desiderio di accarezzarle quelle gambe, o di sfiorarla quella vagina, per una ragazza anch’essa etero tutto ciò non è certamente legge. Ci sono troppe dinamiche che intercorrono, nel mezzo. Dipende dall’umore, dalla sensazione specifica che quella persona scaturisce, e anche dalla “temperatura corporea”. In senso assoluto, ritengo che quando si tratta della bellezza femminile, nessuno possa davvero sentirsi al sicuro. Né che si tratti di uomini, né di donne. Si possono raggiungere vette così alte, tali per cui tutto diviene realmente possibile. A esserne colpito per primo, e inevitabilmente, è certamente lo sguardo. Lì non si scappa. Se ti capita a tiro il bellissimo fondoschiena di una giovane ragazza, magari parzialmente o totalmente scoperto, come fai a non guardarlo? Qui entriamo nell’ambito dell’impossibilità di passare oltre. Ed è qui che bisogna interrogarsi con se stesse, in modo assolutamente sincero, per capire dove nasce e muore quell’ammirazione. Per comprendere che non esiste solo il sesso (affatto!), ma anche e soprattutto la bellezza in senso pieno, assoluto, invitante. M’immagino un mondo in cui il secondo fine non esista, o quantomeno non sia dato per scontato. Un mondo in cui in spiaggia una ragazza possa andare da un’altra e dirle semplicemente: “Hai un fondoschiena pazzesco, complimenti. Lo sto guardando da un po’”. Senza che si pensi niente, senza che si faccia niente. Una risata, un ringraziamento, e basta. Solo sincerità, solo ammirazione. Gli epiloghi lasciamoli solo alle fantasie, senza scollarsi troppo dalla realtà. Però ecco, mi spiace uomini ma in questo senso non esistete proprio. Vi salva in parte solo il pene (e solo quando è particolarmente bello), ma in tutti gli altri casi le ragazze vincono a mani basse. Fatevene una ragione, accettate la verità.
13 notes · View notes
3nding · 11 months
Text
Thread by @FrancyontheMoon Riassunto degli ultimi 3 anni secondo i complottisti novax. Non mi assumo le responsabilità per le reazioni che potreste avere leggendo, affari vostri. 🤧🤒😷
Il covid non esiste, la pandemia è stata tutta una farsa. Se per caso il covid esiste, è un semplice raffreddore, al massimo una banale influenza che non ha mai ucciso nessuno, le bare erano vuote.
I decessi ci sono stati perchè è stato curato in modo sbagliato il raffreddore, pompando ossigeno a caso con dei compressori rubati in officina e facendo scoppiare i polmoni, quando bastavano una spruzzata di Vicks Sinex e due Brufen.
Che poi non si capisce perchè i malati di raffreddore siano andati in ospedale, quando è da centinaia di anni che il raffreddore si cura in casa con i rimedi della nonna. Probabilmente si sono fatti condizionare ed erano in insufficienza respiratoria psicosomatica.
Il virus (che non esiste) è stato creato in laboratorio appositamente per sterminare la popolazione (causando un semplice raffreddore), ma siccome è troppo poco letale (ma non era stato creato come arma di sterminio?), l'obiettivo vero era indurci tutti a vaccinarci.
Infatti la vera arma letale è il vaccino, il finto virus era solo la scusa per vaccinare. Il vaccino era già pronto, visto che il piano era allo studio da anni, però ci hanno messo troppo poco tempo a svilupparlo e metterlo in commercio, quindi non è sicuro.
Ma in ogni caso il vaccino è stato ideato per essere dannoso, è un siero genico sperimentale tossico magico, progettato per alterare il DNA delle persone e farle morire di malore improvviso, il vero obiettivo del piano di sterminio di massa a livello mondiale.
Però, per non dare troppo nell'occhio con i malori improvvisi, si è deciso di moderare lo sterminio di massa previsto dal piano iniziale, quindi alla maggior parte della gente è stato iniettato placebo o sono state fatte finte iniezioni con siringhe con l'ago incappucciato.
Come si capisce chi ha ricevuto il vaccino per finta? Ovvio, tutti quelli che non sono morti di malore! Ai vip e ai politici è stato fatto di default il finto vaccino, però se qualcuno di loro muore è stato il vaccino, che si è magicamente trasformato in vero vaccino.
La trasformazione avviene grazie al grafene, inserito a tradimento nel vaccino, e l'ha scoperto un tizio usando un microscopio ottico Clementoni sul tavolo della cucina. La composizione del vaccino si può leggere nel foglietto illustrativo, ma è un segreto militare.
Il vaccino te lo possono fare a tua insaputa, vai in ospedale per altri motivi e ti ritrovi inoculato, senza accorgertene, direttamente con la 3° dose, saltando 1° e 2°. I poteri forti sono tremendi!
La tecnologia è talmente avanzata che dal vaccino non si salva nessuno. Se non sei vaccinato e non vai in ospedale, subirai la vaccinazione passiva stando nelle vicinanze di un vaccinato. Per fortuna il vaccinato nel 95% dei casi ha ricevuto il finto vaccino.
Se un non vaccinato ha un malore o si ammala, deve essere per forza venuto in contatto con uno di quei 5 vaccinati su 100 che hanno ricevuto il vero vaccino. È risaputo che i non vaccinati puri sono immortali e inattaccabili da qualsiasi malattia!
Il virus non esiste, ma se usi la mascherina il virus inesistente resta intrappolato tra te e la mascherina (è più grande rispetto alla trama della mascherina, un virus dopato insomma) e ti ri-contagi in continuazione con il raffreddore.
La mascherina è inutile, il virus può passarci attraverso (è dotato di propulsione nucleare RNAindotta, non viene diffuso dai droplets come gli altri virus), mentre tu ti intossichi respirando la tua CO2, che è una molecola gassosa ma si impiglia nel tessuto della mascherina.
Ci facevano il tampone per perforarci la barriera ematoencefalica (che nei novax dev'essere tipo la muraglia cinese, impenetrabile anche da parte di ossigeno e glucosio, il che spiegherebbe molte cose). Però, pur di non vaccinarsi, vai di tampone perforante ogni 48 ore.
I poteri forti, per essere sicuri di sterminare tutto il mondo, hanno inventato i termoscan che fanno una cosa a caso tra le 3: bruciano la ghiandola pineale, controllano i microchip installati con il vaccino (anche con quello falso), cancellano la memoria.
Il sangue dei vaccinati si è trasformato in catrame nero, con i globuli rossi che fanno il trenino come nelle feste di capodanno, ma quelli dell'Avis sono dei tonti e non se ne sono mai accorti, per cui i vaccinati continuano a donare marmellata di more invece che sangue.
Come previsto, i vaccinati sono morti dopo 2 mesi dalla 1° dose, anzi dopo 2 mesi dalla 2°, anzi dopo 6 mesi dalla 1°, anzi dopo 18 mesi dalla 1°, anzi dopo 2 mesi dalla 3°. Oh insomma, sono morti! Ma solo se avevano un cugino novax, chi non ha cugini novax può stare sereno.
Tutto ciò che succede dopo il vaccino, è causato dal vaccino. Muore il gatto, il partner ti tradisce, ti rompi una gamba, buchi la gomma dell'auto, ti bocciano all'esame, ti va di traverso l'acqua, perdi il treno, ti viene un brufolo? È il vaccino (anche quello finto)!
Se un vaccinato fa una RMN è spacciato, con tutto il grafene magnetico che è stato inoculato in quei 0,3 ml di vaccino. Le liste d'attesa sono così lunghe perchè dopo ogni risonanza ad un vaccinato devono riparare il magnete (non scendo nei dettagli, sono troppo splatter).
Per poter fare scoppiare i polmoni con più facilità, i medici si sono inventati la sedazione pre-intubazione con Propofol o Midazolam. Fino al 2020 chi necessitava di intubazione subiva la procedura da sveglio, o al massimo con una botta in testa se non collaborava abbastanza.
Big pharma vuole avvelenarci con i suoi vaccini al feto, ma qua non ci si fa fregare! Si cura (il raffreddore) con antiparassitari per cavalli, dosi - da cavallo - di FANS e anticoagulanti, e altri farmaci un po' a caso. Tutta roba che cresce spontanea nei campi di biada eh!
Se vaccinazione diretta e passiva non funzionano e c'è ancora gente che non ha malori, niente paura! Ci sono le antenne 5G che attivano i microchip, che combinati alle scie chimiche (che contengono vaccino, virus e spike pura), trasformano tutti in zombie telecomandati.
Se muori mentre sei covid+, bisogna fare distinzione tra PER covid e CON covid. Se ti pugnalano al petto, puoi morire PER pugnalata o CON pugnalata. Chi sarebbe morto in ogni caso entro i successivi 85 anni, è morto CON covid o CON pugnalata ma non PER covid o PER pugnalata.
Se un non vaccinato prende il raffreddore del virus che non esiste, e per curarlo segue le cure da cavallo ma sviluppa lo stesso la polmonite e finisce in ospedale, è perchè nelle compresse c'era nascosto del grafene. Non ci si può fidare nemmeno dei farmaci da cavallo!
I medici che consigliano il vaccino (il 99,5% dei medici esistenti) sono assassini, corrotti, inetti, infami, pagati per tenere nascosta la vera verità. I rianimatori che intubano a tradimento la gente con il raffreddore, dopo averla rapita per strada, sono ancora peggio.
Fino a 2 anni fa le morti improvvise erano 2-3/anno in tutta Italia, ora sono decine di migliaia. Ma era tutto pianificato, altrimenti perchè avrebbero cominciato anni fa ad installare un po' dappertutto i DAE? Sapevano che le morti improvvise sarebbero aumentate del 38495%!
Capiamoci bene: ti provocano la morte improvvisa con il vaccino, ma allo stesso tempo mettono ovunque strumenti che possono salvarti da quella morte. Sempre per non dare troppo nell'occhio con numeri eccessivi di decessi, logico.
Chi non muore dopo il vaccino (PER vaccino o CON vaccino, tra l'altro?), grazie al microchip sarà attratto dai cibi a base di insetti che vengono pubblicizzati in questo periodo. Sul DNA modificato si innesteranno pezzi di DNA di insetto. Kafka aveva già previsto tutto.
Medici e infermieri hanno ucciso deliberatamente migliaia di pazienti ricoverati, e nelle pause tra un'uccisione e l'altra ballavano nei corridoi vuoti dei reparti vuoti, visto che il virus non esiste, la pandemia era una farsa e i pazienti erano attori. Tutto chiaro, vero?
I pazienti sono stati uccisi con 2 tecniche principali: 1) Tachipirina e vigile attesa, famosa per causare la morte certa dei malati di raffreddore; 2) intubazione e ventilazione, letali in caso di lieve raffreddore da virus inesistente.
Lo sterminio a base di tubi endotracheali e Paracetamolo è avvenuto prima del vaccino, ovviamente. Da quando c'è il vaccino ci pensa lui a provocare i decessi, per cui non serve più intubare o consumare il glutatione. Tutto pensato alla perfezione, fase per fase!
• • •
45 notes · View notes
ninfaribelle · 11 months
Text
Tumblr media
Ho smesso di credere che nessuno si salva da solo.
Mi sono svegliata tante notti in cui lo schermo del telefono è rimasto nero e non c'era nessuno da chiamare. E allora mi sono fatta forza, mi sono stretta un po’ e ho ricominciato a dormire.
Ho smesso di credere che per essere felici bisogna essere in due. All'alba sulle scale di casa con della buona musica e un bicchiere di vino se non si è felici, si è sereni.
Ho smesso di credere che le persone siano come delle ancore di salvezza, perché sono semplicemente persone e cambiano direzione a seconda del vento: è giusto così, ognuno fa quel che è meglio per sé.
Ho smesso di aggrapparmi alle cose, di sbraitare ed urlare che ho ragione come se potesse cambiare i motivi per cui la gente esce dalla mia vita come si fa dall'ascensore. In fretta le cose cambiano, e chi ha detto che sarebbe restato non ci ripensa prima di andar via.
E mi sono presa cura di me, mettendo cerotti sulle ferite, creandomi la vita che voglio per me, facendo scelte che mi rendano felice e non un ammasso di rimpianti.
Ho smesso di mettermi al centro di cose già perse, di cercare di recuperare rapporti distrutti, di fidarmi delle frasi “ accanto, qualunque cosa accada” perché quando poi accadono pochi ti restano veramente accanto.
Prendo la vita così com'è, con quello che dà, tutto ciò che chiede.
Salvo il salvabile, salvo me.
(web)
33 notes · View notes
Text
Tumblr media
Circe, ammettiamolo una volta buona: tu sei una che ha capito tutto. Sì, certo, hai una brutta fama, figlia mia. «E’ una Circe, è una Circe!» dicono quelli che ti vogliono criticare, e si fermano per farlo a qualche dettaglio di contorno, tipo il fatto che trasformavi gli uomini in maiali. Che poi, anche senza essere maga, ci volesse un granché.
Circe, la grande ammaliatrice, il prototipo della donna fatale e pericolosa, quella ti rovina l’esistenza e la famiglia, un disastro e una jattura.
Ma quando mai? No, davvero, ditemelo, spiegatemelo bene, perché se una si va a leggere l’Odissea, ma tutta tutta, da principio alla fine, sta cosa non si trova, e Circe, al contrario, ne viene fuori come una donna molto ammodo e riservata, anzi persino schiva, che se ne sta tranquilla sulle sue, non seduce, non gattamorteggia. Pure con gli uomini, si fa gli affari suoi quando capita e il tizio vale, ma poi non frigna, non lagna, lo lascia andare via senza drammi e senza patemi, battendo di molte misure le sue discendenti donne in carriera tutte Sex and The City, che però dopo lacrimano come scolarette non appena quello con cui hanno deciso di fidanzarsi parte per un convegno di due giorni a Canicattì e le lascia sole a rimirare l’armadio di Manolo Blahnik.
Certo, la famiglia di provenienza aiuta. Ti chiamano maga, ma in realtà eri la figlia del Sole, e quindi fin da piccola di cose ne devi aver viste di ogni. Dea di prima grandezza, quindi, per ascendenza quasi più antica di Zeus, quel parvenu che s’era preso l’Olimpo con un colpo di mano.
Tu, di antica razza e di antico potere. t’eri ritirata nell’isola tua, ed è difficile darti torto. Ai confini del mondo e soprattutto lontano dalle rotte frequentate, perché gli umani dilagavano ovunque e tu di mischiarti con loro non avevi gana. Snob? Certo, ma non più di qualsiasi vip odierno, e poi la privacy nella nostra società è ipertutelata, perché Circe non ne dovrebbe aver diritto?
Lì, nella tua isola, non dai fastidio a nessuno. Capita invece che molti diano fastidio a te. Ogni tanto qualcuno arriva e da bravo mortale si crede autorizzato a sbarcare e fare come se fosse a casa propria. Tanto tu sei donna, no? Quindi si piazza sulla spiaggia, poi sale al tuo palazzo, e pretende accoglienza, e tavola pronta, e magari anche qualche conforto che va più in là. Tanto tu sei single, no? Quindi, nella testa di questi idioti, sei a disposizione, anzi dovresti pure essere grata se t’invadono e si piazzano lì a farsi servire, che almeno riempiono la tua noiosa vita con la loro imprescindibile presenza.
Tu, che sei una gran signora, mica strepiti o lagni. No, che diamine. Possono scocciarti, ma umiliarti mai. Così li accogli con il più sarcastico dei sorrisi, che loro, scemi, scambiano per ancillare benevolenza. Sei l’ospite perfetta: li curi, li coccoli, servi loro cibo prelibato. Ci mancherebbe altro che ti abbassi a lottare o a perdere la calma. E poi, zacchete, quando meno se lo aspettano, un goccetto di pozione qua e là mischiata ai cibi, li trasformi in ciò che poi è loro vera natura: sono porci invasori, che porci diventino davvero.
Hai torto? No, eccheccazzo. Un giudice equo archivierebbe nell’ambito della legittima difesa, anche se esercitata con somma e perfida intelligenza. Che nessuno riesce mai a battere davvero, poi. Perché persino Ulisse, che con te la sfanga, mica si salva per acume suo: è Ermes a dagli una dritta e fornirgli l’antidoto al tuo veleno. Sennò anche lui, da solo, sarebbe finito a grufolare nel tuo recinto e poi a trasformarsi in porchetta.
Certo, poi tra voi nascono le scintille. E vorrei ben vedere. Lui è Ulisse, uno che ha tanto fascino da riempire l’intero Mediterraneo e oltre. Lo vuoi tra i tuoi trofei. Ma tu sei Circe, però. E infatti, gli stai a fianco ma da pari a pari, e comunque gli fai capire che la distanza c’è. Se Calipso si era umiliata ad offrirgli il matrimonio e l’immortalità, a te manco passa per la testa. E’ uomo, caspita, e tu sei dea. Può essere divertente e intelligente, ma alla lunga è solo un mortale, e viene a noia. Così lo ospiti, finché diverte te, e lo aiuti pure, perché ritrovi la strada di casa, regalandogli anche un’ultima notte di favoloso sesso d’addio. Vuole tornare dalla moglie? E che torni. La dimensione sua è quella là: la casa, la sposa, l’isoletta su cui comandare indiscusso, perché alla fin fine anche il più intelligente dei maschi quello vuole, un posto dove nessuno lo contesti e possa sentirsi re.
Per cui lo metti sulla nave, dopo aver controllato che si porti via ben tutti quegli zotici dei suoi compagni, e gli fai ciao ciao con la manina quando sparisce all’orizzonte.
Poi te ne torni a casa tua, che hai un sacco di cose da fare, non ultimo magari accogliere qualche altro bel marinaio sperduto e più giovane, naufragato qua e là. C’è un mondo, attorno, e tu sei libera ed immortale. E guardando all’orizzonte la barca che si allontana, sorridi.
Perché loro, poveretti, pensano che tu sia una povera donnetta sola senza un uomo. E tu, invece, Circe, sei una dea.
Galatea Vaglio
Illustrazione Circe di Franz von Stuck (dettaglio)
10 notes · View notes
Photo
Tumblr media
Nessuno si salva da solo (2015) by Sergio Castellitto
Book title: La voce delle onde (潮騒 in Japanese; 1954) by Yukio Mishima
36 notes · View notes
susieporta · 4 months
Text
Il cammino dell'analisi, quella vera e non di facile consumo, richiede impegno, apertura autentica di mente e cuore. Richiede da parte del terapeuta profonda umiltà, condivisione emotiva. Il mestiere di analista del profondo non si impara semplicemente con l'avere frequentato un corso di formazione. Si è terapeuti dell'anima per predisposizione naturale, affinata dalle esperienze vissute, coltivata attraverso lo studio indefesso, la sensibilità estrema a cogliere gli aspetti più inverosimili dell'esistenza. Non ci sono tecniche migliori di altre da apprendere, sono forse tutte valide, ma non bastano. L'analista è in continua cura di sé stesso poiché nessuno può definirsi completo, o che ha annullato le ferite del passato. Sono sempre lì, e lì dove furono devono restare perché sono la verità con cui l'analista può entrare nelle difficoltà dell'altro. L'analisi non è il superamento del passato in vista di un futuro senza macchia. È piuttosto la continua riesumazione di esso affinché, riportato alla luce, non sia un cadavere in putrefazione cui si è messa una pietra sopra ma un humus da rivangare affinché sia terreno fertile per nuovi frutti. Il passato non si può e non si deve in nessun modo cancellare. L'analista ci convive, consapevole che è l'unica ricchezza di cui dispone. Un'analisi che prometta facili superamenti è disumana e idiota.
L'analisi non è per tutti, è per quei pochi capaci di sostenerla. Non promette falsa felicità, promette solo verità, per quanto sia possibile arrivarvi. La verità è il più delle volte scomoda. Smonta ogni idea che ci si è fatti di sé. La verità è cruda e solo chi ha coraggio vi si espone. Non si guarisce da chissà cosa. Si impara a convivere con le proprie fragilità facendole diventare punti di partenza per diventare forti e nello stesso tempo flessibili.
Si acquisisce semplicemente la capacità di accettarsi e accettare chiunque vivendo passato, presente e la contingenza del futuro ignoto, con coraggio e la volontà di cercare di migliorare, consapevoli che siamo tutti uguali per valore, ognuno nella sua diversa e indiscussa unicità.
L'analista non salva nessuno, non è né più né meno di nessuno e, se non sa questo, è meglio che faccia un altro mestiere.
Il paziente usa l'analista come il violinista usa il violino per inventare la sua musica.
L'analista non dà consigli, non offre soluzioni. Fa domande affinché l'altro si interroghi come l'analista stesso è in continua autointerrogazione.
L'analista lavora con l'anima e si offre all'altro, si mette a disposizione dell'altro affinché l'altro faccia buon uso della sua. Non ci sono miracoli.
Attraverso il buon uso dell'analista il paziente trova la verità su sé stesso per sciogliere problemi che gli apparivano insolubili e riuscire a vivere al meglio la propria vita.
L'analisi richiede tempo, tutto il tempo necessario per giungere alla meta desiderata. Non si raggiunge di corsa la vetta di una montagna. Si va piano, attenti ai crepacci e ben equipaggiati.
Una casa si costruisce a partire dalle fondamenta, non dal tetto. A volte, per eccessivo entusiasmo, ci si illude di essere giunti subito alla meta quando invece è solo un miraggio. Ci vuole pazienza, anche da parte dell'analista che sarebbe opportuno non si vantasse di un facile successo. Pazienza, calma, prudenza affinché ciò che si è costruito resista ben solido nel tempo ai sismi della vita.
Giovanna Breccia
10 notes · View notes
put-on-a-happyface · 1 year
Text
Ciao Papà,
Ti voglio parlare perché è giusto che tu sappia che sei sempre qui.
Da questo cuore non esci mai.
Ci sarà un motivo se mi torni sempre in mente. Ci sarà un motivo se prima di dormire, ti dedico sempre un piccolo saluto.
Mi piace ricordarti.
L'unica cosa che conta è che tu ci sia, in un modo o in un altro.
Viviamo in più dimensioni, apparentemente divisi, apparentemente separati, ma nei labirinti assurdi dell'anima restiamo legati.
Nessuno può separarci, nessuno può venire a raccontarci quella favola triste che ha a che fare con la parola fine.
Papà, a volte ho la netta sensazione che tu sia con me, ad ascoltare la stessa musica, a vedere le stesse cose che io vedo. A volte ho la sensazione che tu abbia il mio sguardo.
Sarà che ogni cosa bella che mi capita, mi viene da associarla a te. Ognuno ha i suoi mezzi, ognuno ha le sue idee, i suoi personalissimi percorsi interiori. Ognuno si salva come può. Per quanto mi riguarda, pensarti è una forma di salvezza.
So come fare per renderti più vivo.
E so che tu sarai d'accordo con me.
Ti scrivo perché scriverti è il modo più bello che ho di riaverti. Non ho bisogno di dilungarmi oltre.
Mi serviva solo lasciare una traccia. Comunicare con te. Stringerti in un abbraccio ideale.
E ricordarti che ti voglio bene.
Non è cambiato niente. Non nel cuore.
Non in questo cuore che ha stanze infinite. Non nel tuo cuore, quel tuo cuore così grande da contenere un mare di cose.
Un mare di cose che ancora non riesco a dire.
Tumblr media
47 notes · View notes
nineteeneighty4 · 3 months
Text
Omnia vincit Amor.
L'amore trionfa su tutto.
Vale ancora adesso. Ovunque io guardi la mia vita è stata ed è un continuo atto d'amore. Mia madre ha provato continuamente ad amare e ad amarsi, sbagliando anche. Cadendo, rialzandosi. Ricominciando da zero, perché del resto la vita è un viaggio, e noi siamo umani non robot. Mi piace pensare che parte di questi pensieri derivino da lei, che se ne sia andata lasciandomi un dono importante che sfida le leggi del tempo e dello spazio, qualcosa che nessuno potrà mai portarmi via : l'amore. L'amore verso il prossimo, l'amore per l'esistenza e per il fatto stesso di essere vivi , di poter vivere e osservare la bellezza del cielo e della terra. Se mia mamma fosse qui vi stringerebbe, singolarmente, uno per uno. Anzi sono sicura che lei stia tra noi. La vedo, sento la sua presenza anche adesso. È la presenza di una madre che ha sempre cercato di proteggermi, di una donna forte come spero che diverrò io. Ma soprattutto la sua presenza è per citare Chandra Livia Candiani : cosa viva, non distante. Amate sempre. Non lasciate che altri sentimenti offuschino la vostra vista. L'amore ci salva, non è una condanna. Senza amore saremmo degli automi privi di empatia, delle macchine perfette, certo, ma poco inclini all'umanità. L'essenziale è una legge che non si vede, ed è scritta dentro di noi. Credo fermamente che lei sia in quel che è amore ovvero in ciò che si dà per scontato, in quel che è elementare : in un fiore,in un filo d'erba, in un cielo stellato,nello sguardo di un animale, nei nostri pensieri come una luce pronta a rischiarare l'oscurità o un angelo custode degli eventi che indugiamo a comprendere. Sono certa, insomma, che ovunque si trovi stia dalla nostra parte. Dalla parte di chi si sveglia e sorride a prescindere da tutto perché la morte non è nulla di fronte alla vita. È solo un'assenza, mai una dimenticanza.
4 notes · View notes
ambrenoir · 7 months
Text
Circe, ammettiamolo una volta buona: tu sei una che ha capito tutto. Sì, certo, hai una brutta fama, figlia mia. «E’ una Circe, è una Circe!» dicono quelli che ti vogliono criticare, e si fermano per farlo a qualche dettaglio di contorno, tipo il fatto che trasformavi gli uomini in maiali. Che poi, anche senza essere maga, ci volesse un granché.
Circe, la grande ammaliatrice, il prototipo della donna fatale e pericolosa, quella ti rovina l’esistenza e la famiglia, un disastro e una jattura.
Ma quando mai? No, davvero, ditemelo, spiegatemelo bene, perché se una si va a leggere l’Odissea, ma tutta tutta, da principio alla fine, sta cosa non si trova, e Circe, al contrario, ne viene fuori come una donna molto ammodo e riservata, anzi persino schiva, che se ne sta tranquilla sulle sue, non seduce, non gattamorteggia. Pure con gli uomini, si fa gli affari suoi quando capita e il tizio vale, ma poi non frigna, non lagna, lo lascia andare via senza drammi e senza patemi, battendo di molte misure le sue discendenti donne in carriera tutte Sex and The City, che però dopo lacrimano come scolarette non appena quello con cui hanno deciso di fidanzarsi parte per un convegno di due giorni a Canicattì e le lascia sole a rimirare l’armadio di Manolo Blahnik.
Certo, la famiglia di provenienza aiuta. Ti chiamano maga, ma in realtà eri la figlia del Sole, e quindi fin da piccola di cose ne devi aver viste di ogni. Dea di prima grandezza, quindi, per ascendenza quasi più antica di Zeus, quel parvenu che s’era preso l’Olimpo con un colpo di mano.
Tu, di antica razza e di antico potere. t’eri ritirata nell’isola tua, ed è difficile darti torto. Ai confini del mondo e soprattutto lontano dalle rotte frequentate, perché gli umani dilagavano ovunque e tu di mischiarti con loro non avevi gana. Snob? Certo, ma non più di qualsiasi vip odierno, e poi la privacy nella nostra società è ipertutelata, perché Circe non ne dovrebbe aver diritto?
Lì, nella tua isola, non dai fastidio a nessuno. Capita invece che molti diano fastidio a te. Ogni tanto qualcuno arriva e da bravo mortale si crede autorizzato a sbarcare e fare come se fosse a casa propria. Tanto tu sei donna, no? Quindi si piazza sulla spiaggia, poi sale al tuo palazzo, e pretende accoglienza, e tavola pronta, e magari anche qualche conforto che va più in là. Tanto tu sei single, no? Quindi, nella testa di questi idioti, sei a disposizione, anzi dovresti pure essere grata se t’invadono e si piazzano lì a farsi servire, che almeno riempiono la tua noiosa vita con la loro imprescindibile presenza.
Tu, che sei una gran signora, mica strepiti o lagni. No, che diamine. Possono scocciarti, ma umiliarti mai. Così li accogli con il più sarcastico dei sorrisi, che loro, scemi, scambiano per ancillare benevolenza. Sei l’ospite perfetta: li curi, li coccoli, servi loro cibo prelibato. Ci mancherebbe altro che ti abbassi a lottare o a perdere la calma. E poi, zacchete, quando meno se lo aspettano, un goccetto di pozione qua e là mischiata ai cibi, li trasformi in ciò che poi è loro vera natura: sono porci invasori, che porci diventino davvero.
Hai torto? No, eccheccazzo. Un giudice equo archivierebbe nell’ambito della legittima difesa, anche se esercitata con somma e perfida intelligenza. Che nessuno riesce mai a battere davvero, poi. Perché persino Ulisse, che con te la sfanga, mica si salva per acume suo: è Ermes a dagli una dritta e fornirgli l’antidoto al tuo veleno. Sennò anche lui, da solo, sarebbe finito a grufolare nel tuo recinto e poi a trasformarsi in porchetta.
Certo, poi tra voi nascono le scintille. E vorrei ben vedere. Lui è Ulisse, uno che ha tanto fascino da riempire l’intero Mediterraneo e oltre. Lo vuoi tra i tuoi trofei. Ma tu sei Circe, però. E infatti, gli stai a fianco ma da pari a pari, e comunque gli fai capire che la distanza c’è. Se Calipso si era umiliata ad offrirgli il matrimonio e l’immortalità, a te manco passa per la testa. E’ uomo, caspita, e tu sei dea. Può essere divertente e intelligente, ma alla lunga è solo un mortale, e viene a noia. Così lo ospiti, finché diverte te, e lo aiuti pure, perché ritrovi la strada di casa, regalandogli anche un’ultima notte di favoloso sesso d’addio. Vuole tornare dalla moglie? E che torni. La dimensione sua è quella là: la casa, la sposa, l’isoletta su cui comandare indiscusso, perché alla fin fine anche il più intelligente dei maschi quello vuole, un posto dove nessuno lo contesti e possa sentirsi re.
Per cui lo metti sulla nave, dopo aver controllato che si porti via ben tutti quegli zotici dei suoi compagni, e gli fai ciao ciao con la manina quando sparisce all’orizzonte.
Poi te ne torni a casa tua, che hai un sacco di cose da fare, non ultimo magari accogliere qualche altro bel marinaio sperduto e più giovane, naufragato qua e là. C’è un mondo, attorno, e tu sei libera ed immortale. E guardando all’orizzonte la barca che si allontana, sorridi.
Perché loro, poveretti, pensano che tu sia una povera donnetta sola senza un uomo. E tu, invece, Circe, sei una dea.
Galatea Vaglio
9 notes · View notes
gregor-samsung · 2 years
Text
“ Nel 1585 Richard Grenville sbarcò in Virginia con sette navi e trovò indiani ospitali, ma quando uno di loro rubò una piccola coppa d’argento, rase al suolo l’intero villaggio. Dopodiché ebbe inizio la guerra con gli indiani! Quando i Padri Pellegrini arrivarono nella Nuova Inghilterra, quella terra era abitata da indigeni, ma il governatore del Massachusetts Bay Colony la definì “terra di nessuno”: gli “indiani” avevano solo il “diritto naturale”, non “civile” sulla terra. Da qui iniziò la guerra contro gli “indiani”, che finirà solo nel 1676, con la loro sconfitta. Più tardi, per liberare i territori dagli Appalachi al Mississippi, perché fossero occupati dai bianchi, i coloni fecero ricorso al “trasferimento degli ‘indiani’” (Indian Removal Act), come fu eufemisticamente chiamato! Questo rese disponibile un immenso territorio per la coltivazione del cotone al Sud e dei cereali al Nord, per l’immigrazione e per un’espansione, che raggiungerà ben presto l’Oceano Pacifico. E i popoli indigeni furono o massacrati o rinchiusi in “riserve” per turisti. Molti morirono anche per malattie importate dai bianchi. I dieci milioni di “indiani” che vivevano a nord del Messico al momento dell'arrivo di Colombo si ridussero alla fine a meno di un milione. Si tratta di un altro genocidio perpetrato dalla tribù bianca! “Lo sbarco di Colombo nel Nuovo mondo ha significato,” afferma Zinn, “l’espulsione violenta degli indiani da ogni chilometro quadrato del continente, accompagnato da indicibili atrocità, finché non restò che ammassarli nelle riserve.” Un’icona degli indiani d’America è Leonard Peltier, uno dei leader storici dell'American Indian Movement (Aim), che marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi cinquant’anni, dal 1977. È un perseguitato politico, condannato all'esito di un processo segnato da plurime violazioni del diritto di difesa. Le più note personalità mondiali hanno chiesto e chiedono la sua liberazione. Tutto ciò avvenne non solo in quello che oggi sono gli Usa, ma anche nel vicino Canada, a sua volta occupato da coloni inglesi.
In Canada fu messo in atto un vero e proprio “genocidio culturale” contro i popoli indigeni, un genocidio troppo a lungo negato. “Uccidi l’indiano, salva l’uomo,” era il motto razzista adottato dalle scuole canadesi nelle quali i bambini indigeni subivano un azzeramento della loro cultura. Il 29 maggio 2021 sono stati rinvenuti, presso la scuola di Kamloops, i resti di duecentoquindici bambini nativi. Pochi giorni dopo, un altro orribile ritrovamento: i corpi di settecentocinquanta bambini sepolti attorno a una chiesa cattolica a Saskatchewan, nel Canada francese. Sono tanti gli investigatori che sospettano che ci siano molte migliaia di bambini sepolti segretamente per nascondere la vergogna del genocidio. Queste macabre scoperte aprono una brutta pagina del passato del Canada. Tra il 1863 e il 1998, centocinquantamila bambini nativi furono strappati alle loro famiglie dal governo canadese e collocati in scuole residenziali, per costringerli ad accettare la religione e la civiltà occidentali. Nelle centodiciotto scuole residenziali, settantanove erano cattoliche e dipendevano direttamente dal Vaticano. In queste scuole molti furono i casi di violenze, sterilizzazioni e stupri. Come è potuto accadere tutto questo? Per capirlo bisogna risalire alla legislazione canadese. Il Federal Indian Act del 1874, tuttora in vigore, proclama l’inferiorità legale e morale dei popoli indigeni. E un altro decreto federale, il Gradual Civilization Act (1857), obbligava le famiglie dei nativi a firmare un documento che trasferiva alle scuole residenziali i diritti di tutela dei loro figli. Non possiamo dimenticare che il trasferimento legale dei diritti di tutela dei minori vuol dire che, in caso di morte, le scuole ne lucravano, appropriandosi delle loro terre. Infine, nella British Columbia, un altro decreto del 1933, la Sterilization Law (tuttora in vigore), ha consentito sterilizzazioni di massa su interi gruppi di bambini indigeni. Amnesty International ha denunciato il fatto che molte donne indigene, che erano andate a partorire in ospedale, sono tornate a casa sterilizzate. Siamo davanti a un vero e proprio genocidio culturale che ha portato all'eliminazione delle lingue degli indigeni, alla soppressione della loro cultura e spiritualità, e alla loro completa marginalizzazione a livello politico-economico. Sono diventati stranieri nelle loro terre. “
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
59 notes · View notes