Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme.
Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO.
E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3
(In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci.
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Mediaporto di Brindisi
22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI
Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa
Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A.
Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia
Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi
Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi
Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi
Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio
Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale
Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia
Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi
Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11
Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi
Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva
Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi
Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 -
[email protected]
Si raccomanda l’Iscrizione al link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
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Quando ci siamo conosciuti, lui era un giovane neolaureato in medicina e io una ancor più giovane studentessa magistrale di materie umanistiche, però ad indirizzo forense, cosa che mi ha sempre fatto piacere evidenziare. Era il 2020. Tra una lezione online e l'altra, ho iniziato a seguire un corso gratuito dell'università di Harvard, intitolato "Introduction to computer science"; temevo fosse un corso super avanzato, invece si trattava di un corso che insegnava le basi della programmazione, ma quando dico basi intendo che proprio bisognava imparare a creare delle piccole animazioni su un programma online,in cui i personaggi ruotavano sullo schermo. Passavo le serate a seguire questo corso e, nei tempi morti, parlavo con lui. Ho scoperto molte cose interessanti sulla sua vita, tra cui il fatto che si stava documentando parecchio sul covid perché era volontario in croce rossa; scoprii poi successivamente che non era un semplice volontario, ma era un sergente con obbligo di servizio. Abbiamo portato avanti le conversazioni per messaggio, anche se morivamo dalla voglia di incontrarci. Era il primo lockdown, quello che pensavamo sarebbe durato "un paio di settimane", quindi ogni spostamento della linea temporale della riapertura era per noi agonia. Passarono le settimane e portai a termine il corso di programmazione. Creai un giochino che a me sembrava divertente: alla base dello schermo c'era un'enorme ciotola di zuppa, mentre il giocatore doveva pilotare un pipistrello e doveva superare degli ostacoli che comparivano man mano; se li avesse colpiti, sarebbe finito diritto nella ciotola e sarebbe uscita la scritta "Pandemia globale" (ancora si pensava che fosse stata causata da un tizio che mangiava pipistrelli, quindi my stupid ass credeva fosse azzeccato). L'ho inviato a lui, per provare a giocare, chiedendo "Dottore, che ne dice di questo studio? È valido?". Ha visualizzato e poi è sparito per quasi due ore. Ho immediatamente realizzato la figura di merda, ma lascio al lettore il piacere di scoprirla nelle prossime righe.
Quella sera mi ha chiamato. "Scusa ma sono venuti a farmi il tampone e non potevo risponderti". Cazzo, è vero: lui aveva il covid!
Merda, ho pensato.
"Ah... giusto. Novità?"
"Ancora positivo, porca puttana"
"Allora forse non aprire il link" ho detto.
È scoppiato a ridere e ha risposto "Sai che invece è da un'ora che ci gioco? Però ho trovato un bug, alla fine non scansa un ostacolo ed esce la scritta". "Senta lei, non è un bug, è voluto. La pandemia è inevitabile". Rendendomi conto solo dopo di aver inserito il dito nella piaga, ha cercato di scusarmi, ma lui ha interrotto le mie scuse dicendo "Posso dirti una cosa molto schiettamente? Tu sei l'unica che mi tratta come una persona e non come un morto che cammina. Odio essere compatito, non lo sopporto. Tu invece mi hai fatto sorridere tantissimo e adoro questa cosa". Mi piace pensare che questo sia stato ciò che lo ha fatto innamorare, perché è sicuramente ciò che ha fatto innamorare me.
Eh niente stasera ho ricordato con un sorriso come è iniziata la storia con il mio ex. Vorrei pensare che adesso stia con qualcuno che è riuscita a renderlo ancora più felice, ma all'idea che tutto questo sia solo un lontano ricordo sto male. No, dai, sto maluccio. Almeno l'ho potuto vivere e ne sono immensamente grata.
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[✎ ITA] ELLE Korea : Speciale Novembre 2023, Intervista - JIMIN, Una Ventata d'Aria Nuova | 24.10.2023
🗞 ELLE Korea Novembre 2023 | Twitter
JIMIN, Una Ventata d'Aria Nuova
“ Va bene non essere perfetti. Ma la performance deve essere impeccabile ” __ JIMIN
Il futuro diventa realtà solo per chi procede con fiducia.
Proprio quando tutti pensavano di aver corso a sufficienza, Jimin si è lasciato pervadere da una nuova ventata d'energia e ha ripreso a correre, cogliendo l'istante
ELLE: Incluso il tuo album solista, quest'anno hai lavorato tanto individualmente. Seguendo le tue promozioni, abbiamo capito perché dici di essere timido (ride).
JIMIN: Lavorando per conto mio, ho avuto modo di rendermi conto una volta di più di quanto io sia sempre un po' a disagio. Ho davvero realizzato quanta strada ho ancora da fare per maturare. Per diventare più sicuri di sé, bisogna metterci impegno e volontà.
ELLE: Anche se caratterialmente sei riservato, oggi hai salutato tuttə, qui allo studio, con estremo calore. Mi è tornato in mente un servizio fotografico del 2014. Allora, hai aiutato lo staff a raccogliere e gettare via le confezioni del cibo d'asporto ordinato, e volevi anche cambiare il rotolo di carta igienica nel bagno dello studio, perché era finito.
JIMIN: Sul serio? Non ricordo, ma ben fatto, Jimin! (ride). Grazie per questa vostra buona opinione di me.
ELLE: Il primo evento di peso cui hai partecipato in qualità di ambassador per Tiffany è stata la riapertura dello storico negozio Landmark di New York, ad aprile. È qualcosa di cui il nostro staff non riesce a smettere di parlare ancor oggi.
JIMIN: Ero molto agitato. Era la prima volta che partecipavo ad un evento così importante da solo. C'erano dei bellissimi gioielli firmati Tiffany e tante celebrità... A ripensarci ora, era tutto talmente magnifico e nuovo, per me, che mi sembra, piuttosto, di essere finito in un film.
ELLE: Com'è lavorare con un brand ricco di esperienza e storia come Tiffany & Co.? Ne hai tratto qualche influenza o ispirazione?
JIMIN: Man mano che, negli anni, le performance dal vivo aumentavano, è cresciuto anche il mio interesse per la gioielleria. Ogni brano ha una sua atmosfera particolare, e mi piace esplorare tutto il potenziale di questi accessori, trovando modi per impreziosire con essi le mie esibizioni e gli abiti di scena. È così che ho scoperto ed imparato ad apprezzare appieno il fascino dei gioielli.
ELLE: Il 2023 è l'anno del 10° anniversario dei BTS. In un'intervista tratta dal libro "BEYOND THE STORY: il Racconto di 10 Anni di BTS" dici, "Ricordo ancora quell'unica fila (di fan) vicino alle telecamere, durante la nostra prima esibizione." Chiaramente, è qualcosa che ti è rimasto impresso.
JIMIN: Sì, perché eravamo un gruppo ancora piuttosto sconosciuto, e allora ricordo d'essermi chiesto "Come fanno a conoscerci? Perché sono venutə a supportarci?". E ricordo anche d'aver dato il massimo, quella volta sul palco, proprio per quelle persone.
ELLE: Sebbene in piena pandemia, i BTS hanno portato avanti circa due mesi di promozioni con "Dynamite", su diverse piattaforme e con i contenuti più disparati.
JIMIN: Durante la pandemia, ho sentito davvero la mancanza delle nostre interazioni con le/i fan dal palco e di persona. E, una volta di più, ho realizzato quanto effettivamente l'esistenza degli artisti dipenda dalla presenza o meno del pubblico.
ELLE: Non fate che riconfermare il vostro valore sul palco, e molte delle vostre performance sono rimaste particolarmente impresse sul pubblico. Tra queste, quale pensi sia la tua esibizione migliore?
JIMIN: Personalmente, mi piacciono e ho sempre a cuore tutte le nostre performance di gruppo. Ce ne sono un sacco di davvero fantastiche, ma se devo sceglierne una, direi 'ON'. Sì, scelgo "ON", specialmente come brano d'apertura dei nostri concerti, è davvero figa.
ELLE: Dato che hai iniziato con la danza moderna, immagino non sia stato facile imparare lo stile richiesto dal K-pop e, dopo il debutto, sei stato investito di tante aspettative e responsabilità in qualità di vocalist. Ciononostante, continui a mostrarci la tua determinazione e, nelle tue dirette Weverse, esprimi sempre il desiderio di riprendere ad esercitarti dalle basi. Nonostante tutto ciò che hai già raggiunto, insomma, pensi di avere ancora sempre tanta strada da fare?
JIMIN: Me ne vergogno. È davvero imbarazzante quanto io debba ancora migliorare. Ma non ho intenzione di tirarmi indietro, voglio dimostrare di poter fare ancor meglio.
ELLE: Sei davvero troppo duro con te stesso. Sei già perfetto così, come pensi di poterlo diventare ancor più?
JIMIN: Non c'è bisogno d'essere perfetti. Ma penso le performance che mostro sul palco debbano essere impeccabili.
ELLE: Ricordo che, anni fa, parlare delle tue emozioni più profonde attraverso "Lie" non era stato facile, per te. Ciononostante, hai deciso di rimetterti intimamente alla prova con il tuo album solista, "FACE", uscito a marzo. Visti i risultati ottenuti, ti senti più sereno, ora?
JIMIN: Decisamente. Anzi, "FACE" è nato in un periodo in cui ero molto stressato, quindi avevo una paura matta già solo al pensiero di rilasciarlo. Ma non dimenticherò mai il sollievo provato man mano che le canzoni prendevano corpo.
ELLE: Quando sei apparso a "Suchwita", hai parlato delle difficoltà affrontate nel preparare il tuo album solista. Stai attualmente lavorando a qualche canzone?
JIMIN: Sono sempre al lavoro su nuovi brani. E mi piacerebbe molto provare diversi generi. Spero apprezzerete la mia musica, mi renderebbe estremamente felice.
ELLE: Negli ultimi tempi, hai postato alcuni video di ballo su Instagram con l'hashtag "This is Jimin". Com'è iniziato questo "progetto"?
JIMIN: Il ballo è una delle cose che amo di più al mondo, quindi ho pensato sarebbe stato bello poter condividere queste clip coreografiche con le/i fan. Cercherò di postarne altri con continuità, anche se solo di tanto in tanto.
ELLE: Se andiamo a guardare il tuo profilo Instagram, troveremo molti post di supporto per le attività individuali degli altri membri. Questo mi ha riportato alla mente quando J-hope era al Lollapalooza, l'anno scorso, e tu sei andato a trovarlo e sostenerlo prima della sua esibizione – cosa che è stata di grandissimo sollievo per lui. O anche quando, più recentemente, hai accompagnato V durante le sue apparizioni ai programmi musicali. Cosa puoi dirci?
JIMIN: C'è questa cosa che diciamo spesso tra noi membri: io esisto e sono a questo livello per merito della squadra.
ELLE: Quindi è anche per quello che, al concerto di Suga, ti sei esibito con lui in "Tony Montana", per la prima volta dopo 6 anni? (ride)
JIMIN: È stato un po' imbarazzante, ma è una canzone che le/i fan hanno sempre amato e continuato a supportare finora. Sono grato a Suga hyung per quest'opportunità e per essersi esibito con me.
ELLE: Non posso fare a meno di notare il tuo tatuaggio dell'amicizia, quel "7" sul tuo dito anulare. Immagino che la cosa migliore del fare attività di gruppo è che puoi condividere la situazione, le difficoltà e le tue emozioni con i tuoi compagni. Ma qual è l'aspetto più prezioso di tutto ciò?
JIMIN: Ora più che mai me ne rendo conto: i momenti più preziosi sono quelli in cui, semplicemente, noi membri ci troviamo e chiacchieriamo insieme. Le occasioni in cui mi sento maggiormente a mio agio è insieme ai ragazzi, ma sono emozioni e sensazioni troppo preziose per spiegarle a parole.
ELLE: Qual è il luogo in cui ti senti maggiormente "a casa"?
JIMIN: Ovunque siano i nostri concerti, quando siamo tutti e sette insieme, circondati dall'affetto delle/gli ARMY.
ELLE: Come canti in "Letter / 편지 (Dear ARMY)" - la traccia nascosta del tuo album solista - ciò che vorresti dire alle/i fan probabilmente è già risaputo. Ma c'è qualcosa che vorresti dire loro, ora?
JIMIN: Vi prego di avere ancora un po' di pazienza. Diventerò un artista ancora migliore.
ELLE: Hai qualche abitudine particolare, quando lavori alla tua musica e registri?
JIMIN: Non saprei.. Forse, stare a piedi nudi?
⠸ Eng : © JiminGlobal ; © cestlavie9090 | Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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