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#sergio solmi
ma-pi-ma · 7 months
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Lasciarsi condurre per mano dalla vita.
Sergio Solmi, Quaderni
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poesiablog60 · 3 months
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Lasciarsi condurre
per mano
dalla vita.
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SERGIO SOLMI
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smokingago · 2 years
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Perché più bruci, per meglio sentirti,
perché sempre il cuor mi divida
il tuo taglio assetato di lama,
perché la notte smanioso
invano a cercarti io mi dibatta
e mi raggiunga l’alba
come una morte amica,
tregua non darmi, mia vita,
lasciami l’umiliata povertà,
le nere insonnie, le cure ed i mali.
Lasciami il delirante desiderio
che si gonfia in miraggi
e il timido sangue che s’agita ad ogni
soffio.
Perché più bruci, per meglio sentire
questo tuo bacio che torce e scolora,
ogni mia fibra consuma al tuo fuoco,
ogni pensiero soggioga ed annulla,
ogni tuo dolce, la pace e la gioia,
negami ancora.
Sergio Solmi
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abatelunare · 3 months
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Libri che vanno letti 55
Ho cominciato a frequentare la letteratura fantastica al liceo, per colpa di un mio compagno di classe (e amico). In seguito ho organizzato le mie letture, alternando rigorosamente fantastico e realistico/saggistico. (Ora non più: leggo quel che mi pare quando mi pare, senza badare al genere di appartenenza). A quel tempo ho scoperto che lo scrittore italiano Sergio Solmi non era solo un poeta, ma anche un ottimo saggista. Oltre a Scrittori negli anni ho trovato infatti Saggi sul fantastico, raccolta di undici saggi in materia.
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Oltre a essere ben scritti, tradiscono competenza e passione. A Solmi, insomma, il genere piaceva. A dispetto di una letteratura come la nostra, nella quale il fantastico non ha mai attecchito veramente, nonostante alcuni esiti davvero interessanti (basti pensare a Papini e a Capuana, tanto per citare due nomi). Per questo bisognerebbe leggerlo. Parere personale, eh.
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garadinervi · 4 years
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Giacomo Leopardi, (1817-1832), (1898-1900), Zibaldone di pensieri, Vol. II, Edited by Anna Maria Moroni, Essays [in Vol. I] by Sergio Solmi and Giuseppe De Robertis, «Oscar classici» 17, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1994, p. 1147
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paper---airplane · 5 years
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Perché più bruci, per meglio sentirti,
perché sempre il cuor mi divida
il tuo taglio assetato di lama,
perché la notte smanioso
invano a cercarti io mi dibatta
e mi raggiunga l’alba
come una morte amica,
tregua non darmi, mia vita,
lasciami l’umiliata povertà,
le nere insonnie, le cure ed i mali.
Lasciami il delirante desiderio
che si gonfia in miraggi
e il timido sangue che s’agita ad ogni
soffio.
Perché più bruci, per meglio sentire
questo tuo bacio che torce e scolora,
ogni mia fibra consuma al tuo fuoco,
ogni pensiero soggioga ed annulla,
ogni tuo dolce, la pace e la gioia,
negami ancora.
Sergio Solmi
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gregor-samsung · 6 years
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Come senza dubbio avrai già sospettato c'è di mezzo, al solito, quell'umido e irritante terzo pianeta di Sol, quello che molti dei suoi abitanti chiamano Terra. Quei maledetti bipedi chiacchieroni mi danno più da fare che di ogni altra specie nel mio settore. Abbastanza avanzati tecnologicamente da essere quasi allo Stadio 15 - viaggio interplanetario autonomo - sono ancora secoli indietro dallo Stadio 15A - amichevoli relazioni tra le civiltà galattiche.   Si trovano perciò ancora allo stato di Sorveglianza Segreta, la qual cosa significa che devo tenere una squadra di circa duecento agenti sul loro pianeta, tutti racchiusi dentro goffi e scomodi travestimenti protoplasmatici, per impedire che quegli imbecilli si facciano saltare in aria da soli prima dell'arrivo del loro millennio spirituale.
William Tenn, Il doppio criminale, (traduzione di Floriana Bossi; 1ª ed.ne or.le Party of the Two Parts, 1954); tratto da: Le meraviglie dl possibile - Antologia della fantascienza, a cura di Sergio Solmi e Carlo Fruttero, Einaudi, 1966⁶ [1ª ed.ne it.na 1959], p. 186
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blugio · 6 years
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L'odio, l'amore, il disgusto, l'umiliazione, soprattutto l'umiliazione.
Essa incide in noi un pensiero rigoroso, come un lampo, nella notte, ci rivela le ramificazioni di una foresta.
Sergio Solmi, Meditazioni sullo Scorpione
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necronymous · 7 years
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Una certa ‘idiozia’ è pur necessaria al pensiero: una lentezza maldestra, la presenza d’ostacoli che lo spirito superficiale risolve e supera in un batter d’occhio. La nostra riflessione più vera nasce a quel punto in cui si scopre la mostruosità, l’impensabilità di ‘ciò che è evidente’. L’intelligenza, per vivere, deve per forza nutrirsi di stupidità: cosa sarebbe un’intelligenza senza nutrimento? Certi spiriti eloquenti e approssimativi, implacabili discettatori e sofisticatori, coloro che tengono, in una discussione, ad aver sempre ‘l’ultima parola’, ci offrono un esempio di questa intelligenza agile e vacua, senza nutrimento né sostanza. Il nostro pensiero più profondo nasce a volte improvvisamente dal passivo stagnare della nostra vita, come la ninfea nel fango. Nel brulicare d’infinite sciocchezze e vanità, nell’inconsistente polverio che noi chiamiamo ‘vita interiore’, è a volte come un lampo momentaneo: le parole insulse e meccaniche, le incerte visioni corporee che il flutto limoso traeva con sé s’aggrumano e s’organizzano, prendono figura: è il mistero carnale d’ogni creazione, la luce che albeggia sul caos.
Sergio Solmi, Poesia, accordo supremo…, in Meditazioni sullo Scorpione
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jujuygrafico · 2 years
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Conclusiones del VI Encuentro Nacional de Turismo Rural
#Nacionales #Turismo #Institucionales #Mendoza | Conclusiones del VI #EncuentroNacional de #TurismoRural
El “VI Encuentro Nacional de Turismo Rural-ENATUR”, se llevó a cabo del 5 al 7 de mayo, en San Rafael, Mendoza. Bajo el lema “Vivir la experiencia argentina”, se desarrolló con el objetivo de generar un espacio de reflexión, análisis y composición de estrategias de actuación hacia el sector; al promover la articulación de líneas de abordaje de los distintos actores públicos y privados que…
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ma-pi-ma · 11 months
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Teso il tempo scandisce la mia vita.
Sergio Solmi
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chez-mimich · 3 years
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ROBERTO CALASSO (1941-2021)
Daniel Defoe, Roberto Bazlen, Virginia Woolf, Walter de la Mare, Friedrich Nietzsche, Giorgio Colli, Mazzino Montinari, Carlo Dossi, Alberto Arbasino, Alfred Kubin, Edmund Gosse, J.Rodolfo Wilkock, Oliver Sacks, Eugenio Montale, Jorge Louis Borges, Jan Potocki, Enzo Turolla, Antonin Artaud, George Groddeck, Ingebor Bachmann, Phil Backer, Ludwig Wittgenstein, Conrad Lorenz, Sergio Quinzio, Sergio Solmi, Elemire Zolla, René Daumal, Cristina Campo, Pietro Citati, Tullio Gregory, Ugo Von Hofmannstal, Herman Bahr, Robert Walser, Franz Kafka, Max Brod, Robert Musil, Fleu Jaeggy, Marcel Granet, James Hillman, Karl Kraus, Marcel Schowb, Guido Ceronetti, Robert Louis Stevenson, Herman Melville, Charles Olson, Joseph Roth, Daniel Paul Schreber, Elias Canetti, Guido Morselli, Herman Hesse, René Guenon, Wassilj Rozanov, Andrej Sinjavskij, Soren Kirkegaard, Albeto Savinio, Gregory Bateson, Karen Blixen, Jiurgis Baltrusaitis, Louis Seguin, Salvatore Satta, George Steiner, Fernando Pessoa, Antonio Tabucchi, Mario Praz, Tatti Sanguineti, Massimo Cacciari, Emanuele Severino, Thomas Bernard, Oran Pamuk, Bruce Chatwin, Simon Weil, Alexander Lernet-Holenia, Gottfried Benn, Leonardo Scascia, Manlio Sgalambro, Ceslaw Milosz, E.M. Cioran, Georges Simenon, Paul Valery, Charles Giuld, Martin Hidegger, Nina Berberova, Ernst Junger, Sàndor Màrai, Robert Huges, Marc Fumaroli, Robert Graves, Francesco Colonna, Wislawa Szymborska, Mario Bortolotto, Mordechai Richler, Somerset Maugham, Elizabeth Bishop, Tullio Pericoli, Stefan Zweig, Anna Politkovskaja, Goffred Parise, William S. Burroughs, Marina Cvataeva, Benedetto Coce, Alexandre Kojeve, Frank McCourt, V.S. Naipul, Roberto Bolano, Muriel Spark, Osip Mandel'stam, Edward Gorey, Ian Fleming, Neil MacGregor…
Probabilmente senza di lui non li avremmo mai letti e non avremmo nemmeno letto i suoi libri.
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erosioni · 2 years
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Perché più bruci, per meglio sentirti, perché sempre il cuor mi divida il tuo taglio assetato di lama, perché la notte smanioso invano a cercarti io mi dibatta e mi raggiunga l’alba come una morte amica, tregua non darmi, mia vita, lasciami l’umiliata povertà, le nere insonnie, le cure ed i mali. Lasciami il delirante desiderio che si gonfia in miraggi e il timido sangue che s’agita ad ogni soffio.
Sergio Solmi
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johnnymundano · 3 years
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Silent Action (1975)
(La Polizia Accusa: Il Servizio Segreto Uccide
The Police Accuse: The Secret Service Kills)
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Directed by Sergio Martino
Written by Gianfranco Couyoumdjian, Massimo Felisatti, Fabio Pittorru and Sergio Martino
Music by Luciano Michelini
Starring Luc Merenda, Tomas Milian, Mel Ferrer and Delia Boccardo
Runtime 94 minutes
Source: UK blu ray by Fractured Visions (FVBD001)
What is Silent Action?
Silent Action is a blunt force 1975 Italian cop thriller by the master of multiple genres, Sergio Martino. I'd say its a Poliziotteschi, others might quibble. Silent Action has a conspiracy plot that might seem a bit fanciful if you aren't aware of Italy's Years of Lead. And, no, it is not so named because of an upswing in italy's pencil production. This period ran from the late '60s to the early '80s and was filled with so much bombing, terrorism, authoritarianism, anti-authoritarianism, insurgency, counter insurgency, kidnapping and rampant violent crime that Silent Action's plot seems eerily feasible now the bodies have been buried and the dust settled.
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Plot:
A number of retired Italian generals are knocked off in what look like entertainingly violent accidents but aren't. They aren't accidents that is, they are definitely entertainingly violent. Not usually the purview of your average plod that stuff, but investigation of an apparent robbery-turned-murder by Inspector Giorgio Solmi (Luc Merenda; single-minded, handsome, virile) suggests they are all interlinked. Dealing with a different breed of criminal than usual, Solmi finds his methods becoming more and more excessive. Is a conspiracy afoot? Will Solmi betray the law and everything he stands for to stop it? Action, surprises, excitement and answers to all these questions are on the menu in Sergio Martino's Silent Force!
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Is it any good?
Yes.
Why?
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All the main actors are great, which helps enormously. Thankfully Merenda avoids the Italian male lead role bear trap of blandness and looks genuinely caught up in the chase and unheeding of the depths he's plumbing. Mel Ferrer is, obviously, there for the US market and while he's mostly required, as Merenda's boss, to tut schoolmarmishly at Merenda's behaviour he does it well, with a reserved decency suitable to the role. Merenda's two cop buddies don't slack off either; best is the guy who is always on about his family and might as well have a countdown to his death on his forehead. Female roles aren't great (girlfriend-reporter, brothel madame, whore etc) but the women in them do their best. Italian genre legend Tomas Milian is pretty low key under a mistake of a haircut, but certainly makes his mark by the end of the movie.
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There's some seriously nice scenery too, which I enjoy in these old movies. The standout scenery is when Merenda and Boccardo eat a meal on a balcony; just after Merenda has romantically demonstrated how to bash in a head with a poker on a nearby and luckless vegetable. Action is crunchy throughout and there are some tense set pieces; and ultimately Silent Action pulls off its conspiracy plot quite neatly. Mostly because the plotters aren't idiots.
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Unfortunately the movie's financial limitations peek through occasionally. There's some funny dummy action in an otherwise impressive chase sequence, and the big action finale is too much of a budgetary stretch with its quick shots of toy jeeps and helicopters blowing up. But that's just pretty carping. Overall Silent Action is a fun time thrill ride with a proper '70s kick-the-audience-in-the-nuts ending.
Sound & Picture:
The picture shows its age sometimes but is mostly clean and clear. Has an odd brown patina which is very '70s, so I liked that. Sound was, uh, good. Basically I'm not very technical; I found it perfectly fine on sound and vision, but no gamechanger. Big shout out to the subtitler though, the very droll use of swearing was much appreciated.
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Ciao, Bella!
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garadinervi · 4 years
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Giacomo Leopardi, (1817-1832), (1898-1900), Zibaldone di pensieri, Vol. II, Edited by Anna Maria Moroni, Essays [in Vol. I] by Sergio Solmi and Giuseppe De Robertis, «Oscar classici» 17, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1994, pp. 1111-1112
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gregor-samsung · 6 years
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Così l'assassinio fu legalizzato, su basi strettamente individuali e solo per coloro che lo richiedevano. I vari governi si accordarono gli Uffici della Catarsi Emotiva. Dopo un periodo sperimentale furono adottate regole uniformi. Chiunque desiderasse uccidere poteva iscriversi all'U.C.E. e, se rispondeva ai requisiti necessari, gli veniva concessa una Vittima. Chiunque si era iscritto per uccidere nei modi consentiti dalla legge doveva poi, se era sopravvissuto, fare un turno come Vittima qualche settimana dopo. Queste le linee generali dell'organizzazione. Ogni individuo poteva commettere tutti gli omicidi che desiderava. Ma tra l'uno e l'altro doveva fare la parte della Vittima. Se riusciva a uccidere il suo Cacciatore, poteva ritirarsi o mettersi in lista per un altro assassinio. Alla fine dei primi dieci anni risultò dalle statistiche che un terzo della popolazione dei paesi civili aveva usufruito del diritto di uccidere, almeno per un assassinio. La percentuale scese poi a un quarto e si stabilizzò a questa quota. I filosofi scuotevano la testa, ma i realisti erano soddisfatti. La guerra era tornata là dove era nata: nelle mani degli individui.
Robert Sheckley, La settima vittima, (traduzione di Gilberto Tofano; 1ª ed.ne or.le The Seventh Victim, 1953); tratto da: Le meraviglie dl possibile - Antologia della fantascienza, a cura di Sergio Solmi e Carlo Fruttero, Einaudi, 1966⁶ [1ª ed.ne it.na 1959], pp. 489-90.
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