Tu insegui un sogno disperato, questo è il tuo tormento.
Tu vuoi essere, non sembrare di essere.
Ma c'è un abisso tra ciò che sei per gli altri e ciò che sei per te stesso e questo ti provoca un senso di vertigine per la paura di essere scoperto. Messo a nudo, smascherato.
Poichè ogni parola è menzogna, ogni sorriso smorfia e ogni gesto falsità.
L'UOMO DAL FIORE: Attaccarmi così – dico con l'immaginazione – alla vita. Come un rampicante attorno alle sbarre d'una cancellata.
Pausa
Ah, non lasciarla mai posare un momento l'immaginazione:
aderire, aderire con essa, continuamente, alla vita degli altri… –
ma non della gente che conosco. No, no. A quella non potrei! Ne
provo un fastidio, se sapesse, una nausea. Alla vita degli estranei,
intorno ai quali la mia immaginazione può lavorare liberamente,
ma non a capriccio, anzi tenendo conto delle minime apparenze
scoperte in questo e in quello. E sapesse quanto e come lavora! fino
a quanto riesco ad addentrarmi! Vedo la casa di questo e di quello;
ci vivo; mi ci sento proprio, fino ad avvertire… sa quel particolare
alito che cova in ogni casa? nella sua, nella mia. Ma nella nostra,
noi, non l'avvertiamo più, perché è l'alito stesso della nostra vita,
mi spiego? Eh, vedo che lei dice di sì...