Trovo sempre bello immergermi in storie e canzoni che magari non sono propriamente mie ma comunque mi fanno sentire lo stesso parte di qualcosa. Prima dell’inizio della pandemia non sapevo niente di rap e così ho voluto dedicare quell’immenso tempo libero per cominciare a conoscere qualcosa - seppur in minima parte, ovviamente. Ho guardato documentari, ho letto storie, ho ascoltato l’origine di questo genere e ogni giorno sempre di più ha cominciato a fare parte della mia vita, forse accentuato dal fatto che vivo a Milano. Ho assistito a diversi concerti ma questo di stasera ha sancito sia un ritorno storico, i Club Dogo, sia la mia (seppure sempre minima) “appartenenza” a questo genere. Il rap ho imparato ad apprezzarlo, capirlo e giudicarlo lentamente, moooolto lentamente e alla fine ho capito che è il modo più diretto per vomitare tutto quello che hai in pancia, perché molto spesso abbiamo bisogno solo di questo.
“Mi avevan detto questo ghiaccio non lo scioglierai
Le tue strade saran sempre più fredde
è un compromesso come il cash che non basta mai
Le tue tasche saran sempre più strette.
Ma io mi sento come il sole che tra poco esploderà