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#Coldplay Napoli
chocolate23love · 10 months
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comeunombranelbuio · 10 months
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A.A.A
Cercasi qualcuno che vada al concerto dei Coldplay di domani, 22 giugno al Maradona
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sei-solamenteunico · 10 months
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21/06/23.
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lifeof-ale · 10 months
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Coldplay
Naples, 21th of June
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Ho i social pieni di gente che è riuscita, attraverso TicketOne, ad accaparrarsi i biglietti dell'evento a Napoli dei Coldplay. Ancora una volta, mi pare ormai evidente, che l'unico sfigato che viene buttato fuori dal sito, sono io. E quando mai.
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trudyna · 1 year
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Probabilmente oggi racconterò la cosa più bella e assurda che mi sia mai capitata in 21 anni…
𝐆𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝ì 𝟐𝟓 𝐚𝐠𝐨𝐬𝐭𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟐, 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟎:𝟏𝟖
Già con una botta di culo assurdo riesco a prendere 2 biglietti per il primo settore numerato (scelto da mio padre per avere una buona visione del concerto da seduti, per evitare di accamparci 3 giorni prima lì fuori) per me e mia sorella per il concerto dei Coldplay, senza riuscire a trovarne un terzo per papà.
Un pianto assurdo, non era giusto che la persona che mi aveva cresciuta e fatto appassionare a questa bend non dovesse esserci al concerto per cedere il posto a noi, era una cosa che non mi sarei mai perdonata.
Dopo un quarto d’ora sono riuscita ad entrare nuovamente nel sito e a recuperare un biglietto sempre per il primo settore, ma il distinto era differente. Sono corsa lo stesso da papà per avvisarlo ma la sua risposta è stata: “non lo prendere, se devo venire è per saltare e cantare con voi due, da solo non ci vado”.
Quelle parole mi frantumarono il cuore, ma mi spinsero a fare una promessa: dovevo trovare a tutti i costi un terzo biglietto.
Non mi sono data per vinta ed ho passato mesi a cercare, in vano, i biglietti su siti ufficiali e non; ho aspettato la data in cui era possibile effettuare il cambio nominativo, sperando di poter trovare almeno un biglietto nello stesso settore e di poter chiedere poi il favore di cambiare posto per avere papà vicino. Tutto inutile, c’erano solo biglietti venduti a prezzi assurdi per settori che non mi interessavano.
Decido allora, ad inizio aprile, di fare un ultimo tentativo e iscrivermi in tutti i gruppi possibili e immaginabili di Facebook in cui si scambiavano e si vendevano i biglietti per Napoli, ma del mio distinto non c’era nemmeno l’ombra… fino a quando il 𝟐𝟕 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟑 leggo un annuncio postato 7 minuti prima…
Oggi, 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐨𝐥𝐞𝐝ì 𝟏𝟎 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟑, 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟒𝟐, posso dire di avercela fatta, dopo più di una settimana di ansia per il pensiero che potesse essere una truffa, ho trovato un biglietto per il mio settore, ma non per un posto qualsiasi, ho trovato il biglietto per il posto esattamente 𝓭𝓲𝓮𝓽𝓻𝓸 𝓺𝓾𝓮𝓵𝓵𝓸 𝓭𝓲 𝓶𝓲𝓪 𝓼𝓸𝓻𝓮𝓵𝓵𝓪 (con una probabilità di 1 su 10 mila).
Te l’avevo promesso e finalmente posso dirti “buon concerto papà❤️”
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sviluppimentali · 1 year
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Ma solo io non vedo l’ora arrivi Giugno 2023 per andarmi a vedere i Coldplay a Napoli?
Siamo solo a Novembre 2022😅 non sono normale 😢
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solaariow · 10 months
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Twenty five.
Napoli is incredible. A “shit hole” but a place full of vibrancy and life. As our trucks took the winding, roofed roads into the city after a slow 5 day drive, I knew instantly that this place was special. Yes, the streets are covered in litter (possibly remnants of Napoli having won Seria A two weeks before), and yes, the place stinks of piss and shit, but that’s because we were down in the…
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apropositodime · 10 months
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Guarda "Coldplay, Chris Martin canta "Napule è": l'omaggio alla città è da brividi" su YouTube
Lo amo ❤️
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damarcarsblog · 11 months
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Ver "COLDPLAY LIVE IN BARCELONA 2023 , HIGH QUALITY" en YouTube
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Siempre lo he dicho, lo digo y lo diré. BARCELONA es la mejor ciudad del PLANETA para vivir y realizar eventos, conciertos, negocios por su clima, gastronomía, por su gente, shopping, turismo, infraestructuras, aeropuerto, puerto, playa, montaña, deporte, ski, proximidad con Francia, Andorra, Mónaco y Baleares...lo tenemos todo...yo me pregunto por qué no desatascamos un poco Port Aventura y os animáis de una puñetera vez a negociar un Disneyland BARCELONA en la zona dónde se pretendía hacer el MEGA CASINO que yo animaría a que lo constryuran en LA JONQUERA porque los franceses bajan mucho a tomar copas a un garito que hay en LA JONQUERA, pues yo montaría ahí el EUROVEGAS DE GIRONA y los otros dos EUROVEGAS DE MARBELLA Y EUROVEGAS DE ROTA por la base naval de los americanos y además ánimo a mi amigo e ídolo Fernando Alonso a que tome nota donde construir KARTINGS FERNANDO ALONSO, TIENDAS DE PATINETES KIMOA Y MOTOS Y BICICLETAS ELECTRICAS QUE TE PUEDES ASOCIAR CON LA MAARCA CATALANA FELO Y HACER UN KIMOA FELO en todos los lugares que te voy a indicar, pero el que haría ya es el KARTINGDE LA BASE NAVAL DE ROTA DE LOS AMERICANOS porque ya he visto un terreno que tienen para hacerlo y todo el turismo de segunda residencia que bajan de Sevilla y resto de España y bajariamos la tasa de desempleo en la zona de Cádiz. Reuniros SM Felipe VI o SM Doña Letizia o Princesa de Asturias o mi querida SM Doña Sofía mi Reina favorita para que los de Disneyland se animen a hacerlo en Barcelona por todas las cualidades que ya he comentado y luego con Donald Trump que lo convenzan para hacer esos tres EUROVEGAS cómo prueba inicial y luego mirar otros puntos estratégicos para construirlos en el resto de Europa así cómo los DISNEYLAND y sinó quieren pues con un par de huevos hacer PORT AVENTURAS en todas estas ciudades pero principalmente en el Sur de Europa por el clima, los EUROVEGAS y los KIMOA FELO en todas las ciudades que estoy proponiendo: ALGARVE, LISBOA, GALICIA, DONOSTI, BENIDORM, ANDORRA, MARSELLA, AJACCIO EN CORCEGA, NAPOLI, SICILIA, DUBROVNIK, ROMA, ROTTERDAM, GENK, PARIS, BREST, LYON, MUNICH, BERLIN, HAMBURGO, CONPEHAGUE, OSLO, GOTEMBURGO, FINLANDIA, PRAGA, BRATISLAVA, ZAGREB, TORINO, MILANO, LUBJIANA, BEOGRAD, PODJORICA, PRISTINA, TIRANA, ATENAS, MYKONOS, SALONICA, IBIZA, CANARIAS, PALMA DE MALLORCA, CERDEÑA, EN LA ZONA DE CALABRIA, CHIPRE, LUXEMBURG, SUIZA: GENEVE, LUGANO Y ZÜRICH, BUDAPEST, VIENA, MONTECARLO, SOFÍA, BUCARESTI, SAN PETERSBURGO, MOSCÚ Y RESTO DE PAÍSES DE LA ANTIGUA UNIÓN SOVIÉTICA: LITUANIA, ESTONIA, LETONIA, UCRANIA, MOLDAVIA, GEORGIA, KAZAJSTÁN, DUBLIN, BELFAST, CARDIFF, EDINBURGH, GLASGOW, AZERBAIJAN, TURKEY: ISTANBUL Y ANKARA Además el Ferrari Compacto para jóvenes de clase media alta con un valor en España de entre 60.000 euros a 90.000 euros que se fabrique el vehículo en la SEAT DE MARTORELL y os juro que sería líder de VENTAS EN EL PLANETA , UN MODELO ELÉCTRICO Y OTRO MODELO CON MOTOR DE GASOLINA...reventeriais el mercado del automóvil en el segmento juvenil.
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mirendifelice · 1 year
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Ho un esame il giorno del concerto dei Coldplay.
Alle 17.
Il concetto inizia alle 19.
L’esame è a Roma, il concerto a Napoli.
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levysoft · 9 months
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Negli ultimi anni si è molto diffuso l’utilizzo di monete alternative valide solo all’interno di concerti, festival o grandi eventi: i cosiddetti token. Sono in sostanza gettoni che sostituiscono i contanti o le carte di credito e che servono per fare qualsiasi acquisto, soprattutto di cibo e bevande. Da quando furono introdotti, una decina di anni fa, sono cambiate molte cose – i pagamenti digitali sono molto più diffusi e sono state sviluppate app e altri sistemi per evitare le code – eppure i token sono sopravvissuti e continuano a essere la forma di pagamento prediletta da chi organizza i concerti.
Non è cambiata, invece, la loro reputazione tra le persone che partecipano ai grandi eventi: i token sono sempre stati odiatissimi e continuano a esserlo anche oggi.
I token si presentano come gettoni di plastica colorata e sono venduti all’interno delle aree dove si tengono i concerti. Il loro valore viene deciso dagli organizzatori. Può essere di un euro a token, oppure anche di due o tre euro l’uno. In alcuni casi gli organizzatori danno la possibilità di dividere il token, fisicamente, per ottenere mezzo token e assicurare pagamenti più precisi.
Quasi sempre è prevista una soglia minima di acquisto, cioè non possono essere cambiati meno di dieci euro in token. La soglia minima, insieme ai token con valore superiore a un euro, sono tra gli aspetti più critici e contestati perché spesso non sembrano essere stati pensati in relazione ai prezzi delle cose. Capita, infatti, che la soglia minima sia superiore a una combinazione di acquisti ragionevole (per esempio superiore al prezzo di due birre oppure di un panino e una birra), o che i token che valgono più di un euro abbiano multipli diversi da quelli dei prezzi delle cose (per esempio due token valgono 10 e una birra e un panino 9 euro) e quindi finiscano necessariamente con l’avanzare.
Dallo scorso anno Altroconsumo, associazione che tutela i diritti dei consumatori, ha invitato gli spettatori a raccontare la loro esperienza con i token. In un anno sono state inviate decine di segnalazioni, di cui molte nelle ultime settimane. «È indecente il minimo di spesa (5 token a 10 euro) e soprattutto il fatto che i token siano cambiabili a soli multipli di 5», ha scritto una persona che ha assistito al concerto degli Iron Maiden lo scorso 15 luglio a Milano. «Con cose che hanno addirittura prezzi a mezzo token (l’acqua costava uno e mezzo) diventa impossibile pagare per ciò che si consuma: si finisce per avere degli avanzi». Molte testimonianze sono state inviate dopo i concerti più grossi organizzati in Italia quest’estate: Depeche Mode a Bologna, Arctic Monkeys a Milano, Coldplay a Napoli e Milano, Blur a Lucca, Bruce Springsteen a Monza.
Un altro dei motivi che portano le persone a odiare il sistema dei token è il fatto che non si possano restituire o utilizzare in altri concerti. I gettoni rimasti in tasca equivalgono a soldi che non si possono spendere perché perdono il loro valore al termine della serata. Questo limite è particolarmente grave nei frequenti casi in cui il cibo finisce, solitamente alla fine del concerto, e ci si ritrova con molti token non spesi e inutilizzabili, che sono un puro guadagno per chi organizza.
Un’altra conseguenza non trascurabile dell’adozione dei token riguarda i prezzi degli alimenti, più alti anche rispetto al normale rincaro che ci si può aspettare durante un grande evento.
Diversi organizzatori giustificano l’utilizzo dei token con la necessità di velocizzare i pagamenti e la distribuzione di cibo e bevande perché con i gettoni si salta il passaggio del pagamento alla cassa di ogni singolo banchetto: non c’è bisogno di fare calcoli e dare resti. Quasi sempre, tuttavia, il risultato non rispetta le aspettative perché invece di una coda se ne creano due: la prima per acquistare i token alla cassa dedicata e la seconda per prendere il cibo o le bevande ai banchetti. Insomma, per tutte queste ragioni il sistema dei token non è pensato per soddisfare le esigenze delle persone che ai concerti ci vanno.
In effetti diversi organizzatori di concerti sentiti dal Post dicono che il vero scopo dei token non è ridurre le code, quanto piuttosto la necessità di controllare in modo preciso quante birre, panini e cocktail vengono venduti durante i concerti.
Di solito i contratti di fornitura si basano su una trattenuta relativa alle vendite: chi fornisce cibo e bevande è tenuto a versare una percentuale agli organizzatori sulla base di quanto vende. Grazie al meccanismo dei token, chi organizza riceve in anticipo i soldi dagli spettatori e alla fine della serata distribuisce il ricavato ai fornitori sulla base di quanto hanno venduto (che passa dal conteggio dei token), trattenendo la parte pattuita. Il vantaggio di questo sistema è la massima trasparenza nei rapporti tra organizzatori e fornitori. «È un modo per non farsi fregare da venditori di panini e birre dei quali, evidentemente, non si fidano fino in fondo», ha scritto Luca De Gennaro, critico musicale e conduttore radiofonico italiano. «Dopodiché è un sistema sbagliato. Vi assicuro che non piace neanche ai promoter stessi. Crea code, casini, nervosismi per tutti».
Dino Lupelli, tra i promotori di Linecheck, un festival che si tiene a Milano diventato negli ultimi otto anni una delle più importanti conferenze europee sull’industria musicale, dice che i token sono stati uno strumento utile fino a quando non si sono diffusi i pagamenti digitali. «Ora non avrebbero più senso di esistere, ma molti si affidano ancora ai token perché l’economia della musica dal vivo è precaria e questa precarietà impone agli organizzatori di ricavare il più possibile da incassi esterni», dice. «Purtroppo il margine di guadagno ottenuto dai biglietti è bassissimo, se non nullo, quindi dalla vendita di cibo e bevande dipende la sostenibilità economica del concerto. Per questo motivo le vendite vanno controllate con attenzione».
Negli ultimi anni sono state sviluppate alcune soluzioni alternative più a misura di cliente. Molti festival hanno iniziato a proporre come metodo di pagamento un braccialetto con un codice QR: il braccialetto si può ricaricare online, anche da mobile, e in questo modo si evita la coda alle casse per l’acquisto dei token. Il codice viene letto dai dispositivi ai banchetti e registra tutti gli acquisti. «Di fatto è un tecnologia cashless che ci permette di offrire un servizio molto più veloce», dice Giuseppe Conte, che dal 2017 è tra gli organizzatori del Viva Festival in valle d’Itria, in Puglia. «Si fa un’unica fila e non c’è movimento di contante, quindi ci sono meno rischi».
Oltre che al Viva, questa tecnologia è stata adottata dal Miami di Milano, dall’Ortigia Sound System, dal Club to Club di Torino. Ha un costo non indifferente per gli organizzatori: ogni braccialetto costa da 1 euro a 1 euro e 50, e a ogni pagamento vanno sottratti alcuni centesimi come prezzo per la transazione. C’è poi un costo di attivazione, sostenuto dagli spettatori: nella maggior parte dei casi, però, viene data la possibilità di chiedere un rimborso della quota non spesa. Cosa che con i token di plastica non è possibile.
Il braccialetto è stato adottato in particolare dai festival, che non si limitano a vendere il biglietto di un concerto ma cercano di proporre un’esperienza che va al di là della proposta musicale. L’organizzazione, il luogo dell’evento, l’attenzione al suono e ai servizi per gli spettatori sono i motivi che spingono le persone a tornare. I token fisici e i relativi problemi causerebbero reazioni negative con effetti anche sugli sponsor interessati a investire in eventi che funzionano. Chi organizza un unico e grande evento, invece, punta soprattutto a guadagnare il più possibile dalla serata. «In questo senso sarebbe più sensato proporre un’operazione trasparenza nei confronti di chi acquista i biglietti», continua Lupelli. «Il pubblico dovrebbe avere la possibilità di capire come vengono spesi i soldi e come gli incassi vengono ripartiti all’interno dell’organizzazione. A quel punto si capirebbe che la maggior parte degli eventi stanno in piedi a fatica, e forse ci si renderebbe conto che organizzare un grande evento costa un sacco di soldi».
Una possibilità ancora poco esplorata consiste nel cashless puro, cioè nei pagamenti esclusivamente digitali attraverso carte di credito, pagamenti mobile e via app. I pagamenti cashless consentirebbero di acquistare cibo e bevande ancora più velocemente senza token e braccialetti. Inoltre la registrazione dei pagamenti assicurerebbe agli organizzatori un controllo sulle vendite. Finora in Italia questa soluzione non si è diffusa perché si vuole dare la possibilità a tutti di fare acquisti, anche alle persone che non hanno carte di credito o dispositivi per i pagamenti da mobile.
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Elisa ospite a sorpresa dell'ultimo live dei Coldplay a Milano
(ANSA) – ROMA, 30 GIU – I fuochi d’artificio hanno illuminato per l’ultima volta il cielo italiano dei Coldplay. Con il quarto concerto allo stadio San Siro di Milano, e dopo i due tenuti al Diego Armando Maradona a Napoli – tutti sold out da mesi -, Chris Martin e compagni si sono congedati dall’Italia con il pieno di spettatori per uno show maestoso, colorato, di impatto.    Sul palco, ospite a…
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i Coldplay a Napoli, estate 2023, ed io non so come farò ad accaparrarmi il biglietto, ho già l’ansia.
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emilianobertelli · 11 months
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whatodoo-italy · 1 year
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Coldplay – Music of the Spheres World Tour - Napoli, Italy | 21 Jun, 2023.
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