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#David Sacco
puckingoff · 3 months
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Minutemen Outlast Warriors
North Andover, MA – The Massachusetts Minutemen rode 26 saves from freshman goalie Michael Hrabal and two-point nights from juniors Lucas Mercuri and Scott Morrow to a 3-2 win over the Merrimack Warriors in front of 2,314 at J. Thom Lawler Arena on the Merrimack campus.  Cole O’Hara gave the visiting Minutemen the early 1-0 lead when he deposited a Jack Musa cross-crease pass past Zachary…
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kvara si rende conto che forse la rivalità che sente per davide non è esattamente platonica. enjoy!
Lui non era mai stato un tipo molto aperto, anzi, fin da piccolo era stato un ragazzo di poche parole, che faticava a fare amicizia con gli altri. Impacciato, taciturno, goffo.
Khvicha non aveva molti posti nel mondo da chiamare casa. Certo, c'era la sua terra natale, ma ormai la Georgia si trovava a migliaia di kilometri si distanza da lui. E quella grande e strana città nella quale ora viveva, dove tutti lo trattavano come un dio, dove inneggiavano il suo nome e dove avevano esposto foto, bandiere e murales con la sua faccia e quelle dei suoi compagni, non poteva certo essere considerata davvero casa, o perlomeno non ancora. Si sentiva più come un re nel suo palazzo dorato pieno delle sue chincaglierie: bello, anche divertente viverci, ma gli mancava quel calore, quella familiarità che solo un posto che veramente si considera casa potrebbe dare.
Ma il campo. Il campo da calcio era tutta un'altra storia.
Forse era lì, solo lì, che si sentiva veramente nel luogo dove poteva essere completamente libero. Senza paranoie, senza pensieri. Gli bastava avere un pallone tra i piedi e nient'altro per tornare a respirare con leggerezza. Per tornare a sentirsi di nuovo vivo.
E non c'era momento in cui si sentiva più vivo che durante i big match, quelli contro le altre grandi squadre, quelli che contavano davvero, quelli dove giocano i fuoriclasse che ti spingono a dare il meglio di te per non esserne da meno, che ti fanno sudare ogni centimetro conquistato, ogni pallone, l'adrenalina alle stelle.
Era da poco più di un anno al Napoli, eppure già si era scontrato con alcune delle più grandi squadre europee, contro diversi calciatori che gli avevano dato filo da torcere e che gli avevano regalato la soddisfazione di un vero duello.
Eppure.
Eppure c'era qualcosa di diverso con quel Calabria.
Dal primo momento in cui si erano ritrovati faccia a faccia, con lo sguardo intenso dell'altro completamente concentrato su di lui, Khvicha era stato investito da una scarica di adrenalina diversa dalle altre. Era come se Calabria fosse il suo doppio, anticipava quasi ogni sua mossa, gli era costantemente col fiato sul collo. Khvicha era suo, e non se lo sarebbe fatto scappare per nulla al mondo.
Anche questo primo scontro di stagione non era stato diverso. Khvicha avrebbe mentito se non avesse ammesso di aver aspettato con ansia proprio il momento in cui lui e Calabria si sarebbero di nuovo ritrovati sullo stesso campo.
Alla fine però, questa volta, nessuno dei due aveva davvero vinto. Un pareggio, forse evitabile, forse no, ma comunque un pareggio. La frustrazione gli bruciava dentro. Aveva deluso i loro tifosi, per giunta in casa, e se solo quella palla fosse entrata in porta all'ultimo momento, allora –
«Hey, great match!»
Khvicha si girò verso Calabria. Gli si stava avvicinando ancora col fiatone, ma con un sorriso compiaciuto sulle labbra. Inspiegabilmente, il suo primo, irrazionale pensiero fu che gli mancava vederlo coi suoi vecchi capelli ricci.
Scosse la testa. «Yeah, you've been very good, man» gli rispose, ricambiando il sorriso.
Questa volta Calabria rise di gusto. «You're pretty good yourself!» disse, per poi avvicinarglisi ancora di più, a braccia aperte. E per quanto solitamente lui non fosse il tipo da contatto fisico ravvicinato con persone che conosceva poco, aprì a sua volta le braccia e ricambiò l'abbraccio senza un attimo di esitazione. Poteva giurare di sentire Calabria sorridere mentre gli stringeva un braccio intorno alle spalle, la mano che si alzava ad accarezzargli la testa.
Una calda sensazione che proveniva da qualche parte nella sua pancia gli risalì fino al petto. Cercò di ignorarla, focalizzandosi solo sul calore dell'abbraccio dell'altro. Respirò a fondo l'odore di sudore dell'altro per calmarsi. Sudore, erba falciata, terreno umido: quelli erano gli odori del campo, odori di casa, che non mancavano mai di farlo stare meglio. Calabria sapeva di tutti questi messi insieme, e di un altro odore che non riusciva a classificare ma che doveva essere semplicemente lui. Era un buon odore, pensò.
Quando si separarono – e oddio, quanto tempo era passato? Gli era sembrata passata un'eternità, ma dovevano essere stati solo pochi secondi – Calabria gli stava ancora sorridendo, tutto denti. Khvicha notò che quando sorrideva gli si formavano delle rughe di espressione intorno agli occhi. Perché le trovava adorabili?
Dopo un attimo di quella che per un momento gli era sembrata esitazione – doveva essere un abbaglio, esitazione per cosa? – Calabria si allontanò, salutandolo con una mano. «To the next match!» urlò, prima di raggiungere i suoi compagni.
Khvicha restituì il saluto, anche se ormai non gli stava più prestando attenzione. Al prossimo match, di nuovo. Sarebbero passati mesi prima di riscontrarsi. Non era una novità.
E allora perché il cuore gli si era stretto in petto a sentire quelle parole?
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Khvicha non aveva idea del perché, ma quell'abbraccio era stato ripreso da praticamente tutti gli account sportivi italiani.
Cioè, era solo un abbraccio. Un sacco di avversari si salutano alla fine di una partita, no? Però tutti sembravano voler elevare quel momento a picco massimo della sportività tra due avversari, per qualche strana ragione. Forse era proprio perché la rivalità tra lui e Calabria era ormai nota, e quell'abbraccio a qualcuno poteva essere sembrato strano per quello. Sbuffò. Per certe persone era davvero difficile distinguere la rivalità sul campo dalla vita vera. Lui era esattamente l'opposto, e una rivalità così sentita non poteva portargli altro che avere maggior ammirazione del suo avversario, e quell'abbraccio non ne era stato che la naturale conseguenza. Semplice rispetto reciproco. Nulla di più.
Il fatto che si fosse andato a cercare e salvare tutte le angolazioni possibili in cui i giornalisti avevano scattato quel momento era un altro discorso. Era un bel ricordo da mantenere, ecco tutto.
Fu proprio mentra scollava il feed di Instagram che si accorse che Calabria aveva messo una nuova storia. Toccò l'icona rotonda colorata senza neanche pensarci su e si ritrovò davanti la foto di loro due che si abbracciavano, con la caption Respect.
Di nuovo quella sensazione di calore in fondo allo stomaco. E stava pure sorridendo come un deficiente.
Mise un cuore alla storia e gli mandò un messaggio.
Respect to you too, brother
It was a fun match
Chiuse Instagram e bloccò lo schermo del telefono. Aspettò la bellezza di dieci secondi netti prima di sbloccarlo di nuovo per controllare se ci fosse un messaggio di risposta. Ma che cazzo gli stava prendendo.
Stava per ribloccare il telefonino e andarlo a chiudere a chiave in un cassetto per non toccarlo mai più, quando il suono di una notifica echeggiò per la stanza. Erano due messaggi di Calabria.
Li aprì subito.
It's always fun to play against you! 😉
I wish we could do it more often... ☹
Oh. Quindi anche a Calabria mancava scontrarsi con lui. Sentì il cuore iniziare a battere più forte.
Me too
Si fermò un secondo, poi aggiunse un altro messaggio:
I really like how we fit together on the field
Ecco, l'aveva inviato. Oddio, sperava di non essere andato troppo oltre con quel commento. E se avesse frainteso? Se gli avesse dato fastidio? Se –
Oh you bet we fit well together 😉
Khvicha dovette ripetersi più volte che stavano parlando solo ed esclusivamente dei loro scontri sul campo di calcio. Nient'altro.
Uno scontro sul campo particolarmente allusivo.
Cazzo cazzo cazzo.
Il suono di una nuova notifica gli evitò un crollo mentale imminente riportandolo alla realtà.
How about we see each other for a rematch next time we both have a free day? I could come to Napoli or you could come to Milano
What do you think? 😁
Khvicha rilesse quelle parole.
Cosa ne pensava? Pensava che forse, forse, quello che provava per Calabria non era solo ammirazione da avversario e che forse aveva un principio di infatuamento...
(Ripensò ai suoi occhi azzurri, ai suoi capelli ricci, al suo sorriso che gli arrivava fino agli occhi: forse il forse era un eufemismo)
...e forse questo suo infatuamento era ricambiato.
I would like that very much, Cala
La risposta arrivò dopo qualche istante.
And please, call me Davide 😉
Khvicha sorrise. Forse poteva anche trovarsi a migliaia di kilometri da casa sua, ma chi lo diceva che non se ne poteva costruire una nuova dalle fondamenta?
Thank you, Davide
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italianoperalover · 2 years
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Sacco and Vanzetti premiere at the Studio Theater, Lehman College, a review
Sacco and Vanzetti premiere at the Studio Theater, Lehman College, a review
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filorunsultra · 5 months
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Esperienza, varietà, curriculum, e sentieri battuti
Ogni tanto penso a che tipo di corridore vorrei essere. Continuo a credere che spesso facciamo le gare più per lo status che perché vorremmo facessero parte del nostro cammino. LUT, Western States, UTMB: è come se fosse una lista di gare fondamentali, con accanto una casella da spuntare. Ma sono tutte strade già battute. E se penso ai corridori che mi ispirano non mi vengono in mente grandi nomi dello sport, ma miei amici, spesso quelli col curriculum meno sorprendente. Non mi frega nulla che abbiano corso una lista di gare prestabilita. Con questo non voglio dire che le gare non siano importanti, o che l’esperienza non sia importante: non sei un ultrarunner se non corri ultramaratone, e ci sono ultramaratone più dure e più importanti di altre, non fingiamo che sia tutto uguale, Jurassic Miles non è Wasatch. Ma aver corso certe gare non ci rende automaticamente corridori d’esperienza. Se devo pensare a un corridore di 100 miglia in Italia continua a venirmi in mente sempre e soltanto un nome: Davide Grazielli. Ci sono un sacco di corridori più forti di Davide in Italia, corridori che hanno avuto risultati più importanti, corridori che hanno corso più 100 miglia di lui. Ma nessuno di loro, credo, è un interprete della distanza come lui. Per le gare che ha fatto, per la varietà soprattutto, per il fatto di essere stato tra i primi a correrle, per la maturità con cui le interpretava. Se penso a Davide non penso alle sue Western, a LUT o a UTMB, e non penso a un curriculum sterminato su UltraSignup: penso a una lista di gare relativamente contenuta, ma solida e completa, cucita su di lui. Molti corridori hanno curriculum fatti con lo stampino, Davide no, ha corso gare importanti e famose, e gare piccole che senza di lui nemmeno conosceremmo, e gare corribili e gare dure. Se penso a un corridore a cui, un giorno fra tanti tanti anni, vorrei assomigliare come maturità ed esperienza è Davide. Che non significa fare le gare che ha fatto lui come lui, ma seguire il mio percorso, indipendentemente dalla lista di cose che sembra che tutti debbano fare. Essere un corridore di 100 miglia completo, e stampare un bel tempo in una 100 miglia semi sconosciuta dell'Oregon, sarebbe davvero una figata.
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iviaggisulcomo · 11 months
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"Avremo un sacco di primi incontri come quello e ogni volta ci scopriremo in modo nuovo. Perché rinunciare a qualcosa? Perché rinunciare a tutto? Voglio tutto con te, perché solo con te posso volere tutto. Perché, forse, solo attraverso questo prodigo tutto ci verrà svelata, a poco a poco, l'essenza particolare che può crearsi tra te e me, ma mai tra altre due persone."
(David Grossman, Che tu sia per me il coltello)
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Character Songs Tag
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Got tagged by @itzsassha and although I've already done it once I wanna get into this with a couple more songs for Macha.
Game Rules: pick one of your OCs and list song(s) that fit them
1. Tori Amos - Sweet the Sting
Macha is a big Toriphile, she knows all of her albums including lyrics to a T and was elated to find the Dewdrop Inn Hotel when she had to go there for a gig.
This song is very "Macha" it's sensual but in a playful way, and she loves the rhythm of it.
2. David Rolas - Muèvelo
Vinnie put this one on her playlist she uses to time herself for gigs. He wanted her to be flustered by this, and he definitely succeeded. She can't listen to this song without blushing, but she loves it and can't get enough of it. She can not use it on gigs, though, bc it messes with her concentration.
3. Amy Shark - I said Hi
She loves the changes in tempo and the lyrics of this one. "I bet the whole world thought I would give up today." Yes, she does have a couple of days like this.
3. Stéphane Pompougnac - The Ballad of Sacco and Vanzetti
This has been a favorite of hers for a long time. The subject matter is dark, but the music is light - and that's Macha for you in a nutshell. She's been through very dark times, but she refuses to let that keep her down.
5. Damien Rice - It Takes a lot to Know a Man
She cried when she heard that song for the first time. She was at her lowest point in life, she had just left Arasaka bc of what had been done to her (I'll write something about that in the future, but it's very personal) and she needed something to let herself cry and sink into. In many ways, she was also reborn through this song.
"It takes a lot to give, to ask for help - To be yourself, to know and love what you live with"
Tagging is hard bc so many people have done this already, so feel free to ignore.
@nullvektor
@dustymagpie
@arcandoria
@nightcxty
@wastedyouth-wasteddreams
@ugh-my-back
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whichuniverseisthis · 6 months
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Avrò il mio momento da italiana media, ma voglio commentare questa stagione di Bake Off fin'ora.
-Mi dispiace ma la ship esiste ed è innegabile. Ho convinto la mia migliore amica a guardare Bake Off letteralmente solo facendole vedere Gabriele e Tommaso insieme.
-Tommaso è tutto piccolo e carino, ma ogni volta che apre bocca tira fuori one-liner dietro one-liner e ogni volta mi spezza (per non parlare dei suoi commenti su Twitter).
-A proposito di Twitter. È. Così. Tossico. L'avevo già capito l'anno scorso con l'odio ingiustificato verso Ginevra, ma il modo in cui si offendono ogni volta che Giovina viene salvata. Dio mio, calmatevi, è uno show, non vengono ammazzati gli altri concorrenti.
-Sono abbastanza convinta da quello che ho visto che il momento in cui Gabriele dice di non conoscere Micheal Jackson sia inscenato.
-Giovanni è un mood di vita, non so da dove sia uscito fuori ma lo amo. Quando uscirà piangerò tanto.
-Idem Davide, ma più per la sua ansia che per il mood.
-Sofferto tanto per l'uscita di Xi. Per me lei, Gabriele, Tommaso, Fabio e Irene erano la top 5. Immaginatevi la mia reazione quando due di loro sono uscite una di seguito all'altra.
-Ora punto su Danila per la quota femminile della semifinale. E per orgoglio bresciano, come l'anno scorso con Davide.
-Altro mood per me era Dany. Una regina, è uscita solo per sfiga. Idem Aurèlien.
-Gli occhiali di Eleonora erano bellissimi.
-Unpopular opinion, scommetto che se Gabriele e Tommaso fossero stati insieme nella prova a squadre sarebbero andati male, tipo Chiara e Davide l'anno scorso.
-Il tema dei sogni mi piace un sacco, e fin'ora lo stanno rispettando benissimo.
-In generale amo l'amicizia che c'è fra tutti i concorrenti quest'anno. Non sono divisi in gruppetti, il che è proprio bello. Amo vedere i loro post il venerdì sera mentre guardano le puntate tutti insieme.
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teredo-navalis · 10 months
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Oggi una valanga di sogni autodenigratori; per lo meno in mezzo c'era David Tennant che era mio zio e mi voleva un sacco bene
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abatelunare · 2 years
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Scelte sofferte
L’ultima volta che sono passato dove si possono scambiare i libri, dopo avere lasciato giù alcune cose ho compiuto due scelte un po’ sofferte. Perché dovete sapere che io ho le mie simpatie, e mi lascio spesso condurre dai miei preconcetti.
La prima scelta è stata Niente di vero tranne gli occhi, di Giorgio Faletti. Io l’ho amato tantissimo come cabarettista, Uno dei pochissimi che è sempre riuscito a farmi ridere con i suoi meravigliosi personaggi. Come scrittore non mi ha convinto tantissimo. Anni fa ho acquistato l’edizione tascabile del suo esordio, Io uccido. Non posso - e non voglio - nascondervi la mia delusione. C’erano diverse parti molto buone, eh. Ma si perdevano dentro un sacco di roba francamente inutile. Credo che se avessero sfrondato quel romanzo della metà, ne sarebbe uscito qualcosa di decisamente migliore. Non ho più letto altro, di suo. Voglio concedergli una seconda possibilità. Hai visto mai.
La seconda scelta è stata Che tu sia per me il coltello, di David Grossman. Se avessi dovuto comprarlo, lo avrei lasciato là dove stava. Perché io di suo avevo già letto Qualcuno con cui correre. Indubbiamente carino, ma non mi ha fatto impazzire, né mi ha spinto a gridare all’estasi. Questo è il romanzo che nella sua produzione va per la maggiore. Probabilmente prima o poi avrei dovuto farci i conti. Perché io sono un lettore serio e certe cose non posso ignorarle. La mia sensazione, però, è questa: Grossman è uno di quegli autori sopravvalutati, spinti fino all’inverosimile dagli editori che li adottano come punte di diamante. Proverò a leggere Che tu sia per me il coltello. Magari riuscirà a sorprendermi, a smentirmi. A me farebbe piacere. Non è detto sia sempre auspicabile avere troppe certezze. E poi ogni tanto bisogna provare a cambiarle.
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Avremo un sacco di primi incontri come quello e ogni volta ci scopriremo in modo nuovo. Perché rinunciare a qualcosa? Perché rinunciare a tutto? Voglio tutto con te, perché solo con te posso volere tutto. Perché, forse, solo attraverso questo prodigio tutto ci verrà svelato, a poco a poco, l’essenza particolare che può crearsi tra te e me, ma mai tra altre due persone.
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David Grossman
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crazy-so-na-sega · 1 year
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“Il quinto effetto dipende più da te, da come ti considerano gli altri. È efficace anche se ha un uso più limitato. Facci caso, ragazzo. Appena ti ritrovi a fare due chiacchiere con la persona giusta, interrompiti all’improvviso a metà del discorso, guardala dritto negli occhi e dì: “Cosa c’è che non va?” Dillo in tono preoccupato. Quella dirà: “In che senso?” E tu: “Qualcosa non va. Si capisce. Che cos’è?” E quella ti guarderà sbigottita dicendo: “Come fai a saperlo?” Non si rende conto che c’è sempre qualcosa che non va, in tutti. Spesso più di una sola cosa. Non sa che tutti vanno sempre in giro con qualcosa che non va e sono convinti di fare un grande sforzo di volontà e di controllo per impedire agli altri, che secondo loro non hanno mai niente che non va, di accorgersene. Le persone sono fatte così. Chiedi di punto in bianco cosa c’è che non va e, che decidano di vuotare il sacco o neghino fingendo che sei fuori strada, ti considereranno intuitivo e perspicace. O ti saranno grate, o si spaventeranno evitandoti a partire da quel momento. Due reazioni che hanno una loro utilità, come vedremo. Puoi giocartela come meglio credi. Funziona il novanta per cento delle volte.”
-David Foster Wallace, “Il re pallido” da "Tra sottosuolo e sole"
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iphisesque · 2 years
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sono stato in gita a Siracusa con la mia classe e abbiamo visto agamennone ed edipo re e che spettacolo entrambe. gli attori superbi
agamennone assolutamente meraviglioso vero? mi dispiace un sacco di non aver visto l'edipo re ma la mia anima è ormai venduta a davide livermore e alla sua arte non c'è mai stato un uomo che ha compreso la mia visione come la comprende lui
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lonelysmile · 2 years
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comunque mi sono dimenticata di raccontarvi il mio sogno di stanotte: praticamente ho sognato che mio papà voleva a tutti i costi portami ad un concerto (cosa strana perché per queste cose gli rompevo le palle dato che non voleva mai portarmi) a cui c'erano un sacco di cantanti che mi piacciono e a una certa nel pubblico è spuntato scamacca con la sua schienona in bella vista
insomma...in my davide frattesi era
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infopromoteatrolab · 17 hours
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Santa Giovanna dei Macelli. Riflessioni dopo la visione
A cura di Anna Nappi
In questo articolo parleremo dell'universo teatrale della compagnia Erosanteros attraverso la loro versione di "Santa Giovanna dei Macelli". Esploreremo il processo di ideazione e co-produzione di questo spettacolo, analizzeremo la sua connessione e riflessione sulla realtà sociale ed economica contemporanea . 
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DALL’IDEAZIONE ALLA (CO)-PRODUZIONE DELLO SPETTACOLO
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In questo video Agata Tomsic, attrice, regista, dramaturg e teorica della compagnia EROSANTEROS, racconta la complessità che si cela dietro la nascita di uno spettacolo di mole artistica tanto importante come quello di “Santa Giovanna dei Macelli”.
Ideata nel 2017, (rallentata da cambi di direzione di teatri co-produttori e pandemia) , la produzione dello spettacolo di Santa Giovanna dei Macelli della compagnia Erosanteros ha goduto involontariamente di una prolungata fase di riflessione al momento della sua creazione, che ha a mio avviso raccolto pensieri, talenti e studi di un team creativo brillante riguardo il pensiero del teatro epico brechtiano  .
 La compagnia Erosanteros subito dopo aver goduto della conferma di produzione esecutiva dello spettacolo da parte di ERT ( Emilia Romagna Teatro),  sarà incoraggiata da quest’ultimo  a ricercare sostegno anche in co-produttori esteri.
Santa Giovanna dei Macelli troverà così degli altri sostenitori e co-produttori nel Teatro Nazionale del Lussemburgo e nel teatro sloveno : Slovensko mladinsko gledališče di Lubiana, da cui poi Erosanteros selezionerà alcuni attori da inserire nel cast.
Si pensi che originariamente Brecht avesse steso una sceneggiatura per un cast potenzialmente di cento persone, Strehler realizzerà invece questo spettacolo con 70 persone, la scelta invece di Erosanteros sarà molto più ristretta con soli 7 attori in scena dal vivo e ben 11 in videochiamata.
Come anche ribadito dal dramaturg Florian Hirsch in incontri precedenti, la stessa scelta di includere alcuni dei 18 interpreti dello spettacolo attraverso video proiettati in scena , è stata sia di tipo artistico che di tipo organizzativo.
Il tentativo come ci spiegherà il regista dello spettacolo Davide Sacco nella sua intervista, è quello di sottolineare la disumanità dei grandi padroni, dei grandi proprietari ai vertici, a tratti immateriali e virtuali, in grado decidere le sorti dei loro operai/sottomessi nel lusso e nella comodità delle loro vasche da bagno, durante una dello loro innumerevoli videochiamate di lavoro giornaliere.
UNO SGUARDO PERSONALE SULL’OPERA, LUNGO CENT’ANNI.
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Personalmente come spettatrice, pur trovando confusionaria e a tratti straniante la parte finale dello spettacolo di Santa Giovanna dei Macelli, come anche avanzato dai critici di Brecht in passato, ho compreso l’intento e l’obiettivo finale della scrittura del testo. 
La strategia di speculazione azionaria di Mauler, la miccia che innesca un impilamento disordinato di voci lancianti offerte, rialzi e ribassi del valore del capitale in Borsa nella parte finale dello spettacolo, rispecchia realisticamente il funzionamento dell’economia capitalistica. Proprio quel tipo di sistema che nella finzione brechtiana come nella realtà spesso non è sempre trasparente o comprensibile per molte persone, come anche ribadito dal professore dell’università della Ljubljana e dramaturg dello spettacolo Aldo Milohnić.
Tale confusione e tale suspence mi hanno fatto riflettere sull’importanza della comprensione dell’impatto diretto che il grande capitale può avere sulla vita delle piccole persone. Facendomi, di conseguenza, incuriosire al meccanismo dei processi azionari e dei giochi in borsa. A posteriori, dopo la visione dello spettacolo, traggo la conclusione che, effettivamente, il rispetto della poetica originaria didattica di Brecht e la soluzione di asciugare quanto possibile il testo originario dei dramaturg dello spettacolo di santa Giovanna dei macelli, siano state soluzioni coerenti con l’obiettivo del teatro epico dell’autore che spinge lo spettatore oltre il semplice assecondare le emozioni del pubblico e che lo porta (come nel mio caso) ad essere guidato, a ritrovare all’interno della scena un pezzo di realtà in cui riconoscersi non immedesimandosi o commuovendosi,  ma riconoscersi con l’occhio critico di un soggetto esterno che apprende vivere all’interno di una società corrotta, in cui vi è la necessità di AGIRE concretamente per scardinare ciò che vi è di sbagliato nel sistema economico reale del mondo.
Come ribadito da Giovanna Dark nella sua battuta finale:  “pensate per quando dovrete lasciare il mondo, non solo a essere stati buoni, ma a lasciare un mondo buono”.
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TEMA DI CONNESSIONE DI ATTUALITÀ- PARALLELISMI FRA PASSATO E PRESENTE
Nell’ultimo video-intervista, in presenza del regista dello spettacolo e della Compagnia di Erosanteros,  trattiamo della presenza di temi di attualità in questa versione dell’opera di Santa Giovanna dei Macelli, per mezzo soprattutto dell’utilizzo di proiezioni di foto e video documentari di realtà ritraenti proteste di lavoratori in Italia, Germania e Slovenia (nonché i paesi dei teatri co-produttori dello spettacolo).
Fra le immagini del video ci saranno anche quelle del corteo nazionale di protesta dei lavoratori, riprese nei pressi dell’Arena del Sole e che vedremo proiettate all’interno dello spettacolo.
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omarfor-orchestra · 2 days
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Comunque Erry è un sacco felice delle candidature ai David
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daimonclub · 2 days
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Aforismi e citazioni sul lavoro
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Aforismi e citazioni sul lavoro Aforismi e citazioni sul lavoro, una raccolta di varie citazioni di autori famosi su una delle attività più importanti e spesso faticose della nostra società. La festa internazionale dei lavoratori si celebra il 1 maggio di ogni anno, una tradizione che continua ancora oggi in più di 60 paesi. Tutte le professioni sono delle cospirazioni contro i profani. George Bernard Shaw Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo. Jerome Klapka Jerome Dobbiamo lavorare di meno, perché un uomo sfinito dalla fatica è costretto ad essere fedele alla propria moglie. Occorre del tempo, invece, per danzare, cantare, amare la propria donna e quella degli altri. Rajneesh Bhagwan Più desidero che qualcosa sia fatto, meno lo chiamo lavoro. Richard Bach È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere. Jean-Jacques Rousseau Tutti gli sventurati, tutti coloro la cui schiena brucia / sotto il sole feroce e che vanno, che vanno / con la fronte che scoppia in un lavoro infame. / Giù il cappello, borghesi. Questi sono i veri uomini. Arthur Rimbaud Lavoriamo senza pensare: è il solo mezzo per rendere sopportabile l’esistenza. Voltaire Il lavoro è uno sforzo diretto ad ottenere una remunerazione. Th. R. Malthus Si gusta doppiamente la felicità faticata. Baltasar Gracián Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo. Woody Allen Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita: rimane tuttavia il fatto che non a tutti piacciono i dolciumi. Victor Hugo Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno. Ennio Flaiano L'avidità è il pungolo dell'operosità. David Hume Al mondo non ci sono che due modi per fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie all'imbecillità altrui. La Bruyère De, Jean Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore. Bertolt Brecht E' impossibile godere appieno dell'ozio se non si ha un sacco di lavoro da fare. Jerome Klapka Jerome Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno. Voltaire Occorre che un uomo muoia per divenire forza-lavoro. È quella morte che egli trasforma in salario. Jean Baudrillard Dopo tutto, l’intera storia del lavoro umano è una storia di resistenza all’organizzazione del lavoro, al potere politico, all’ideologia del lavoro. Vittorio Foa La grande maggioranza delle persone lavora soltanto per necessità e da questa naturale avversione umana al lavoro nascono i più difficili problemi sociali. Sigmund Freud Lavorare è meno noioso che divertirsi. Charles Baudelaire Intelligenza: quando ti accorgi che il ragionamento del tuo principale non fila. Saggezza: quando eviti di farglielo notare. Anonimo Per ridurre il costo del lavoro si potrebbe ritornare allo schiavismo puro, no! Carl William Brown Fa’ sempre qualcosa, di modo che il diavolo ti trovi sempre impegnato. San Gerolamo Alla fin fine, il lavoro rimane sempre il miglior mezzo per far passare la vita. Gustave Flaubert I consumatori ricercano la massima soddisfazione, i produttori il massimo profitto e i lavoratori devono lottare contro il massimo sfruttamento. Carl William Brown Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità. Demostene Una persona che usa merci e servizi, senza produrre merci e servizi equivalenti, arreca al Paese esattamente lo stesso danno che arreca un ladro: in effetti si tratta proprio di un furto. G.B. Shaw Quando il caos è intorno a te, ricorda: quello che sopravvive alla storia è il lavoro dell'uomo. Anonimo Se il riposo non è un po' ancora lavoro, è subito noia. Jules Renard La riduzione della giornata lavorativa a un punto in cui la quantità del lavoro non impedisce lo sviluppo umano, è il primo elemento di libertà. H. Marcuse E noi qui in tuta a far la classe operaia, come dei pirla. Altan Non dimostrarti insostituibile; se non puoi essere sostituito, non sarai promosso. Anonimo Oggi anche il cretino è specializzato. Ennio Flaiano Tutti lavoriamo per arrivare al riposo: è ancora la pigrizia a renderci laboriosi. Jean-Jacques Rousseau La schiavitù umana ha toccato il punto culminante alla nostra epoca, sotto forma di lavoro liberamente salariato. G.B. Shaw Il lavoro non è altro che uno stupido sforzo per un inutile spostamento. Carl William Brown Siamo arrivati a un tal grado di imbecillità da considerare il lavoro non solo come onorevole, ma addirittura come sacro, mentre non è che una dolorosa necessità. R. de Gourmont Mani inanellate non sanno mungere vacche Mani nere e callose fanno pane bianco. Canto popolare lituano, XVIII sec. Noi viviamo nell'epoca in cui la gente è così laboriosa da diventare stupida. Oscar Wilde Il lavoro d'equipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro. Arthur Bloch Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita: il fatto è che non a tutti piacciono i dolciumi. Victor Hugo Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile. Victor Hugo Erano in tre e si doveva eseguire un lavoro; il più forte decise che avrebbe diretto le varie fasi dell'esecuzione, il più furbo disse che avrebbe controllato il buon esito dell'operazione e al più debole non rimase altro che iniziare. Carl William Brown La paura della noia è la sola scusa del lavoro. Jules Renard Ogni volta che basta una sola persona per eseguire un compito con la dovuta applicazione, il compito viene eseguito in modo peggiore da due persone e non viene affatto eseguito se l'incarico è affidato a tre o più persone. George Washington I malvagi lavorano più duramente per andare all'inferno di quanto non facciano i giusti per andare in paradiso. Josh Billings La fatica rende le donne loquaci e ammutolisce gli uomini. Clive Staples Lewis Ad ogni periodo di attività deve seguirne uno di riposo. Mao Tse-tung Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri. Luc de Clapiers de Vauvenargues Ogni abitudine rende la nostra mano più ingegnosa e meno agile il nostro ingegno. Friedrich Nietzsche L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. George Orwell Il lavoro duro paga nel lungo periodo. La pigrizia paga subito. Anonimo Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare. Oscar Wilde La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature. Franklin Delano Roosevelt Recessione è quando il tuo vicino perde il lavoro. Depressione è quando lo perdi tu. Panico quando lo perde anche tua moglie. Boris Makaresko Il lavoro è la maledizione delle classi alcolizzate. Oscar Wilde Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione. Alessandro Morandotti Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente ad una carriera politica. George Bernard Shaw Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il proprio lavoro. Bertrand Russell La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita. John Updike Non un giorno senza una riga. Plinio il Vecchio Lavoro è vita, lo sai, e senza quello esiste solo paura e insicurezza. John Lennon Non ci sono lavoro stupidi, è evidente... Ma ce ne sono di quelli che vengono lasciati agli altri. Miguel Zamacoïs Il lavoro è stato il primo prezzo che si è pagato per ognicosa ed è la misura reale del valore di scambio di ogni merce. Adam Smith Il Governo ha due doveri, quello di mantenere l'ordine pubblico a qualunque costo ed in qualunque occasione, e quello di garantire nel modo più assoluto la libertà di lavoro. Giovanni Giolitti Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più. Bill Watterson L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi. B. Russel Gli errori, come pagliuzze, galleggiano sulla superficie: chi cerca perle deve tuffarsi nel profondo. John Dryden Una piccola quantità di denaro che cambia di mano rapidamente farà il lavoro di una grande quantità che si muove lentamente. Ezra Pound L'artista è niente senza il dono, e il dono è niente senza il lavoro. Émile Zola Essere uomo è un mestiere difficile, soltanto pochi ce la fanno. Ernest Hemingway Una macchina è in grado di lavorare come cinquanta uomini comuni, ma nessuna macchina può svolgere il lavoro di un uomo straordinario. Elbert Hubbard L'opera esce più bella da una forma ribelle al lavoro dell'artista: verso, marmo, onice, smalto. Théophile Gautier Dio mi perdonerà: è il suo mestiere. Heinrich Heine La differenza tra un intellettuale e un operaio? L'operaio si lava le mani prima di pisciare e l'intellettuale dopo. Jacques Prévert Sulla tematica del lavoro potete anche leggere: Umorismo nero e lavoro Scuola, ozio e lavoro Labor Day explained Aforismi sulle pensioni Aforismi sulle pensioni di C.W. Brown Aforismi per autore Aforismi per argomento Riflessioni e pensieri Saggi e aforismi Read the full article
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