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#avanguardie del Novecento
annalisalanci · 10 months
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Gustav Klimt
Gustav Klimt
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Gustav Klimt, Vienna 1862-1919
Il protagonista carismatico della Secessione Viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1919). Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno: le istanze separatiste, gli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi. Schnitzer descrisse l'Orlo della follia, Malher disgregò il linguaggio della musica sinfonica di Freud scoprì la nozione stabilizzante di inconscio e la centralità della vita sessuale. Il protagonista carismatico della Secessione Viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1919). Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno: le istanze separatiste, gli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi. Schnitzer descrisse l'Orlo della follia, Malher disgregò il linguaggio della musica sinfonica di Freud scoprì la nozione stabilizzante di inconscio e la centralità della vita sessuale. 
La decorazione di spazi pubblici
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Giuditta, giovane vedova ebrea salvò il suo popolo uccidendo il nemico Oloferne, dopo avere finto di concedersi a lui. Il personaggio biblico, dunque, è positivo benché complesso. Klimt lo legge in chiave erotica ma soprattutto erotica e crudele, una incidenza che si accentua nella seconda versione dell'opera, in cui le mani che trattengono la testa divengono artigli rapaci. 
Giuditta I, 1901. Olio su tela, 84x42 cm. Vienna, Osterreichische Galèrie Belvedere. 
Giuditta II, 1909. Olio su tela, 178x48 cm. Venezia Musoe d'Arte Moderna Cà Pesaro.
Klimt intraprese una carriera che dapprima sembra molto votata alle decorazioni di spazi pubblici e alla consonanza con i valori etici dell'impero dal 1880 al 1965 fu impegnato nella decorazione di palazzi ufficiali.
La crisi venne non appena il suo linguaggio figurativo giunse a contenuti che la società viennese ritenne francamente inaccettabili. Fecero scandalo i pannelli proposti per l'Aula Magna dell'Università di Vienna dove l'allegoria della Medicina mostrava una donna sopraffatta da morte e malattia, l'allegoria della Giustizia esibiva uno squilibrio di forme che invece di elaborare l'inevitabilità del bene, affermava l'impossibilità del Diritto. 
L'immagine della femminilità
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Le tre età della donna, 1905, Olio su tela, 180x180 cm. Roma. Galleria Nazionale d'Arte Moderna
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Il bacio, 1907-1908. Olio su tela, 180x180 cm. Vienna Osterreichische Galèrie Belvedere.
Klimt era giunto a una sintesi estrema delle fisionomie e a un appiattimento dello spazio, in favore dei fondi oro ispirati ai mosaici di Venezia e di Ravenna. Si arricchirono di  motivi decorativi che si legavano alle ambientazioni e agli abiti. Le figure maschili scomparvero in favore di un'immagine della femminilità ora fiera e crudele, Giuditta (101-1909), ora esaltata da una gravidanza che, per la prima volta veniva esibita senza pudore (Speranza 1903 e Speranza II, 1907-1908), ora estasiata dalla maternità e rinsecchita dagli anni (Le tre età della donna, 1905).
Emerse il tema della superiorità della donna, come colei che è in grado di procreare e che, spinta dalla sua stessa missione generativa, sa abbandonarsi senza paura nè difese all'amore: temi evidenti ne Il bacio (1907-1908) e nel cartone per il fregio L'abbraccio (1905-1909). 
La centralità della provocazione i motivi stilizzati che riempiono allo spasimo le superfici decorate fuori che alludono al sesso femminile, volute come rami che prolificano, addirittura cellule che si moltiplicano. 
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gregor-samsung · 1 year
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“ Il male oscuro di Giuseppe Berto esce nello stesso anno di Frost, di Thomas Bernhard. Erano gli anni sessanta e la prosa di moda era per lo più sperimentale, poesia in prosa, tentativi di estenuare le ultime avanguardie, in Europa dico. Entrambi esordiscono in un anno difficile, presi tra ansie ideologiche e spinte neo-neorealistiche (come si diceva allora), con due romanzi curiosamente accordati vicendevolmente: poco drammatici, anzi per nulla; estremamente tragici, e furiosamente comici. L’italiano prenderà una strada poi raccolta da altri e non mantenuta. L’austriaco, invece, comincerà un attraversamento ossessivo delle sue compulsioni, dei suoi pensieri e dei suoi fantasmi, diventando uno dei più grandi scrittori del Novecento. Berto ogni cinque anni viene riscoperto, la gente compra la nuova edizione ma comunque alla fine non lo legge. Vi inviterei a raggiungere la vostra biblioteca, a prendere la copia che avete (lo so che ce l’avete) e a leggere le prime dieci pagine del Male oscuro. Un assoluto capolavoro di lirica, di tono e di equilibrio della dismisura. Con Berto si ride tanto, come con Bernhard, e si ride a denti stretti, ma si ride soprattutto col cervello. Bernhard diventa gigantesco per me quando ne scopro il teatro, ma è un dato biografico. Ma visto che non sto scrivendo un saggio va bene anche il dato biografico, no? “
Giovanni Spadaccini, Compro libri - anche in grandi quantità. Taccuino di un libraio d’occasione, UTET, 2021. [Libro elettronico]  
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homomenhommes · 14 days
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The Wafer Vendor, Or Avenue, Gino Severini
Gino Severini (Cortona 1883 - Parigi 1966) è considerato uno dei pittori più importanti del primo Novecento, famoso per lo stile unico e personale. Il suo lavoro ha messo in contatto gli artisti francesi e gli artisti italiani delle prime avanguardie. Durante la sua vita, Severini non si è mai limitato a un'unica espressione grafica e ha sperimentato numerosi stili, senza mai omologarsi. Dal futurismo al cubismo psichico, fino alla fase realista, scopriamo la vita e le opere più importanti del pittore.
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quattrosaltinpaella · 23 days
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assistito a una conversazione surreale tra un padre e sua figlia all'uscita della mostra sulle avanguardie del primo novecento e svoltasi più o meno così
la pischella: secondo me la trap è il futurismo della musica
il padre: ma che cazzo stai dicendo
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omarfor-orchestra · 7 months
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Film italiani in uscita a ottobre
Nata per te (Fabio Mollo): 05/10
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Volevo un figlio maschio (Neri Parenti): 05/10
Alberto è un marito e un padre felice. Ha però un cruccio: avere solo figlie femmine. Il film racconta la storia di Alberto che, grazie a una magia, si ritrova improvvisamente padre di quattro figli maschi.
Phobia (Antonio Abbate): 05/10
Dopo aver abbandonato da anni il casale di famiglia, Chiara torna dalla sua famiglia insieme a Michela, una sua amica. Nel passato di Chiara c'è un trauma non superato: si sente responsabile di un incendio alla stalla avvenuto quand'era bambina e che ha ridotto permanentemente a letto, collegato alla bombola dell'ossigeno, il padre. Tutti sono pieni di rancore. Quando nel cuore della notte Chiara si sveglia, Michela non c'è più e sono scomparse anche le sue cose. Chiara si alza e chiede ai familiari se l'hanno vista, ma questi sostengono che non esiste: Chiara è venuta da sola. Chiara, sconcertata e preoccupata, precipita così in un mistero inatteso e intricato.
La fortuna è in un altro biscotto (Marco Placanica): 06/10
In una città portuale di provincia Leo ha un piccolo negozio di oggettistica e modesto antiquariato. Le cose non gli vanno bene, e si fa sempre più presente la minaccia di uno strozzino. Leo è disposto a tutto, per evitare lo strozzino, con una tanica di benzina e con l'aiuto di un ragazzo cinese, trasforma il suo negozio in un cumulo di cenere. È disposto anche a rubare. A rubare un quadro di valore: la tela di un esponente delle avanguardie del Novecento. Il quadro si trova nella villa di un facoltoso imprenditore, collezionista d'arte, aspirante sindaco nella lista "Famiglia Unita". Destino vuole che il figlio dell'imprenditore e la figlia dello strozzino abbiano una relazione..
Il vuoto (Giovanni Carpanzano): 06/10
Giorgio e Marco vengono da due mondi diversi: il primo è il figlio di un avvocato affermato, il secondo di un agricoltore, lotta per emanciparsi dalla periferia di una città del profondo sud. Entrambi sognano un amore travolgente e soprattutto, per motivi diversi, brucia- no dalla voglia di emergere. La forza che li ha attratti li costringerà a combattere per stare insieme. Il 'vuoto' che li spinge l'uno verso l'altro porterà i protagonisti ad inseguirsi, camminando in bilico proprio sul vuoto che li attrae: due ragazzi e un sentimento inaspettato
La luna sott'acqua (Alessandro Negrini): 09/10
Un visionario affresco nel tempo dalle atmosfere oniriche a Erto, paese devastato dalla tragedia del Vajont, diviso tra il desiderio di rinascita e il bisogno di preservare la memoria di un passato doloroso. Un ritratto onirico che oscilla tra realtà e sogno e sul crinale di una domanda: qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?
Doppio passo (Lorenzo Borghini): 12/10
Dopo che la Carrarese Calcio è stata promossa in serie B con cinque giornate di anticipo, il suo storico capitano Claudio Russo decide di esaudire uno dei più grandi desideri della sua vita e apre un ristorante con sua moglie Gloria grazie anche al prestito del suo amico Sandro Costa. La fortuna però gli volta improvvisamente le spalle. Cerca di arrangiarsi come può finendo per accettare di andare a lavorare nella cava. Ma i soldi guadagnati non bastano, il suo matrimonio va in crisi e la sua vita, di conseguenza, si trasforma in un inferno. Per provare a uscirne fuori, dovrà mettere in discussione la sua integrità morale.
Gli ospiti (Svevo Moltrasio): 12/10
Un casale sparso in mezzo al verde, nove amici che si conoscono da una vita, un bambino che dorme. Poi si accorgono di un intruso, tale Marco. Ma Marco dice che quella è casa sua, anzi, che la sta vendendo e per questo ha lasciato la porta d’ingresso aperta. Il film è una black comedy esclusivamente finanziata grazie a una campagna di crowdfunding.
L'ultima volta che siamo stati bambini (Claudio Bisio): 12/10
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
Me contro te - Vacanze in Transilvania (Gianluca Leuzzi): 19/10
Nel laboratorio ormai abbandonato del Signor S., Viperiana, Perfidia e la banda dei Malefici stanno tramando un piano malvagio per distruggere i Me Contro Te e il mondo intero: oscurare il Sole con il prezioso diamante delle paure e rendere la Terra un posto buio e desolato. Ma il diamante è nascosto nel posto più spaventoso del Pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Sofì, Luì, Chicco, Tara e Ajar partono così per la Transilvania, mentre il Signor S. si mette sulle tracce dei Malefici. Qui i nostri amici dovranno vedersela con il Conte Dracula in persona, il suo fedele servitore Patumièr, e sua figlia Ombra. Attraverso passaggi segreti, quadri parlanti e nuovi amori, il gruppo di amici imparerà ad affrontare le proprie paure e realizzerà che le diversità sono un valore e non un limite e non bisogna temerle"
Un weekend particolare (Gianni Ciuffini): 19/10
Elena e Claudio si rincontrano a Malta nello stesso hotel in cui era finita la loro burrascosa storia d'amore. Sarà questo incontro inaspettato a far rinascere in loro la voglia di rivalsa dell'una sull'altro ma anche, forse, il desiderio di recuperare qualcosa che entrambi sentono di avere perduto. Tra sorprese, colpi di scena e combattivi pretendenti che non si danno per vinti, riuscirà la magia dell'isola a riannodare i fili strappati del loro amore?
Mi fanno male i capelli (Roberta Torre): 20/10
Una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti.
Holiday (Edoardo Gabbriellini): 23/10
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro quando gli occhi di tutti sono ancora rivolti a quel tragico evento. Attraverso i ricordi suoi e della migliore amica Giada, riavvolgeremo il nastro di una storia che più avanza, più si fa ambigua.
C'è ancora domani (Paola Cortellesi): 26/10
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra.
Comandante (Edoardo De Angelis): 31/10
La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo.
Documentari
La strada infinita (Alberto Valtellina, Paolo Vitali): 03/10
Una mappatura delle "eterotopie" che insistono su un importante asse viario di una città italiana.
Gorgona (Antonio Tibaldi): 06/10
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario.
Careseekers - In cerca di cura (Teresa Sala, Tiziana Francesca Vaccaro): 09/10
Le persone anziane spesso finiscono con il necessitare di attenzioni e cure particolari. Queste possono provenire da più soggetti: i familiari, le badanti, le strutture definite 'case di riposo' ecc. Il documentario si interroga, grazie alla collaborazione di un gruppo di donne che si occupano da tempo della questione, su quali possano essere le condizioni più favorevoli sia a chi è assistito che a chi assiste. Se l'Italia pensa di poter essere nel prossimo futuro un Paese per vecchi deve ripensare alla proprie modalità di assistenza. Si riuniscono sotto la definizione associativa di "Laboratorio di pensiero e parola" a Fabbrico, cittadina in provincia di Reggio Emilia le donne che si trovano al centro della riflessione che Sala e Vaccaro propongono all'attenzione di chi vedrà questo loro lavoro. Ecco allora, in questa narrazione suddivisa in capitoli, una proposta utopica che però è già stata sottoposta a verifica in un gruppo ristretto
Pasolini - Cronologia di un delitto politico (Paolo Angelini): 16/10
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier paolo Pasolini
Zucchero Sugar Fornaciari (Valentina Zanella, Giacomo De Stefano): 23/10
Jeff Koons - Un ritratto privato (Pappi Corsicato): 23/10
L'artista che è riuscito a elevare il kitsch e il pop per trasformarli in capolavori come pochi artisti visionari nella storia recente.
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schizografia · 5 months
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Vorrei invitarvi ora a spostarvi in Germania, nei primi anni Venti del XX secolo, ma non nei disordini e nei tumulti che segnano in quegli anni la vita delle grandi città tedesche, bensì nel silenzio e nel raccoglimento dell’abbazia benedettina di Maria Laach in Renania. Qui un oscuro monaco, Odo Casel, pubblica nel 1923 (lo stesso anno in cui Duchamp finisce o, piuttosto, abbandona in uno stato di “definitiva incompiutezza” il Grande vetro) Die Liturgie als Misterienfeier (La liturgia come festa misterica), una sorta di manifesto di quello che sarebbe stato più tardi definito Movimento liturgico.
[…] Alla base della dottrina di Casel sta infatti l’idea che la liturgia (si noti che il termine greco leitourgia significa ‘opera, prestazione pubblica’, da laos, ‘popolo’, ed ergon) sia essenzialmente un “mistero”. Mistero non significa però, in alcun modo, secondo Casel, insegnamento nascosto o dottrina segreta. In origine, come nei misteri eleusini che si celebravano nella Grecia classica, mistero significa una prassi, una sorta di azione teatrale, fatta di gesti e parole che si compiono nel tempo e nel mondo per la salvezza degli uomini. Il cristianesimo non è pertanto una “religione” o una “confessione” nel senso moderno del termine, cioè un insieme di verità e di dogmi che si tratta di riconoscere e di professare: è, invece, un “mistero”, cioè una actio liturgica, una performance, i cui attori sono Cristo e il suo corpo mistico, cioè la Chiesa. E quest’azione è, sì, una prassi speciale ma, insieme, essa definisce l’attività umana più universale e più vera, in cui è in gioco la salvezza di colui che la compie e di coloro che vi partecipano. La liturgia cessa, in questa prospettiva, di apparire come la celebrazione di un rito esteriore, che ha altrove (nella fede e nel dogma) la sua verità: al contrario, solo nel compimento hic et nunc di questa azione assolutamente performativa, che realizza ogni volta ciò che significa, il credente può trovare la sua verità e la sua salvezza.
Secondo Casel, infatti, la liturgia (ad esempio, la celebrazione del sacrificio eucaristico nella messa) non è una “rappresentazione” o una “commemorazione” dell’evento salvifico: è essa stesso l’evento. Non si tratta, cioè, di una rappresentazione in senso mimetico, ma di una (ri)presentazione in cui l’azione salvifica (la Heilstat) di Cristo è resa effettivamente presente attraverso i simboli e le immagini che la significano. Per questo, l’azione liturgica agisce, come si dice, ex opere operato, cioè per il fatto stesso di essere compiuta in quel momento e in quel luogo, indipendentemente dalle qualità morali del celebrante (anche se questi fosse un criminale - se, ad esempio, battezzasse una donna con l’intenzione di farle violenza - l’atto liturgico non perderebbe per questo la sua validità).
[…] Come, secondo Casel, la celebrazione liturgica non è un’imitazione o una rappresentazione dell’evento salvifico, ma è essa stessa l’evento, allo stesso modo ciò che definisce la prassi delle avanguardie del Novecento e delle loro derive contemporanee è il deciso abbandono del paradigma mimetico-rappresentativo in nome di una pretesa genuinamente pragmatica. L’azione dell’artista si emancipa dal suo tradizionale fine produttivo o riproduttivo e diventa una performance assoluta, una pura “liturgia” che coincide con la propria celebrazione ed è efficace ex opere operato e non per le qualità intellettuali o morali dell’artista.
In un celebre passo dell’Etica nicomachea, Aristotele aveva distinto il fare (poiesis), che mira a un fine esterno (la produzione di un’opera), dall’agire (praxis), che ha in se stesso (nell’agir bene) il suo fine. Fra questi due modelli, liturgia e performance insinuano un ibrido terzo, in cui l’azione stessa pretende di presentarsi come opera.
Giorgio Agamben
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spilladabalia · 1 year
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L'Arte Inquieta.
Outsider Art in mostra a Palazzo Magnani, Reggio Emilia, dal 17/12/22 al 12/3/23.
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chez-mimich · 2 years
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ALLEMAGNE/ANNÉES 1920/ NOUVELLE OBJECTIVITÉ/AUGUST SANDER (parte II)
(Segue) I pezzi esposti, insieme alle più note tele di George Grosz, di Otto Dix, di Christian Schad, ma anche ad altre meno note come quelle di Lotte Perchner, di Albert Birkle, appartengono alla straordinaria raccolta intitolata “Uomini del XX Secolo”, un lavoro sistematico di catalogazione di tipi umani della società tedesca (la catalogazione è un inevitabile retaggio del razionalismo). Il lavoro è suddiviso in sette gruppi tematici, con una quarantina di ritratti per ogni sezione e cerca di dar conto dello sviluppo dei mestieri e delle professioni a partire dai gradini più bassi, quelli che spettavano ai contadini e agli operai,fino agli artigiani e ai professionisti e agli imprenditori, attraverso, appunto “l’oggettività” della fotografia o, per essere più precisi, del fotoritratto. È tuttavia evidente che questa ricerca, nata per fini per così dire “sociali”, finisca in realtà per essere più una ricerca sulla psicologia dell’individuo che non uno studio sociologico di mestieri e professioni. Tra gli scatti più noti esposti a Beaubourg il celeberrimo notaio accompagnato dall’inquientante levriero, il ritratto del prete cattolico, quello della missionaria e tanti altri celeberrimi. Nella sezione fotografica collaterale a quella di Sander, vanno certamente ricordati gli scatti di Martin Höling (magnifico il suo Europa Tanz Pavillon) o la magnifica affiche per la Deutscher Werkbund di Will Baumeister del 1927. Di particolare interesse poi, oltre la prevedibile oggettistica da Bauhaus dalla spietata estetica razionalista, una curiosa sezione dedicata alla trasgressione, al mondo omosessuale e transgender, temi oltremodo invisi ai nazisti che,di lì a poco, avrebbero preso il potere. Un ampio spazio è dedicato alla pittura industriale, se così possiamo chiamarla, e che ha la sua totale sublimazione (o degenerazione, dipende dai punti di vista), in “Der Maensch als Industriepalast”, ovvero l’uomo come edificio industriale, un manifesto che riproduce uno spaccato del corpo umano con la rappresentazione dei suoi apparati come fossero catene di montaggio. Brutaliste e angoscianti anche le opere di Kluas Völker, come “Beton” del 1924 (anno in cui in Francia nasceva ufficialmente il Surrealismo), con binari ferroviari che sprofondano in un sottopasso di cemento. Ampio anche il repertorio di quadri che rappresentano infrastrutture ingegneristiche e raggelanti, spietatamente “oggettive”. La mostra di Beaubourg, mette in evidenza, e anche questo è un suo merito, una oggettività spesso disumanizzante e lontana dalle altre avanguardie artistiche del Novecento.
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goodbearblind · 2 years
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Posted @withrepost • @supercalifragilistiche 15 maggio 1886 muore Emily Dickinson
Sono passati 133 anni dalla morte di Emily Dickinson, nome completo Emily Elizabeth Dickinson, una delle poetesse più importanti del XIX secolo. Nata ad Amherst, negli Stati Uniti, il 10 dicembre 1830, la sua era una famiglia borghese conosciuta per l’impegno nei confronti delle istituzioni scolastiche. Il nonno, infatti, aveva aiutato a fondare l’Amherst College e il padre, invece, era legale e tesoriere dello stesso istituto, senza contare che ricopriva anche dei ruoli politici dato che faceva parte del Tribunale Generale del Massachussetts, del Senato e della Camera dei Rappresentanti.
La giovane Emily ricevette un’educazione completa: frequentò l’Amherst Academy, si iscrisse al college di Mounth Holyoke, ma in seguito si ritirò e non cercò mai di alimentare rapporti interpersonali, facendosi pochi amici (strinse un’amicizia con Susan Gilbert, Samuel Bowles, direttore di un giornale che pubblicò alcune sue poesie, e con Kate Anton Scott) e conducendo una vita solitaria, tanto che fu definita “la zitella del New England”. L’allontanamento dall’istituto non causò un disinteressamento nei confronti dello studio e, infatti, lei continuò ad apprendere da autodidatta e alla fine scoprì la propria vocazione poetica.
I suo componimenti anticiparono le prime avanguardie del Novecento e proprio per questo ancora oggi è ricordata come una delle voci poetiche più importanti della storia americana. Nel 1860 riuscì a comporre oltre quattrocento liriche e continuò a scrivere anche negli anni successivi, senza però raggiungere la quantità del periodo tra il 1860 e il 1862. Tuttavia, in vita furono ben pochi i testi da lei pubblicati, mentre una volta morta fu la sorella a scoprire 1775 poesie scritte e poste in un raccoglitore.
Dopo la morte della madre (1882), del nipote Gilbert (1883) e del giudice Lord (1884), col quale si diceva ci fosse una relazione, nel 1885 si ammalò di nefrite e il 15 maggio 1886 morì ad Amherst, nel luogo in cui era nata. #emilydickinson
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lamilanomagazine · 1 month
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Verona ospita gli intarsiatori lignei di tutta Italia
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Verona ospita gli intarsiatori lignei di tutta Italia L'evento, organizzato dall'Associazione Culturale Quinta Parete in collaborazione della 1^ Circoscrizione di Verona – Centro Storico è curato da Federico Martinelli. Diciannove gli intarsiatori (Carlo Alfarano, Arturo Biasato, Alberto Bernardi, Marcello Buccolieri, Carletto Cantoni, Sereno Cordani, Carlo Favini, Bruno De Pellegrin, Nino Gambino, Lino Giussani, Francesco Lazzar, Giuseppe Mazo, Massimo Milli, Duilio Negroni, Carlo Nicoletti, Daniele Parasecolo, Fabio Tamburi, Aldo Tomelleri, Pino Valenti) che prendono parte a questa edizione consolidando sempre più l'idea di far diventare questa fucina culturale ed espositiva un progetto continuativo con la necessità di consolidare quest'arte nella sua proiezione moderna e contemporanea. La mostra, presentata oggi dal consigliere della Circoscrizione 1^ Andrea Trombini e dal presidente di Quinta Parete Federico Martinelli- nasce dal desiderio di recuperare l'edizione 2020 interrotta a causa dell'emergenza sanitaria. Nel frattempo, giunta alla decima edizione, la Rassegna ha allargato l'interesse espositivo anche ad artisti emergenti e allievi incrementando il valore divulgativo che essa si prefigge. Una mostra che vuole altresì sdoganare l'accostamento di quest'arte al solo artigianato: le opere esposte sono pezzi unici dall'alto valore artistico. "Accanto alle forme e alle immagini più classiche – spiega Martinelli-, ricordiamo i celebri lavori di fra Giovanni da Verona che hanno ispirato alcuni degli artisti presenti. Nel corso dei secoli, e in particolare nel Novecento, si è assistito a un vero e proprio avvicinamento di quest'arte alla raffigurazione e alla rappresentazione iconografica delle Avanguardie. L'intarsio è anche questo: è racconto libero, energico, vitale. Troviamo, accanto a vedute classiche di solidi, paesaggi, soggetti sacri e nature morte, immagini e linee oblique, diagonali e ossimori prospettici. Troviamo, eccellente, il desiderio di raccontare tanto l'esperienza del passato quanto lo slancio del futuro". La necessità di dare un segnale ha mosso l'entusiasmo dei partecipanti che, riuniti in questa grande esposizione, intendono mostrare come l'arte dell'intarsio sia in grado di rinnovarsi sia nella tecnica che nella raffigurazione dei soggetti allo stesso modo di come accade in pittura, scultura, incisione e fotografia. In occasione dell'inaugurazione, il 23 marzo alle 17, saranno presenti, oltre al curatore Federico Martinelli, gli esponenti della 1^ Circoscrizione e alcuni dei maestri intarsiatori. Alle 18 seguirà la conferenza dal titolo 'Dall' intarsio rinascimentale a quello moderno' tenuta dal prof. Francesco Lazzar e da Federico Martinelli. L'esposizione, a ingresso gratuito, è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e domenica dalle 10 alle 19. La domenica di Pasqua dalle 16 alle 19. Durante le giornate di mostra si terranno laboratori gratuiti di intarsio la cui partecipazione è vincolata alla prenotazione: [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mianonnadellozen · 2 months
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Giancarlo Pavanello
afonologie e graffiti domestici
Una mostra personale in una sala dello Studio Gennai, “afonologie e graffiti domestici”, via Bovio, 4 – Pisa, 16 marzo – 6 aprile 2024, inaugurazione sabato 16 marzo ore 17, cell. 3488243760 [info: [email protected]].
Con i "graffiti domestici" a tecnica mista e nella modalità spazio-tempo cerco di esprimere una derivazione grafico-pittorica dalla temperie del periodo storico 2000-2030, con spirito critico senza riferimenti diretti o molto alla lontana alle avanguardie del Novecento [fondamentali ma da archiviare in via definitiva], anticipata dalle mie prime due mostre personali datate 1975 e 1977: “dall’art brut all’estetica socialista” e “idoglossia semantica o pseudo-asemantica”, entrambe riassumibili nella formula della singlossia, la soluzione di linguaggi differenti, verbali e visivi, in commistione
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annalisalanci · 2 years
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https://annalisalanci1977.wixsite.com/website-1/post/edvard-munch-il-grido-1893
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thebeautycove · 3 months
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CHRISTIAN DIOR - NEW LOOK  - LA COLLECTION PRIVÉE  - Eau de Parfum - Novità 2024 -
A New Look. - Better than a legacy and more than just a silhouette. The New Look is a state of mind - Francis Kurkdjian on the new creation for La Collection Privée Christian Dior.
L’eredità del New Look, la mitica silhouette Dior, una splendida sfida per Kurkdjian che ha reinterpretato i codici couture cari al grande couturier attraverso una fragranza di carattere, da shock olfattivo, che impone regole non scritte, più da ricercare nell’universo sommerso delle sensazioni, in quello spazio del piacere dove le emozioni sono fluide e ingaggiano formidabili sfide con i desideri.
Questa nuova creazione ha innescato in me il ricordo per un grandissimo artista, incessante sperimentatore delle avanguardie della prima metà del Novecento, Francis Picabia (e forse l’omonimia non è casuale) ed in particolare per una frase, emblematica del suo sentirsi ‘costretto’ ad un’esuberante mutevolezza nell’esprimere il suo senso artistico.
Cambiamento come stato d’animo, forza e sfida profonda. “Per avere idee pulite bisogna cambiarle come le camicie”
Così al new New Look per La Collection Privéè Christian Diorcreazione emblema della storia, di uno stile leggendario, è affidato il ruolo di ponte olfattivo tra il carisma dell’immenso Christian Dior e la nostra capacità di percepirlo e integrarlo nel presente.
Il fascino è tutto nel saper comprendere la stesura, ricercata e solenne, le sfumature inaspettate, l’audace visione di un accostamento tra materie prime caleidoscopiche, espressione di un’armonia rigorosa e confortante, un fascino sensuale che si sottrae all’ostentazione.
Intrigante, sorprendente, per niente scontata l’attitudine del frankincenso, dapprima immerso in un sinuoso accordo ambrato e, presto, accerchiato e sospinto, senza ritorno, dalla freschezza trasparente delle aldeidi, espresse in over over dose, a minimizzarne la sacralità elevandolo alle altezze, tra riflessi argentei e bruniti.
Per chi vuole e sa cambiare. Con naso e sensi nel futuro.
Creata da Francis Kurkdjian
Eau de Parfum 40, 125 e 250 ml. Online qui
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londranotizie24 · 6 months
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Futurism in progress, Estorick cerca esperti e studiosi
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Di Pietro Nigro @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND La Estorick Collection of Italian Modern Art cerca esperti per il simposio Futurism in Progress che si terrà martedì 20 febbraio 2024 a Londra. Futurism in progress, la Estorick cerca esperti Il Futurismo ha avuto un ruolo determinante per riuscire a portare l'arte italiana al centro delle avanguardie europee di inizio Novecento. Ciò anche perchè il movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti ha messo il progresso nelle sue forme più radicali al centro della sua agenda non soltanto artistica ma anche sociale e culturale. Con il suo "estremismo" culturale, il Futurismo si  si è proposto come rivoluzionario contestatore e distruttore della tradizione culturale, fino a invocare la distruzione di musei e bibliotecheed a chiedere un generale ripensamento di tutte le convenzioni prevalenti, anche politiche e sociali. La sua veemenza, i suopi ardori ideali hanno attirato migliaia di entusiasti sostenitori, che lo resero di fatto un movimento di vasta portata non solo in ambiti strettamente culturali, ma che investiva pressoché ogni aspetto della società, non soltanto italiana, tanto da venire rapidamente esportato all'estero. Insomma, di motivi per interessarsi al Futurismo ce ne sono tanti, ed hanno spinto la Estorick Collection of Italian Modern Art di Londra ad accendere, o meglio a riaccendere i riflettori su questo importante movimento artistico, ed a cercare esperti e conoscitori della materia che contribuiscano con i loro interventi alla riuscita di un simposio di una intera giornata che si terrà a Londra il prossimo 20 febbraio 2024. Tra l'altro, il simposio sarà ospitato in una sede naturalmente accogliente per un evento del genere, dal momento che la Estorick ospita una collezione di capolavori futuristi di fama mondiale che ne fa la cornice ideale per un evento organizzato per celebrare l'anniversario della fondazione del movimento iconoclasta di F. T. Marinetti. Futurism in Progress è il primo di quella che potrebbe diventare una serie di simposi, che riuniranno studenti, accademici e artisti per esplorare ed espandere il campo degli studi futuristi. Futurism in Progress inoltre, sostengono gli ideatori, mira a promuovere l’inclusione e la diversità. Siamo particolarmente preoccupati di incoraggiare e rafforzare la rappresentanza e la partecipazione dei gruppi sottorappresentati e di sviluppare un ambiente radicato nella convinzione di uguale rispetto per tutte le persone. Focus ... Continua a leggere su www.
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agrpress-blog · 6 months
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Sabato 4 novembre alle ore 17.00 Emanuela Panzironi, Sindaco di Zagarolo, Andrea Celeste Pironti, Presidente di Palazzo Rospigliosi Colonna e gli artisti Ennio Calabria, figura centrale nel panorama artistico e culturale italiano della seconda metà del Novecento, e Enrico Benaglia, considerato tra i più rappresentativi protagonisti dalla fine del ‘900 ad oggi del Surrealismo italiano, interverrano, negli spazi espositivi di  Palazzo Rospigliosi Colonna, in Piazza Indipendenza 6 a Zagarolo (RM), storica dimora laziale di cui si favoleggia avesse 365 camere, sede del Museo Demoantropologico del Giocattolo, il più grande d’Europa in sede storica, alla inaugurazione della Mostra d’arte Internazionale “Convergenze” che ha come protagoniste le opere di oltre 150 artisti, italiani e francesi, espressione delle poetiche sviluppate a partire dalle Avanguardie storiche del Novecento (aperta, con ingresso libero, fino al prossimo 25 novembre). L’evento patrocinato dalla Regione Lazio, frutto della stretta collaborazione tra il “Salon d’Arts Plastiques de La Rochelle” di Parigi diretto da Philippe Rat e l’Associazione Culturale “STUDIOZERO” che gestisce la Galleria Romana d’Arte moderna “Purificato.Zero” diretta da Pino Purificato, rinnova la gloriosa tradizione artistica che nella storia da sempre accomuna Francia e Italia per affinità culturali, storiche e sociali. Accanto alle opere di grandi Maestri del Novecento, tra i quali Franz Borghese, Achir Brahim, Ettore De Conciliis, Elena e Giovanni Tommasi Ferroni, Alessandro Kokocinski, Franco Fortunato, Alfonso e Giovanni Omiccioli, Sandro Bini, saranno in esposizione opere di autori emergenti espressione delle più attuali ricerche artistiche. L’interconnessione delle reciproche attività delle due Istituzioni, sviluppate con qualità e successo negli anni, è il punto nodale della collaborazione che intende ancora una volta sottolineare l’internazionalità dei linguaggi dell’arte quale motivo di coinvolgimento per la crescita di artisti emergenti proposti insieme a grandi Maestri del Novecento. Nel corso del vernissage la cantante folk Lavinia Mancusi, si esibirà nella performance “A Cruda Voz”, accompagnata dalla fisarmonica del Mestro Mauro Menegazzi. Nel giorno di apertura della mostra saranno inoltre assegnati, grazie allo sponsor francese “Le Géant des Beaux-Arts”, Premi espositivi in Francia ad artisti italiani e Premi espositivi in Italia ad artisti francesi.
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pikasus-artenews · 7 months
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Le Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art
Una straordinaria selezione di opere che rappresentano le più importanti manifestazioni delle Avanguardie artistiche del primo Novecento
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