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#casereccia
topaliment · 1 year
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Rubrica del Buon lunedì . Pasta Casereccia con ricotta e pomodoro 🍅 . Scorri➡️ . #casereccia #pomodoro #ricotta #semplicità #superbontà #piattodelgiorno #piattiitaliani #topaliment #foodtopaliment #pastatopaliment #gourmetopaliment #pastas #pasta #pâtes #パスタ https://www.instagram.com/p/ClOKtg6MRxl/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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asterargureo · 2 years
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Mia cugina una volta si trascinò l'amica del cuore a casa di nonna, perché i genitori della tizia erano via e questa aveva paura a stare da sola fino al loro ritorno.
Noi stavamo tutti insieme perché si festeggiava qualcosa,un compleanno mi pare,e siccome faceva molto caldo mia nonna aveva preparato lo stretto necessario: bruschette,panini,patatine,una piccola pizza di spinaci e una pizza casereccia.
Avevamo spazzolato tutto quando mia cugina e la sua amica erano arrivate.
Mia nonna tutta tranquilla propose nell'ordine: un piatto di pasta,una focaccia da impastare al momento,una fettina di carne in padella con contorno
Ah e lei stessa si scusò di non avere molti ingredienti in casa perché non era giorno di spesa
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valentina-lauricella · 11 months
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Recensione casereccia per non sapere né leggere né scrivere
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tempi-dispari · 1 year
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Non chiamiamolo più underground
E forse uno dei problemi del mancato decollo della musica indipendente nostrana è proprio questo. Lo abbiamo già detto cosa significa underground. O, almeno, cosa dovrebbe voler dire. Meglio ancora, la valenza che ha nella maggior parte del resto del mondo. Mi spiego. In molto altri paesi le band ‘emergenti’, virgolette d’obbligo, non sono considerate tali. Vengono semplicemente annoverate nel panorama musicale generale. Questo ha una conseguenza rilevante sul come questi gruppi sono percepiti, in patria e fuori. Facendo parte di un vasto mondo, se meritevoli, riescono anche a conquistare le copertine delle riviste di settore.
Sfogliando i corrispettivi italiani degli ultimi 40nni rarissimamente mi è capitato di vedere la stessa cosa. Anzi. Tra quelle pagine il panorama italiano è sempre stato considerato come ‘minore’. I gruppi sono spesso stati visti come amatoriali. Lo spazio che occupavano, sempre molto risicato, tante volte era in bianco e nero, se non su carta riciclata. Una comunicazione chiara. Oggi capita la stessa cosa. In moltissimi siti a tema le band nostrane sono messe in uno spazio a parte. Tante volte il settore in cui vengono infilate è etichettato come ‘demo’ oppure ‘autoproduzioni’.
Già questa terminologia penalizza i dischi e gli artisti considerati. Perché i prodotti italiani non sono mai all’altezza? Perché non devono essere portati sugli scudi come esempio di ottima musica? Eppure questo accade con i corrispettivi stranieri. Quelle che oggi sono band mainstream inizialmente erano underground. Come è ovvio che sia. Il punto è che anche in quel iniziale frangente della carriera sono state considerate nuove sensazioni, eccezioni. Ricordo quando uscì la primissima intervista a Slash. I Guns ‘n Roses non avevano ancora pubblicato Appetite for destruction. All’epoca girava, in Italia quasi introvabile, il loro primissimo disco. Un live di quattro pezzi che poi è stato ripreso come seconda parte del fortunatissimo Lies. Live like suicide era il titolo.
Ebbene, fin da quel momento la band fu esaltata come fautrice di un nuovo stile, una ventata di novità per il panorama. Vero, verissimo. Ma era una band emergente. Perché lo stesso trattamento non è mai stato riservato a band italiane? Eppure di gruppi meritevoli ce n’erano a bizzeffe. Per quale motivo i loro dischi sono stati considerati di minor valore, sempre derivativi? Abbiamo sempre aspettato il riscontro estero per poi poter dire che un gruppo è valido. È successo con tutti i nomi che sono riusciti ad emergere. Di contraltare le stesse band sono state etichettate, dai seguaci del movimento, come commerciali, vendute, traditrici.
Invece di utilizzare quelle porte aperte verso un mercato più ampio che potrebbe valorizzare tutta la buona musica, c’è stata una chiusura. Eppure, credo, è quello che vorrebbero molti gruppi, vedere riconosciuto il proprio lavoro. Una volta il finire sulle copertine delle riviste era importante, fondamentale. Erano il solo modo per essere ‘visti’. C’era anche il problema della distribuzione. Aveva certo più possibilità di essere conosciuto fuori confine chi poteva distribuire i dischi in altri paesi. Molti hanno tentato la via diretta, organizzare tour faticosi, dispendiosi quanto alla fine inutili, oltre oceano.
Oggi tutto questo non vale più. Oggi c’è internet, youtube, spotify, i social. Insomma, tutte le possibilità per crescere. Perché, allora, gli unici che ancora si ostinano a schiacciare la qualità della musica prodotta in Italia sono proprio quelli che la dovrebbero esaltare? In moltissime recensioni si legge di quanto il prodotto sia si buono, il gruppo bravo, però la produzione resta casereccia, approssimativa. Mi riferisco ad una band in particolare che sulle nostre pagine è stata recensita in un modo. Su altri siti in un altro. Pur riconoscendo la validità della proposta, la registrazione lascia a desiderare.
Quando non è assolutamente vero. Qual è il motivo che spinge a cercare più gli aspetti che non vanno in un disco italiano rispetto a quelle valide? Sono quasi certo che se la band in questione fosse venuta da desertolandia la recensione sarebbe stata differente. Il motivo? Non c’è. Se stiamo a ben vedere, moltissime band che noi consideriamo ‘arrivate’ non sono molto dissimili da gruppi nuovi nostrani. Stiamo parlando in ogni caso di un contesto di nicchia. La sola giustificazione è che sono straniere.
È il motivo per cui in Italia ci sono più fans di Marylin Manson che dei DeathSS. I nostri hanno iniziato a fare quello che ha combinato il reverendo molto tempo prima. Ma nel paese sbagliato. E non per una questione culturale. Semplicemente perché i pesaresi non sono mai stati considerati a modo. Sono diventati un mito un riferimento nell’underground. Solo nell’underground. Soltanto ultimamente stanno avendo riscontri maggiori. Grazie al supporto di band straniere. Invece dovrebbe essere al contrario, considerata la carriera. Eppure questo vizio non si ferma.
Una nota emittente radiofonica, di recente costituzione che porta il nome della canzone di un cantautore italiano, ha deciso di non programmare musica italiana. Scelta che non può essere messa in discussione. Almeno fino a quando si tratta di pop o trap o artisti spudoratamente commerciali. Discutibile invece quando trasmettono band al primo disco provenienti da altri paesi che nulla hanno da insegnare alle nostre. La si può contestare nel momento in cui intervistano i Maneskin. Non per la band in sé, ma perché allora non è vero che non vogliono musica italiana. Musica italiana no tranne se ha riscontri.
Mentre band straniere si anche se riscontri ancora non ne hanno. Per tutto questo forse non dovremmo più parlare di underground ma semplicemente di rock, metal, indie italiano. Autodefinirci underground, in Italia, è controproducente. Ci si autoghettizza. È un po’ come l’inserimento delle quote rosa in politica. Non hanno aiutato a portare più donne nel campo. Hanno solo evidenziato un intero genere come minoranza. Una scelta decisamente discriminante. E discriminante è l’atteggiamento di molta stampa specializzata nostrana. Per andare contro tutto questo TD fa quello che fa.
Esattamente per questo dedico le copertine a band che lo meritano. E lo meritano perché i lettori lo dicono. Non è una scelta calata dall’alto. Si tratta di una decisione condivisa. Questo è underground. Forse è il solo significato valido in Italia, di underground. Condivisione, collaborazione, unione. Ed è per questo che non ci si ferma. Anzi. Si cercano sempre nuovi modi per promuovere gli artisti del nostro mondo. Questo è il motivo per cui dico che dobbiamo aprirci. Certo, è una battaglia lunga e faticosa, ma necessaria. È un’ingiustizia, un sopruso che stampa specializzata stronchi sul nascere ottima musica.
Bisogna anche ammettere le mancanze dei gruppi. Molti comunicano in modo errato e approssimativo. Ma ne abbiamo già parlato. Che si possa uscire da questo circolo vizioso è dimostrato da molti gruppi. Uno su tutti i Signs Preyer che stanno ottenendo ottimi riscontri fuori confine. Sono riusciti a ‘battere’ la concorrenza straniera con un prodotto di qualità. Un prodotto non molto dissimile da moltissimi altri. Ergo, la strada c’è. Lastricata di battaglie, lotte a suon di comunicazione e diffusione. Tuttavia uno scontro vincibile. Basta andare tutti nella stessa direzione, credere tutti nello stesso potere del cambiamento. Quindi, underground si, ma fino ad un certo punto.
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velocemapiano · 1 year
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🔪 Un giallo ribaltato. 👉🏻 #comeucciderelatuafamiglia Grace ha ventotto anni e ha ucciso sei membri della sua famiglia paterna. Il problema? È stata mandata in galera per l’unico omicidio che non ha commesso. Ma torniamo da capo. Grace è una figlia illegittima, il padre ha sedotto la madre di Grace e poi l’ha abbonata quando ha saputo della gravidanza. Lui è un Artemis, famiglia facoltosa ma non proprio brava gente. Quando i genitori di lui hanno scoperto della gravidanza, l’hanno convinto a non dare nemmeno un soldo a quella ragazza. Lui all’epoca era già sposato con una famiglia. Insomma la madre di Grace la cresce da sola, tra mille sacrifici e muore prematuramente. Il padre di Grace le ha voltato le spalle anche quando gli ha detto della malattia. In breve: Grace vuole vendicare la madre uccidendo la sua famiglia paterna. Il piano scatta quando a ventiquattro anni lei va a Marbella in “vacanza” e si imbatte “per caso” nei nonni. 👍🏻 Grace progetta questi omicidi da quando aveva tredici anni però alcuni dettagli li improvvisa strada facendo. Ha molta fortuna, diciamo. 👍🏻 Questo libro riesce a farti godere per via della sua giustizia casereccia, homemade. Non vi è mai capitato di voler dare una lezione a qualche str*#*# che vi ha incasinato la vita? È proprio quello che Grace ha fatto, ha sistemato i conti in sospeso della madre. 👎🏻 Ho iniziato ad apprezzare meno Grace quando ha preso di mira dei componenti della famiglia Artemis che non erano affatto cattive persone. 👍🏻 La narrazione si sposta dal presente al passato. Inizia quando Grace è in prigione e va a ritroso raccontando gli eventi che l’hanno portata lì. Poi però va anche avanti, narrando il dopo. 👍🏻 Non si può dire che Grace non sia ingegnosa, per ogni sua vittima mette in atto un piano diverso. 👍🏻 Un libro in cui il protagonista è l’antagonista e se la prende con altri cattivi. 👎🏻 Il finale mi ha fatto venire una rabbia 😡 ❓Vi potrebbe piacere un libro pieno di cattivi? O tifate sempre per il buono? #librinovità #libri2023 #librigennaio2023 #antrodilibri #bibliophilelegentibus #amicandito #ilclubdeilettorifelici #storiebookitissime #thebookclubpost https://www.instagram.com/p/CnmCmrnq3cz/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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samdelpapa · 1 year
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...... L'uomo per la stragrande maggioranza della sua esistenza sulla terra per dormire si rifugiava in una caverna e quando era buio come luce aveva un fuoco acceso. Per provare a spiegare ai miei neuroni che ad una certa ora bisogna spegnersi e dormire ho provato a fare, in maniera casereccia, qualcosa che somigli ad un fuoco acceso. Ho colorato un coprilampada di vetro di rosso e giallo e vi ho messo una lampadina molto debole. L'ho messo sul pavimento in basso proprio come un fuoco acceso perché la luce e le ombre dal basso verso l'alto proiettate sulle pareti indicano ai neuroni ancor di più che è notte, al contrario della luce dall'alto che è quella solare ed indica al corpo che è giorno. I risultati su di me son stati molto buoni. Dormo di più e più profondamente. Copia https://www.instagram.com/p/CmboChXtldc/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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giardinoweb · 2 years
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A settembre maturano anche i fichi, oggi ti do un consiglio, provali con la focaccia e prosciutto....BUONISSIMI!
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viaggiaescopri · 2 years
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Varca questa porta e preparati per un’esperienza di gusto multisensoriale! All’@osteriadidozza l’ambiente è familiare, la cucina casereccia e saporita. Insomma una cucina regionale dell’Emilia Romagna da non perdere. Se visiti il borgo di Dozza fai una tappa qui e non te ne pentirai. L’atmosfera è accogliente, allietata dalle musiche irlandesi (perché qui c’è un legame particolare) e impreziosita da opere artistiche ospitate durante le serate. Alza il calice e brinda, perché dopo una visita nel borgo una tappa qui è un toccasana. Inoltre il locale è pet friendly e propone alcune pietanze imperdibili. Esempio? Lo squacquerone dolce come dessert… buonissimo! Nelle mie stories in evidenza trovi cosa vedere a Dozza, questo è il mio consiglio gastronomico. Tu sei mai stato in questa zona dell’Emilia Romagna? Conoscevi questa osteria? . . . #AD . . #Dozza #BloginBO #EmiliaRomagna #inemiliaromagna #bolognawelcome #visitdozza #viaggiaescopri #sphimmstrip #lelelatta #gaytravel #food #foodporn #beautifuldestinations #bestvacations #placetogo (at Osteria di Dozza) https://www.instagram.com/p/CfWtRqrrfbA/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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unsognonelsogno · 2 years
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27 Maggio 2022
Due case di Maltignano di rimpetto.
Una dall'altra parte della strada, zona certosa.
Un mistero che dovevo risolvere.
Una bara ed una tomba in un giardino che per qualche motivo si è come liquefatta ed è stata sposata.
Mi trovo in questa casa dal lato sinistro della strada. Arrivo con una grande auto rossa, come una grande jeep, che stavo guidando dal precedente sogno con Simone sopra. Con lui stavo scappando da non ricordo cosa, ma ricordo che ad un tratto vengo chiamata per investigare questa cosa.
Arrivo. Il tempo è uggioso ed umido. Scuro come quando l'alba deve ancora arrivare, quasi giorno. Sono due piccolissime case confinanti, quadrate, di un solo piano, vecchie. Le finestre piccole in proporzione. Nella casa di sinistra addirittura la luce è accesa e volevo suonare, perché dovevo parlare con chi c'era dentro, quasi dovessi comunicargli qualcosa. Queste case e questo ambiente io ce l'ho fotografati in testa, potrei descriverli e disegnarli alla perfezione. Per qualche motivo so che la casa a sinistra, nonostante le luci, è vuota.
Dal piccolissimo cortiletto davanti a questa casa mi sposto a quello di destra, scendendo due, tre scalini. Qui, circondato da una vecchia siepe secca, a terra c'è una grossa umida macchia marrone, vagamente rettangolare, con diversi segni di quasi pulizia, come delle strisce, come quando pulisci qualcosa con una scopa o uno straccio. Era una tomba in giardino comunque. C'era anche forse una lapide.
Ma il mistero si infittisce perché inizia la caccia ad una persona. Qualcuno ci dice che quella casa è la vecchia dimora di questa famiglia con questo signore che si è trasferita dall'altro lato della strada in una casa più grande. Ci giriamo ed è vero. Lì dentro ci sono persone, ma la casa ha quest'aria... maledetta. E noi sappiamo che il killer, perché ormai di un killer si trattava, era lì. La sua descrizione era letteralmente, quasi parafrasando il sogno, quella di un uomo silenzioso, misterioso, quasi poetico nella sua austerità, un vecchio conte. O una cosa del genere.
Attraversiamo ed entriamo.
Succedono tantissime cose, vengono delle date (qualcosa con il 1800, come... 1890? Non so, credo fosse la data della tomba). Diventa uno studio familiare. Quest'uomo era vestito come un nobile del 1800 circa, affascinante, un sottile fiocco nero al collo su una camicia bianca ed abito nero, cappello, ricordo benissimo il suo viso e la sua aura.
Ci presentiamo con una scusa per entrare in casa e poi ci diviamo per indagare. Arriviamo in questa stanza con delle bacinelle coperte, "sterile" ma sporca, come un'antica sala operatoria casereccia. Piena di barattoli di vernice anche. Non riusciamo a capire, ma come ci abbassiamo vediamo delle ciotole sotto ai ripiani di acciaio. Le tiriamo fuori. Ci sono 4 costole. Diciamo che sono subito le sue. Ma non facciamo in tempo a scappare che come ci giriamo c'è lui alla porta.
Da qui il sogno si snatura. Prende una piega... familiare? Scopriamo che lui è Massimo, il fratello di nostra zia. E che la sua consorte è la sua ex moglie, ma diversa. Completamente ringiovanita, cambiata. Dopo un dialogo capiamo che lei in realtà è la testa. Capiamo anche che la famiglia incriminata con illeciti che vive lì è una parte del nostro ramo familiare che non sapevamo fosse connesso a noi.
Sono certa ci fossero altre rivelazioni. Delle frasi clou, delle parentele, delle date. Non le riesco a ricordare. Le ricordavo appena sveglia ma non più. Mi sono proprio svegliata pensando "assurdo, lo devo dire a mia madre", e invece..
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topaliment · 2 years
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Pasta Casereccia con pomodoro e ricotta . Gourmet di semplicità . #topaliment #foodtopaliment #pastatopaliment #gourmetopaliment #pasta #pastacasereccia #casereccia #pomodoro #ricotta #semplicità #gourmetparadise #makaron #macarrão #pastas #パスタ https://www.instagram.com/p/CfFJBl3rd2G/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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chef-graziu · 4 years
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Bona Die a tottusu #foodaddict #faire #food52 #casereccia #castagne #maroni #caminetto #focolare #home #campidanese https://www.instagram.com/p/B5UUg3kIpJc/?igshid=yexok9r2qawj
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dennyscarano · 3 years
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pizzettauniversale · 3 years
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au mi sono messa a dieta alla fine, ho paura di non dimagrire come credo e come vorrei e di fallire anche su questo
Ma ti sei messa a dieta come? Ti segue unə profesionistə o una dieta così casereccia. Le diete non si fanno a cazzo di cane, soprattutto una persona come te che onestamente non mi pare tanto stabile da poter affrontare una dieta da sola senza una figura dietro.
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vecchiorovere-blog · 3 years
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L'agriturismo offre quasi sempre l'occasione di riscoprire, anche se solo per poche ore,   antiche tradizioni ormai quasi dimenticate: lezioni di cucina casereccia,   escursioni a piedi o a cavallo immersi nella natura. Questo quì da noi in Umbria...
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bluestransfer · 4 years
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Fatte a mano, su piani di legno - i tavolieri -spesso tramandati di generazione in generazione, impastate con acqua e farina, piegate con un colpo secco e condite con il sapore della tradizione. Sono le orecchiette, pasta fresca simbolo della Puglia e delle domeniche pugliesi, quando mamme e nonne ne preparano chili per il pranzo di famiglia, e ognuna di loro ha i suoi segreti, accorgimenti e regole.
Il loro nome  deriva dalla somiglianza di questa pasta con delle piccole orecchie ma, in base al modo in cui si realizzano, possono assumere nomi diversi.
Gli strascinati sono, ad esempio, una versione più casereccia e meno elaborata delle orecchiette, si preparano servendosi semplicemente del coltello per trascinarle e non vengono rigirate.
Passeggiando per le vie antiche del Centro Storico di Bari è possibile imbattersi in donne intente a preparare le tradizionali strascinate o piccole orecchiette, perfettamente uguali, fatte a mano, sull’uscio delle loro case munite di tavolieri, mattarelli e tanta voglia di fare.
Il sapore e la preziosità di questa pasta speciale è indescrivibile: assaporate le orecchiette con il ragù di carne, il ragù di braciole, o con le cime di rapa. Avrete  assaggiato l’eccellenza e il gusto della Puglia più autentica.
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