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#domenica pomeriggio qualsiasi
catsloverword · 3 months
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Il tempo rallenta quando hai raggiunto la consapevolezza che nulla puoi fare se non attendere, aspettare ciò che non dipende da una tua volontà o un tuo desiderio.
E ti accorgi che sì, non sei più avvezza al tempo dell'attesa e che frustrante diventa non poter avere "tutto e subito" al quale ti sei abituata.
Ricordo più di 25 anni fa, quando, ai tempi studentessa universitaria, vissuta nella periferia di un Paese di provincia, catapultata in una grande città come Milano, mi guardavo attorno stupita dalla fretta e dalla frenesia che lì aveva la gente. Non capivo perché correre nei sotterranei della Metro, per prendere al volo la prima corsa, quando, da lì a pochi minuti, mi ripetevo, sarebbe passato un altro treno. Ecco, vorrei tornare a quella quiete, quella calma che albergava in me. Oggi non è più possibile, tutto corre, tutto è frenesia.
Eppure, arriva il giorno in cui ti accorgi che in fondo il tempo è tutto ciò che hai e che a volte, l'attesa, non è sprecarlo. A volte è necessario fermarsi, ritrovarsi e ripartire. E in quel ritrovarsi, alberga un senso di pace che tanto ti affannavi a cercare.
Lì, nel tempo dell'attesa, nel tempo dell'ozio, attraverso il gioco dell'introspezione, raggiungi la serenità perduta e, d'incanto, ritrovi le forze e le risorse per riprendere il tuo viaggio: un nuovo viaggio, nuove strade, nuovi orizzonti, nuova Te.
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perpassareiltempo · 3 months
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Io ti voglio adesso, subito, sul momento, immediatamente, in questo istante, senza indugio, senza ritardo. Oggi e domani e posdomani, domenica, lunedì e martedì, all’alba, al pomeriggio o di sera, a qualsiasi ora, nel letto più vicino, letto di kapoc, di paglia, di terra, di sabbia, sul legno del barcone, in riva al mare, in qualunque luogo dove si possa venir meno uno nelle braccia dell’altro. Anche se dopo dovrò maledettamente soffrire, anche così ti voglio e ti avrò.
Jorge Amado
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crazy-so-na-sega · 2 months
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Uno dei motivi principali per cui l'autoimmolazione di Aaron Bushnell sta avendo un impatto così sconvolgente sulla nostra società è perché si tratta dell'atto di sincerità più profondo a cui ognuno di noi abbia mai assistito. In questa civiltà fraudolenta dove tutto è falso e stupido, non siamo abituati a tanta sincerità. Siamo abituati a un'insulsa cultura mainstream fabbricata a New York e Los Angeles, a celebrità svampite che non parlano mai di nulla di reale, ad attivismo autoesaltante su Instagram, a fazioni politiche sintetiche progettate per radunare il malcontento populista nel sostegno alla politica dello status quo, a merdose "I" ascolta, sono con te [ma in realtà non farò nulla]” atteggiamenti, propaganda infinita e diversione dai mass media e dai suoi equivalenti online che sono potenziati algoritmicamente dai plutocrati tecnologici della Silicon Valley, e una distopia controllata dalla mente dove quasi tutti sonnambuli attraversano la vita in una nebbia indotta dalla psicoterapia. Questo è il tipo di esperienza che siamo stati condizionati ad aspettarci qui, all’ombra dell’impero occidentale. E poi, dal nulla, arriva un ragazzo dell'Air Force e fa qualcosa di reale. Qualcosa di autentico e sincero come qualsiasi cosa potrebbe essere, con le intenzioni più nobili. Ha trasmesso in live streaming se stesso dandosi fuoco e bruciando vivo per attirare l'attenzione della gente su quanto siano effettivamente orribili le atrocità sostenute dagli Stati Uniti a Gaza. Sapendo benissimo quanto sarebbe stato doloroso. Non si è tirato indietro. Non è andato a casa a riempirsi la faccia di snack e pettegolezzi nella chat di gruppo per vedere quali tipi di evasione insensata sono disponibili su Netflix o Pornhub. Ha acceso la fiamma. Non c'è niente nella nostra società che possa prepararci a quel tipo di sincerità. Quel tipo di altruismo. Quel tipo di purezza di intenzioni. Ci blocca di colpo, come se il tessuto del nostro mondo fosse stato fatto a pezzi. E, in un certo senso, lo ha fatto.. È stato un atto fin troppo sincero, commesso nella città meno sincera del pianeta. Ma ancora più importante, questo sta scuotendo le cose nella società tradizionale e non solo all’interno della folla filo-palestinese. Un membro dell’esercito americano si dà fuoco mentre grida “Palestina libera” è assolutamente devastante per gli interessi informativi di Israele e degli Stati Uniti, perché scuote le persone come nessun’altra cosa potrebbe mai fare. In tutta la nostra finta distopia plastica le persone stanno ora aprendo gli occhi, dicendo “Aspetta, eh? Quell'uomo cosa ha fatto? Perché? Pensavo che niente contasse tranne il mio conforto, i miei sentimenti e la mia piccola cerchia di persone a cui tengo? Il mio Paese è complice di cosa succederà adesso? È possibile che mi sia sfuggito qualcosa di importante?" Con il suo profondo atto di sincerità, Aaron Bushnell ha esteso al mondo un invito a un modo molto diverso di vedere la vita. Un invito a squarciare il velo della superficialità e del narcisismo verso un'autenticità radicale e una profonda compassione per i nostri simili. A una nostra profonda sincerità, con la quale possiamo scuotere il mondo nel nostro modo unico. All'una del pomeriggio del 25 febbraio, Aaron Bushnell ha acceso più di un tipo di fuoco. Un fuoco che ci spinge ad agire. Un fuoco che illumina la strada. Un fuoco che ci ispira. . Un fuoco che ci mostra un altro modo di essere. Un fuoco che ci mostri un mondo migliore è possibile. Non dimenticheremo il suo messaggio. Non potremmo se ci provassimo. con cui possiamo scuotere il mondo nel nostro modo unico. All'una del pomeriggio del 25 febbraio, Aaron Bushnell ha acceso più di un tipo di fuoco. Un fuoco che ci spinge ad agire. Un fuoco che illumina la strada. Un fuoco che ci ispira. Un fuoco che ci mostra un altro modo di essere. Un fuoco che ci mostri un mondo migliore è possibile. Non dimenticheremo il suo messaggio. Non potremmo se ci provassimo.
-Caitlin Johnstone
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donaruz · 2 years
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2 LUGLIO 1939 nasceva ALEXANDROS PANAGULIS
Sono trascorsi 46 anni dall’assassinio di Αλέξανδρος Παναγούλης.
Alekos ha rappresentato nella mia vita qualcosa di fondamentale, un esempio di straordinaria dignità.
Il suo ricordo di combattente della libertà è indelebile: le sue idee vivono. Non arrendersi mai. Non durante gli interrogatori, le torture, i processi farsa, la prigionia; ma neanche dopo, dinanzi all’indifferenza, ai compromessi, alla cattiva politica.
Mai un passo indietro.
Panagulis è stato assassinato la notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 1976. Il governo ellenico dell'epoca alle dipendenze come l'attuale dello zio Sam, fece passare il delitto per un incidente.
Nel libro Intervista con la storia, Oriana Fallaci gli chiede: «“Alekos, cosa significa essere un uomo?”- E lui risponde: “Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell'umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un'ancora. Significa lottare. E vincere. Guarda, più o meno quel che dice Kipling in quella poesia intitolata Se”.».
Il 5 maggio del 1976 si celebrarono ad Atene i funerali di Alekos. E' stata la più grande manifestazione popolare greca.
Αλέκος è stato un rivoluzionario e poeta greco, considerato un eroe nazionale della Grecia moderna.
A causa del suo fallito attentato contro il dittatore Georgios Papadopoulos, sostenuto dalla Central Intelligence Agency e dal dipartimento di Stato USA, venne perseguitato, torturato e imprigionato a lungo, fino alla sua liberazione dopo una mobilitazione internazionale. È protagonista del libro Un uomo della Fallaci. Della giornalista e scrittrice fiorentina, comunque, non ho apprezzato la sue deriva finale contro l'Islam. In ogni caso, questo romanzo ispirato da una storia vera, è mirabile.
di Oriana Fallaci
… Alle due del pomeriggio erano cinquecentomila, alle tre un milione, alle quattro un milione e mezzo, alle cinque non si contavano più. Non venivano soltanto dalla città, da Atene. Venivano anche da lontano, dalle campagne dell’Attica e dell’Epiro, dalle isole dell’Egeo, dai villaggi del Peloponneso, della Macedonia, della Tessaglia: coi treni, coi battelli, con gli autobus, creature con due braccia e due gambe e un pensiero proprio prima che la piovra li inghiottisse, contadini e pescatori con l’abito della domenica, operai con la tuta, donne coi bambini, studenti. Il popolo insomma. Quel popolo che fino a ieri t’aveva scansato, lasciato solo come un cane scomodo, ignorandoti quando dicevi non lasciatevi intruppare dai dogmi, dalle uniformi, dalle dottrine, non lasciatevi turlupinare da chi vi comanda, da chi vi promette, da chi vi spaventa, da chi vuole sostituire un padrone con un nuovo padrone, non siate gregge perdio, non riparatevi sotto l’ombrello delle colpe altrui, lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere. Ora ti ascoltavano che eri morto… andai alla ricerca della tua fiaba. La solita fiaba dell’eroe che si batte da solo, preso a calci, vilipeso, incompreso. La solita storia dell’uomo che rifiuta di piegarsi alle chiese, alle paure, alle mode, agli schemi ideologici, ai principi assoluti da qualsiasi parte essi vengano, di qualsiasi colore si vestano, e predica la libertà. La solita tragedia dell’individuo che non si adegua, che non si rassegna, che pensa con la propria testa, e per questo muore ucciso da tutti…
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camera209diariel · 1 year
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D mi ha appena chiamato e mi ha detto che oggi pomeriggio non verrà per il giretto in moto perché è tornato tardi dalla serata , poi c'è leggermente nuvoloso e non vuole prendersi l'acqua di nuovo. Quindi pranza con gli amici e poi faranno un giro loro.
Non ho motivo , ma sento gli occhi gonfiarsi come quando ti viene da piangere e gli occhi si fanno lucidi . Mi viene da piangere per qualsiasi cosa inutile , preciclo di merda.
Ho già la morte addosso pensando che butterò un altro giorno di ferie ( aka oggi, come ieri e come domenica ) probabilmente a fare niente o a letto guardando the Witcher , che ormai ho quasi terminato. E domani si torna al lavoro.
Che schifo
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seminostorie · 21 days
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Luna
“Hey, Luna, ma qui parlano di te! Ascolta…”
Luna e Maria si sono incontrate per caso. Una domenica di giugno, più o meno intorno alle sette, Maria si recò al parco per fare una passeggiata: fu allora che sentì quel miagolio gentile provenire da sotto una siepe. Si avvicinò e una palletta nera le venne incontro con la codina all'insù. Come nei migliori video di Instagram, Maria pensò: “Cat distribution system finally chose me!” E andò proprio così. Portò a casa il micino, gli fece un bagnetto e gli diede un po’ di carne in scatola (ovviamente, non aveva in casa tutto l’occorrente per occuparsi di un gatto!). Poi, prima di portarlo dal veterinario, lo guardò con attenzione e si accorse che era una bellissima femminuccia. “Ti chiamerò Luna!” Scelse quel nome perché la gattina non era totalmente nera, ma aveva un curiosa macchia bianca sul petto, che ricordava proprio una mezza luna. Erano passati sette/otto mesi, quel pomeriggio pioveva a dirotto. Maria stava studiando per un progetto del dottorato in storia, mentre Luna poltriva tranquilla sul divano. In un libro sugli usi e i costumi medievali, Maria lesse del destino riservato ai gatti neri. “Hey, Luna, ma qui parlano di te! Ascolta: nel medioevo, i gatti neri erano associati al diavolo e, spesso, nascere gatto nero significava andare incontro alla morte. Tuttavia, bastava anche solo una macchia di un qualsiasi altro colore per risparmiargli la vita. Curioso è il caso dei gatti neri con una macchia bianca sul petto. Quella macchia, infatti, prendeva il nome di “macchina della Madonna”, perché si credeva che fossero stati benedetti, e quindi salvati, dalla Madre di Dio.” La guardò: “Lo sapevi?” - chiese. “Miau!”- rispose Luna, ribaltandosi sul divano.   
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lacurvyaudace · 1 month
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Scooter Boy
Era una noiosa domenica, di quelle uggiose dove l'idea di andare al solito centro commerciale a farsi un giro ci dava la nausea.
Decidemmo così di dare una possibilità ad un singolo invitandolo a prendere un caffè nel centro della nostra città, se poi ci avesse fatto una buona impressione saremmo andati da noi a "giocare".
Lui rispose positivamente al nostro invito dicendoci che anche se non fosse riuscito ad avere la macchina sarebbe venuto in scooter. Ora, la cosa non sarebbe stata così assurda se questa persona fosse stata relativamente vicino casa, ma il ragazzo in questione si sarebbe dovuto fare 70km... Inoltre il meteo dava acquazzoni nel pomeriggio...
Questo ci fece immediatamente pensare che pur di infilarlo avrebbe fatto qualsiasi cosa e che quindi non era di certo ciò che cercavamo noi...
Per mesi continuò a scriverci nella speranza di farci cambiare idea.
Ma il disperato in motorino non lo incontrammo mai!
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personal-reporter · 7 months
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La via dei Berici 2023
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Tutto è pronto per la nuova edizione di La via dei Berici – Ride in Vicenza, l’evento dedicato agli amanti della bicicletta, previsto a Vicenza dal 29 settembre al 1 ottobre, per  unire sport, solidarietà, mobilità sostenibile e conoscenza del territorio, oltre a raccontare come la bike experience possa promuovere la cultura, il paesaggio e l’enogastronomia di un luogo. Non mancherà la corsa per la beneficenza, grazie alla collaborazione stretta con Fondazione San Bortolo Onlus a cui andranno i proventi delle iscrizioni alle gare. A capo dell’organizzazione c’è un team che lavora da più di un anno, composto da Angelo Furlan, Andrea Cazzola, Federico Casalini, Moreno Mora e Filippo Pozzato. Valorizzazione del territorio e sensibilizzazione dell’importanza di fare sport per i giovani sono gli obiettivi principali dell’evento, con un’attenzione particolare alla solidarietà, dato che con l’iscrizione ogni partecipante donerà € 5 alla Fondazione che aiuta gli ospedali della provincia di Vicenza e i loro malati. Il cuore della manifestazione sarà il Village, situato lungo le mura storiche di Viale Mazzini, con l’area bike lounge, gli stand espositivi, l’area bimbi, la Lucky Brews Beer Garden,  e il punto da cui partiranno le pedalate. L’evento della prima giornata, venerdì 29 settembre, sarà la celebre Danza sui pedali, in cui 20 personaggi pedaleranno su bici stazionaria, al seguito di Angelo Furlan e  la diretta online potrà essere seguita da tutti gli appassionati e le donazioni che verranno raccolte verrà devoluto in beneficenza. Dalle 21.45 ci sarà  un energico Dj set di apertura dell’evento. Molto ricco di appuntamenti sarà sabato 30 settembre: dove si svolgerà al mattino La via dei Berici Gravel, un’avventura non competitiva alla scoperta dei Colli Berici, a cui sarà possibile partecipare con qualsiasi tipo di bici su tre percorsi, corto (62 km), medio (90 km) e lungo (140 km), con partenza alla francese o emozionale alle 8.30. Il pomeriggio proseguirà con La via dei Berici Short Track,  dedicata ai giovanissimi, tra escursioni e la possibilità di degustare prodotti tipici a km zero o fare attività in famiglia con i laboratori di Coldiretti. All’ora dell’aperitivo ci sarà un dj set al LuckyBrews garden e dopo cena alla bike lounge si terranno le premiazioni del contest Berici Climbs seguite da cabaret dal vivo di Jani alla scoperta delle tradizioni e della cultura vicentina. Domenica 1 ottobre  inizierà con La via dei Berici, un percorso MTB di 55km, disegnato dai campioni Nicholas Pettina e Domenico Valerio, vicentini doc e profondi conoscitori del territorio dove i volontari  per l’occasione hanno dimostrato un forte attaccamento al territorio mettendo in sicurezza e ripulendo 50 km di sentieri nei Colli Berici. Nel corso della giornata ci saranno test bike e premiazioni delle gare, escursioni e attività per bambini e famiglie e alle 18 presso la Bike Lounge si terrà la festa finale con la partecipazione dei Velvet, cover band degli U2, il cui frontman ha cantato con Bono. Una particolare attenzione sarà rivolta all’enogastronomia del territorio, con il coinvolgimento dei locali berici ed eccezionali pietanze offerte ai ristori e al village di Viale Mazzini la presenza di Coldiretti tra attività e prodotti tipici del territorio. Read the full article
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lamilanomagazine · 11 months
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Lecco: Festa del lago e della montagna, ospitate le città gemelle
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Lecco: Festa del lago e della montagna, ospitate le città gemelle. In occasione dell'annuale Festa del lago e della montagna, in programma sabato 24 e domenica 25 giugno, e dell'anniversario numero 50 del gemellaggio con la città di Mâcon, Lecco e il suo Comitato Gemellaggi ospiteranno in città i rappresentanti delle municipalità gemelle. Così l'assessore alla Famiglia, giovani e comunicazione del Comune di Lecco Alessandra Durante: "Questo appuntamento rappresenta l'occasione per rinnovare le relazioni con le città gemellate e festeggiare il cinquantesimo anniversario con Macon. I gemellaggi rappresentano un importante valore aggiunto della nostra città, spesso ancora poco conosciuto. Per questo desidero invitare le scuole di qualsiasi ordine e grado, le associazioni sportive e culturali, i cori , gli oratori e le tante realtà aggregative lecchesi a valutare la possibilità di organizzare scambi e iniziative, sia fisiche sia virtuali, con le nostre città gemellate. Il confronto con altre culture, altre lingue, altre dinamiche rappresenta sempre un'occasione di crescita soprattutto per bambini e ragazzi e questi legami, ormai consolidati, ci permettono di affiancare agevolmente chi desidera partecipare attivamente e organizzare iniziative che coinvolgano diverse fasce della cittadinanza". Mâcon, Overijse, Igualada e Szombathely giungeranno a Lecco nel corso della mattinata di sabato e prenderanno parte a un convegno dedicato al confronto tra le esperienze e gli interventi delle diverse città in ambito di crescita e ambiente intitolato "In Europa per uno sviluppo sostenibile" in programma a partire dalle 16 in municipio. Introdurranno il momento il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il presidente del Comitato dei Gemellaggi di Lecco Piergiorgio Locatelli e la presidente di Silea Francesca Rota, mentre animeranno il confronto con le città gemellate l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecco Renata Zuffi, che interverrà sulla transizione ecologica a Lecco, il presidente di Acinque Energy Greenway Maurizio Crippa, che parlerà di teleriscaldamento a Lecco e del direttore generale di Silea Pietro Antonio D’Alema, che farà un affondo sullo sviluppo impiantistico e sui progetti di economia circolare in provincia di Lecco. In programma poi in serata una parata di auto storiche patrocinata dal Comune di Lecco che, a partire dalle 22:45, dal centro città raggiungerà la sede della società Canottieri di Lecco. Così il presidente del Comitato Gemellaggi di Lecco Piergiorgio Locatelli: “Il convegno sarà un prezioso momento di confronto tra esperienze diverse maturate oltre i confini nazionali, incentrato su temi, prospettive e progetti concreti, indirizzati al miglioramento delle condizioni di vita e dell’ambiente e rappresenta un incentivo a trovare nuove soluzioni e affrontare con maggiore consapevolezza e convinzione il tema dell’ambiente in tutte le sue forme. Fondamentale. inoltre, il valore di appartenenza alla grande famiglia europea che oggi, più che mai, sentiamo fortemente l’esigenza di riconfermare”. Domenica, dopo la santa messa officiata nella Basilica di San Nicolò, alle 11 al Palazzo delle Paure si terrà un momento ufficiale di ricevimento delle delegazioni e di consegna di una targa ricordo dei 50 anni di gemellaggio con Mâcon. Nel pomeriggio è prevista un'uscita in battello sul golfo di Lecco, mentre in serata, al temine della regata delle lucie promossa dal Gruppo Manzoniano Lucie per il trofeo Mondonico a partire dalle 20.30, sarà la volta del tradizionale spettacolo pirotecnico sul lago, realizzato grazie alla collaborazione con LTM. "Una sodalizio che dura da 50 anni, quello con la città di Mâcon, - prosegue il presidente - che siamo lieti di riconfermare in questa occasione e che ci ha regalato una lunga serie di scambi significativi in ambiti differenti, come quello della scuola, dello sport e della cultura". La domenica lecchese nel weekend della Festa del lago e della montagna offre, inoltre, giochi gonfiabili per i più piccoli, disponibili dalle 9 alle 20 presso il Monumento ai Caduti e la processione delle lucie a partire dalle 17.45, che culminerà alle 18 con la benedizione del lago presso la stata di San Nicolò. La Festa e la visita delle città gemellate offrirà infine anche un'occasione di confronto artistico: in programma un contest di pittura con artisti del territorio lecchese e di Mâcon, con la prosuzione di opere che saranno donate alla città di Lecco.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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loveint-diario · 1 year
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Capitolo 30 – In Copertina
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Erano gli ultimi anni del secolo scorso, era di domenica pomeriggio, mia sorella ed io ritornavamo a casa dopo essere state al cinema e ci fermammo a guardare un mucchio di libri ammassati sulle tavole di una bancarella. Eravamo adolescenti allora e vivevamo a Gela, dove oltre la biblioteca, c’era soltanto una cartoleria che su ordinazione ti permetteva di acquistare i libri richiesti, non avevamo una libreria dove poter girare e prendere un libro tra le mani, iniziare a leggerlo e scegliere tra classici e contemporanei, tra poesia e romanzi, tra i saggi. Imbattersi in una bancarella di libri era per noi quindi, una gioia simile a quella che avevamo da bambine, vedendone una di caramelle e zucchero filato.
Mia sorella comprò La critica della Ragion Pura di Kant ed io trovai  Psicopatologia della vita quotidiana di Freud. Qualche anno dopo ci saremmo ritrovate a Roma, lei a studiare Filosofia io Psicologia, con l’abitudine di conciliare cinema e libreria quando volevamo trascorrere una domenica tranquilla insieme.
Fu quel libro di Freud a farmi capire che da grande avrei voluto diventare una psicologa. Sapevo poche cose di me e mi conoscevo poco a diciotto anni, ma ero certa che qualunque cosa avessi fatto, se avessi amato farla non mi sarei mai stancata, né scoraggiata di fronte agli ostacoli che inevitabilmente s’incontrano quando s’inizia a realizzare il proprio progetto lavorativo. Entrare nel mondo del lavoro per me, non poteva significare principalmente entrare nel mercato, non mi chiedevo quanto volessi guadagnare, ma cosa potessi fare per sentirmi gratificata dal mio lavoro.
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Allora come oggi, considero il denaro nel suo valore strumentale, quello di servire a soddisfare le nostre necessità e dove eccede ad ampliare le nostre possibilità. Non so fare denaro, so guadagnarlo con la mia professionalità perché ho proprio scelto di stare al mondo, mettendomi a servizio dei miei simili con le mie competenze, le mie conoscenze e la mia umanità. Non riuscirei a vendere niente a nessuno e non m’interessa nemmeno imparare come si fa.
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Scrivere, disegnare e fotografare sono quello che faccio per nutrire la mia vita, sia abitando comodamente la mia solitudine sia potendone condividere il processo con altri. Quando ancora a Valencia provai la strada della fotografia, mi resi conto che non riuscivo a provare nessun piacere nel fotografare secondo un tema dettato da altri, anche se non mi era impossibile. Partecipai ad alcuni contest organizzati dalla scuola che avevo frequentato, una di queste volte la mia foto fu inserita in una mostra collettiva e fu anche acquistata. Il titolo della mostra era Ponte en Portada, che tradotto significa mettiti in copertina, i fotografi dovevano integrare loro stessi nella copertina di un qualsiasi stampato. Fu divertente, ma anche quando dovetti farlo per lavoro, mi accorsi che non mi sentivo a mio agio a dover fotografare secondo richiesta. Nella scrittura come nella fotografia, in ogni forma di espressione che scelgo ho bisogno di sentirmi libera, di sceglierne la misura, la forma, il contenuto, il materiale, ho bisogno di sapere di essere sola o al contrario di essere insieme a, ho bisogno di poter essere io a decidere se quello che ho scritto, disegnato, fotografato è qualcosa che vorrò mostrare oppure no. Potermi esprimere in libertà e con questa consapevolezza è il mio diritto ad essere lasciata in pace, il mio diritto a stare bene, il mio diritto di essere nelle condizioni di lavorare bene, amare bene, vivere felice. Non essere spiata, impedire che i dettagli della mia vita privata vengano usati da altri per le proprie pubblicazioni, non ha a che vedere soltanto con il furto di una proprietà intellettuale, ha principalmente a che vedere con l’inviolabilità della mia persona, con la salute che è il fondamento di tale inviolabilità e con la possibilità di percepirmi libera di realizzare il mio progetto di vita.
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Una volta riacquistato un adeguato benessere psicofisico, mi resi conto di non voler cambiare vita, che l’unico lavoro che davvero volessi fare era il mio, la psicologa e che dopo questa brusca interruzione, ero pronta a riprendere. Ero finalmente uscita dal burn-out.
Quando l’impiegato del Ministero dell’Istruzione di Valencia mi disse che per la validazione dei titoli professionali sarebbe passato almeno un altro anno, decisi che fosse arrivato il tempo di andare via. Ero rimasta ferma due anni e aspettarne un altro non avrebbe avuto senso, così tornai in Italia con l’intenzione di riprendere a lavorare, continuare a formarmi e approfondire il tema del trauma psichico.
Trascorsi l’estate del 2019 in Sicilia a casa di mia madre mentre pianificavo il mio prossimo futuro. Prima di lasciare Valencia avevo creato una serie fotografica genere collage, nella quale provavo a dare forma all’abuso che avevo vissuto, mettevo insieme in forma di immagini i temi che oggi tratto in questi capitoli. Usavo anche allora i libri, le loro copertine e i loro titoli, lasciando una traccia che mi ha permesso oggi di annodare i fili di qualcosa che a quel tempo era incomprensibile. Creai un account su Instagram che chiamai @passeggeridellinfinito dove postai la mia serie e qualche altra fotografia. Ancora non sapevo tutto quello che so oggi sulle piattaforme di social, pensavo che fosse una finestra dalla quale poter esprimere il mio punto di vista, denunciare quello che mi era accaduto e che consideravo oramai passato. Come ho avuto modo di scrivere già, non era così.
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Quell’estate fu molto difficile, finii al pronto soccorso per una colica renale, ricordo di aver provato un dolore fisico indicibile e di aver perso dieci giorni di mare. Mia madre ed io nei giorni precedenti il mio incidente di salute, discutemmo in maniera molto accesa mentre ci trovavamo a mare. Non avevo, come d’abitudine, nessun dispositivo con me, ma quando tornai a casa Instagram era di nuovo pieno di post su madri e figlie che litigano, su rapporti familiari disfunzionali, su testimonianze e quanto altro potesse riferirsi a quel particolare momento della mia vita privata, che ancora oggi ricordo con dispiacere.
Un paio di anni dopo scoprirò che Oloferne, in uno dei suoi interventi televisivi parlando dell’importanza della privacy e della tutela dei nostri dati personali, citando anche le rivelazioni di Snowden dice,
riporto a memoria ma penso mi scuserete se per amor di precisione non vado a ricercare il video e mi espongo ancora a quella vista,
“il furto dei nostri dati non ha a che fare con la privacy nel senso di qualcuno che ascolta mentre mia madre mi dice Stronzo…”
A settembre, tramite amazon.com avevo acquistato il libro di Snowden e quello di Greenvald, ma ho aspettato le vacanze di natale del 2019/20 per leggerli entrambi. Il video di Oloferne è di novembre 2019.
Non aveva mai nemmeno per un secondo smesso di spiarmi, di ascoltarmi, di guardarmi, di ripetermi, di pensarmi, ero diventata per lui il suo lavoro.
Roma 1 maggio 2023 h: 14.36 p. m.
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becomingthatgirl98 · 1 year
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Mi sono pesata, dopo una domenica passata ad ingurgitare qualsiasi cosa. Nutella soprattutto. A volontà.
63.3 kg
In realtà so che non sono reali. Ho una pancia gonfia ed enorme che sembro incinta.
Domani è lunedì, troverò il mio nuovo inizio.
Mi rilasserò. Andrò a correre nel pomeriggio come previsto. Andrò in pineta. L’unica cosa a fermarmi è questa stupida tosse. Non so, forse dovrei prendere un antibiotico. Il cortisone che sto prendendo non mi sembra stia facendo tutto questo effetto.
Perfetto , la dottoressa sta di pomeriggio. Domani pomeriggio allora andrò lì. E cercherò di capire come guarire insomma.
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chez-mimich · 2 years
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NU FESTIVAL 2022: SOFIA DONATO, ELISABETTA CONSONNI, MARIO MARIOTTI E JONAS MEKAS
Sopo gli echi ancora vivi dell’esibizione a Nòva dello ieratico Omar Spulyman con la sua originalissima disco-arabian-music, comincia alla domenica mattina la giornata finale del festival “Nu Arts and Community” con la performance singolare e suggestiva, di Elisabetta Consonni (coreografia) e Mario Mariotti (tromba), “Il secondo paradosso di Zenone”(che tutti ricorderanno dai tempi della scuola). Un astronauta e un trombettista, camminano (e suonano) con esasperante lentezza nel centro della città, tra passanti incuriositi e divertiti, come se esplorare e “sondare” il mondo fosse cosa ridicola. Mentre Elisabetta scruta da presso panchine, segnali stradali, muri, porte, la tromba di Massimo Mariotti si cimenta non solo con lo spazio-tempo, comune per un musicista, ma anche con lo spazio urbano fatto di barriere, passaggi, percorsi. La performance si conclude nel giardino del Museo Faraggiana dove ad aspettarli, per il secondo appuntamento della giornata, ci sono grandi pagine di Hayden, Chopin, Liszt, interpretati da una ultra-talentuosa diciassettenne bolognese, Sofia Donato che letteralmente incanta l’attento pubblico di Nu. Al pomeriggio presso Nòva è la volta di Jonas Mekas, “As I was moving ahead occasionally I saw brief glimpses of beauty”, titolo del chilometrico lungometraggio. Mekas è stato un artista che ha attraversato la vita con la macchina da presa in mano. Guardando il film di Jonas Mekas viene in mente un pensiero di un grandioso scrittore, Peter Handke, quando ne “Il peso del mondo” scrive “In un vecchio film di Renoir delle nuvole passavano dietro la cattedrale di Notre Dame ed io pensavo: dunque quelle nuvole sono passate di là.”
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Ecco c’è un pensiero in apertura di “As I was moving ahead occasionally I saw brief glimpses of beauty” che assomiglia molto al pensiero di Mekas: “Ci sono posti in cui siamo stati nella vita” ed proprio è in questo concetto che si può riassumere il colossale film presentato a Nòva in questo assolato pomeriggio d’autunno. Potremmo dire che sono frammenti di vita, come ricorda anche Andrea Lissoni in apertura del film che Mekas ha assemblati senza un preciso ordine cronologico e senza una logica concettuale. Mekas filmava tutto, come ha detto Corrado Beldì, che ricorda come l’artista avesse sempre la macchina da presa in mano o un aggeggio per filmare qualsiasi cosa vedesse. Non importa che cosa e, paradossalmente, nemmeno la qualità delle immagini, che sono per lo più “sporche”, per nulla “professionali”, spesso sgranate o sfuocate e che lasciano trasparire con un certo compiacimento anche il
trascorrere del tempo. Anzi è il trascorrere del tempo uno degli argomenti del film insieme alla vita. Lo dice chiaramente Andrea Lissoni in apertura: “senza la vita e la collettività dei viventi, e il loro vivere associati, questo monumento del cinema-realtà non sarebbe mai stato concepito. “La vita facile salverà solo la tua anima, quella difficile la tua e quella di qualcun altro”, scrive Mekas sotto ad immagini di struggente malinconia. Mekas non è un videomaker, ha solo dato un senso alla sua vita filmando qualsiasi cosa vedesse e consegnandoci questa pellicola enormemente lunga e fatta tutta di immagini non simboliche, ma solo reali e alle quali nemmeno Mekas sa dare un senso che sia diverso da quello di osservare le immagini della vita, poiché sono la vita stessa. È difficile districare il bandolo della matassa: immagini della famiglia girati in super 8, immagini di amici e conoscenti a New York o a Vienna, in campagna come in città, immagini che riguardano, le cose o gli spazi che non hanno apparentemente nessun senso, i pieni e i vuoti. Riguardano le cose come i sentimenti, i momenti belli, quelli brutti, riguardano l’indifferenza, come l’amicizia, alla quale Mekas dedica un pensiero speciale: “Ci sono momenti in cui eravamo sulla terra ma ci siamo sentiti in paradiso.” L’imponete mole di “girato” ha solo una suddivisione in capitoli, con un accompagnamento musicale variegato, qualche commmento dello stesso Mekas e numerose didascalie, ma film fatto anche di lunghi silenzi. Cosa succede durante i silenzi, si chiede l’autore nel “Chapter Three”. Più volte Mekas sottolinea che nel film non succede niente. Il film, presentato al London Film Festival nel 2000, oltre ad essere un capolavoro del cinema-realtà, è un gigantesco frammento di poesia visiva, assolutamente geniale. Come ricorda Mekas in uno dei suoi frammenti sonori, “Compito del poeta non è quello di parlare per categorie generali, ma per singoli frammenti fattuali”. Coraggiosi i curatori del Festival “Nu” a proporlo nella sua versione integrale. Questa sera i due ultimi appuntamenti con Ginevra Nervi e “Romeo e Giulietta. Opera Ibrida” di Cabiria Teatro.
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sounds-right · 2 years
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Praja - Gallipoli (LE), che notti! 25/7 Damante; 26/7 Gué, Ty1, Rose Villain + Angemi (aftershow); 27/7 Sick Luke, Il Pagante, Merk & Kremont; 28/7 PopFest con Martin Solveig; 29/7 Boombdabsh + Big Mama; 30/7 Deejay Time; 31/7 Luciano x Synphonya
Un'altra settimana di ospiti importanti, ritmo e grande spettacolo prende vita alla Praja di Gallipoli (LE) dal 25 al 31 luglio 2022. Per il locale di Baia Verde, punta di diamante dei tanti spazi gestiti da Musicaeparole, la festa non è solo di notte. Si inizia infatti a ballare il pomeriggio, momento ideale per godersi il tramonto in uno scenario perfetto, tra sorrisi, musica e tanto mare.
Lunedì 25 luglio 2022, per il party Ange Ou Demon, Andrea Damante torna a far scatenare la Praja di Gallipoli, con il suo sound esplosivo e pieno di energia. Noto anche a chi non frequenta le disco per le sue apparizioni tv, è ormai un nome consolidato nei locali di tutta Italia. Originario di Gela, classe '90, pignolo, pubblica con super etichette come Ultra, Armada, Warner o Spinnin' Records, su cui è da poco uscito l'intenso singolo "Scars", con Chico Rose.
Martedì 26 luglio 2022 il programma della Praja di Gallipoli è incandescente. Arriva Guè, ovvero Gué Pqueno, tra i punti di riferimento del rap italiano moderno. Affermatosi con i Club Dogo, ha appena pubblicato "TOCA". Tra i pezzi più ascoltati su Spotify c'è "Chico", con quasi 74 milioni di streaming. Lo ha realizzato con Rose Villain, anche lei alla Praja. Classe '89, milanese, "Don Madellin" la rende popolare. Chiude il cerchio TY1, campano, è dj producer e turntablist. "DJUNGLE" è l'album più recente. L'aftershow è affidato ad Angemi, dj producer italiano tra i più stimati. Regolarmente collabora con label come Smash The House o Spinnin'.
Mercoledì 27 luglio 2022, un altro tris di pesi massimi prende possesso del palco della Praja di Gallipoli. C'è Sick Luke, rapper italiano classe 1994 nato a Londra. "X2" è il suo album manifesto. In console il sound è quello del top duo italiano Merk & Kremont. Stimati in tutto il mondo, sono tra i producer italiani più forti del momento. "Tribale" di Elodie l'hanno prodotta loro. Chiude il cerchio il duo Il Pagante, sinonimo di energia e ironia. Nati a Milano nel 2010, sono celebri per  "Entro in pass" o "Faccio After". Ecco per l'estate '22 ecco la loro versione di "Supercafone", che diventa "Super Cafoni", con Piotta. 
Giovedì 28 luglio 2022 torna alla Praja di Gallipoli il top dj producer francese Martin Solveig, anche lui tra i cavalli di battaglia di PopFest, party festival che da anni riempie le notti di Baia Verde di musica, colori e grandi artisti. "Hello" è celeberrima. Ma di hit ne ha sfornate diverse, in decadi svariate. Da "Rocking Music" nel 2004 ad "Intoxicated" nel 2015, ben 11 anni dopo. Ironia, simpatia e talento lo rendono semplicemente unico. 
Venerdì 29 luglio 2022 alla Praja di Gallipoli gioca in casa la formazione di origini salentine Boomdabash.  "Tropicana" con Annalisa li conferma perfetti hit maker. Vanno ricordate "Karaoke" e "Mambo Salentino" con Alessandra Amoroso, "Non ti dico no" con Loredana Bertè. Il loro nome vuol dire 'esplodi il colpo' e la loro anima mescola dancehall, regga ed hip hop. Stessa matrice per Big Mama, festa che ogni venerdì torna alla Praja con la sua onda provocante e sinuosa. Ed unisce il reggae giamaicano di Bob Marley ad influenze R&B, rap, hip hop e latine, con un pizzico di elettronica.
Quello del 30 luglio 2022 non è un sabato qualsiasi per la Praja di Gallpoli. Deejay Time AdvenTour fa tappa nel Salento, in uno dei locali ai quali è maggiormente affezionato. Sul palco a far rivivere le emozioni della dance e del programma che hanno fatto la storia degli anni '90 in Italia ci sono ovviamente Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso. Con la loro alchimia, la loro energia, il loro sound inconfondibile, tra passato, presente e, perché no, anche futuro…
Domenica 31 luglio 2022 si chiude un'altra settimana al top per la Praja di Gallipoli con il festival elettronico Synphonya, che al mixer schiera il top dj producer Luciano. Classe '78, nato in Svizzera e cresciuto a Santiago del Cile, Lucien Nicolet all'anagrafe, è un peso massimo dell'elettronica mondiale. Ha iniziato come organizzatore di eventi e si è inventato etichette cult come Cadenza e serate come Vagabundos, Origins. Proprio le sue origini che emergono in ogni dj set. O in singoli come "Dunya". 
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Gestita da Musicaeparole, la Praja di Gallipoli, dal 2022, nell'estate 2022 è aperta 7 giorni su 7 anche ogni pomeriggio, per far ballare ragazze e ragazzi dopo una giornata di sole sulla spiaggia di Baia Verde. Il totale dei party è quindi doppio: non più 7/7 ma 14/7. La Praja Musicaeparole propone ogni genere di musica, dal pop alla trap all'elettronica. Per questo è un vero paradiso per chi ha voglia di ballare. Tra gli artisti più attesi alla Praja nell'estate '22 citiamo almeno: 23/7 Elettra Lamborghini e Ludovica Pagani; 26/7 Gué (con Ty1 e Rose Villain); 30/7 Deejay Tme: 31/7 Luciano, 4/8 Bob Sinclar; 11/8 Steve Aoki; 12/8 Salmo; 21/8 Marco Carola. 
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Praja 
Lungomare Galileo Galilei - Gallipoli (Lecce) / Zona Baia Verde
info: +39 3486297999
Ticket on line Praja su TicketSms
https://www.ticketsms.it/search?k=Praja
https://www.instagram.com/prajagallipoli
https://t.me/prajagallipoliofficialchannel
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www.prajagallipoli.it
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tarditardi · 2 years
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Praja - Gallipoli (LE), un’altra settimana al massimo! 25/7 Damante; 26/7 Gué, Ty1, Rose Villain + Angemi (aftershow); 27/7 Sick Luke, Il Pagante, Merk & Kremont; 28/7 PopFest con Martin Solveig; 29/7 Boombdabsh + Big Mama; 30/7 Deejay Time; 31/7 Luciano x Synphonya
Un'altra settimana di ospiti importanti, ritmo e grande spettacolo prende vita alla Praja di Gallipoli (LE) dal 25 al 31 luglio 2022. Per il locale di Baia Verde, punta di diamante dei tanti spazi gestiti da Musicaeparole, la festa non è solo di notte. Si inizia infatti a ballare il pomeriggio, momento ideale per godersi il tramonto in uno scenario perfetto, tra sorrisi, musica e tanto mare.
Lunedì 25 luglio 2022, per il party Ange Ou Demon, Andrea Damante torna a far scatenare la Praja di Gallipoli, con il suo sound esplosivo e pieno di energia. Noto anche a chi non frequenta le disco per le sue apparizioni tv, è ormai un nome consolidato nei locali di tutta Italia. Originario di Gela, classe '90, pignolo, pubblica con super etichette come Ultra, Armada, Warner o Spinnin' Records, su cui è da poco uscito l'intenso singolo "Scars", con Chico Rose.
Martedì 26 luglio 2022 il programma della Praja di Gallipoli è incandescente. Arriva Guè, ovvero Gué Pqueno, tra i punti di riferimento del rap italiano moderno. Affermatosi con i Club Dogo, ha appena pubblicato "TOCA". Tra i pezzi più ascoltati su Spotify c'è "Chico", con quasi 74 milioni di streaming. Lo ha realizzato con Rose Villain, anche lei alla Praja. Classe '89, milanese, "Don Madellin" la rende popolare. Chiude il cerchio TY1, campano, è dj producer e turntablist. "DJUNGLE" è l'album più recente. L'aftershow è affidato ad Angemi, dj producer italiano tra i più stimati. Regolarmente collabora con label come Smash The House o Spinnin'.
Mercoledì 27 luglio 2022, un altro tris di pesi massimi prende possesso del palco della Praja di Gallipoli. C'è Sick Luke, rapper italiano classe 1994 nato a Londra. "X2" è il suo album manifesto. In console il sound è quello del top duo italiano Merk & Kremont. Stimati in tutto il mondo, sono tra i producer italiani più forti del momento. "Tribale" di Elodie l'hanno prodotta loro. Chiude il cerchio il duo Il Pagante, sinonimo di energia e ironia. Nati a Milano nel 2010, sono celebri per  "Entro in pass" o "Faccio After". Ecco per l'estate '22 ecco la loro versione di "Supercafone", che diventa "Super Cafoni", con Piotta. 
Giovedì 28 luglio 2022 torna alla Praja di Gallipoli il top dj producer francese Martin Solveig, anche lui tra i cavalli di battaglia di PopFest, party festival che da anni riempie le notti di Baia Verde di musica, colori e grandi artisti. "Hello" è celeberrima. Ma di hit ne ha sfornate diverse, in decadi svariate. Da "Rocking Music" nel 2004 ad "Intoxicated" nel 2015, ben 11 anni dopo. Ironia, simpatia e talento lo rendono semplicemente unico. 
Venerdì 29 luglio 2022 alla Praja di Gallipoli gioca in casa la formazione di origini salentine Boomdabash.  "Tropicana" con Annalisa li conferma perfetti hit maker. Vanno ricordate "Karaoke" e "Mambo Salentino" con Alessandra Amoroso, "Non ti dico no" con Loredana Bertè. Il loro nome vuol dire 'esplodi il colpo' e la loro anima mescola dancehall, regga ed hip hop. Stessa matrice per Big Mama, festa che ogni venerdì torna alla Praja con la sua onda provocante e sinuosa. Ed unisce il reggae giamaicano di Bob Marley ad influenze R&B, rap, hip hop e latine, con un pizzico di elettronica.
Quello del 30 luglio 2022 non è un sabato qualsiasi per la Praja di Gallpoli. Deejay Time AdvenTour fa tappa nel Salento, in uno dei locali ai quali è maggiormente affezionato. Sul palco a far rivivere le emozioni della dance e del programma che hanno fatto la storia degli anni '90 in Italia ci sono ovviamente Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso. Con la loro alchimia, la loro energia, il loro sound inconfondibile, tra passato, presente e, perché no, anche futuro…
Domenica 31 luglio 2022 si chiude un'altra settimana al top per la Praja di Gallipoli con il festival elettronico Synphonya, che al mixer schiera il top dj producer Luciano. Classe '78, nato in Svizzera e cresciuto a Santiago del Cile, Lucien Nicolet all'anagrafe, è un peso massimo dell'elettronica mondiale. Ha iniziato come organizzatore di eventi e si è inventato etichette cult come Cadenza e serate come Vagabundos, Origins. Proprio le sue origini che emergono in ogni dj set. O in singoli come "Dunya". 
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Gestita da Musicaeparole, la Praja di Gallipoli, dal 2022, nell'estate 2022 è aperta 7 giorni su 7 anche ogni pomeriggio, per far ballare ragazze e ragazzi dopo una giornata di sole sulla spiaggia di Baia Verde. Il totale dei party è quindi doppio: non più 7/7 ma 14/7. La Praja Musicaeparole propone ogni genere di musica, dal pop alla trap all'elettronica. Per questo è un vero paradiso per chi ha voglia di ballare. Tra gli artisti più attesi alla Praja nell'estate '22 citiamo almeno: 23/7 Elettra Lamborghini e Ludovica Pagani; 26/7 Gué (con Ty1 e Rose Villain); 30/7 Deejay Tme: 31/7 Luciano, 4/8 Bob Sinclar; 11/8 Steve Aoki; 12/8 Salmo; 21/8 Marco Carola. 
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Lungomare Galileo Galilei - Gallipoli (Lecce) / Zona Baia Verde
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Le nostre bomboniere un dei nostri punti forti del nostro Store qui a San Vito a Rimini da The time creator store. Quando si inizia ad organizzare il proprio matrimonio o qualsiasi evento importante, ogni piccolo particolare diventa fondamentale per la buona riuscita della festa. La scelta delle bomboniere è una delle cose che sottovalutiamo o crediamo si possa risolvere velocemente, ma non è così perché sul mercato ci sono una miriade di proposte e se non si hanno le idee chiare si rischia di perdersi fra dubbi e indecisioni. Vediamo pertanto di darvi qualche piccolo suggerimento che possa aiutarvi nella scelta. Venite da The time creator store a San Vito Rimini ed insieme creeremo la vostra BOMBONIERA. Confetti delle migliori marche a prezzi anche nel nuovo formato di confezionamento singolo. Rispettando anche tutte le regole della caso per il confezionamento come il video che vedrete! Dal nulla puoi dare vita ai tuoi sogni, ma ci devi credere. From nothing you can bring your dreams to life, but you have to believe in them. GRAZIE! d'averci contattato il negozio di The Time Creator Italia! È DIVENTATO REALTÀ GRAZIE A VOI! e ci trovi anche su... ⭐Fb⭐Ig⭐TikTok⭐ The time creator store via Emilia Vecchia 181 San Vito Rimini Dal lunedì a domenica aperti Dalle 07.00 13.00 / 16.00 19.00 Chiuso il martedì e giovedì e domenica pomeriggio. T'aspetto 🌈🎈😉 Comunque SEMPRE REPERIBILI! +39 349 372 6813 WhatsApp 📞 lun- dom/24 su 24📞 By Alessandro & Maurizio #bomboniere #matrimonio #wedding #battesimo #handmade #love #bombonierebattesimo #bombonierematrimonio #fattoamano #nascita #confetti #eventi #bombonierenascita #bomboniera #nozze #sposi #madeinitaly #primacomunione #compleanno #comunione #weddingplanner #sposa #unionedayganiere #cresima #bombonierelaurea #laurea #party #bomboniererimini (presso Sant'Arcangelo di Romagna) https://www.instagram.com/p/CdY1_zkIKCT/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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deathshallbenomore · 2 years
Note
Che ne pensi dei quesiti referendari sulla giustizia che sono stati approvati?
ALLORA ECCOCI
partiamo da una serie di premesse grandi come una casa, le quali forse hanno più valore di quanto dirò in merito ai quesiti
magari la mia opinione è un po' più studiata e conseguentemente "valida" di quella del signor beppe del bar giù all'angolo, ma comunque non sono lo spirito delle leggi (wink wink ai fan di montesquieu ;)) sceso in terra. corollario: non è che lavorare nel campo del diritto costituzionale (immagino sia per questo che mi arriva la domanda), e per di più all'inizissimo, sia garanzia di expertise su TUTTE le materie costituzionali. assolutamente no (anzi, diffidate, in qualsiasi situazione, da coloro che vi si parano davanti con risposte certe, facili e incontrovertibili). corollario del corollario: ok diritto costituzionale, ma qui si parla di giustizia e ordinamento giudiziario (+ qualcosina di penale), che non sono esattamente il mio pane quotidiano ecco
si tratta di materie complesse, che si collocano in un sistema a sua volta complesso, e quindi è difficile trovare una risposta univoca. non per fare la figura dell'eterna indecisa, ma una cosa è dire "cosa ne penso del quesito in sé?" e un'altra "cosa ne penso del quesito inquadrato nel contesto in cui la norma di partenza opera? e come funzionerebbe questo sistema in seguito a una eventuale abrogazione?". la confusione è alle porte, e mi rendo conto del fatto che a una certa si debba pur decidere (come votare o eventualmente non votare: è pur sempre una decisione). ma tant'è
si tratta anche di questioni tali per cui mi interrogo sull'opportunità di passare la palla, per faccende così tecniche, al corpo elettorale. non lo so, qui entra in gioco l'annosa questione relativa alla natura della sovranità popolare, ai suoi limiti, e alle circostanze in cui essa viene esercitata. elezioni? ocheissimo, sono proprio il succo della democrazia (costituzionale) rappresentativa. decisioni super tecniche su cui anche i tecnici si pongono dubbi e ragionano ad infinitum? mmm (mi prendo un'intera carriera per rifletterci, ok?)
passando ai quesiti, [riservandomi di leggere e informarmi ulteriormente da qui al momento del referendum, e quindi di uscirmene con altre considerazioni]. sono piuttosto scettica sull'abrogazione della legge severino , non mi convince l'idea di conferire al giudice la discrezionalità in virtù della quale escludere o meno il condannato dal pubblico ufficio. per quanto riguarda la custodia cautelare, qui si scende più che altro nel settore penale, di cui non sono esperta; sicuramente limitarne l'uso (e l'abuso) ha del positivo, ma non ho gli strumenti per fare delle considerazioni complete in materia. per i quesiti più strettamente legati alla magistratura (separazione delle carriere, candidatura al csm, consigli giudiziari), non sono nettamente in disaccordo a prescindere, ma, essendoci già in discussione un progetto di riforma più "organico", non mi esalta questa sovrapposizione - forse (?!) anche deliberatamente politicizzata - e mi convince maggiormente l'idea di una riforma più compatta, che non vada a cambiare un aspetto qui e uno là. ma mi pare una considerazione più politica che giuridica.
ad ogni modo, la mia è un'opinione che si ferma poco oltre la superficie: per esprimere un parere completo su ciascun quesito bisogna conoscere a fondo la legislazione su cui si andrebbe a intervenire, la ratio di ciascuna norma, e gli scenari che verrebbero a crearsi. di sicuro un post della domenica pomeriggio non basta, né è la sede adatta. vedremo poi quale sarà il destino di questo referendum, a fronte delle sovrapposizioni con la riforma cartabia e della necessità di raggiungere un quorum.
al di là della mia opinione, che vale ben poco, consiglio di informarsi bene e da fonti affidabili per arrivare con adeguata preparazione al momento del voto (questo e tutti quelli che seguiranno). se ne avete gli strumenti e i mezzi "intellettuali", consultate anche testi più scientifici (dico mezzi intellettuali perché, per ovvie ragioni, per comprendere un testo scientifico serve aver immagazzinato una serie di nozioni e termini. io, di fronte a un testo di fisica, sarei un'analfabeta. per dire eh). considerazioni mirate, no ragionamenti per partito preso o "di pancia" (esempio classico: aboliamo il numero di parlamentari? certo!11!! così smettono di rubare!!1!! > evitiamo), ecc., sono graditi
come sempre, più che rispondere alla domanda, mi sono buttata nella metodologia, ma del resto credo che avere un buon metodo per approcciarsi al dato x sia spesso più importante che sentire l'opinione della persona y xoxo
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