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#io appartengo al mare
ioappartengoalmare · 1 year
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....ha creato in me un solco che non si chiuderà mai.
Giusi Marinaccio
-Dal libro " Io appartengo al mare "
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charlievigorous · 4 days
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“...Vede, sto bene con me stesso.
Vivo in questo posto meraviglioso sulle pendici del Mongibello.
Dalla veranda del mio giardino osservo il cielo, il mare, i fumi dell’Etna, le nuvole, gli uccelli, le rose, i gelsomini, due grandi palme, un pozzo antico.
Un’oasi.
Poi purtroppo rientro nello studio e accendo la tv per il telegiornale:
ogni volta è un trauma.
Ho un chip elettronico interiore che va in tilt per le ingiustizie e le menzogne.
Alla vista di certi personaggi, mi vien voglia di impugnare la croce e l’aglio per esorcizzarli.
C’è un mutamento antropologico, sembrano uomini, ma non appartengono al genere umano, almeno come lo intendiamo noi: corpo, ragione e anima.
Quando li osservo muoversi circondati da guardie del corpo, li trovo ripugnanti e mi vien voglia di cambiare razza, di abdicare dal genere umano.
C’è una gran quantità di personaggi che sento estranei a me ed è mio diritto di cittadino dirlo: non li stimo, non li rispetto per quel che dicono e sono.
Non appartengono all’umanità a cui appartengo io.
E, siccome faccio il cantante, ogni tanto uso il mio strumento per dire ciò che sento”.
by Franco Battiato
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monologhidiunamarea · 3 months
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Usa bene le parole la tua amica ma vi conoscete da tanto? Perché dici che non poteva descriverti meglio?
Praticamente una sorella è diventata, ci conosciamo da 3 anni ormai quasi 4 , perché ha ragione io appartengo al mare difficile dominarmi o intuire dove e cosa farò.
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alonewolfr · 8 months
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“Vede, sto bene con me stesso. Vivo in questo posto meraviglioso sulle pendici del Mongibello. Dalla veranda del mio giardino osservo il cielo, il mare, i fumi dell’Etna, le nuvole, gli uccelli, le rose, i gelsomini, due grandi palme, un pozzo antico. Un’oasi. Poi purtroppo rientro nello studio e accendo la tv per il telegiornale: ogni volta è un trauma.
Ho un chip elettronico interiore che va in tilt per le ingiustizie e le menzogne. Alla vista di certi personaggi, mi vien voglia di impugnare la croce e l’aglio per esorcizzarli. C’è un mutamento antropologico, sembrano uomini, ma non appartengono al genere umano, almeno come lo intendiamo noi: corpo, ragione e anima.
Quando li osservo muoversi circondati da guardie del corpo, li trovo ripugnanti e mi vien voglia di cambiare razza, di abdicare dal genere umano. C’è una gran quantità di personaggi che sento estranei a me ed è mio diritto di cittadino dirlo: non li stimo, non li rispetto per quel che dicono e sono. Non appartengono all’umanità a cui appartengo io. E, siccome faccio il cantante, ogni tanto uso il mio strumento per dire ciò che sento”.
|| Franco Battiato
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ninfaribelle · 2 years
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Ho bisogno di Te. Io che non ho mai avuto bisogno di niente e di nessuno, ho bisogno di Te. Ma non fraintendermi, non sei un bisogno. Ho tutta me stessa eppure non mi appartengo più se non sono tra le tue braccia, appoggiata lì, sulla spalla sinistra, nel punto più vicino al tuo cuore. Esisto, eppure non “sono” se non come la parte intera che corrisponde esattamente alla metà che sentivi vuota e che tanto ti faceva paura. Mi vedo e non mi guardo se non posso farlo attraverso i tuoi occhi che mi hanno restituito ciò che sono, che forse non sapevo di essere e che di certo senza di te non sarei mai stata. Ho bisogno di te, ne ho bisogno sulla punta delle dita che vagheggiano parole di cui sei forma e contenuto; nelle orecchie che si commuovono su delle note che scorrono nella mancanza; nei piedi che non ne vogliono sapere di non andare verso il mare. Ho bisogno di te perché senza te vivo, ma non sono viva, non vibro, non sorrido, non con quella luce negli occhi che Tu mi hai insegnato. Ho bisogno di te come tu hai bisogno di me e per questo posso chiederti una cosa? Posso? Vieni a prendermi?
(Elisabetta Barbara De Sanctis)
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donaruz · 3 years
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Da una delle ultime interviste a Franco Battiato.
“Vede, sto bene con me stesso. Vivo in questo posto meraviglioso sulle pendici del Mongibello. Dalla veranda del mio giardino osservo il cielo, il mare, i fumi dell’Etna, le nuvole, gli uccelli, le rose, i gelsomini, due grandi palme, un pozzo antico. Un’oasi. Poi purtroppo rientro nello studio e accendo la tv per il telegiornale: ogni volta è un trauma. Ho un chip elettronico interiore che va in tilt per le ingiustizie e le menzogne. Alla vista di certi personaggi, mi vien voglia di impugnare la croce e l’aglio per esorcizzarli. C’è un mutamento antropologico, sembrano uomini, ma non appartengono al genere umano, almeno come lo intendiamo noi: corpo, ragione e anima”.
I “lupi che scendono dagli altipiani ululando”?
“Quello è un verso di Manlio Sgalambro che applico a questi individui ben infiocchettati in giacca e cravatta che dicono cose orrende, programmi spaventosi, ragionamenti folli e hanno ormai infettato la società civile. Quando li osservo muoversi circondati da guardie del corpo, li trovo ripugnanti e mi vien voglia di cambiare razza, di abdicare dal genere umano. C’è una gran quantità di personaggi che sento estranei a me ed è mio diritto di cittadino dirlo: non li stimo, non li rispetto per quel che dicono e sono. Non appartengono all’umanità a cui appartengo io. E, siccome faccio il cantante, ogni tanto uso il mio strumento per dire ciò che sento”.
"La musica dovrebbe essere super partes e non occuparsi di materia sociale. Ma sono anch’io un peccatore e la carne è debole…”.
Franco, buon passaggio del Bardo
MonolituM fb
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bicheco · 2 years
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Storiellina di Natale (con morale)
Nemo era un pesciolino di mare libero e felice se si esclude un doloretto persistente alle branchie. Una mattina in cui non aveva nulla di meglio da fare andò dal pesce dottore il quale, dopo averlo visitato, gli disse: "Caro Nemo, lei ha la pressione alta. Le consiglio di trasferirsi in un laghetto di acqua dolce, vedrà che starà subito meglio". Nemo sorrise e fece "si" con le pinne ma dentro di sé pensava: "Che sciocchezza: io appartengo al mare, come mio padre, come mio nonno, come tutti i miei antenati da milioni di anni. Rimarrò qui per sempre". Due giorni dopo gli scoppiarono le arterie e morì.
Morale: bisogna sempre dare retta ai dottori.
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parolerandagie · 4 years
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..."è un mondo che non mi appartiene ed a cui non appartengo", le disse, "è un mondo di continue immediate amnesie, ed io invece ricordo sempre tutto e tutti, i piaceri ed i dolori, gli amori e gli sgarbi, i baci e gli schiaffi...è un mondo di desideri rapidi, volubili, mutevoli, ed io navigo, a volte naufrago, da sempre in un mare piccolo di desideri sempre uguali, sempre enormi, che coinvolgono poche persone e poche cose, sempre le stesse, di desideri che anzi, se soddisfatti, invece di sparire crescono, è un mondo di auto-assoluzioni e di tonnellate di attenuanti, mentre io mi accuso e mi condanno costantemente e continuamente, è un mondo di indulti e di assoluzioni, mentre io mi giudico sempre più severamente...è un mondo tutto in superficie, ed io mi immergo più a fondo che posso...è un mondo che non sono sicuro di volere e che, per certo, non mi vuole''. Lei sorrise e disse, quasi concludendo e riassumendo l'analisi di lui ''è un mondo di cuori leggeri e di anime giovani e tu, invece, hai un cuore pesante ed un'anima antica'' e poi pose una carezza impercettibile sul viso di lui. "Ed io? Io cosa dovrei fare, quindi?" chiese lui, con una voce che racchiudeva un interrogativo bambino e puro. Lei adorava quello strano modo d'essere di lui, che in un minuto lo portava da riflessioni di saggia astrazione, a balbettii di chi sembra venuto al mondo ieri...allargò il sorriso, replicò la carezza e lo consolò: "niente, non devi fare niente, solo ringraziare quel dio in cui non credi per come sei."
Me Stesso
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vecchiorovere-blog · 3 years
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"Vede, sto bene con me stesso. Vivo in questo posto meraviglioso sulle pendici del Mongibello. Dalla veranda del mio giardino osservo il cielo, il mare, i fumi dell’Etna, le nuvole, gli uccelli, le rose, i gelsomini, due grandi palme, un pozzo antico. Un’oasi. Poi purtroppo rientro nello studio e accendo la tv per il telegiornale: ogni volta è un trauma. Ho un chip elettronico interiore che va in tilt per le ingiustizie e le menzogne. Alla vista di certi personaggi, mi vien voglia di impugnare la croce e l’aglio per esorcizzarli. C’è un mutamento antropologico, sembrano uomini, ma non appartengono al genere umano, almeno come lo intendiamo noi: corpo, ragione e anima”... C’è una gran quantità di personaggi che sento estranei a me ed è mio diritto di cittadino dirlo: non li stimo, non li rispetto per quel che dicono e sono. Non appartengono all’umanità a cui appartengo io. E, siccome faccio il cantante, ogni tanto uso il mio strumento per dire ciò che sento. La musica dovrebbe essere super partes e magari non dovrei occuparmi di materia sociale. Ma sono anch’io un peccatore e la carne è debole".
- Franco Battiato
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ioappartengoalmare · 2 years
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oldbackyears · 3 years
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Come lo spiego io alle persone che nelle mie vene scorre un sangue salato? Io appartengo al mare; il solo guardarlo mi fa sentire a casa, come se stessi tra le braccia di chi amo o sul divano a giocare su Bidoo.
web
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psicoterapeuta-bari · 3 years
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Da una delle ultime interviste a Franco Battiato.
“Vede, sto bene con me stesso. Vivo in questo posto meraviglioso sulle pendici del Mongibello. Dalla veranda del mio giardino osservo il cielo, il mare, i fumi dell’Etna, le nuvole, gli uccelli, le rose, i gelsomini, due grandi palme, un pozzo antico. Un’oasi. Poi purtroppo rientro nello studio e accendo la tv per il telegiornale: ogni volta è un trauma. Ho un chip elettronico interiore che va in tilt per le ingiustizie e le menzogne. Alla vista di certi personaggi, mi vien voglia di impugnare la croce e l’aglio per esorcizzarli. C’è un mutamento antropologico, sembrano uomini, ma non appartengono al genere umano, almeno come lo intendiamo noi: corpo, ragione e anima”.
I “lupi che scendono dagli altipiani ululando”?
“Quello è un verso di Manlio Sgalambro che applico a questi individui ben infiocchettati in giacca e cravatta che dicono cose orrende, programmi spaventosi, ragionamenti folli e hanno ormai infettato la società civile. Quando li osservo muoversi circondati da guardie del corpo, li trovo ripugnanti e mi vien voglia di cambiare razza, di abdicare dal genere umano. C’è una gran quantità di personaggi che sento estranei a me ed è mio diritto di cittadino dirlo: non li stimo, non li rispetto per quel che dicono e sono. Non appartengono all’umanità a cui appartengo io. E, siccome faccio il cantante, ogni tanto uso il mio strumento per dire ciò che sento”.
"La musica dovrebbe essere super partes e non occuparsi di materia sociale. Ma sono anch’io un peccatore e la carne è debole…”.
Franco, buon passaggio del Bardo
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Vede, sto bene con me stesso. Vivo in questo posto meraviglioso sulle pendici del Mongibello. Dalla veranda del mio giardino osservo il cielo, il mare, i fumi dell’Etna, le nuvole, gli uccelli, le rose, i gelsomini, due grandi palme, un pozzo antico. Un’oasi. Poi purtroppo rientro nello studio e accendo la tv per il telegiornale: ogni volta è un trauma. Ho un chip elettronico interiore che va in tilt per le ingiustizie e le menzogne. Alla vista di certi personaggi, mi vien voglia di impugnare la croce e l’aglio per esorcizzarli. C’è un mutamento antropologico, sembrano uomini, ma non appartengono al genere umano, almeno come lo intendiamo noi: corpo, ragione e anima”... C’è una gran quantità di personaggi che sento estranei a me ed è mio diritto di cittadino dirlo: non li stimo, non li rispetto per quel che dicono e sono. Non appartengono all’umanità a cui appartengo io. E, siccome faccio il cantante, ogni tanto uso il mio strumento per dire ciò che sento. La musica dovrebbe essere super partes e magari non dovrei occuparmi di materia sociale. Ma sono anch’io un peccatore e la carne è debole.
Franco Battiato, intervista del 2018
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solosepensi · 4 years
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I principi delle maree
Ho sviluppato anni fa la teoria che certi uomini ( gli esseri umani intendo) sono come i principi delle maree,
lambiscono le coste del mare delle emozioni e poi si ritraggono, forse spaventati, in quell'istante assaporano il gusto dell'intensità
si guardano intorno sbigottiti, anni di "gelo" li hanno irrigiditi al contatto con le emozioni intense , per le quali hanno sempre vissuto.
La marea, lei di fronte a me... la marea, potrei impersonare la parte del suo principe.
La marea è più forte, si ritira e lascia sulla battigia miriadi di conchiglie...
Ci sono delle mani che ne raccolgono una, la più bella tra tutte, la più grande.
Si sentono gli odori ed i suoni del mare...
Le maree vengono e vanno...
ma le maree tornano sempre, lambiscono le coste si fermano per un istante, che può essere lunghissimo, poi tornano...come una
danza.
Pensaci su... arriva lambisce le coste si ferma poi si ritrae non è forse la rappresentazione esasperata di un amplesso?
La nostalgia della non dualità, due in uno, è meraviglioso io ti appartengo perchè tu mi appartieni . solosepensi
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ninfaribelle · 4 years
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Ho bisogno di Te. Io che non ho mai avuto bisogno di niente e di nessuno, ho bisogno di Te. Ma non fraintendermi, non sei un bisogno. Ho tutta me stessa eppure non mi appartengo più se non sono tra le tue braccia, appoggiata lì, sulla spalla sinistra, nel punto più vicino al tuo cuore. Esisto, eppure non “sono” se non come la parte intera che corrisponde esattamente alla metà che sentivi vuota e che tanto ti faceva paura. Mi vedo e non mi guardo se non posso farlo attraverso i tuoi occhi che mi hanno restituito ciò che sono, che forse non sapevo di essere e che di certo senza di te non sarei mai stata. Ho bisogno di te, ne ho bisogno sulla punta delle dita che vagheggiano parole di cui sei forma e contenuto; nelle orecchie che si commuovono su delle note che scorrono nella mancanza; nei piedi che non ne vogliono sapere di non andare verso il mare. Ho bisogno di te perché senza te vivo, ma non sono viva, non vibro, non sorrido, non con quella luce negli occhi che Tu mi hai insegnato. Ho bisogno di te come tu hai bisogno di me e per questo posso chiederti una cosa? Posso? Vieni a prendermi?
(©Elisabetta Barbara De Sanctis)
..... Vieni a prendermi? ❤️
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giuu-uu · 4 years
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Viviamo in un modo in cui
Invochiamo gli ideali di libertà , giustizia e democrazia
Di cui i nostri capi di stato dicono che ci appartengo senza discussioni e voci in capitolo , ribadendo che siamo liberi di compiere le nostre scelte e vivere la nostra vota senza che i nostri diritti siano violati . Dicono .
Ci convincono che siamo liberi e che loro rappresentano tutti i nostri voleri e li rendono applicabili a tutti .
Dicono .
Sono tutte parole per aria .
Perché in un modo dove vi sono leggi che ti proibiscono di essere ciò che sei ma che non hai avuto la fortuna di nascere in quel modo ,
in un modo dove ti proibiscono di amare chi vuoi tu , perché contrario ai precetti cattolici ,
in un modo che si dichiara laico in cui sei libero di professare o meno qualsiasi religione tu voglia ,
se lo fai vieni discriminato , o se da ateo non segui i precetti di quella religione capi di stato lottano contro di te battendosi per la religione , mettendola in mezzo alla politica , togliendoci la libertà di cui tanto parlano .
In un mondo in cui in base al tuo colore della pelle vieni lasciato morire in mare , ucciso perché considerato losco , sfruttato ,
in un mondo che ribadisce che siamo tutti uguali ,ma basa la loro compagnia politica sul “prima il mio popolo” , prima io e dopo voi ,forse .
In un mondo in cui chi aiuta le persone che muoiono in mare viene considerato un mostro e costretto a scontri politici disumani ,
in un mondo in cui , chi non aiuta quelle persone , viene considerato patriottico .
In un mondo di cui non ci rimane più niente , se no poche Risorse , che stiamo distruggendo ,senza mai preoccuparsi del nostro futuro , perché non esisterà più , del futuro del nostro pianeta .
In un mondo in cui c’è chi lotta ancora per riuscire ad ottenere la possibilità di sposarsi , di essere considerato un UMANO , perché a chi vengono privati diritti che hanno altre persone non viene considerato umano ma qualcosa riuscita male ,deviata , SBAGLIATA.
In un mondo in cui le donne sono viste come oggetti sessuali , e non al pari degli uomini , in cui devono lottare per poter raggiungere gli stessi risultati raggiunti facilmente da un uomo , in cui è ancora considerata una proprietà dell’uomo tanto da poterla trattare in qualsiasi modo egli voglia ,
in un mondo in cui viene giudicata in base a come si veste .
In un mondo in cui un “uomo” non è considerato tale se piange , se ha dei sentimenti , se si trucca , se non è uno stronzo fissato con calcio e motori , in cui se viene stuprato , viene considerato debole e stupidì se denuncia una cosa del genere , perché dopo tutto quale “uomo “ rifiuterebbe una scopata eh?
In un mondo in cui persone non hanno lavoro , vivono sotto la guerra , non hanno cibo , non riescono a sopravvivere , in cui vengono costretti a lavorare in condizioni disumane .
In un modo in cui ci sono tanti altri milioni di scenari , in un mondo in cui si parla tanto di libertà e parità dei diritti , democrazia , del potere del popolo , dell’unità .
In un mondo in cui si parla di tante cose ma che restano solo parole .
In un mondo in cui esistono tutte queste cose , ci possiamo mai considerare liberi ?
Chi pensa di sì , vi dico una cosa
VOI NON SARETE MAI LIBERI FINCHÉ TUTTI GLI ALTRI NON LO SARANNO , fino al quel momento sei privilegiato e non serve essere in quelle situazioni per lottare per gli altri .
Potaremmo mai essere liberi ?
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