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#mer!ombra
claudiotrezzani · 5 months
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Almeno i fori erano più piccoli.
E' così che una pellicola Super 8 - a parità di larghezza "fuori tutto", per usare una terminologia nautica -  riusciva ad offrire una superficie impressionabile superiore a quella dell' 8 millimetri non Super.
Già, superficie impressionabile.
Aveva proprio da risultare impressionata - anzi, dolcemente vittima della Sindrome di Stendhal -  la pellicola, lì.
Dove, lì?
Al ghiacciaio della Mer de Glace, Chamonix.
Il risultato che ne ricavai fu stomachevole:
un traballante cortometraggio senza costrutto d'inquadratura ed ispirazione.
Del resto, avevo una decina d'anni.
Poco dopo il sito è visitato da Massimiliano Abboretti.
Tutta un'altra musica, invece della mia scomposta danza.
E sì, la superficie sensibile - formato Leica con macchina Nikon, per Massimiliano - maggiore aiuta, ma il La sonante s'intona con idea  vigorosa e  felicità d'esito.
Massimiliano è stato in grado d'elargirci intera la maestosità del luogo.
Accadeva nel 1978.
Ora la cosa è miltoniana.
Sì, come in Paradise Lost dello scrittore inglese.
Ma se in John la caduta era metaforica, qui è reale.
Qui, ora, vicino Chamonix, intendo.
Di tante case non è rimasto che qualche brandello di muro, tonante declamava Ungaretti.
Di tanti ghiacciai non è rimasta che una pallida ombra, qui, ora, vicino Chamonix.
Così, Massimiliano è cantore di un Paradiso Perduto.
Sapete, l'istanza documentaria in fotografia sovente mi trova tiepido alla delibazione.
Con Massimiliano, no.
Non perché non vi sia - c'è, e sprigiona graffiante potenza - l'istanza documentaria, qui.
Ma perché in Massimiliano si salda con profonda sensibilità artistica e sapiente perizia tecnica.
Il meglio dei due mondi, ed insomma.
Così la Fotografia, quando linguaggio esprime.
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Claudio Trezzani
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giovy74 · 5 years
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giringiro · 6 years
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24-25/5/2018 Mattinata è un paesino speciale, tutto bianco sul fianco della collina ammira da lontano i suoi eterni uliveti ed il suo splendido mare. Ci svegliamo che il tempo è cambiato, il cielo è azzurro, fa caldo e ringraziamo gli ulivi per la loro ombra. Ci fermiamo qui un giorno per prepararci al cammino, tracciato il percorso, facciamo provviste e visitiamo il paesino. Troviamo un altro campeggio molto curato e ci facciamo un tuffo in mare. Andiamo a letto presto, ci vogliamo svegliare all'alba e finalmente riprendere la strada.
Abbiamo deciso di fare due gironi di sentieri sulla costa prima di addentrarci nella foresta Umbra. Lasciamo Mattinata molto presto, una vecchia mulattiera si inerpica sulla montagna giusto di fronte al porto. La salita è piuttosto dura ma il sentiero è molto bello. Già dopo pochi chilometri sento le gambe appesantite e faccio non poca fatica. La tappa fortunatamente non è troppo lunga anche se ha un discreto dislivello. Raggiunta la sommità scolliniamo sull'altro versante e torniamo a vedere il mare. Puntiamo verso la baia di Mattinatella ed il sentiero scende molto scosceso. Arriviamo a valle che siamo stanchi ma è solo mezzogiorno, piantiamo la tenda sulla scogliera vista mare e prepariamo in fretta l'accampamento, il mare ci aspetta!
Traduction : Mattinata est un petit village tout blanc. Adossé à la colline, il admire ses éternels oliviers et sa splendide côte. Au réveil, le temps à changé. Le ciel est bleu, il fait chaud et on remercie les oliviers pour l'ombre qu'ils nous procurent. Nous décidons de prendre la journée pour préparer notre départ, une fois le tracé du parcours précisé , nous faisons quelques courses et visitons le village. On déménage dans le camping voisin, bien plus chouette et on profite d'une belle baignade. On va dormir tôt pour se réveiller à l'aube et finalement reprendre notre route.
Nous décidons de marcher deux jours sur la côte avant de pénétrer dans le parc de la forêt Umbra. Nous quittons Mattinata très tôt, un antique sentier pour les mulets se hisse sur la montagne juste en face du port. La montée est dure mais le sentier est magnifique. Après quelques kilomètres Nicco fatigue, ses jambes sont lourdes. Heureusement l'étape est courte mais elle compte quand même un gros dénivelé. Au sommet nous passons directement sur l'autre versant de la montagne vue sur mer. On pointe la baie de Mattinatella et le sentier descend à pique. On arrive fatigué mais il est seulement midi. On monte rapidement le campement à flanc de falaise vue sur la mer, elle nous attend !
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paukzen · 6 years
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La Vélodyssée
In quest’estate torrida decisi di fare in solitaria la Vèlodyssee (che è la parte francese dell’Eurovelo 1) da Nantes a Hendaye, come prima parte del mio viaggio.
Innanzi tutto il sito ufficiale è questo.
Anzi, innanzi tutto è incredibile come Parigi (dove ho fatto cambio treno e stazione per Nantes) sia diventata una città ciclabile dall’ultima volta che ci sono stato (circa 5 anni fa). Poi leggo in rete che entro il 2020 lo sarà completamente. Chapeau!
Fatto sta che siccome il mio obiettivo era soprattutto quello di arrivare ad Hendaye per affrontare il Raid dei Pirenei, questa parte del viaggio la faccio praticamente raddoppiando tutte le tappe ufficiali e così divoro 950 km in 6 giorni, il che significa che più tappe sono state di 150 km e passa.
E’ anche la settimana più calda dell’anno - ma anche una delle più calde che quì si ricordino in assoluto (cambiamenti climatici? nooooo...) - così in realtà le mie tappe sono continuamente inframmezzate da soste moooolto lunghe in svariatissimi bar, chioschi, parchetti, ... dove bere e rinfrescarmi.
Ma veniamo a noi: la ciclabile affianca in pratica l’oceano ma data la natura del paesaggio ad esso circostante in realtà questo non lo si vede quasi mai.
In pratica, da nord a sud, posso citare 4 paesaggi principali:
1) L’oceano a nord: quì siamo vicini alla Bretagna (io inizio la ciclabile subito dopo, seguendo da Nantes la Loira, la cui immissione nell’atlantico segna il confine della regione) e i paesi sono molto british (avete presente Dunkirk? ecco) mentre le spiagge, seppure presenti, sono caratterizzate da una marea impressionante e risultano per lo più spopolate, considerato - penso io - la temperatura dell’acqua e il clima. Infatti lo sport del posto sembra essere la barca a vela = nessun contatto con l’acqua. Oltretutto l’immissione della Loira è un porto commerciale gigante e quindi da molti posti la vista sembra essere quella su porto Marghera, non proprio da vacanza, cioè.
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               Paesaggio oceanico non proprio da vita da spiaggia
2) La foresta: questa parte è la più figa. Ad un certo punto (da Soulac-sur-Mer verso Lacanau-Océan) si fanno più di 100 km senza NULLA in mezzo tranne qualche accesso al mare con relativi posti dove bere e mangiare qualcosa (ma non molti, eh! Tipo 2-3). Dentro la foresta ci sono solo ciclisti :), considerato che le macchine non ci possono entrare (è parco naturale) e per i pedoni è troppo lunga da attraversare. Mi superano praticamente tutti, molti con equipaggiamento da crono mentre io sono in equipaggiamento viaggio (bici acciaio e bagnagli al seguito.
L’oceano è subito lì di fianco ma separato da alte dune, quindi non lo si vede quasi mai a meno di volerlo andare a vedere e io non lo faccio accontentandomi dei pochi squarci.
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                        La foresta (questa foto vale 100 km di paesaggio)
3) La laguna: ecco, questo paesaggio invece è quello più inatteso: c’è una vera e propria infinita laguna fatta di canali, laghetti, parchi ornitologici (ovviamente, anche questa è una zona più o meno protetta) ma privo assolutamente di ombra, ed è per questo che è la parte che ho sofferto di più. 
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          Laguna che descrivere come “soleggiata” sarebbe riduttivo
Mi fermo in una cittadina che mi ricorda la mia amatissima Venezia, vabbè, facciamo Chioggia, dai.
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Ad ogni modo anche quì l’oceano si vede poco perchè lontano e, tanto per cambiare, poco accessibile. Quì si sono sviluppati dei campeggi con all’interno robe tipo acquatica di Milano e infatti ho la netta sensazione che la gente manco ci va all’oceano. Per questo motivo batto anche il record di pagamento di un campeggio (28 euro per una persona e una tendina!!!! contro una media di 10). 
4) Spiagge e surf: quì siamo a sud (più o meno da Arcachon a Hendaye) ed è la patria del surf. Ci sono dei bei posti con scogliere (che sostituiscono le spiagge sabbiose che hanno caratterizzato la costa fino ad ora) e baie e anche delle belle città come Biarritz, con il suo faro, che però, pur essendo mooolto affascinante, è troppissimo piena di turisti e quindi me la batto velocemente.
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                                                  Scogliera
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                                Quei puntini sono tutti surfisti
Alla fine si arriva ad Hendaye e quì finisce la prima parte del mio viaggio.
Come considerazioni finali posso dire che:
- Paesaggi: belli e vari
- Ciclabile: praticamente tutta su sede separata
- Difficoltà: nessuna. Il dislivello è inesistente (unici sali e scendi a sud sull’oceano)
- Segnaletica: molto presente anche se in realtà la ciclabile cambia nome andando verso sud: all’inizio è Velodyssee, poi diventa La Vélocéan, poi la Vendée a velò e poi cambia ancora nome fino a tornare Velodysee alla fine. E’ comunque abbastanza intuitivo capire quali cartelli seguire. Solo in ingresso e soprattutto in uscita dalle città più grandi si perde.
In definitiva promossa in pieno e adatta veramente a tutti. Consigliatissima a chi voglia provare una vacanza in bici per la prima volta.
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