Tumgik
#nominare
ragazzoarcano · 2 years
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“Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.”
— Giacomo Leopardi
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vulnerabile · 10 months
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amico 🐴 nel buio
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omarfor-orchestra · 13 days
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Ok grazie Thomas Trabacchi (scene in un profe: 2)
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lamentiino · 23 days
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È dura doverlo ammettere ma credo che non si possa incontrare persona migliore di me
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chiesovic · 2 years
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immaginate essere uno come cassano, tristemente noto per essere un imbecille e una testa di cazzo, e andare in giro a dire "se dici del piero ora nessuno lo conosce"
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piccolaaa3 · 1 year
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Per la rubrica *mio padre dice cose..*
Stavolta se ne esce con "dici troppe bestemmie, non sta bene per una ragazza" (chissà da chi ho imparato eh?)
Quindi ho deciso di mettermi alla prova e cercare di sostituire le bestemmie, vediamo quanti giorni duro.
L'esclamazione del giorno (che partirà da domani perché spero di aver finito i motivi per bestemmiare di oggi) sarà "mondocane".
Si accettano consigli e suggerimenti per i prossimi giorni 🥹
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love-nessuno · 2 years
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#Cara Sig.ra Ilaria Cucchi#non dimentichi però che quando suo fratello è stato arrestato e a sua madre è stato chiesto di nominare un avvocato di fiducia#in risposta#al telefono#sono volati solo insulti nei confronti di Stefano#e sua MADRE aggiunse che NON AVREBBE SPESO ALTRI SOLDI PER QUEL DELINQUENTE DI SUO FIGLIO E CHE AVREBBE DOVUTO FARE AVANTI IL BARBONE PER S#Cara sig.ra Ilaria Cucchi#non dimentichi CHE FU LEI A NON FAR VEDERE I NIPOTI A STEFANO DA BEN 2 ANNI#CERTO PER PROTEGGERLI DA LUI#DAL SUO STATO DI TOSSICODIPENDENZA#da suo FRATELLO CHE FREQUENTAVA AMBIENTI LOSCHI ED FU SEMPRE LEI CHE NON LO VOLLE PIU' NELLA SUA VITA ED ANCHE TUTTA LA SUA FAMIGLIA LO EM#RIMASE COSÌ SOLO E PERDUTO.#Mi preme però osservare che dalla terribile morte di suo fratello Lei è riuscita comunque a costruirsi un personaggio mediatico#conseguendo anche un giusto rimborso (somma che certo non la ripaga di quanto sofferto e perduto). Vorrei dirle che ha ottenuto una vittori#incredibilmente grande e giusta e grazie a lei verranno perseguiti dei delinquenti che non meritavano di vestire la divisa che indossavano.#ovvero che la stessa caparbietà che ha dimostrato nella ricerca dei colpevoli#non l'ha sfoderata quando c'era da aiutare Stefano; Lei se ne disinteressò ed ora invece#da candidata per il PD#ora suo fratello è diventato la persona più cara che avesse mai avuto al mondo! Un eroe!#Una perdita immensa! No Sig. ra Ilaria#Stefano non era un eroe#gli eroi son altri#era solo un ragazzo che meritava di essere compreso e aiutato#anche se si era perduto.#FIRMATO: UN CARABINIERE QUALUNQUE (la lettera non è firmata e circola sul web#ma interpreta il comune sentire di milioni di cittadini).
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der-papero · 1 year
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Caro Cervello, ma se a questa persona non posso né scrivere né chiamarla, perché me l'hai fatta sogna' stanotte?
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clacclo · 1 year
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Non vedo l'ora che finisca quella cosa che tutti state vedendo ma criticate, aumentandone la visibilità e la popolarità, così posso tornare a vedere dei post interessanti.
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omarfor-orchestra · 7 months
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Augias adesso sono cazzi tuoi però
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rivrsong · 1 year
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signor pioggia proprio non lo reggo
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pietroleopoldo · 2 years
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Comunque se un prof consistentemente non rispetta il suo orario e continua a spiegare imperterrito almeno l'aggressione fisica dovrebbe essere legale
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nomeutenteerrato · 1 month
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« Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su sé stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose, primavera del '24, primavera del '44, proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. »
- Antonio Scurati
Monologo (censurato dalla Rai), ma qui per condividerlo perché: antifascismo sempre!
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itwillneverbegojover · 3 months
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la mannino che cercava disperatamente di nominare chiunque tranne travolta e ci ha pensato lo stesso russel a farlo. per sfotterlo
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ilfascinodelvago · 1 month
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Ecco il testo integrale del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, censurato dalla Rai:
"Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini.
L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.
Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?
Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra.
Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana".
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Scopamicizia.
La cosa più triste che abbia mai sentito nominare.
Solo perché non sapete amare.
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