E mi ripeto: "che scema a non saper fingere"
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte
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davvero devastante comunque che nei primi del 2000, quando nessuno si filava temi sull'inclusività e la diversità, witch avesse personaggi di etnie e culture diverse come fosse la cosa più normale del mondo. la mia preferita era taranee, una ragazzina nera con mamma afro-asiatica giudice e papà avvocato. era l'intellettuale del gruppo, introspettiva e coraggiosa. ora nel reboot ha due nomi africani in più, indossa street wear ed è una giocatrice di basket. hay lin era figlia di immigrati cinesi che l'adoravano, era spigliata, caotica, amava la moda. ora è una ragazza seria e silenziosa, razionale e misteriosa che sogna di tornare in Cina "sulle ventose montagne dov'è cresciuta". la ragazza bionda e ricca, cornelia, che piaceva perché testarda e sicura di sé è insicura e ricerca attenzione perché si sente inferiore. bro. bro
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comunque matteo ha detto che sta meglio, non al 100% ma che a breve capirà col team medico quando riuscirà a tornare
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Una delle mie due attuali coinquiline è di quei fuorisede che torna tutti i weekend a casa, perché è della provincia di Bologna e in circa 3h riesce a stare a casa.
Un po' la sto invidiando perché anche io ho voglia (oltre la necessità*) di tornare a casa, ma molto probabilmente non riesco per Pasqua (né per il 25 aprile né per il 1 maggio) perché i mezzi costano molto più di quanto mi aspettassi. A questo ovviamente si aggiunge un po' di tristezza nel non avere niente da fare e una persona in meno con cui far passare il tempo quando ne ho troppo senza sapere bene cosa fare.
Ma poi penso che anche se tornassi a casa resterei muta per tutto il tempo perché è da quando sono tornata da Londra a fine Gennaio che non parlo più con nessuno e quindi forse va bene anche così.
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sono arrivata al punto dell’estate in cui non vedo l’ora che finisca per tornare a mettere i giubbotti di pelle mangiare il tortino con cuore caldo ed essere cronicamente online qui sopra
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vorrei tagliare quasi del tutto i rapporti con la mia famiglia*, ciò vorrebbe dire indipendenza totale e mi va benissimo
il punto è che vorrebbe anche dire che devo per forza lavorare così da non dover più chiedere nemmeno un centesimo
ma chi mi prenderà mai con gli orari di merda dell’uni e il *bisogno* di vedere a almeno un paio di giorni alla settimana
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Oggi mi è arrivato un kudo su una vecchia storia sull'altro profilo. Per nostalgia ho riletto la storia e... era così carina, così scritta bene, così non-me-in-burn-out che mi è venuta voglia di fare pulizia sul mio nuovo profilo ao3, uscire di casa sotto questa pioggia e guardare le lumache passare da una parte dei sentieri all'altra, seduta accanto al mio gatto.
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Me lo sto chiedendo del perché mi ostino a fare colloqui per poi sperare vadano male perché non voglio essere assunta.
Me lo chiedo e so anche rispondere: faccio colloqui perché ho paura di perdere "occasioni". Ma queste occasioni, anche se potessero essere grandissime, nel fondo del mio cuore non mi interessano e dunque spero di non essere assunta così non ho nulla di cui essere accusata (esattamente come col suicidio e con la morte accidentale).
Nella mia testa i prossimi mesi vorrei tradurre in inglese la tesi, studiare per delle certificazioni linguistiche per potermene andare in qualche uni dove parlano le lingue che so/servono le lingue che so, a fare cosa non lo so, a questo punto qualsiasi, dal phd, alla tutor a qualsiasi cosa possa servire.
Dall'altra parte non posso negare che fare colloqui a cazzo sia una buona palestra di vita: oggi ho fatto tante di quelle figure di merda che penso me le ricorderò a vita.
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Partenze.
E attese.
E posti. Dove non ho più il coraggio di tornare.
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