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claudiodangelo59 · 3 years
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OGGI 17 OTTOBRE, ITALIANO RICORDA…
1942
SECONDA GUERRA MONDIALE
FRONTE JUGOSLAVO
ULTIMA CARICA
DELLA CAVALLERIA ITALIANA
IL REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI ALESSANDRIA (14°)”
CARICA A POLOJ (CROAZIA)
La CARICA di POLOJ (CROAZIA) è un episodio bellico consumatosi durante il secondo conflitto mondiale nel FRONTE JUGOSLAVO il 17 ottobre 1942, passato alla storia come ultima carica posta in essere da truppe militari regolari.
L'episodio ha visto come protagonisti da una parte il Regio Esercito, con il Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria (14°)” e dall'altra l'Esercito popolare di liberazione della JUGOSLAVIA.
FU IN ASSOLUTO L'ULTIMA CARICA DELLA CAVALLERIA ITALIANA.
Dopo l'invasione della JUGOSLAVIA nel 1941 e la conseguente spartizione dei territori occupati voluta dalla GERMANIA NAZISTA, il REGNO D'ITALIA era presente a ZARA, in una parte della SLOVENIA (Provincia italiana di LUBIANA), nella parte nord-occidentale della BANOVINA di CROAZIA (congiunta alla Provincia di FIUME), in una parte della DALMAZIA e nella zona della BOCCHE DI CATTARO (Governatorato di DALMAZIA).
L'ITALIA assicurava i propri confini con diverse Divisioni, stanziate in basi nel FRIULI VENEZIA GIULIA, nell'ISTRIA, in ZARA, e in ALBANIA.
Con il crescere del malcontento popolare causato dall'occupazione dell'Asse, nell'ex Regno di JUGOSLAVIA prendeva sempre più piede un movimento armato filocomunista di opposizione, chiamato ufficialmente Armata popolare di liberazione della JUGOSLAVIA.
I Reparti jugoslavi seguivano, a grandi linee, le direttive del loro autoproclamato Generale Josip Broz Tito, che sarebbe poi diventato, con l'instaurarsi del Comunismo nella regione, primo Presidente della Repubblica Socialista Federale di JUGOSLAVIA.
I primi scontri si svolsero già nei primi giorni dell'invasione, per poi continuare durante tutta l'occupazione, principalmente sotto forma di azioni di guerriglia, di sabotaggio e di disturbo.
I "Cavalleggeri di Alessandria (14°)" era uno dei Reggimenti italiani presenti nei territori occupati in cui le truppe erano prevalentemente a cavallo: era di sicuro il Reggimento con la più alta mobilità tra tutti quelli nella zona. Il Reggimento, inquadrato nella 1ª Divisione Celere "Eugenio di Savoia", compiva azioni di pattugliamento e controllo del territorio e gli scontri con i partigiani erano frequenti.
Al sorger del sole del 17 ottobre 1942, il Reggimento, guidato dal Colonnello Antonio Ajmone Cat e supportato da una colonna di artiglieria ippotrainata, il 3º squadrone carri basato su carri L6/40 ed il battaglione Camicie Nere divisionale (81°), muoveva verso PRIMISLJE in una normale operazione di controllo quando, nelle prossimità del FIUME KORANA, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi dalle alture circostanti, uccidendo subito un Ufficiale e un Cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli.
Il 14° effettuò un breve ripiegamento che diede tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi nelle alture vicine. Alle 13.00, il Reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato dallo Squadrone di supporto con carri e pezzi d'artiglieria.
Alle 14.30, questo raggiunse POLOJ e si schierò nella valle in ordine di combattimento, poiché le alture erano tenute dai partigiani, e subito iniziò un violento scontro a fuoco.
Alle 17.00 si accentuò la pressione avversaria. Vista la difficoltà di manovrare con i cavalli, ed il pericolo di un nemico schierato su posizioni dominanti, il Comandante del Reggimento, Colonnello Antonio Ajmone Cat, valutata la situazione e l’approssimarsi del buio, decise di attestarsi a difesa su alcune modeste alture per conseguire un vantaggio tattico e costringere il nemico a scoprirsi.
Il caso volle che alla colonna del Colonnello Cat si fosse aggiunto il Generale Mario Federico Mazza, Vicecomandante della Divisione, che, d’accordo con il Generale Cesare Lomaglio, Comandante della Divisione, ordinarono ai “Cavalleggeri di Alessandria” di proseguire verso PRIMISLJE, nonostante l’operazione apparisse rischiosa a causa dell’oscurità e della presenza del nemico bene appostato.
Il Generale Lomaglio, col far del buio, decise di far ritirare le forze a PERJASICA, ma ormai i partigiani aspettavano questa mossa.
Alle 18.30 le truppe italiane iniziarono a muoversi, ma dopo pochi chilometri furono attaccate nuovamente da un violento fuoco di armi automatiche e di bombe a mano.
Il Colonnello Cat mandò in scoperta il 1° Squadrone del Capitano Antonio Petroni con lo Squadrone comando e quello dei mitraglieri.
Nel frattempo il 3° Squadrone, sfoderate le sciabole, si lanciò alla carica sui partigiani che scendevano dalle alture a sinistra, mentre il 2° Squadrone faceva lo stesso dal lato opposto; in retroguardia il 4° Squadrone del Capitano Vinaccia caricò ripetutamente per coprire la ritirata dell'artiglieria e degli automezzi: il Capitano Vinaccia cadde nello scontro, ma le perdite partigiane furono nettamente superiori. I pochi partigiani rimasti, a questo punto, decisero di organizzare un terzo sbarramento, ma una poderosa carica di sciabole riuscì a spezzare l'accerchiamento formatosi e a metterli in fuga.
A fine battaglia, in tarda serata, i "Cavalleggeri di Alessandria (14°)" contavano 2 ufficiali dispersi, deceduti ma i cui corpi non poterono essere recuperati, 1 ufficiale morto, 5 feriti, 10 morti, 56 feriti e 50 dispersi fra Sottufficiali e Cavalleggeri. I cavalli perduti furono 109, quelli feriti 60.
Le perdite partigiane non vennero mai confermate ufficialmente anche se presumibilmente il loro numero fu abbastanza elevato da determinare per le armi italiane almeno la vittoria tattica.
Nelle ripetute cariche era andato perso lo Stendardo che però, il mattino seguente, il Capitano Fabio Martucci Comandante dello Squadrone Mitraglieri con il suo attendente Morgan Ferrari, venne ritrovato impigliato al ramo di un albero e fu così recuperato.
Il 18 e 19 ottobre 1942 il Reggimento sostò a PERJASICA, a disposizione del Comando Divisione “Lombardia”.
Già all’indomani della battaglia c’era, negli alti comandi italiani, la voglia di cancellare l’episodio.
La Carica di POLOJ fu certamente un’azione coraggiosa compiuta in maniera esemplare dai Cavalleggeri italiani, in cui rifulsero diversi atti di eroismo individuali, che valsero loro 12 Medaglie d'Argento al Valor Militare, altre di Bronzo e Croci di Guerra ad ognuno.
Però l’azione militare era scaturita da ordini superiori avventati e non aderenti alla situazione tattica sul terreno.
L’inettitudine dei Generali Lomaglio e Mazza venne prontamente taciuta, non tanto per non screditare i due alti Ufficiali, ma per non far trapelare quella che era la generale impreparazione di tutto il sistema militare italiano a contrastare efficacemente la guerra partigiana nei BALCANI.
Ironia della sorte il Colonnello Ajmone Cat venne presto allontanato dal comando del Reggimento e gli fu negato un qualsiasi riconoscimento ufficiale per la sua azione di comando nella battaglia di POLOJ.
Nel secondo dopoguerra la crisi tra ITALIA e JUGOSLAVIA sul territorio di TRIESTE e la condotta tenuta dagli italiani durante l’occupazione dei Balcani non aiutarono certo a rendere il giusto merito alla CARICA di POLOJ.
Su tutto cadde il silenzio delle Istituzioni italiane e per decenni l’intero episodio venne pressoché dimenticato.
Il Reggimento “Cavalleggeri di Alessandria (14°)” è stato sciolto il 30 giugno 1979 senza aver mai ricevuto una ricompensa allo Stendardo per i fatti dell’ottobre 1942.
..... CARICAT! ALESSANDRIA !!!
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tizianomazzilli · 4 years
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BELIVE IN YOUR DREAMS #trance #rave #dreams (at Primislje, Karlovačka, Croatia) https://www.instagram.com/p/CEFxN1YnReu/?igshid=n61wc7crok24
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uzielkompliits · 4 years
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italianiinguerra · 6 years
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«Abbiamo avuto l’onore di scontrarci con i Cavalleggeri di Alessandria»
questo il commento in tono ammirato del maresciallo Tito a proposito dei fatti d’arme che tratteremo in questo post.
Ancora adesso a oltre 75 anni da questi fatti, molti conoscono come ultima carica della cavalleria della seconda guerra mondiale e forse dell’intera storia bellica mondiale, quella del «Savoia Cavalleria» avvenuta il 24 agosto 1942 a Isbuscenskij in Russia. Un attacco alla sciabola che permise di rompere l’accerchiamento dei nemici ed evitare una disfatta. Un misto di capacità di manovra, tattica ed eroismo da far esclamare agli sbalorditi tedeschi, solitamente parchi di complimenti, «Noi queste cose non sappiamo più farle».
In realtà l’ultima battaglia di un reggimento a cavallo si svolse un paio di mesi dopo, il 17 ottobre 1942, a Poloj in Croazia, e fu proprio questa l’ultima carica della cavalleria nel corso del secondo conflitto mondiale. Un attacco reso necessario da una serie di errori dell’alto comando, che preferirono per questo far cadere una sorta di «velo d’oblio» sul sacrificio dei cavalleggeri del 14° Cavalleggeri d’Alessandria.
L’episodio si inserisce in un ciclo di operazioni, iniziato il 1° ottobre contro le formazioni partigiane operanti nella zona, che dura sino al 23 ottobre. Non stiamo a dilungarci sulle operazioni che ai svolsero quei giorni e andiamo dritto al 17 ottobre 1942 tema del presente post.
In quei giorni il  14º Cavalleggeri di Alessandria era inquadrato nella 1^ divisione celere “Eugenio di Savoia”, composta oltre che dal 14°, dal reggimento “Cavalleggeri di Saluzzo”, dallo squadrone carri L ” S. Giusto ” e rinforzato da una sezione di artiglieria ippotrainata da 75/27 della divisione “Re”. La divisione era costituita dai seguenti reparti:
Comando
L’organico del reggimento era il seguente: Squadrone Comando 3 Squadroni Cavalleggeri di Alessandria 1 Squadrone Cavalleggeri di Lodi 5° Squadrone mitraglieri XII Gr. app. Cavalleggeri di Alessandria XIII Gr. smv. controcarro da 47/32 Cavalleggeri di Alessandria VII e XII Btg. Movimento stradale Cavalleggeri di Alessandria III Gr. Carri L6 Cavalleggeri di Alessandria IV Gr. Carri L6 Cavalleggeri di Alessandria
Al sorger del sole del 17 di ottobre 1942, il 14º reggimento, guidato dal colonnello Antonio Ajmone Cat con una colonna di artiglieria ippotrainata, il 3º squadrone carri su L6/40 e l’ 81° battaglione Camicie Nere divisionale, muoveva verso Primislje in una normale operazione di controllo quando, nelle prossimità del fiume Korana, un manipolo di partigiani Jugoslavi esplosero dei colpi di grosso calibro dalle alture circostanti, uccidendo subito un ufficiale e un cavalleggero e ferendo diversi uomini e cavalli.
Dopo un leggero ripiegamento del 14°, che però ha dato tempo ai partigiani di riorganizzarsi e di appostarsi nelle alture vicine, alle 13.00, il reggimento si mosse in formazione a losanga, rinforzato dal 40º squadrone di supporto con carri e pezzi d’artiglieria. Alle 14.30, questo raggiunse Poloj e si schierò nella valle in ordine di combattimento, poiché le alture erano tenute dai partigiani, e subito iniziò un violento scontro a fuoco.
Alle 17.00 si accentuò la pressione avversaria, così il generale Lomaglio, comandante della 1ª Divisione Celere “Eugenio di Savoia”, ordinò dal comando di proseguire per Primislje e mandò sul posto il generale Mazza, vicecomandante la divisione. Alle 18:30 Lomaglio, col far del buio, decise di far ritirare le forze a Perjasica, ma ormai i partigiani aspettavano questa mossa. Il colonnello Cat mandò in scoperta il primo squadrone del capitano Antonio Petroni con lo squadrone comando e quello dei mitraglieri.
Nel frattempo il terzo squadrone, sfoderate le sciabole, si lanciò alla carica dei partigiani che scendevano dalle alture a sinistra, mentre il secondo faceva lo stesso dal lato opposto; in retro guardia il quarto squadrone del capitano Vinaccia caricò ripetutamente per coprire la ritirata dell’artiglieria e degli automezzi: il capitano cadde nello scontro, ma le perdite partigiane furono nettamente superiori. I pochi partigiani rimasti, a questo punto, decisero di organizzare un terzo sbarramento, ma una poderosa carica di sciabole riuscì a spezzare l’accerchiamento formatosi e a metterli in fuga.
L’impeto, la decisione e la rapidità dell’azione sconvolse i piani dell’ avversario e fece in modo che le truppe che seguivano il Reggimento non avessero perdite. A fine battaglia, in tarda serata, il 14º Cavalleggeri contava 129 caduti, 9 ufficiali, 4 sottufficiali, 116 soldati e 160 cavalli e una settantina di feriti, pesantissime le perdite partigiane Per il Regio Esercito non fu solo una vittoria strategica ma anche tattica.
I cavalleggeri rientrarono vittoriosi la mattina del 18 ottobre a Perjasica, accolti dagli alti comandi con tutte le glorie, nonostante l’amarezza per aver perduto nello scontro il regio stendardo che accompagnò quel reparto durante tutta la sua storia. I tanti atti di valore individuali sono ricompensati con 12 Medaglie d’Argento al Valor Militare, altre di Bronzo e Croci di Guerra.
I caduti furono, per ordine dei partigiani ai civili del luogo, subito seppelliti, onde evitare possibili epidemie. In fosse affrettatamente scavate furono calati, insieme, partigiani, soldati italiani e cavalli. Tutti i caduti italiani furono privati, delle uniformi, delle armi, delle munizioni e dell’equipaggiamento; impossibile, quindi ogni successivo riconoscimento di salme. Si é potuto capire che tutti i prigionieri vennero uccisi e le camice nere anche seviziate.
La carica di Poloj fu una azione di grande importanza, in tutti gli aspetti, pur non essendo scaturita dalla autonoma decisione del suo comandante ma quasi imposta dall’alto, per eseguire un ordine; eseguita in maniera esemplare dai soldati italiani. Secondo analisti militari e strateghi, le alte perdite avrebbero potuto essere evitate o quantomeno ridotte se il combattimento fosse stato condotto liberamente dal comandante sul campo.
Difatti su questa carica, dopo un galvanizzamento generale, venne quasi immediatamente steso un velo di imbarazzato silenzio. Divulgare completamente le circostanze in cui avvenne avrebbe messo in luce le manchevolezze dei comandi e la leggerezza con cui venivano impartiti gli ordini. Si preferì pertanto continuare a parlare della carica del «Savoia Cavalleria» a Isbuscenskij come dell’ultima carica e fare calare il silenzio sull’episodio di Poloj.
La bandiera del reggimento, che dopo lo scioglimento nel 1979 è conservata nel museo del Vittoriano, aspetta ancora quella medaglia d’oro che solo il presidente della Repubblica, motu proprio, potrebbe conferire. La burocrazia cieca, le tante delusioni e le omissioni sospette non hanno piegato ancora i reduci che, hanno anche restaurato a loro spese la chiesetta di Poloj, dove sono sepolti i caduti. Sarà una battaglia dura, ma chi ha sostenuto una carica di cavalleria (e poi, dopo l’armistizio, il calvario nei campi di prigionia tedeschi) ce la può fare.
«Abbiamo avuto l’onore di scontrarci con i Cavalleggeri di Alessandria» «Abbiamo avuto l'onore di scontrarci con i Cavalleggeri di Alessandria» questo il commento in tono ammirato del maresciallo Tito a proposito dei fatti d'arme che tratteremo in questo post.
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borabora13 · 9 years
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#annececile 374 ème jours de la disparition d'Anne-Cécile. Le festival Momento Demento Psytrance va bientôt commencer, il y a 1 an Anne-Cécile lors de ce festival a disparu, si vous étiez présent sur ce festival le 21 juillet 2014 et que vous vous rendez sur celui du mois de Août 2015, diffuser un maximum auprès des autres festivaliers tous les avis de disparition, peut être qu'un témoignage de l’événement pourrait surgir. UNIS POUR TE CHERCHER, ENSEMBLE POUR TE RETROUVER!!! On ne lâche rien. #croatiegirl #croatia #outlookfestival #festivalmomentodemento #modemfestival2014 #treeoflifefestival #psytrancefestival #trancefamily #trance #missing #roadtrip #ozorafestivalhungary #avisdedisparition #pula #primislje #dj #france
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ne-danas · 10 years
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I'll be volunteering at this years MO:DEM festival so if anyone else is planning to go it would be nice to hang out (:
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daysinspace · 7 years
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THE HIVE @ MODEMFESTIVAL
primislje, Croatia
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uzielkompliits · 5 years
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MoDem Festival 2019 🇭🇷 La danza es una doble oración ya no con palabras si no con vibración, que en cada vena fluya vida y el corazón palpite como tambor. ✨🙌🏼 ___________________________________________________ #MoDem #MoDemFestival #MoDem2019 #Festival #Trancefestival #music #psytrance #trance #electronic #electronicmusic #musicforthesoul #musicforlife #gypsystyle #festival #festivalstyle #festivalwear #festivalready #trancefamily #trancemusic #trancelife #rave #ravewear #ravepics #festivalpics #Gopro #goprooftheday #goprophotography #goprohero #gopro5black (en Primislje, Karlovačka, Croatia) https://www.instagram.com/p/B19WxzVHxGf/?igshid=uk84duvg8cyv
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uzielkompliits · 5 years
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uzielkompliits · 5 years
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Mo:Dem Festival 🇭🇷 Momento Demente. 😈👽 ____________________________________________ #MoDem #MoDemFestival #MoDem2019 #Festival #Trancefestival #music #psytrance #trance #electronic #electronicmusic #musicforthesoul #musicforlife #gypsystyle #festival #festivalstyle #festivalwear #festivalready #trancefamily #trancemusic #trancelife #rave #ravewear #ravepics #festivalpics #Gopro #goprooftheday #goprophotography #goprohero #gopro5black (en Primislje, Karlovačka, Croatia) https://www.instagram.com/p/B1o2YFuHTUg/?igshid=xbg89whc165e
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uzielkompliits · 5 years
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Gracias por este caminar en el mundo, cuando bailo puedo sentir una libertad total llena de amor a la vida. 🙌🏼✨🍃 __________________________________________ #MoDem #MoDemFestival #MoDem2019 #Festival #Trancefestival #music #psytrance #trance #electronic #electronicmusic #musicforthesoul #musicforlife #gypsystyle #festival #festivalstyle #festivalwear #festivalready #trancefamily #trancemusic #trancelife #rave #ravewear #ravepics #festivalpics #Gopro #goprooftheday #goprophotography #goprohero #gopro5black #goproquick (en Primislje, Karlovačka, Croatia) https://www.instagram.com/p/B1wJ8hzHk6x/?igshid=1eoikk9mjomn
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