Tumgik
#ricorderai il sorriso
libero-de-mente · 6 days
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Ti sei dimenticata di me, nel giorno del mio compleanno. Ho un sorriso amaro perché in fondo me l'aspettavo, anche se fino all'ultimo ho sperato che ti facessi viva. A quanto pare, inesorabilmente, si esce dalla memoria e quindi dalla vita di chiunque. Anche se io tengo sempre uno spazio nel mio cuore per chi ho voluto bene, anche se le cose sono cambiate e lo scorrere della vita, sotto i ponti della memoria, ci porterà lontani.
Domani passerò a trovarti madre, il mio compleanno per te sarà quando te lo ricorderai, quando la demenza senile ti lascerà piccoli sprazzi di lucidità.
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canesenzafissadimora · 3 months
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Magari un giorno mi
dimenticherai
un nuovo sole ti scalderà,
ma non potrai mai chiudere il
cuore.
Ricorderai il sorriso che ti ho
donato in un pieno di felicità,
degli episodi del cammino,
il fresco delle lenzuola...
di quei baci dati
rimpiangerai le assenti labbra
e ti ritroverai a sorridere
pensandomi.
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@Alma Bigonzoni
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intotheclash · 5 months
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“Che c'è, Pietro, non sai cosa dire?”
“No.” Risposi con una vocetta appena udibile. Davvero non sapevo cosa cazzo dire. Guardai anche mia sorella, in cerca di una qualche illuminazione, di un appiglio qualsiasi, mi sarei aggrappato a tutto, pur di uscire indenne da quella pericolosa e niente affatto chiara situazione, ma lei rispose picche. Si voltò verso il televisore e mi lasciò solo contro tutti. Non voleva immischiarsi e non si sarebbe immischiata. Se se la prendevano con me, avrebbero lasciato in pace lei; la legge della giungla. Schifosa di un'egoista! Ma, alla prima occasione, me l'avrebbe pagata. Come si suona si balla.
“Allora, visto che non sai cosa dire,” Iniziò mio padre, “Lo faccio io per te. Ti racconto la mia parte di storia, quella che ho dovuto ascoltare stasera, prima di cena. Dopodiché sarai tu a raccontare la tua e bada bene di raccontarla tutta. E soprattutto precisa. Se mi accorgo che mi stai fregando, o soltanto me lo fai pensare, ti darò una di quelle strigliate che te la ricorderai finché campi. E potrai anche dire addio ai tuoi amici per tutta l'estate, visto che non ti farò più uscire di casa. Ci siamo intesi?” Dovetti acconsentire. Non è che fossi poi tanto d'accordo, ma cosa potevo farci? Avevo solo tredici anni. Comandava lui! Lui prendeva le decisioni e io le subivo. Non avevo alternativa. Per quanto riguarda il dove volesse andare a parare era ancora buio totale. Dovevo pazientare.
“Stasera, prima di venire a cena,” Iniziò, “mi sono incontrato al bar con Mario, il papà del tuo amico Sergio, abbiamo deciso di giocarci l'aperitivo a scopa. Una partita secca, chi perde paga, naturalmente. Consuetudine, lo facciano sempre. Ad un certo punto entra nel bar quella gran testa di cazzo dell'avvocato Terenzi…”
Quel cognome mi scoppiò in testa come una bomba a mano. Ora si che era tutto chiaro. Riuscivo a vedere solo disgrazie. Pensai al sangue che zampillava dal naso di Alberto Maria, il figlio dell'avvocato, pensai… Oh no! Peloroscio! Sembrava che si fosse ripreso, che stesse meglio quando lo avevamo lasciato al campo. Invece… Invece doveva essere morto, porco cane! Ecco perché mio padre era incazzato nero! Era finita! Sarei stato sbattuto in prigione per tutta la mia miserabile vita.  Probabilmente anche i carabinieri sapevano già tutto e stavano venendo a prendermi. Forse i miei amici li avevano già rinchiusi. Ero disperato, avevo voglia di piangere. Gli occhi mi si arrossarono e iniziò a tremarmi il labbro inferiore. Era finita! Il vecchio se ne accorse, fece un mezzo sorriso di vittoria e proseguì: “Vedo che non sei del tutto stupido, che stai iniziando a riflettere. Ma non è ancora il tuo turno di parlare, prima devo finire io. Dicevo: entra nel bar l'avvocato Terenzi. Un fatto strano, perché quel figlio di una puzzola è tirchio come un genovese di origini ebraiche e, là dentro, non ci mette mai piede, neanche per un caffè. La cosa ancor più strana, però, è stata che, appena entrato, si è diretto deciso verso il nostro tavolo. Sputava fiamme come un drago. Prima ci ha vomitato addosso una catasta di insulti, almeno dal tono sembravano insulti,  le parole non si capivano bene, quel borioso idiota parla una lingua che solo lui capisce. Ed è stata la sua fortuna, altrimenti sarei tornato a casa con una collana fatta con i suoi denti. Ma quando ha deciso di farsi capire, si è fatto capire bene e ci ha raccontato una storia. Una storia che tu dovresti conoscere bene e che, tra poco, sarai costretto anche tu a raccontare. L'avvocato ha detto che, giù al campo sportivo, tu e i tuoi amici siete saltati addosso a quel bastardo del suo adorato figliolo, lo avete caricato di botte e, non contenti, gli avete pure fregato il pallone. Adesso sta all'ospedale di Civita Castellana con il naso rotto e tutto gonfio. Un bel lavoro, non c'è che dire. Ha detto anche vi denuncerà tutti e a noi ci toccherà pagare una barca di soldi. Il Bastardo!”
Le lacrime trovarono finalmente la strada e sciamarono fuori. Un torrente di montagna dopo mesi di pioggia intensa. Portava con se un sacco di detriti, paura, rabbia, ma anche sollievo. A pensarci bene, soprattutto sollievo. Peloroscio non era morto e, per la seconda ed ultima volta nella mia vita, ne fui felice. Ero scampato di nuovo alla prigione. Subito dopo venne la rabbia. Ci mise un attimo a prendere il sopravvento.
“Non è vero!” Urlai “E’ un bugiardo! Bugiardo lui e bugiardo suo figlio! Il pallone era mio. Quello che mi hai regalato tu, quello di cuoio. Noi stavamo già giocando, poi è arrivato il figlio dell'avvocato, insieme a Peloroscio e a Ringhio, mi hanno gettato in terra e mi hanno fregato il pallone. Il mio pallone, non il suo!
"Se le cose stanno in questo modo, allora avete fatto bene a suonargliele. Domani mi sente quel lurido verme! Erano pure in tre i figli di bagascia. E tutti più grandi di voi.” Vidi lo sguardo del mio vecchio e capii che stava rispolverando l'idea della collana fatta con i denti dell'avvocato Terenzi. La cosa non mi dispiaceva affatto.
“Veramente, papà, non siamo stati noi a dargliele…”
“Ascolta, stronzetto, ho detto niente bugie! Cosa vorresti farmi credere? Che si sono picchiati tra di loro? Che il naso a quel prepotente figlio di prepotenti lo hanno rotto i suoi compari?”
“Non dico bugie! E non ho detto neanche questo! Il naso all'avvocatino lo ha rotto Pietro il Maremmano. E le ha suonate anche ai suoi amici. Anzi, solo a Peloroscio, perché Ringhio se l'è fatta sotto ed è rimasto paralizzato dalla paura.” Dissi tutto d'un fiato.
Mio padre non ci stava capendo più un cazzo. Guardò prima me, poi mia madre, che lo mise al corrente su chi fosse questo Maremmano, che lui non aveva mai sentito nominare, né aveva idea di chi fosse figlio, o dove abitasse. Volse ancora una volta lo sguardo verso di me e, con una calma che proprio non gli riconoscevo, disse: “Ascolta, piccolo, raccontami di nuovo tutto daccapo, senza tralasciare nulla. Poi deciderò il da farsi.” Ed io raccontai. Daccapo. Con dovizia di particolari. Dalla mattina. Raccontai delle biciclette, del pranzo, della partita e infine dello scontro. Il vecchio non mi interruppe mai. Si limitò a seguire il racconto, accompagnandolo con cenni di approvazione, o di disapprovazione, a seconda dell'evolversi degli eventi. Alla fine ero stremato. Stremato ma sollevato. Mi sentivo stranamente leggero. La paura era scomparsa. Mi sentivo bene.
La risata di mio padre piombò giù dalla cima del monte, come una valanga, con lo stesso frastuono e la stessa forza dirompente. Dapprima, io, mia madre e mia sorella, restammo pietrificati, poi ci lasciammo contagiare e fu risata liberatoria per tutta la famiglia. Non capivo bene cosa ci fosse tanto da ridere, ma me ne guardai bene dal protestare; poi era bello ridere tutti insieme. Non riuscivamo più a smettere e papà era quello che rideva più forte. Come suo solito, rideva e piangeva e menava delle manate sul tavolo e sulle mie spalle, facendomi anche male, ma non protestai.
“Certo che questo ragazzino deve essere un bel fenomeno!” Disse quando si fu calmato, “Hai detto che ha la tua stessa età, vero?”
“Si.”
“E ha lisciato il pelo a tre ragazzi più grandi di lui?”
“Si.”
“Davvero un bel fenomeno. Solo mi sfugge una cosa: nel frattempo, tu e quegli altri stronzetti dei tuoi amici, cosa facevate? Non gli avete dato una mano? Anche se, da quanto ho capito, non è che ce ne fosse bisogno. Casomai potevate darla a quegli altri tre perdigiorno!” E giù un'altra mitragliata di risate.
“No.” Risposi molto timidamente.
“No? E perché no? Se le avesse buscate?” Era di nuovo serio.
“Perché avevamo paura! Lui non è di qui. Lui non sa come vanno le cose. Quelli erano più grandi e quelli grandi si approfittano sempre dei piccoli. Guai a protestare. Non era la prima volta che ci fregavano il pallone. Lo fanno sempre. E se ti azzardi a protestare, giù botte.”
Aveva capito. Fece segno di si con la testa. Sicuramente anche quando era un ragazzino lui funzionava così. “Capisco, ci sono passato anch'io. E’ così che va il mondo, perdio! Pesce grosso mangia quello piccolo. E’ una legge di natura. Non ci sono santi. O, forse, no, sembra che il meccanismo si sia inceppato. Credo sia un buon segno.” Sentenziò. Si alzò dalla sedia, si infilò una camicia a quadri sopra la canottiera d'ordinanza, mi fece l'occhiolino e: “Infilati una maglietta pulita e andiamo.” Disse.
“Dove?” Chiesi. La paura stava tornando a farsi sotto. Non ero mai uscito con lui dopo cena.
“Voglio conoscere questo fenomeno del tuo amico. Subito.”
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mancino · 3 months
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Magari un giorno mi
dimenticherai
un nuovo sole ti scalderà,
ma non potrai mai chiudere il
cuore.
Ricorderai il sorriso che ti ho
donato in un pieno di felicità,
degli episodi del cammino,
il fresco delle lenzuola...
di quei baci dati
rimpiangerai le assenti labbra
e ti ritroverai a sorridere
pensandomi.
___@Alma Bigonzoni ___
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iocaotic · 3 months
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Magari un giorno mi
dimenticherai
un nuovo sole ti scalderà,
ma non potrai mai chiudere il
cuore.
Ricorderai il sorriso che ti ho
donato in un pieno di felicità,
degli episodi del cammino,
il fresco delle lenzuola...
di quei baci dati
rimpiangerai le assenti labbra
e ti ritroverai a sorridere
pensandomi.
Cit.
#Caotic.
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georgeeyre · 11 months
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Data, secoli orsono.
Chissà se ricorderai quel giorno, io sì lo ricordo. Ho bene impressi nella memoria quei brevi istanti che, allora, parevano essere infiniti.
Abbiamo giocato, mi hai mostrato un modo diverso di godere e mi è piaciuto.
Sentivo i tuoi denti stringere la mia carne mentre le tue mani si facevano spazio dentro di me.
Hai usato quell'oggetto per aprirti una porta mai aperta prima, a denti stretti prima col sorriso poi hai visto il suo effetto su di me.
Hai lasciato la tua firma sul mio corpo, hai lasciato che quella cera colasse sulla mia pelle, ho lasciato il mio corpo ad accoglierla.
Quel dolore che porta il piacere, quel piacere che porta dolore. Quel calore smorzato dalla tua lingua, quel calore che ho provato su di te, quei morsi lasciati ovunque sul tuo corpo.
Ci penso e ancora godo, sorrido.
Magari lo hai scordato.
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pioggiadifarfalle · 1 year
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I giorni inizieranno a susseguirsi uno dietro l’altro prendendo un sapore amaro. I primi giorni saranno terribili, ti mancherà tantissimo, vorrai dirgli cosa ti è successo di diverso oggi o un aneddoto che ti ha fatta ridere o ti ha resa pensierosa e quando ricorderai che non puoi scrivergli, ti si strapperà un po’ il cuore. Sprofonderai. La tristezza sarà lì, ad attenderti. E ogni giorno sarà meno pesante fino a che riuscirai a ricordare con un sorriso malinconico e molto affetto, quella persona a cui hai dedicato la parte migliore di te.
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mostro-rotto · 1 year
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Dicono che non esiste una ricetta giusta per dimenticare qualcuno forse è vero, diciamo che si dimentica qualcuno imparando a non averlo più accanto o vicino pian piano però il silenzio diventa il compagno a cui affidare i nostri pensieri perché i ricordi si allontanano e si inizia a fare a meno dell'altro poi vabbè forse non è che proprio ci si dimentica diciamo che si archivia e si ripone tutto in un cassetto poi inevitabilmente piccoli deja-vù e brevi flashback fanno capolinea nei momenti meno opportuni o forse per essere un po' più concreti siamo noi a cercarli quei momenti perché abbiamo la necessità di dirci che era la realtà e non un semplice sogno poi un po' ci cullano o ci fanno battere i pugni sul tavolo e come dicono sempre tutti, la vita va avanti lo stesso, con o senza di noi quello che non ci dicono però è che il cuore è separato da tutto il resto, fa un po' più fatica perché alla fine lo sappiamo, ci cercheremo comunque forse non ora, forse fra un sacco di tempo ma tu sai che mi cercherai e io so che ti cercherò e la cosa assurda è che lo faremo in silenzio proveremo a scorgere tracce di noi 2 in giro negli occhi, nei sorrisi e nei gesti di altre persone consapevoli che la poesia di noi 2 è irreplicabile guarderai le mie foto, ricorderai le mie parole, mimerai la forma del mio corpo o la virgola del mio sorriso e mi sognerai in una realtà già vissuta. Comunque, vabbè, ora torniamo pure alle nostre vite cristianbragaglio
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iwantogohome · 2 years
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Certe persone non le dimenticherai.
Un po' te ne rendi conto già al primo sguardo, dai primi momenti. Incontri una persona e sai che, anche se dovesse finire, ti resterà dentro per sempre. Ma ricordare non vuol dire vincolarsi al passato. E quindi andrai avanti, seguirai la tua strada, incontrerai nuova gente e sorriderai. Tutto sarà diverso ma qualcosa, ogni tanto, ti ricorderà di lei. Col tempo ci pensi sempre meno, sempre meno. Arriva un giorno che ti ritorna in mente un dettaglio, un momento, dura un istante e l'attimo dopo pensi 'Da quant' era che non mi capitava?' ed è li che ti accorgi di essere andato altro, di averla superata. Ma in quegli stessi attimi ti accorgi che non dimenticherai mai. Ormai non ci sei più dentro, stai guardando tutto da fuori, come uno spettatore. Però, ecco, alcune sensazioni ritornano a farsi vive. Come scintille che accendano per un secondo il buio che ti è rimasto dentro nell'angolo che le avevi dedicato. Non è una mancanza, è più un 'Non vivrò più qualcosa di simile' ma questo non è un male, lo sai? Hai la netta sensazione di aver toccato le stelle ma, se lo vuoi, puoi spingerti ancora più in là. È il bello dell'amore: ti lascia con dei ricordi in grado di addolcire i momenti peggiori. Perché lo sai, indietro non vuoi tornare e i ritorni non ti affascinano per nulla. Hai solo la consapevolezza che certe persone ti faranno sempre un certo effetto. Quando le vedi per strada ti salterà sempre un battito, e a volte ti chiederai 'Chissà come sta', perché anche se lasciarvi ha fatto un male cane, poi resta il bene che siete stati in grado di darvi. E quindi non dimenticherai ma starai bene comunque. E a volte penserai ‘Forse era meglio non averla mai incontrata' ma quel senso di vertigine che ti ha fatto provare, è qualcosa che vale la pena di essere vissuto. Te ne rendi conto dopo, con il tempo. Te ne rendi conto quando la vita ti offre sempre qualcosa di diverso ma a te piaceva proprio quello. E qualcosa resta, qualcosa resta sempre. Perché un addio non sancisce la fine di un sentimento. Non ci si sente più, è vero, ma ci si ricorda da lontano. A volte fa male, a volte ti scappa pure un sorriso. Certe persone le ricorderai per sempre, non all'infinito, solo a volte. Non potrai controllarlo. Capiterà un po' per caso, e sarà solo il segno di un amore che ha saputo restarti appiccicato sulla pelle, sul cuore, nella testa.
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ilguardianodelfaro · 2 years
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Prendilo adesso il tè con zia Clorinda,
perché tra qualche tempo non potrai
e ti ricorderai del suo sorriso
e sono giorni che rimpiangerai.
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4.
Sono Quasi Sicura che avrai pensato che il Quasi Morto si darà agli eccessi per quel fine settimana, agli atti estremi, pericolosi, illeciti.
Ma vedi, ci sono cosi tanti modi di viversi la vita, che spesso quelli più felici ci sfuggono, o li deridiamo, o li guardiamo solo per un attimo, o ci passiamo sopra come un guidatore passa sopra ad un procione e finisce per accorgersene solo quando trova i suoi resti sotto la ruota.
Il Quasi Morto Analfabeta sfrutterà quel fine settimana leggendo. 
- Ti immagini se nell'aldilà non ci fossero le biblioteche? 
Gli analfabeti in una settimana potrebbero quantomeno far qualcosa per poter dialogare con gli amici morti. 
Il Quasi Morto Innamorato e mai ricambiato sfrutterà quel fine settimana nel tentativo di strappare un bacio all'amato. 
- Ti immagini se nell'aldilà non ci fossero i baci?
Il Quasi Morto Miscredente sfrutterà quella settimana avvicinandosi a una qualche religione.
- Ti immagini se un uomo che muore miscredente è destinato nell'aldilà a restare da solo? 
ETERNA SOLITUDINE: mai ci fu binomio più triste. 
Amore, caro amore mio. 
Noi saremo il monumento continuo di nuovi desideri che corrono giù dalle montagne più veloci della paura di soffrire. 
Vestiremo splendore con la detterminazione di mille inverni. Faremo esplodere il consenso in cielo e lo guarderemo piovere diamanti in tutte le direzioni. 
Parleremo per immagini, per riparare l'ideale, e il nostro cinismo farà sbocciare nuovi sogni. 
Innescheremo la macchina della volontà per produrre domande che spostino cattedrali. 
Affinché tutto accada di nuovo oltre che nulla vada perduto. 
Saremo il fatale prevalere dell'azione. 
Amore, caro amore mio. 
Chiudo gli occhi e vedo il tuo volto, le tue mani che stringono i miei polsi. Sublime sofferenza. Mi tieni saldamente, il mondo continua ad andare avanti mentre noi siamo fermi. I miei piedi sul bordo del muretto, le braccia aperte come se attendesi l'abbraccio eterno. Gli occhi chiusi e labbra distese in un mezzo sorriso. 
Lasciami cadere. Lasciami schiantare contro il cemento freddo della strada. Contro le terra che da cosi tanto tempo mi chiama a lei . E tu non guardarmi amore mio. Chiudi gli occhi. Lo sai che la gente parlerà di me come "la ragazza della musica di Ludovico". Un nome così completo, pieno. Un nome adatto a lui, che mi ha accompagnata cosi tante volte nella strada verso l'oblio. Ma tu vivi. Togliti le cuffie perché è ormai finita. Sto per tornare a casa
Amore, caro amore mio.
Tu non conosci il dolore che sentirò e non dovrai saperlo. Saremo scritti nel vento con i pennarelli di pioggia che svaniranno al sole. Prima o poi. Spariremo, come qualcosa che non è mai esistito. Come un sogno che al mattino non te lo ricordi più, ed anche se ci provi ti sfugge.
Non ti ricorderai di me ed io non mi ricorderò di te. Ci perderemo a vicenda, ci rincorreremo per finire sempre col perderci, come nel quadro del riccone cazzuto. 
Amore, caro amore mio. 
Prendi la parte che più ti piace di me.
Dimmi parole dolci.
Costringimi alla sofferenza.
Calpestami.
Non chiedere scusa.
Sono una roccia.
Un pezzo di ferro.
Un fiore in primavera.
Una foglia d'autunno. 
Prendi una parte di me.
Strappa pezzo per pezzo a morsi.
Sputa in terra.
Calcia ogni parte di me coperta di salate lacrime, mie. 
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colonna-durruti · 2 years
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"Vorrei dirti che svanisce col tempo. Non è così. Se esiste un po' di conforto è nell'abituarsi al dolore, purtroppo. Ho seguito un seminario per l'elaborazione del lutto. Non so perché. Volevo solo smettere di soffrire, volevo risposte... a delle domande senza risposta. Il consulente mi si avvicinò, dopo il seminario. Si sedette accanto a me e mi disse una cosa che mi è rimasta impressa. Non so se è per quello che ha detto o per come l'ha detto. Disse: "Ho una buona notizia è una cattiva. Quella cattiva è che tu non sarai più lo stesso. Non sarai completo, mai più. Hai perso tua figlia. Niente potrà colmare quel vuoto. La buona notizia è che quando lo accetterai e ti abbandonerai al dolore... riuscirai a farla rivivere nella tua mente. Ricorderai l'amore che ogni giorno ti donava e le gioie che ha avuto." Il punto, Martin, è che non puoi evitare il dolore. Se lo farai, deruberai te stesso. Ti priverai di tutti i bei ricordi che hai di lei. Di tutti i ricordi. Dei suoi primi passi. All'ultimo sorriso. Tutti rimossi. Accetta il dolore, Martin. Mi hai sentito? Accettalo... è l'unico modo per tenerla con te."
Guardate 'i segreti di Wind River'
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mancino · 2 years
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È difficile essermi amica.
Devi imparare a leggere la lingua del mio cuore.
Io non telefono spesso, amo il silenzio quando tutti in casa se ne vanno.
Amo rimanere sola, prendere un libro e tuffarmi tra le righe.
Amo lasciare entrare le parole di una canzone, io e lei, la porta chiusa, l''anima che vola.
È difficile essermi amica perché disdico gli appuntamenti se piove.
Amo uscire col sole e sentire il profumo dell'erba bagnata mentre torna il sereno.
È difficile essermi amica perché devo prima sistemare tutto: figli marito, cane. Ogni casella al suo posto per sentirmi libera di pensare a me.
È difficile essermi amica se ti aspetti che io organizzi uscite per l'otto Marzo, perché per principio quel giorno mi chiuderò in casa col lucchetto, finito di lavorare.
È difficile essermi amica perché non ho bisogno di te.
Amo la mia vita e non mi serve evadere.
È più facile che ti capiti sotto casa quando non mi aspetti e ti porti in regalo una primula comprata al mercato.
È facile che ti chiami perché ti ho sognato e devo sapere se è tutto ok.
E tu sai, se mi sei amica, che farei la guerra al mondo per salvarti, che non esiste giorno o notte se hai bisogno.
Sai quanto so essere stupida per strapparti un sorriso, sai che mi basta un caffè, le gambe incrociate sulla sedia e io e te a buttar fuori mesi di parole che erano rimaste in sospeso.
Sai che non c'è un' agenda da seguire, che puoi dimenticarti di telefonare e quando te ne ricorderai saremo lì a riprendere dall'ultimo punto.
Sai che non restituisco le cose,
che ho il brutto vizio di rubare gli accendini,
Che arrivo sempre in ritardo.
Che non mi piaccio mai.
Sai anche che ho perso tante anime lungo la strada, ma l'amicizia non può essere fatica.
Se mi devo sforzare, se mi devo forzare, se devo troppo spiegare me ne vado. Mi muovo in un silenzio lontano e non ci penso più.
E alla soglia dei cinquant'anni il mio cerchio è piccolo ma contiene sentimenti grandi.
Amiche di una vita e altre entrate durante la corsa .
Ci siamo tenute salde le mani, tirandoci avanti tra le onde, come i marinai che remano un po' sfalsati ma nella stessa direzione e nello stesso mare.
È difficile essermi amica se rimani nei margini e non colori fuori, se non senti la voce della luna e non credi che il mio cane parli.
Ma se entri in quel piccolo cerchio io non ti lascio più andare, il tuo nome è un tatuaggio invisibile sul cuore, i tuoi figli sono figli miei e balleremo insieme nella notte come pazze e rideremo di niente, ci asciugheremo lacrime e coccoleremo segreti come si fa coi figli neonati.
Se mi terrai quella mano potrò farti vedere chi sono davvero e non sempre ti piacero', non sempre mi piacerai.
Ma non avremo problemi a dirlo e a trovare la strada giusta, davanti a una bottiglia di vino, io e te, gli occhi che si specchiano in due cuori con lo stesso sangue.
Perché se mi sei amica,lo sei per sempre.
Irene Renei
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Promettimi di ricordarti di me come qualcosa di bello.
Se cadrai, per sbaglio o con coscienza, fra le braccia di qualcun'altro, promettimi che non ti dimenticherai delle mie. E magari, se insieme berrete del vino rosso al ristorante, ti verrà un po' da sorridere pensando a quando prendevo la Coca Cola zero, ma forse ti sentirai anche un po' sollevato. E nonostante sarà diverso immaginare il suo sorriso e il suo apprezzamento quando le porterai una torta o dei cioccolatini ricordati che, un pezzo alla volta, li mangiavamo insieme, come il mio cuore, che tante volte mi hai aiutato a ricostruire, a rimettere insieme pezzo dopo pezzo.
Spero che, nella snervante attività di rimettere insieme i pezzi di me che piano piano negli anni si sono andati un po' a perdere, un pezzettino sia rimasto tra gli spazi delle tue mani e che, se un giorno dovessi sentire una lieve nostalgia, aprirai il palmo della tua mano e ti ricorderai di quando, per vedere la differenza, ci poggiavo sopra la mia e ridevamo insieme del fatto che lo facevo ogni volta, augurandomi sempre che quella non sarebbe stata l'ultima.
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gighen91 · 2 years
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Ecco finalmente lo faccio lo lascio qui più che per te, lo faccio per un fatto che ne ho bisogno, non so manco se mai lo leggerai o vedrai solo, volevo solo lasciarti dette alcune cose, alcuni miei sfoghi. Sai ora mai lo posso dire forse almeno fino ad ora quello che so io o quello che conosco io non lo sa nessuno. Sai forse queste cose te l’ho dette sempre, l’ho dette a Franco, e non solo. Io spero che sta cosa la capirai un giorno o te ne renderai conto, che sei forte e non devi arrenderti non devi buttarti giù o permettere che il mondo possa avere la meglio nessun secondo della tua vita. Che non ti abbatti davanti a uno ostacolo o difficoltà ma che da ciò prendi sempre più forza nel poter dire c’è l’ho fatta non ostante le difficoltà, che risponda a le liti e le cose facendole e dando prova di esserci riuscita. Di riuscire più che tutto di accettare te e capire la bellezza che c’è. Penso che non ostante tutto quello che dica un po’ sarai sempre preoccupata per me. Cara nana ricordati sempre sei uscita dalle difficoltà più dure e fuori dal comune della vita, questo spero te lo ricorderai per sempre e ti dia forza per fuoriuscirne se dovessi avere momenti difficili o che pensi che non c’è la fai più, ricordi ciò. Non smettere mai di sorridere mai e poi mai, perché in quel sorriso c’è la gioia, c’è la forza e molto molto di più. Che riesca nei tuoi obbiettivi personali che ti rendono felice. Spero che tu capisca che tu sia bella è che stai sempre bene, che non dovresti guardarti mai pensando negativo veRso di te, la tua bellezza è unica. Sai non riesco a smettere di preoccuparmi nel sapere se stai bene o meno, se mangi, se ci sia qualcosa che non va…
Che tu sopratutto non te lo dimentichi mai
SEI SPECIALE
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zona999 · 2 years
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è vero non sto male come prima però ogni tanto mi domando se stai bene, se ancora ogni tanto mi pensi se ti manco, se ti è tornato il sorriso e se ti ricorderai delle nostre risate
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