Tumgik
#ti sto pensando
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Ciao, ti sto pensando.
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ziskaqueen · 1 year
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Chissà se mi pensi mai.
io ti penso sempre.
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omarfor-orchestra · 6 months
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Andrea ci torni a casa a Natale
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surfer-osa · 28 days
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Tentata rapina.
Ho visto la scena dal di fuori, come se stessi guardando una puntata di una serie tv.
Sono la protagonista, ogni episodio verte sui miei super poteri legati all’ansia.
Breve elenco dei miei super poteri:
Ingegnera strutturista.
Con uno sguardo laser calcolo la percentuale di rischio crollo di un edificio nel quale mi sto addentrando in caso di catastrofe (in Italia basta un terremotino 3.5) e mi laureo cum laude honoris causa (cioè da morta, sotto le macerie, ad oggi l'unico modo per farmi prendere una laurea).
Anatomo patologa.
In ogni sala d’aspetto che si rispetti mi verranno elencate in maniera minuziosa sintomi e effetti correlati portandomi alla diagnosi. Anche qua c’è tanta morte.
Udito bionico.
Questa ragazzina signora delle valli bresciane è abituata ad uscire da sola a piedi perché non ha mai preso la patente. Ha le tette grosse e attirerà vari cat callers, a volte solo insulti grassofobici urlati per cui, in realtà, non servirà il super udito.
Se invece la pedinerai per tentare di rapinarla, come è successo poco fa, accertati di essere più che discreto e silenzioso come l'opinione pubblica italiana sul genocidio di Gaza. Se mi verrai incontro in direzione opposta, fissandomi senza mai abbassare lo sguardo, avrai già messo in allerta i miei sistemi di allarme. Grazie all’udito, una volta sorpassata ti sentirò cambiare passo per seguirmi. Aumenterò la mia velocità pensando ad un unico mantra zen: "porcoddio" (e probabilmente lo dirò quelle 5/6 volte).
A quel punto, con il cuore a mille, mi girerò verso di te fissandoti mentre cammino all’indietro. Così, per qualche metro, per vedere se cambierai direzione. Lo farai, eccome se lo farai, metterò a disagio anche te, ma poi, una volta tornata a camminare in avanti, tornerai dietro di me. Quindi, con uno stacco di telecamera sul mio viso mi sono vista bloccare in mezzo alla strada, girarmi e dire le seguenti parole con tono fermo: NON MI DEVI CACARE IL CAZZO!
Inutile sottolineare che la colonna sonora di questa serie televisiva riempirà i cuori di tutt* noi emarginat*.
Mentre vanno i titoli di coda, ed io riprendo a camminare verso casa tra una buca e l'altra, canticchio la canzone della mia boyband preferita.
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elperegrinodedios · 4 months
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Ti sto pensando e sto brindando con te, no non sono con gli amici, sono rimasto qui a casa solo per stare con te e, per brindare con te che sei la mia compagna di cammino più reale della realtà e, più vera e sincera del buon vino d'annata. Già, ti auguro tutto e niente. Tutto ciò che ti fa felice, e niente di quello che può inficiare la tua felicità. Niente che ti faccia soffrire ancora. Tutto invece che possa sfamare e dissetare la tua anima. Che tutto il meglio possa accarezzare il tuo cuore. 🤍
lan ✍️
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mucillo · 3 days
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Tu non devi sapere niente, solo che io ti amo. Io invece debbo sapere, solo se io ho la tua anima. Ti sto pensando, anche ora, anche in queste condizioni sto pensando a te. Lo sai che se cesso di pensarti, tu muori, istantaneamente? Ma non temere, io non cesserò mai di pensarti.
  Beppe Fenoglio da "Una questione privata".
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the-kingshound · 3 months
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pspsss da italian* a italian*, nella tua risposta all'anon "mc finds shallow graves of their brethren", "murated" credo sia "walled off" (non sai quanto spesso debba controllare che le parole a cui sto pensando in italiano esistano in inglese e viceversa, ti capisco <3)
(p.s.: idk if you have a policy/rule about asks that aren't in english, so I won't mind if you'd rather not publish this!)
Nooo, grazie mille! Faccio attenzione nella stesura del gioco ma rispondo alle ask così velocemente che sono piene di errori di battitura e parole che non esistono🥲
Tra l'altro penso che la parola "murato" sia decisamente più bella di walled off... (e anche diverse parole italiane rendano il significato in modo migliore a volte)
Grazie ancora per avermelo fatto notare!
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petalididonna · 6 months
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Avrei voglia di mandarti un messaggio. Sai?
Ne avrei voglia. Ne ho voglia.
Prendo il telefono in mano, lo sblocco e vado su whatsapp, cerco il tuo nome. Guardo quella riga vuota che aspetta le mie parole per te. Quel tasto che aspetta la mia voce, per te.
Penso a cosa potrei scriverti, magari anche solo una cosa così. "Una cosa così". Che non impegni, che non ti faccia preoccupare e chiedere "cosa vuole? Perché mi scrive?"
Inizio; "mi sei venuta in mente". "Scusami, ma ti sto pensando".
Ma forse è già troppo, non capiresti e avresti ragione a non capire.
Potrei scrivere solo "buon pomeriggio, come stai?". Cancello.
A cosa servirebbe, se non a vestire di educata ipocrisia la realtà? Ti sto pensando, vorrei che tu lo sapessi, questa è la verità.
Chiudo Whatsapp, poso il telefono. Rimango lì, a guardare lo schermo che si affievolisce, poi diventa scuro.
Avrei voglia di mandarti un messaggio. Ho voglia di farlo, e mi chiedo se magari non è la stessa voglia che avresti tu, che hai tu, che come me ti chiedi le stesse cose e poi - come me - non fai niente.
Quanti messaggi, quanti pensieri, che rimangono lì, silenziosi e senza parole, per la paura che abbiamo di esprimerli.
Marco.Proietti.Mancini©
Buon weekend 😘
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omarfor-orchestra · 7 months
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Ma perché 4lvise
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animadiicristallo · 9 days
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"ti sto pensando" >>>>>>>
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libero-de-mente · 3 months
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LA CANZONE DI REBECCA
"Questa di Rebecca è la storia vera che scivolò fuori dal cuore in una fredda sera ma un padre che la vide così bella da quel cuore la portò sopra a una stella"
Così figlio 2 e Rebecca si sono lasciati. Sono cicli della vita, che sinceramente ti aspetti quando a intrecciarsi sono due cuori così giovani e, sotto alcuni punti di vista, acerbi.
Però da padre sono dispiaciuto. Molto, non nascondo il fatto di essere commosso mentre scrivo questo capitolo di vita da padre.
Credo che l'esperienza della vita di una persona sia costituita da tanti mattoncini, ognuno portato da chiunque sia passato per quella vita.
Chi avrà portato tanti mattoncini, chi meno. Ma anche solo uno contribuirà alla costruzione dell'esperienza di vita in quella persona.
Spero che Gabriele (mio figlio) e Rebecca si siano donati tanti mattoncini, su cui posare le basi delle loro future vite sentimentali.
Una separazione decisa insieme, questa è già una prova di maturità, dove entrambi sembrano aver affrontato questa decisione con serenità. Anche se sono convinto che alcuni ricordi rimarranno per sempre, perché i momenti vissuti amando non si dimenticano mai. Almeno così dovrebbe essere. Io me le ricordo i miei. Tutti, ancora oggi.
Devo dire che a me mancherà tanto, era la figlia che non ho e avrei tanto desiderato. Così simile ai miei colori di carnagione e di capelli.
Sto pensando a questa separazione, mi rendo conto di quanto nella vita, a volte, le separazioni siano necessarie; necessarie per ricominciare e non stare immobili.
Che il dolore, quando è condiviso, insegni molto quanto e come le gioie condivise.
Restare uniti in abbracci freddi e senza più sentimento, non permette di vivere la propria esistenza. Diventa come una prigione dell'anima. Diventa necessario separarsi.
Esiste chi non l'ha fatto e se n'è pentito, chi lo ha fatto e ha capito che doveva farlo prima. Ma esiste anche chi, per questa scelta, ne sta pagando le conseguenze.
Ma Gabriele e Rebecca sono così giovani, così estremamente impetuosi e immaturi da vivere il tutto come un'esperienza. Probabilmente senza tragedie.
Mentre io così dannatamente invecchiato e attempato, vivo con malinconia questa vicenda.
Era, anzi è, anche nel mio cuore Rebecca, sempre grata nel salutarmi per essere stata accolta e protetta, coccolata, ogni volta in casa nostra.
Quel tuo saluto, accompagnato dal gesto della mano, mentre ti dicevo ti "aspetto presto", probabilmente, è stato l'ultimo come padre di colui che amavi. Non ti vedrò mai più così.
"Dicono poi che mentre sulla porta mi salutavi dal suo cuore già fuori scivolavi e io che non ti voglio vedere come un'ombra ti ricorderò mentre mi saluti sull'uscio della mia porta"
Buona vita ragazzi, buone cose ai vostri cuori pulsanti e pieni di energia.
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missrainworld · 9 months
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Per una piccola parte di me <3 0.2
L'altro giorno parlavo con una mia amica, e mi ha fatto una domanda banale, innocente, mi ha semplicemente chiesto " come è lui?" e su due piedi non ho saputo rispondere.
Non credo di aver mai davvero scritto di lui. Ho scritto pensando a lui notando quanto fosse importante per me. Ma io non ho mai parlato di lui.
Lui è difficile da definire, è difficile dire cosa rappresenta per me. Facciamo così, più che un figurativo di Warhol è un astratto di Kandinsky.
Lui è letteralmente la persona con cui guardi la pioggia fuori dalla finestra. Lui è il silenzio che ti calma. Lui è sorriso "nonostante tutto". Lui è la certezza che tutto andrà bene, anche quando il peggio sembra inevitabile ed io ho perso le speranze. È il bacio sui capelli mentre si è abbracciati.
Lui non è convenzionale, come non lo sono io, come non lo è il nostro rapporto. Ma d'altronde chi definisce cosa è convenzionale?
Lui parla tranquillamente di tutto, da cosa gli piace mangiare, dei suoi progetti per il futuro, dalle cose che ha fatto e a tutto ciò che di buffo trova in me: " Harry tu sei un mago ".
Lui è " vieni qua dammi un bacino" per poi spostarsi.
Lui è il " vieni giochiamo a hearts of Iron "
Lui è il " buongiorno amore mio, come stai " che mi fa sorridere la mattina. È il messaggio con scritto " ti amo" non appena ci salutiamo per tornare a casa, è il " mi manchi " subito dopo che ci siamo visti.
Ma cos'è lui alla fine, se non la persona a cui voglio più bene al mondo? È difficile spiegarlo agli altri, forse è difficile spiegarlo anche a me stessa. Non ho mai conosciuto nessuno che fosse equamente bello sia fuori che dentro
L’unico con cui non mi arrabbio come una bestia, l'unico che mi fa ridere in due secondi e che mi calma con un sorriso. L'unico che si interessa davvero nel vedermi felice, l'unico con cui riesco a parlare di tutto, dalle cose serie a quelle stupide. Forse l'unica persona con cui non devo fingere di stare bene.
Lui è l'unica persona che mi fa ancora sperare nell'amore, in quello vero, quello che ti fa volare oltre la linea delle nuvole e ti fa sentire che va vissuto ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Uno dei motivi per cui la mattina sono felice di svegliarmi. Uno dei motivi per cui sto vivendo e non sopravvivendo. Uno dei motivi per cui non sono in modalità "autopilot".
Io invece? Non so cosa ci trova Lui in me, Non mi piace parlare di me ma mi sono sempre definita un casino.
Mi capita sempre in un certo momento di perdere la voglia di comunicare e di zittirmi, un po’ come quando si esaurisce una batteria. Mi spengo. Mi isolo. Ho bisogno di stare da sola.
Ma adesso starei da sola con te, ha senso? per me lo ha.
È facile notare quando sto bene con qualcuno, non sento il bisogno di parlare in continuazione e con te, anche stare nella stessa stanza, senza dire nulla, in silenzio, mi tranquillizza, quando normalmente mi metterebbe solo pressione.
Ho desiderato tantissime volte essere di essere un' altra persona ma con te voglio solo essere me stessa.
Certe volte però vorrei che la mia mente facesse silenzio, che non pensasse così tanto, che non avessi determinati pensieri.
Quando ti dico che " sono presa male "non mi sento triste. Mi sento vuota. Mi sento spenta. Mi sento senza scopo. Questa non è tristezza.
Sei il mio partner, non il mio terapeuta, e giuro che mi sto sforzando un sacco a dirti cosa c'è nella mia testa, quante volte a " come stai " vorrei rispondere " bene" solo per non farti preoccupare e non nego che a volte lo faccio ma io non cerco qualcuno che mi curi, mi so curare da sola.
Voglio qualcuno che non mi ferisca più.
Ho finito per non parlare con nessuno dei miei problemi: alla fine confidarsi significa spiegare dove e come colpirti.
Sono stanca del male che mi viene fatto dalle altre persone, di dover dare tutto per ricevere nulla. Dover essere forti ti esaurisce ogni energia, il non piangere perché " ti rende debole " ti consuma dentro.
Non mi hai mai visto piangere come una bimba con i lacrimoni che strisciano sulle guance ma hai visto qualche lacrima lasciare i miei occhi e giuro che le persone che mi hanno vista anche solo versare una lacrima si possono contare sulle dita di una mano.
Vorrei sgretolarmi tra le tue braccia solo per poter essere ricomposta da te nell’immagine che tu hai di me, quando mi stringi.
A essere sincera non sono mai guarita dal passato, ho solo smesso di parlarne. Ed ho sempre paura di risultare pesante se ne dovessi parlare.
Ho passato la mia intera esistenza a sentirmi in colpa, a non sentirmi abbastanza e ad avere paura di non essere amata. Per cui ogni minimo cambiamento, che per te può sembrare insignificante triggera i miei problemi d'abbandono. Scusa se ti dico troppo " ti amo", se sono appiccicosa,se ho costantemente bisogno delle tue mani su di me, spammo messaggi, se ti chiedo se sei effettivamente sicura di amarmi.
È difficile capirmi se non comprendi la mia sensibilità. Quando tu mi dici "usciamo?" ed io ti rispondo " se vuoi" non è perché non ti amo o sto mettendo in dubbio qualcosa ( a parte non te lo sto dicendo piú * pat pat* per me), ma perché sono estremamente logorata da come mi hanno trattato le persone. Ho la paura costante di essere un fastidio nella vita di chiunque. Cerca di capire il mio stato mentale, mi hanno tradita ogni volta che ero stata leale.
La testa si deve perdere in due, altrimenti è un’esecuzione.
Per cui ti prego, se mai dovessi stancarti di me, per qualsiasi motivo, dimmelo subito. Se qualcosa ti da fastidio, se non ti piace qualcosa che faccio, se non sei d'accordo con me. Dimmelo. Parlami.
le relazioni sarebbero tutte più sane se romanticizzassimo la comunicazione di coppia, invece di idealizzare l'idea del partner che intuisce ogni tua esigenza: prima di trovare qualcuno che ci legga nel pensiero, accontentiamoci di qualcuno disposto ad ascoltarci quando parliamo, ed è per questo che cerco sempre il dialogo con te.
Una delle cose che amo di te è che sei una persona diretta, una di quelle che ti dicono che ci tengono, che gli manchi, che vogliono vederti, senza dover farti decifrare segnali e parole in codice.
Cosa che sono stata abituata a fare fin da piccola. Da bambina era la tipica bimba timida che sta in disparte ed osserva tutti.
E con gli anni ho imparato ad analizzare certi comportamenti, sia sugli altri che su me stessa, per questo tendo molto a razionalizzare tutto ciò che provo, ed è uno dei tanti motivi per cui mi dissocio.
Ma d'altronde anche io sono così, nulla di quello che faccio o dico, è " casuale ". Quando ti dico " hai ascoltato questa canzone " o cambio leggermente modo di fare c'è sempre una motivazione dietro.
Ho un debole per le cose reciproche, le cose che non devi chiedere, le cose che arrivano e ti strappano un sorriso, quando mi mandi gli audio dove mi dici che " mi ami più di ogni altra cosa " o mi mandi le foto dei gattini. Senza che io debba elemosinare nulla. Anche perché perdo interesse per tutto ciò che si deve forzare. L'amore è un dialogo, non un monologo.
Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finchè non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finchè qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo; in sintesi, che non siamo del tutto vivi finchè non siamo amati
Io credo fermamente nell’amore ed è questo che a volte anzi molte volte mi frega, perché sono un’eterna romantica e si sa gli eterni romantici sono così increduli che l’amore vero esiste e probabilmente esiste davvero in certi versi, no? Ho provato tante volte a scrivere perché è l’unica cosa che mi riesce bene, perché a parole non so spiegare cioè che ho dentro.
E dentro ho tante cose che non riuscirò mai a dire, probabilmente un giorno magari molto lontano riuscirò a scrivere davvero ciò che mi tormenta. Ma non sono qui per questo adesso, so che magari potrebbe annoiarti il mio essere così “logorroica” lo capisco, lo comprendo annoia anche a me moltissime volte. Ma vedi, l’amore che sento per te penso non sia paragonabile a quello che provato prima di te. Ti amo, ti amo davvero e non ti amo perché tu mi debba completare no, ti amo perché sai far uscire la parte migliore di me.
Mille parole non bastano, non bastano nemmeno mille lettere per dirti ciò che sento ma spero che tu capirai queste mie parole.
Sono quella persona che ti mostrerà che non tutti ti fanno del male. Non tutti ti spezzeranno il cuore. Perché amo Incondizionatamente e so cosa significa stare male.
Ti amerò quando piove fuori, anche quando mi piove dentro.
Ti amerò anche quando non potrò piú dirtelo.
Ti amo <3
Tua, A.
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immensoamore · 7 months
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Le vedi per forza ferme,in piedi,con questo cellulare in mano. In mezzo alla corsia di un supermercato,in un angolo di marciapiede o strada. Sospese. Con sul palmo “lettere” non più di carta,leggono,e si aprono in sorrisi che illuminano il mondo.
Io le guardo e immagino.
Mi domando se lui lo sappia di quel sorriso, leggero come ali di farfalla.Mi domando se lui conosca il potere della felicità di un gesto così semplice, ma mai banale,parole che volano e si posano su anime lontane, a regalare attimi di distrazione da un mondo sempre troppo caotico. Pausa,un’emozione, qualche brivido,una battuta,un semplice “ti sto pensando”a mille parole diverse,un modo innocente di farsi l’amore.
Si ferma tutto. Roba da scendere pure dal mondo,tappa obbligata di vita. Dita che scorrono digitando risposte e questo cavolo di sorriso che non demorde più caparbio di qualsiasi impegno.
Invio. Fine.
Ora tutto può continuare a scorrere.
Ci sono anch’io in tutte quelle donne.
Ci siamo in tanti.
Ci siamo tutti.
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ecleptica · 7 months
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ti sto pensando un sacco in questi giorni e spero tu splenda ☀️
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diceriadelluntore · 3 months
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a Gaza è davvero un genocidio?
Sto pensando da stamattina a come risponderti. Genocidio è una questione moderna: la parola è stata coniata da Raphael Lemkin, un giurista polacco, che la scrive per la prima volta in un saggio del 1944, Axis Rule In Occupied Europe. Laws Of Occupation, Analysis Of Government. Proposal For Redress. La conia unendo la parola greca genos (tribù o razza) con il termine latino cide (da caedere, uccidere). Va detto che in molte lingue esisteva già una parola simile, per esempio in tedesco (Völkermord, da non confondere con la nemesi potteriana) ma Lemski è un giurista polacco ebreo fuggito dopo l'invasione nazista nel suo paese, quindi non penso volesse usare il termine tedesco. Dopo quello che successe e che tutti sappiamo, nel 1946 dopo la fine dei processi di Norimberga (in cui Lemski si battè con tutte le sue energie per includere quella parola negli atti d’accusa) l’Assemblea Generale dell’ONU dichiarò il genocidio un crimine secondo il diritto internazionale. Due anni dopo, nel 1948, fu adottata la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, che definisce questo atto commesso con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Da allora, il genocidio è considerato un crimine dalla comunità internazionale. A questo punto sorge una questione formale e sostanziale: la definizione di tale crimine è precisa e circonstanziata in termini così ristretti che, alla prova dei fatti, ed è la Storia a dimostrarlo, nonostante decine di "candidati", solo le atrocità che avvennero durante, in poco meno di 100 giorni, nel 1994 in Rwanda sono state giudicate come "crimini di genocidio": ti ricordo che dopo l'assassinio del presidente del paese,  Juvénal Habyarimana, da Aprile ad Agosto del 1994 i ribelli dell'etnia Hutu uccisero, la cifra non è mai stata calcolata definitivamente, almeno 800 mila civili Tutsi (la differenza tra i due gruppi, che prima era solo socioeconomica, era diventata di tipo razziale sotto la dominazione belga del paese africano durante il 1800). Il massacro e l'uccisione dei musulmani kosovari durante la Guerra nella Ex Jugoslavia, nonostante processi internazionali e condanne per crimini di guerra, non è "formalmente" un genocidio.
Rimane da risponderti: in definitiva, quello che sta succedendo assomiglia pericolosamente ad un genocidio. Tuttavia, sperando che l'uso della parola non diventi, con l'abuso, una sterile e sciocca "arma politica" (come in realtà è già successo in passato), la questione secondo me contiene due questioni secondarie.
La prima è sottilmente politica e riguarda l'accusa, mossa dal Sudafrica (che fa capo ad una delegazione internazionale) che ha chiamato a rispondere giuridicamente della questione di genocidio lo Stato e la popolazione che ne ha subito l'esempio più drammatico e terrificante. Accusandoli di genocidio, avviene un paradosso identitario niente male, che viene spiegato benissimo da un antropologo che si è sempre occupato di processi identitari, Jean-Loup Amselle: "benchè possa sembrare una affermazione scandalosa, è evidente che il genocidio ha come effetto la costituzione, in quanto tale, del gruppo che si accanisce a distruggere e di dare in particolare al gruppo dei sopravvissuti una consistenza che non avrebbe altrimenti. Il genocidio, per le procedure che mette in atto (...) è quindi il paradigma identitario più efficace della nostra epoca" (Logiche Meticce. Antropologia dell'identità in Africa e altrove. Bollati Boringheri, 1999, pagg. 34-35).
La seconda è di tipo pratico: la sproporzione della risposta al terrificante attacco terroristico del 7 ottobre 2023 subito da Israele ha perso ogni "dimensione" di difesa, che non solo si concretizza nella differenza numerica di vittime, ma nell'indiscriminata e palese distruzione di ogni cosa che riguardi un nemico certo (i terroristi di Hamas) che l'attaccante ha deciso di perseguire in ognuno dall'altra parte, in un modo che fa nascere ben più di un paio di domande sulla premeditazione politica di questa azione militare.
Ovviamente, lascio alla tua curiosità di approfondire future chiacchierate o domande al riguardo. E se qualcuno ti accusa di essere antisemita se la pensi così come me, rispondigli così: la critica si basa su scelte culturali, sempre possibili, e non su quelle di natura, che non lo sono; é una critica a ciò che sta facendo, non a quello che è.
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mancino · 19 days
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Ti verrò in mente, quando ti sentirai solo, quando un giorno guarderai avanti a te
e capirai che il "meglio" lo hai lasciato dietro.
Ti tornerò in mente quando il tuo cuore avrà freddo
e un corpo qualunque non basterà a scaldarlo.
Passerò nei tuoi pensieri mentre camminerai solo verso strade che non conosci,
ma che ti sei personalmente scelto.
Passerò nei tuoi pensieri e sorriderai, pensando a quanto amore ti avrei dato.
Sorriderai, alzerai lo sguardo verso l'orizzonte, di fronte a quel mare che tu ami tanto e penserai.
Penserai che da qualche parte, anch'io sto pensando a te, magari guardando proprio lo stesso mare...
Silvia Nelli
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