“Ti devi sfogare. Tu non ti incazzi mai, ti tieni tutto dentro. Fai sempre la parte di quello tranquillo, equilibrato. Ma prima o poi scoppi. Hai bisogno di scaricarti.”
"Non ho mai avuto la giusta misura in niente: o sono troppo attento, oppure troppo assente. Un pò troppo impulsivo, se ferito dalla gente; ma poi troppo riflessivo, fino a incolparmi sempre."
Le lacrime ci provi a trattenerle, ma è troppo tardi e hai il viso completamente bagnato.
Le urla invece riesci a farle rimanere in gola, da brave, così come i pensieri che ti distruggono la testa con una lentezza asfissiante.
Allora pensi che un giorno tutto questo soffrire servirà a qualcosa, ma vi dico un segreto: soffrire non porta ad un cazzo.
Perché quando piangerete e starete cercando qualcuno con cui sfogarvi quel qualcuno sarà impegnato con una persona migliore di voi. Quando starete talmente male da non riuscire a spiccicare una parola e tutte le persone che incontrerete vi chiederanno "ma tutto a posto?" "di solito sei più allegr*!" "cosa c'è che non va?" e voi illuderete che a qualcuno freghi di voi starete peggio di prima.
E così via per l'infinito ciclo della sofferenza umana.
Nasciamo per soffrire, e la felicità non è altro che un modo per farvi capire cosa potreste ottenere ma che in realtà non avrete mai, e ciò vi farà stare peggio.
Provate a vivere per tutta la vita da poveri con l'eccezione di qualche giorno all'anno in cui sarete mediamente ricchi: vi sentirete una merda a tornare alla realtà, ve lo assicuro.
Detto ciò buonanotte, e pensate bene a tutte le volte in cui siete stati male: vi accorgerete che i motivi sono sempre gli stessi.