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#estinzione
crazy-so-na-sega · 9 months
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spiegato facile....
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noneun · 1 year
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"Ci sono talmente tante testuggini di terra su questa isola, che a volte se ne vedono dei branchi di 2-3000 individui; così si possono fare più di cento passi camminando sulle loro schiene e senza mai toccare a terra con i piedi. Si radunano di sera in luoghi abbastanza oscuri e stanno così vicine che uno potrebbe credere che il posto sia pavimentato con i loro gusci"
—François Leguat, riguardo le testuggini giganti di Rodrigues (dal dorso a sella e a cupola), Voyage et avantures de François Leguat, 1708.
Dopo la pubblicazione delle sue memorie, l'isola di Rodriguez iniziò ad essere considerata una riserva di carne per le flotte francesi e inglesi. Le ultime due testuggini giganti di Rodrigues di quel luogo furono avvistate nel 1795 in fondo ad un burrone. Entrambe le specie sono ufficialmente considerate estinte dal 1800.
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aitan · 5 months
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L'omino seduto sul ramo cominciò a tagliarlo.
Ma si trovò col culo per terra e il ramo schiantato in testa.
Succede a Frattamaggiore da tempo immemorabile.
Si continuano a tagliare alberi e ad aggiungere cemento al cemento. Come se non ci fosse un domani. Come se i nostri 5 chilometri quadrati di territorio tendessero all'infinito.
A dimensione diverse, succede un po' dappertutto, fino alla consumazione di tutto quello che si può consumare.
aitanblog.wordpress.com/2022/07/06/a-rischio-destinzione/
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25° giorno
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Uno dei disegni meglio riusciti di questo inktober
Triplice significato della parola dangerous - pericoloso:
Rischio di estinzione di specie protette come le tartarughe
Inquinamento (del mare)
Fumo
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artwfred · 9 months
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Estinien and Graha charm ideas. Love me some cat boys
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primavereautunni · 1 year
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Nel corso delle ere geologiche, il tasso annuo di estinzione, calcolato su diversi gruppi tassonomici, è stato di una specie su un milione ed era compensato da un uguale tasso di formazione di nuove specie. L’attuale tasso di estinzione – considerando anche le specie ormai prossime a estinguersi – è almeno cento volte superiore al tasso di comparsa di nuove specie.
Edward O. Wilson, La creazione, Adelphi 2008.
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leparoledelmondo · 2 years
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Atrazina & glifosato
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Ogni anno, negli Stati Uniti, i produttori di mangimi spargono sui loro campi 106.600 tonnellate di pesticidi minacciando così migliaia di specie a rischio. Le stime delle organizzazioni World Animal Protection US (WAP) e Center for Biological Diversity (CBD).
I ricercatori puntano il dito, in particolare, su due sostanze: l’atrazina e il glifosato. Già vietata in 35 Paesi, l’atrazina risulterebbe dannosa per più di mille specie protette negli Stati Uniti. A impressionare ancora di più è il glifosato che sarebbe in grado di danneggiare o uccidere il 93% delle piante e degli animali protetti dall’Endangered Species Act, la norma approvata nel 1973 per la tutela delle specie a rischio.
Negli anni il glifosato è finito nel mirino degli scienziati che ne hanno studiato gli effetti negativi tanto per il suolo, quanto per la salute umana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la sostanza “probabilmente cancerogena per le persone”.
Fonti: https://www.worldanimalprotection.us/
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personal-reporter · 2 months
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L'importanza della biodiversità: un focus sulle specie italiane in via di estinzione
La biodiversità, ossia la varietà di forme di vita presenti sul Pianeta Terra, è un elemento fondamentale per la salute e il benessere del nostro ecosistema. Essa garantisce la fornitura di servizi ecosistemici essenziali come la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima, la produzione di cibo e la protezione da eventi naturali estremi. Continue reading L’importanza della…
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laurav78 · 3 months
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stefaniaperinelli · 10 months
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Il mondo senza di noi
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Il libro di Alan Weisman, scrittore, giornalista ed insegnante statunitense, affronta un tema scivoloso che spesso porta verso la china del catastrofismo o dell'ipotetica rinascita del genere umano. L'autore invece, con taglio giornalistico, analizza i dati scientifici disponibili alla libera consultazione, per concentrarsi sull'attuale situazione del pianeta Terra, creata dalla presenza del genere Homo, fornendo un quadro tanto interessante quanto allarmante di quali siano - oggi - i veri grandi pericoli con i quali coabitiamo.
Essendo Weisman un giornalista (non un biologo o un ecologo), ed essendo nato questo libro in abbinamento a un documentario televisivo, Il mondo senza di noi è costruito su "case histories" significative, e su interviste a diversi addetti al mantenimento dello "status quo" del mondo antropizzato (biologi ed ecologi certamente, ma anche semplici addetti alla sicurezza d'impianti a rischio costante di collasso, come ovviamente i depositi di gas e petrolio, ma anche, meno ovviamente, la Metropolitana di New York, che sarebbe completamente invasa dalle acque nel giro di poche ore dall'arresto delle pompe che oggi le permettono di rimanere all'asciutto).
Il libro spazia quindi dal ripopolamento spontaneo (da parte di specie ormai estinte altrove) della "zona neutrale" fra le due Coree, al destino della (indistruttibile!) plastica negli oceani, ai depositi di combustibili negli Usa e alla loro gestione, al probabile destino delle centrali atomiche (che se non fossero state spente al momento della sparizione della nostra razza causerebbero una devastazione radioattiva per decine di millenni), al triste destino di piante ed animali addomesticati (che senza l'aiuto umano in gran parte o sparirebbero, o tornerebbero alle forme selvatiche da cui discendono), via via fino ai "lasciti" involontari, come le piante e gli animali infestanti introdotti dall'uomo in continenti diversi da quelli d'origine, il buco nell'ozono, il riscaldamento globale.
Personalmente ha colmato un vuoto di informazioni abissale sul nostro presente, portandomi a spostare l'attenzione da quel che potrebbe accadere se gli umani si estinguessero alla consapevolezza che non c'è più nulla che si possa rimediare perchè, ormai, troppo è stato fatto per poter essere risanato o fermato.
L'unico aspetto sul quale si può agire è l'arroganza intellettuale dell'Homo sapiens sapiens (??) convinto di poter salvare il pianeta mentre riuscirà unicamente a spazzare via la razza umana dal libro della Vita. Impegnarsi a diventare umili è l'unica "salvezza" possibile.
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popolodipekino · 10 months
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karma
Preferisco non tornare con la memoria all'epoca della grande morìa. Non avrei mai creduto di scamparla. La lunga migrazione che mi mise in salvo, la compii attraverso un cimitero di carcasse spolpate, in cui solo una cresta, o un corno, o una piastra di corazza, o un brandello di pelle tutta scaglie ricordava lo splendore antico dell'essere vivente. E addosso a questi resti lavoravano i becchi, i rostri, le zanne, le ventose dei nuovi padroni del pianeta. Quando non vidi più tracce di vivi né di morti mi fermai. Su quegli altipiani deserti passai molti e molti anni. Ero sopravvissuto agli agguati, alle epidemie, all'inedia, al gelo: ma ero solo. Continuare a star lassù in eterno non potevo. Mi misi in strada per discendere. Il mondo era cambiato: non riconoscevo più né i monti né i fiumi né le piante. La prima volta che scorsi degli esseri viventi mi nascosi; erano un branco dei Nuovi, esemplari piccoli ma forti. - Ehi, tu! - Mi avevano avvistato, e subito mi stupì quel modo familiare di apostrofarmi. Scappai; mi rincorsero. Ero abituato da millenni a suscitare terrore intorno a me, e a provare terrore delle reazioni altrui al terrore che suscitavo. Adesso niente: - Ehi, tu! -; s'avvicinavano a me come se niente fosse, né ostili né spaventati. da I. Calvino, I Dinosauri, in Le cosmicomiche
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crazy-so-na-sega · 9 months
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Prodotti che servono a comprovare l'obbedienza alla narrazione e come venderli.
La malattia essa stessa come prodotto (siamo ben oltre la cura / la prevenzione come prodotto!) e non come anormale condizione dell'organismo.
-8603 @achtsexnulldrei
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sarà tutto bellissimo....
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Postfuturismo
Mi spaventi, uomo! Il vento caldo dei tuoi ordigni il frastuono meccanico dei motori l’arroganza della macchina, sono parte di te. Innaturale e degenerato t’incammini da solo tra la folla verso gloriosi stadi evolutivi. Protesi grottesche per un corpo irriconoscibile, cosa sei diventato? E sogno salvifiche estinzioni tra masturbazioni scientifiche e le gioie del feticismo. Mi spaventi,…
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aitan · 1 year
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"Agli sgoccioli dello scorso millennio, lo scienziato olandese Paul Crutzen – premio Nobel per la chimica per i suoi studi sulla formazione e sulla decomposizione dell’ozono – popolarizza il termine antropocene per riferirsi all’epoca geologica in cui viviamo; un’epoca di merda caratterizzata dal forte impatto umano sull’ambiente terrestre con tutto il suo carico di concentrazioni di materiali inquinanti rilasciato nell’atmosfera.
Da allora si diffonde sempre più un’idea (di per sé già vecchia di decenni, in verità) secondo la quale l’uomo dell’antropocene starebbe mettendo in pericolo la sopravvivenza del pianeta.
Io non sono d’accordo. Trovo che questa visione sia viziata dall’arroganza e dall’antropocentrismo.
A mio parere l’uomo dell’antropocene non sta mettendo a repentaglio la vita della terra; l’uomo dell’antropocene sta mettendo a repentaglio la sua propria vita sulla terra, che, al momento, è l’unico pianeta in cui è assicurata la sopravvivenza umana, per la presenza di acqua, aria buona ed altri elementi vitali che non so dire e che non so.
La terra, la natura, madre e matrigna, è più forte dell’uomo. Le nostre modifiche la scalfiscono, ma non riusciranno a distruggerla; piuttosto rischiano di distruggere noi.
[...]
Forse quando ci renderemo conto che stiamo andando verso un suicidio di massa sarà troppo tardi per la nostra specie; ma la terra continuerà a sopravvivere e, lentamente, verrà cancellata ogni traccia dell’uomo dal pianeta. Le nostre impronte, i nostri segni e i nostri graffi saranno erosi dall’azione inesorabile del tempo.
A quel punto, sarà finita anche l’era dell’antropocene, ma non resterà più nessun uomo per dare un nome nuovo all’epoca successiva."
Ne parlavo qua, con maggiore dovizia di dettagli, lo scorso anno e non ho potuto fare a meno di ripensarlo in questi giorni di maggio matto e catastrofico.
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artwfred · 2 years
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Estinien practice
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sandboy · 1 year
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trichechi.
Le cose non sono quello che sembrano e forse non ci sono nemmeno: è tutto una convenzione, sembra volerci dire lo spettacolo, o forse il tricheco animale guida può spiegarci qualcosa? #reale #finto #identità #estinzione #interrogativo
«Lo spettatore, dunque, potrebbe sentirsi spiazzato, come capita quando cerchiamo di definire gli oggetti che abbiamo intorno, le altre persone, la vita.È impossibile conservare una forma definitiva, forse possiamo solo prendere consapevolezza e restare in ascolto di noi stessi». (Liv Ferracchiati, autore/regista e attore) Uno spettacolo irrisolto, si direbbe, ma di una irresolutezza voluta: il…
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