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leparoledelmondo · 1 day
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Buoni progetti
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Assorbimento di CO2 direttamente dall’aria, case, gabinetti e sistemi fognari stampati in 3D, restauro paesaggistico, corridoi ecologici, istruzione universale, scuole e strutture mediche enormemente ampliate, imposta progressiva per le emissioni di anidride carbonica…
Beh! riconosco che non c’è limite ai buoni progetti.
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leparoledelmondo · 7 days
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Sequestro del carbonio
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Come sequestrare il carbonio? Con una nuova valuta digitale, come scrive K. S. Robinson nel suo libro “Il ministero del futuro”. Per ogni tonnellata di carbonio non emessa o sequestrata in un modo certificato e per un determinato lasso di tempo, si riceve un carboncoin. Lo si può scambiare immediatamente con qualsiasi altra valuta, denaro uguale a ogni altro. Questa valuta sarebbe supportata dalle banche centrali di tutti i Paesi, resa sicura dalla tecnologia blockchain, quindi tutto tracciato. Resa sicura anche dalla creazione di titoli a lunga scadenza, con una rendita a cento anni e un tasso di profitto garantito. 
Un nuovo modo di investire sulla sopravvivenza del pianeta.
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leparoledelmondo · 14 days
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Omega 3
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C’è chi pensa che siamo già fuori tempo massimo, che stiamo per schiantarci, che è proprio questo che stiamo vedendo negli eventi attuali. Hai sentito che il riscaldamento degli oceani significa che la quantità di acidi grassi omega 3 nei pesci disponibili per il consumo umano potrebbe scendere addirittura del 60%? E dato che quegli acidi grassi sono fondamentali per la trasmissione di segnali nel cervello, sarebbe possibile, quindi, che la nostra intelligenza collettiva stia calando rapidamente a causa di una diminuzione del potere dei nostri cervelli dovuta al riscaldamento degli oceani?
Questo spiegherebbe molte cose.
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leparoledelmondo · 20 days
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Grande smog
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Durante l'inverno del 1952 la città di Londra fu colpita da un episodio di inquinamento atmosferico noto come "Grande Smog”: un'alta pressione anticiclonica si posizionò sopra la valle del Tamigi portando a temperature molto basse che indussero le persone ad aumentare l'uso del carbone per riscaldare le proprie case. Il fumo prodotto dalla combustione del carbone, ricco di zolfo e particelle, si combinò con la nebbia naturale, formando uno spesso strato di smog che coprì Londra per diversi giorni, dal 5 al 9 dicembre. Secondo alcune stime le vittime di questa catasfrofe ambientale furono 12mila.
Ma questo episodio fu un punto di svolta nella consapevolezza pubblica e governativa riguardo ai pericoli dell'inquinamento atmosferico, portando all’adozione del Clean Air Act nel 1956.
L’inquinamento non si vede, il riscaldamento climatico è troppo lento perché le persone percepiscano l’urgenza dei cambiamenti in atto, si diceva fino a qualche tempo fa parlando di quanto fosse difficile comunicare queste tematiche al grande pubblico. E lo è ancora oggi, anche se l’aria irrrespirabile la sentiamo in gola e nei polmoni, e gli eventi climatici estremi sono sempre più frequenti e purtroppo sotto i nostri occhi.
Ma chi governa le nostre città ha l’obbligo di intervenire prima di essere immersi in un fumo spesso come quello di Londra, o vedere ancora i fiumi straripare e travolgere interi paesi.
Illustration by Shepard Fairey
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leparoledelmondo · 26 days
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La caduta ecologica
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L’idea che ora va di moda è che la transizione ecologica è troppo veloce e che l’aumento dei costi di produzione rischia di diventare insostenibile. E quindi nasce l’esigenza di ridimensionare gli obiettivi europei della transizione verde, e possibilmente di adattarli alle specifiche caratteristiche di ciascun paese. In altre parole un adattamento al ribasso.
Possiamo dire che tra i difetti delle politiche ambientali di questi anni c'è che spesso queste sono state finanziate con aumenti tariffari uguali per tutti indipendentemente dai redditi, con eliminazioni dai listini dei prodotti tradizionali più a buon mercato. Insomma, con misure a carico dei più poveri. Una vera beffa, considerato che i consumi a più alta emissione di inquinanti sono quelli di lusso.
E se la transizione ecologica ritrovasse il consenso di massa, come sostiene l’economista Emiliano Brancaccio, facendo ricadere i suoi costi sociali non più sui salari ma sui profitti e sulle rendite? 
In altre parole, ci vorrebbe quella che l'economista definisce una «legge di caduta ecologica del saggio di profitto». Una caduta capace di anticipare il rischio di catastrofe climatica.
Foto di roegger da Pixabay
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leparoledelmondo · 1 month
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Climate litigation
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Le climate litigation sono azioni legali avviate con lo scopo di imporre a governi o aziende il rispetto di determinati standard in materia di limitazione del riscaldamento globale. 
Gli impatti universalmente riconosciuti del cambiamento climatico interessano alcuni dei diritti fondamentali come il diritto alla vita, al cibo, all’acqua, ai servizi igienici e alla salute.
La potenza di un’azione legale sta nel fatto che una sentenza favorevole può creare giurisprudenza e quindi modificare le regole del gioco per tutti.
Nei Paesi Bassi c'è un precedente importante, da questo punto di vista: è il cosiddetto caso “Urgenda”, mosso da una fondazione ambientalista e da 900 cittadini e cittadine contro lo Stato, colpevole di non aver risposto ai suoi obblighi previsti dall’Accordo di Parigi e quindi di non essersi impegnato per prevenire la crisi climatica. Il tribunale ha tenuto conto della normativa sui diritti umani e ha condannato lo Stato a rivedere la sua strategia climatica. Nel dicembre 2019, la sentenza è passata in giudicato, e costituisce ormai la pietra angolare della giurisprudenza del Paese in materia climatica.
Ad oggi sono state intentate ben 2276 cause climatiche contro governi e società private. Una di queste cause è portata avanti dall’associazione recommon.org (https://www.recommon.org/la-giusta-causa/) contro una delle aziende più inquinanti al mondo: l’italiana ENI
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leparoledelmondo · 1 month
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Pianeti alternativi
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Ma davvero non abbiamo altri posti dove andare? Il nostro Sistema Solare ha 4 pianeti rocciosi, 4 giganti gassosi, 5 pianeti nani, almeno 210 lune, asteroidi e corpi minori, e poi le comete.
Si, le comete…sappiamo che hanno acqua, ma non hanno atmosfera, inoltre la loro attrazione gravitazionale è così ridotta che se fate un salto vi perdereste nello spazio. Infine una cometa ha un diametro che va da 100 metri a una trentina di chilometri. Meta troppo esclusiva; ci resta il pianeta in cui viviamo ora. 
Photo by Tara Winstead on Pexels
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leparoledelmondo · 1 month
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La plastica della zia
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leparoledelmondo · 1 month
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Finanza climatica
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Come trovare fondi da investire nella transizione? Soprattutto per quei Paesi che più hanno bisogno di risorse e che subiscono maggiormente gli effetti non solo del cambiamento climatico, ma anche di un sistema socioeconomico profondamente iniquo. Insomma, oserei dire che è una questione di equità e giustizia. Una definizione di “finanza climatica” è ardua, con i Paesi in via di sviluppo che premono per stabilire linee guida chiare su cui basare i contributi finanziari, e i Paesi sviluppati che preferirebbero ovviamente mantenere l’ambiguità attuale.
Ma dal nostro piccolo blog potremmo suggerire soluzioni come, ad esempio, incrementare i finanziamenti pubblici facendo pagare i responsabili della gran parte delle emissioni. 
Altri soluzioni potrebbero essere: una tassa sui profitti record delle aziende fossili, l’abbandono delle sovvenzioni ai combustibili fossili, una tassa sui maxi-redditi (il 10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del 50% delle emissioni). 
Così, giusto per fare qualche esempio che gira nell’aria.
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leparoledelmondo · 2 months
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Cities of tomorrow - siccità
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Nel dodicesimo anno di siccità continua, la nostra città restò senz’acqua. Certo, ci avevano avvisati che sarebbe potuto accadere, ma anche durante la siccità ci sono pioggia occasionali e ce l’eravamo sempre cavata per il rotto della cuffia consumando con parsimonia, lasciando i campi al maggese, costruendo nuovi bacini idrici e condotte che raggiungevano quelli più lontani, scavando pozzi più profondi e usando tutti i metodi a nostra disposizione. Pensavamo che sarebbe continuata così anche quella volta. Ma a settembre si verificò un terremoto, non molto forte, ma, a quanto pare, abbastanza per spostare qualcosa nella falda acquifera sotto di noi. I pozzi seccarono molto in fretta, i nostri bacini idrici erano già vuoti, come anche quelli più lontani collegati a noi con le condotte. Dai rubinetti non usciva più nulla. 11 settembre 2034.
Tratto da "Il ministero del futuro" di Kim Stanley Robinson - Fanucci editore
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leparoledelmondo · 2 months
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Coefficiente Gini
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Il coefficiente Gini, elaborato dal sociologo italiano Corrado Gini nel 1912, è un metodo di misurazione della disparità di reddito o ricchezza in una popolazione. Si esprime come una frazione tra 0 e 1 e sembra facile da capire, perché 0 è il coefficiente che rappresenta l’ipotesi in cui tutti possiedono una quantità uguale del tutto, mentre 1 è quando una sola persona possiede tutto e tutti gli altri niente. Nel ventunesimo secolo abbiamo Paesi, dove la diseguaglianza è alta, con un coefficiente superiore al 0,6 ad esempio USA e Cina. Tutto ciò accade quasi senza proteste da parte di coloro che perdono di più a causa della disuguaglianza e, anzi spesso gran parte dei più colpiti vota i politici che faranno aumentare la loro povertà relativa. Questo è il potere dell’egemonia: possiamo anche essere poveri, ma almeno siamo patrioti!
Comunque non pensiate che il coefficiente Gini sia l’unico strumento in grado di descrivere la situazione. Per esempio, i coefficienti Gini per il Bangladesh e l’Olanda sono quasi uguali, cioè 0,31. Ma il reddito medio annuo in Bangladesh è intorno ai 2.000 dollari, mentre in Olanda è di 50.000 dollari. La differenza tra i più ricchi e i più poveri è una considerazione importante. Quindi sono state elaborate altre metodologie di valutazione della diseguaglianza, ne cito solo una, che mi sembra la più bella: Felicità Interna Lorda del Bhutan, trentatré criteri per esprimere tale qualità in termini quantitativi.
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leparoledelmondo · 2 months
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Quanto ci costa il cambiamento climatico?
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E’ dagli anni ’90 che il clima del nostro pianeta mostra segni di squilibrio causato dalle emissioni di gas serra delle attività umane e l’Italia è particolarmente esposta a questi mutamenti perché è circondata dal mar Mediterraneo, un mare piccolo, che si riscalda più degli oceani aperti ed è anche vicino agli anticicloni caldissimi del Sahara. I nostri ghiacciai alpini si sono ridotti del 60% nell’ultimo secolo, facendo diminuire le riserve idriche destinate ai fiumi, all’agricoltura e alla produzione idroelettrica. L’innevamento sulle nostre montagne dura meno e penalizza l’industria turistica invernale. Le estati sempre più calde provocano vittime per colpo di calore (estate 2022: 18.000 vittime solo in Italia). I fenomeni di alluvioni e tempeste sempre più frequenti e violenti provocano danni per miliardi di euro (vedi la Romagna nel 2023) impattando sui prodotti agricoli, danneggiati irrimediabilmente, e ciò genera l’aumento dei prezzi dei prodotti. negli ultimi 40 anni le perdite finanziarie causate da fenomeni meteorologici e climatici estremi nell’UE hanno superato i 487 miliardi di euro. Di tutte queste problematiche che influenzano l’economia e le nostre vite dovremmo occuparcene ora. Eppure, diamo retta al negazionismo climatico, che è una scappatoia per negre qualsiasi responsabilità, per dire che la colpa non è nostra e lasciare tutto com’è.
Fonte: Consiglio dell’Unione europea https://bit.ly/480uB6I
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leparoledelmondo · 2 months
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Riciclare la plastica?
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Riciclare la plastica non basta. Occorre soprattutto limitare la sua produzione nei prossimi anni, ad esempio eliminando del tutto la plastica monouso.
Il consumo e quindi la produzione globale di plastica sono raddoppiati in vent'anni, siamo a 430 milioni di tonnellate nel 2021, con la prospettiva di un ulteriore raddoppio da qui al 2040, in base ai dati dell’Onu. Questa valanga di materia indistruttibile inquina gli ecosistemi marini e terrestri in maniera sempre più capillare, entrando nella catena alimentare e arrivando sulle nostre tavole.
L'Italia è la seconda consumatrice di plastica a livello europeo dopo la Germania: nel 2020 abbiamo consumato quasi sei milioni di tonnellate di plastica, pari a 98 chili per persona.
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leparoledelmondo · 2 months
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Comunità energetiche, finalmente.
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Il 23 gennaio scorso sul sito del MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) è stato pubblicato il decreto per le comunità energetiche rinnovabili (su cosa sono le comunità energetiche vedi il mio post https://bit.ly/496Txdo) ed ora è in vigore. E’ stato un percorso molto, molto lungo, si è partiti dalla direttiva europea del 2018, ora siamo pronti a farle operative, finalmente. Si punta a sviluppare 7 gigawatt di capacità energetica, certo non saranno questi a cambiare il destino energetico dell’Italia ma sono fondamentali per migliorare l’accettazione degli impianti, per favorire l’autoconsumo e sono fondamentali anche dal punto di vista culturale. L’energia dovremmo produrla sempre di più in maniera condivisa e decentrata.
Photo by Luca Nardone on pexels
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leparoledelmondo · 3 months
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leparoledelmondo · 3 months
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Un bel clima
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Negli ultimi tempi ogni azione di protesta si trasforma in azione penale anche quando non c’è nessun tipo di danneggiamento o interruzione di servizio pubblico. Nelle ultime settimane oltre 100 persone sono state raggiunte da notifiche o fogli di via (cioè divieto di residenza nel comune citato). A quanto pare anche protestare è diventato difficile.
Avete presente l’azione che si è svolta a Venezia con la colorazione di verde del Canal Grande? Oppure quel centinaio di persone che si sono travestite da Pinocchio sui gradini del Ministero delle infrastrutture e poi rimosse dalla Polizia? Erano proteste per l’inazione climatica ma quello che colpisce è il tipo di misure di repressione notificate a questi giovani. Non cè un bel clima.
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leparoledelmondo · 3 months
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Zuppa Gioconda
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