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#Piatti di pesce
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Fregola con le cozze.
Fregola con le cozze.
Oggi ho preparato la fregola con le cozze, ricetta tipica sarda. È un piatto fantastico che ho mangiato quando ero in Sardegna dalla mia amica Stefy. Sapori della tradizione insuperabili! È una ricetta che si realizza facilmente e che vi consiglio di provare… sicuramente se amate i piatti di mare apprezzerete questa ricetta. Ingredienti per 4-6 persone 500 g di fregola 1,4 di cozze 500 g di…
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lillyslifestyle · 1 year
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7 cibi strani da mangiare in Portogallo
Portogallo a tavola: 7 piatti "strani" della gastronomia lusitana
Precisiamo che il termine “strani” che ho utilizzato è da riferirsi a “per noi italiani” o almeno per una parte della popolazione italica. Conclusa la precisazione, direi di passare alla mia personale selezione di pietanze strane, ma non per questo non deliziose, che ho visto sulle tavole portoghesi in questi 20 anni di vita lusofona. Senza tergiversare troppo sulla gastronomia portoghese,…
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ockstyle · 2 years
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Venerdì pesce :: Cavatelli mare e monti con rana pescatrice
Una ricetta deliziosa per i "giorni di magro", quando si dovrebbero consumare solo animali a sangue freddo, che siano pesci, rettili o anfibi... decidete voi ;)
Per la serie “A Tavola con Appetibilis” la nostra Sara Scutti ha scelto come ricetta del venerdì, la “Rana pescatrice”, un pesce dall’aspetto inquietante ma molto pregiato e dal gusto delicato. (more…)
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ifattinews · 2 years
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Primi piatti: "Oggi Pesce! Tagliolini Seppioline e Zucchine " By Silvy
Rubrica di cucina a cura di Silvana Salvatori ” Tagliolini Seppioline e Zucchine “ Una pietanza tradizionale e leggera, approfittando della stagione estiva con le primizie delle verdure, si può rivisitare il  tradizionale piatto di tagliolini. Una pietanza adatta per un’occasione tra amici per stuzzicare la curiosità e la voglia di assaggiare qualcosa diverso da solito. È bene iniziare…
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stilouniverse · 2 years
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Melù, Potassolo, Ficamaschia
Piatti tipici toscani, la loro storia e le loro ricette Stiamo parlando di un pesce, poco conosciuto con tutti e tre i nomi che lo indicano, l’ultimo decisamente caratteristico.  Il Melù o Potassolo o Ficamaschia Siamo a Porto Ercole, conosciuta e amata località turistica nel promontorio del Monte Argentario. Il Melù/Potassolo appartiene alla famiglia dei merluzzi ed è uno dei pesci presenti…
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sciatu · 9 months
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MARZAMEMI
Abbiamo lasciato il Gelsomineto per andare a mangiare. La Figlia mi chiede se conosco qualche trattoria li vicino. Le sorrido e le dico di chiamare un ristorante a Marzamemi. A Marzamemi, dopo le casette e le strade simili a tanti paesini sulla costa, ci abbraccia serena e luminosa la grande piazza che nasconde il mare, con la piccola chiesa, gli edifici dell’antica tonnara trasformati in ristoranti e negozi. È tornare indietro nel tempo, quando il mare era color corallo per il sangue dei tonni e le case accoglievano i pescatori , gli attrezzi per le gabbie in cui intrappolare i tonni e le nere Parascalmi, le barche su di cui ai lati della camera della morte, si eseguiva la rituale, drammatica mattanza (“sangu pi sangu”, sangue per avere sangue, come diceva mia nonna quando uccideva gli animali da cortile per nutrire tutti noi). La chiesa in piazza, non è un ornamento, ma il nodo tra la vita e la morte per cui Marzamemi è nata, l’incrocio tra il dolore e la vita, l’ultima certezza prima degli incerti giorni di un tempo. Ora invece il tempo sembra fermarsi nella solare serenità della piazza e che questa serenità contagia ogni persona che l’attraversa. I tavoli sulla piazza del ristorante prenotato sono vuoti. La Figlia, mi guarda preoccupata. “Vieni” le dico e la porto sul di dietro del ristorante dove, dopo un vicolo pieno di fiori, c’è una grande terrazza sopra gli scogli del mare. La terrazza è coperta da canne e la luce filtrando tra loro, assume una luminosità dorata. Intorno scuri scogli usurati dalle onde, bianca schiuma, il blù del mare, l’azzurro perfetto del cielo. I piccoli tavoli sono coperti da antiche tovaglie siciliane ricamate o fatte all’uncinetto mentre forchette e coltelli sono di quelli grandi e pesanti delle grandi occasioni. I bicchieri colorati ed i vecchi piatti siciliani, rendono quel luogo familiare alla memoria e unico tra tutti quei locali, che seguono temporanee mode e tendenze. Alla destra abbiamo una famiglia olandese con la madre che non starà zitta per tutto il pranzo mentre il marito, dirà solo due parole, “Pane prego” per fare la scarpetta nel salmorigghiu del pesce. Alla sinistra abbiamo una coppia francese, non più giovane che si guardano da innamorati e che parlano sottovoce dicendosi frasi che li fanno sorridere e riempiono i loro occhi di complicità e malizia. Scrivono nell’aria versi che nessun poeta potrà mai copiare e che restano intrappolare tra le canne del tetto e trai petali dei fiori. Arriva il responsabile di sala, in realtà un ragazzo con i capelli ricci e i baffetti alla Domenico Modugno che ci porta un menù colorato. Ordiniamo poche cose tra cui un calice di Grillo perché per raggiungere Marzamemi ho attraversato le terre dove nascono il Grillo e l’Inzolia. Terre bianche, secche, aride, bruciate dalla calura e mi stupisce come i vini di quella terra possano essere così profumati, sapendo di fiori e di vento. Forse nell’uva la vite mette i suoi sogni, quel suo voler essere nell’arida terra, fiori e bellezza e sono questi sogni che sentiamo nel vino e che alla fine donano ebrezza. Mangiamo ascoltando il mare, la brezza che attraversa le canne, osservando l’andare e venire di invisibili camerieri che percepisci solo per le gustose emozioni che lasciano sui tavoli. Lentamente mangiamo guardando i colori dei fiori, gli sguardi amorevoli degli innamorati, la gioia delle famiglie, il soffice silenzio in cui tutto si perde tra il profumo dei fiori del bianco Catarrato e la dolcezza assoluta della cassata. La lentezza con cui viviamo una necessità come nutrirsi diventa piacere, ci libera da ogni ansia donata dal correre dei minuti, ci da un senso di libertà che le grandi città ci hanno rubato. Così ci riprendiamo lo spazio e il tempo per essere felici, per dimenticare affanni, credere nella serenità e inventare nuovi sogni. In fondo, è questo Marzamemi. ( andando via l’olandese si ferma a guardare il mare che urta gli scogli. La moglie lo raggiunge e lo abbraccia osservando il mare con la sua testa appoggiata alla spalla del marito. Sono già ammalati di nostalgia).
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gregor-samsung · 4 months
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Mi ricordo
“ Mi ricordo che una volta la Valle d'Aosta aveva il mare. Era abitata dai Salassi (che in greco vuol dire «popolo del mare») che per le navi di passaggio avevano costruito sul Cervino un faro alto almeno come Mike Bongiorno. Adesso, con gli anni, il mare si è ritirato ed è rimasta soltanto la Dora Baltea, ma prima, al posto delle trote c'erano i delfini salmonati. I delfini più belli venivano catturati e portati a Cogne dove, invece delle acciaierie, c'era un acquario e se si girava cadeva la neve finta. Bisognava stare attenti, però, perché usciva tutta l'acqua e i delfini senza acqua muoiono, quasi come gli uomini. Mi ricordo che al porto di Courmayeur si arrivava in skilift. Dalla banchina partiva il motoscafo più alto del mondo; si saliva e poi via, ottocento chilometri di piste. Sci d'acqua, naturalmente. Mi ricordo che il Piccolo San Bernardo era un'isola e il Gran San Bernardo era un'altra isola, ma più grande ed era piena di cani da valanga che passavano le giornate a guardarsi in faccia e a dirsi: «Boh?» Per quello gli è venuta la bocca all'ingiù. Oggi risulta chiaro che i cani da valanga erano fuori luogo, ma oggi, col progresso, si sanno tante cose che una volta non si potevano capire.
Per esempio allora ci si chiedeva perché tutti i rifugi del Cai si chiamavano «Miramare» e perché un antico proverbio pugliese diceva più o meno: «Se Aosta avesse i monti sarebbe una piccola Sestrière». «Che cosa c'entrano i monti», pensava il guardapesca ributtando in mare un camoscio che gli era rimasto impigliato nella rete. Già allora i camosci erano una razza protetta. Li tenevano al Gran Paradiso assieme alle foche, due panda e qualche Duna giardinetta. Mi ricordo che i valdostani cantavano in coro un'antica canzone di montagna. «Giù pei ponti/ giù pei ponti che noi andremo/ coglieremo/ coglieremo le stelle marine/ per donarle/ per donarle alle bambine…» Mi ricordo che l'aquila faceva – abbastanza bene – il verso del gabbiano e tutt'intorno c'era un delizioso profumo di spaghetti alle vongole e di fontina. Erano i marinai che tornavano con le loro greggi di tonni. Passavano sotto l'Arco di Augusto (che allora era un ponte), baciavano le loro mogli e andavano a rifocillarsi al bar «Caa custa quel caa custa viva el battagliùn d'Aùsta». Era un nome un po' lungo per un semplice bar dove si beveva soltanto genepì e si mangiava soltanto genepesca. Per questo i marinai familiarmente lo chiamavano «Caa custa». Mi ricordo che fu quando il «Caa custa» venne venduto a Maria Josè (una nobildonna che aveva curiosamente il nome di Altafini ma lanciava i piatti come Suarez) che incominciarono a cambiare le cose. Al «Caa custa» prese piede irreversibilmente la Nouvelle Cuisine e nella zuppa di pesce comparvero i primi savoiardi. Era troppo. I valdostani chiesero aiuto a una città amica, Bergùm de Hura e al suo re, Mais, che a tappe forzate occupò Aosta e impose su tutta la Valle la polenta. I savoiardi vennero mandati in esilio e il mare si ritirò a Cascais. “
Gino & Michele, Saigon era Disneyland (in confronto), Milano, Baldini & Castoldi, 1991¹; pp. 107-108.
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ambrenoir · 2 months
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IL TUO CORPO TI CHIEDE AIUTO:
1. Pelle secca:
Al tuo corpo manca la vitamina E.
Per integrare le tue esigenze, includi noci, pesce grasso e olio vegetale vergine nella tua dieta.
2. Capelli e unghie fragili:
Questi sintomi indicano una carenza di vitamine del complesso B e calcio. Mangia fagioli, semi di papavero, lievito e cereali integrali.
3. Sanguinamento dalle gengive:
Significa carenza di vitamina C. Mangiare cipolla, aglio, frutta e verdura il più spesso possibile.
4. Insonnia, crampi e lunatici, comportamento compulsivo:
Il tuo corpo manca di magnesio e potassio.
Questi elementi li trovi in cacao, cioccolato, banane, patate, albicocche secche, prugne e barbabietole.
5. Pelle dura sui gomiti:
Questo sintomo indica che hai una carenza di vitamina C e A presente nella frutta e nella verdura, ad esempio in diversi tipi di agrumi, carote, pomodori, albicocche e zucche
6. Vuoi che i tuoi piatti siano il più salati possibile o sei incline a piangere:
Potrebbe avere infezioni o infiammazioni nel corpo, specialmente nel sistema urogenitale.
7. Vuoi più dolce possibile:
Forse sei esausto e hai bisogno di una veloce carica di energia. In questo caso meglio consumare miele o cioccolato fondente per evitare problemi gastrointestinali.
8. Voglia di semi di girasole:
Il tuo corpo manca di antiossidanti e di altri nutrienti.
9. Hai un sapore aspro:
Il corpo richiede questi prodotti perché per qualche motivo ha bisogno di stimolazione del fegato o della cistifellea.
Includi limone, mela, aceto di vino e mirtilli nel tuo menù.
10. I tuoi capelli sono piatti o i tuoi piedi sono freddi e sei stanco:
Mancanza di iodio. Mangiare frutti di mare.
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yomersapiens · 1 year
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Viaggio Antonacci
È un'umidità che non ti lascia mai. Non smetti mai di avere freddo, neanche con il sole. Neanche con 14 gradi in un gennaio spaventosamente primaverile. Le coperte non sembrano mai del tutto asciutte. Non appena mi infilo nel letto minuscolo dove sono ospitato lo noto. Sembra di stare su un materassino gonfiabile, in mezzo al mare. Le rocce sono scivolose e le mie scarpe da ginnastica moderne potrebbero essere state un acquisto sbagliato. Certo i colori sono gradevoli. Il baffo rosa simbolo di vittoria padroneggia sopra un verde lime e il classico nero che mai abbandonerò.
Ho lasciato casa per venti giorni quasi. Non capitava da anni. Una volta sistemato Ernesto ho capito che potevo provare ad essere libero. Mi sono sentito solo e costantemente bagnato. Indossavo magliette messe ad asciugare durante la notte sul termosifone che parevano appena estratte da un ciclo rinfrescante dalla lavatrice. Il paesaggio della Murgia al mattino mi ha tolto il fiato. Nascosto in una caverna noto il passaggio delle coppie precedenti. Fazzoletti gettati ovunque. Involucri di preservativi nascosti tra ciuffi d'erba carichi di gocce di rugiada. Le gambe mi facevano male dal camminare e la schiena era sudata. Pensavo fosse ancora l'umidità e invece no, questa volta era la mia fatica.
C'era silenzio rotto solo dal saluto con alcuni passanti. Ho cercato riparo dal sole e l'ho trovato in una piega del torrente che spaccava in due la vallata. "Se non scivolo qua non scivolerò mai più" ho detto ad alta voce e adesso penso di avere ventose al posto delle Nike. Il cuore aveva bisogno di una pausa. La cassa toracica e i polmoni hanno discusso tra di loro, su chi avesse diritto a maggiore spazio. Ho sentito scricchiolii di assestamento. Di notte le gambe tremavano, per il freddo e per i chilometri. Mi sono chiuso in biblioteca quando ho potuto, ho elaborato la fine del manoscritto. Perché le mie storie iniziano tutte minuscole, quasi banali, e finiscono a prendere in giro divinità ed esseri astrali? "Perché ti credi anche tu un Dio" mi hai detto prima di addormentarti. Mi credo un Dio. Sicuramente uno meritevole di bestemmie e altari.
Si chiamano edicole votive e Bari ne è cosparsa come acne sul volto di un adolescente butterato. Ogni arco venera qualcuno. Cerco l'arco dedicato a me e non lo trovo. Anche qua non mi abbandona l'umidità e ora la sento più corposa, le scarpe che ho pagato non so quanto per essere alla moda e togliermi una decina di anni sono piene di tracce di sale. Le signore anziane guardano dalle finestre socchiuse delle case a piano terra. Mi hanno detto come si chiamano questi luoghi ma ho dimenticato. Ho dimenticato ogni volta la strada di casa e l'ho fatto di proposito. Volevo perdermi e trovare il b della matassa da solo. Nessun ristorante aveva posto e nonostante gli innumerevoli dolci mangiati in ogni pasticceria stavo morendo di fame. Vengo cacciato ovunque. Era troppo tardi per pranzare e troppo presto per il tramonto. Noto una di queste case, una coppia di anziani seduta a una tavola apparecchiata guarda svogliatamente il telefono. Quello di lei non prende bene ed è costretta ad allungare le braccia verso la porta d'uscita. Noto un cartello scritto a mano poggiato per terra "Da Carletto", decido di essere coraggioso e mi affaccio. Chiedo di spiegarmi che posto è questo, perché ci sono due tavoli apparecchiati e nessun commensale. Carletto mi invita ad entrare e dice che mi avrebbe sfamato. Gli dico di fare di me quello che vuole, sono il suo pozzo senza fondo. Vado a lavarmi le mani e noto uno spazzolino lasciato in bagno. Sono a casa di Carletto, un ristoratore in pensione da anni che accoglie affamati come me e li sfama con la cucina più onesta mai provata. I piatti in plastica mi ricordano un passato che ancora resiste al sud. Cambiare un'abitudine sembra impossibile. Carletto continua a portare cibo in tavola e io assaggio ogni cosa, anche del pesce crudo, andando contro ogni avvertimento di mia madre. Resto sulla sedia, incollato, a guardare le effigi sacre appese nella stanza di pochi metri quadrati. Entra un altro gruppo di persone, sono loro i veri invitati in casa di Carletto. Li fa sedere e l'accento barese mi riporta alla realtà. Parlo tre lingue e capisco due dialetti e ora sto schivando colpi d'ascia e sputazze e alitate, parole grosse, risate, non capisco nulla e sorrido. Prima di andare via Carletto ci tiene a mostrarmi una gigantografia della star del piccolo viale: un cane ovattato e peloso più simile a un alpaca. Mi dice che si chiama Lollo e che i turisti si fermano per fotografarlo. Non sono abituato a tanta ospitalità. Vorrei dare la colpa a Vienna ma ho capito che non è colpa sua, sono io ad essere cambiato. Mi domando perché Carletto non abbia una mia foto, forse gliela dovrei spedire, grande quanto quella di Lollo.
Forse mi sono sentito più libero in mezzo alle grotte, nascosto da tutto. Davanti al mare mi sento nudo. I pescatori del mattino mi guardano straniti, sono un elemento contrastante per loro. Ho gli occhi affamati, il naso che respira ogni goccia sospesa nell'aria, anche quelle cariche di odori nauseabondi. Le orecchie registrano le onde calme infrangersi sugli scogli. Non è il tirreno, lo noto dalla grazia con cui portano a termine il loro viaggio e perché il sole sta sorgendo dalla linea piatta dell'orizzonte.
È davvero così utopico pensare di poter vivere così? Con le giornate che non hanno più un nome, entrando in case di sconosciuti, in letti abbandonati per le vacanze, cercando un po' di pace tra gli studenti spaventati dalla riapertura delle facoltà, mescolandomi nei banchi di biblioteche millenarie. Parlando di idee, progetti, racconti, ricordi. Mi fa schifo pensare al denaro. I miei più cari amici scrivono nella chat che ci unisce da diverse parti del pianeta "È lunedì! Si torna a produrre!!!" ma produrre cosa? Vendite? Numeri in un computer? Risparmi per andare in vacanze sovraffollate una settimana all'anno? Fotografie interscambiabili da social network?
Durante il volo di ritorno non ho avuto paura. Io che non ho preso l'aereo per 12 anni convinto di essere inadatto al volo. Ho lasciato il sud che si è coperto di nuvole per l'occasione, per non mostrarsi bello come volevo ricordarlo. "Stai tornando verso il grigio, ecco un assaggio dei prossimi mesi". A venti minuti da Vienna arrivano le perturbazioni. Saltiamo. Ci agitiamo. Scosse e vibrazioni. Il capitano interviene per tranquillizzarci ma io proseguo a leggere il libro. Mi giro e vedo persone con la testa tra le mani che pregano una divinità che non farà nulla per loro. Alcuni pregano San Nicola, sicuro uno sta pregando Lollo. Sono indifferente. La morte non mi spaventa più? Mi spaventa la malattia. La lunga degenza. Le file infinite in ospedale. Mi spaventa il lunedì lavorativo dedicato al produrre. Mi spaventano i metri quadrati di un ufficio illuminato a neon. I pomodorini tutti uguali al supermercato. Mi spaventa ferire qualcuno. Far piangere. Ma morire non mi spaventa più.
Atterriamo e ritorno a casa mia dopo averla lasciata in affidamento a due ospiti. L'odore è diverso, hanno fumato dentro. Ovunque. È tutto pulito e ordinato ma noto delle piccole differenze, mi sento come gli orsi della favola di Riccioli d'oro. È il prezzo da pagare per essere stato libero: perdere il luogo che definisce l'inizio e la fine della mia personalità. Aggiusto i particolari cambiati. Apro le finestre. Accendo candele profumate. Resto con la giacca in casa e mi sento tranquillo come lo sono stato nelle ultime settimane. Come sul bus diretto nel nulla delle autostrade calabresi. Ho imparato a inserirmi in ogni contesto senza deturparlo, sono un elemento decorativo esterno che al massimo sorride e ti chiede un caffè.
Faccio colazione al buio, nel palazzo di fronte nessuno è sveglio. Le coperte puzzavano di pelle di fumatori, faccio finta di non pensarci. Il caffè lo ricordavo migliore ma l'ultimo che ho bevuto era in riva al mare prima di baciarci e dirci addio. Vienna si sta svegliando piano. La luce filtra intermittente tra le nuvole come un neon carico di gas esausto che vuole solo andare in pensione ed essere cambiato.
In ospedale la sala d'attesa è gremita di abitudinari come me. Li saluto e canticchio. Ho portato questo con me dall'Italia, canticchiare mentre aspetto. C'erano altoparlanti ovunque anche nelle stazioni più sperdute, nelle fermate del bus più isolate. Non luoghi, come lo è diventata casa mia da quando ho deciso di lasciarla in mano ad altri. Allora canticchio e mi sento a casa. Senza soldi, senza programmi per il futuro, se non andare a riprendere il mio gatto dalle sue vacanze. Riccioli d'oro ha mangiato la mia zuppa, dormito nel mio letto, usato il mio spazzolino e a me va bene così. Ho trovato altrettante caverne altrove e sono tutte uguali quando le riempi canticchiando un motivetto allegro.
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memebankers · 5 months
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La Rivoluzione in Cucina: Come Funziona la Friggitrice ad Aria secondo "A Tavola col Nutrizionista"
In un'epoca in cui la salute e la convenienza sono al centro dell'attenzione in cucina, la friggitrice ad aria si è rivelata una vera e propria rivoluzione. Ma "come funziona la friggitrice ad aria" e quali sono i suoi benefici? "A Tavola col Nutrizionista" ci offre uno sguardo approfondito su questo moderno elettrodomestico, combinando conoscenze tecniche e consigli nutrizionali. Visitando A Tavola col Nutrizionista, potrai scoprire come la friggitrice ad aria possa trasformare il modo in cui prepari i tuoi pasti, mantenendo al contempo un occhio di riguardo per la salute.
La friggitrice ad aria funziona mediante la circolazione di aria calda attorno al cibo, cuocendolo in modo uniforme e rendendolo croccante, proprio come se fosse stato fritto nel modo tradizionale. La differenza fondamentale, tuttavia, sta nell'uso minimo o nullo di olio, il che rende la friggitrice ad aria una scelta più salutare rispetto alla frittura tradizionale.
Dal punto di vista nutrizionale, questo metodo di cottura ha numerosi vantaggi. Riducendo l'uso di olio, si abbassano significativamente le calorie e i grassi nel piatto finito. Questo è particolarmente importante per chi è attento alla propria dieta, cerca di perdere peso o semplicemente vuole mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, cuocendo gli alimenti in modo così efficiente, la friggitrice ad aria preserva meglio le sostanze nutritive che si perdono spesso nelle cotture ad alte temperature.
"A Tavola col Nutrizionista" esplora anche le diverse possibilità culinarie offerte dalla friggitrice ad aria. Non è solo ideale per cucinare patatine fritte o pollo, ma può essere utilizzata per una vasta gamma di alimenti, compresi verdure, pesce e persino alcuni tipi di dolci. La versatilità di questo elettrodomestico la rende un'aggiunta preziosa in qualsiasi cucina.
Inoltre, il sito offre una prospettiva professionale su come la friggitrice ad aria si inserisce in un regime alimentare equilibrato. La cucina sana non riguarda solo la scelta degli ingredienti giusti, ma anche il modo in cui questi vengono cucinati. Con la friggitrice ad aria, è possibile preparare piatti gustosi e salutari, senza sacrificare il sapore o la qualità.
Visita A Tavola col Nutrizionista per approfondire il tuo sapere sulla friggitrice ad aria e per scoprire come incorporarla nel tuo stile di vita per una cucina più sana e pratica. Il sito non solo ti guida attraverso i benefici e le funzionalità di questo innovativo apparecchio, ma ti fornisce anche consigli e ricette per sfruttarlo al meglio.
In conclusione, la friggitrice ad aria rappresenta un passo avanti significativo nella cucina moderna, offrendo una soluzione semplice e salutare per chiunque desideri cucinare piatti deliziosi senza rinunciare al proprio benessere. Con l'aiuto di "A Tavola col Nutrizionista", puoi esplorare nuove frontiere culinarie e abbracciare uno stile di vita più sano e soddisfacente.
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weirdesplinder · 5 months
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Cosa c'è di più adatto, visto che si avvicina il cenone di capodanno, di una lista di romance con protagonisti chef, cuochi e pasticceri?
- Tentazioni deliziose, di Sherry Thomas
Link: https://amzn.to/3TqeLyD
Trama: Famosa a Parigi per i suoi piatti indimenticabili, Verity Durant è altrettanto impopolare a Londra per la sua scandalosa vita privata. Ma questa è l’ultima delle sorprese che attendono il suo nuovo datore di lavoro... Per Stuart Somerset – astro nascente della politica londinese –, l’affascinante Verity non è altro che una donna come tante, esattamente come il cibo è nient’altro che cibo, almeno finché non assaggia uno dei suoi piatti. C’è stata solo un’occasione in cui ha provato una sensazione così dirompente: la notte in ci ha incontrato una splendida sconosciuta che gli ha lasciato solo il ricordo di un’incredibile passione, per poi sfumare nel nulla. Da allora sono passati dieci anni, e quando Stuart incontra Verity, capisce che c’è solo una cosa che potrà finalmente saziare il suo appetito. Si tratterà solo di desiderio, di sete di vendetta, o anche del più delicato dei sentimenti? Il passato di Verity cela segreti che potrebbero separarli per sempre, proprio mentre loro cercano di assaporare il frutto delizioso dell’amore.
- Il segreto di un gentiluomo, di Laura Lee Guhrke​
Link: https://amzn.to/3tfNtjL
Trama: Coronando il sogno di una vita, Maria Martingale vuole aprire a Mayfair una pasticceria con elegante sala da tè annessa. Tutto sembra filare liscio, ma l'altezzoso Phillip Hawthorne, marchese di Kayne, che abita lì accanto, cerca di metterle i bastoni fra le ruote. Così come aveva fatto dodici anni prima, impedendo che il proprio fratello minore avesse una storia d'amore con lei, figlia di un cuoco. Ora Phillip teme che la giovane cerchi di mandare a monte il matrimonio del fratello con una ricca ereditiera americana. Però le cose non stanno affatto come sembrano, e Maria non è più disposta a subire le interferenze di quell'uomo. Al quale, peraltro, sente di non essere affatto indifferente.
- Cannella e polvere da sparo, di Eli Brown
Link: https://amzn.to/3tiD0nD
Trama: Owen Wedgwood è un bravissimo cuoco, che lavora per il ricchissimo e potentissimo Lord Ramsey. Un giorno, siamo nel 1819, fa irruzione nel palazzo una banda di pirati, comandati dalla rossa Hannah Mabbot, che uccide Ramsey e tutti i suoi ospiti e rapisce il cuoco Wedgwood. Hannah, che tutti ritengono pazza e che proprio per questo ha un enorme ascendente sui suoi uomini, poche ore dopo gli propone/impone il patto: ogni domenica preparerà per lei un pranzo delizioso, in cambio resterà vivo. Owen accetta e resta quindi a bordo della Flying Rose. Accanto a lui, lo sguattero Joshua, a cui insegna a leggere e a scrivere, il gigantesco Apples, comandante in seconda e due gemelli cinesi. Mentre lotta per ricavare qualcosa di speciale dai miseri ingredienti della dispensa e dal pesce casualmente pescato dai marinai, Wedgwood impara che Hannah non è solo una spietata piratessa, capace di far divorare vivo un traditore dai gabbiani, ma una vittima dell'ipocrisia: è infatti rimasta orfana da bambina, a dieci anni è finita in un bordello, è fuggita per fare la ladra, è stata catturata e "salvata" da Ramsey, che l'ha utilizzata come concubina e le ha fatto fare un figlio. Hannah è dunque un'anticolonialista ante litteram, impegnata nella lotta contro i mercanti di oppio e di schiavi...
INEDITI IN ITALIANO:
- A Taste of Honey, di Rose Lerner
Link: https://amzn.to/4asLU2v
Trama:  Robert Moon ha rischiato tutto, compresa l'eredità conquistata a fatica da suo padre, per aprire la sua amata pasticceria Honey Moon nella strada più trafficata di Lively St. Lemeston. Ora rischia la bancarotta e la prigione per debitori. Quando arriva un grosso ordine di catering, accetta di chiudere la pasticceria per una settimana per soddisfarlo. C'è solo un problema: il suo apprendista è fuori città, quindi la sua bellissima commessa Betsy Piper deve aiutare Robert in cucina. Betsy ha trascorso l'ultimo anno cercando di convincere il suo determinato capo ad alzare lo sguardo dai suoi pasticcini e a notare che lei sarebbe una moglie perfetta. Ora i due sono soli in una cucina piena di dolci. Con solo una settimana per farlo innamorare di lei, sarebbe meglio che iniziasse questa seduzione...
- At the Sign of the Golden Pineapple, di Marion Chesney (alias M.C. Beaton)
Link: https://amzn.to/3H6N72l
Trama: Gli amici più intimi della signorina Henrietta Bascombe rimangono sconvolti nel sentire che una signora bene educata come lei intende entrare nel commercio. Ma Henrietta è determinata a trasformare la sua miseria eredità in una fortuna aprendo un negozio di dolciumi a Londra per rivaleggiare con il famoso Gunther! E sembra riuscirci quando l'intero ton sembra accorrere al suo negozio diventato subito di moda. Ma poi a metterle i bastoni tra le ruote arriva l'orgoglioso conte di Carrisdowne che non vuole che suo fratello minore e il suo migliore amico passino i pomeriggi a osservare le commesse carine dietro il bancone di Bascombe.
- Miss Delectable, di Grace Burrowes
Link: https://amzn.to/3RuPT6c
Trama: La signorina Ann Pearson ha passato anni ad apprendere la difficile arte della cuoca professionista e a proteggere gelosamente la sua posizione nella cucina dell'elegante Coventry Club. Quando il colonnello Sir Orion Goddard le chiede di assumere un giovane apprendista, Ann preferisce rifiutare. Ma Orion è rispettoso, burbero e affascinante e si prende cura di una ragazza che gli altri hanno trascurato, e questa è una combinazione a cui Ann non può resistere.
- A Taste for Love, di Donna Bell
Link: https://amzn.to/3NKJAdu
Trama: Dopo essersi diplomata alla Fannie Farmer's School of Cookery nel 1910, Charlotte Gregory è pronta a dare una svolta alla sua vita. È entusiasta di avere l'opportunità di viaggiare, tenere conferenze e dare dimostrazioni di cucina sull'ultima rivoluzione culinaria: i fornelli a gas, e di certo non le importa che la compagnia del gas abbia assunto il bel Lewis Mathis per esibirsi alle sue lezioni. Lewis incoraggia il suo lavoro, in particolare la sua crociata per introdurre cibo fresco, appetitoso e nutriente per coloro che sono in convalescenza negli ospedali. Ma il giovane sovrintendente dell'ospedale, il dottor Joel Brooks, non è convinto che si debbano apportare dei cambiamenti. Quando Charlotte e Joel saranno costretti a organizzare un gala per la raccolta fondi per l'ospedale, questa coppia infiammabile esploderà?
 L'irreprensibile Biddy Leigh, sottocuoca nella severa Mawton Hall, non vede l'ora di sistemarsi con il suo innamorato e di aprire la sua taverna. Ma quando il suo anziano padrone sposa la giovane ed enigmatica Lady Carinna, Biddy viene involontariamente trascinata in un mondo di intrighi, segreti e bugie. Costretta ad accompagnare la sua nuova padrona in Italia, Biddy porta con sé un vecchio libro di ricette di casa, The Cook's Jewel, in cui registra le sue osservazioni. Quando si ritrova coinvolta in una cospirazione omicida, Biddy si rende conto che i segreti che custodisce potrebbero essere la chiave per la sua sopravvivenza... o per la sua rovina.
#lauraleeguhrke #romance #listadilibri
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caoticoflusso · 10 months
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ieri stavo pensando al fatto che ho proprio voglia di sushi all’all you can eat e l’unico ristorante che fa un pesce decente qui in zona è probabilmente l’unico in cui ho fatto una terribile figura del cazzo
quando servono i piatti una mia abitudine è quella di ringraziare ripetutamente, e come ben si sa nei ristoranti all’all you can eat le portate sono diverse e i piatti ti giungono al tavolo con una certa rapidità. ecco voi immaginate solamente questo povero cristo di cameriere che con entrambe le mani porta ogni dieci minuti piatti e cibi, e dall’altra parte io che ringrazio ogni volta, roba che se sto instaurando una conversazione con la persona di fronte a me io la interrompo beatamente ringraziando mille volte
e niente ci ho fatto l’ennesima figura del cazzo la scorsa volta perché nel tablet pensavo che in un uramaki ci fosse del salmone cotto, quando all’arrivo del sushi ho notato che fosse crudo (premetto che non fosse specificato) ma me lo son dovuto mangiare stando in silenzio perché la mia timidezza mi impediva di farlo tornare al tavolo. mi sto dilungando troppo, dopo quasi dieci portate, il cameriere cambia e arrivando al tavolo con degli spiedini di gambero aggiunge ‘buona cena’, io penso bene di ringraziare (un’altra volta) e rispondere ‘grazie anche a voi!’
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lillyslifestyle · 1 year
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Portogallo a tavola: 5 piatti di pesce (ricette)
Portogallo a tavola: 5 piatti di pesce senza baccalà
Ancora una volta mi sento in dovere di sfatare il mito che in Portogallo si mangia solo baccalà. Ho già consigliato numerosi piatti di carne e pesce che non contemplano il “fedele amico” (non è il cane non temete ma il nomignolo che i portoghesi hanno affibiato al baccalà). Cosa propongo? Cinque piatti di mare dove il baccalà non ha diritto di entrata. Pronti a prender nota e a cimentarvi in…
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matapetre · 10 months
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO
42° 57' 16.35'', 13° 53' 22.43''
COM'È..
SAN BENEDETTO DEL TRONTO?
LA RIVIERA DELLE PALME...
San Benedetto del Tronto
..è una deliziosa località balneare situata lungo la costa adriatica dell’Italia centrale, non è solo famosa per le sue splendide spiagge e il clima mite, ma anche per la sua ricca tradizione enogastronomica.
Con una combinazione di pesce fresco, prodotti locali e specialità regionali, questa affascinante città offre un’esperienza culinaria indimenticabile per i visitatori che desiderano immergersi nella cultura gastronomica delle Marche.
Pesce fresco e frutti di mare: Essendo una località di mare, San Benedetto del Tronto vanta una vasta scelta di pesce fresco e frutti di mare.
Il porto locale è uno dei più importanti della regione e le barche dei pescatori tornano quotidianamente con una varietà di prelibatezze dal mare.
Gamberi, calamari, moscardini e triglie sono solo alcuni dei deliziosi frutti di mare che si possono gustare nei ristoranti locali.
I piatti tradizionali come il “brodetto alla sambenedettese” (zuppa di pesce) o l'”acciuga ripiena” (acciuga farcita) sono assolutamente da provare per apprezzare appieno la cucina di mare di San Benedetto.
Prodotti locali: L’enogastronomia di San Benedetto del Tronto si basa anche sulla ricchezza dei prodotti locali delle Marche.
L’olio d’oliva extravergine, i formaggi, le verdure fresche e le carni di alta qualità sono solo alcune delle specialità che caratterizzano la regione.
La zona circostante la città è conosciuta per le sue colline fertili, dove si coltivano uve prelibate per la produzione di vini di qualità.
Un bicchiere di vino marchigiano, come il famoso Verdicchio dei Castelli di Jesi, o l’Offida Pecorino Docg, si abbinano perfettamente a una cena a base di prodotti locali.
Specialità regionali:
Oltre ai prodotti locali, San Benedetto del Tronto offre anche alcune specialità regionali che meritano di essere assaggiate.
Le Olive Ascolane, ad esempio, sono una prelibatezza tipica delle Marche. Si tratta di olive farcite con una miscela di carne macinata, formaggio e aromi, che vengono poi impanate e fritte.
Un altro piatto imperdibile è la “vincisgrassi”, una lasagna marchigiana con ragù di carne, besciamella e formaggio fuso.
Ristoranti e trattorie:
San Benedetto del Tronto ospita numerosi ristoranti e trattorie che offrono una vasta gamma di piatti tradizionali e innovativi.
Dalle piccole trattorie familiari ai ristoranti gourmet, c’è qualcosa per tutti i gusti e le preferenze. Molti di questi locali si trovano lungo il lungomare, offrendo ai visitatori la possibilità di gustare prelibatezze culinarie mentre godono di una vista spettacolare sull’Adriatico.
San Benedetto del Tronto è una destinazione imperdibile per gli amanti dell’enogastronomia che desiderano scoprire le delizie culinarie delle Marche.
Con pesce fresco, prodotti locali di qualità e specialità regionali uniche, questa affascinante località balneare offre un’esperienza gastronomica indimenticabile.
Visitare i ristoranti e le trattorie locali è un modo perfetto per assaporare la cucina tradizionale e immergersi nella cultura enogastronomica di questa splendida città costiera.
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poesiauncazzo · 11 months
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Água de julho
Nella canicola lugliatica si dilatano i miei vasi e si riempiono di sangue, il cuore pompa più veloce e più stanco, così aumenta l’afflusso al cervello di ferro ed ossigeno; bolle gassose che imprigionano i sentimenti, nelle vene, pronte a schiumare una volta arrivate alla sommità. Più semplicemente: dentro il sangue sta il sentire ed io adesso la sento di più, la sua vacanza, il suo esilio consapevole e non imposto, senza vittime. Ecco, dove volevi arrivare! Dove volevo arrivare. A ciò che mi manca.
Esilio o forse esigenza di riposo, più esattamente. Ed io lo so. Anche se talvolta vedo un’isola e quasi mi pare che il mare aumenti attorno ad essa, rendendo il profilo del suo promontorio più piccolo e lontano, all’orizzonte. O forse non è un’isola e quest’acqua non è salata di sudore o mare. Cosicché quel promontorio potrebbe essere invece la cima della montagna da cui sgorga il torrente in cui sono immerso, come una trota che nuota controcorrente con lo scopo di restar ferma, nella sua pozza. E questo vuoto costrutto di parole non mi serve a sentirmi meglio; ma se davvero il monte sembra rimpicciolirsi, ai miei piatti occhi da trota, allora vuol dire che devo tornare a muovere la mia pinna caudale più energicamente. E non girarmi per guardare a valle, mai. Anche nel torrente delle mie arterie, devo resistere alle correnti. Anche quando l’arsura più violenta sembra strozzare la voce e la volontà, devo fronteggiare il fuoco invisibile che sgretola i ghiacciai millenari e fa evaporare la capacità di saper aspettare, nuotando, come un pesce, in silenzio, nella sua pozza d’acqua dolce.
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personal-reporter · 11 months
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Come scegliere il miglior vino per accompagnare i piatti estivi
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Con l'arrivo dell'estate, il desiderio di gustare un buon bicchiere di vino fresco, leggero e versatile aumenta. Tuttavia, scegliere il giusto vino per accompagnare i piatti estivi non è sempre facile, poiché la leggerezza e la freschezza richieste da questo periodo dell'anno possono essere facilmente compromesse dalla scelta sbagliata della bottiglia. Ecco alcuni suggerimenti per scegliere il miglior vino per accompagnare i piatti estivi. Vino bianco per piatti leggeri Il vino bianco è spesso la scelta preferita per i piatti estivi, specialmente per gli antipasti, le insalate e i piatti a base di pesce. Tuttavia, è importante scegliere un vino che sia leggero e fresco, cioè con una bassa gradazione alcolica e una buona acidità. Il Vermentino, il Pinot Grigio, lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc sono tra i bianchi più adatti a questa stagione. Vino rosato per la carne Il vino rosato è un'altra soluzione perfetta per l'estate. Può essere abbinato a molti piatti, ma in particolare alla carne bianca e alle insalate di frutta. Il rosato può avere diverse sfumature, dalla più chiara alla più intensa, e la scelta dipende dal tipo di piatto che si vuole accompagnare. Il rosato del Bardolino, il Cerasuolo d’Abruzzo, il Rosé dei Colli Berici e il Rosé dell'Oltrepò Pavese sono solo alcuni dei numerosi vini rosati che si possono trovare sul mercato. Vino frizzante per gli aperitivi Il vino frizzante, come il Prosecco, lo Spumante e il Cava, è sicuramente la scelta migliore per gli aperitivi estivi. La loro freschezza e leggerezza fa di questi vini la scelta ideale per accompagnare i cracker, l'insalata di mare e i formaggi freschi. Inoltre, il vino frizzante si presta bene anche all'abbinamento con i dessert, soprattutto quelli a base di frutta fresca. Vino rosso per le grigliate Molti pensano che il vino rosso sia inadatto alla calura estiva, tuttavia, si sbagliano. Il vino rosso si può abbinare a molti piatti estivi, in particolare grigliate di carne e pesce. È importante scegliere un vino rosso leggero e fresco, con una buona acidità e tannini delicati, così da poter essere accompagnato a piatti come hamburger, salsicce e bistecca alla griglia. Tra i vini rossi estivi, consigliati il Lambrusco, il Sangiovese, il Pinot Noir e il Dolcetto. Vino dolce per i dessert Il vino dolce, come il Moscato, è il compagno ideale per i dessert estivi. La sua dolcezza equilibrata e l'aroma fruttato si sposano perfettamente con il gusto di frutta fresca e con le torte. Inoltre, i vini dolci possono essere abbinati anche ai formaggi stagionati, come il Gorgonzola, o ai dessert a base di cioccolato. Se volete provare una vera rarità potreste cercare il "Mufii" un vino muffato prodotto da uve bianche autoctone ( alias Erbaluce... ) sulle colline di Barengo, piccolo paese in provincia di Novara a 250 mt slm. Affinato un anno in barrique di acacia a tostatura lieve, presenta colore paglierino/dorato, è vivo, lucente, di bella consistenza. Naso intenso, di grande impatto con note iniziali di scorza di agrumi, mandarino, cedro che evolvono in sentori di pesca, albicocca, frutta tropicale, canditi, miele. In bocca magnifica acidità, grande salivazione che bilancia perfettamente il tenore zuccherino. Persistente, elegante si può quasi definire un vino contemporaneamente da tavola e da meditazione. Proprio per questo si può prestare ad abbinamenti poliedrici. Fois gras, formaggi erborinati e mediamente stagionati, tartare di salmone con salsa di soia, riso con curry e uva passa, dolci con ricotta e canditi. In conclusione, la scelta del vino giusto per accompagnare i piatti estivi non è affatto complicata. La leggerezza e la freschezza sono le caratteristiche principali da tenere a mente, ma anche il tipo di piatto da accompagnare e le preferenze personali giocano un ruolo fondamentale nella scelta. Ricordate infine, che il vino è un complemento del cibo, quindi la scelta dipende sempre da come si vuole gustare il proprio pasto. Fonti: 1. https://www.gamberorosso.it/notizie-consigli/abbiamo-chiesto-agli-esperti-i-vini-rossi-da-provare-questestate-e-non-solo/ 2. https://www.dovevivo.it/magazine/vino-e-cibo-estate-5-accordi-vincenti-per-le-tue-serate-al-fresco/ 3. https://www.gruppomontenegro.com/it/cosa-beviamo/con-quale-vino-accompagnare-i-piatti-estivi 4. https://blog.dekaro.it/scopriamo-i-migliori-vini-da-abbinare-ai-piatti-estivi/ 5. https://www.mufii.it/az.-la-passitaia.html Read the full article
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