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#cosas utiles
puntointerrogativo · 3 months
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Pietà
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deathshallbenomore · 11 months
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non io e Professore che ci scambiamo gossip succosi e link a registrazioni di radio radicale di lunedì mattina. 13/10 la colazione dei campioni
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colachampagne3 · 9 months
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voglio fare un po' di pulizia sul mio profilo ao3, quindi voglio cancellare un po' di storie. le mie candidate sono:
la favola del sarto che uccise sette giganti in un colpo solo
le cuffie bluetooth sono di sicuro cuffie wireless
sottosopra
non sono sicura se cancellare prima di partire per un lungo viaggio, perché non so se riesco a finirla oppure se lasciarla sul profilo nel caso riesca a riprenderla in mano (come farò con dialogo tra terra e mare che ha bisogno di un'aggiustata di sicuro e se la cancellassi ora so che non la sistemerei mai), ma penso la prossima settimana mi siedo davanti al computer e inizio a potare un po'
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omarfor-orchestra · 5 months
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Hanno fatto un minuto di rumore per Giulia anche al puntozero raga mi sono commossa
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scorporia · 4 months
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tercera generacion de una familia que si entrecierras los ojos notas que no son "normales"
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murcielagatito · 1 year
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literally so fucking upset rn i was supposed to be at work 30 minutes ago but my bus route has been doing some wack ass shit and if i get this scooter with this paycheck im worried i might not have enough for rent but i cannot keep doing this unreliable shit
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yomersapiens · 3 months
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La pizzeria è gremita e i tavoli sono occupati da precoci coppiette giunte ben prima dell'ora più consona alla cena, forse per finire velocemente e correre in casa ad accoppiarsi. O forse perché vivo a Vienna e qua cenano quando i comuni mortali normalmente fanno merenda. Inutile che sfotto, se sono entrato in pizzeria a quest'ora è perché pure io sto morendo di fame. Conosco la capo sala, ha letto il mio libro e dato che mi saluta ancora devo dedurre che non le ha fatto schifo. Le chiedo se posso mettermi al bancone, sono da solo, fuori fa freddo e ho fame, che mi basta una margherita e me ne vado. Annuisce e i suoi occhi si fanno compassionevoli. Non faccio in tempo a sedermi che il ragazzo al bancone, notando la mia condizone solitaria, mi porge una birra che non avevo ordinato. Mi sorprendo e dico che ci deve essere stato un errore, che ancora non ho chiesto nulla. Mi risponde che fa lui, posso stare tranquillo. Io desideravo una coca-cola e ora mi tocca bere una birra offerta accidenti. C'è una seggiola di fianco a me con una giacca poggiata, la proprietaria mi chiede se desidero che la sposti, le dico che non serve, tanto non arriva nessuno. Mi sorride e torna a limonare con un barbuto uomo di quasi due metri. Più passa il tempo più gli alti mi stanno sul cazzo e vorrei segargli le gambe mentre dormono. Poi mi ricordo di essere sopra la media in Italia (e anche in Sud America) e torno a concentrarmi sulla sala. Ci sono davvero solo coppie, uscite per festeggiare la ricorrenza amorosa. Noto con piacere un cospicuo numero di tavoli occupati da persone dello stesso sesso che si tengono per mano. Sorrido per loro. Che belli che siete, godetevi questo momento, vi lascerete anche voi, non temete. Il volume della musica è troppo alto, decido di mettere le cuffiette e ascoltare qualcosa di diverso, un concerto per orchestra a tema videogiochi giapponesi, tanto sono da solo, non devo interloquire con nessuno. Mentre divoro la mia margherita penso a San Valentino. Al fatto che come festa non serva a molto, a meno che tu non abbia 16 anni e bisogno di un pretesto per scopare. Ma è utile per chi come me la vede come un post-it, messo per ricordardati di essere grato a chi ti vuole bene. Anche se non te lo meriti perché fai schifo come essere umano. Anche se dovresti ricordartelo ogni giorno ma tra una cosa e l'altra ti passa per la testa e allora eccoti una data. Una volta all'anno, fai sto sforzo e scrivi a chi ti vuole bene, scrivi quanto ti ritieni fortunato ad avere qualcuno che ti sopporta. Servono a questo le feste. Natale per ricordarti di ringraziare la famiglia. Il compleanno per ricordarti dell'esistenza di qualcuno. L'onomastico per ricordarti pure come si chiama. Ferragosto per ricordarti che l'estate sta finendo. Pasqua boh, non lo so, per ricordarti che è possibile uccidere una divinità forse. Finisco la pizza e mi arriva un'altra birra che ancora non ho ordinato. Mi giro in sala per capire a chi ho fatto pena stavolta. Nessuno mi guarda. La finisco contro la mia volontà e mi dirigo a pagare il conto. Mi viene detto dalla capo sala che oramai faccio parte della famiglia, che posso considerarmi un cugino acquisito e che quindi mi basta darle la metà della metà di quello che avrei dovuto dare. Quanto adoro fare pena. È il mio superpotere. Birra gratis, pizza scontata e posso andare a letto con la pancia piena. Una coppia mi avrà notato e ora sarà nata una discussione, prima di fare l'amore. "Tesoro, voglio adottare un triste italiano solitario, hai visto quanto era carino mentre mangiava la sua pizza, starebbe così bene con il nostro arredamento". Qualcun altro avrà girato un video che diventerà virale su tiktok e dove magari vengo insultato. Poco mi interessa. Torno a casa dal mio gatto, gli dico che lo amo e che sono grato ci sia lui a volermi bene. Lui, per tutta risposta, vomita sul tappeto. L'amore è un linguaggio variopinto e maleodorante talvolta.
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sopa-sopareli · 1 month
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ZOSAAANNN AAAAAAAAA
Utilize como referencia unos cosplayer (cosa que me pone triste porque perdí la foto original y no sé cómo se llaman, pero era muy bueno)
Cómo dije en ig (sopa_rika)(alta publicidad) un poco de zosan no hace daño...
Jiji
Sopa se despide hasta otro día... ADIOSSSS
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papesatan · 4 months
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Un giorno di chiusura
Un giorno, avevo detto alle dipendenti, potremmo pure chiudere, penso, lo meritiamo un po’ di riposo, in fondo. Il 19 dicembre invio un messaggio a tutti i clienti, informandoli dei giorni di apertura e chiusura del doposcuola durante le vacanze. Oggi pomeriggio in sequenza: 
Giuseppe, ma non apri?
Giuseppe, scusa, la bambina oggi non potrà venire purtroppo perché è influenzata. (Ma menomale)
Giuseppe, ma a che ora apri?
Giuseppe, ma sempre chiuso stai? Sono passata e ho trovato la saracinesca abbassata. (Strano, chissà perché)
Un giorno di chiusura, uno. Evidentemente non è concesso. Ma il problema non è poi tanto il pretenderti sempre pronto e disponibile al servizio, quanto il non saper leggere un messaggio. Le scarsissime capacità di comprendere un testo sono, a mio parere, fra i massimi problemi del nostro tempo. Me ne accorgo coi ragazzi a scuola, quando nessuno è in grado di eseguire un vero/falso su un testo appena letto (e dico un vero/falso, perché se non sei in grado di fare questo, puoi anche lasciar perdere le domande aperte), me ne accorgo coi clienti e me ne accorgo qui su tumblr, quando commentate (o peggio rebloggate) scrivendo cose che non hanno alcuna attinenza con l’argomento del post, supponendo informazioni che avete colto chissà dove. La causa è una ed una soltanto: superficialità, mancanza di attenzione. Non dico che dobbiate farvi durare i libri 7 anni come faccio io (quella è malattia), ma un minimo d’attenzione dedicatela a ciò che state facendo, ogni tanto. “Leggo veloce perché le cose lunghe mi annoiano”, “Ho letto in fretta perché non avevo tempo”, “Non ho letto tutto, ma ho colto il senso”, a me va bene, che dire, una meraviglia per una persona che vive e muore sulle parole. Che poi siete gli stessi che ascoltano gli audio di 30 secondi a 2x. Cosa ne farete di tutto 'sto tempo risparmiato, boh, spero solo vi torni utile un giorno. 
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ninoelesirene · 11 months
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La cosa che mi piace di più del me di oggi è accorgermi che quello che dico corrisponde sempre di più a quello che penso. E non lo sconfesso, non lo correggo, non lo perfeziono; anche quando mi sarebbe utile, anche se soffro.
“Va bene così”, perché lo accetto.
“Non lo voglio”, perché non mi corrisponde.
“Sono con te”, perché sono con te.
“Non sono d’accordo”, perché mi fido del mio giudizio.
“Ti voglio bene”, perché voglio il tuo bene.
Ciò che sento oggi io lo dico e lascio lì, come un sasso e come un fiore.
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focacciato · 8 months
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La cosa che mi sconcerta è la quantità di uomini che sotto ogni post di stupro o femminicidio si difendono con "non siamo tutti così" e con fare da vittima automaticamente spostano l'attenzione su loro stessi e non più sulla ragazza in questione. C'è chi dice che non vuole leggere e vedere queste cose, c'è chi dice che "mio figlio non crescerà mai così" creando una barriera tra loro e le responsabilità, tra pensiero e realtà. Da uomo privilegiato mi chiedo qual è il miglior modo per essere alleati delle donne? Probabilmente iniziando dalle piccole cose, come smettendo di fare commenti misogini e sessisti con gli amici al bar, smettendola di oggettificare una persona solo per una scopata, smettendo di pensare che uno stupro sia solo sesso e non una questione di potere. Non girarsi dall'altra parte nascondedosi dietro il muro del non siamo tutti così. Incazzarsi e canalizzare quella rabbia facendo qualcosa di concreto e utile. Smettendo di essere uomini e più persone umane.
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deathshallbenomore · 2 years
Note
ma se uno iniziasse una mail con "buongiorno," e poi a capo, evitando di riferirsi a te in qualunque modo, lo troveresti più scortese di "gentile giulia / cara giulia" o sarebbe accettabile?
no allora, il mondo delle mail è molto tricky e le "regole" sono più che altro dei punti di riferimento tra i quali orientarsi facendo un elegante freestyle e ignorando alcune cose che veramente guarda,
come sempre, sin dalla prima interrogazione a scuola: dipende dal contesto.
ops alla fine ho scritto un vademecum quindi andiamo giù
rimanendo in un ambito formale/universitario/lavorativo (escludendo amici, parenti, mail a se stessi, e anche le mail di lavoro che però rientrino in un contesto più rilassato, dove ci sia già della confidenza), direi che:
"Buongiorno" è molto brutto ma può salvare in tante situazioni (io lo uso se magari sto scrivendo a un ufficio e non so chi/quanti si occupera(nno) della mia richiesta) - una versione un po' poraccia del "to whom it may concern". non è molto, ma è un lavoro onesto
se so a chi sto scrivendo, userò "Gentile o gentilissimo/a Dott./Prof. (il titolo, insomma)* Cognome," (Sig./ra invece da usare se non ci stiamo riferendo ai titoli di studio/professionali)
sto scrivendo a uno/a studente/ssa? Gentile/Gentilissimo-a (+ Nome, spesso ci sta bene) [gentile studente/ssa se a) sto mandando mail in massa, b) ti odio]
persona con cui lavori e sei circa più o meno forse in rapporti cordiali? sempre Gentile/Gentilissim* + nome va bene, in alcuni casi anche Cara/o. se siete bffs saprete voi cosa usare (v. intro)
* la faccenda del titolo è molto ma molto tricky, perchè "in italia siamo tutti dottori", mentre al di fuori dei sacri confini "dottore", oltre che il medico, è solo chi abbia il PhD. e la cosa mi vede abbastanza d'accordo, in linea teorica. ma, qui lo dico e qui lo nego, finché rimaniamo tra di noi italici, non penso che gli amici boh. svedesi si offenderanno se tra di noi, con moderazione, giusto quando può servire, usiamo il titolo di dottore. senza abusarne, ma anche per riconoscere che si sta avendo a che fare con una persona qualificata. per assurdo: un giudice che non abbia il dottorato lo chiami gentile ambrogio? no, lo chiami dottore. per dire, eh
quindi: "gentile giulia" è brutto? (cara giulia in una mail para-lavorativa da parte di una persona sconosciuta è inqualificabile, tbh). non necessariamente, ma secondo me "manca" un po' di quella formalità e di quel riconoscimento che il contesto richiede. del resto mi stai contattando non per ricordarmi di rinnovare la tessera della biblioteca, ma perché sono una persona teoricamente qualificata a lavorare per te, (in questo contesto) perché sono laureata. pertanto, sarebbe stato corretto "gentile dott.sa XY" o, per spezzare un po' il ghiaccio "cara dott.ssa XY" (vedi che siamo già alle eccezioni? cara + nome è molto informale, cara + titolo + cognome è già una cosa da poter valutare, anche se comunque me lo aspetto più da una persona che mi conosce già, meno da una sconosciuta)
non sono così barocca da esigere un'eccessiva formalità. ci sono docenti che ancora guardano con nostalgia al "chiarissimo professore" che dico okay! e Luigi XIV quando arriva? però imparare a usare il tono e il registro giusti, a seconda della situazione in cui ci si trova, è molto importante, secondo me. oltre che un utile esercizio
dipende sempre dal contesto, ma bisogna pur imparare a leggerlo, prima o poi !
Cordialmente,
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kon-igi · 3 months
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LA RABBIA È LA GUARDIANA DELLA TRISTEZZA CHE È FIGLIA DELLA SOLITUDINE
Metto in ordine alcuni dei miei tanti pensieri, frutto di riflessione e confronto, quindi perdonatemi se non vi suonano nuovi e andate oltre se vi paio ripetitivo.
Nella scala da mignolo contro lo spigolo a genocidio di Gaza - quest'ultimo termine ci tengo e ci terrò sempre a ribadirlo finché il Mossad non mi caccerà in bocca una granata stordente - esiste, ovviamente, un'ampia gamma di accadimenti, traumi ed emozioni negative che, a domanda diretta, chiunque risponderebbe essere accomunati da un'unica cosa...
IL DOLORE CAUSATO
Ora, lungi da me mettere il dito sul piatto della bilancia della vittima per far risalire quello del carnefice e dire che alla fine sono tutte vittime di qualcosa di più grande - molto spesso i numeri e lo squilibrio di potere non lasciano dubbio su chi subisce e su chi perpetra - ma la conclusione a cui sono arrivato riguarda quel dolore intermedio che non soffoca popoli nel loro sangue o non ostracizza i deboli e i fragili ma che è comunque meritevole di riflessione perché spesso ci fa focalizzare sugli effetti e quasi mai sulle cause.
Io non credo nella cattiveria intrinseca e volontaria - semmai credo proprio nel suo esatto opposto cioè che l'essere vivente cerchi istintivamente connessione e mutuo supporto - e quindi mi sono chiesto QUANDO È CHE UNA PERSONA DIVENTA 'CATTIVA' E PERCHÉ?
La risposta - per me soddisfacente ma nient'affatto detto lo sia per altri - mi è arrivata come al solito per vie traverse e in un modo che a molti farà storcere il naso perché il primo istinto di risposta sarà MA QUELLI SONO ANIMALI, INVECE NOI SIAMO ESSERI UMANI E QUINDI PIÙ INTELLIGENTI.... POSSIAMO DISTINGUERE IL BENE DAL MALE!
lol
A parte la battuta semplice e riduttiva ('conosco animali più intelligenti di molti uomini') la realtà dei fatti è proprio questa: la differenza tra noi e, per esempio, i cani c'è ma non è quella che crediamo noi e non poi così tanta.
Al di là di quel sottile rivestimento di raziocinio che forse ci permette di comprendere dei meccanismi di causa-effetto lontani nello spazio e nel tempo, noi e i cani VIVIAMO E CI COMPORTIAMO ESATTAMENTE ALLO STESSO MODO, CON LE STESSE DINAMICHE SOCIO-RELAZIONALI E, SOPRATTUTTO, CON GLI STESSI OBIETTIVI.
Questo l'ho capito grazie all'aiuto del mio amico @salfadog e, in particolare, con la lunga frequentazione di Cthulhu e Otto, i miei cani, che sono più che compagni o amici: sono la mia famiglia... individui, esseri viventi e senzienti che hanno emozioni molto più potenti e oneste delle nostre perché la presunta 'inferiore' evoluzione non li ha costretti a mascherarle sotto la presunzione della superiorità dell'intelletto.
I cani cercano inclusione nel branco, noi cerchiamo inclusione nel gruppo; loro cercano calore, affetto e contatto, noi la stessa cosa anche se la chiamiamo con altri nomi; loro cercano validazione e gratificazione tramite l'altro... e noi non aneliamo disperatamente alla stessa identica cosa?
Se credete che la Piramide di Maslow riguardi solo gli esseri umani
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è perché avete trattato i vostri cani - e molto probabilmente tutte le persone che non sono voi - come un qualcosa di esterno a voi e solo utile a voi.
I cani, come qualsiasi essere vivente, hanno bisogno di tutto ciò che è elencato, fino alla punta, solo che hanno modi e tempi diversi dai nostri.
Ma tutto questo discorso sui cani era utile 'solo' per arrivare al nocciolo del mio ragionamento, che è reso molto bene da una semplice immagine che rubo a @nusta e che è stata postata originariamente da @traumatizeddfox (thanks!)
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Non vi annoierò con lezioni di etologia cinofila (chi conosce la materia sa di cosa parlo) ma il concetto espresso - e che mi ha colpito come un pugno nello stomaco - è che alla fine è inevitabile, semplice e in certi casi utile parlare di PERSONA CATTIVA, soprattutto se ci dobbiamo occupare delle sue vittime, ma finché non ci interroghiamo sui motivi della sua 'cattiveria' (molto meno facile ma di gran lunga più utile per arrivare alla radice del problema) saremo destinati a limitarci a disinfettare col betadine il ginocchio in cui è piantato un chiodo arrugginito.
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annaeisuoipensieri · 9 months
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Dal web:
DI CHE SEGNO SIETE?
COME SI MASTURBANO I SEGNI
(Si può intendere al maschile e al femminile, a seconda dei casi, l’immagine è prettamente a titolo di esempio e non intende escludere nessuno da tale pratica).
L'ariete se masturba spesso e mentre lo fa, urla da un megafono, incazzato con qualcuno: "Voi non sapete masturbarviiiii!"
Il toro se tocca dentro a n'panino pieno de sugna o planando dentro a na lasagna su un letto de soldi. Poi viene e se mangia na cosetta, dorme, se tocca e se mangia na cosetta. Dorme, viene e se mangia n'altra cosetta.
Il gemelli se masturba perché s'annoia e s'annoia mentre se masturba, poi capisce che se può toccà pure quando legge un libro o parla al telefono o mentre fa un puzzle o mentre suona no strumento o mentre gioca al computer e allora glie inizia a piacé.
Il cancro se masturba piangendo e dicendo: "Perché nessuno mi masturba! Uffa!" se mette n'dito in bocca, se beve n'po' de lacrime gustose e quando viene dice: "Nessuno mi ama gne gne gne..."
Il leone se masturba ad una festa piena de gente, che quando la/lo tira fuori parte la canzone di Aladdin: "Largoooo a sua mestaaaà!!" mentre tutti gli invitati glie battono le mani e sparano coriandoli in aria, petali e fuochi d'artificio e mentre tutte le sue/suoi ex lo pensano. Poi scopre che in realtà non se lo stava a inculà nessuno e se incupisce.
Poi scopre che il fatto che abbia capito che non c'è bisogno de masturbarsi davanti a tutti, lo rende ancora più fico e allora si rimasturba guardandosi allo specchio.
La vergine se masturba pigliandose a pizze e notando ogni piccolo dettaglio della stanza in cui si trova. Fa uno schizzo spermato/squirtato sul muro perfettamente simmetrico che prende la vaghissima forma de n'inquadratura de Wes Anderson. Poi se chiede se il liquido che ha sparato può essere utile pe stuccacce qualcosa o brevettarci una nuova colla o magari un sapone, per poi pulire tutto.
La bilancia inizia a pensà a quale sarebbe il modo perfetto per masturbarsi dalla mattina. Quindi se masturba de sera, de due giorni dopo. Su un lenzuolo di taffettà, con un'orchestra d'archi che accompagna, profumo sparso per la stanza e un documentario alla Tv. Fa delle soste per dare dei consigli agli amici, sempre giusti, tra cui anche: "Mi raccomando non ti masturbare che è immorale!" Boh.
Lo scorpione si masturba con un dito in un orifizio, un altro dito in un altro orifizio e se ne è munito, pure in un altro orifizio. Lo scorpione ha tanti orifizi. Tutto questo, mentre uno sconosciuto/a immaginario/a con una maschera in faccia, con 7 braccia da polipo, lo fissa e gli dice sussurandogli/le all'orecchio, con delicatezza e decisione: "Ora toccati!"
Poi viene e fa: "Potevo vení meglio però. Gne gne gne!" Se piglia a sberle per punirsi, se arrapa di nuovo e se rimastruba. Così, all'infinito.
Il sagittario se masturba correndo e ridendo con lo zaino in spalla sulla cima del K2. Poi chiama 220 persone e fa na festa dedicata alla sua masturbazione sul K2.
Il Capricorno se masturba al lavoro, dicendo al suo coso/cosa, che ha tra le gambe, quello che deve fa e quando deve venì e se non va come deve, mena a tutti. Viene pensando al posto fisso o alla tredicesima.
L'acquario se masturba a testa in giù, entra in uno spazio-tempo mistico, fistico, spepperepistico e raggiunge l'illuminazione.
I pesci prima di masturbarsi corteggiano il proprio membro/a (membra non se po' sentì) per un po', dedicandogli frasi d'amore, regalandogli rose, rifiutandosi da soli, sfuggendosi da soli. Poi iniziano, si distraggono perché vedono una farfalla volare. Ricominciano. Si distraggono perché rivedono una farfalla volare. Ricominciano, si distraggono di nuovo. E allora prendono e si scopano tutte le farfalle del mondo, ma sempre, sempre, per amore, certo.
Comunque alla fine non scopa nessuno, tolte le farfalle.
E a me Paolo Fox me fa na pippa.
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yomersapiens · 1 month
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Come sei arrivato a lavorare a vienna? Cioè hai proprio detto un giorno "mò vado a vienna" e se si come hai fatto poi (trovare lavoro ecc)? o lavoravi tipo in un azienda che ti ha messo lì...non so Anche perchè si sente spesso di gente che va a londra o in posti esotici, mi chiedevo se c'era un motivo particolare per Vienna
Più che altro, la domanda dovrebbe essere perché "vivere" a Vienna. Lavorare è un'altra cosa. Il lavoro succede, o capita, quando lo cerchi. O se hai studiato qualcosa di cui vai orgoglioso. Non è il mio caso. Se sei disposto a fare un po' di tutto e non hai una sola direzione in cui sei specializzato poi qualche soldo lo tiri su. E ok, non è un vivere seguendo le regole della società, non stai costruendo una vecchiaia e sognando la pensione, ma è un buon tirare a campare. Lavori quel che serve per tirare su una somma che pagherà un affitto e ti permetterà di mangiare e non metterai mai nulla da parte, eliminando sogni di famiglia o mutuo. Sono arrivato a Vienna quando mi stavo per affacciare verso i trenta. Non sai quanto ero spaventato. Un traguardo ridicolo ma avevo passato tutta la vita in un buco di città ed ero realmente convinto di essere un pesce grosso, in uno stagno piccolissimo. Sicuro che in un mare immenso sarei poi diventato un pesce enorme. Invece Vienna è stata molto utile per capire che le dimensioni, specialmente se sei un pescetto diciamo modesto, non contano per nulla. Non vali niente in ogni caso. Volevo lasciare l'Italia, Vienna è capitata. Sono cresciuto dove si parla tedesco, quindi la lingua era nel mio cervello, volevo impararla. Mio fratello si era trasferito qua da qualche anno e mi invitava spesso. Salivo per andare a vedere concerti, comprare schifezze al supermercato e per un periodo c'è stata pure una ragazza i cui capelli profumavano di buono. Poi l'ho vista come una possibilità per cancellare quello che ero stato per ventinove anni e ripartire da capo. Vienna non mi ha dato un lavoro, me ne ha dati molti, ma mi ha dato più che altro la possibilità di provare ad essere tutto quello che volevo. Ho svolto ogni tipo di mansione dalla più deprecabile alla meno riprovevole. Una volta pensa, ho persino lavorato per i ricchi. Ho fatto tutto pur di essere lasciato in pace. Questa pace che adesso mi va tanto stretta. Sono stato a Londra e per carità, bellissima se ti piace la cucina indiana, ma troppo caotica per me. Berlino uguale ma lì hanno la libertà sessuale espressa col lattice. Barcellona non ne parliamo, là la gente sorride per strada. Brividi. Vienna è grande quanto basta per non farti sentire in gabbia e vuota quel che serve per evitare di parlare con estranei. Vienna è decadente e ricca al tempo stesso. Vienna è sfarzosa e vomitevole. Il clima fa schifo ma oggi c'erano ventuno gradi e siamo a marzo e moriremo tutti e quando mi sono trasferito ricordo che era maggio e ancora nevicava mentre andavo in bici e aiutavo due messicani e un russo a fare traslochi, sottopagati in nero. Vienna mi mantiene da quando mi sono messo in testa di fare l'autore. Mi spiace un po', perché la sto illudendo. So che Vienna pensa che io e lei staremo insieme per sempre ma cara mia, non sei tu, manco il tuo clima avverso quanto la tua lingua o la tua schnitzel, sono io il problema. Sono passati undici anni e forse è il caso che io e te si frequenti altre città. O persone. Cioè vedi tu.
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anaromantico · 2 months
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"Ho ricevuto una pesante delusione e non so cosa farci, Lloyd"
“Ogni delusione, sir, non è che una chiave"
"Nel senso che finisce sempre in una serratura, Lloyd?"
"Nel senso che è utile solo se si ha la forza di girarle nel verso giusto, sir"
"E quale sarebbe questo verso, Lloyd?"
"Quello che chiude con il passato e apre al futuro, sir"
"Doppia mandata, Lloyd"
"Immediatamente, sir"
🦖
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