Si sforzi di essere semplice e di procedere sempre, un passo dopo l’altro. Non deve prevedere il prossimo passo, lo può sempre esaminare dopo averlo fatto. Nella vita non c’è un “come”, la si vive e basta, così come ha fatto, ad esempio scrivendo la Sua lettera. A quanto pare, però, Le riesce terribilmente difficile non essere complicata, fare cose semplici e a portata di mano. Con le Sue esagerate fantasie di salvezza, Lei si preclude il mondo. Scenda allora dalle vette della sua remissività e segua il Suo fiuto. Questa è la strada e anche la più diretta.
Un saluto amichevole dal Suo devoto Carl Gustav Jung.
(da Esperienza e mistero)
---
"Quando sei in dubbio, Meriadoc, segui il tuo naso" ;)
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo cambiato argomento e siamo passati alla letteratura, parlando così di Dai Diari di un Capitano dell’Aria – Il tesoro di Smiley di Federico Grasso. Un romanzo di appena 120 pagine ambientato in un futuro post-apocalittico con il Capitano Polluce, un vaporsaro robot, che deve recuperare una mappa del tesoro dal temibile pirata…
Lei, la donna che mi ha fatto svirgolare di brutto a novembre, è una tipa strana forte. Ma forte assai.
Ci siamo cincischiati un po'. La verità mi ha cincischiato lei ed io come un pollo ci sono cascato con tutti e due i piedi a mo' di salame. Poi un bel due di picche ed io ci sono rimasto con tanto di naso ma con l'idea sua fissa in testa, fino a qualche settimana fa, perché lo devo ammettere, per quanto strana "A me piace!" per dirla sempre alla Totò. Mi si è infilata in testa come un chiodo, sotto pelle come un virus, di quelli che non ti lasciano scampo, anche perché a lei devo tanto della mia rivoluzione di questi ultimi mesi.
Ma la vocina dentro, quella non mi lascia mai, a dirmi "non è cosa, lascia stare, ci perdi tempo e testa... nunn'è pe' tte" e alla fine, dato che la vocina ha spesso ragione, le ho dato retta, ho mollato presa e pensiero e ho staccato gli ormeggi.
Beh? ogni volta che faccio il passo per prenderne le distanze mentalmente, dopo settimane di silenzio assoluto, lei puntualmente sbuca dal nulla, con le domande finte interessate, come per dire "uè pirlotto, tu mi vuoi mollare ma io ti ronzo sempre nella testa. Ti tengo in pugno"
A più riprese ho mollato e a più riprese lei magicamente riappare, avvertendo forse nell'aria che i giorni per lei sono finiti.
Prendi stasera. Svanita, eclissata per tre settimane. E non ti riappare dal nulla come mi sono dichiarato definitivamente che "è meglio perdere che morire"?
La cosa mi stizza non poco. Ma come fa? che fiuto bestiale. Ma stavolta non abbocco.
Piccoli gesti di rivolta e si cambia pagina.
…
Però… però
Questa è solo la mia visione delle cose, ma come sempre “noi ce la cantiamo e noi ce la suoniamo”.
E se molto più banalmente è stata tutta una costruzione della mia testa?
Se le sono piaciuto per un po’ e poi basta?
E se il due di picche me lo sono meritato?
E se è questa la sua modalità di interessarsi alle persone senza dare troppo peso alle implicazioni che gli altri, e non lei, hanno nella testa?
E se banalmente è il mondo che va proprio così ed io mi pongo stupidamente troppi se e troppi ma?
Tecnicamente si divide in pro( davanti) e fumare, intendendo il vapore prodotto dalla fumigazione di incensi o erbe.
Mi accorgo che appartiene al mio quotidiano mattiniero, per poi procedere anche durante il giorno.
L'olfatto è un senso che abbiamo violentato parecchio, obbligandolo a profumazioni sintetiche, a cotture di cibi industriali, a non immergersi nelle cose naturali.
Nel bosco i miei piccoli cani si voltano molto prima che giunga un loro simile.
Lo riconoscono dal fiuto.
Anche noi eravamo così attenti, ma abbiamo perso questa facoltà, giudicandola disdicevole, bestiale.
Ci siamo fidati del nostro istinto e dell'intelligenza, non del nostro fiuto.
Ma l'essenza delle persone ci permette di conoscerne le energie che emana: nascoste da profumi sintetici, si sono annullate.
Probabilmente avremmo potuto accorgerci dall' odore chi abbiamo davanti.
Pazienza.
Intanto vado ad allenarmi disintossicandomi con i miei purissimi oli essenziali: le molecole inalate sbloccano punti reconditi e non devono sapere necessariamente di " buono" : devono sapere di VITA.
RITROVATA LA TALPA DORATA RITENUTA ESTINTA DA 86 ANNI
Non veniva avvistata dal 1936, la talpa d’oro di De Winton (Cryptocloris wintoni) temuta estinta, riscoperta nella sabbia vicino alla città costiera di Port Nolloth, nel nord-ovest del Sudafrica.
Il piccolo mammifero prende il nome “d’oro” dalle secrezioni oleose che lubrificano la sua pelliccia che le permettono di “nuotare” tra le dune di sabbia, senza creare tunnel ma seppellendosi tra esse e rimanendo praticamente impossibile da vedere. Si tratta di uno degli animali più sconosciuti del pianeta ed è stata ritrovata dopo due anni di ricerche da un gruppo di ambientalisti dell’Endangered Wildlife Trust e dell’università di Pretoria e grazie al fiuto di un cane appositamente addestrato per seguire le tracce. La talpa d’oro di De Winton è l’undicesima delle specie perdute più ricercate al mondo ad essere riscoperta dal programma Search for Lost Species lanciato nel 2017 insieme a Re:wild.
Il team di ricercatori ha utilizzato una tecnica mai utilizzata prima per rilevare la talpa d’oro, il DNA ambientale (eDNA) che è il materiale biologico che gli animali perdono mentre si muovono nell’ambiente, tipicamente sotto forma di cellule della pelle, peli ed escrezioni corporee. Oltre a vivere in tane in gran parte inaccessibili, le talpe dorate hanno un udito estremamente sensibile e possono rilevare le vibrazioni derivanti dai movimenti sopra il suolo, il che le aiuta a evitare di essere viste dalla superficie. “Questa frontiera dell’eDNA apre un’enorme quantità di opportunità non solo per le talpe ma per scoprire altre specie perdute o in pericolo” secondo C. Theron Dell’EWT.
___________________
Fonte: Re:wild; foto di Nicky Souness
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
Il video di una telecamera di sorveglianza mostra il momento in cui un orso è entrato in una casa del Connecticut, Stati Uniti, in cerca di pranzo. La fame e il fiuto l’hanno guidato verso il frigorifero: come se fosse uno di casa, si è aperto lo sportello del freezer, ha preso un pacchetto di lasagne ed è uscito dalle finestra felice usando la porta del congelatore come scalino
Storia Di Musica #302 - The Mahavishnu Orchestra with John McLaughlin - The Inner Mounting Flame, 1971
Mahavishnu: nella religione induista è uno dei nomi di Vishnu, e vuol dire all'incirca Divina compassione, potere e giustizia. Fu il maestro spirituale Sri Chinmoy, una delle figure più carismatiche e importanti nella diffusione delle filosofie indù in Europa e negli Stati Uniti, a dare questo nome al nuovo progetto di John McLaughlin. Il chitarrista era agli inizi degli anni '70 la nuova stella della chitarra jazz, uno dei personaggi decisivi e più incisivi nella nascita della jazz fusion. Era già famoso per il suo virtuosismo quando nella seconda metà degli anni '60 arriva negli Stati Uniti, dopo aver svezzato un'intera generazione di chitarristi inglesi (primo fra tutti un certo Jimmy Page). E fu quasi per caso che appena prima delle registrazione di In A Silent Way (1969): McLaughlin era negli USA da poche settimane per registrare con il fido batterista del secondo quintetto di Miles Davis, Tony Williams (il disco era Emergency! in power trio Williams, McLaughlin e Larry Young al basso), che con il suo fiuto eccezionale gli chiede di partecipare alle registrazioni. Ed è con il magone in gola per poter suonare con un suo mito che John inizia una collaborazione che lo porterà ad essere punta di diamante del successivo, e inimitabile, Bitches Brew, che fu registrato a poche settimane da In A Silent Way ma che vide la luce solo l'anno successivo. Nel mitico disco, una parte del suo assolo di chitarra in Bitches Brew fu isolato dal lavoro paziente e certosino di Teo Macero alla cabina di regia musicale e divenne un omaggio del maestro al suo chitarrista: John McLaughlin, dove Davis non suona nemmeno. Partecipa anche a On The Corner, ma già durane le prime registrazioni del 1969 fu lo stesso Miles a spingerlo alla carriera solista. Inizia con un gioiello: Extrapolation del 1969 lo vede in quartetto con John Surman (sassofono), Brian Odgers (contrabbasso) e Tony Oxley (batteria) in un disco che si lega ancora al bop ma che contiene già i semi di quell'albero fruttuoso che di lì a pochi anni inizierà a incantare una generazione di musicisti jazz. Nel 1971 fonda la sua band, come mentore Chinmoy, che fu influente consigliere anche di Carlos Santana, che diventerà grande amico e sostenitore del chitarrista inglese. La Mahanishnu Orchestra fu fondata insieme a Jan Hammer alla tastiera, Jerry Goodman al violino, Rick Laird al basso elettrico e Billy Cobham alla batteria, quest'ultimo anch'egli collaboratore di Miles Davis e uno dei più influenti batteristi di tutti i tempi per stile tecnica e innovazioni musicali.
Tutto è pronto per l'esordio. Presso i Cbs Studios tra la 49 East e la 52.ma strada in Midtown, Manhattan, in una sola e leggendaria sessione di prove ad Agosto del 1971, dopo averlo suonato solo un paio di volte in precedenza, viene registrato The Inner Mounting Flame, che esce prodotto da McLaughlin nel Novembre dello stesso anno. Sin da subito si capisce che la sintonia telepatica tra i musicisti è a livelli superiori, e rimarrà proverbiale negli anni a venire, e la scaletta sciorina il meglio della band e delle singole abilità dei musicisti. Meeting Of The Spirits è l'invocazione magica a colpi di assoluti istrionici di McLaughlin alla chitarra e Billy Cobham alla batteria, a cui si aggiungono pian piano quelle degli altri musicisti, in un incedere ipnotico e vorticoso. Con Dawn è come un momento di relativa pausa, un prendere fiato per ripartire con Noonward Race, rappresentazione clamorosa della velocità e della tecnica di Cobham e la chitarra che omaggia il da poco scomparso Jimi Hendrix di McLaughlin, sostenuti dal basso pulsante di Laird, il piano jazzato di Hammer e il violino “scanzonato” di Goodman. A Lotus On Irish Streams vede protagonista il violino di Goodman, grande colonna del brano, che disegna delle scie musicali che davvero fanno pensare al fluire liquido dell'elemento, in uno dei brani più sognanti dell'intero repertorio. Vital Transformation riporta sul groove funk e veloce di Noonward Race ma l'atmosfera cambia per The Dance Of Maya che parte misteriosa, poi diventa blues e finisce nella solita e proverbiale corsa a rincorrersi tra chitarra e batteria, vero marchio di fabbrica della banda. You know, You know, dalla struttura delicata, diventerà fornitura pregiata per molti artisti, ricordo David Sylvian in I Surrender, i Massive Attack in One Love, addirittura il rapper Mos Def, Cecil Otter e altri ancora. Awakening conclude con le tastiere di Hammer un disco dove la velocità e la potenza del motore musicale impressiona ancora oggi per precisione, vitalità e per la padronanza assoluta delle variazioni ritmiche, strutturali e sentimentali dei brani.
Il disco fu un successo, e venderà negli anni un milione di copie, uno dei più grandi successi del jazz. Il successo riporterà in classifica persino i primi esperimenti da solista di McLaughlin. La band si riproporrà con Birds Of Fire del 1973 (dove c'è un omaggio al Maestro in Miles Beyond), altra meraviglia, e si ritrova in studio a Londra, ai Trident, per registrare quello che secondo loro dovrebbe essere l'album definito del connubio jazz e rock. Ma la tensione è alle stelle e la band si scioglie a metà lavoro (qualcosa verrà pubblicato in Between Nothingness & Eternity). La band si scioglie, ma McLaughling continua e stavolta costruisce una nuova grande Orchestra con fiati, trombe e il violino di Jean Luc Ponty, fedele collaboratore di Frank Zappa, ed altri grandi musicisti per ampliare le visioni della musica che ha in mente, con risultati altalenanti. La Mahavishnu Orchestra avrà persino una terza rinascita a metà anni '80, e continuerà ad essere il sogno musicale di un eterno ragazzo inglese che una volta disse: Mia madre dovette sequestrarmi la chitarra per mesi perché stavo tutto il giorno a suonarla e andavo avanti nonostante mi sanguinassero le dita.
Io inciampo
inciampo spesso e anche
perdo l'equilibrio
senza motivo
così, da ferma
come ci fosse un invisibile
salto. Io mi addormento
nella veglia, seguo un'altra scia
rispetto a quella evidente
del discorso e della vista.
Seguo un'assenza di mappe
come un fiuto di trasparenze,
mi ritrovo senza filo
e geografia in un campo aperto
campo di pace antelucana
non di battaglia.
Gli animali furono imperfetti
lunghi di coda
plumbei di testa
piano piano si misero in ordine
divennero paesaggio
acquistarono nèi grazia volo
il gatto
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso
nacque completamente rifinito
cammina solo
e sa quello che vuole.
L'uomo
vuole essere pesce e uccello
il serpente vorrebbe avere ali
il cane è un leone spaesato
l'ingegnere vuol essere poeta
la mosca studia per rondine
il poeta
cerca di imitare la mosca
ma il gatto
vuol solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda
dal fiuto al topo vivo
dalla notte
fino ai suoi occhi d'oro.
Non c'è unità come la sua
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione
è una sola cosa
come il sole o il topazio
e l'elastica linea de suo corpo
salda e sottile
è come la linea della prua
di una nave
i suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi
le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz'orbe
conquistatore senza patria
minima tigre di salotto
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi e posi
quattro piedi delicati
sul suolo
fiutando
diffidando
di ogni cosa terrestre
perchè tutto
è immondo
per l 'immacolato
piede del gatto
oh fiera indipendente
della casa
arrogante vestigio della notte
neghittoso ginnastico
ed estraneo
profondissimo gatto
poliziotto segreto
delle stanze
insegna
di un irreperibile velluto
probabilmente non c'è enigma
nel tuo contegno
forse non sei mistero
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso
forse tutti si credono padroni
proprietari parenti di gatti
compagni colleghi
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no
io non sono d'accordo
io non conosco il gatto
so tutto
la vita e il suo arcipelago
il mare e la città incalcolabile
la botanica
il gineceo coi suoi peccati
il per e il meno
della matematica
gli imbuti vulcanici del mondo
il guscio irreale
del coccodrillo
la bontà ignorata del pompiere
l'atavismo azzurro
del sacerdote
ma non riesco
a decifrare un gatto
sul suo distacco
la ragione slitta
numeri d'oro
stanno nei suoi occhi.
"Le persone migliori possiedono il fiuto per il bello, il coraggio di correre dei rischi, l'educazione a dire la verità, la capacità di sacrificarsi. Ironicamente, le loro virtù li rendono vulnerabili; vengono spesso feriti, a volte distrutti." (Ernest Hemingway)
Far uso fino in fondo delle proprie capacità è doveroso. Ti fa vivere in modo 'verticale', senza paura di nulla. La notte dormi sereno. Però in realtà al mondo non esistono fenomeni speciali, da baraccone. O addirittura supereroi. Ognuno ha una luce speciale e alcune peculiarità bellissime.
Conoscere qualcuno intimamente può essere un'avventura affascinante e profonda. Ne trovi l'anima in un dettaglio, in una frase sfuggita, in una scelta coraggiosa. O scopri un vero tesoro di tenerezza e nostalgia in una rinuncia fatta per amore. Le persone ti sorprendono. Non pensar male a priori: ti precludi lo stupore nello svelare il loro pudore.
Aliantis
"Non siamo altro che polvere dallo spazio che cerca di tornare tra le stelle."
Ho smesso da tempo di far affidamento sugli altri; mi affido a me, so che io non mi tradirò. Fiuto malizia e falsità a chilometri di distanza, é stata l’esperienza a farmi diventare un’esperta. Se devo uscire e sentirmi a disagio con qualcuno, preferisco non uscire e stare bene con me stessa. Oppure uscire, ma in luoghi che mi assomigliano, dove il mare canta canzoni meravigliose o gli alberi sussurrano massime sulla vita. Non mi innamoro facilmente, probabilmente non mi sono mai innamorata. Ho un concetto tutto mio dell’amore: apprezzamento totale. Non ho lasciato andare qualcuno che stimavo con tutta me stessa, che non mi ha mai delusa, che era davvero e non ho sopravvalutato. Le persone capaci di prendermi completamente, in tutta sincerità, fino a ora, la vita non me le ha messe davanti e io, in modo pratico, l’ho accettato. Non ho rimpianti, non ho rimorsi. Non mi dico “se avessi dato retta ai consigli ora avrei qualcuno con cui dividere il mutuo o fingermi accompagnata”. Non mi volto indietro, non ho perso niente, non ho perso nessuno. Ho me, e spero di non perdermi mai. Coi miei difetti, coi miei pensieri impegnativi e la rigidità di giudizio che riservo soprattutto a me stessa, spesso, mi faccio male, molto male. Ma é un male pieno di bene, perché voglio crescere, perché mi ostino a voler arrivare, anche se non ho ancora capito del tutto dove. E non escludo a priori nessuno, non sono folle del tutto; ma con me, da sempre, ci sto bene. Se con altri non sto meglio, non é cattiveria. É che devono spostarsi altrove, mi bloccano la visuale.
Problema: la gran parte del nostro tessuto economico è costituito da piccole e piccolissime imprese che sono spesso prive di una struttura organizzativa e per questo incapaci di raccogliere e disporre delle informazioni necessarie per una corretta gestione.
Con gli attuali scenari economici, la sola esperienza e il tanto decantato fiuto imprenditoriale non bastano più per gestire un’azienda e garantirne la sopravvivenza.
Ecco perché, normative a parte, è sempre più essenziale conoscere le dinamiche della propria azienda e disporre di tutte le informazioni necessarie affinché le scelte operate dall’imprenditore vadano nella direzione di una corretta quanto proficua gestione.
Soluzione: adottare un sistema di controllo non necessariamente si traduce per l’impresa in un appesantimento in termini di risorse e tempo, ma significa piuttosto disporre delle informazioni utili a una consapevole gestione.
Per disporre di queste informazioni l’imprenditore deve imparare ad ascoltare, decifrare e catalogare tutti i segnali provenienti dai fatti di gestione quotidiani, monitorare l’andamento del mercato, attenzionare i costi per elidere quelli superflui.
Ma per far questo è necessario sapere cosa ascoltare, chi deve farlo e soprattutto definire le finalità del controllo.