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#maserati 200s
models-photoshoots · 1 year
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Kari Riley - 📷 Camilo Rios , MASERATI 200S
IG -> karicassandra , kari_cassandra_riley
www -> riocam.studio , galery
(fyi, all these photos are gathered from tumblr posts, just to make a nice collection of the photoshoot)
Source and/or other photos IG ->
instagram
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itcars · 7 months
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Maserati MC12³
Images by Keno Zache || IG
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carelessflower · 1 month
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simple math
camille's gift from magnus
ruby necklace: the price of a london townhouse in 1857 - $8.04 million (estimated - excluding edom materials & alerting demons magical ability)
—edom's deepest pit of hell—
alec gift's from magnus
silver ring: $50 (estimated)
rent for brownstone 3 bedrooms in Greenpoint, Brooklyn: $5000 per month
blue sweater: $200 (estimated, assuming it's pure cashmere)
coffee machine: $120 (estimated)
one night at Istanbul Grand Suite on the Orient Express: $26,000
suite in Belmond Hotel Cipriani: $1,056
renting a red Maserati 3500 GT Vignale Spider for one day: $10,860
suite in Palazzo Manfredi, Rome: $729
total: $44,015 ≈ 0,52% price of the ruby necklace
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tag list:  @magnus-the-maqnificent @literallytypogod @ukisteria  @hoezier-than-thou @sociallyineptbibliophile @queenlilith43 @khaleesiofalicante @wandererbyheart  @raziyekroos  @onetimetwotimesthreetimess @alexandergideonslightwood @andrwminward @noah-herondale-lightwood @elettralightwood @dustandducks @deliciousdetectivestranger @delightfullyterrible @letsgofortacos @kita-no @mxtthew-fxirchild-apologist @thelightofthebane @secrettryst @pocketoffeels @cityofdownwardspirals @stupidfuckindinosaur @i-have-not-slept @rinadragomir @potato-jem @kasper-tag @cam-ryt @banesapothecary
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raffaeleitlodeo · 4 months
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Visto che molti giornali stanno riprendendo la campagna contro l'istruzione pubblica e per una scuola "meritocratica", bombardandoci quotidianamente con improbabili storie di fantomatici geni laureatisi a 15 anni solo grazie alla forza di volontà, vorrei riportare un breve aneddoto personale. Alcuni mesi fa sono stato accettato per un dottorato (PhD) in Relazioni Internazionali dall'Università di Cambridge. Il processo di selezione, più che meritocratico, mostra come le università più conosciute ("d'eccellenza", direbbero quei giornali) siano sempre più luoghi inaccessibili per chi non ha un privilegio di classe. Per potersi candidare sono necessari una serie di pre-requisiti ufficiali, come le certificazione linguistiche, e ufficiosi, (per esempio, è quasi impossibile essere presi senza aver fatto esperienze di studio all'estero). Tutte cose estremamente dispendiose a cui solo una minoranza può avere accesso. Uno studente che va in Erasmus, per esempio, riceve circa 300€ mensili come borsa di studio, una cifra con la quale in una grande città europea si può a malapena coprire il vitto. Tutto il resto è a spese proprie. Per non parlare di esperienze lavorative utili al curriculum ma sottopagate o non pagate affatto (l'ONU, per nominarne uno, offre tirocinii di 6 mesi a New York senza prevedere alcuna remunerazione). Chi viene da una condizione abbastanza agiata e si può permettere alcune di queste cose, con un po' di fortuna e un po' di bravura, può riuscire a venire accettato in un'università conosciuta e rinomata. Le disuguaglianze più rilevanti e i maggiori privilegi, però, non si mostrano durante il processo di selezione dei candidati, ma dentro l'università stessa. Molte delle "università d'eccellenza", infatti, non forniscono stipendio ai loro dottorandi/ricercatori e anzi chiedono loro un'ingentissima retta. Di fatto, i dottorandi (che nella pratica sono lavoratori dell'università) devono pagare per poter lavorare gratis in cambio della nomea dell'università. È vero che esistono alcune borse di studio, ma queste sono generalmente poche, spesso esterne all'università, e non di rado portano a una commisitione moralmente discutibile coi più variegati gruppi privati. Il loro criterio di assegnazione è infine generalmente opaco e spesso finiscono paradossalmente per essere vinte dagli studenti più benestanti e altolocati che meno ne necessiterebbero. Per ritornare alla mia esperienza personale, io non ho vinto borse di studio. L'Università di Cambridge ha stimato che per affrontare il dottorato, tra retta e costi di vita, avrei dovuto pagare di tasca mia 52 000€ l'anno, ossia più di 200 000€ per i quattro anni di studio/lavoro. Poiché non dispongo di tale cifra (e anche avendola, non la regalerei a un'università con un patrimonio di 20 miliardi di € che semplicemente non vuole pagare i suoi dottorandi) ho rifiutato l'offerta di dottorato. In futuro forse farò altre domande di dottorato, anche se in università con una maggiore attenzione alle condizioni dei suoi studenti/lavoratori. Tuttavia, questa esperienza pratica mi ha confermato alcune cose: che l'unico modello universitario veramente di eccellenza è quello pubblico, gratuito e accessibile a tutti, anche e soprattutto ai più svantaggiati. Che nel modello della fantomatica "università del merito", sempre più privatizzata e a pagamento, la norma non sarebbero gli scintillanti adolescenti geniali rallentati dalla burocrazia dell'istruzione pubblica (una minoranza statisticamente inesistente), bensì i ricchi ereditieri ed emiri che si possono permettere un diploma dal costo di una Maserati per fare bella figura in alta società. E che, in quel modello, cultura e istruzione non sarebbero degli straordinari fattori di emancipazione sociale e collettiva, quali dovrebbero essere, bensì puri e semplici strumenti di disuguaglianza, esclusione e oppressione. Alessandro Maffei, Facebook
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frenchcurious · 9 months
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Stand Maserati - 24 Heures du Mans 1957. N°1 Stirling Moss/Harry Schell. & N° 2 Jean Behra/André Simon. (Maserati 450S Spyder [#4506]&[#4503], N°12 Giorgio Scarlatti/Jo Bonnier. Maserati 300S [#3072],  N°25 Léon Coulibeuf/José Behra. Maserati 200S [#2404] &  N°26 George Guyot/Michel Parsy. Maserati A6CGS [#2079] . - source UK Racing History.l
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justforbooks · 1 month
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Marcello Gandini’s cars were made to stop the traffic. The Italian designer, who has died aged 85, created supercars for the super-rich, and such exotic machines as Lamborghini’s Miura and Countach, Alfa Romeo’s Montreal and Maserati’s Khamsin were guaranteed to draw crowds of admirers when parked outside the grand hotels of Monaco, Rome or London.
As the chief designer of the Bertone company, he also worked at the more modest end of the market, creating the little Autobianchi A112 and the original version of the Volkswagen Polo, and restyling the British Mini for the Italian Innocenti firm. For those wanting a miniature supercar, there was Fiat’s two-seater X1/9, a striking little wedge with its four-cylinder engine mounted transversely behind the cockpit, mimicking the location of the Miura’s mighty V12.
Gandini designed for the space age, renouncing the smooth curves that defined the aesthetic principles of his predecessors. To him the Miura, which first appeared in 1966 and which many consider the most breathtakingly beautiful car ever made, was a flawed compromise. “The audacity was made acceptable by the sweetness, by the flow of the design,” he said. “Nobody rejected the Miura. There was immediate consensus. Even more than it deserved. I was at the beginning of my career and I didn’t have enough autonomy to be able to do exactly what I wanted.”
The Countach, altogether more extreme, even outlandish, was closer to his ideal on its unveiling in 1974. Sightings on the streets of London gave rise to the rumour that the width of its huge tyres made it the only car in the world that could not be wheel-clamped by parking wardens.
“For me,” Gandini said, “it represented the dream. It took years before it was totally accepted. Some people liked it straight away, but most, including journalists, took a long time. So much so that it remained in production for 17 years.”
Born in Turin, Gandini was the son of a pharmacist who, after the arrival of five children, had abandoned his first career as a classical composer and conductor. It was hoped that Marcello would become a concert pianist. There were piano lessons from the age of four, continued when he went to a Salesian boarding school at eight. But as a child he dreamed of cars and when, during his days as a student, his parents gave him the money to buy a Latin textbook, instead he spent it on a book called Motori Endotermici (Endothermic Engines) by Dante Giacosa, the great designer of the highly successful prewar Fiat 500 “Topolino”and its 1950s successor, the ubiquitous Nuova 500. His course was set.
At the age of 25, Gandini approached the celebrated Turin coachbuilder Nuccio Bertone, who gave him a job in the design studio. Soon he would take over as the firm’s chief designer from the prolific Giorgetto Giugiaro, who had drawn up the Maserati Ghibli and various handsome Alfa Romeos before leaving to start his own business.
Sometimes Gandini seemed to exist in the realm of the “concept car”, prototypes that explored new ideas without restraint, displayed at motor shows in much the way that Parisian couturiers produce extreme designs for the catwalk. The four seats of the unique Lamborghini Marzal, for instance, were upholstered in silver leather, while its bodywork and fittings made use of a hexagonal motif. The famous vertically opening “scissor doors” of the Countach were first seen at the 1968 Paris Motor Show on Alfa Romeo’s one-off Carabo.
Gandini was said to be responsible for around 200 designs. Among them were two mid-engined classics of the 1970s, Ferrari’s Dino 308 GT4 and the Lancia Stratos. The dramatically wedge-shaped Lancia won the world rally championship three years in a row between 1974-76 in the hands of Sandro Munari and Bjorn Waldegaard, while Munari also won the Monte Carlo Rally three times in a Stratos.
A car, Gandini believed, was not a work of art – “but it has in common with art the ability to generate emotions”. He played down the significance of his innovations. “I didn’t invent penicillin,” he said. “These are just ideas that came to me.” After leaving Bertone in 1980 to set up his own studio, he worked on many projects, including industrial and interior design.
The father who had wanted him to become a classical pianist finally overcame his disappointment at Marcello’s choice of profession when he was taken for his first ride in a Miura. “Only then,” his son said, “did he understand that I knew how to make other notes sound – those of engines.”
Gandini is survived by his wife, Claudia, with whom he lived in a restored abbey at the foot of Monte Musinè, outside Turin, their son and daughter, Marco and Marzia, and three grandchildren, Lucrezia, Costanza and Pietro.
🔔 Marcello Gandini, car designer, born 26 August 1938; died 13 March 2024
Daily inspiration. Discover more photos at Just for Books…?
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diabolus1exmachina · 1 year
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Maserati MC20 Cielo 
Cielo means “sky” in Italian, and we knew the MC20 Spyder was imminent the moment the company rebooted itself by launching the coupé. What we couldn’t foresee is Maserati’s plan to help supercar drivers get rid of their unfortunate hat choices by introducing a folding hardtop with Polymer-Dispersed Liquid Crystal technology, the more advanced smart glass Mercedes and McLaren customers could only dream of under their less sufficient SPD glass roofs. What’s more, Maserati says the full-electric version of the MC20, the upcoming Folgore will also come first as a Cielo Spyder.
There are two active glass solutions in the luxury automotive segment. The suspended particle roof from automotive supplier Gauzy is transparent when not under power, and can only go from a light 30 percent tint to “a nearly opaque” 95-percent tint. The Maserati glass roof developed by Webasto, however, is fully opaque when the car is parked, going fully transparent if you wish. What’s more, it offers 96-percent ray reflection due to a filter layer at the bottom, alongside better thermal and noise isolation. In practice, it looks something like this from the passenger seat:Operating at speeds up to 31 mph, this 12-second folding roof represents a 143-pound weight penalty over the coupé, not bad at all. The carbon fiber monocoque is layered and foamed differently to maintain a high torsional rigidity, which is also aided by the one-piece aluminum frame of the roof mechanism, bolted in between the monocoque and the rear shock towers. Sixty percent of the spyder’s 3,395 pounds is on the rear axle, which now uses a milder differential ratio as well.The chassis settings, power curves and performance figures remain unchanged. The slightly higher rear section brought a minimal increase in drag, while the springs are a touch stiffer to compensate for the extra weight, aided by more rebound. Being the lifestyle choice, the MC20 Cielo Spyder isn’t here to break track records, yet will still reach 62mph in 3.0 seconds, and keep going until the 200 mph mark.
A popular design feature of the hardtop MC20 happens to be its rear screen with the trident-shaped cutouts that aid cooling of the 3.0-liter twin-turbo V-6. With that piece being replaced by the roof holder and its cover, design chief Klaus Busse and his team went for new boomerang-shaped outlets cut into the side fenders, while engineering came up with deflectors that channel clean air to the intercooler through the equally discreet additional air intakes. Busse explained that while his design team insisted on retaining the MC20’s sleek roofline and clean side profile, engineering got every chance to use the bottom half of the car, finished in carbon fiber instead of body color to optimize aerodynamics, resulting in the retained downforce levels and low drag despite the raised rear panel.
Optionally, for those who miss the rear screen, Maserati is offering a large titan finish Trident logo sticker on the roof cover panel, which screams MASERATI at everybody driving behind when the roof is raised or dropped. It's also something of a visual trick to hide the cover’s extra volume.
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opelman · 8 months
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1957 Maserati 200 Si
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1957 Maserati 200 Si by Demolition Man Via Flickr: Vernasca Silver Flag 2023
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1956 Maserati 200 S
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Harry Styles plays the industry game to be the biggest and one of the richest popstars. That was his goal when he went hot tubbing with Richard Branson in 2013, when he very publicly became an honorary member “Hershel” of the Azoffs in 2014-15, when he signed with Azoff on a yacht with Ellen aboard, when he went to Google Camp and partied on Diller’s $200 million yacht, when he wears Rob Stringer tshirts. He plays the game and is a sycophant to industry power brokers. Ambitious and slimy.
Don’t forget having fun after Google Camp on Diane von Furstenberg’s $1 billion yacht, and Harry’s collection of $200k race cars. Isn’t it fun to look back on Harry driving Maseratis in Italy with Jeff Azoff, James Corden, and Ben Winston? That was 2018.
People still think Louis would tolerate this person as a friend?
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lamilanomagazine · 8 days
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Bari. Presentazione dell'ottava rievocazione storica del Gran Premio di Bari.
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Bari. Presentazione dell'ottava rievocazione storica del Gran Premio di Bari. Si è svolta nella mattinata del 17 aprile, a Palazzo di Città, la presentazione dell'ottava rievocazione storica del Gran Premio di Bari, che si svolgerà nel capoluogo pugliese dal 25 al 28 aprile 2024. La città di Bari si prepara ad ospitare la straordinaria sfilata di auto d'epoca organizzata da Old Cars Club, per un'edizione - inserita nell'ASI Circuito Tricolore - che si preannuncia ancora più ricca di spettacolarità. Sono intervenuti alla conferenza stampa l'assessora allo Sviluppo economico del Comune di Bari, il comandante della Polizia Locale di Bari, Michele Palumbo, e il presidente di Old Cars Club, Antonio Durso. La manifestazione gode del patrocinio di: Comune di Bari, Anci, Fiva, Regione Puglia, Ministero della Cultura, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Testimonial dell'ottava rievocazione storica del Gran Premio di Bari sarà Riccardo Patrese, l'ultimo pilota italiano ad aver lottato per il Mondiale piloti in Formula 1, dalla stagione 1992. Il grande pilota padovano, classe 1954, presenzierà nei giorni clou del 27 e 28 aprile e darà il via ai momenti salienti della rievocazione storica. Patrese ha una carriera straordinaria non solo in Formula 1: è stato campione del mondo con i kart, campione italiano ed europeo di Formula 3, ha corso in Formula 1 dal 1977 al 1993, disputando 256 Gran Premi (record rimasto imbattuto per quindici anni) vincendone sei. È stato anche un validissimo pilota nel Campionato del mondo "sport prototipi", al volante delle vetture Lancia, vincendo otto prove e sfiorando la conquista del titolo mondiale nel 1982. Per sei volte, nel 1980, e dal 1989 al 1993, è stato Campione italiano assoluto di velocità. "Non vediamo l'ora di arrivare al momento clou e più atteso della rievocazione storica, siamo pronti e carichi di adrenalina per l'ennesimo grande evento che vedrà coinvolta tutta la città – ha dichiarato Antonio Durso -. Ci costa tantissimo lavoro e sacrificio, che ci impegna per due anni interi, il tempo che intercorre tra una rievocazione e l'altra. Ma tutto viene svolto con grande passione: e questo riconoscimento ci è sempre giunto dai partecipanti delle scorse edizioni, è la più bella gratificazione. Ce la metteremo tutta anche quest'anno". Il programma finale dei quattro giorni dell'evento partirà giovedì 25 aprile, con i primi allestimenti del paddock in Piazza della Libertà (di fronte alla Prefettura di Bari), che ospiterà tutte le vetture della manifestazione, un simulatore di guida VRS (Virtual Racing Simulator, con il quale chiunque potrà cimentarsi) e gli spazi dedicati ai numerosi sponsor. Il posizionamento delle auto storiche avverrà dal pomeriggio di venerdì 26: saranno 50 i bolidi partecipanti, di alto pregio artistico e collezionistico, con equipaggi provenienti da tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia; in arrivo anche piloti ed auto dall'estero, con due presenze dalla Svizzera, una dall'Olanda e un pilota italo-americano con ben 3 preziosi esemplari di auto d'epoca. Non mancheranno leggendari marchi come Stanguellini, Apache, Cisitalia, Ferrari, Taraschi, Alfa Romeo, Maserati, Lotus. Auto capaci di rievocare gli anni dei piloti del calibro di Ascari, Farina, Fangio, Gonzales, Bira, Taruffi, Lorenzetti (questi di origini baresi) e dell'indimenticabile Nuvolari. In particolare, tra le auto più rappresentative, sfrecceranno: una Stanguellini Corsa, che con il numero 514 ha partecipato al Gran Premio di Bari nel 1948; una Taraschi Urania 750 Sport appartenuta a Maria Teresa De Filippis, prima donna pilota del motorismo sportivo italiano; e poi ancora, tra le tante, Ermini 1100 Sport, Fiat Negri 508 C, Monaci bimotore 8C, Apache Formula Uno MK2, Triumph Sport Cars/Moss Monaco, Talbot 95 AV, Maserati 6CM e Maserati 200 S. Nella mattinata di venerdì 26, inoltre, i piloti partecipanti alla rievocazione storica potranno visitare, in collaborazione con Ferrovie Appulo Lucane, Villa Torre Quarto a Cerignola e la città di Trani, per un cocktail lunch di benvenuto. Sabato 27 aprile, dalle 9 del mattino, inizierà l'esposizione statica, all'interno del paddock, di tutte le auto del Gran Premio. Dalle ore 16 si entra poi nel vivo dell'evento dedicato all'intera cittadinanza, con i bolidi che occuperanno interamente Corso Vittorio Emanuele per il raduno di auto e moto storiche di Old Cars Club. Per l'intero pomeriggio, poi, tra musica e divertimento con gli speaker ufficiali del Gran Premio, Corso Vittorio Emanuele farà da cornice alle sfilate di tutti i motori d'epoca, a cui si aggiungeranno quelle delle auto moderne del Porsche Club Puglia e del Ferrari Club Italia. A seguire, alle ore 19, tutte le auto partecipanti effettueranno un giro di ricognizione del circuito e, alle 21, in piazza Prefettura, si svolgerà l'apertura ufficiale dell'ottava Rievocazione del Gran Premio di Bari, con il saluto del Sindaco di Bari, la presentazione delle vetture e l'avvio della sfilata notturna. L'evento vivrà dunque il suo momento più emozionante domenica 28 aprile, a partire dalle 9, con l'Inno di Mameli, il briefing dei piloti e il trasferimento delle auto sul circuito. Alle 9.30 inizierà la Rievocazione storica del Gran Premio di Bari: a partire dallo start, posto in corrispondenza di Piazza della Libertà, il circuito abbraccerà tutto il borgo antico di Bari e offrirà ai partecipanti la possibilità di sfilare in piena sicurezza, grazie alle "chicane" (curve obbligate): un concentrato adrenalinico ed emozionante per equipaggi e spettatori, che potranno riassaporare il ricordo dello storico tracciato del Gran Premio di Bari, che si correva alle massime velocità della Formula 1 di allora. Alle 14, infine, nei pressi della tribuna autorità in Corso Vittorio Emanuele (accanto alla zona paddock), sarà allestito il podio per la consegna dei premi ai piloti vincitori della 8^ Rievocazione. A seguire, i partecipanti si sposteranno nella Sala Consiliare del Comune di Bari per la consegna delle targhe e il saluto a tutti i partecipanti da parte degli organizzatori dell'evento e dell'amministrazione comunale. Una delle grandi novità dell'edizione 2024 della Rievocazione storica sarà la dislocazione, in due punti strategici del percorso (uno in Piazza Libertà, a circa 100 metri dal paddock, e l'altro nello spazio antistante all'ex Mercato del Pesce, in Piazza del Ferrarese), di due grandi ledwall, coordinati da una regia video. Dal pomeriggio di sabato 27 aprile in poi (sino alla sera della sfilata notturna), e per tutta la domenica mattina, offriranno la diretta video dell'evento, per permettere a chiunque di godere al meglio delle immagini lungo il percorso. Saranno inoltre animati dagli speaker della manifestazione, tra interviste e presentazioni dei piloti e delle loro auto, oltre a racconti e aneddoti relativi all'intera kermesse. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina è stato presentato anche lo spot ufficiale dell'ottava Rievocazione storica del Gran Premio di Bari. Da giovedì 18 aprile a venerdì 26, inoltre, sarà esposto all'interno del Multicinema Galleria di Bari un raro modello di Hamblin Super Two, auto che sarà poi presente nelle fasi finali della manifestazione.   LIMITAZIONI AL TRAFFICO DAL 25 AL 28 APRILE 2024 Per consentire il regolare svolgimento della rievocazione del Gran Premio di Bari, in programma fino a domenica 28 aprile, con ordinanza la Polizia Municipale ha disposto le seguenti limitazioni al traffico: I. Dalle ore 5 del giorno 25 aprile 2024 alle ore 24 del giorno 28 aprile 2024, e comunque fino al termine delle esigenze, è istituito il "divieto di sosta - zona rimozione" in piazza della Libertà. II. Dalle ore 14 del giorno 27 aprile 2024 alle ore 14 del giorno 28 aprile 2024, e comunque fino al termine delle esigenze, è istituito il "divieto di sosta - zona rimozione" sul corso Vittorio Emanuele II, ambo i lati, tratto compreso tra via Cairoli e piazzale IV Novembre; III. Il giorno 27 aprile 2024, dalle ore 14, fino alle ore 14 del giorno 28 aprile 2024, e comunque fino al termine delle esigenze, è istituito il "divieto di transito" sul corso Vittorio Emanuele II, tratto compreso tra via Cairoli e piazzale IV Novembre; IV. Il giorno 28 aprile 2024: DIVIETI DI SOSTA dalle ore 2 alle ore 14, e comunque fino al termine delle esigenze, è istituito il "divieto di sosta - zona rimozione" sulle seguenti strade e piazze: a. corso Vittorio Emanuele II, ambo i lati, tratto compreso tra via Marchese di Montrone e via Cairoli; b. piazza Massari, ambo i lati della carreggiata con direzione di marcia da c.so Vittorio Emanuele II a piazza Federico II di Svevia; c. piazza Federico II di Svevia, ambo i lati, compreso tutto il piazzale antistante l'Arco Alto e l'Arco Basso, la zona circostante il piazzale ed i marciapiedi; d. corso sen. A. De Tullio, ambo i lati, tratto compreso tra piazza Federico II di Svevia e piazzale C. Colombo; e. piazzale C. Colombo; f. lung.re Imp. Augusto, ambo i lati, compresi i tratti di strada di accesso alla città vecchia; g. piazzale IV Novembre; 2. dalle ore 5 alle ore 16, e comunque fino al termine delle esigenze, è istituito il "divieto di sosta - zona rimozione" su corso Vittorio Emanuele II, lato numerazione civica dispari, per un tratto di circa 30 metri , individuato dalla intersezione con via Lombardi verso piazza Massari; 3. dalle ore 7 alle ore 14, e comunque fino al termine delle esigenze, è istituito il "divieto di circolazione" sulle seguenti strade e piazze: a. c.so Vittorio Emanuele II, tratto compreso tra via Marchese di Montrone e piazzale IV Novembre; b. piazza Massari, carreggiata con direzione di marcia da c.so Vittorio Emanuele II a piazza Federico II di Svevia; c. piazza Federico II di Svevia; d. corso sen. A. De Tullio, tratto compreso tra piazza Federico II di Svevia e piazzale C. Colombo; e. piazzale C. Colombo; f. lung.re Imp. Augusto; g. piazzale IV Novembre.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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itcars · 2 years
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Maserati MC12
Image by Keno Zache || IG
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photos-car · 3 months
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personal-reporter · 5 months
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Le grandi auto: Maserati Quattroporte
Da cinquant’anni la Maserati Quattroporte, berlina simbolo del Tridente, è la vettura ideale per chi cerca le prestazioni, ma cerca anche l’eleganza e il comfort. La prima Maserati Quattroporte fu progettata  nel 1963, disegnata da Pietro Frua e permetteva al guidatore di viaggiare ad oltre 200 km/h nel massimo comfort, il motore era  un 4.1 V8 da 260 CV,  che consentiva alla vettura di raggiungere i 230 km/h, rimpiazzato successivamente da un 4.7 V8 da 299 CV . Nel 1974 uscì il secondo modello della Quattroporte, basata sul pianale allungato della Citroën SM,negli anni in cui il brand modenese e quello transalpino erano in affari, e disegnata da Bertone, con un design originale tra tre tergicristalli anteriori e fari direzionali come sulla DS, ma fu  prodotta in soli 13 esemplari, a causa della trazione anteriore, le sospensioni idropneumatiche poco adatte alla guida sportiva e un motore 3.0 V6 da 209 CV. Alla guida della Casa del Tridente nel 1979 arrivò  Alejandro de Tomaso, deciso a realizzare una vettura capace di competere con le ammiraglie tedesche. Il design della Maserati Quattroporte anni Ottante, firmato da Giorgetto Giugiaro convinse, come i motori, rispettivamente 4.1 V8 da 256 CV e 4.9 V8 da 280 CV. Nel 1986 debuttarono la variante Limousine, con mini bar, televisore e climatizzatore automatico bizona) e la Royale, realizzata in 53 esemplari, con l’assetto più morbido, per gli interni più raffinati e il propulsore portato a 300 CV. La penultima serie della Quattroporte, disegnata da Marcello Gandini, era  lunga solo 4,55 metri e aveva  due motori V6 (2.4 da 284 CV e 3.2 V8 da 334 CV) cui seguì la Evoluzione del 1997,  riveduta dai tecnici  della Ferrari con sospensioni più rigide e dotazione di serie più ricca. L’ultima generazione della leggendaria auto, presentata durante il Salone di Francoforte del 2003 e disegnata da Pininfarina, uscì nel 2004 e aveva  una gamma motori V8 a benzina composta da un 4.2 da 400 CV e da un 4.7 da 430 e 440 CV. Nel 2005 arrivò la Sport GT, caratterizzata da scarichi più aggressivi, sospensioni modificate ed interni rivisti, nel 2006 toccò alla Executive GT, con rivestimenti in alcantara, sedili massaggianti, tavolini e tendine per i passeggeri posteriori,  mentre nel 2007 fu la volta della Sport GT S con pneumatici maggiorati. Il restyling del 2008, svelato a Ginevra insieme alla versione S e attualmente in listino, presentò poche modifiche estetiche, perfette per l’erede delle grandi berline del Tridente. Read the full article
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modelcars24 · 6 months
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frenchcurious · 2 years
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24 Heures du Mans 1957 : Stand Maserati -1 Maserati 450S Zagato Coupé Stirling Moss-Harry Schell / 2 Maserati 450S Spyder Jean Behra-André Simon / 12 Maserati 300S Giorgio Scarlatti-Jo Bonnier / 25 Maserati 200S Léon Coulibeuf-Jean Behra / 26 Maserati A6CGS George Guyot-Michel Parsy. (ph: Pinterest). - source UK Racing History.
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