Tumgik
#non c’è budget non c’è budget
fiorellosupremacy · 5 months
Text
Tumblr media Tumblr media
La sezione commenti di tv time è una cazzo di miniera d’oro
6 notes · View notes
deathshallbenomore · 2 years
Text
in my dora the explorer era
6 notes · View notes
dettaglihomedecor · 10 months
Text
Comfort abitativo: come aumentare il benessere in casa
Tumblr media
Vivere la dimensione domestica con maggiore intensità ci ha insegnato quanto il comfort abitativo sia davvero importante per la nostra salute. Abbiamo compreso la necessità di organizzare al meglio gli interni ma, oltre a ciò, è importante comprendere quali fattori incidono sul nostro benessere domestico e quali soluzioni attuare per migliorarlo. Questo, perché l’abitazione non è solo uno spazio fisico, ma un luogo in grado di suscitare precise sensazioni e reazioni emotive che incidono sull’umore e sulla psiche delle persone che ci vivono, lavorano, si riposano.
Cosa si intende per comfort abitativo
Abitare in una casa piena di luce, priva di rumori, con una temperatura ottimale tutto l’anno e un’aria pulita è fondamentale per il benessere e la qualità della nostra vita. Il concetto di comfort abitativo va ben oltre la semplice estetica, coinvolgendo una serie di elementi e fattori che insieme combinano funzionalità, sostenibilità e benessere. Gli aspetti principali che contribuiscono a definire il comfort abitativo sono 4: - comfort acustico - comfort termico - comfort visivo - qualità dell’aria Comfort acustico L’isolamento degli ambienti dai rumori esterni è un requisito fondamentale per vivere bene. In un ambiente piacevole e rilassante non può esserci posto per i rumori che provengono dal piano di sopra, del portone che sbatte e quelli dovuti dal traffico della strada. Ma, non va trascurato nemmeno il fastidio causato da quelli prodotti all’interno della casa. I rumori non sono tutti uguali. Individuarli, capire la loro origine e il modo in cui si propagano le onde sonore è il primo passo verso la soluzione del problema. Conoscendo inoltre il budget di spesa che sarà poi necessario impiegare. Comfort termico Una casa calda d’inverno e fresca d’estate è ciò che tutti desideriamo. Ad esempio, la temperatura interna per essere percepita confortevole in inverno deve essere superiore a 20°C, mentre in estate non deve superare i 26°C. Per raggiungere un buon comfort termico in fase di ristrutturazione occorre agire sull’involucro edilizio con sistemi di isolamento. Questo, per evitare la formazione di ponti termici che comporterebbero delle perdite di prestazioni. Comfort visivo Entrando in una casa ci guardiamo attorno e percepiamo gli stimoli che arrivano da ciò che ci circonda: la luminosità naturale, l’organizzazione degli spazi, la posizione, lo stile degli arredi, i colori. Questi aspetti determinano la nostra percezione degli ambienti e influenzano il nostro stato psico-fisico. La luce è tra i fattori più importanti che determinano il comfort visivo. La luce naturale, infatti, non è solo illuminazione, è anche un efficace elemento percettivo in grado di influire sul nostro umore. Dopo il tramonto intervengono le lampade, apparecchi con i quali possiamo “giocare” per modificare a piacere la percezione dello spazio. Qualità dell’aria Abbiamo imparato, soprattutto nel periodo della pandemia, a comprendere quanto la qualità dell’aria indoor sia importante per la nostra salute. Spesso, l’aria che respiriamo dentro casa può risultare più inquinata di quella esterna e causare problemi alle vie respiratorie. La causa dipende da vari fattori come, ad esempio, materiali in casa che possono rilasciare nel tempo sostanze non salutari negli ambienti.  Sostanze chimiche usate per la pulizia che emanano esalazioni tossiche. Oppure, le muffe nocive che si formano negli ambienti umidi in cui non c’è un corretto ricambio d’aria. Tutto ciò, se respirato con frequenza, causa irritazioni alle vie respiratorie, tosse, problemi respiratori, allergie e malattie polmonari. Ecco perché Comfort Abitativo significa anche poter contare su materiali che assorbono l’inquinamento e ci restituiscono ambienti più sani, puri e vivibili.
Come migliorare il benessere della nostra casa?
Dopo aver compreso al meglio cosa vuol dire comfort abitativo è arrivato il momento di capire quali soluzioni adottare per migliorare il benessere della nostra casa. La cosa migliore da fare è quella di rivolgersi ad aziende specializzate nel settore dell’efficienza energetica per la casa, come Sanit-Gobain Italia. L’azienda è leader mondiale nella produzione e distribuzione di materiali per l'edilizia sostenibile e il comfort abitativo. Con lo scopo di connettere le persone alle imprese e alle tecnologie sostenibili, sul sito SG-Lifeupgrade sono dispionibili tanti spunti e informazioni utili per rendere la casa confortevole, funzionale e sostenibile. Ad esempio, per risolvere il problema acustico, è possibile adoperare materiali fonoisolanti e fonoassorbenti al fine di limitare la propagazione delle onde sonore sia dall’esterno che verso l’interno e viceversa. Da citare le vetrate isolanti per il blocco del passaggio dei rumori dall’esterno, che vengono riflessi, oppure i controsoffitti acustici per migliorare la percezione del suono e ridurre il rumore che viene percepito. Per migliorare il comfort termico degli ambienti bisogna scegliere, consultando un tecnico esperto, il metodo di isolamento più adatto alle proprie esigenze, sulla base dei dati tecnici relativi alla zona climatica ed alla tipologia delle strutture esistenti. Tra gli interventi più efficaci c’è il cappotto termico. Se per varie ragioni non è possibile coibentare la casa dall’esterno esistono delle alternative come la lana di vetro. Una soluzione perfetta e facile da installare su pareti, pavimenti, sottotetti, travi ecc., così come la lana di roccia, che oltre ad essere un ottimo isolante è anche resistente al fuoco. Per avere più luce naturale in casa puoi optare ad esempio per delle vetrate ad altra trasmissione luminosa. Questa tipologia di vetrate favorisce il passaggio naturale della luce anche negli spazi più interni. In alternativa, ci sono i vetri ad opacità modulabile tramite interruttore, indicati se necessiti di una maggiore privacy. Infine, bisogna considerare la necessità di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo dentro casa. Tra le soluzioni Saint-Gobain puoi trovare soluzioni ad hoc come, ad esempio lastre in cartongesso e pitture da interni “attive”, che assorbono e neutralizzano la formaldeide presente negli ambienti.
Considerazioni finali
In definitiva, per raggiungere il comfort abitativo ottimale è necessario applicare scelte progettuali ben definite oppure pianificare interventi di ristrutturazione pensati per migliorare le performance dell’edificio, eliminando o correggendo problematiche di natura tecnica. Per fare questo la soluzione ideale è quella di rivolgersi a dei professionisti come Saint Gobain Italia. Non perdere altro tempo! Dai un’occhiata al sito SG-Lifeupgrade  e chiedi un consulto ai veri esperti del settore. Read the full article
2 notes · View notes
pizzettauniversale · 2 years
Note
Ciao auri! Mi sapresti consigliare una giacca, intesa proprio come blazer, in pelle? Vorrei una giacca cavolo bella, non quelle di zara, h&m…budget sui 150/200 euro riesco in caso?
Grazie mille, non so se fai ancora consigli di moda, ultimamente non ne vedo più, in caso non preoccuparti assolutamente non voglio disturbare e non pretendo una risposta!
In bocca al lupo per il nuovo lavoro💘💘💘
Tumblr media Tumblr media
Ho trovato queste due più meno sul tuo budget, c’è anche di Max&Co ma a 300€ e la composizione è la stessa di questi che ti ho mostrato
2 notes · View notes
abr · 10 days
Text
CHI DECIDE IL TECNICO- (...) Sulla scelta del nuovo allenatore del Milan abbiamo letto di almeno 15-20 candidature, tutti profili (persino Scaloni) che sono stati “depennati” uno alla volta.
La spiegazione è sotto gli occhi di tutti: erano il combinato disposto di soffiate dei procuratori interessati e la mancanza di “dritte” provenienti dagli uffici di casa Milan. (...) L’Equipe ha scritto che c’è uno scontro in atto tra Moncada (favorevole a Fonseca) e Ibra (favorevole a van Bommel). Chiedo: ma avete conosciuto Ibra? (...) Ibra è inaccessibile a qualunque giornalista (...). Ecco le risposte ai diversi quesiti.
Ibra è il rappresentante diretto della proprietà, la sua voce, quindi il suo parere è quello che conta, quello di Gerry Cardinale. (...). In questo momento tutti i cronisti esperti di calcio-mercato indicano in Fonseca il prescelto. Se così fosse vuol dire allora che Ibra è convinto di questa soluzione.
Franco Ordine, vecchio cuore milanista razionale via https://www.milannews.it/editoriale/allora-confermare-i-dirigenti-non-e-reato-ibra-non-e-tipo-di-farsi-mettere-sotto-fonseca-van-bommel-piu-adatto-il-secondo-536287
Qui Ordine senza saperlo spiega per analogia il futuro agli intertristi, trattati come piddini qualunque dal mainstream media (da "col fondo Pimco mancano solo le firme" a "futuro radioso con Oaktree" senza soluzione di continuità).
In sintesi, gli americani dichiarano sempre "fiducia totale nel management" locale post acquisizioni (lo fece anche Cardinale nel 2021 e prima di lui i capi di Elliott) ma i soldi sono i loro, non sono a loro agio con le untuosità relazionali latine, per cui tanti sorrisi e pacche sulle spalle ma si fidano solo dei loro uomini designati. Che alla fine potrebbe anche essere Marotta eh, ma anche no.
Comunque, qualunque cognome portino, non sono mai latinos: per loro lo sport è business, nel business non ci sono tifosi ma clienti e si seguono non sentimenti e sensazioni ma PIANI, BUDGET, KPI e OBIETTIVI. In tutte le aree, quella tecnica inclusa. Con tutto il supporto tecnologico possibile, non della "creatività" o "esperienza" uguale improvvisazione, a volte geniale ma spesso indicativa di pianificazione lasca o tradita: un peccato capitale. E non si sgarra: non viene tollerata la minima opacità o disallineamento.
0 notes
Text
Un lungo viaggio chiamato vita.
Rispondo a una delle domande che più spesso la gente si e mi pone.
Perchè vivere in camper?
Potrei replicare semplicemente che volevo essere libera. Ma questa parola puo’ assumere un sacco di significati diversi in base a chi la usa, no? Nel mio caso, essere libera, significa lavorare il meno possibile e godersi il tempo a disposizione nel migliore dei modi. Fare quello che mi va, quando mi va. Minima spesa, massima resa. Col surplus di girare il mondo.
Ho iniziato quindi a maturare l’idea di vivere in camper poco prima che scoppiasse il lockdown, e no, io in un primo momento, al contrario di molti non sono stata ispirata da Yari Ghidone (il più noto fulltimer d’Italia, diventato famoso grazie a un bellissimo documentario andato in onda su Dmax che consiglio a tutti di guardare) bensì da Ines, sorella del mio fidanzatino dei diciotto anni e ragazza che ammiro molto. Tramite Facebook vedevo spesso foto di lei e del compagno e della vita fuori dagli schemi, che facevano insieme ai figli. È stato in quel momento che qualcosa si è smosso dentro di me. Ho iniziato a interrogarmi sul mio modo di esistere. Continuare a svegliarmi sempre nello stesso luogo, era quello che volevo davvero? E non fraintendetemi, con questo non voglio dire che vivere in un’abitazione convenzionale sia da demonizzare, ma l’idea di pagare affitti e bollette in un posto che non ho mai sentito mio, iniziava a non fare più per me.
Tumblr media
Foto: prime curiosità risalenti al 2019
Così ho iniziato a mettere da parte dei soldi, in una busta di carta, e più riuscivo a farli aumentare, più cresceva la voglia di iniziare a cercare annunci sui mezzi in vendita. All’inizio il budget non era molto alto, ma ero decisa a non voler far partecipare il mio ex ragazzo all’acquisto. Dovevo farcela con le mie sole forze, perchè se tra noi fosse successo qualcosa (e ad oggi ringrazio la mia lungimiranza) il camper sarebbe dovuto rimanere a me. L’idea che un giorno avrei avuto un mezzo tutto mio da chiamare casa, mi ha fatto tirare avanti in svariati momenti bui. Mi ricordo che c’è stato un periodo della mia vita, in cui questo sogno mi bruciava dentro con un ardore tale da farmi addirittura piangere dall’emozione davanti ai furgonati camperizzati che vedevo in giro durante l’estate elbana.
“Un giorno sarai mio” ripetevo in continuazione.
Come sono passata dal voler a tutti i costi un furgonato camperizzato a un Wingamm Oasi 540? Beh, è una storia complessa. C’entra il Covid, c’entra la morte della mia adorata nonna, c’entra l’incontro fortuito con il mio meccanico di fiducia (senza di lui non sarei qui), e c’entra la prima seria crisi che ho vissuto con il mio ex ragazzo. Insomma, è stata una scelta tutt’altro che facile. Un gradino che ha rischiato di compromettere il sogno, ma che un po’ per fortuna, un po’ per audacia, è stato scalato nel migliore dei modi.
E se continuerai a seguirmi ti racconterò anche questa storia. Fa parte del mio lungo viaggio chiamato vita!
A presto, GiuliaShumanInviaggio 🍀
Foto: Furgonato camperizzato
Tumblr media
0 notes
easily-ecommerce · 2 months
Text
Tumblr media
Crowdfunding : cos'è, come funziona e le 9 migliori piattaforme
Trovare il capitale per un nuovo progetto può essere un ostacolo difficile da superare per mettere in pratica la vostra idea. I prestiti bancari e le proposte agli investitori tradizionali sono sempre valide opzioni di raccolta fondi, ma il crowdfunding vi dà l’opportunità di richiedere il sostegno di un gruppo di individui che investe collettivamente su di voi.
Inoltre, il crowdfunding può essere un modo per testare la domanda per la vostra idea prima che entri in produzione, permettendo agli altri di “acquistarla” con preordini, donazioni e investimenti. In questo articolo, scopriremo cos'è il crowdfunding, come funziona e quali sono le migliori piattaforme di crowdfunding per lanciare il vostro progetto imprenditoriale.
Cos'è il crowdfunding: una definizione
Il crowdfunding - noto anche come finanziamento collettivo - è una strategia che si basa sull'ottenere piccole quantità di denaro da un ampio gruppo di individui per realizzare un progetto, un'idea o un'attività imprenditoriale.
È una forma di finanziamento molto utilizzata da imprenditori singoli, startup in bootstrapping e tutti coloro che hanno idee particolarmente innovative o di nicchia, e che troverebbero difficoltà nell'ottenere finanziamenti da istituti bancari o società di investimento.
La differenza tra crowdfunding e finanziamento tradizionale è che la raccolta fondi classica si basa sulla richiesta di una grande somma di denaro a un’unica fonte, mentre il crowdfunding consiste nella richiesta di piccole somme da molti soggetti.
Come funziona il crowdfunding
Si parte da un’idea, un progetto da realizzare ma senza fondi a disposizione. L’idea viene dunque inserita all’interno di una piattaforma per crowdsourcing (forse avrete sentito parlare di Kickstarter o Eppela) con un budget target della raccolta fondi.
Qui vengono offerti dei bonus o degli oggetti sulla base dell’offerta ricevuta. In gergo tecnico si chiamano Tier o, in italiano, Livelli.
I “finanziatori”, come spesso vengono chiamati, possono ricevere una serie di incentivi in cambio del loro sostegno, ad esempio:
L’opportunità di diventare i primi ad adottare un prodotto innovativo;
La possibilità di preordinare un prodotto e avere voce in capitolo nel suo sviluppo;
Ricompense esclusive come uno sconto anticipato o un prodotto omaggio al momento del lancio;
Accesso personale al team fondatore o possibilità di supportare le persone che conoscono personalmente;
Quote societarie nella fase iniziale o avanzata di un’azienda con un alto potenziale (equity crowdfunding).
Se il progetto riesce a raggiungere la cifra stabilita sulla piattaforma, i soldi raccolti vengono sbloccati e possono essere utilizzati per il progetto. In caso contrario, vengono restituiti ai finanziatori.
Ogni sito di crowdfunding ha le sue caratteristiche uniche, tariffe diverse e bacini di utenza diversi, ma il concetto base è lo stesso: si invia il progetto alla piattaforma con un obiettivo di raccolta fondi e una scadenza, quindi parte la campagna di supporto online.
Vantaggi e svantaggi del crowdfunding
Il grande vantaggio del crowdfunding è che si tratta di una pratica alla portata di tutti. Non serve essere una multinazionale per poter avviare un finanziamento di crowdfunding e le barriere burocratiche sono ridotte al minimo indispensabile. 
In un certo senso, dunque, apre le porte a tutti. 
Questo è allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio: perché se da un lato è vero che c’è spazio per tutti, dall’altro è altrettanto vero che la competizione è forte ed emergere non è sempre facile. 
Solo alcuni progetti hanno un impatto mediatico tale da avere una cassa di risonanza ed emergere. Un esempio di quanto appena detto è la Contea Gentile: il progetto di ricreare la Terra di Mezzo in Abruzzo ha fatto il giro del mondo partendo da Indiegogo arrivando fino al cast del Signore degli Anelli. 
Quando parliamo di crowdfunding, però, includiamo più tipologie. In particolare, vediamo le quattro più diffuse in Italia.
I tipi di crowdfunding
Ogni forma di crowdfunding ha le sue caratteristiche, vantaggi e forme di ricompensa uniche. I tipi di crowdfunding più diffusi in Italia sono:
Reward crowdfunding
Equity crowdfunding
Lending crowdfunding
Donation crowdfunding
Vediamoli più nel dettaglio.
Reward crowdfunding
Questa forma è particolarmente utilizzata per supportare progetti artistici o culturali, come la pubblicazione di un album musicale o di un gioco da tavolo.
Nel reward crowdfunding, i sostenitori ricevono una ricompensa non monetaria, ad esempio l'accesso a contenuti esclusivi o vantaggi strettamente collegati al progetto che supportano.
La ricompensa più diffusa per questo tipo di crowdfunding è l’invio del prodotto che gli utenti stanno finanziando.
Equity crowdfunding
Questa tipologia è utilizzata soprattutto da PMI e startup innovative. In questo caso, i sostenitori ricevono quote societarie o di partecipazione agli utili in cambio del loro investimento. 
In altre parole, i sostenitori diventano poi soci dell’azienda che ha avviato il progetto di equity crowdfunding.
Lending crowdfunding
Questo tipo di crowdfunding è conosciuto come P2P (Peer to peer) lending o social lending, e consiste nel prestito di somme di denaro tra privati tramite una piattaforma intermediaria.
La persona che effettua il prestito riceverà in seguito la somma maggiorata dagli interessi, che rappresentano il vantaggio del lending crowdfunding.
Donation crowdfunding
Come suggerisce la parola, con questa forma di crowdfunding i finanziatori sostengono la causa o il progetto senza ricevere nulla in cambio. Viene utilizzata principalmente per finanziare imprese sociali o supportare progetti di beneficenza o carattere umanitario.
Matteo Moroni Imprenditoria modificato e adattato da Martino Masu
0 notes
enkeynetwork · 4 months
Link
0 notes
notizieoggi2023 · 5 months
Video
Seguici sul: https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/chiara-ferragni-e-lo-scandalo-balocco.html
Chiara Ferragni e lo scandalo Balocco: «Costerà caro, il mondo degli influencer cambierà per sempre»
Lo scandalo Ferragni-Balocco ( e non solo quello, visto i molti fronti che interessano la più nota delle influencer italiane) «costerà caro» nell’immediato non soltanto a Chiara Ferragni e all’azienda dolciaria piemontese. Ma avrà «un impatto anche sull’intero settore del marketing degli influencer», sostiene Simona Maggini, 51 anni, dal luglio 2020 country manager per l’Italia di Wpp, uno dei big four della comunicazione, che controlla tra l’altro i network Ogilvy, Hill+ Knowlton e VMLY&R.
Quale è la ricaduta del Ferragni-gate sugli investimenti pubblicitari da parte delle aziende?
Simona Maggini«Difficile ipotizzare subito un vero e proprio cambiamento negli investimenti già stabiliti, i budget non si muovono così rapidamente e non possono essere cambiati all’improvviso. Ma è probabile una coda lunda nelle scelte dell’anno prossimo su quanto destinare a influencer e quanto ai media tradizionali. Ci aspettiamo, però, molta più attenzione e selezione da parte delle imprese e più regole e rigore in un’area fino ad oggi molto libera e poco disciplinata, a parte le recenti modifiche introdotte dall’Agcom».
Si riferisce alla richiesta dell’Authority di dare più visibilità all’#adv nei post per segnalare che si tratta di pubblicità? «Sì. Ma ci attendiamo anche che siano le aziende, le agenzie di comunicazione e, mi auguro, gli stessi influencer a chiedere più trasparenza e disciplina. Siamo in un’area talmente disintermediata, con poche regole e con una tale velocità di produzione, pubblicazione di contenuti ed esposizione agli utenti finali, rispetto ai tempi più lunghi delle campagne tradizionali, che sono sorpresa di non aver visto scoppiare un maggior numero di casi come questo. Nei nuovi media tra generare una foto o un video e pubblicarli sui social passano pochi minuti e quella foto e quel video diventano immediatamente visibili all’utente finale».
Questa velocità rende più complicato vigilare? «La catena virale che parta da un post è incontrollata. A maggior ragione bisogna lavorare bene prima. Noi consigliamo ai nostri clienti molto rigore interno, di coinvolgere gli uffici legali aziendali o di appoggiarsi ai consulenti legali delle agenzie di comunicazione, per coprirsi le spalle da eventuali incidenti. L’influencer non è una scorciatoia pubblicitaria, ma deve essere parte di una strategia ben strutturata. Noi stessi in Wpp ci stiamo dando delle regole».
Ad esempio? «Abbiamo un legal director che con le agenzie supervisiona tutte le aree in cui gli influencer vengono ingaggiati, verifichiamo contratti, compensi, visibilità, numero di follower. Lo facciamo innanzitutto per noi stessi e spesso sconsigliamo di usare un influencer se non offre le garanzie adeguate».
Come spiega l’incidente del pandoro Balocco? «Qualcuno non è stato attento al contenuto comunicato». Quanto vale in Italia il marketing degli influencer? «Oggi circa 400 milioni, ma è aumentato in modo esponenziale negli ultimi due anni. Moda e beauty vivono tantissimo di influencer, i prodotto da supermercato meno».
Lo scandalo del pandoro Balocco pone un problema di credibilità degli influencer? «Gli influencer sono di due tipi: le celebrities, come gli attori del cinema o altri nomi molto noti a tutti; e poi i micro o nano influencer, personaggi non così famosi e riconosciuti dal grande pubblico, ma che sono molto conosciuti all’interno di una community o di una disciplina sportiva particolare».
Quindi? «Escludendo il caso recente, di solito le celebrities sono più affidabili proprio perché sono conosciute da tutti. Costano di più, ma in genere portano più risultati».
Chiara Ferragni, però, è una celebrity e per questo ha ricevuto un milione dalla Balocco per la campagna del pandoro benefico: come spiega l’incidente? « C’è stato un inciampo, poi bisogna vedere se volontario o meno, la procura sta indagando. Qualcuno non è stato attento al contenuto comunicato. Il Ferragni-gate però non è tanto un problema di credibilità o buona fede, ma di gestione di una operazione complicata: l’utilizzo di una influencer è diventato una campagna commerciale vera e propria, vendere pandori, ma anche attività benefica».
Chi ha sbagliato, Balocco o Ferragni? «Balocco e Ferragni, c’è sempre corresponsabilità. Sospetto che tutti abbiano sottovalutato l’elemento di complessità dell’operazione».
Ferragni, però, in passato aveva gestito così anche le uova di Pasqua di Dolci Preziosi. «Il tema è più generale e riguarda l’insana abitudine di collegare alla vendita di un prodotto fondi da destinare in beneficenza. E’ un problema di etica: quando si lega un prodotto a una donazione è sempre un’operazione borderline. Se non si aderisce a regole ferree e non si chiarisce in modo rigoroso quanto, come e dove va la beneficenza, si rischia di inciampare».
Quindi ben venga un nuovo ddl sulla beneficenza? «Ma certo, ben venga qualsiasi regola, se intelligente. E’ un bene che i brand facciano beneficenza, ma dovrebbero farlo nel modo più silenzioso possibile, lontano da logiche commerciali. Se poi un’impresa vuole destinare una parte del ricavato delle vendite di un prodotto a uno scopo benefico, deve fare dichiarazioni stentore, essere inattaccabile».
Il pandoro costerà caro a Ferragni? «Sì, costerà caro in termini di reputazione, perché è un personaggio molto esposto. Chi è molto esposto lo è nel bene e nel male. Anzi, il contraccolpo negativo sui personaggi famosi è sempre amplificato, perché se sei famoso, sei invidiato e tante persone vogliono farti cadere».
A Balocco quanto costerà questa storia? «La memoria delle persone è breve. Ci sarà un grande impatto negativo nel breve termine: in presenza di tanti concorrenti e alternative a livello commerciale, sconteranno il danno reputazionale. Poi nel lungo periodo il ricordo scemerà. Ma in occasione del prossimo Natale avranno qualche problema, al netto di sanzioni ed eventuali rimborsi ai consumatori. Il danno reputazionale per un’azienda non è così facile da riparare. Ferragni è una persona, può parlare e spiegarsi. Un marchio ha più difficoltà e non suscita empatia quando fa un comunicato stampa».Chiara Ferragni e lo scandalo Balocco: «Costerà caro, il mondo degli influencer cambierà per sempre»
Lo scandalo Ferragni-Balocco ( e non solo quello, visto i molti fronti che interessano la più nota delle influencer italiane) «costerà caro» nell’immediato non soltanto a Chiara Ferragni e all’azienda dolciaria piemontese. Ma avrà «un impatto anche sull’intero settore del marketing degli influencer», sostiene Simona Maggini, 51 anni, dal luglio 2020 country manager per l’Italia di Wpp, uno dei big four della comunicazione, che controlla tra l’altro i network Ogilvy, Hill+ Knowlton e VMLY&R.
Quale è la ricaduta del Ferragni-gate sugli investimenti pubblicitari da parte delle aziende?
Simona Maggini«Difficile ipotizzare subito un vero e proprio cambiamento negli investimenti già stabiliti, i budget non si muovono così rapidamente e non possono essere cambiati all’improvviso. Ma è probabile una coda lunda nelle scelte dell’anno prossimo su quanto destinare a influencer e quanto ai media tradizionali. Ci aspettiamo, però, molta più attenzione e selezione da parte delle imprese e più regole e rigore in un’area fino ad oggi molto libera e poco disciplinata, a parte le recenti modifiche introdotte dall’Agcom». Si riferisce alla richiesta dell’Authority di dare più visibilità all’#adv nei post per segnalare che si tratta di pubblicità? «Sì. Ma ci attendiamo anche che siano le aziende, le agenzie di comunicazione e, mi auguro, gli stessi influencer a chiedere più trasparenza e disciplina. Siamo in un’area talmente disintermediata, con poche regole e con una tale velocità di produzione, pubblicazione di contenuti ed esposizione agli utenti finali, rispetto ai tempi più lunghi delle campagne tradizionali, che sono sorpresa di non aver visto scoppiare un maggior numero di casi come questo. Nei nuovi media tra generare una foto o un video e pubblicarli sui social passano pochi minuti e quella foto e quel video diventano immediatamente visibili all’utente finale».
Questa velocità rende più complicato vigilare? «La catena virale che parta da un post è incontrollata. A maggior ragione bisogna lavorare bene prima. Noi consigliamo ai nostri clienti molto rigore interno, di coinvolgere gli uffici legali aziendali o di appoggiarsi ai consulenti legali delle agenzie di comunicazione, per coprirsi le spalle da eventuali incidenti. L’influencer non è una scorciatoia pubblicitaria, ma deve essere parte di una strategia ben strutturata. Noi stessi in Wpp ci stiamo dando delle regole».
Ad esempio? «Abbiamo un legal director che con le agenzie supervisiona tutte le aree in cui gli influencer vengono ingaggiati, verifichiamo contratti, compensi, visibilità, numero di follower. Lo facciamo innanzitutto per noi stessi e spesso sconsigliamo di usare un influencer se non offre le garanzie adeguate».
Come spiega l’incidente del pandoro Balocco? «Qualcuno non è stato attento al contenuto comunicato». Quanto vale in Italia il marketing degli influencer? «Oggi circa 400 milioni, ma è aumentato in modo esponenziale negli ultimi due anni. Moda e beauty vivono tantissimo di influencer, i prodotto da supermercato meno».
Lo scandalo del pandoro Balocco pone un problema di credibilità degli influencer? «Gli influencer sono di due tipi: le celebrities, come gli attori del cinema o altri nomi molto noti a tutti; e poi i micro o nano influencer, personaggi non così famosi e riconosciuti dal grande pubblico, ma che sono molto conosciuti all’interno di una community o di una disciplina sportiva particolare».
Quindi? «Escludendo il caso recente, di solito le celebrities sono più affidabili proprio perché sono conosciute da tutti. Costano di più, ma in genere portano più risultati».
Chiara Ferragni, però, è una celebrity e per questo ha ricevuto un milione dalla Balocco per la campagna del pandoro benefico: come spiega l’incidente? « C’è stato un inciampo, poi bisogna vedere se volontario o meno, la procura sta indagando. Qualcuno non è stato attento al contenuto comunicato. Il Ferragni-gate però non è tanto un problema di credibilità o buona fede, ma di gestione di una operazione complicata: l’utilizzo di una influencer è diventato una campagna commerciale vera e propria, vendere pandori, ma anche attività benefica».
Chi ha sbagliato, Balocco o Ferragni? «Balocco e Ferragni, c’è sempre corresponsabilità. Sospetto che tutti abbiano sottovalutato l’elemento di complessità dell’operazione».
Ferragni, però, in passato aveva gestito così anche le uova di Pasqua di Dolci Preziosi. «Il tema è più generale e riguarda l’insana abitudine di collegare alla vendita di un prodotto fondi da destinare in beneficenza. E’ un problema di etica: quando si lega un prodotto a una donazione è sempre un’operazione borderline. Se non si aderisce a regole ferree e non si chiarisce in modo rigoroso quanto, come e dove va la beneficenza, si rischia di inciampare».
Quindi ben venga un nuovo ddl sulla beneficenza? «Ma certo, ben venga qualsiasi regola, se intelligente. E’ un bene che i brand facciano beneficenza, ma dovrebbero farlo nel modo più silenzioso possibile, lontano da logiche commerciali. Se poi un’impresa vuole destinare una parte del ricavato delle vendite di un prodotto a uno scopo benefico, deve fare dichiarazioni stentore, essere inattaccabile».
Il pandoro costerà caro a Ferragni? «Sì, costerà caro in termini di reputazione, perché è un personaggio molto esposto. Chi è molto esposto lo è nel bene e nel male. Anzi, il contraccolpo negativo sui personaggi famosi è sempre amplificato, perché se sei famoso, sei invidiato e tante persone vogliono farti cadere».
A Balocco quanto costerà questa storia? «La memoria delle persone è breve. Ci sarà un grande impatto negativo nel breve termine: in presenza di tanti concorrenti e alternative a livello commerciale, sconteranno il danno reputazionale. Poi nel lungo periodo il ricordo scemerà. Ma in occasione del prossimo Natale avranno qualche problema, al netto di sanzioni ed eventuali rimborsi ai consumatori. Il danno reputazionale per un’azienda non è così facile da riparare. Ferragni è una persona, può parlare e spiegarsi. Un marchio ha più difficoltà e non suscita empatia quando fa un comunicato stampa».
1 note · View note
cinquecolonnemagazine · 6 months
Text
Tendenze di gioco per l’inverno
L’inverno potrebbe essere il momento perfetto per accogliere il clima più freddo e scoprire qualche hobby che non necessita di uscire di casa. Il gioco è spesso in cima a questa lista per molte persone e, se vi piace, può offrire una varietà di generi ed esperienze che vi terranno compagnia fino ai mesi più caldi. E se questo non è il vostro primo inverno di gioco? E se avete l’impressione di aver già esplorato tutte le vostre opzioni di gioco abituali? In questo caso, spostare la vostra attenzione verso alcune tendenze popolari potrebbe aiutarvi a rinnovare la vostra esperienza. Rilasci AAA Il termine “gioco AAA” o gioco tripla A si riferisce di solito ai giochi con un grande budget - i titoli per console e PC che fanno notizia e attirano l’attenzione. Il 2023 è stato considerato un anno particolarmente significativo per questo tipo di giochi - Baldur’s Gate 3, Tears of the Kingdom, Diablo 4, Hogwarts Legacy, Resident Evil 4 Remake, Spiderman 2 - ci sono molti titoli spettacolari e molto attesi che stanno finalmente arrivando sugli scaffali. Mentre gli appassionati di analisi dell’industria potrebbero chiedersi immediatamente cosa verrà dopo, i giocatori come voi hanno a disposizione un’ampia varietà di opzioni nel presente. Vi piace immergervi nel mondo dei giochi di ruolo? Se è così, l’acclamato Baldur’s Gate 3 potrebbe essere quello che fa per voi, oppure potreste desiderare qualcosa di più simile a un’avventura narrativa d’azione, che vi porti verso Spiderman 2. Forse volete solo ampliare il vostro interesse per altri franchise, come Harry Potter o Guerre Stellari, spingendovi a provare Hogwarts Legacy o Jedi: Survivor. Non c’è nemmeno motivo di limitarsi a un unico genere, il che significa che c’è molto spazio per la sperimentazione. Giochi per dispositivi mobili Tuttavia, il mondo dei giochi per dispositivi mobili è un elemento più significativo del puzzle di quanto si possa immaginare. Potrebbe persino essere considerato come un’intera industria del gioco parallela, data la quantità di guadagno che ne deriva. Grazie alla trasposizione su mobile di numerosi giochi per console e PC, la distinzione tra i due sta diventando sempre più sfumata, ma rimane una piattaforma accessibile per i potenziali nuovi giocatori, grazie alla disponibilità del proprio smartphone. Le ultime tendenze nel campo dei giochi per cellulari potrebbero includere giochi che un tempo sarebbero stati considerati troppo impegnativi per l’hardware, ma ciò lascia ancora un’intera gamma di esperienze esclusive per cellulari da scoprire. Le slot online sono un perfetto esempio di ciò che le persone cercano nelle loro esperienze di gioco mobile. Jackpot City Casino è una piattaforma capace di offrire le slot in una vasta gamma di stili, dai giochi più tradizionali a quelli ispirati a film o sport, inclusi film famosi come Terminator 2 o Il pianeta delle scimmie. Inoltre, tutto ciò può essere fatto su una piattaforma sicura e criptata che offre la possibilità di pagare nel modo che ritenete più appropriato. Giochi con servizio dal vivo Su un tono più polemico, una tendenza che sembra oscillare all’interno dell’industria è quella dei giochi con servizio live. Questi sono giochi progettati per avere una lunga durata, poiché gli sviluppatori continuano ad aggiungere contenuti all’offerta. Destiny 2 e Diablo 4 ne sono esempi, ma rappresentano anche casi di successo nel genere. Data la possibilità che questi giochi generino un sacco di soldi, sviluppatori ed editori sono desiderosi di creare giochi live service di successo, ma a causa del rischio di fallimenti come i recenti Anthem o Avengers, il successo è tutt’altro che assicurato. Foto di Jill Wellington da Pixabay Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 7 months
Text
"Gli ospiti" (2023) di Svevo Moltrasio - Recensione
Tumblr media
"Gli ospiti" (2023) di Svevo Moltrasio - Recensione. Fuori è buio, piove. All’interno di un casolare diversi chilometri fuori Roma salta la luce. Nemmeno questo basta per interrompere la lite tra i dieci personaggi, tutti protagonisti, del film “Gli ospiti” di Svevo Moltrasio. Quando finalmente uno di loro si decide ad andare a riattaccare la corrente, torna il silenzio, ma non si spengono le trame di segreti, malelingue e dissapori che hanno portato gli ospiti a litigare. Per un momento però, sembra che i toni di questa vacanza si siano alleggeriti e questo gruppo di persone possa tornare a scherzare. Questa Illusione si spezza quando tutti gli amici si accorgono della presenza del decimo ospite, l’ennesimo. Perfetti sconosciuti? L’incipit del film è semplice: un estraneo irrompe in un gruppo di amici, la cui compagnia è tenuta insieme da una colla, scadente, fatta di  tanti piccoli segreti, e fa esplodere i conflitti messi a tacere sino a quel momento. Che l’estraneo sia in carne ed ossa, non importa, è solo un innesco per la vicenda corale, proprio come lo è la decisione di mettere in comune i cellulari in “Perfetti sconosciuti”, un film a cui “Gli ospiti” è stato paragonato. In realtà si tratta di una similitudine forzata e le due pellicole sono molto differenti. Se è vero che le storie da raccontare sono poche e tutte riconducibili ad alcuni modelli, è ancora più vero che i modi di portare davanti allo spettatore queste storie sono infiniti. Litigi e trame Questo film non può puntare su un cast di attori conosciuti, e forse ne avrebbe perso in forza, ma fa totale affidamento sulla tensione che riesce a scatenare tramite la forza dei dialoghi, sia quelli a voce alta sia quelli bisbigliati, ma soprattutto di quelli taciuti. Proprio il non detto tra gli ospiti, che si può intuire ma che rimane omesso per via di imbarazzo, paura o semplice buona educazione, aiuta a nascondere un vero e proprio mistero e  crea un solco con la ben più famosa pellicola di Paolo Genovese. I motivi dei litigi non sono presentati come un menù a tutti gli ospiti, e nemmeno sono messi in tavola, anzi nessuno ha più voglia di mangiare in questo film. E alla fine scompaiono pure, mostrando, di fronte all’inesplicabile, una radice più profondamente umana, che va oltre le questioni di tutti i giorni. Alta tensione Se fin dalle prime scene il film mostra alcuni limiti tecnici, in particolar modo riguardo la fotografia, ciò che non manca a questo film è il coraggio. Mano a mano che si arriva all’epilogo, si vede la fermezza con cui è stato scritto questo progetto, ineluttabile nel mettere alla prova tutti gli invitati in scena. Non c’è nessuna eclissi a salvare i personaggi che, ricevuta la risposta che cercano per tutta la serata, dovranno fare i conti con la verità e con i traumi che hanno dovuto esporre nella ricerca di essa. Non c’è nessun campo lungo o lunghissimo a spezzare la magia che incolla gli spettatori allo schermo. Non c’è un lieto fine, ma c’è un buon finale. Opera prima e raccolta fondi “Gli ospiti” è l’opera prima di Svevo Moltrasio. Anzi, “Gli ospiti” sarebbe stata l’opera prima di Svevo Moltrasio, se questa avesse avuto la fortuna di avere una distribuzione tradizionale. Invece l’autore, dopo aver raccolto il budget necessario alla realizzazione della pellicola tramite una raccolta fondi tra i suoi sostenitori - uscendo già dall’iter quotidiano delle produzioni italiane -, ha scavalcato i canali classici, in questo caso ostacoli, della distribuzione tradizionale, portando il film al pubblico senza mediazioni. Una questione di merito Tramite accordi con i cinema, che garantivano i primi spettacoli e si impegnavano ad aggiungerne altri in caso di biglietti venduti e poltrone occupate, si è fatto strada da Roma, sino a Milano, arrivando anche a Torino. Infatti “Gli ospiti” si è guadagnato ogni proiezione, ogni sala e ogni città in cui gli spettatori paganti, è proprio il caso di dirlo, hanno deciso di scegliere Moltrasio, vedendo in questo piccolo film qualcosa che sembra essere sfuggito a chi di cinema si occupa per mestiere.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
deathshallbenomore · 1 year
Note
Sto guardando il primo episodio di cinamerica e perchè non fanno stare seduti quei due poveretti? Costa che sta fermo con le braccia lungo i fianchi mentre c’è la sigla mi ammazza
più considerazioni a riguardo let’s go:
evidentemente la rai non aveva più budget per le sedie
costa letteralmente così 🧍
personalmente non mi dà molto fastidio questa cosa, anche perché il programma dura relativamente poco, quindi la staticità si nota ma non mi turba eccessivamente
piuttosto, sono pronta a bucare le gomme della bici allə psicolabile che ha deciso che far leggere le pillole informative a una voce à la google traduttore e affiliati potesse essere una buona idea. l’unica speranza è che alla fine si riveli un tentativo sperimentale di qualche turbo AI progettata dalla rai per risparmiare soldi sulle voci narranti. ma fino a quel momento solo astio
ad ogni modo, ms messetti 💍💍💍
3 notes · View notes
jangany-sottotraccia · 7 months
Text
Telefonata padre Tonino
6 novembre 2023 - or 14 italiane - telefonata Renato a padre Tonino, presente Ezio di qui, credo Antonio
La lunga telefonata è andata direi molto molto bene. Padre Tonino non era rivendicativo e ha dato tra l’altro molte informazioni. Né io né Ezio siamo entrati nel merito dei punti contestati (benchè la questione dei “pettegolezzi” bruciasse).
Renato ha introdotto rinnovando il punto di ogni premessa (la stima e la fiducia reciproca) e rinnovando le scuse per il tono aggressivo della prima comunicazione, indicando però il grave problema della comunicazione che va migliorata assolutamente per evitare di viaggiare su due binari diversi, segnalando che abbiamo bisogno di conoscere e condividere cose e decisioni per dire alla gente le cose vere.
Padre Tonino ha detto che la comunicazione si è resa difficoltosa anche per problemi tecnici (funzionamento del satellite legato alla mancanza di corrente) e al poco tempo per riflettere e comunicare. Ha chiesto chi mi ha dato quelle informazioni ma non ho risposto sorvolando il punto.
Padre Tonio ha poi subito posto il problema della diversa visione che abbiamo della gestione della distribuzione dell’acqua dicendo che la missione non può porsi in maniera miracolistica e risolverlo per la popolazione.
Nei fatti questa premessa sembra, almeno parzialmente, smentita da quanto ha poi detto:
“faremo al massimo 5 punti di distribuzione e stiamo pensando a dove”; mi sembra che le indicazioni date coincidano con quanto precedentemente concordato: 2 a ovest (2 e non 1 appunto come novità: uno sarà un punto lavatoio pubblico); 1 al centro (quello che attinge dal forages a monte del centro rurale e che ora da acqua alla missione e agli operai); 1 a est (a nord di Tanambao). Non so perché ha detto 5: forse ha già pensato a quello della estensione verso Tanambao? Vedremo di saperlo da Silvio e Strina che, dice padre Tonino, li hanno visti. Filippo sta aspettando di saperlo
i 3 forages del centro rurale sono tutti e tre in funzione: uno, come detto, da acqua alla missione e agli operai; gli altri sono attivi ogni giorno per conservarli e danno acqua agli operai (3 gruppi) per fare il cemento, forse un po’ alla gente che ci lavora… non ho capito di più
i due forages della scuola sono stati collegati e danno acqua a insegnanti, scuore, collegio, scuola… funzionano bene e hanno sostituito la cisterna da 1000 litri con una da 5000 litri
dei 3 forages che dovrà fare la Saint Gabriel sono state preparati i picchetti nei punti dove perforare e le strade per farci arrivare i camion (cose non da poco in un ambiente tipico di risaia); * padre Tonino ha ordinato 3 rotoli di cavo elettrico e si è fermato perché non sapeva il tipo di cavo da comprare con sicurezza (monofase = 3 fili oppure trifase = 5 fili) e su questo abbiamo condiviso di comprarli subito chiedendo ad Antonio il tipo necessario sapendo che le 3 pompe comprate da Ezio sono monofase; bisogna un po’ vedere se questi cavi sono idonei e se sono sufficienti considerando la distanza di 100 mt dal forages elettrificato nel centro rurale a valle; di 100 da questo a prossimo a ovest e di altri 100 per quello ulteriormente a ovest + 60 metri per ciascun forages nuovo + margine * per i cavi di distribuzione dell’acquase invece ho capito ha ordinato 600 mt da 50 mm ma poi si è fermato perché aveva dubbi in quanto quelli precedenti (portati allora da Filippo) erano da 63 mm. Antonio ha confermato che bastano da 50 mm e che basta quello che c’è. Direi che è da verificare
* da quanto asseriva intende procedere non con il sistema di acquedotto pensato da Filippo (perché non hanno confidenza con cose complicate che si possono guastare) ma con cisterne(che peraltro avevamo messo a budget); devono quindi preparare l’ambiente che riceve l’acqua dai forages, il modo per fare arrivare l’acqua in salita (ho segnalto che il problema non è il dislivello ma la portata del tubo e la spinta della pompa)
l’argomento della distribuzione è stato il pi�� ambiguo: non si capisce se quando padre Tonino dice che non possono fare cose miracolistiche e che lui è vicino a lasciare questa terra sia solo preoccupato o se ci sia altro: l’idea che senza di lui non possano gestire la distribuzione (pagando per esempio un responsabile di punto distribuzione, evitando furti, …)
l’impostazione originaria era “non siamo più in emergenza, Silvio e gli altri lo hanno visto, daremo l’acqua nei momenti di emergenza”; quella successiva è stata faremo fino a 5 punti di distribuzione al massimo. Renato ha detto che il progetto è nato non per superare l’emergenza ma per essere di lunga durata, non può basarsi sulla fortuna del ciclone Emnati che è tornato a dare un po’ di acqua o alle piogge recenti. Che il progetto finirà a giugno 2024 quando Filippo andrà giù per concludere la parte idrica. E padre Tonino ha detto che il problema e il progetto invece cominceranno a giugno 2024, quando si tratterà di gestire l’acqua. Non si è capito se questa distribuzione sarà costante o solo nel caso di emergenza idrica. In ogni caso entrambe le soluzioni mi sembrano adeguate.
ammette che l’acqua sta diminuendo e che non sa come andrà il prossimo anno
gli 8 pozzi scavati a mano non sono riattivabili al momento, non ci si può contare, solo un paio hanno un poco di acqua fangosa ma in sostanza poca acqua. Le loro pompe sono/erano (forse) trifase (cioè richiedevano 5 fili)
i forages usati dalla popolazione (pubblici del 2012) sono 5 e due non funzionano (uno si è aggiunto ieri l’altro) quindi 3 funzionano; i padri si stanno dando da fare per aiutare la gente a trovare i pedalini e farli funzionare. Ho chiesto video con la popolazione (che dice è ordinata in coda, disciplinata, senza ansia di emergenza). Uno dei 3 vede un aumentato di numero persone perché quelle che andavano da quello rotto si sono trasferite
Ha poi visto la newsletter e ho spiegato che diventa mensile e ci saranno i suoi o di padre Fahamaro messaggi solo quando li manderanno. Qui dice che non ha più tempo per scrivere.
In questi giorni è molto impegnato a seguire tutti i lavori, gli ospiti, la pastorale… hanno fatto un alzabandiera con applauso (soprattutto a Ezio) che ha risolto il problema della corrente. Lì ora lo chiamano Il tempo della luce.
Ho rinnovato le scuse e ha detto che spera che padre Fahamaro abbia elaborato bene la cosa e che si trovi bene in Italia.
Aggiungo due Memo per noi:
ricordare a Filippo di comprare e inviare per tempo le due schede inverter
richiedere a padre Tonino dei contatori per le utenze di energia
Un caro saluto
***
Silvia
Mi sembra un ottimo risultato !!!
Roberta
Forse non si poteva di più, anche perché andare a fare valere certe cose, approfondire, puntualizzare non ha senso, se non ce la fa. 
GRAZIE 
Chiara
Ottimo.  Mi pare una buona ri-partenza. Adesso… adelante pero con juicio, come si dice in spagnolo ;)
Ezio
Ok per il contenuto, non ho colto la sua domanda a riguardo chi aveva messo in giro quelle informazioni ma non importa.
Per quanto riguarda Fahamaro ha detto che spera decida di venire in Italia.... Speriamo!
Silvio
Non ero presente alla telefonata. Me ne ha fatto una sintesi che corrisponde a quanto leggo. Spera di aver chiarito bene le sue posizioni e le sue preoccupazioni per il futuro e mi ha detto di ribadirle quando ci si incontrerà. Mi è sembrato ancora preoccupato ma meno teso.
Renato
Grazie Silvio, aggiungo che PF mi aveva scritto OK per il programma suo in Italia il giorno prima della telefonata, quindi verrà. Speriamo di PT si riferisce a speriamo che abbia elaborato il tutto e che l'esperienza vada bene.
Roberta
Bene per il rasserenamento...Comunque, non credo PT si renda conto di quanta disponibilità di fondi ha avuto ed ha tutt'ora .
Io credo che dobbiamo puntare di più sulla gente di Jangany, sui giovani che si formano nella scuola ..non si tratta di offrire
miracolisticamente le cose, ma di farle insieme, di aiutarli a non stare nell'emergenza. Responsabili di pozzi di quartiere o altro sono ben possibili, ce lo aveva confermato già Francesca Fontanella.
E poi, formazione qui.
0 notes
dettaglihomedecor · 6 months
Text
Home decor: 10 accessori da regalare a Natale
Cosa regalare a Natale a chi è appassionato di home decor? Scopri la nostra selezione di oggetti di design e come scegliere il regalo giusto. Scegliere il regalo giusto per una persona che ama decorare con cura la propria casa, può essere un compito difficile. Per non sbagliare, è importante conoscere i gusti della persona che riceverà il regalo e puntare su oggetti di design. Naturalmente, occorre considerare anche lo stile dell’arredamento affinché il dono scelto si possa integrare facilmente. Fortunatamente, in commercio ci sono tantissime opzioni che fanno al caso nostro. Dalle lampade di design alle candele e molto altro, c’è una ricca proposta di regali pensati per soddisfare qualsiasi stile, gusto e budget di spesa. Ecco alcune idee regalo per appassionati di home decor!
10 idee regalo per chi ama decorare la propria casa
Vaso in vetro modello Sacco di Kinto, brand giapponese che realizza ogni prodotto in modo artigianale rendendo ogni pezzo unico.Grazie alla forma giocosa e organica, questi vasi valorizzano qualsiasi fiore. In vendita online da Smallable al prezzo di € 25,00.
Tumblr media
Sempre in vendita da Smallable, ecco i portacandele Dubble Bubble sabbia di Present Time. Realizzati in poliresina, hanno un aspetto materico molto piacevole e di tendenza. € 25,00
Tumblr media
Seguendo l'idea del disegno intuitivo, il famoso artista, designer e collaboratore di lunga data di Wrong Shop, Ronan Bouroullec con "Le forme" crea dei disegni che scivolano sulla carta senza un chiaro inizio o fine. Poster 55x55, senza cornice, disponibile anche in altri colori. In vendita da TaniniHome, costo € 57,50
Tumblr media
Questo adorabile tappeto Stripey Zebra head è perfetto come decorazione murale o come elemento di spicco per il pavimento. Aggiungerà un tocco originale a qualsiasi stanza della tua casa. Realizzato dal brand DOING GOOD specializzato in accessori per la casa imperfetti e divertenti. I suoi tappeti in lana possono essere un’ottima idea regalo per appassionati di home decor ma anche per i bambini! E' in vendita online da TaniniHome, costo € 35,00.
Tumblr media
Toppu è una collezione di vassoi in ceramica dalle forme geometriche. Con la filosofia "less is more", OYOY produce un design scandinavo pulito con influenze giapponesi. I prodotti sono giocosi e colorati e sono apprezzati dai tanti appassionati di home decor! In vendita da TaniniHome, €88,00.
Tumblr media
Vaso decorativo realizzato in cartapesta, con bocca stretta. Non può contenere acqua, ma è perfetto per ospitare un ramo di pino, di fiori di cotone, bacche per una decorazione naturale. In vendita da ZaraHome, costa 49,99 €.
Tumblr media
Le candele sono un must per decorare la casa, soprattutto nella stagione fredda. Zara Home propone questo simpatico set di candele dalla forma arrotondata. Ottima idea regalo low cost, solo € 17,99.
Tumblr media
Per i più freddolosi, ecco una coperta molto morbida e calda da utilizzare sul divano nelle sere d'inverno. Realizzata in lana e alpaca di due colori, con frange sui bordi, misura 140x190cm. Di Zara Home, è in vendita a 89,99€.
Tumblr media
Questo set di tre casette portacandele di Broste Copenaghen illuminerà qualsiasi angolo della casa, e non solo a Natale! Il portacandele Maison in ceramica costa 49,00 € e lo puoi acquistare online da Smallable.
Tumblr media
Flamtastique XS di Fatboy è la versione contemporanea di una tradizionale lampada ad olio. Grazie alla sezione trasparente del suo piedino puoi sempre vedere esattamente quanto olio è rimasto. Il suo rivestimento in silicone opaco rende questa lampada ad olio in vetro super resistente. Disponibile in diversi colori costa 89,00 € e la puoi acquistare direttamente nello shop online Fatboy
Tre aspetti da considerare nella scelta di un regalo per appassionati di home decor
Stile personale Gli amanti della decorazione della casa apprezzano tutto ciò che riguarda il design. Il problema, però, è che potrebbero avere in mente uno stile ben preciso per la loro casa. Se stai pensando di acquistare oggetti decorativi come vasi, quadri, cuscini, non dimenticare il gusto personale della persona e valuta se ciò che stai scegliendo è in armonia con lo stile dell’abitazione. Se hai un dubbio, allora è meglio optare per un oggetto dal design versatile e dai colori neutri. Dimensioni La dimensione dell’oggetto è un altro aspetto a cui prestare attenzione. Indipendentemente dalla dimensione della casa, è meglio puntare su qualcosa di non troppo voluminoso e facile da riporre; a meno che, ovviamente, non si tratti di qualcosa che il destinatario sogna di avere. Funzionalità I regali per appassionati di decorazione casa non devono essere necessariamente funzionali, ma vale la pena considerarli. Ad esempio, se il regalo è per una persona in procinto di trasferirsi nella casa nuova, è più probabile che apprezzi un oggetto bello e funzionale come un bel vaso, dei bicchieri, un tappeto. Se invece stai acquistando per una persona che ha già tutto, allora puoi puntare su oggetti di design divertenti e sfiziosi.     Read the full article
0 notes
syrinxhmd · 8 months
Text
Megadeth (monografia) Pt. 1
Tumblr media
Dopo essere stato espulso dai Metallica, Dave Mustaine fonda i Megadeth, siamo nel 1985 quando viene pubblicato Killing Is My Business… and Business Is Good, album dal titolo chilometrico quanto programmatico. Mustaine ha giurato di essere più veloce, e più assetato di sangue dei Metallica, ed è riuscito in entrambe le cose. Killing Is My Business, è un disco ineccepibile perché pur partendo da una produzione travagliata e a basso budget, riesce a confezionare un’opera prima di tutto rispetto che presenta questo nuovo artista alla scena. Parlo al singolare perché i Megadeth sono Dave Mustaine, David Ellefson, Chris Poland e Gar Samuelson, ma i collaboratori alla chitarra e alla batteria cambieranno spessissimo nella loro storia, e poi sanno tutti che a casa Megadeth solo Dave è il vero capo. Il disco è innovativo perché fonde alcune istanze gotiche/occulte, con il thrash metal che sta spopolando nella scena. Mustaine ha un’idea diversa della musica da quella che può essere la base dei Metallica o degli Slayer (per dire), egli intende infatti il metal come il discendente più recente della musica blues e rock. Anche molti suoi colleghi tracciano questa eredità, ma i Megadeth sono abituati a pensare al metal come qualcosa di ribelle, non dissimile dal punk o dall’hard rock, insomma sono più figli dei Led Zeppelin che dei Black Sabbath. La voce di Mustaine non è particolarmente piacevole o virtuosa, nondimeno il mondo interiore del frontman che è pure un virtuoso del suo strumento (la chitarra), ci proietta nelle sue angosce quasi come un folksinger che scrive canzoni di protesta. L’attenzione di Dave per la società in cui vive è maniacale, e questo è in fondo uno dei compiti del thrash metal (tutti i grandi di questo genere sono alla fin fine ottimi imbonitori politici, nel senso buono del termine). Tuttavia nel gruppo vige ancora un po’ di confusione, e per quanto Peace Sells… but Who’s Buying?, il loro secondo album sia rimasto nella storia, non c’è da ritenerlo altrettanto innovativo rispetto al suo predecessore. Ancora peggio fa So Far, So Good… So What!, una terza opera del 1988 abbastanza anonima (Peace Sells era uscito nel 1986). La verità è che la visione prestazionale della musica che ha Dave Mustaine, si nutre dei musicisti con cui suona, è per questo che giusto in tempo Rust in Peace nel 1990, rilancia i Megadeth ai massimi livelli del metal suonato, ovvero perché le new entry alla chitarra e alla batteria - Marty Friedman, e Nick Menza, conferiscono nuova potenza di fuoco al quartetto.
~~~
0 notes
scienza-magia · 8 months
Text
Mercato del lavoro oggi in Italia e Europa
Tumblr media
Lavoro, da Amazon ad Atm: le aziende scommettono su bonus e aumenti. Ai tempi del job hopping, il pacchetto a cui i lavoratori vengono messi di fronte deve essere sempre più ritagliato sulle esigenze, talvolta emergenze del potenziale neo assunto, oltre che sul mercato in Futuro del lavoro. C’è l’azienda che passa dall’aumento strutturale, quella che passa dai bonus per far fronte a carovita e caro affitti e poi quella che ritocca le indennità. Il portafoglio, nella sua versione più tangibile, non è solo in cima ai pensieri dei lavoratori, ma anche a quelli delle imprese che, in misure e forme diverse, stanno cercando strumenti, welfare incluso, per migliorare il potere di acquisto. Così, in Italia, Amazon ha aumentato le retribuzioni di ingresso di tutti i dipendenti della rete logistica a 1.764 euro dal primo ottobre, con un aumento del 21% rispetto a cinque anni prima e dell’8% rispetto allo stipendio di ingresso previsto per il 5° livello del contratto di riferimento. La società di vigilanza C.i.v.i.s. ha deciso di dare un aumento di 110 euro, come acconto sui futuri aumenti contrattuali, da aggiungere ai 140 euro previsti dall’ultimo rinnovo del contratto siglato in maggio, per chi è inquadrato fino al livello D, portando così i minimi da 1.090 a 1.200 euro. Gli aumenti strutturali... Il salario e tutto ciò che si può aggiungere, anche transitoriamente, soprattutto sulle professioni che hanno stipendi di fascia medio bassa, si rivela un fattore sempre più centrale per attrarre, trattenere e motivare i lavoratori, soprattutto in un Paese che sconta un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, al punto che le aziende dicono di avere difficoltà a reperire quasi un addetto su due. Semplicemente, ci spiega Salvatore Iorio, direttore delle risorse umane di Amazon Italia Logistica «apprezziamo l’ottimo lavoro svolto dai nostri team durante tutto l’anno e vogliamo offrire una retribuzione competitiva». Marco Galliani, presidente del CdA di C.i.v.i.s. parla della «volontà concreta dell’azienda di affrontare in maniera costruttiva e propositiva il tema delle retribuzioni nel settore», in un mercato «caratterizzato da una forte competitività». ...e i nuovi bonus Ai tempi del job hopping, un fenomeno che, secondo una stima di Randstad, interessa quasi un milione di persone che nel nostro paese cambiano sempre più di frequente lavoro, il pacchetto a cui i lavoratori vengono messi di fronte deve essere sempre più ritagliato sulle esigenze, talvolta emergenze del candidato, oltre che sul mercato. Accade così che l’Azienda trasporti milanesi (Atm), alla ricerca di 300 autisti per fare fronte al turn over, decida di investire 500mila euro, da suddividere tra un bonus contro il caro affitti fino a 3mila euro per i neoassunti e un contributo per coprire il costo della patente D, pari a circa 2.500 euro, per i candidati che non ne sono in possesso e superano la selezione. Riflessi, l’azienda di design di Ortona, ha messo a budget ulteriori 80mila euro, già a partire dal mese di settembre, per attivare una card digitale Edenred con cui verrà erogato un contributo mensile in buoni pasto esentasse. Si tratta di pratiche sempre più trasversali che arrivano fino agli integrativi aziendali dove le parti cercano di lavorare per migliorare le condizioni dei lavoratori, soprattutto sul fronte economico. Il settore alimentare è sicuramente tra i più attivi su questo fronte. Indennità economiche ritoccate Così nella multinazionale dell’alimentare Cargill, è stato siglato un accordo sindacale che concentra molta parte dei suoi contenuti sul piano economico con il miglioramento delle indennità di reperibilità per i manutentori (90 euro lordi), nonché un’indennità di chiamata di 35 euro lordi più un’ora di retribuzione per lo spostamento casa-lavoro. Per chi, volontariamente, fa lavoro straordinario di sabato, domenica o in giornata festiva infrasettimanale è previsto un gettone di 30 euro lordi, mentre per gli operatori della produzione impegnati in turni a scorrimento, in caso di chiamata in giorno di riposo o due ore prima dell’inizio o dalla fine del turno, è riconosciuta un’indennità di chiamata di 35 euro lordi. Migliora il premio, aumentato di 340 euro, vengono previsti contributi per la formazione e anche 16 ore di permesso aggiuntive per la conciliazione lavoro famiglia. Stipendio fattore chiave La sempre maggiore attenzione allo stipendio, è un tema che non riguarda solo l’Italia ma tutto il mondo, come emerge da una ricerca dell’Adp research institute, People at work, realizzata da Nela Richardson e da Marie Antonello, in cui sono stati coinvolti 32.612 lavoratori di 17 paesi: di questi 15mila in Europa, in paesi come Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Guardando al risultato globale emerge che il 61% dei lavoratori dichiara che lo stipendio è il fattore chiave per cui lavora e il 62% si aspetta un aumento retributivo nel corso dell’anno. Tuttavia, il 43% ritiene di avere avuto o di avere, spesso o sempre, uno stipendio inferiore a quello che ritiene giusto. La retribuzione, insomma, è una preoccupazione estremamente pressante. Con il costo della vita salito vertiginosamente, i lavoratori delle fasce medio basse devono fare i conti quotidianamente con portafogli il cui contenuto non basta più per mantenere le loro abitudini. La spesa viene così dirottata soprattutto sui beni essenziali, schiacciata tra bollette energetiche alle stelle, affitti in aumento, tassi di interesse anche loro in aumento e cibo in aumento. Il lento rallentamento della crescita dell’inflazione, fa sì che i prezzi rimangano elevati in molti paesi e richiederà tempo ancora per tornare a livelli più gestibili. Il confronto internazionale Non c’è da stupirsi, quindi, che lo stipendio rimanga una priorità con poco più di sei persone su dieci che dicono che è il primo fattore a cui guardano nel lavoro che hanno o che cercano. Il dato italiano è leggermente inferiore: sono infatti il 53% i lavoratori che considerano lo stipendio come il fattore chiave per cui lavorano, mentre il 44,3% si aspettano un aumento retributivo da parte del loro attuale datore di lavoro nel corso del prossimo anno. Ma cosa è successo negli ultimi dodici mesi e che cosa ci si aspetta? Nel confronto internazionale emergono aspettative diverse, con l’Italia che appare un po’ come il fanalino di coda. I lavoratori che dicono di avere avuto un aumento di stipendio negli ultimi 12 mesi sono infatti solo il 43% in Italia, mentre salgono al 68% in Francia, al 66% in Germania, al 75% in Olanda, al 68% in Polonia, al 57% in Spagna, al 73% in Svizzera e al 66% nel Regno Unito. Se però andiamo a vedere l’entità dell’aumento, l’Italia si difende con una media del 5,6% contro il 5% dei francesi, il 5,5% dei tedeschi, il 4,9% degli olandesi, il 7% dei polacchi, il 4,7% degli spagnoli, il 6,1% degli svizzeri e il 4,9% degli inglesi. Se invece si parla delle aspettative dei prossimi 12 mesi, oltre la metà degli italiani (55%) si aspetta un aumento, in media del 6,3%. Percentuali più basse rispetto a quelle di altri paesi. In Francia si aspettano aumenti il 66% dei lavoratori con una media del 5,6%, in Germania il 72% con una media del 6,1%, in Olanda il 76% con una media del 5,3%, in Polonia l’83% con un’aspettativa sull’aumento a due cifre, pari al 10%. Poi in Spagna il 62% confida di avere un aumento, in media del 5,4%, in Svizzera l’82% con una percentuale del 7%, nel Regno Unito il 71% con un’aspettativa del 5,6%. Declinando il tema in base al genere, tra gli uomini e le donne, i primi sono in vantaggio, avendo avuto un aumento del 5,8% lo scorso anno, rispetto al 5,2% medio delle donne. Non solo: gli uomini che hanno avuto l’aumento sono la metà, le donne il 36%, quindi poco più di un terzo. Anche questo, appare come uno dei grandi temi su cui nelle direzioni del personale c’è da lavorare. Read the full article
0 notes