Tumgik
#proletario
bocadosdefilosofia · 1 year
Text
Tumblr media
«Lo trágico de este mito estriba en que su héroe es consciente. ¿En qué quedaría su pena, en efecto, si a cada paso lo sostuviera la esperanza de lograrlo? El obrero actual trabaja, todos los días de su vida, en las mismas tareas y su destino no es menos absurdo. Pero solo es trágico en los raros momentos en que se hace consciente. Sísifo, proletario de los dioses, impotente y rebelde, conoce toda la amplitud de su miserable condición: en ella piensa durante el descenso. La clarividencia que debía ser su tormento consuma al mismo tiempo su victoria. No hay destino que no supere mediante el desprecio.»
Albert Camus: El mito de Sisifo. Penguin Random House, pág. 131. Barcelona, 2020.
TGO
@bocadosdefilosofia
@dies-irae-1
38 notes · View notes
altrelibertine · 1 year
Text
Tumblr media Tumblr media
vogliamo tutto - nanni balestrini
Sì alla violenza operaia
2 notes · View notes
amiizade · 2 years
Photo
Tumblr media
Livro: Manifesto Proletário  Autor: Guilherme Infante
4 notes · View notes
stendhalsyndrhoe · 3 months
Text
io spero in ghali o dargen all’eurovision solo per vederli andare contro israele
43 notes · View notes
elbiotipo · 2 years
Text
me alegro que los ideales del justicialismo se estén extendiendo por el mundo, muy pronto Peronistas Seremos Todos, vamos a militar por la formación de la CGT (Confederación Galáctica del Trabajo)
13 notes · View notes
loreber · 2 years
Text
“Las mejores ideas surgirán de los ideales más justos.”
.- Lore Sanjines.
6 notes · View notes
occlusivavelare · 9 months
Text
The Elkann's little train tale is literally the "old man invents a story and gets mad about it".
0 notes
marcelorubens-blog · 1 year
Text
༺'Nunca te olvides'༻
Es fundamental,
es imprescindible la memoria colectiva,esa,que al brindar con el dulce licor de lo conseguido nunca se olvide,de los que entregaron su vida.
Queda y quedará camino para andar,queda y quedará siempre para las manos curtidas más para conquistar.
Por eso,nunca te olvides,
a veces es necesario mirar hacia atrás,ese atrás que enciende la memoria de la llama inextinguible ...
¡¡De la lucha!!
de los caídos.
Ⓜ️arcelo Rubéns Balboa✍
༺༻
"Proletarios del mundo❗uníos"❗
El primero de mayo es el día donde reivindicamos la LUCHA en pos de una sociedad sin explotadores ni explotados.
Nunca te olvides trabajadora,trabajador,
son tus manos que mueven al mundo,esas manos en comunión con sus manos compañeras. -Conciencia de clase.
La lucha continúa,nunca te olvides...
Arriba esa única bandera que abraza a todo el proletariado a nivel mundial,de cara hacia ése horizonte donde el sol se levanta,rojo,
sangre de la sangre de los que marcaron el camino.
Mi abrazo fraterno para todo el proletariado mundial.
¡Que viva el #PrimeroDeMayo !
👷‍♂️ ¡Que viva la clase obrera! 👷‍♀️
¡Que viva el proletariado UNIDO! 🤝
•Conciencia De Clase •
☭¡Hasta la victoria siempre!
¡Venceremos! ☭
Ⓜ️arcelo Rubèns Balboa ✍
🅱️log...https://marcelorubensbalboa.blogspot.com/2023/04/nunca-te-olvides.html?m=1
0 notes
¿Demasiado “Demócratas”?
Tumblr media
1 note · View note
mucillo · 9 months
Text
Tumblr media
"Morirò rivoluzionario, proletario, marxista, materialista dialettico e di conseguenza ateo convinto. La mia fede nell'avvenire comunista dell'umanità non è meno ardente, anzi è più salda oggi di quanto non fosse nella prima gioventù. Natascia si è appena avvicinata alla finestra che dà sul cortile, e l'ha aperta in modo che l'aria entri più liberamente nella mia stanza. Posso vedere la lucida striscia verde dell'erba ai piedi del muro, e il limpido cielo azzurro al disopra del muro, e sole dappertutto. La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a goderla a pieno.“
Lev Trotsky
44 notes · View notes
amiizade · 2 years
Photo
Tumblr media
Livro: Manifesto Proletário Autor: Guilherme Infante
3 notes · View notes
latinotiktok · 10 months
Note
Si sus profes de literatura no los traumaron haciendoles leer El Matadero y Como Agua Paea El Chocolate a los 15 años no tuvieron adolescencia 😎
Agradezcan que no fue el niño proletario.
30 notes · View notes
ilpianistasultetto · 1 year
Text
Mi piacciono le persone e tutto quel mondo  “proletario” che ho vissuto e tutt’ora frequento. Quando  uso questo termine non parlo solo di una condizione socio-economica ma di uno stato mentale.  Mi piace chi  ama mangiare in quelle terrazze di trattorie ombreggiate da pergole di viti dove sui tavoli ci sono tovaglie di carta o quelle plasticate a scacchi bianchi e rossi. Quelle persone che amano rovistare tra bancarelle cariche di cianfrusaglie sperando sempre di trovare un buon affare. Quelle che si siedono a terra intorno a un bel falo' in quelle sere piene di stelle cantando insieme. Mi piace chi non ostenta, chi conosce la misura, chi ha rispetto dei suoi guadagni, chi spende i suoi soldi  ma lo fa con quel pizzico di etica  pensando che tanta gente non ce la fa nemmeno a mettere insieme un pranzo con la cena. Chi sperpera in sentimenti, sapere e conoscenza. Mi piacciono le  persone che aiutano e non discriminano, chi ha il piacere di vivere dentro  quel mondo popolare fatto di cose semplici e sentimenti  genuini. Forse perché è un mondo che mi ricorda le origini, chi erano i miei nonni e i miei genitori. Quel mondo così umile ma solidale dove il disperato riusciva ad aiutare queĺli piu' disperati di lui. Oggi potrei girar le spalle a quel mondo, potrei  ignorarlo,  potrei ostentare quel mio status borghese, avere l’orgoglio per le belle cose, le belle case o per  qualcosa di gran lusso ma sarei come un pesce fuor d’acqua. Ci devi nascere, devi essere predisposto a fare certe scelte. Quando mia madre faceva enormi sacrifici per farmi studiare pensava sicuramente ad una mia vita migliore della sua ma non credo pensasse a una vita “troppo migliore”. Ma no, non poteva pensarlo perché non la conosceva una vita “troppo migliore”. Lei conosceva quelli di “una vita tranquilla”, quelli ammirava e invidiava. Ecco, si, lei pensava una vita tranquilla, senza disagi economici, una vita dove puoi comprarti il gelato se ne hai voglia e fermarti a mangiare in qualche trattoria senza fare i conti in tasca o fare qualche bella vacanza. Ma il gelato, la trattoria, non l’hotel 5 stelle o il ristorante stellato. E così mi ritrovo con le tasche piene di quel tipo d’insegnamento e non saprei fare diversamente. Seguito contento a stare dentro quel mondo che m'ha dato tanto e ci sto veramente bene.
@ilpianistasultetto
73 notes · View notes
porchesie · 3 months
Text
Giorgio Bocca (forse)
Non sono mai stato uno di quei moralisti che piangono per l'esistenza dei network, della libera concorrenza e del denaro, anzi mi sono sempre adeguato al mutare dei tempi, cercando di vivere decorosamente e in agiatezza senza troppo sottilizzare su chi mi dava pane e companatico.
Ma - nonostante ciò - sento oggi la necessità di parlare di una storia che ho saputo grazie alle intime confidenze di un'amica, ricca e facoltosa signora della borghesia lombarda.
A quanto mi ha raccontato la mia amica, persona in tutto degna di fede, il dottor Silvio Berlusconi, il famoso proprietario delle TV private più importanti e di numerosi giornali a grande tiratura, come il famigerato TV Sorrisi e Canzoni, organizza periodicamente a casa sua delle "seratine televisive".
Il titolo curiosamente familiare nasconde in realtà un gioco di società assai divertente e appetitoso che il geniale imprenditore piduista ha inventato per sé e per i suoi più fidati amici (qualche socialista cocainomane, qualche industriale, qualche mafioso). Il gruppo, riunito come in un racconto del marchese De Sade davanti alla TV, sceglie ogni sera, tra presentatrici, ballerine e showgirls dei programmi di Retequattro, Italia1 e Canale 5, quelle che dovranno essere chiamate a soddisfare le voglie dei presenti in un crescendo di situazioni viziose.
Basta poi una telefonata del boss e ai direttori di rete mandano a casa Berlusconi, impacchettate e pronte a tutto, le schiave della serata. Programmi specificamente allestiti, come Viva le donne, M'ama non m'ama, Drive In, ecc. assicurano il giusto flusso di carne fresca per il "divino Silvio".
Ora io non voglio fare un discorso moralista, né spezzare una lancia a favore della castità. Riconosco al dottor Berlusconi un grande senso pratico in queste faccende e non discuto neppuere sul fatto che lui si diverta così. Ma non posso non sentirmi infastidito se penso che, tra i tanti "amici" che sono stati invitati a godersi le ballerine e le presentatrici, il mio nome non figura mai.
L'Italia è proprio un paese in cui il merito viene spesso calpestato e dove trionfa l'ipocrisia, il partitismo, il denaro. Sono andati a passare qualche ora da Berlusconi, ora presidenti del consiglio, ora presidenti di banche, ora camorristi, ora rapitori e riciclatori di denaro sporco, ora trafficanti di cocaina, ora assassini prezzolati, ma non è mai stato invitato nessun uomo di cultura, nessun intellettuale e - senza voler essere demagoghi - nessun proletario.
Come mai? Eppure - faccio notare - io, come tanti altri intellettuali, lavoriamo per Berlusconi, partecipiamo ai suoi programmi, rendiamo culturalmente accettabili anche le puttanate più forti del network. E credo che ci meriteremmo almeno una piccola ballerina.
Parlo per me, ma penso di interpretare anche il pensiero dei colleghi Arrigo Levi e Guglielmo Zucconi, nonché Maurizio Costanzo dell'Occhio Nero - pur essendo il più brutto di tutti noi -, che comunque fa storia a sé, essendo nato in passato e forse ancor ora, membro della stessa loggia dei boss.
Mi si potrebbe obiettare: perché non telefoni tu stesso ai direttori dei programmi per farti mandare a casa presentatrici e gnoccolone varie? Inutile, ho provato, per scrupolo di cronista, a fare dei tentativi. Ogni volta mi sono sentito sghignazzare in faccia. Insomma senza un invito di Berlusconi non riuscirò mai a partecipare a una vera serata di piacere.
E questo, come ex partigiano e come uomo, mi secca abbastanza. Devo pensare che la colpa vada attribuita al mio maledetto riportino, che certe volte il vento agita fino a mostrare il bianco della pelata?
Riportino sì o no, dispiace che un imprenditore così accorto come Berlusconi sottovaluti gli intellettuali, proprio quando si tratta di spartirsi "la gnocca".
7 notes · View notes
arcobalengo · 2 days
Text
Fassino non ha rubato! È stato un esproprio proletario.
6 notes · View notes
iberiancadre · 11 days
Note
cual es tu opinion sobre la linea de reconstituicion
Asumo que te refieres al análisis político que sigue el Comité por la Reconstitución/Línea Proletaria
Sobre el contenido político, me parece innecesario intentar crear una corriente "nueva" dentro del MCE o MCI a partir del desmantelamiento de la URSS. Por más devastador que fuese para el comunismo en Europa y el mundo, nuestra posición en el segundo escalón de la jerarquía imperialista estadounidense y la manera en la que se manifiesta el capitalismo sigue siendo parecida.
Seguimos en la etapa imperialista del capitalismo según la describió Lenin, sólo que más avanzada, y no me parece que sigue un análisis materialista de la historia decir que porque la clase obrera internacional haya sufrido una derrota haya que cambiar radicalmente el concepto de Partido Comunista (hasta el punto de pretender reconstituir). Dudo que ningún comunista protagonista del principio de lo que los recons* llaman el primer ciclo revolucionario pensase que el MCI sólo iba a conseguir victorias de ahí en adelante.
Además es hasta solipsista tener esta perspectiva tan cerrada de que la URSS = MCI. Sigue habiendo en todo el mundo estados proletarios, cada uno con sus fallos igual que tuvo la URSS durante los tiempos de Lenin y Stalin. Aparte de eso, el MC europeo está poco a poco superando la dominación del eurocomunismo y de la derrota del proyecto de la URSS, y están surgiendo en una buena parte de los países de Europa partidos marxistas-leninistas que tampoco ven necesario rehacer su línea política enteramente alrededor de la reconstitución.
No digo que no haya que reconsiderar el como se plantea el Partido Comunista de los tiempos de la URSS. Pero esto ya fue hace 33 años, y como buenos marxistas, hemos sido capaces de hacer tanto autocrítica como crítica a los errores que llevó al triunfo de la contra-revolución, sin que haga falta crear una nueva teoría para describir la marcha de la historia. No es más complicado que decir que la burguesía internacional le ganó el pulso al proletariado soviético, pero no se ha dado el caso en el resto del mundo.
*Digo recons para abreviar un poco, no como apodo despectivo aunque haya gente que lo use así
Sobre el CxR/Línea Proletaria, te puedo decir poco porque hacen poco. Creo que nunca les he visto en la vida real, y si les he visto se han fundido en mi memoria con el resto de partidos sin praxis que van a las manis a vender periódicos. Esto no es necesariamente una crítica a sus posiciones, pero sí lo sería si en vez de reconsiderar sus posiciones cuando no consiguen ni un ápice de praxis, se empeñan en tener la posición más correcta y avanzada, y esperan a que la clase obrera por si sola se de cuenta espontáneamente.
El rol de un partido de vanguardia no es actuar como si la revolución ya estuviese a la vuelta de la esquina en un ansia casi aceleracionista. Dado que el Partido sólo es capaz de dirigir a las masas una vez se encuentre entremezclado en el seno de la mayoría obrera, hasta que se da ese momento, siempre debe mantenerse un paso por delante de la conciencia de las masas. Ni debe quedarse estancado en la opinión mayoritaria, ni debe avanzar su praxis tan lejos como para, hablando en plata, parecer unos frikis que se creen que van a formar una célula armada en la Sierra de Guadarrama.
Espero haberme expresado bien y no parecer excesivamente hostil a los partidarios de la reconstitución, no es mi intención, pero a veces no me apetece hablar como un artículo académico.
3 notes · View notes