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#trovato il corpo
fabriziosbardella · 1 year
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Hanno trovato il corpo dell’anziano che era scomparso sabato mattina dalla casa di riposo, era nella vasca della stalla sociale. #trovatoilcorpo #antoniosalina #arsie #casadiriposo #vascadellastalla #RSA #vigilidelfuoco #protezionecivile #soccorsoalpino #carabinieri #guardiadifinanza #fabriziosbardella
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lapizzicata · 5 months
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Ieri ho visto il film di Paola Cortellesi. Da poco ho finito di leggere Ragazze elettriche di Naomi Alderman, dopo aver letto un po’ di cose di Margaret Atwood. Sto approfondendo lo studio dei miti greci. Diciamo quindi che sto parecchio carica di fomento rabbioso.
Oggi appare palese che Giulia Cecchettin sia stata ammazzata da quella merda dell’ex fidanzato, definito dai più “tutto sommato un bravo ragazzo. Magari un po’ geloso ma bravo”. Si prosegue a minimizzare, a giustificare, a incolpare le donne che si permettono di andare in giro con le cosce di fuori, addirittura da sole nella notte, e che si lamentano se incontrano i lupi.
Allora, mortaccivostra, io non solo continuo ad andare in giro con le cosce da fuori di notte da sola ma mi porto un taglierino e zaccagno la gente. Perché va bene essere sempre accort*, evitare “situazioni pericolose” (poi di grazia ci fate un elenco di situazioni pericolose e situazioni normali. Magari ce lo fa l’ennesimo uomo che vuole insegnarci a vivere), ma porcodio se al prossimo commento, alla prossima occhiata laida non richiesta, alla prossima mano sulla spalla con fare paternalistico, qualcuna caccia un coltello e inizia a tagliare cazzi come fossero zucchine, voglio leggere che “comunque è una brava donna. S’era solo rotta il cazzo”.
E invece di zaccagnare apparati genitali maschili, andiamo a manifestare contro la violenza sulle donne. Ma vi rendete conto di che cazzo vuol dire questa cosa? Andare a manifestare per sollevare una questione. Una manifestazione. Una cazzo su manifestazione partecipata soltanto da chi a queste cose è già sensibile e sensibilizzato. Sfilare mentre i tassisti avvelenati per le strade bloccate fischiano e urlano che siamo tutte troie. MA IO VE SFONNO LE MACCHINE E LE CAPOCCE.
Vorrei bruciare tutto, fare un casino di dio, e ho una rabbia dentro che mi spaventa e confonde i miei pensieri di donna ultra quarantenne. Questo perché mi riporta a galla tutte le occhiate, i commenti, le mani addosso che mi hanno fatto sbroccare negli ultimi trent’anni.
Sono millenni, MILLENNI, che affossate, incatenate, picchiate, bruciate, uccidete le donne e il perché è palese, ma sto senso di inferiorità che vi scatena la violenza fatevelo curare con terapia e psicofarmaci.
LI MORTACCI VOSTRA E DI CHI VI HA EDUCATO A ESSERE LA MERDA CHE SIETE.
Aggiornamento per me delle 19,26. Non appare più evidente. Giulia Cecchettin è stata ammazzata e il corpo è stato trovato. L’assassino è in fuga e i genitori dicono che è meglio che si costituisca per spiegare. PER SPIEGARE.
Diocane.
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libero-de-mente · 3 months
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Dopo aver postato i miei addii alla chihuahua Minù e al gatto Alvin, scomparsi davvero troppo presto e a distanza di trentasei ore tra di loro, ho potuto constatare quanto la presunzione di superiorità dell'essere umano sia di quanto più lontano dall'essere davvero umani.
Semmai disumani.
Per molti lo strazio che alcuni esseri umani provano per la scomparsa di un animale domestico è una deriva.
Una preoccupante deriva, dove si pongono sullo stesso piano i nostri amici a quattro zampe con la vita di un altro essere umano.
Non credo che una persona psicologicamente equilibrata voglia mai paragonare la perdita di un cane o di un gatto con quella di un genitore, di un amico o un altro parente.
Ma resta sempre un dolore comunque, che può essere molto profondo se per la persona colpita dal lutto, l'animale, era tutta la sua famiglia. Nessun altro.
Un vuoto resta un vuoto.
A prescindere da tutto questo mio preambolo, per esperienza personale, posso dire che il vedere morire un essere umano e vedere morire un animale che ha condiviso la sua vita con te ha dei punti in comune.
Lo sguardo. Ti cercano come per avere la conferma che non saranno soli, in quel momento, che qualcuno a cui hanno voluto bene sia lì con loro.
Ho visto morire mio padre, mi ha guardato e poi con un sorriso ha guardato in alto ed è spirato.
La mattina che Alvin è morto ero uscito per un appuntamento di lavoro, dovevo portarlo al mio rientro dal veterinario eppure prima di uscire, mentre mi ero chinato su di lui per confortarlo, mi ha guardato e con la zampa mi tratteneva il braccio. Usando gli artigli.
Ho interpretato dopo, quando rientrando di corsa l'ho trovato riverso a terra, che probabilmente mi stava chiedendo di non andarmene. Di restare lì con lui.
Ho letto un post recente dove un veterinario affermava che 9 su 10 i proprietari di cani o gatti non vogliono assistere al trapasso dell'animale.
Che questi prima di essere sedati per il trapasso cercano con lo sguardo colui, o colei, per cui è valsa la pena vivere scodinzolando o facendo le fusa.
Molti credono che gli animali non abbiano un'anima, eppure animale è una parola che viene dal latino "animalis" che vuol dire "animato" o qualcosa che crea la vita. Affine al greco "anemos" (vento, soffio) e al sanscrito "atman", di uguale significato.
Anche mio padre cercò qualcuno e c'ero solo io. Altri erano usciti dalla stanza. Qualcuno addirittura se n'era andato, con una scusa.
Eppure l'essenza della riconoscenza verso un'anima sta proprio nello stargli vicino, quando quell'anima lascerà il suo corpo terreno.
Non si dovrebbe privare nessuno di questo riconoscimento, a meno che la morte non giunga inaspettata e all'improvviso sia chiaro.
Nel corso della propria esistenza le persone hanno svariati interessi e priorità. Ma per gli animali, quello che noi definiamo il loro padrone, è la cosa più importante di tutto. Di tutti.
Lo sguardo degli umani, durante l'esistenza, cambia a seconda dei sentimenti. Che sia amore o rabbia, a volte anche odio.
Ma nel momento in cui una persona capisce che è giunta la sua ora cerca il perdono, oppure di perdonare.
Un cane o un gatto non si devono far perdonare nulla da chi li ha amati. Ti guarderanno con lo stesso sguardo del primo giorno che li avrete visti. Con amore incondizionato.
Perché nell'attimo in cui se ne vanno, inizia il ricordo e l'amore si consolida nel cuore. Per alcuni umani invece rimane anche una parte di rabbia e di cose incompiute.
E nell’attimo in cui tutto finisce, niente finisce
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orotrasparente · 5 months
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il fatto che abbiano trovato il corpo di giulia mi ha lasciato una sensazione di angoscia difficilmente descrivibile, raramente non so cosa dire ma in questo momento non ho parole
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diceriadelluntore · 23 days
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"Adesso lui è morto e fa parte di quello stupido club. Gli avevo detto di non entrare in quello stupido club". Seconda una famosa intervista fatta da Charles R. Cross, questo fu il commento della madre alla notizia del suo suicidio. Che avvenne il 5 Aprile 1994, ma il corpo fu trovato dal giardiniere l'8. Sono passati 30 anni.
Il club a cui fa riferimento la madre è quello dei 27, i grandi miti del Rock morti a quell'età, da Morrison a Hendrix, da Brian Jones a Amy Winehouse.
Rispetto a tutti gli altri, di Cobain c'è un mito diverso, contradditorio nella sua ontologia: più di ogni altro, visto il momento e il modo con cui Cobain è diventato tale, c'è la sensazione che fosse un martire di quel sentimento di sentirsi inadatto e fuori dalle cose che aveva caratterizzato tutto il suo percorso artistico; dall'altro, paradossalmente, Cobain ha sempre rifiutato questo aspetto, ma ne è diventato di fatto l'icona, "l'ultima grande icona del rock" come si legge da tre decenni.
Rimangono le sue canzoni, che fanno dei particolari più minuscoli leggenda: il Teen Spirit era un deodorante, Come As You Are era lo slogan che la città di Aberdeen, il posto sperduto dove è cresciuto, aveva nel cartello stradale di benvenuto, Lithium sulla bipolarità e sull'uso della sostanza come equilibratore dell'umore. Ma si potrebbe continuare a lungo. E lo faceva con la rabbia di chi voleva, in accessi fragorosi e distruttivi, far uscire tutto il dolore, sia psicologico (una situazione familiare al limite del tragicomico, l'imbarazzo del successo) che fisico (una vita tormentata dai dolori, tra ulcere e problemi allo stomaco), che covava dentro di sè. Probabilmente è per questo che oltre il mito estetico ha ancora tanto valore la sua storia.
Underneath the bridge, tarp has sprung a leak And the animals I've trapped have all become my pets And I'm living off of grass, and the drippings from my ceiling It's OK to eat fish 'cause they don't have any feelings
Something in the way
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harshugs · 1 year
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ieri sera per caso ho trovato questo paio di jeans; fino a tipo tre mesi fa non mi si chiudevano, a meno che non tirassi indietro la pancia fino a farmi male (in realtà se facevo così non si chiudeva la lampo ma solo il bottone)
presa un po’ dallo sconforto della vita ho pensato “vabbè, stasera sono già triste quindi se devo esserlo, lo faccio bene” e li ho provati
al contrario di come pensassi: sorpresa, mi sono entrati e si sono chiusi senza problemi
la cosa mi ha lasciata un po’ basita, lo sono ancora adesso in realtà, perché per quanto io possa aver perso qualche chilo in realtà non è cambiato di molto il mio corpo, anzi io non vedo alcuna differenza
in ogni caso nonostante mi si chiudano e mi stiano abbastanza bene, non sono ancora pronta a tenerli per uscire, sono ancora leggermente stretti e scomodi, quindi resto nella speranza che per settembre riuscirò a metterli quotidianamente :)
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tiaspettoaltrove · 2 months
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“Sei un pervertito come tutti gli altri”. No.
Bisogna chiarire alcune cose: in questo blog scrivo quello che voglio, quando voglio, come voglio, e per i motivi che voglio. Se voglio parlare del mio pene, lo faccio. Se voglio parlare della psiche femminile, lo faccio. Se voglio parlare della mia vena poetica, lo faccio. E così via. Questa mia libertà è sufficiente per associarmi a un pervertito? Lo trovo un ragionamento immaturo, se non addirittura infantile, puerile, fallace. Sono un pervertito? No, per i canoni odierni e per come viene immaginato e descritto un pervertito oggigiorno. Ho una spiccata fantasia, un erotismo innato che spesso mi accompagna, una passionalità intrinseca e introversa come il mio carattere. Pertanto da qualche parte, e nello specifico prevalentemente qui, in qualche modo viene fuori. L’utilizzo di certi vocaboli, di certe metafore/similitudini/allegorie, m’appassiona. Quindi, quando ne ho voglia, mi abbandono a questa pratica. Tutto ciò per dire che non ho bisogno di sotterfugi e mezzucci vari, per parlare del mio pene. Se la ruota gira, la lascio girare a prescindere. E con “ruota” non mi riferisco al mio pisello che fa l’elicottero. È un modo di dire. La libertà espressiva m’eccita mentalmente perché viviamo in una prigione dorata. Io parlo liberamente di tante cose, mica solo della mia sessualità. Siamo solo all’inizio, è un po’ presto per fare bilanci. Onestamente parlando, trovo molta (ma molta) più perversione in quasi tutti i prodotti di Hollywood (film e serie tv), piuttosto che nei miei testi. Comprendo che ognuno abbia un metro di giudizio diverso, ma stride che mi vengano dirette accuse palesemente prive di fondamento. Vuoi che scenda nei dettagli della mia vita privata? Be’, una cosa che non puoi sapere è che sono sessualmente vergine. Una scelta fatta anni addietro e a cui ho sempre mantenuto fede, per il semplice fatto che non ho trovato la ragazza che mi convincesse che il suo corpo valesse più della mia purezza. O meglio: che il nostro amore valesse più di quello per il mio tempio immacolato. Sarò molto esplicito: non me ne faccio nulla di una ragazza che apre le gambe pronta ad accogliermi, se poi non ci vado d’accordo. Se poi non è la persona che vorrei che fosse. Se poi non corrisponde ai miei desideri e alle mie richieste. Preferisco, piuttosto, eclissarmi. Tutelarmi, preservarmi, proteggermi. La vita non è il sesso, ragazze. E so che molte di voi non lo capiscono, ma il sesso molto spesso altro non è se non il mezzo più veloce per dimenticare. Per arrivare al culmine del piacere fisico senza fatica. Per sbrigarsi a godere. Tumblr è principalmente questo proprio per tali motivi. E io ne approfitto, ne cavalco certamente l’onda. Ma a modo mio, sempre, e mettendo i puntini sulle i. Perché si ritiene necessario. Perché è ovvio che amo le ragazze giovani (che belle), ma se m’imbatto in una quarantenne con un cervello sopraffino, mi dimentico di tutto il resto. Sono umano, ma la perversione in senso stretto la lascio agli altri. Io sogno, fantastico.
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giovaneanziano · 1 month
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Oggi prima tappa di 25 km a piedi. Vedo di ripeterla domani e domenica per vedere cosa fa il mio corpo e poi prenderò delle decisioni. Allego momento MA PERCHÉ È STUPENDO trovato oggi
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unbiviosicuro · 1 month
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se parte Dreams dei Cranberries posso solo ripensare a quei giorni a Torino a settembre e in particolare a quel pomeriggio e quella notte in auto fino al monastero e ritorno. la mettevo sempre perché era la canzone del duemilaventitrè, ti facevo ridere perché avevo trovato mille versioni diverse, persino in giapponese. il mio corpo era in un'oasi di benessere che mi pare ora solo un abbaglio. un bellissimo amore creativo, usavamo le more per colorarci le labbra di rosso intenso, dicevamo passiamo la notte in tenda, ora, subito immediatamente...! fa troppo freddo, lo faremo poi.
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elperegrinodedios · 5 months
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Cada caminante siga su camino el que Dios le ha marcado. Reflexiones de un peregrino. 📷
Ogni cammino, ogni luogo in cui sono passato mi ha arricchito. In ogni piccolo villaggio in cui mi sono fermato, ho trovato persone ospitali e curiose, di sapere la motivazione di tutti questi miei cammini. Da loro, ho trovato tanta forza e ispirazione, lo stimolo, per continuare a portare amore ovunque. Mi hanno dato cibo solido per il corpo ma anche del cibo spirituale per l'anima attraverso gesti di pura e semplice amicizia. Mi hanno dissetato con la bontà e la misericordia e mi hanno ospitato. Già, c'è molta gente buona e di cuore nel mondo. E io ne ho conosciuta tanta. Ma dove non ho incontrato persone, ho trovato luoghi mozzafiato dove ho respirato aria pura ed inalato lo spirito del Signore. Ora mi sento ricco.
lan ✍️
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ross-nekochan · 8 months
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9-10 Settembre 2023
Ho scalato il monte Fuji.
C'era chi ce lo ha raccontato come niente di che e normale e chi con strazio e difficoltà.
Beh, i primi hanno chiaramente mentito.
Non ho mai scalato una montagna, sono solo andata sul Vesuvio e un'altra volta sono stata sul monte Takao qui in Giappone, ma non sapevo chiaramente cosa aspettarmi dallo scalare una montagna. Ero in parte preoccupata e in parte pronta perché mi aspettavo una passeggiata terribile di ben 8 ore, ma comunque una passeggiata. E invece non è stato niente di tutto questo.
Il monte Fuji è alto quasi 3800 metri e le stazioni totali per raggiungere la cima sono 9. Il bus ti lascia alla quinta stazione e da quel momento in poi inizia la vera scalata. La sesta stazione era abbastanza vicina e per raggiungerla si è trattato di una passeggiata in pendenza. Il bello è arrivato dopo.
Infatti dalla sesta in poi le stazioni sono divise da 1h o 1h30min di scalata, non passeggiata. Più si sale e più quello che ti trovi sotto i piedi sono rocce, non terreno. Rocce ovviamente enormi quindi devi capire dove mettere i piedi e le mani per poter andare avanti, essere coordinato e stare attento. Alla settima stazione io e un mio amico italiano abbiamo lasciato la coppia indiana indietro perché oggettivamente molto lenta e affaticata. Il progetto era di arrivare in cima per vedere l'alba che era intorno alle 5:00 del mattino e alle 22:00 eravamo già a metà strada. Così abbiamo deciso di prenderci una pausa di un'oretta.
Peccato che la montagna giapponese non è come quella italiana. Non esistono baite, ma solo luoghi per sostare a dormire (e che noi abbiamo deciso di non fare per risparmiare) e qualche sorta di chiosco con lo sportello per poter mangiare qualcosa. I prezzi al limite della denuncia: un caffè sporco o qualsiasi altra bevanda 4€ e un ramen istantaneo che in un supermercato normale costerebbe tra 1-2€ lì ne costava 8€. Per non parlare dei bagni: in Giappone i bagni non si pagano mai eppure lì 2€. L'ho trovato un comportamento schifoso e approfittatore a livelli estremi.
Quindi io e il mio amico abbiamo aspettato circa 1h al freddo con la sola fortuna di esserci messi in un angolino dell'entrata dei bagni dove il vento arrivava meno forte. A un certo punto, abbiamo cominciato a tremare con foglie e siamo stati costretti a continuare.
L'ottava stazione non era migliore. C'era una sorta di piazzale e i luoghi per ripararsi almeno un pizzico dal vento, che si faceva sempre più forte e freddo, erano quasi nulli. Lì mi sono lasciata tentare da un caffè latte caldo che mi ha aiutata un pochino a scaldarmi.
L'ultimo pezzo è stato quello più duro. Le rocce erano leggermente meno ma il sentiero era più stretto, il vento era fortissimo ma gelato e non smetteva nemmeno un secondo. Sapevo che sarebbe stato molto freddo, ma quando sei a 30°C non riesci a immaginare quanto freddo possa essere stare sotto lo zero. Non sentivo più nessuna parte del mio corpo, avevo addosso 2 maglie, un maglione, 2 felpe pesanti e non erano abbastanza nonostante mi stessi muovendo scalando, anche perché ci si fermava ogni minuto perché le persone continuavano a farsi foto ricordo bloccando la fila. Dato il poco ossigeno si faceva sempre più fatica, la testa faceva male anche perché era esausta e io ogni volta che ci fermavo mi appoggiavo la testa al braccio del mio amico pregando che finisse tutto il prima possibile. Continuavo solo perché non avevo altra scelta, non potevo rimanere lì in mezzo alle rocce quando già morivo di freddo muovendomi.
Quando siamo arrivati in cima non ci potevamo credere. Ci siamo messi un attimo dentro un edificio che vendeva souvenir per riprendere un po' di calore. L'alba stava già iniziando quindi siamo usciti fuori e di nuovo ci siamo messi a tremare perché il vento continuava a soffiare freddo e forte.
Siamo riusciti a vedere il sole che, al contrario di quanto ho visto spesso, invece di scendere, saliva minuto dopo minuto. Di nuovo faceva talmente freddo che cominciare a scendere era impossibile. Ci siamo riuniti con la coppia indiana e ci siamo rintanati prima in un angolo nel negozio di souvenir (che poi ci ha cacciato) e poi siamo stati nel ristorante a porte aperte dove abbiamo preso giusto dei caffè latte per poter restare finché ci sarebbe stato meno freddo.
La discesa non è stata meno complicata. Non era la stessa strada e non c'erano rocce ma era un percorso sdrucciolevole dove era difficile non scivolare e in continua pendenza. Era un percorso che durava la metà del tempo ma sembrava comunque infinito. Il sole ha cominciato a battere forte e mi sono anche bruciata la faccia nonostante il berretto. Le ginocchia mi hanno fatto male tutto il tempo e i piedi non stavano meglio. Quando finalmente siamo arrivati a destinazione io e il mio amico italiano non ci potevamo credere (la coppia indiana era rimasta di nuovo indietro).
Nel complesso è stata un'esperienza tremenda, che non penso rifarò mai più. È stato bellissimo vedere il cielo pulito e pieno di stelle, non l'avevo mai visto così. Come non avevo mai visto un paesaggio notturno da così in alto, ad un'altezza tale che la luna pareva starmi di fronte. Stare sopra le nuvole e poter vedere mezza regione del Kantō è stato bellissimo... ma nonostante tutto questo, la fatica messa non vale tutto quello che ho visto.
Quello che rimane è la soddisfazione di avercela fatta, di aver sfidato te stesso, il tuo corpo e il monte più alto di tutto il Giappone e di aver vinto. Per il resto: mai più.
一昨年と昨日は富士山を登りました。
ほぼ半ばの関東の夜景色も中日景色、そしてご来光を見れるなんてとても嬉しかったんたげど、非常に辛くて、二度としない経験だと思う。
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libero-de-mente · 8 days
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Rivoluzione della Terra – Genetliaco
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Oltre 936 milioni di chilometri percorsi attorno al Sole in 365 giorni, un viaggio chiamato rivoluzione della Terra. Mentre siamo sospesi nello spazio lungo questi chilometri spesso, da un anno all’altro e su questa Terra, si perdono persone e luoghi, sogni ed emozioni, tutte cose che molte volte non si ritrovano più.
In fondo spesso si è sospesi anche in questa vita terrestre.
Un sentiero lunghissimo, il mio, dove anno dopo anno ho perso anche pezzi di me stesso, convinzioni che non ho più o speranze che ho sepolto lungo il percorso.
Ho imparato a osservare lungo tutti questi giri attorno al Sole, in particolare la natura. Da essa ho imparato molte cose, come per esempio un insegnamento dagli alberi. Ogni anno perdono le foglie diventano spogli, eppure i loro rami rimangono protesi verso il cielo fino a quando nuove foglie rispunteranno. Questo perché hanno radici profonde piantate nel terreno.
Così ho imparato che i sogni devono sempre essere protesi verso il cielo, hanno bisogno di spazio, ma i piedi devono necessariamente rimanere piantati a terra.
Lungo la strada si lasciano delle persone, a volte per proteggersi a volte con grande dolore, ma si viene anche lasciati e questo può far male, ci si può sentire abbandonati. Io ho sofferto molto per un abbandono.
Credo che una cosa sia molto importante nonostante questi addii, la capacità di trovare sempre se stessi. Io mi sto ritrovando pezzo dopo pezzo dopo anni d’oblio, di incoscienza dove ho passato più tempo ad accontentare gli altri, perdendo sempre più me stesso. Ma lungo la strada in un anno ho trovato nuove persone, nuove anime e nuove emozioni.
Oggi mi guardo allo specchio, mi vedo invecchiato comprendo che il corpo che mi ospita cede ogni anno. Eppure non riesco a capacitarmi di come spiritualmente io mi senta senza un’età definita. Questo mi spaventa a volte. Temo il giorno in cui mi accorgerò di essere davvero invecchiato, tutto d’un colpo.
La mia mente si sta aprendo sempre di più, incredibile, la mia anima è più permeabile. Scrivo pubblicamente queste mie sensazioni senza vergogna, sapendo che molti sorrideranno sarcasticamente vedendo in me uno che si umilia pubblicamente, uno che si ridicolizza e dovrebbe vergognarsi.
Io dei miei sentimenti non mi vergogno e ne parlo liberamente. Almeno oggi consentitemelo, in questo giorno dove riceverò gli auguri dei miei figli e con molta probabilità, per la prima volta, non quelli di mia madre. Che si sta dimenticando tutto, senza colpe.
Oggi, tanti anni fa, vide la luce un sognatore che voleva fare grandi cose. Di quel sognatore una parte resiste ancora in qualche meandro della mia difficile mente.
Per aspera ad astra, che la buona sorte si decida ad accompagnarmi un po’ più spesso in questo nuova rivoluzione terrestre.
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mynameis-gloria · 1 year
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Durante il periodo del covid (ben due anni fa) causa mascherine e la loro composizione, lavoro, stress e chissà forse proprio per il periodo in sè, la mia pelle del viso aveva subito cambiamenti, negativi. Non avevo mai sofferto di acne, brufoli, cisti e segni, e questo mi ha creato disagi più estetici e mentali che di salute, ricorrendo a visite dermatologiche per comunque capirne la causa (dette sopra) e soprattutto come rimediare. Devo dire che ho trovato subito la pareri competenti e la giusta cura e da qui a due anni, pian piano e con la dovuta pazienza e accuratezza, ho notato grandi miglioramenti. Ho iniziato a prendermi cura in maniera diversa della mia pelle, tra skincare, routine e nuove abitudini. E i risultati li ho visti!
Da qualche mese però ho voluto provare questa linea di integratori alimentari completamente naturali, un pò per curiosità (ed il mio buon lato cinico) ed un pò perché era la prima volta nel magico mondo degli integratori, dato che non ne ho mai assunti!Posso dire che mi ha stupito e sorpreso e che sicuramente questi mesi hanno contributo al miglioramento della mia pelle delicata e sensibileee. Oltre alla cura di per sé, mi piace com'è organizzata e gestita, il loro packaging, il servizio ma soprattutto i principi attivi che usano, e no non mi sta pagando nessuno, sto scrivendo un papiro così perché mi va, che stamattina mi sono svegliata ispirata per condividere questo mio aspetto ed esperienza, e mannaggia a loro che nemmeno vedranno questa mia dote, non sarei male come loro Ambassador eh? Si dice così no? nel mondo social :)
Battute e ironia a parte, in tre mesi ho visto miglioramenti più rapidi ma soprattutto una luminosità che prima non avevo! E ne sono felice. Per tutti questi piccoli traguardi che sto raggiungendo sul mio corpo e sulla mia persona.
Non è facile e ci vuole pazienza, ed è bello perciò ogni tanto soffermarsi, tornare sui passi fatti, guardarsi ed essere orgogliosi.
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Inutile scrivere quale sia il prima :)
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gregor-samsung · 6 months
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" Il mio bisnonno Dorino, classe 1888, diceva di aver combattuto tutte le più grandi battaglie della Prima guerra mondiale. Di certo, era stato protagonista di almeno due conquiste storiche, quella del Carso e quella del Monte San Michele. Militare semplice di fanteria, raccontava incredulo di aver assistito alla morte, al ferimento e alla mutilazione di decine di suoi commilitoni durante i combattimenti, ma di essere rimasto completamente illeso. Neanche un graffio, un proiettile di striscio. Nulla. Tirava fuori questa storia ogni volta, durante le feste di Natale, con la famiglia riunita e qualche bicchiere in corpo. Si commuoveva ricordando gli amici caduti e non si capacitava del proprio destino di miracolato. L’episodio più sbalorditivo però gli era accaduto dopo le battaglie del Carso e del San Michele, quando l’intero battaglione era stato inviato in Albania. In seguito ai successi conquistati anche su questo campo, la truppa aveva ottenuto una licenza premio per tornare a casa qualche giorno. Si era dunque imbarcata al porto di Valona su una nave diretta in Italia, ma pochi attimi prima della partenza è giunto un gruppo di ufficiali e per fare posto ai graduati alcuni militari semplici sono stati fatti scendere. Fra loro c’era anche Dorino. Le sue vibranti proteste per questa ingiusta e improvvisa sostituzione sono rimaste inascoltate. Tuttavia, pochi minuti dopo la partenza la nave è stata silurata e affondata dalle flotte nemiche e l’intero equipaggio è perito nell’attacco. Ancora una volta, la sorte aveva deciso di graziarlo, e nel modo più plateale possibile.
Per quanto fossi molto piccolo, mi ricordo del bisnonno che raccontava queste storie trattenendo a stento l’emozione, anche se solo diversi anni dopo ne avrei compreso il contenuto. Mi sono trovato anche a riflettere sui suoi racconti e sulla sua inspiegabile sorte. Forse è insito nel mio DNA: sono destinato a sopravvivere. È un lascito ereditario che scorre nel sangue della mia famiglia. Proprio come Dorino che ripeteva la sua incredibile storia a chiunque volesse ascoltarla, anche io sono sopravvissuto a una guerra perché il mio ruolo è raccontarla. "
Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori, 2023¹; pp. 57-58.
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scorcidipoesia · 13 days
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La notte mi ha accarezzato con mani di fuoco. Insonne,ho vagato per il tuo corpo facendo di lui la mia vela. Hai trovato le mie direzioni,come un vento caldo del deserto mi hai lasciato la tua polvere sulla pelle. Attendo,ti attendo come ghibli o mistral. Ti attendo come la rosa fatta di spine . Ti desidero come l'aurora che ancora dorme. Tatiana Andena
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