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#vittorioarrigoni
donaruz · 17 days
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„Io che non credo alla guerra, non voglio essere seppellito sotto nessuna bandiera.
Semmai vorrei essere ricordato per i miei sogni.
Dovessi un giorno morire – fra cent'anni – vorrei che sulla mia lapide fosse scritto quello che diceva Nelson Mandela:
"Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare."“
VITTORIO ARRIGONI ucciso a GAZA la notte del 14 APRILE 2011
Io non credo nei confini,
nelle barriere,
nelle bandiere.
Credo che apparteniamo tutti,
indipendentemente
dalle latitudini e dalle longitudini,
a un'unica famiglia che è la
famiglia UMANA.
♡Vik♡
#stayhuman
#FreePalestine
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goodbearblind · 1 year
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"Ho finalmente trovato il coraggio, dopo cinque anni, di aprire il bagaglio di Vittorio, che mani amorevoli avevano preparato perché tornasse con lui, nella sua casa.
E ogni cosa che tocco, mi tocca l'anima.
Indumenti, pennarelli che scrivono ancora, pipe e avanzi di toscano nelle tasche. Il cappellino con il Che.
Agende fitte di appunti, cartelle piene di parole che leggerò con riverenza e tremore.
Ricordi di persone che io non ho mai conosciuto e che lui ha conservato perché gli erano care.
Poi, nello zainotto verde, ancora integro, quello che lo ha accompagnato in tutti i suoi Viaggi, trovo una pettorina bianca e arancione. So cosè. E' quella che indossava nei campi della buffer zone, quando, con i suoi compagni, si faceva scudo umano ai contadini.
E' più che un ricordo, é un pezzo della sua vita.
La guardo e la tocco, la accarezzo. Provo a indossarla. E' lì che un po' sorrido e un po' piango.
So che è come se Vittorio mi chiedesse di non dimenticare quei giorni, di continuare a raccontare, di non lasciare che l'indifferenza abbia la meglio nei nostri cuori, di continuare a indignarci, perché noi, che nel suo nome vogliamo Restare Umani, non abbiamo a dimenticarci della sofferenza di Gaza e di tutta la Palestina.
E della Palestina che è anche "fuori dell'uscio di casa"."
(Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni)
#pernondimenticare #FreePalestine #vittorioarrigoni
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15 aprile 2011 In memoria di #vittorioarrigoni #freepalestine #restiamoumani #stayhuman https://www.instagram.com/p/CcXHo9jNnfD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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paoloxl · 6 years
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"Non era un eroe, né un martire, solo un ragazzo che credeva nei diritti umani". (Egi­dia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni)
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itsnuke86 · 5 years
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25 anni fa Gino Strada ha fondato Emergency per portare l'aiuto medico ovunque nel mondo, i nostri migliori auguri per questo quarto di secolo che ha scritto la storia degli aiuti umanitari. . . #restiamoumani #Migranti #Ong #facciamorete #RestiamoUmani #vittorioarrigoni #vik #15maggio #jerusalem #thenewfrontier #theotherside #ofwar #poterealpopolo #ACCADEOGGI #venezia #ginostrada #marghera #emergency #mirano #chioggia #veneto #accaddeoggi #padova #poterealpopolovenezia #muri #immigrazione #decretosicurezza #norazzismo #ministrodellamalavita #colazione https://www.instagram.com/p/BxeVN8jihSc/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1gzo4reoxuxu2
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roundrobineditrice · 7 years
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#repost @arrigonialessandra ... I #libri sono Eterni ed è una bellissima eredità per le prossime generazioni ☺ #EgidiaBeretta "Il Viaggio di Vittorio" #vittorioarrigoni "Gaza Restiamo Umani" #StefanoPiccoli "Guerrilla Radio" #SabinaAntonelli "Il bambino che non voleva essere un lupo" #libridaleggere #restiamoumani #possibileutopia #nonchiamatelasoloeditrice (presso Round Robin Editrice)
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soldan56 · 6 years
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#VittorioArrigoni #GianniRodari Per @ilmanifesto
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ultimavoce · 6 years
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Vittorio Arrigoni: una vita per i diritti umani
L'attivista per i #DirittiUmani #VittorioArrigoni veniva assassinato a #Gaza sette anni fa. #RestiamoUmani
Nell’infinito universo telematico è possibile trovare ancora on line un blog che sopravvive al suo autore. Guerrillaradio era, è, lo strumento con cui Vittorio Arrigoni diffondeva le sue testimonianze da Gaza. Qui viveva tra i palestinesi come attivista del Movimento Internazionale di Solidarietà (ISM). Oltre a scrivere, infatti, Vittorio metteva in pratica l’interposizione pacifica, ossia…
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donaruz · 3 months
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4 Febbraio 1975
15 Aprile 2011
I bambini di Gaza chiamano Vittorio Arrigoni "Habibi" che in arabo significa Amore ♡
Buon Compleanno Vik ❤
#freepalestina#
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goodbearblind · 2 years
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"Il 29 agosto 1987 moriva a Londra Naji Al-Ali, colpito un mese prima da un colpo di pistola al collo.
"Era nato in Galilea nel 1936, 12 anni prima della Nakba. Fu costretto alla fuga con la famiglia per diventare rifugiato nel campo di Ain el-Helwe in Libano.
Naji Al-Ali è il creatore di Handala, bambino rifugiato palestinese di 10 anni, scalzo e con i vestiti sgualciti. I capelli che ricordano quelli di un fico d’india, simbolo della Palestina e della sua resistenza, con le mani incrociate dietro la schiena.
Ancora oggi, nonostante siano passati tre decenni, le sue opere sono tra le più conosciute in Palestina e in Medio Oriente. I campi profughi dentro e fuori la Palestina storica sono tappezzati da murales che ripropongono le sue graffianti vignette, atto di accusa contro l’occupazione israeliana ma anche contro le complicità politiche dei leader arabi. Oltre 40mila vignette che gli attirarono addosso almeno 100 minacce di morte." (notizie tratte dall' articolo: Riaperte le indagini sull'omicidio- NenaNews).
"Vittorio si portava addosso con Handala, tatuato sul braccio, la sua resistenza silenziosa e la sua speranza di bambino. Handala che non ha mai mostrato il suo volto: Naji Al-Ali promise di mostrarlo solo quando la sua terra fosse stata libera.
Li ricordo entrambi così, con il disegno di Carlos Latuff dedicato a Vittorio e con Handala sul muro di Bil'in."
(Egidia Beretta)
#najialali
#handala
#vittorioarrigoni
#freepalestine
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15 aprile 2011 veniva ammazzato Vittorio Arrigoni Per lui abbiamo scritto questa canzone 👇 #VittorioArrigoni #15aprile https://youtu.be/Sv8iSybrNxs #live #banda #popolare #emilia #rossa #Modena #guitar #chitarra #violin #violino #percussion #percussionista #pianoforte #piano #voice #voce #bass  #drums #keyboard  #rebel #ribelle #Notav #Antifa #Antifascist #Revolution https://www.instagram.com/p/CNrSaJihkgR/?igshid=185fp1kg3yfvi
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paoloxl · 6 years
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Vittorio Arrigoni fu barbaramente assassinato a Gaza governata da Hamas, da un gruppo salafita. Il capo del gruppo, il giordano Adbel Rahman Breizat, e il suo braccio destro Bilal Omari, furono uccisi in uno scontro a fuoco con al polizia, mentre gli altri tre, condannati per il rapimento e l'assassinio di Vik, stanno scontando la pena nel carcere di Gaza city.  Gli arrestati hanno raccontato che volevano solo dargli una "lezione", punirlo per la sua frequentazione con ragazze islamiche, ma che sarebbero stati usati da Breizat il quale, invece, in cambio della liberazione di Vittorio avrebbe preteso la liberazione dello sceicco Maqdisi, teorico di Tawhid wal Jihad, incarcerato a Gaza. Resta il fatto che sul caso, sul perché Vittorio sia stato ucciso, non è mai stata fatta piena luce. Attivista del Movimento di Solidarietà Internazionale (ISM nell'acronimo inglese), a Vittorio non piaceva la parola cooperante, il suo lavoro non era umanitario ma politico. Rifiutava anche parole come equidistanza e neutralità, è stato un combattente per la pace, per una pace con giustizia sociale. Fu assassinato in una casa abbandonata nella Striscia di Gaza, forse una di quelle che lui stesso contribuì ad evacuare durante i bombardamenti dell'esercito israeliano, in quella che fu definita operazione "Piombo fuso", tra il 2008 e il 2009. Durante le tre settimane che durò l'operazione Vik restò sempre in prima linea a soccorrere i feriti, a consolare i familiari dei morti, a scattare foto, a raccontare la tragedia che si stava consumando contro la popolazione di palestinesi gazawi attraverso il suo blog Guerrilla Radio. Vittorio è stato lo straniero che più a lungo ha vissuto nella Striscia di Gaza, cercando di formare un gruppo stabile di attivisti che partecipassero alla resistenza non violenta dei palestinesi contro l'occupazione israeliana. Nel 2003, dopo l'assassinio da parte dell'esercito israeliano di Rachel Corrie e Tom Hurndall, per motivi di sicurezza l'ISM decise di ritirare i suoi attivisti dalla zona. Vittorio all'epoca era impegnato in attività in Cisgiordania, non ha nessuna intenzione di andarsene ed inizia a lavorare alla formazione del nucleo originario del movimento "Free Gaza", con l'obiettivo di rompere il blocco marittimo israeliano attraverso il passaggio di imbarcazioni che, partendo da Cipro cariche di giornalisti e attivisti, avrebbero raggiunto la costa della Striscia assediata. Nell'agosto del 2008 fece parte della traversata inaugurale della prima barca straniera che attraccava al porto di Gaza, era dal 1967, anno dell'inizio dell'occupazione israeliana, che non accadeva. Lì Vittorio e altri attivisti ISM cominciarono a stabilire contatti, a realizzare insieme ai palestinesi azioni di resistenza non violenta. Ogni giorno saliva sulle barche dei pescatori palestinesi per offrire loro la sua presenza e il suo passaporto come scudo umano, per evitare che le pattuglie israeliane sparassero, e quando ciò comunque avveniva Vittorio registrava tutto e lo raccontava al mondo. Arrestato e torturato dall'esercito israeliano, Vik fu espulso e rimpatriato in Italia ma due settimane dopo riesce a tornare, via mare, a Gaza, dove ha continuato fino al suo ultimo giorno, attraverso il blog, pubblicazioni e videoregistrazioni, a denunciare la ferocia dell'occupazione israeliana e i diritti violati del popolo palestinese, con l'onestà di chi è disposto a perseguire fino in fondo i propri principi e le proprie convinzioni "restando umano". Vogliamo ricordare Vittorio Arrigoni attraverso la trascrizione di un suo videomessaggio (datato 10 ottobre 2010, sei mesi prima di essere ucciso) in risposta ad alcune affermazioni fatte dallo scrittore Roberto Saviano nel corso di una manifestazione pro-Israele. In quell'occasione l'autore di "Gomorra" definì Israele "terra di grande accoglienza e tolleranza".   «Caro Roberto Saviano, ti do del tu perché siamo più o meno coetanei. Mi sento il dovere di inviarti questo videomessaggio per compensare il dolore che ho subito nell'aver saputo del tuo appoggio, della tua partecipazione a questo scempio, a questa manifestazione organizzata dai coloni israeliani l'altra sera a Roma, come per festeggiare l'impunità di Israele dinnanzi a più di 60 anni di occupazione di colonizzazione e di pulizia etnica della Palestina. (.) L'accoglienza di Tel Aviv per me è un ricordo indelebile, caro Saviano, perché ne porto le cicatrici sulla carne, perché per il mio impegno per i diritti umani per due volte sono stato imprigionato nelle galere di Tel Aviv e per due volte mi hanno torturato, e i segni che ho sulla pelle sono i segni delle catene quando mi trascinava, in corridoi di dolore. Esattamente quello che è successo settimana scorsa al premio Nobel per la pace Mairead Maguire che ha assaggiato qual è l'accoglienza di Israele. L'hanno fermata a Tel Aviv, l'hanno arresta, l'hanno rinchiusa sei giorni in carcere e poi l'hanno deportata in Irlanda... l'accoglienza di Tel Aviv. (.) Se sei arabo, caro Roberto - e voglio ricordarti che le popolazioni arabe di Israele sono circa il 20%, oltre che è interessante sempre ricordare che in Israele verte questa strana situazione in cui gli extracomunitari legiferano e fanno leggi razziali contro la popolazione autoctona che, appunto, è rappresentata dal 20% di arabi -, ebbene se sei arabo a Tel Aviv non ci sono luci e non c'è assolutamente nessuna accoglienza, così come in tutto Israele che è uno stato di apartheid. Caro Saviano, se avessi preso un po' di tempo per te, in disparte dalle cerimonie di gala in tuo onore messe in piedi dai tuoi amici sionisti, fra i quali il criminale di guerra Simon Perez, e avessi camminato con le tue gambe per Tel Aviv, ti saresti probabilmente reso conto delle vere luci della città, che sono le sue ombre; ti saresti reso conto dei ghetti dove vivono segregati gli arabi israeliani, che sono gli stessi ghetti dove venivano segregati i neri durante il regime razzista dell'apartheid in Sud Africa; ti saresti accorto della differenza fra le scuole a cui hanno diritto di accesso gli ebrei e le scuole frequentate dagli arabi; ti saresti accorto degli ospedali che frequentano gli arabi, che danno assistenza sanitaria agli arabi, ti saresti accordo dei diritti quotidianamente calpestati dei cittadini arabi israeliani, non hanno diritto alla proprietà, e anche a Tel Aviv non possono decidere con chi sposarsi liberamente. Nelson Mandela dopotutto ripeteva che l'oppressione ai danni dei palestinesi da parte degli israeliani è molto peggio di quella che subivano loro, neri, da parte di una cerchia di bianchi razzisti. Caro Saviano sto parlando di Nelson Mandela non di Fabio Fazio. Nelson Mandela sono anni che denuncia il razzismo di Israele contro gli arabi israeliani e contro le minoranze etniche. E se non avessi avuto il tempo di girare per le strade ti sarebbe bastato ascoltare un minuto di un cd di questo gruppo che si chiama Dam che racconta, appunto, la vita di segregazione e di apartheid nella tua amata Tel Aviv (..) Tu parli di accoglienza di Israele e proprio settimana scorsa il ministro degli esteri israeliano, Lieberman, in un discorso alle Nazioni Unite era tornato a parlare di transfer, del trasferimento forzato di un milione e mezzo di arabi israeliani fuori dai confini israeliani, esattamente quello che è successo del 1948. Quindi da una parte tu parli di accoglienza e dell'altra parte il ministro degli esteri parla di un'altra Nakba, di un'altra tragedia, di un altro olocausto palestinese. Ricordo che fra l'altro Lieberman, ministro degli esteri israeliano, è quello che ogni tanto viene fuori con delle uscite come quando ha dichiarato di voler lanciare una bomba atomica qui a Gaza per ripetere quello che gli Stati uniti hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki... un bel biglietto da visita. (.) Un'altra parte del tuo discorso che ha veramente gettato nello sdegno molte persone, è questo cercare di portare la questione mediorientale, l'occupazione, la pulizia etnica della Palestina a una questione meramente di omofobia. Certamente una piaga concreta e esecrabile di queste parti, ma io vorrei ricordarti, caro Saviano, che nel 1948 non é stato un attacco di omofobia che ha pulito etnicamente la Palestina: più di 800 mila persone sono state cacciate dalle loro terre, decine di migliaia sono state uccise. Vorrei ricordarti che qui a Gaza, l'anno scorso, 1500 vittime non sono state uccise da pazzi omofobi ma sono state massacrate dall'esercito israeliano, più di 350 erano bambini. Secondo il rapporto Goldston delle Nazioni Unite l'85% di queste vittime erano civili... il massacro della Freedom Flotilla... Queste parole non ti portano nulla alla mente? Potrei continuare all'infinito... 73 risoluzioni ONU trasgredite da Israele, queste cose non ti richiamano nulla alla mente, caro Saviano? Tu parli di omofobia come fosse veramente la piaga di questa regione, non parli di un popolo che è stato cacciato dalla loro terra. Ci sono milioni di profughi a tutt'oggi in giro per il mondo, una risoluzione Onu, la 194, dovrebbe permettere loro di tornare laddove in questo momento c'è Israele, dovrebbero tornare nelle loro case, questa è la legalità, è quello che dicono le leggi internazionali, caro Saviano. Oltre a questo vorrei ricordati le decine di migliaia di prigionieri politici, non prigionieri, prigionieri politici rinchiusi e torturati ogni giorno all'interno delle carceri israeliane, almeno secondo quanto denunciano Amnesty International, Human Rights Watch... fra questi prigionieri ci sono tantissimi bambini, centinaia di bambini che subiscono abusi di ogni tipo. Eppure per te queste cose non contano assolutamente nulla, Israele è uno stato democratico, luminoso ed accogliente. Caro Saviano dovresti spiegarmi che differenza passa fra Busca che brucia un bambino nell'acido e il tuo amico Perez che i bambini nell'acido, per meglio dire nel fosforo bianco, ne ha bruciati più di 350 l'anno scorso. E no, la giustizia, i diritti umani non possono essere selettivi, caro Saviano, non puoi porti come baluardo della giustizia e della legalità a Scampia e nei d'intorni più degradati di Napoli e poi fottertene altamente dei crimini, dell'illegalità, dell'ingiustizia promossi da Israele o, molto peggio, fare come stai facendo adesso, vale a dire farti elemento di propaganda di questi crimini, di questa ingiustizia e di questa illegalità promossa dal tuo caro stato di Israele. (.) Tu citi la biografia di Perez come fosse la Bibbia, un uomo che ti assicuro, i posteri, indicheranno come criminale di guerra e responsabile di innumerevoli stragi. Io mi permetto di consigliarti il libro di un altro ebreo israeliano, Ilan Pappe "La pulizia etnica della Palestina", un libro che racchiude in sé tutta la storia di Israele fino ai giorni d'oggi. Ilan Pappe non può più vivere in Israele perché Israele è veramente uno stato così accogliente che l'ha costretto a fuggire in esilio in Inghilterra. Caro Saviano tu che hai la fortuna di incontrare le personalità più influenti e gli intellettuali più apprezzati del mondo, come io incontro i contadini e i pescatori gazawi, alla fine di questo mio videomessaggio voglio invitarti a re-incontrare le pagine di un premio Nobel per la letteratura che ci ha appena lasciato, José Saramago, e per l'occasione voglio leggerti un paio di passi dei suoi libri. "Vivere nell'ombra dell'olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni." "Quello che sta accadendo in Palestina è un crimine che possiamo paragonare agli orrori di Auschwitz". Caro Saviano, lascia la parte dei carnefici, scendi dal carro armato e viene ad abbracciare le vittime. Ti aspettiamo a braccia aperte. Restiamo umani».
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roundrobineditrice · 7 years
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#StefanoPiccoli @s3keno con #GuerrillaRadio #VittorioArrigoni al @napolicomicon e in arrivo con una #novità #roundrobineditrice in #anteprima ad @arfestival #nonchiamatelasoloeditrice #napolicomicon #comicon2017 (presso Mostra d'Oltremare Official)
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big-lio · 8 years
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(via Vittorio Arrigoni – Io non credo)
Mi guardo intorno e vedo solo chiusura. Le nazioni vogliono costruire muri, le persone vogliono isolarsi e creare soluzioni solo per se stesse, il senso del condividere e del comunicare scompare. Ma non deve essere così e non lo è stato per tutti. RESTIAMO UMANI! ♥‿♥
"Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana." Vittorio Arrigoni - Gaza. Restiamo umani
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goodbearblind · 3 years
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PER NON DIMENTICARE MAI. 10 anni senza ma con VITTORIO ARRIGONI ucciso a GAZA la notte tra il 14 - 15 APRILE 2011. "Ho scoperto di essere un pessimo cameraman, non riesco a riprendere i corpi maciullati e i volti in lacrime. Non riesco, perché piango anche io" . . [da un post fb di Daniela Carella] . . #vittorioarrigoni https://www.instagram.com/p/CNpBFKeFpLW/?igshid=1wvy160927ktt
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paoloxl · 6 years
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