Tumgik
#assolutismo
gregor-samsung · 3 months
Text
“ L'eliminazione fisica dei migliori è l'inevitabile contrappasso della «perfezione» del Lager, la conseguenza necessaria di un potere veramente assoluto, ab-solutus, sciolto da ogni limite. Ma uccidere i migliori, i più coraggiosi non significa soltanto ferire a morte anche la dignità dei sopravvissuti, ogni impulso a ribellarsi, bruciare ogni residuo di resistenza al sistema del Lager. Essa produce un altro effetto perverso: la resistenza non verrà più esercitata contro il sistema, ma la sua spinta viene canalizzata in una direzione diversa, assumerà soprattutto la forma della lotta tra i prigionieri. La rottura, sistematica e preventiva, della fraternità tra i deportati fa sì che la difesa della propria dignità si rovesci nel suo contrario, nel tradimento degli altri. I rituali d'ingresso hanno anche questa funzione, quella di distruggere gli schemi della vita quotidiana e del senso comune: il mondo che il nuovo arrivato trovava era indecifrabile, completamente diverso da quello che si era atteso, ancora incentrato intorno ad una nitida linea di demarcazione e contrapposizione tra «noi» e «loro», tra i perseguitati e i persecutori. Invece ci si accorgeva subito che: «il nemico era intorno ma anche dentro, il 'noi' perdeva i suoi confini, i contendenti non erano due, non si distingueva una frontiera ma molte e confuse» [Nota: P. Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986, p. 25]. E dopo poco diventava evidente che nel campo ognuno è «il Caino di suo fratello».“
Franco Cassano, L'umiltà del male, Laterza, Roma-Bari, 2011. [Libro elettronico]
18 notes · View notes
antonelladallomo · 7 months
Text
Ripartiamo da Luigi XIV
luigi-xiv-ioDownload
View On WordPress
0 notes
ninfettin · 8 months
Text
alla fine sono troppo legata ai miei pensieri, ai miei assolutismo. non so dove finisco io e iniziano loro. ma di certo non mi potrei pensare senza di loro. mi hanno tolto tutto, ma in qualche modo mi hanno protetto dal mondo
perché c'è una cosa che mi dicono da sempre e che ho sempre odiato sentirmi dire, ma è vero. sono ipersensibile, basta pochissimo per distruggermi. allora negli anni ho imparato a creare barriere tra me e gli altri
13 notes · View notes
vincentp17 · 9 months
Text
RELIGIONE BUDDISTA (parte III°)
In conclusione : 
Religione o no, alla lettura del libro una cosa è certa, il buddismo viene insegnato, non che praticato, non meno diversamente come verità assoluta al pari di qualunque altra religione monoteista o no. Nelle religioni, quanto espresso dal capo spirituale non è assolutamente discutibile, quanto egli dice è inoppugnabile dato che la sua parola e quanto esprime il dio che egli rappresenta sulla terra. La sua parola è legge, infatti, poiché viene dall'alto, espressa da colui che sta al di sopra degli esseri umani che li ha creati, quindi è più saggio di loro. Il buddismo, per quanto non esprima regole da seguire, comportamenti e rigide leggi sociali e morali da rispettare, anche se divenuto uno stile di vita, non che vera e propria religione di stato, in riferimento al Tibet e al Dalai Lama che ne è capo spirituale e materiale in quanto reggente statale. Il buddista non salva la propria anima pregando, elogiando, non che sacrificando a un essere supremo ma mettendo in pratica tutta una serie di esercizi fisici e spirituali atti a permettere al soggetto di espandere la propria mente, a distaccare la propria anima da quello stato di miseria che è l’ignoranza, ovvero acquisire quella conoscenza tale da essere cosciente del proprio essere, della realtà in cui vive, distaccandosi così da quel mondo materiale che lo opprime e lo limita a essere semplice ed eternamente soggetto a un dolore senza fine, proprio per quello stato di nascita e morte cui è sottoposto l’individuo a causa della suo stato di incoscienza cui versa costantemente. In definitiva un buddista non è salvato da alcuno se non che da sé stesso, dal suo sforzo di divenire cosciente, di essere illuminato, dall'uscire dal suo stato di torpore che portava a essere incosciente del suo stesso stato di vivere una costante illusione che la vita gli metteva davanti indifferentemente dal suo stato sociale.
Nel buddismo, non che gli dei non siano menzionati ma non sono compresi nella salvezza dell’anima, da quallo che ho letto, per quella gente, altro non sono che essere superiori, questo si ma nulla di più o di meno di esseri viventi che patiscono allo stesso modo di un comune essere umano. Creature che a quanto pare non sono esenti degli stessi cicli di vita, ovvero non sono immuni a nascita e morte. 
Ciò che accomuna il buddismo alle altre religioni, ovvero quella espressività totalitaria di verità assolutistica cui si chiude ogni culto e permea ogni fedele nel suo modo di vivere la propria esistenza,  non che di esprimere il proprio pensiero. Alla fin fine è sempre la stessa ragione, ovvero non tanto l’insegnare, nel condividere ciò che si ha appreso, nel trasmettere tutta quella conoscenza acquisita nel corso delle proprio vita da esperienze vissute ma del definire tale sapere come unico modo per raggiungere quello stato di beatitudine, ovvero il NIRVANA. Come se oltre quell'orizzonte che quel limite di quel pensiero filosofico e non, non esistesse altro che il nulla, come se il vuoto assoluto permea tutta quella conoscenza di cui loro sono divenuti consapevoli.
Da un passo del libro del BUDDHA che ho letto: <<se venisse da me un uomo intelligente, non malizioso, non finto, un uomo dritto, e io lo istruissi e gli esponessi l’insegnamento… egli stesso vedrà che così davvero ci si libera interamente dai vincoli, dai vincoli dell’ignoranza>>.
La frase sopra evidenziata, mi suggerisce che questa linea di pensiero è molto comune nelle religioni, mi rammentano un passo del vangelo in cui il cristo si esprime all’incirca con queste approssimative parole -il concetto, comunque, è esatto- : <<io sono la via, chi mi seguirà vivrà in eterno>>; ed anche:<< voi siete come le tralci della vite, se vi staccate da essa non dare frutto>>. 
In poche parole, loro e soltanto loro sono verità, ed è proprio in questo che si esprime quella impronta di assolutismo che tutte le religioni sono, quel dispotismo che non concede ad altre idee di emergere, di essere espresse soprattutto, per tale motivo io le definisco ideologie malate, filosofie senza senso ma soprattutto corrotte, dato che non permette a nessun altra di confrontarsi con essa e quindi di evolvere con qualunque idea, pensiero che sia. 
D'altronde tutte le religioni hanno sempre una risposta a tutto, ed è proprio questo che le rende tali, ovvero verità assolute e non più filosofie cui discutere, il buddismo al pari di qualunque altra religione, come ho già detto e ripetuto nello scritto, non è da meno di una qualunque altra religione praticata al mondo da altri esseri umani. 
0 notes
Text
A una psicologa e mia cognata
"Non mi lascio impressionare da nessuna verità; credo a ciò che ritengo coerente con il resto delle mie acquisizioni e che mi fa stare intellettualmente bene. C'è una bellezza nel vero, una semplicità, una mancanza di malvagità gratuita come negli animali che non uccidono se non per cibarsi; una linearità che fa da guida. Non c'è ammaestramento che io non veda come rappresentazione, scelta di dare scena ad una voce; senza assolutismo, con distaccato relativismo che permetta il divertirsi allo spettacolo." Questo vorrei rispondere a chi mi sconsiglia letture troppo impegnate e autori pessimisti che farebbero peggiorare la mia depressione.
1 note · View note
gaiaitaliacom · 1 year
Text
Meloni è stanca delle "critiche alla manovra", insomma con le critiche non ce la fanno
Ma se la politica rifiuta le critiche che politica diventa, assolutismo?
di Giovanna Di Rosa La presidente del Consiglio è “stanca delle critiche” alla manovra e trascina Palazzo Chigi sulla pericolosa soglia del come si permettono che è sempre un pessimo segno. Se ci sono critiche ci sono criticità evidentemente, dunque piuttosto che insofferenza sarebbe bene manifestare umiltà, perché chi la bicicletta se l’è cercata poi la bicicletta je tocca pedalarsela. Con tutto…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Photo
Tumblr media
GIOVEDÌ 25 AGOSTO 2022 - ♦️ SAN LUDOVICO (LUIGI IX) ♦️ Luigi IX di Francia, conosciuto semplicemente come San Luigi, Luigi il Santo o San Luigi dei Francesi (Poissy, 25 aprile 1214 – Tunisi, 25 agosto 1270), è stato il quarantaquattresimo re di Francia, nono della dinastia capetingia, dal 1226 fino alla sua morte. Figlio del re Luigi VIII di Francia e della principessa Bianca di Castiglia, ricevette durante l'infanzia un'educazione molto severa e religiosa. Ereditò il regno all'età di dodici anni, quando il padre morì; l'incoronazione avvenne il 29 novembre 1226 nella cattedrale di Reims ma fino alla maggiore età fu la regina madre, secondo la volontà del defunto re, a esercitare la reggenza. Una volta adulto, Luigi IX mise fine al conflitto tra Capetingi e Plantageneti, estese il dominio reale annettendo il siniscalcato di Beaucaire e Carcassonne, consolidò la sua sovranità su altri territori e conseguì la vittoria definitiva nella crociata contro gli albigesi, iniziata vent'anni prima. Condusse un regno ispirato ai valori del cristianesimo, fondato sull'idea che i poteri spirituali e politici potessero essere incarnati da un solo uomo. Mitigò gli eccessi del feudalesimo a favore del concetto di bene comune e sviluppò la giustizia in modo che il sovrano potesse essere "il supremo vigilante" di essa. Pertanto, proseguendo sulla scia dell'attività del nonno Filippo Augusto, portò gradualmente la Francia da una monarchia feudale a un moderno assolutismo ispirato al diritto imperiale romano, non più basato esclusivamente sui rapporti personali del re con i suoi vassalli. Luigi IX fu un re riformatore che volle lasciare un regno in cui i sudditi fossero soggetti a un potere giusto: introdusse la presunzione d'innocenza, ridusse il ricorso alla tortura, proibì l'ordalia e la vendetta privata. La sua reputazione, che lo fece un Re beneamato da tutti gli strati della società della popolazione della Francia, andò oltre i confini del regno, il suo arbitrato venne infatti richiesto da diverse monarchie d'Europa. Stabilì, inoltre, una moneta unica per tutto il regno e fondò alcune delle istituzioni destinate a diventare il Parlamento e la Corte dei conti. (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/ChrxdmFsNxt/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
patriziacavalleri · 2 years
Photo
Tumblr media
Possiamo salvarci. È l’ascesi la chiave per uscire da questa logica post-moderna che condanna l’uomo a essere un patetico mulo attaccato alla soma del bisogno. Il desiderio di mondo e di terra ci inchioda a razzolare nel fango, dimenticando che il cielo è sopra di noi. Così ci accontentiamo di avere certezze che diventano presto domande inespresse. Siamo privi di una visione che potrebbe portarci a desiderare l’impossibile. L’edonismo assoluto chiama alla negazione dell’altro nel nome esclusivo del sé, abituandoci all’esercizio del cinismo e del dubbio, non come portatore di ricerca, ma come immobile frontiera invalicabile che ci priva della possibilità di trovare una risposta dentro di noi, dentro noi stessi. Il limite ci pone davanti al Mistero. Fra le innumerevoli smanie di assolutismo, abbiamo smesso di cercare l’Assoluto.
0 notes
il-gufetto · 3 years
Text
Tumblr media
Il contrattualismo è quella concezione studiata in filosofia che fonda la nascita dello Stato a partire da un "patto" tra gli individui (noto come patto sociale). I maggiori rappresentanti sono Thomas Hobbes (fautore dell'assolutismo), Jhon Locke (padre del liberalismo classico e anticipatore degli ideali dell'Illuminismo di libertà e uguaglianza) e Jean-Jacques Rousseau (il quale riprende la vecchia diatriba, già trattata dai sofisti e da autori antichi, tra natura e cultura).
9 notes · View notes
annalisalanci · 2 years
Text
0 notes
gregor-samsung · 1 year
Text
“ Mi ricordo la notte del venerdì 28 marzo 2003, quando un diluvio di fuoco si è abbattuto su Bagdad. Ero nella mia residenza di Bab el-Aziziya, inchiodato alla poltrona, di fronte a uno schermo al plasma, letteralmente risucchiato dalle glauche tenebre che promanavano dalla città di Harun al-Rashid. I razzi illuminanti si sgranavano in mezzo al balletto dei missili Tomahawk, i mitragliatori della difesa aerea disegnavano nel cielo impressionanti tratteggi fosforescenti, gli edifici crollavano in un florilegio di cemento e acciaio, i depositi di munizioni si scomponevano in una moltitudine di comete filamentose. Era stato uno spettacolo magico, una spaventosa fantasmagoria. All'arsenale apocalittico delle forze coalizzate si contrapponeva la temerarietà degli iracheni. Davide e Golia ingaggiavano una lotta titanica coordinata da un geniale coreografo. Le sirene d'allarme si mescolavano a quelle delle ambulanze orchestrando una sinfonia della disgrazia di insostenibile intensità e bellezza. Mi sarebbe piaciuto morire quella notte, tra le braccia straziate di Bagdad, in una nazione orgogliosa e mirabilmente combattiva; mi sarebbe piaciuto far scudo con il mio corpo a una stele destinata a esplodere in mille pezzi, o essere dilaniato da un obice gridando: «Morte all'invasore!». Per un martire non c'è gratificazione maggiore che rendere l'anima senza rendere le armi, identificandosi con ogni palla di fuoco, ogni schiocco di culatta, ogni brandello di carne ghermito dalla spirale del sacrificio supremo. “
Yasmina Khadra, L' ultima notte del Rais, traduzione di Marina Di Leo, Sellerio Editore (collana Il contesto n° 62), 2015¹; pp. 104-105.
[1ª Edizione originale: La Dernière Nuit du Raïs, Éditions Julliard, 2015]
9 notes · View notes
antonelladallomo · 6 months
Text
L'ASSOLUTISMO ILLUMINATO
assolutismo-illuminatoDownload
View On WordPress
0 notes
bergoglionate · 2 years
Text
W il Papa-Re. Pio IX? No, Francesco!
W il Papa-Re. Pio IX? No, Francesco!
Sopponiamo ai nostri lettori quest’articolo del vaticanista Sandro Magister, in cui si evidenzia «l’assolutismo monocratico con cui Francesco governa l’orbe cattolico», riducendo «in macerie l’architettura giuridica della Chiesa». (more…)
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Text
La profetica bolla "Una Sanctam" di Bonifacio VIII
La profetica bolla “Una Sanctam” di Bonifacio VIII
18 novembre: Anniversario della “Unam Sanctam”. Un documento profetico. (more…)
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
SENSI DELL'ARCHITETTURA - di Gianpiero Menniti
"IL RE DI PIETRA"
Il “Liber Augustalis”, meglio conosciuto come le “Costituzioni di Melfi”, volute da Federico II, re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero nei primi anni del XIII secolo e fino alla morte avvenuta nel 1250, contemplano l’istituto giuridico della “defensa”.  L’introduzione di questo elemento normativo aveva uno scopo molto originale ed innovativo: coloro che avessero invocato il nome del re mentre stavano subendo un’aggressione, avrebbero ottenuto per i violenti una giustizia molto più severa e cruenta poiché il reato sarebbe stato compiuto, simbolicamente e per effetto dell’invocazione, contro la figura sacra del re difensore del popolo.  L’atto giuridico è sempre il riflesso del sorgere di un esigenza culturalmente sentita o imposta per imperio politico.  Così, negli anni di regno di Federico II, in continuità con la tradizione amministrativa normanna che egli aveva ereditato (esiste una querelle sull’effettivo spirito innovativo di Federico, ritenuto da alcuni storici il continuatore di un’intuizione dovuta ai sovrani normanni ed in particolare a Ruggero II), l’affermazione del potere regio transita anche da certa architettura: il castello è “il Re di pietra”, si potrebbe dire, l’immagine di valenza retorica imponente del ruolo immanente del sovrano in grado di estendere la propria presenza sul territorio del regno con quelle che variamente assumono la controversa funzione di residenze di caccia, osservatorio astronomico o altro ancora ma che sono, sostanzialmente, costruzioni militari difensive e di controllo.  Per Castel del Monte la questione rimane aperta, non esiste una precisa caratterizzazione della struttura e non c’è una datazione certa: intorno al 1240 circa potrebbe essere stato avviato il cantiere ovvero realizzata parte dell’edificio.  Ma il senso del suo apparire come un’astronave antica sulla sommità di una collina dalla quale domina l’alta Murgia, in Puglia, in quella che era ed è una frazione del Comune di Andria, è legato al concetto di potestà reale.  Siamo in un’epoca nella quale le monarchie europee da tempo hanno avviato ed in parte realizzato un recupero di sovranità rispetto ai poteri localistici signorili la cui rilevanza e diffusività, tuttavia, permane quale tratto culturale afferente la difesa, l’esercizio delle armi, antico retaggio delle scorrerie dei secoli IX e X. Questa rappresentazione del potere attraverso la forza militare e la protezione dei re legislatori, offre contenuti di certezza nuovi, in linea con lo sviluppo di ceti proto-borghesi che si affermano dovunque nell’Europa cristiana ed in coincidenza con la fase matura delle autonomie comunali italiane.  L’esigenza di garantire alla monarchia la prevalenza degli istituti giuridici e politici è quindi molto sentita da un sovrano come Federico II che non a caso impone ai comuni del regno meridionale la soggezione al potere reale impedendo (sempre nella tradizione normanna) forme di autonomia locale e comunale attraverso una gerarchica ed efficiente struttura burocratica: in essa si può riconoscere una personalità statale ante-litteram, con un rilievo etico della funzione che pone la monarchia in un contesto di assolutismo illuminato.  Il castello reale è, dunque, il segno tangibile, evidente, imponente di un dominio inoppugnabile.  La pianta ottagonale di Castel del Monte riflette in particolare quest’imponenza: di 56 metri è il diametro complessivo; oltre 10 metri la lunghezza di ognuno degli otto lati intervallati dalle otto torri anch’esse ottagonali del diametro di quasi otto metri ciascuna; di quasi 18 metri il diametro dell’ottagono interno che costituisce il cortile del castello.  Il tutto proiettato in elevazione fino ai quasi 25 metri delle torri ed agli oltre 20 metri delle pareti perimetrali.  Un po’ troppo per una residenza di caccia o qualunque altra cosa che non sia essenzialmente una fortificazione militare connotata politicamente. Un’architettura che possiede una forte impronta geometrica, una severità del tratto stilistico che la rende originale ma che, secondo diverse interpretazioni, non sfugge ad influenze classiche romane, ai contenuti concettuali asciutti e funzionali dell’architettura cistercense, a suggestioni mediorientali assorbite durante la VI crociata tra il 1227 ed il 1229.  Certamente il complesso e funzionale sistema idraulico interno è di concezione araba.  Qualche cenno tra il romanico ed il gotico s’insinua nel disegno del portale principale d’ingresso e delle finestre sulle facciate, oltre che nelle coperture con archi costolonati delle volte a crociera.  Simbolismi di carattere astronomico?  Forse evidenti, forse solo possibili per la vasta eco connessa al ruolo ed alle attività di Federico II e della sua corte, nell’alveo ampio ed affascinante di contenuti leggendari sorti in un’età prestata a riflessi simbolici metafisici, effetto di una miope ricerca di significati ben lontana dalla consapevolezza nichilista moderna che ripiana le pur robuste escrescenze medievali. 
12 notes · View notes
ballata · 2 years
Text
Le democrazie, accomodanti e attuali come la nostra, pervase da finta etica e studiato moralismo, ammantate di falso candore per la vicinanza del Vaticano, ma comunque composte da una lordura di politici sempre in mezzo a scandali e ruberie hanno trovato oggi la loro nemesi in Putin. Con i modi falsamente cortesi, con i salamelecchi diplomatici ai tiranni, i baciamano ai dittatori; le nostre democrazie hanno circuito la politica mondiale, falsandone l'etica con un orrida real politik che poco si discosta dall' assolutismo dispotico dello zar che tutti ora odiano. Nessuna differenza contraddistingue gli uni dagli altri, se non il fatto di rubare e intimorire direttamente e alla luce del giorno per il dittatore e quello di mimetizzarle le stesse ruberie dandoti del populista se ti ribelli alle democrazie composte di politici inciucioni nell' anno 2022. L'unico solo vero dramma sono i morti nelle guerre dei dittatorii e i morti di fame con i suicidi nelle nostre città cosiddette democratiche. Chissà che una guerra non sia la sola soluzione per un ripulisti mondiale ed una rinascita spirituale.
#gliaudaci #robertonicolettiballatibonaffini #war2022 #europa #realpolitik #geopolitics #media #putin#politicaeuropea #worldwarz #mementomori #rinascimento #rinascita #guerrilla #manifesto #pazzia #veritas #freedom #liberopensiero #democracy
instagram
7 notes · View notes