Tumgik
#credersi superiori
libro-dimenticato · 2 years
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Quando hai a che fare con una persona che si crede superiore agli altri e ne è fermamente convinta, ridici sopra e assecondala, perché non è bello rovinare i sogni di un idiota...
Totò
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monologhidiunamarea · 3 months
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Continuo a sostenere che i social ,ma la tecnologia in generale, ha reso più facile emettere giudizi e credersi superiori ad altri così gratuitamente. Ha aiutato ad aumentare la disumanitá .
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sognosacro · 27 days
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Lei era una donna che non amava farsi scrupoli nel dire qualcosa, ma molto spesso era indirizzata a credersi al di sopra delle cose. Il suo miglior modo per relazionarsi al mondo esterno era quello di isolarsi e non far entrare nessuno.
Tante volte aveva provato ad aprirsi al mondo, ma la sua volontà e la sua creatività non venivano rispettate, allora decise di ricreare la sua personalità da 0.
Nessuno aveva mai fatto il suo stesso percorso e la sua unica guida era il suo stesso istinto. Le sue parole erano molto spesso indirizzate a continuare il suo percorso, ma avrebbe mollato subito se non fosse stato per il suo carattere determinato, forte e deciso. Era capace di superare prove ardue e affrontare scelte difficoltose velocemente, qualità nota nella monarchia.Per quanto questa sua qualità fosse lodevole, era solita a destreggiarsi in situazioni estremamente rischiose per la sua vita, ma questo non l'aveva mai fermata.
Un giorno era fuori da casa sua, nel bosco fatato. Era un luogo magico e solo i prescelti potevano entrare. Era intenta ad allenare i suoi poteri spirituali con le tecniche di Tai Chi e stava procedendo nella sua completa armonia. Tutto filava liscio come a l solito, fin quando venne interrotta da un falco messaggero. Il falco aveva tra le zampe una lettera importante per lei, proveniente dal villaggio dei Ninfei.
"Althea, lei è richiesta urgentemente nel nostro villaggio, estremo pericolo."
Nessuna spiegazione, nessun dettaglio. Althea si preparò velocemente e iniziò il suo viaggio verso il villaggio dei Ninfei. Arrivata a destinazione trovò il villaggio deserto. Nessuno degli abitanti era visibile. Le case erano intatte, ma né animali né abitanti erano presenti. Althea camminò lungo le strade cercando di capire e da un vicolo, una mano la tirò bruscamente. "Attenta, potrebbero trovarti!" Le disse una voce misteriosa. Althea guardò l'autore di tale voce e riconobbe il volto. Era Zio Palento, lo Zio di Althea. "Che sta succedendo?!" "Andiamo via di qui, è troppo pericoloso"
Entrarono in una cantina poco più avanti e lì trovò l'intero villaggio. "Althea grazie al cielo!" "Sei qui!" "Salvaci ti prego" Althea era sconcertata dalla situazione e provava un misto di gioia e incertezza. Lo zio Palento iniziò a spiegarle la faccenda, mentre il resto del popolo ascoltava attentamente. "Da qualche giorno ormai siamo sotto attacco dagli Iolesi, un gruppo di briganti capaci di stravolgere il mondo con un solo sguardo. "Iolesi?!" Non ne ho mai sentito parlare, disse Althea incredula. "Sono pochi, ma tanto acciecanti da rendere il mondo invisibile." "E come posso aiutarvi?" Lo zio Palento prese una mappa del villaggio segreta, dove indicava tutti i passaggi segreti. "Gli Iolesi non conosco il mondo sotterraneo, si limitano a rendere invisibile le dimensioni superiori. Ci stanno cercando per renderci invisibili al resto del mondo." Nessuno dei Ninfei voleva questo, ognuno di loro era in armonia con il resto dell'universo e una tale catastrofe avrebbe reso impossibile comunicare con ogni specie in maniera diretta. Gli Iolesi erano soliti a fare questo per mantenere la pace fra i popoli, ma questo avveniva quando una specie diversa dichiarava guerra all'altra. In questo caso gli Iolesi non erano in guerra, ma erano indifesi contro l'invisibilità degli Iolesi. L'ingiustizia era a capo della missione.
Althea era una delle poche in grado di vedere il mondo invisibile e si era allenata molto in questo negli ultimi tempi, ma la sua solitudine non le aveva permesso di mettere in pratica le sue abilità di fronte alla minaccia. "Io non sono invisibile, ma nemmeno loro ai miei occhi. Non essendo del vostro villaggio, magari con me parleranno." Alcuni membri del villaggio acconsentirono, altri invece erano contrari ad esporla a tale rischio. Lo Zio Palento dopo varie insistenze acconsentì, a patto che qualcuno di loro la avrebbe seguita per le vie segrete.
Il giorno seguente partirono in missione lei e Aldor un giovane Ninfeo del villaggio, il più sveglio tra tutti, ma il più agile fra tanti. Era un ragazzo di singolare bellezza e tale opportunità aveva messo in imbarazzo Althea. Il ragazzo si avvicinò a lei, pronto per la missione e la guardò da molto vicino, "comunque vada, i tuoi occhi continueranno a vedermi e questo mi basta." Althea arrossì. Era molto bella e popolare, abituata a tali provocazioni, ma dette d'un ragazzo di tale bellezza la fecero sentire calda. Insieme partirono per la missione e trovarono un nuovo vicolo, non marcato nella mappa. Aldor ne approfittò per sbattere Althea contro la parete rocciosa e giocare un po' con lei. Le annusò una ciocca di capelli spingendole contro il suo pacco, fra le gambe. Althea si innervosì e arrabbiata spinse via il suo compagno che non fece resistenza. Lei si sentì calda, ma tale attenzione da parte di Aldor, era inaccettabile.
I due si conoscevano da tempo ormai e Aldor si era innamorato di lei sin dal primo sguardo. Lei, però non lo aveva mai considerato o forse era talmente incentrata nel suo sviluppo spirituale, che non si sarebbe mai accorta di una tale provocazione puramente sessuale. Cosa che per lei era di basso conto. Aldor non aveva mai dichiarato apertamente i suoi sentimenti e questo spingeva Althea a vederlo solo come un pervertito, cosa che feriva entrambi. Nulla di lei avrebbe varcato il confine del pudore senza un briciolo di emozione.
Per quanto Althea fosse dura all'apparenza era una ragazza, donna ormai, molto dolce e sensibile e questo Ador lo sapeva bene. Lui era provato dalle sue stesse emozioni e non riusciva a governare nemmeno un pensiero di fronte a lei, la sua amata. Aldor si scusò subito e Althea gli rispose dicendo: "Sei il solito pervertito..." avviandosi in questa misteriosa via sotterranea.
Lui non seppe contraddirla e mugugnò dentro se stesso qualche pensiero auto conflittuale. Arrivarono all'uscio con estrema rapidità, ma lui dovette rimanere nascosto nel corridoio. Althea uscì e trovò delle tracce degli Iolesi lasciate al loro passaggio. Raggiunse una zona elevata del villaggio, in cui gli Iolesi erano accampati. La videro subito arrivare e pensando di essere invisibili rimasero esposti. "Mi rivolgo al leader del vostro clan. Vengo dal Nord e non ho nessuna intenzione di essere nemica. Parlo a nome dei Ninfei. Chiediamo pace e armonia. Chiediamo fine alla lotta. Chiediamo a voi di lasciare il villaggio visibile." Gli Iolesi rimasero increduli e uno di loro si avvicinò a lei. Erano esseri celesti, emettevano luci dell'aura molto sgargianti, ma emettevano una gran quantità di energia agguerrita. "io sono il capo di questo gruppo e mi rivolgo a te, persona misteriosa. Ti parlo a nome dell'ingiustizia e non posso corrispondere alla tua richiesta." "Quale ingiustizia domina il tuo cammino?" Chiese lei tentando di risolvere la questione. "Il popolo dei Ninfei ha privato al popolo degli Iolesi, una gran quantità di doni spirituali. I doni in loro possesso sono di nostro diritto e vogliamo riaverli." Althea rimase confusa dalla risposta e assentandosi garbatamente tornò al nascondiglio e riferì la questione ad Aldor. "Di quali doni spirituali stanno parlando?" Chiese lei al suo compagno. Aldor ci pensò un momento e si ricordò di una consegna senza indirizzo ricevuta pochi anni prima. Tornarono alla cantina per riferire il messaggio e subito si recarono al luogo in cui questi doni erano custoditi. Aldor si offrì di portare i doni di persona agli Iolesi, sempre accompagnato da Althea. Si precipitarono velocemente al luogo in cui erano accampati e riferirono le ragioni di tale ingiustizia agli Iolesi. "Ci scusiamo per tale accaduto, come vedete si tratta di una consegna senza indirizzo e per anni abbiamo custodito questi doni senza recapito in un luogo sicuro." Gli Iolesi si stupirono di tale cordialità da parte dei Ninfei e si avvicinarono al carro pieno di doni rendendosi visibili anche ad Aldor. "Ci scusiamo per aver minacciato il vostro paese all'invisibilità, le nostre emozioni hanno preso il possesso della ragione, non abbiamo avuto modo di chiedere altre possibilità di soluzione al problema. Per il disturbo arrecato e per la vostra gentilezza nel custodire questi doni, vorremmo realizzare per voi, una grande festa."
Aldor acconsentì e insieme tornarono tutti alla cantina, liberando il villaggio dalla segretezza. Uscirono tutti allo scoperto e festeggiarono lunghe notti tra i Ninfei. È lì che Aldor si fece coraggio ad avvicinarsi ad Althea. "Althea, so che mi vedi come uno squallido, ma ci sono delle ragioni precise al mio comportamento..." Althea lo guardò con senno di ascolto mentre preparava i suoi bagagli. "Io sono innamorato di te e non posso controllare i miei sentimenti, è da anni che provo questo amore nei tuoi confronti, anzi dalla prima volta che ti ho vista, ma speravo di imparare a gestirmi, prima di dirtelo... Solo che tu mi mandi fuori di testa." Althea sorrise dolcemente e posando i suoi abiti si avvicinò a lui. "Passa a trovarmi ogni tanto." Gli disse con voce sottile. Prese i suoi bagagli e fece per uscire. Aldor la fermò, "Solo i prescelti possono raggiungerti." Lei sorrise e andò.
Qualche mese più tardi Aldor partì coraggiosamente verso la casa di Althea, che nessuno sapeva dove fosse, nemmeno lei stessa. Aldor però era finalmente pronto e allenato a superare qualsiasi prova e ogni ostacolo. Tra di loro c'era sempre stata una connessione particolare, nonostante negli ultimi tempi Althea era rimasta fra i suoi boschi ad allenarsi. Aldor la trovò, dopo giorni spesi a camminare senza mai perdere la rotta. "Allora ci sei riuscito"Disse lei sorridendo. "Ho capito che dovevo soltanto affidarmi all'amore che provo per te e nulla mi avrebbe disturbato nel trovarti." Rispose lui con fare solenne. Questo cammino lo aveva reso maturo e il cambiamento nel suo carattere portava Althea a compiacersi maggiormente alla vista di tale bellezza. Lui si avvicinò a lei con tenerezza e la baciò. "Nonostante questo sei il solito pervertito" Disse lei ridendo. "Ma sta volta ti dirò un segreto." Lo baciò a sua volta e continuò la frase "lo sono anche io."
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Per la prima volta provavo il piacere perverso di essere differente dagli altri; è difficile non credersi superiori, quando si soffre di più, e la visione della gente felice ci dà la nausea della felicità.
Marguerite Yourcenar, Alexis o il trattato della lotta vana, trad. it. di Maria Luisa Spaziani, Feltrinelli, 1982
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persephoneflouwers · 10 months
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Mi intrufolo nella conversazione, io non ci crederò ho visto cose che non possono far parte di una gravidanza senza mettere larry in mezzo. Però Louis si è chiaramente arreso, non lo combatte più penso abbia fatto pace con il fatto che ha un figlio per il pubblico for life. La cosa del fare il padre...uhm no il bambino un padre già ce l'ha, perché dovrebbe fare il padre? Sta facendo il finto padre e funziona alla grande, così dovrebbe essere
Mi rattrista sapere che c’è gente che si accontenta del minimo indispensabile 🤷‍♀️ non smetterò mai di ripetere che la loro morale è molto diversa dalla mia, quindi ci sono cose che per quanto possano essere insignificanti nel grande schema delle cose, sono per me inaccettabili.
Penso anche che Louis sia sempre stato molto convinto e testardo di fare le cose a modo suo. I greci chiamavano questa “hybris”, la tracotanza di credersi superiori o più forti di chi sta sopra di te. E come ogni tragedia greca che si rispetti, questo lo ha un po’ condannato a dover fare i conti con questa storia come forse non avrebbe voluto fare.
Se devo proprio dirla tutta, penso che la storia della lotta e bla bla sia per lo più costrutto del fandom, perché louis ha smesso di fare le pagliacciate per un po’ proprio in corrispondenza di alcuni momenti della sua vita dove poteva permettersi di evitare di interagire con il bambino aka nel momento in cui non aveva niente da promuovere (è stato comunque un periodo difficile con la sua famiglia, ma ciò non ha mai fermato il bg).
E questo ha rimesso un po’ in riga l’idea che avevo su di lui.
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enyora · 2 years
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Gliaca di piraino, il primo cantiere in partenza. Andiamo a fare il sopralluogo, parliamo con l'impresa; nel giardino si palesa un gattino molto malato, abbandonato a se stesso, nessuno lo porterà da un medico; Non ce ne sono veterinari qui. E quindi basta, crepa gattino che tanto della tua vita non importa niente a nessuno.
Eravamo in sei. Caccia quel coso, mandalo via, che schifo. Ho il voltastomaco.
Vedo la gamba di uno di loro partire per dargli un calcio, con quei suoi mocassini di merda, per cacciarlo; l'ho rimproverato, non ho potuto farne a meno. Gli ho urlato contro, non sono stata professionale e non me né fregato nulla.
Non capirò mai come certe persone abbiano l'arroganza di credersi esseri superiori rispetto ad altri.
Non arriverò mai a comprende la pochezza d'animo di chi non ama e rispetta la natura in tutte le sue forme.
Siete sterili, siete inutili.
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"Anche il credersi superiore è una grande bugia estremamente pericolosa. Quante volte, ammettilo, ti sei sentito "più grande" degli altri? O hai pensato che gli altri non fossero alla tua altezza? Riconoscilo: ti senti migliore perché la tua profonda interiorità o magari la tua illimitata cultura ti rende straordinariamente speciale e più importante degli altri poveri plebei, ignoranti e volgari. Oppure la tua macchina di lusso, la tua casa così bella, i tuoi abiti firmati e i tuoi modi così chic sono (nella tua testa!) simbolo di una superiorità acquisita, ereditata o meritata. Tesoro mio, perdonami, ma lascia che ti dica una cosa: siamo tutti nati uscendo dallo stesso buco e finiremo tutti a marcire nello stesso posto, sottoterra, divorati dai vermi. Quindi, abbassa i gomiti e torna coi piedi per terra."
Per essere felici ci vogliono le palle!
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crazy-so-na-sega · 2 years
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Credersi superiori agli altri è il peggior difetto che si possa avere. Ma voi mezzeseghe che cazzo ne capite...
(cit)
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pedrop61 · 2 years
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Pillole di psicologia del potere
Premessa: la dinamica descritta qui sotto è una dinamica “intelligente”, ma questo non significa che sia anche una dinamica “pianificata”. Come la biologia, la sociologia e l’economia in varie forme ci insegnano, esistono dinamiche di comportamento individuale e collettivo che presentano una logica interna ferrea, senza che questa logica sia stata meditata o pianificata da alcuna mente particolare. Questa premessa serve a chiarire in anticipo che non bisogna pensare a strateghi sottilissimi (per quanto non possano essere esclusi) di fronte a dinamiche di potere intelligenti ed efficaci: le circostanze e l’istinto possono generare questi effetti anche senza un piano a monte.
Ora, l’esercizio del potere consente sempre di creare forme di dipendenza psicologica nei sottoposti, dipendenza tanto più forte quanto più il potere è esercitato in forme arbitrarie. Questo processo è visibile sul piano psicologico nella cosiddetta “sindrome di Stoccolma” e nelle tecniche del cosiddetto “lavaggio del cervello”, tutte radicate in una dinamica iniziale di assoggettamento. La persona che viene assoggettata e che si ritrova alla mercé di qualcun altro, spesso (non sempre grazie al cielo), subisce un’involuzione psicologica, una sorta di infantilizzazione in cui la stessa sorgente della propria costrizione inizia ad essere rispettata ed apprezzata: il carceriere è infatti anche la sorgente possibile della propria liberazione. 
Questa natura autoalimentantesi del potere è spesso percepita in modo istintivo da chi lo gestisce, ed una volta che si prende questa strada essa tende ad approfondirsi: quanto più “paternalisticamente duro” sarà l’esercizio del potere, tanto più ad esso si rivolgeranno con occhio speranzoso gli assoggettati, e tanto più intensa sarà la loro gratitudine per ogni concessione, per quanto modesta e provvisoria.
Se si legge alla luce di questa dinamica l’autoritarismo crescente degli ultimi due anni si possono capire meglio alcune dinamiche, e soprattutto si può capire meglio quale grave pericolo si profila all’orizzonte.
Possiamo concedere che all’inizio la dinamica di paura di fronte all’ignoto (virus) abbia spinto in buona fede molti governi, incluso quello italiano, ad interventi coercitivi che sembravano l’unica soluzione possibile. (Alla luce della degenerazione successiva non è facile concedere quella buona fede, ma non possiamo escluderla). Ma col passare del tempo questo esercizio si è autonomizzato sempre di più dalle sue origini sanitarie. Chi ha esercitato ed esercita il potere scopre che quanto più assurdi, ingiustificati e mutevoli sono gli obblighi e i divieti che impone, tanto più i sottoposti sono posti in una condizione di dipendenza e di inferiorità percepita, e tanto più questo pone specularmente i detentori del potere come superiori, fino a credersi amati e benvoluti.
<segue>
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jamajia · 3 years
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🖤Psychy Analyses by Doctor S.M.JM.@🖤
Alcuni sanno per certo che mi occupo di stati mentali. Di persone con ogni forma di patologie, oltre ad uno studio teologico della perfezione dell'anima.
Detto questo, vi parlo di un tema alquanto ricorrente ai giorni nostri e passati, che attanaglia molte persone che non hanno il coraggio di gridare i propri diritti!
Dunque...
Mi occupo di psicoterapia cognitivo-comportamentale nella vita, e mi è stato chiesto spesse volte, di discutere questo "famigerato" tema riguardante il BULLISMO, purtroppo presente, sotto multiforme, nella vita di ogni essere umano.
Ma non è così semplice come sembra... ne ho intenzione di snocciolare delle statistiche, ma piuttosto voglio parlarvi delle cause, dov'è radicato realmente questo sentimento... ovvero NELLE PERSONE, in coloro che non hanno avuto basi molto solide e stabili nella loro vita.
E così, presumibilmente, le persone vittime di bullismo, sono propense a diventare loro stesse dei bulli! Confondendo chi ha centrato in quel momento. Non so se mi spiego.
Vogliono infliggere dolore agli altri per far provare il loro stesso dolore. Magari cercano di distogliere da loro l'attenzione, minacciando o mentendo per non far trasparire "la vera verità", il rimorso, e la loro vergogna. Tutto ciò è profondamente legato alla propria storia, al buio personale della propria anima, alle esperienze, perfino all'educazione... E infine ci sono persone che vogliono il potere, consapevoli di non volersi sentire più inermi in vita loro.
A questi soggetti serve una valvola di sfogo, per avere davvero il potere bisogna esercitarlo... su qualcosa, talvolta su qualcuno.
Chi desidera esercitare questo tipo di potere sugli altri, in realtà non desidera altro che esercitarlo su se stesso.
Si fissano su una determinata persona, come serpenti verso la preda.
Riversano la loro frustrazione sulle vittime, frustrazioni magari subite in primis in ambito familiare, come figli con genitori squilibrati, oppure in ambito amoroso, come mogli o mariti che vogliono la predominanza sul compagno/a di vita. Questa situazione la chiamerei "annegamento del tuo io".
Insomma ce ne sarebbe da dire..
Ma quello che voglio consigliare io adesso, a coloro consapevoli che mi stanno leggendo, di SCAPPARE ED ANCHE SUBITO.
Non è mai troppo tardi per salvarsi...
Facile individuare l'elemento X da risolvere! Basta osservare il copione che ripetutamente usa, direi anche spudoratamente,  e la loro particolarità è di credersi superiori e che le persone che stanno intorno siano stupide, si credono inossidabili, ma è proprio la convinzione ad ucciderli, con la loro stessa arma.
Questo è quanto, alla prossima.
"Trovato il soggetto, finii il mio libro. Il cemento era molle, ed io non volevo sporcarmi le mie Louboutin!"
Non permetterò a questi soggetti di fare altro male. Mai.
Il mio lavoro è questo, aiutare più che posso.
Sia nella vita reale, che virtuale.
Questa io sono.
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frickingemptysoul · 3 years
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Possiamo litigare per giorni interi parlando sempre di una cosa ma Il problema bello mio è che a te non te ne frega niente. Convinto di essere “il ragazzo stronzo” della situazione, quando invece non fai altro che risultare un bambino agli occhi miei. Credi di essere figo solo perché assumi un comportamento da duro o da senza cuore con le ragazze, ma in realtà non sai che tutto questo non serve a niente. Sai cosa colpisce? Una persona gentile, che ti presta attenzioni, che fa di tutto per starti vicino, i piccoli gesti, l’attenzione nel sceglie le parole da dire, la complicità, il prendersi cura della persona accanto e tante altre cose. Sai invece cosa non è giusto fare? Prendere per il culo la gente, oggi esserci e domani no senza motivo, la testardaggine, la presunzione, il vantarsi di qualcosa, credersi superiori a tutti, i comportamenti sbagliati e insensati, la sfacciataggine di dire le cose ed in fine la convinzione che tutti ti debbano capire quando il primo a non capire sei tu. Ma se non sei d’accordo con questo mio pensiero, vai. Vai via, te ne se già andato diverse volte, pensi che mi cambia qualcosa a me? Anzi resto più convinta della mia decisione. Vai via, smetti di seguirmi, di parlarmi, di dedicarmi frasi o canzoni, non avermi tra i tuoi pensieri perché non ha senso, e la stessa cosa farò io, ma devo ammetterlo mi capitava e a volte mi capita di immaginare scene con te, ma sai cosa? Poi mi rendo conto che ormai è un po’ troppo tardi per sognare come una bambina, perché più cresci e più resti convinta che: chi vuole rimanere, rimane; chi vuole andarse, se ne va; mi ami?, dimmelo; non provi più quello che provavi prima?, dimmelo. Quindi che sia per bene tuo o mio, diamoci un taglio a tutto questo, starò male? Probabilmente..mi mancherai? Sicuramente. Ma non continuiamo a prenderci in giro, perché fino ad ora, nulla è andato nel verso in cui volevamo.
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animainquieta · 7 years
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A quegli uomini e a quelle donne che si credono così potenti e superiori da ritenersi degli Dei:
Reggetevi. Reggetevi forte. Perché quando vi renderete conto che non siete nessuno, vi farete molto, molto, moltissimo, male non appena toccherete il fondo per la vostra caduta rovinosa. Marcirete all’inferno. Quello stesso inferno che vi sarete creati da soli, senza nemmeno rendervene conto, giocando con la vita degli altri.
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min-jinah · 4 years
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No cara, io non me la tiro, io non sono ne troia, ne associale, e benché meno me la tiro
Io ho solo autostima, all contrario tuo.
E avere autostima non significa credersi superiori, ma significa credersi migliori, migliori di quanto dicono che sei. Perché cara mia, al mondo d'oggi non puoi vivere senza autostima, al giorno d'oggi le gente con educazione e carattere gentile é poca, ti diranno quello che pensano, senza un minimo di riguardo ai tuoi sentimenti, e tu? Tu che farai? Bhe te lo dico io che farai, ti deprimerai per ogni, commento, negativo indovina?... Ce ne saranno tanti di commenti negativi, cadrai in uno stato di depressione tale...tale da farti odiare te stessa,forse non lo darai a vedere, o forse saranno gli altri a non accorgersi di ciò, ma dovrai cavartela in qualche modo,no? Cosa farai? Ti tagli? Non mangi più? ... Morirai dentro, appassirai come un fiore, si un fiore... Pensi che a quel punto, in quel momento, potrai avere mente lucida o sangue freddo? Tsh illusa. Sarai ormai portata via dalla tua depressione, dalla tua anoressia, dal tuo autolesionismo, dalla tua bulimia , o droga che sia, sarai persa. Ti chiederai "che ne faccio io ora di questa vita",te li chiederai con aria distrutta, dispersa e disprezzante verso te stessa, e... Ah non credere che la vita te la mando buona solo con ciò, ci saranno persone che ti tradiranno, che ti mentiranno,che ti feriranno, o che arriveranno pure a picchiarti e tu?... Tu crederai a quelle persone, perché pensi di poter essere felice, ma non dimenticarti che a più persone tieni, e più saranno i tuoi punti deboli. Puoi dirmi che esagero, puoi darmi della pessimista, puoi giudicarmi e ferirmi,ma io la penso cosi.
Quindi no, non me la tiro, mi preparo al peggio, perché tanto quando sono felice non me ne accorgerò, ma quando sarò triste invece si.
I'm sorry, it's just someone...
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Credersi superiori agli altri è il peggior difetto che si possa avere,ma voi mezzeseghe che cazzo ne capite
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colorsarewonderful · 4 years
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Le persone condannano il razzismo quando si arriva alla violenza, ma non vedono come le loro parole, i loro pregiudizi e le loro azioni agiscano comunque in questi ideali. È stupido credersi superiori a qualcuno solo perché non si mostra violentemente il proprio razzismo, ma questo c'è e non è neanche così tanto velato
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l'essere inferiori sta già nel credersi superiori
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