Tumgik
#e pur si muove!
luigidelia · 2 months
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Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
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denimini · 7 months
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Hi, i just came accross your blog and was going through some of your asks and post. I saw some of the things you and your anons have been discussing and i just wanted to chime in a little bit and give my 2 cents.
I am someone who has believed that Jimin and Jungkook could possibly be in a relationship with each other but i have never been at 100% level certainy just cuz it healthy to be a little skeptical when u don’t know the whole story and i can usually understand people choosing to be skeptics but seeing some of your anons claimin Jikook broke because of this is or that is honestly funny to me. I mean i don’t know for sure where those two are in their relationship these days but the reasons some if your anons presented make no sense imo.
Why would you think that Jimin speaking about Jungkook less than he did before means they broke up? How exactly do Jimin and Jungkook in any way behave like exes? Honestly i think it’s better to think they were never together in the first place than thinking they broke up because Jk never posted for Jimin on Jimin’s birthday or because Jimin always tells us what he does with the members but doesn’t say anything about Jk cuz he doesn’t do anything with Jk. Not only is this funny but it also kind of isn’t true. We all know that Jimin was with Jk in New York and if we didn’t all see those leaked videos and photos, and some fans sightings, we will never have known they were together cuz neither of them mentioned Newyork ever. Also, we have that whole whale pic that Jk drew, and it shows that pic was taken in CT but somewhere in Korea and Jikook were clearly together when that happened but Jimin has never spoken about it. We only even know they were together cuz Jk mentioned that Jimin drew too else we might have all just thought Jk probably sent the pic to the pc! Also, we know for a fact that vminkook were in Jeju together something in August or so based on their haircuts but Jimin has never mentioned it has he? Jimin told Jk he was going to see him after Jk’s promos were done, do u honestly think they didn’t see each other then? Jimin keeps his promises, that we all know, yet Jimin said nothing about it. Jk mentioned that Jimin keeps saying peuriri around him so much that it is stuck in his head and he is worried he might say it on stage, which means he sees Jimin alot, yet Jimin didn’t mention anything about seeing or meeting with Jk. These are a few instances that we know that Jikook were together for sure yet not once has Jimin mentioned being with Jk any of these times. What does that tell you? They only tell us what they want us to know. It is kinda clear to me that Jimin is intentionally not wanting to let us in on his interactions with Jk. He has no problems telling us when he meets the other members but remains tight lipped about his interactions with Jk even though we know for a fact that they have met each other. There is alot of things we just wouldn’t know if they don’t tell us so the best we can do is to stop with the assumptions and expectations.
Jimin and Jungkook definitely donot act like exes. They are clearly still smitten with each other and u can tell from the way the talk about each other, especially Jungkook. Yes Jimin mentioned something about all the other members doing something for his birthday except Jungkook bit why do u think it is cuz Jk didn’t do anything? What if Jk did something for Jimin after the Live? We know Jk had a schedule after the music bank and was probably busy for the rest of the day, but u don’t know that he didn’t do anything lol. Also did u expect that Jimin would tell us if Jk called him and sang happy birthday to him, or if Jk sent him a long beautiful text or if Jk kissed him happy birthday that morning? He wouldn’t. Did he mention any of the other members calling or texting? They probably all called or texted to with Jimin happy bday in private but Jimin didn’t mention that part either. Some of you have very little faith in Jimin and Jungkook’s friendship and it’s kinda sad. Seems like you are only fuelled to believe that they care about each other when they broadcast their interactions but when you don’t see them interact, suddenly theu broke up. Tomorrow they’ll do something “loud” again and y’all will be back on the jikook train lol.
Sometimes some of you need to learn to look at the bigger picture. Trace from the beginning and stop judging before knowing the full story. Tomorrow you might get some information that will change ur entire perspective then what? Someone remember everything that Jimin and jungkook have said and done for each other in the past 10 years. Bonds like that don’t break that easily you know. It is possible for people to break up and relationships to end but if they do, you won’t be confused if they broke up or not. Jk wouldn’t sit his ass down watching hours worth of Jimin footage with the most nostalgic look on his face if they broke up. Jimin would’nt speak so fondly of Jk if that was his ex. Jimin wouldn’t be posted half naked photos of their NY trip on Jk’s birthday if that was his ex. Imagine the audacity Jimin would have to ask his ex to sing background vocals on a song like letter, with those lyrics lol. Isn’t that straight up disrespectful and crazy? Imagine Jimin’s ex boyfriend boldly asking to come and do and Live and shower at Jimin’s place lol, honestly do some of you even know how exes work? I’m not saying all exes need to be toxic with each other bit trust me, you don’t love someone as much as Jikook love each other, break up and continue to act with each other like that. It just not possible. The lack of jikookery or us not knowing certain pieces of information about Jikook is not enough imo to say they broke up.
The truth is, we really don’t know for sure what went down on their birthdays. We don’t know if they saw each other and spent time with each other or not. It’s not like we know for a fact that they did or didn’t. We just don’t know cuz they didn’t tell us so please stop with the baseless assumptions. If you know Jimin, you know that he values his relationship with the people he loves and he makes time for everyone he cares about. Another thing we know about Jimin is that he also doesn’t let anyone walk over him. He knows when to cut people off and keep a distance if he needs to. If Jimin is still just as fond of Jungkook, worrying about Jungkook even after Jk didn’t post for him, speaking about him on his birthday Live with a big smile on his face, then what on earth makes u think he has any issues with Jungkook or doesn’t love him anymore lol? That alone should tell you that, he aint worried about the things you are worried about or your opinions of his and Jungkook’s relationship cuz he knows what you don’t know lol. Imagine him waking up to Jk’s kisses and hugs and love and coming online to see people like some of your anons swearing Jikook broke up abd are barely friends lmaooo. Laughable.
I respect everyone’s opinions cuz at the end of the day we feel how we feel but some of these claims are honestly baseless considering all the facts we do have that support the idea that Jimin and Jungkook are in a very good place in each other’s lives. There is literally no sign of them being exes except for less jikook content. And it u think about it, it kinda makes sense that they keep their interactions private. Jimin can say that he had drinka with yoongi, or worked out with RM or did thia and that with Jin or Tae, but imagine him coming to say Jk made him breakfast in bed or he and Jk went on a private trip or Jk kissed him goodmorning lol. If most of the things he does with Jk are private, then ofcourse he wouldn’t talk about those things would he? Instead of looking at the glass as half empty, look at it as half full.
I don't particularly have anything to answer to this post. This is clearly your opinion, and you took the time to write it down and send it, so I still wanted to post it. I won't go into much detail, as I think it wouldn't make much difference to you either way, but I want to briefly touch down on some points. Since I get readers and Anons with various opinions, I can't answer for all of them. My words here on now will only reflect my personal views.
In general, when it comes to speaking about undefined, non-conclusive situations and topics, such as real-life people shipping, there are two major groups of people. The first one comes from a place of faith and conviction that something is, and they ask themselves the question, "What evidence do I have not to believe it?." These people look for something to dissuade them from their beliefs. The other group of people start from a place of doubt. They ask themselves, "What evidence do I have to believe this?". They want to be convinced in order to believe.
It is rather much easier to find evidence that something can be true than to prove with certainty that it can't be true. For example, you can always find at least one reason to believe God can be real , but you will never find concrete evidence that he can't be real.
In that order of thoughts, you can always find something to convince you that Jikook, the romantic ship, can be true, unless you are confronted with undeniable proof otherwise, such as one of them confirming a relationship with a third party. That goes for every Bangtan ship, actually, because they all genuinely love and respect each other, but all the ships can't all be true simultaneously, can they?
Undeniably, Jimin and Jungkook have had amazing moments throughout they years. They do have an amazing bond, but I ask myself this: if we put aside things that happened 2-3 years ago, what actual evidence do we have that they are romantically involved nowadays?
You, on the other hand, and other more "hardcore" shippers/supporters, it seems, ask yourself, "What proof do we have that they are not together right now?".
Important note: I am only talking about the possibility of JM and JK being "romantically involved right now," as in being a couple or engaging in actions beyond platonic friendship, in the year 2023.
Nowhere in this blog have I ever invalidated their close bond and friendship. I have never said they don't love and respect each other, as you keep mentioning. I have never claimed their bond is "broken."
You talk a lot about people doing assumptions, but you seem to assume a lot yourself, too.
You assume JK and JM's relationship is exactly the same as it was two or three years ago, when some of the biggest, most questionable moments between them happened, even though people, feelings, bonds and relationships change over time, as all things do in life.
You assume that if Jimin and JK were ever romantically or sexually involved, "exes," as you said, they can't remain friends and continue to care for each other. You talk about how when people break up, they don't act like this, but Jimin and Jungkook aren't ordinary people, and neither is their bond. Who is to say what they were or are to each other, and who are you or I, to say what makes or doesn't make sense in the context of their own past and present relationship?
The more I read your ask, the more I see that you don't actually "respect everyone's opinion." Do you think you are the only one who can "see the bigger picture?". Just because someone didn't come to the same conclusion as you doesn't make them incapable of doing observations, analyses, and deductions.
I won't try to convince you of anything. For every instance that you speak of, I can give you a counter argument and vice versa, and you seem to have your mind set on what you want to believe anyway. Just like you seem to think that JK wouldn't be "watching hours of JM content with a nostalgic face" if they have broken up, I personally don't believe that if they were a couple at the time, he would have to resort to begging his boyfriend on live for weeks on end to come spend some time with him. To you, there are not enough evidence to prove that they have broken up. To me, there are not enough evidence to prove that they are currently together.
One of us, either you or I, is incorrect in their assumptions, but since we can't technically prove either point true, both are theoretically still possible. The difference is I think one is more probable, while you think the opposite, but while I am perfectly open to discuss every possibility, you seem to find it "laughable" that people express doubts. Personally, I don't have strong feelings regardless of Jimin and JK being a couple either way. For you, that doesn't seem to be the case, judging from the tone of this ask and your choice of certain words and forms of expression. Why are you so affected? Why do you care what other people think of a ship if they are respectful and cause no harm to anyone? If you are so sure yourself, why bother?
Anyhow, the purpose of this blog is not to find out if Jimin and Jungkook are a couple, and my puprose is definitely not to convince or dissuade anyone of anything, least of all people who already have their mind set. This is a place for people to respectfully and openly share their views on all thing concerning Jimin and Jungkook individually and as a pair. I may not always agree with other people's opinions, and I don't have a problem saying it, but as long as they are being respectful, this blog can be a place for them to express their thoughts. A place that, dare I say, even though I realize it sounds pretentious af, might be somewhat needed in this shipdom and on this platform, based on how many people thank me for listening to their "unpopular opinions" which they feel they can't share elsewhere.
This blog is made for debate and somewhat logical discussions and developing hypotheses. "Faith" has no place in this blog. We aren't a cult or some sort of religion. We shouldn't have to have "faith" in Jimin and Jungkook being a couple in order to enjoy their bond, wonder about it, and discuss it. Once again, it isn't their friendship that I am doubting. It is their current romantic involvement with each other. It isn't "laughable" to have doubts. It is perfectly reasonable to be skeptical. If you don't enjoy the discussions and opinions shared on this blog, there are plenty of other places for you where people "believe in Jikook" and condemn "insecure shippers" but this right here is not the place.
You seem to think we should have one "opinion" or conclusion and stick to it, but here you and I fundamentally disagree.
My conclusions and deductions come from what I see and what I can explain to myself in a logical way, given the limited information that we have. They are fluid. I am guided by what is presented to me, and I see no shame in changing my opinion if new evidence, moments, footage, etc, come out. I don't "hop on or off the Jikook train" based on whether they are "loud or not" because I am here to appreciate Jikook's bond, whatever it may be. To me, it doesn't matter whether they are together romantically or not, I still support them and enjoy their bond. As long as they continue to show care and affection for one another, this won't change. The only thing that is changing is how probable I find it for them to be romantically involved at a certain point in time.
To finish this answer, I will quote your own question to me,
"Tomorrow, you might get some information that will change ur entire perspective, then what?"
If you meant this as a critique, know that I do not see it this way. I am not afraid that at some point, new information may come, which will contradict my current beliefs. To your question "what then?" I can only say: then nothing.
I will review my beliefs in the light of the new day, change my opinions, and go from there.
Both in the outside world, as well as here, we should have an open mind that just because something seems true today, it doesn't mean it won't be found untrue tomorrow when new information becomes available. My advice to all of you out there is to not set your beliefs in stone. Be humble. Admit the limitations of your knowledge and be prepared to accept that you can be wrong.
For millenia, people believed the sun revolved around the Earth. They were convinced of it, and they were so sure and set in their convinction that they shunned people who said otherwise, called them heritics, and threatened to burn them at the stake. Yet despite their unwavering faith based on centuries of observation and looking at the biggest picture of them all, the sky, they were still wrong. Just like that, something that was always believed to be one way turned out to be the exact opposite, and, as hard-pressed as they were to accept it, it didn't change the fact that it was true.
As Galileo Galilei said, when he was forced to retract his statement about the Earth orbiting around the Sun,
'E pur si muove' - But it still moves.
Let's not rush to claim heresy and burn each other at the stake.
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ilgiornoprima · 8 months
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M. di per sé sarebbe decisamente il mio tipo, mi piace tanto parlare con lui. Non voglio starci assieme perché è fidanzato e soprattutto felice di esserlo, amo ascoltarlo parlare di lei. La loro storia è genuina e rara. Hanno un rapporto davvero prezioso che mi fa sorridere gli occhi e il cuore. Di M. direi che mi piace semplicemente scoprirlo, vorrei conoscerlo gradualmente come persona. Tutto qui. Poi vedo un video di due nanosecondi dove F. cammina in mezzo alla folla ignaro del fatto che lo stessi filmando in quei brevi istanti, e pur non essendo innamorata neanche di F. e non volendolo accanto come fidanzato, nel guardarlo camminare mi tremano le viscere. F. si muove come F. , c'è poco da fare. Lo guardo muoversi e mi è chiaro che lui è lui, fine. Cammina dentro alla sua storia. Cammina all'interno di un mondo solo suo che mi è familiare, che risuona con il mio. E penso: non ce la faccio a scegliere qualcuno che non ha sofferto, non in quel modo comunque. E ecco, mi viene fortissimo da piangere. "L'amore è dare ciò che non si ha, a chi non è", scriveva Lacan. F. è questo. F. è ciò che vorrei fosse l'amore. Ma l'amore non è F. e io non so più cosa dovrei cercare, come dare quello che non ho, a chi invece ha.
L'amore non è prendersi cura di chi ci restituisce noi stessi?
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firewalker · 2 years
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Eppure vi capisco, a voi "virologi" e "dietologi". Ovvero: io e l'energia nucleare
Ho fatto la mia tesi di laurea in virologia, l'ho studiata per un paio d'anni e qualcosa m'è rimasto. Ho delle conoscenze sicure e altre che dovrei ripassare un po', ma in generale quel che dico ha un fondo di conoscenza abbastanza buono.
Poi mi sono dedicato alla nutrizione, e ormai sono 12 anni che faccio diete, direi che posso considerarmi un esperto della materia, per quanto (side-b dell'effetto Dunning-Kruger) sono sicuro di dover ancora studiare parecchio su troppi argomenti.
In generale, quando si parla di biologia, e in particolare di immunologia, microbiologia e nutrizione, credo di poter dire la mia senza grossi problemi. E questo mi ha portato a litigare con un sacco di gente convinta di saperne più di me pur non avendo mai nemmeno aperto un libro di biologia alle superiori.
Queste persone hanno le loro convinzioni, date da... beh, da quel che hanno intorno. Non hanno fatto uno studio rigoroso della materia, hanno sentito esperti che dicevano A, esperti che dicevano B, hanno fatto la somma nella loro testa e sono arrivati alla conclusione C, oppure hanno sposato una delle due Chiese a occhi chiusi.
Insomma, molta gente s'è trovata "dal lato giusto" o "dal lato sbagliato" della conoscenza puramente per caso, fortuna, simpatia con il divulgatore (in senso lato) che gli piaceva di più. Ed è ovvio che sia così: gli architetti sanno di architettura, non di batteriologia, quindi devono affidarsi agli esperti se parlano di... che ne so, antibiotico-resistenza. E se si trovano a parlare con l'esperto "sbagliato", ecco che si arriva pure alla conclusione che l'architetto risulta convinto che i batteri non esistono. (Sì, lo so, troppe virgolette... addirittura nel titolo! Abbiate pazienza).
Dicevo che io questa gente la capisco. Perché tra i miei contatti ho fisici, ingegneri e laici che discutono di energia nucleare. Alcuni spingono per il nucleare, altri che invece portano a spada tratta il vessillo opposto. E io di energia nucleare non so nulla. So quello che ho visto nella serie su Chernobyl, so quello che sento nei documentari, posso pure andarmi a leggere questo o quel report, o articolo scientifico, o statistica mondiale... ma non ho il polso della situazione. Non so come siamo arrivati a questo punto, non so cosa si è fatto, non conosco le tecnologie utilizzate e quelle future, non conosco il contesto in cui ci si muove.
Quando leggo che l'IEEE produce un documento sulla possibilità delle rinnovabili, e trovo in quel documento che si contrappone l'uso delle rinnovabili al petrolio e al nucleare, arrivando quindi alla conclusione che le rinnovabili possono farcela, io sono portato a credere a questa cosa. Poi però, vado a leggere la pagina dell'Avvocato dell'Atomo che continuamente ci dice che il nucleare ci può portare fuori dalla crisi climatica, anche lui documentando le sue affermazioni.
E quindi... ? Io a chi cacchio do retta? Come mi formo una mia idea? Come posso capire se il partito che vuole le centrali nucleari sta cavalcando una moda e se è meglio puntare su quello che sponsorizza l'eolico? Devo laurearmi in fisica pure io? O magari in ingegneria, così so esattamente come funziona una centrale nucleare?
Mi trovo nella condizione di non saper decidere, perché sono questioni tecniche sulle quali solo gli esperti possono discutere a ragion veduta. La mia opinione sarà necessariamente viziata dal mio sentimento, dalla mia simpatia per questa o quella posizione. Posso dire al vegano che se non prende la B12 starà male... ma se facessero un nuovo referendum sul nucleare io dovrei prendere una decisione di pancia, non ragionata, perché per me è impossibile farlo.
Secondo me, il grafico del DKE è anche troppo ottimista
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Quella valle di fiducia in se stessi, quello sprofondamento nell'abisso dell'ignoranza consapevole, si trova molto più a sinistra rispetto alla "competenza media". Per essere nel picco iniziale non devi proprio mai aver sentito parlare dell'argomento, come la prima volta che ho smontato un rubinetto da solo e mi sono trovato a piangere con i pezzi in mano a chiedermi chi mai avesse rubato le viti che avevo in tasca. Ecco, già quella prima esperienza mi ha fatto sprofondare nella valle, e di certo non ho una "competenza media" nel cambio dei rubinetti.
L'unica differenza tra i "virologi" e i "dietologi" del titolo e me, è che io so di non saperne nulla di nucleare, e mi trovo nella valle. Ma il discorso può essere generalizzato a qualsiasi argomento. Io non so un cacchio di nucleare e non so come prendere una posizione, loro semplicemente hanno preso una posizione di pura pancia, tutto qui.
Il vero dilemma, quindi, è quello di decidere, da ignorante, da che parte stare e sperare di aver scelto "il lato giusto" della conoscenza. A caso.
Come capisco se il mio medico è un bravo medico? Non puoi, mi spiace. Devi fidarti. Solo un medico può giudicare un altro medico.
Come so che la dieta del mio nutrizionista mi farà bene? Lo sai perché lui ha studiato e sa più cose di te. Fidati. Come dici? L'altro nutrizionista dice cose diverse? Peccato.
Va bene se mi mettono una centrale nucleare a duecento metri da casa? Chiedilo ai tecnici che la montano, a quelli che ci lavorano, a quelli che la pagano. E spera che abbiano tutti la stessa opinione.
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valentina-lauricella · 3 months
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Attraversando il canneto
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Non ho mai avuto paura di contaminarmi, non ho capito se perché mi sento invulnerabile o già contaminata. Abbandonare il buon gusto e il buon senso e immergermi nei loro opposti, non costituisce un problema per me. Arrivo al punto: un Autore mi invierà un suo romanzo, basato su fatti che egli dice reali, perché io ne faccia una recensione. Sono stata io, per prima, a chiedere informazioni su uno, in particolare, dei fatti narrati nel libro.
E il fatto è questo: che Leopardi avrebbe dettato una poesia dall'aldilà. Oh, chiamarla poesia è uno sproposito: si tratta di pochi versi, in rima da filastrocca. Vero è che la modalità di trasmissione usata, il bicchierino che si muove sulle lettere, non è delle più comode, e per la sua macchinosa lentezza non incoraggia a dettar poemi.
Sento già la mia stessa voce che dice: scappa finché sei in tempo, non sprecare la tua intelligenza (quale?) in un campo che Leopardi avrebbe biasimato e da cui non può derivargli onore.
Vi racconto un fatto: poco più di un anno fa, agli inizi del mio periodo d'interesse per Leopardi e lo spiritismo (strana combinazione), m'imbattei in un libro che, a quanto diceva la quarta di copertina, avrebbe riportato, fra le altre, una comunicazione di Leopardi fatta tramite la voce di una medium, nel corso di una delle sedute di un circolo medianico. Pur bruciando di curiosità, prima di acquistare il libro, ritenni opportuno consultare lo stesso Leopardi (1), per evitare di mancargli di rispetto, leggendo qualcosa che lui non approvasse.
Lui mi disse che ricordava quella seduta, e la fatica che aveva dovuto fare per farsi largo nella mente della medium, e mi spiegò la sua sensazione inviandomi l'immagine di un posto abituale e caro per la medium stessa, un canneto presso uno specchio o corso d'acqua, attraverso il quale lui doveva procedere spostando le canne, senza però spezzarle.
Considerai la spiegazione un implicito permesso di leggere il libro, che difatti acquistai.
Qualche tempo dopo la sua lettura, mi venne la curiosità di vedere la faccia della medium, e così ne cercai il nome su Internet: aveva un profilo Facebook. Lo guardai: l'immagine di copertina era un canneto, identico a quello inviatomi nella mente da Leopardi.
In oltre un anno si sono verificate tante di quelle coincidenze che non le distinguo né le enumero più. Se le avessi raccontate a uno psichiatra, mi avrebbe già prescritto un antipsicotico.
(1) Vi prego di prendere tutto ciò che racconto con le pinze, esattamente come faccio io stessa: dagli avvenimenti accaduti non deduco nulla, non "credo" in nulla. Guardo il tutto dall'esterno, con una punta di divertimento e d'ironia. Sono acerrima nemica della ciarlataneria, di chi vuol creare confusione sui saperi per trarne vantaggio, con furbizia, viltà o piccineria intellettuale. Penso perciò di poter rimandare l'assunzione di un antipsicotico a tempo indeterminato.
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abr · 2 years
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Per me a-pacifista (quanno ce vo' ce vo') rimane lo stesso imbarazzante essere richiesto di schierarmi o pro satrapo intelligente ed esperto ma spietato e illiberale, oppure pro cocaman pazzo lavasoldi del Deep State.
Fuck off and leave me alone.
Resto atlantista convinto pur turandomi il naso, a maggior ragione se l'alternativa è l'Europa. Ma la strategia Nato è suicida: han deciso di ELIMINARE la Germania quindi l'Europa Continentale tutta, per concentrarsi nell'equazione economico strategica Usa vs. Cina, tenendo in gioco la Russia come nemico altrimenti la Nato che senso ha (questi sono gli inglesi poveretti). Idiozia assoluta: l'unica chance che hanno gli Usa quindi l'Occidente sarebbe di ISOLARE la Cina.
Purtroppo l'Europa che non esiste e noi in particolare non abbiamo il peso politico strategico per far ragionare i Dems.: ci trattano da Iraq o Afghanistan, vedi cos'è successo al gasdotto NorthStream al primo tentennare dei tedeschi.
Stan cercando in tutti i modi di provocare Putin per poi friggerci tutti tra lui e loro, mica solo l'Ucragna; l'ultima speranza è una SEVERA BATOSTA ai DEMS. alle elezioni di mid-term ma non so se ci arriviamo e se basta, il Deep State si muove in autonomia.
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schizografia · 7 months
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Su ciò che si avvicina
Kavafis come esergo in una delle sue prime poesie trascrisse una frase di Filostrato che recita: «Gli dei sentono il futuro, gli uomini ciò che accade, i sapienti ciò che si avvicina». I saggi lasciano agli dei – o agli esperti – la previsione del futuro, che è sempre lontano e manipolabile e ai giornalisti la conoscenza – generalmente molto confusa – del presente: solo ciò che si sta avvicinando, solo l’imminente li riguarda e li tocca.
L’istante decisivo, quello che veramente c’interessa e commuove, non è quello in cui prevediamo un evento futuro, situato in un certo punto del tempo cronologico, per quanto grave esso possa essere (fosse anche la fine del mondo, che gli uomini non hanno fatto e non fanno che annunciare e persino datare) – è, piuttosto, quando percepiamo che qualcosa si sta avvicinando.
«Il regno si è avvicinato (eggiken)» annuncia il Battista a proposito della venuta del messia. Il verbo greco eggizo deriva dall’antico nome della mano (eggye) e indica pertanto qualcosa che è a portata di mano, che puoi quasi toccare. Appartiene all’essenza del regno (e della fine che coincide con esso) di essere vicino. Tutto ciò che ci muove e commuove ha la forma dell’avvicinarsi, del farsi vicino.
La vicinanza che è qui in questione non è, però, oggettivamente misurabile, non è semplicemente meno lontana nel tempo cronologico. Se così fosse, essa sarebbe pur sempre una forma del futuro, di quello che i sapienti non vogliono o non possono sentire. Vicino è piuttosto qualcosa che abbiamo disallontanato, che ci si è fatto vicino. Il pensiero è questa facoltà di disallontanare, pensare qualcosa – non importa se poco o molto distante nel tempo – significa renderlo vicino, accostarlo. La vicinanza non è una misura del tempo, ma una sua trasformazione, non ha a che fare con secoli o giorni, ma con un’alterità e un mutamento nell’esperienza della durata.
Un tale tempo incommensurabile e, tuttavia, sempre prossimo, i greci, per distinguerlo da chronos, il tempo che si può calcolare e numerare, lo chiamavano kairos, e lo rappresentavano come un fanciullo che ci viene incontro correndo con le ali ai piedi e che puoi soltanto afferrare per il ciuffo che gli pende sulla fronte. Per questo i latini lo chiamavano occasio, «la breve occasione delle cose: se la cogli, la tieni, ma una volta fuggita, nemmeno Giove potrebbe riprenderla». E ai farisei che chiedono a Gesù un «segno dal cielo», «siete capaci», egli ribatte adirato, «di giudicare i segni della pioggia o del sereno, ma i segni dei kairoi, dei tempi vicini non potete vederli». E quando Paolo vuole definire la trasformazione della vita messianica, scrive: «Il tempo, il kairos si è abbreviato, si è contratto» (il verbo che egli usa designa tanto l’imbrogliare le vele che la contrazione delle membra di un animale prima di spiccare il salto).
Poiché è proprio di questo che, in ultimo, si tratta, nella vita, come nel pensiero e nella politica: saper percepire i segni di ciò che si sta avvicinando, di ciò che non è più tempo, ma ormai solo occasione, percezione di un’urgenza e di un’imminenza che richiede un gesto deciso o un’azione. La vera politica è la sfera di questa premura e di questa particolare vicinanza ed è così che dobbiamo guardare alla guerra in Ucraina o nel Nagorno Karabakh: non si tratta di una distanza più o meno grande, ma di qualcosa che si sta avvicinando, che non cessa di farsi vicino. Di un kairos – cioè, secondo un detto di Ippocrate, di qualcosa «in cui c’è poco chronos, poco tempo misurabile»: ma è proprio questa esigua parcella di tempo che dobbiamo essere capaci di afferrare.
25 settembre 2023
Giorgio Agamben
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- Un giorno mi hai chiesto “cosa faresti se non avessi paura?”… beh, forse ricomincerei a fidarmi. Perché quando ti abitui a star solo, quando l’ultima relazione che hai avuto é finita con un paio di corna ed una dozzina di birre, anche davanti ad un ti voglio bene rimani in silenzio e sorridi.
Pensa davanti ad un ti amo… come sbarrare la strada, mettere un cartello di pericolo ancor prima che abbiano inizio i lavori.
ALT FERMI TUTTI
Ed allora ti accontenti di qualche relazione mediocre, di una serata di passaggio con qualcuno che alla fine non ti lascia nulla e siamo come criceti che si riempiono le guance di semi per i mesi avvenire e giriamo giriamo su quella cazzo di ruota aspettando che qualcuno la fermi e ci dica che dobbiamo smettercela di accontentarci di una pozzanghera quando possiamo avere l’oceano.
E l’oceano é lei.
Che arrossisce per un complimento, che ha ancora dei peluche in camera, che non ha voglia di truccarsi, che quando non si sente a suo agio si chiude a riccio, che potrebbe parlare di fisica quantistica, ma non troverebbe neanche una parola per parlare d’amore.
Così si perde in quei 1+1, nelle frasi fatte, nei rapporti di circostanza e non riesce a chiudere con quello stronzo che l’ha messa sempre seconda in classifica e si perde qualcosa di più importante. Come me, che la vedrei bella anche se fosse la più brutta del reame.
Che vorrei starmene al posto del lenzuolo che la copre fin sopra la testa e proteggerla dai mostri e dalle ombre, tirare un sospiro su di un soffione e trasformare l’ansia in un aquilone.
Renderle i giorni leggeri, ordinarle spensieratezza su Amazon per fargliela arrivare con flotte di corrieri, andare a correre con il cane e prenderla in giro per come si muove dentro quei pantaloncini e finire a ridere come due cretini.
Che io non sono uno da messaggi su Instagram che si nasconde dalla fidanzata gelosa, io sono uno che sorride al Mondo e grida “lei, é anche un po’ roba mia”.
E tu, cosa faresti se non avessi paura?
- Darei un taglio a questo tira e molla, darei voce alle parole non dette, che il segreto della felicità non è affatto un segreto. É un libro da incominciare senza aver paura del finale, una spesa da fare dove nel carrello ci butti solo quello che ti far star bene…
Allora andiamo fino in fondo?
Un pieno di benzina, la tua playlist in radio, i finestrini abbassati a metà, due felpe buttate nei sedili posteriori e prendiamo una cena d’asporto che ti porto a vedere una scena perfetta.
Tu che guardi il tramonto ed io che guardo che ti luccicano gli occhi e poi baciarti così a lungo che arriva giorno.
Ti porto lontano, in un posto dove possiamo essere sbaglio, difetti, lacrime e tutto il resto e quando sarai stanca di alzarti, ti prenderò a cavacecio.
Che fuori può essere un gran casino, ma tu sei la persona che mi viene in mente quando mi dicono “non dirlo a nessuno”, che mi rimbocco le maniche, vivo tuttodunfiato e gioco a carte con il diavolo pur di proteggere quel sorriso.
Che quando nasce, sembra tutto migliore.
Prendiamo la vita così come viene, un giro di giostra dietro l’altra, mangiamo prosciutto e melone quando torniamo tardi dal lavoro, tu che soffi sulla birra per sgonfiare la schiuma, io che sorrido e penso che se fossimo ad un ristorante chiederei subito la cuenta.
Per andare a far l’amore, dentro un cinema o nei musei, che con te sarei felice anche durante un Blue Monday.
Rivestirci di fretta mettendoci il maglione al contrario, buttare all’aria tutti i piani e segnare un giorno in più sul calendario.
Che con te il tempo scorre così veloce che la domenica è già lunedì, lo spazio diventa colla e sembra una favola con il suo c’era una volta.
E litigare senza mai arrivare ad un punto, che siamo due teste di cazzo che quando si arrabbiano non contano neanche fino a 3 e fanno saltare parole come tappi di Cabernet
Ma quando sei così, sei più bella dell’ultima scena di un film… e se nel mio cuore nasce un Maracaná, a far l’amore comincia tu, diceva la Carrá.
Tuttodunfiato
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elia-de-silentio · 1 year
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MEW MEW REWATCH - EPISODIO 5
Episodio fillerissimo con Ichigo che, grazie ai geni da gatto che le danno una marcia in più, diventa ginnasta. Ospite d'onore un Kisshu che compare a caso per rompere le balle con un chimero, realizzato da un para-para che ha creato dalle mani e una foca che non è dato sapere da dove si sia tirato fuori.
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Quindi queste l'hanno letteralmente spogliata e rivestita di tutina in mezzo alla classe, dove poteva entrare chiunque. Iniziamo a tenere un conteggio (circa) serio delle molestie che si becca questa povera ragazza?
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Comunque senza i geni felini Ichigo è brava in ginnastica quanto me. E infatti Minto, che come cameriera è inutile ma la bravura nella danza classica se l'è creata con anni di lacrime, sudore e sangue, perde circa due secondi prima di farglielo notare.
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Hanno spostato qui la famosa 'scena Ichiryou' con lei che lo becca mezzo nudo. Il bello è che Ichigo, pur essendo stata la 'guardona', fa la donzella oltraggiata che impone a lui di ficcarsi una maglia per non turbare le sue delicate sensibilità; sulla lampo dei pantaloni aperta però sta ben zitta.
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Okay, 'sta cosa di lei che riceve il supporto di tutti quelli che la conoscono ma non muove un dito finché non arriva il suo prezioso Masaya fa un po' venire il latte alle ginocchia.
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-Guarda, una foca! Ma da dove salta fuori?
Masaya, in questi filler hai meno personalità che mai ma grazie per aver dato voce all'unica domanda sensata!
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kneedeepincynade · 1 year
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Nato, a rotting relic of the Cold War, today exist only to inflict suffering and steal resources while it inevitably rots away, and now it's almost its time, it's scared and lashes in anger, but the world endures and prepares the final blow, for the rotting monster is almost dead
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⚠️ MAO NING: LA NATO DOVREBBE RIFLETTERE SUL TIPO DI RUOLO SVOLTO NELLA STABILITÀ EUROPEA E GLOBALE, PIUTTOSTO CHE ALIMENTARE LA TENSIONE IN TUTTO IL MONDO E PROMUOVERE LA NARRATIVA DELLA "MINACCIA CINESE" ⚠️
🇨🇳 Oggi, 9 febbraio, un giornalista di RIA Novosti ha chiesto a Mao Ning - Portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese - un commento sulle dichiarazioni di Jens Stoltenberg (NATO) sul fatto che "ciò che accade oggi in Europa riguarda al Conflitto Ucraino potrebbe influenzare le azioni della Cina in Asia", e che la Cina "sta aumentando la sua attività di raccolta di informazioni in Europa" 🤪
⭐️ La risposta di Mao Ning:
💬 "La NATO ha continuato ad andare ben oltre la sua tradizionale Area di Difesa e ha chiesto ai suoi membri di aumentare le spese militari e di espandere le attività militari, e ora muove accuse e critiche contro la Cina. Questo è un doppio standard da manuale" 📖
💬 "La Cina è impegnata sulla Via dello Sviluppo Pacifico e ha un track-record migliore di qualsiasi altro grande paese nel sostenere la Pace e la Sicurezza. Non abbiamo mai invaso nessun paese, non abbiamo mai iniziato alcuna guerra per procura. Non ci siamo mai impegnati in operazioni militari globali o minacciato altri paesi con la forza" 🕊
💬 "Ciò che la NATO dovrebbe fare è abbandonare la mentalità della Guerra Fredda e il pregiudizio ideologico, e riflettere su che tipo di ruolo abbia svolto nella stabilità europea e globale, piuttosto che alimentare la tensione in tutto il mondo e promuovere la narrativa della "Minaccia Cinese" 😵‍💫
🔍 Per chi volesse approfondire questo tema, può rifarsi a questi post del Collettivo Shaoshan:
🔺Zhao Lijian: "La NATO si è ridotta ad essere uno strumento di egemonia. [...] Pur affermando di essere un'organizzazione difensiva, la NATO ha costantemente creato scontri e problemi. Mentre chiedeva a paesi terzi di attenersi alle basilari norme che regolano le relazioni internazionali, la NATO ha condotto guerre contro paesi sovrani e ha sparato i suoi proiettili indiscriminatamente portando alla morte di civili e allo sfollamento" - post completo 📄
🔺Zuo Dapei: "La NATO è un'alleanza di aggressione militare imperialista formata da paesi capitalisti sviluppati in Europa e Nord America. Le azioni militare condotte dalla NATO dimostrano che essa non è un'alleanza militare atta alla protezione della sicurezza degli Stati membri, ma una macchina da guerra aggressiva dei paesi imperialisti europei e americani" | serie di post: I, II, III, IV, V, VI 📄
🔺Li Zhanshu: "Loro [Paesi NATO] stanno mettendo insieme strutture a blocchi ristretti e stanno anche perseguendo una strategia indo-pacifica proprio per frenare il nostro sviluppo attraverso due oceani: Pacifico e Indiano. [...] Combatteremo insieme alla Russia contro la loro egemonia e la loro politica di potere" - post completo 📄
🔺China Daily: "La NATO è un relitto della Guerra Fredda e il Conflitto Russo-Ucraino è colpa della NATO" ⚔️
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⚠️ MAO NING: NATO SHOULD REFLECT ON KIND OF ROLE IT PLAYS IN EUROPEAN AND GLOBAL STABILITY, RATHER THAN FEEDING WORLDWIDE TENSION AND PROMOTING THE “CHINESE THREAT” NARRATIVE ⚠️
🇨🇳 Today, February 9, a journalist from RIA Novosti asked Mao Ning - Spokesman of the Ministry of Foreign Affairs of the People's Republic of China - for a comment on Jens Stoltenberg's (NATO) statements that "what is happening in Europe today concerns conflict could affect China's actions in Asia", and that China "is increasing its intelligence-gathering activity in Europe" 🤪
⭐️ Mao Ning's answer:
💬 “NATO has continued to go far beyond its traditional Defense Area and has asked its members to increase military spending and expand military activities, and is now leveling accusations and criticisms against China. This is a double standard from manual" 📖
💬 “China is committed to the Way of Pacific Development and has a better track record than any other major country in supporting Peace and Security. We have never invaded any country, we have never started any proxy war. never engaged in global military operations or threatened other countries with force" 🕊
💬 "What NATO should do is abandon the Cold War mentality and ideological bias, and reflect on what kind of role it has played in European and global stability, rather than fueling tension around the world and promoting the narrative of " Chinese threat" 😵‍💫
🔍 For those wishing to learn more about this topic, they can refer to these posts from the Shaoshan Collective:
🔺Zhao Lijian: "NATO has reduced itself to being an instrument of hegemony. [...] While claiming to be a defensive organization, NATO has constantly created confrontations and problems. While asking third countries to abide by the basic rules that regulate international relations, NATO has waged wars against sovereign countries and fired its projectiles indiscriminately leading to civilian deaths and displacement" - full post 📄
🔺Zuo Dapei: "NATO is an alliance of imperialist military aggression formed by developed capitalist countries in Europe and North America. The military actions conducted by NATO demonstrate that it is not a military alliance fit to protect the security of member states, but an aggressive war machine of the European and American imperialist countries" | series of posts: I, II, III, IV, V, VI 📄
🔺Li Zhanshu: “They [NATO countries] are putting together small block structures and are also pursuing an Indo-Pacific strategy precisely to curb our development across two oceans: Pacific and Indian. [...] We will fight together with Russia against their hegemony and power politics" - full post 📄
🔺China Daily: "NATO is a relict of the Cold War and the Russo-Ukrainian conflict is NATO's fault" ⚔️
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toronto31 · 1 year
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Paulo Coelho * Le cose che ho imparato nella vita
“L’ amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L’amore può condurci all’inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. E’ necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell’albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e coglierli. E’ necessario ricercare l’amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché, nel momento in cui partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro. E ci salva.”
(Paolo Coelho)
Nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle. Paulo Coelho
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La fede non è "una madre, che se qualcuno la offende ti devi sentire in 'diritto' di schiaffeggiare" (come sostiene Bergoglio); c'è ancora troppa violenza nella predicazione cattolica e ciò non ha nulla a che vedere con l'Amore per gli altri.
Non voglio odiare perché molti fedeli e gli sciamani della chiesa usano la 'scusa di dio' per opprimere e molestare; non voglio denigrare chi non abbia "gesù nel cuore" perché una fede mi impone di farlo. Io voglio amare e il cattolicesimo non lo permette; la Razionalità si.
Io non voglio andare in ospedale e trovarmi morti crocifissi appesi al muro, in un momento in cui ho bisogno di Serenità, di guarire e sentire che vale la pena vivere; non lo voglio per me e neanche per chi è attorno - e puntualmente li stacco e li chiudo in armadietto.
Io non voglio che suore e preti abbiamo accesso in quei luoghi, come gli ospedali, dove le persone fragili sono più propense, nella loro fragilità fisica e mentale, ad allungare a tali avvoltoi che girano lì apposta, soldi o testamenti a loro intestati. Questo schifo deve finire.
Un conto è la fede (credere in qualcosa che ti dà serenità); altro è essere circondati da una associazione a delinquere (la chiesa di Roma), che tenta di estorcere beni e denaro ai credenti e non credenti in ogni forma 'legalizzata'. Questo non è affatto Civile e tollerabile.
L'odio Necessario e Sano verso il cattolicesimo e il suo clero non nasce dal nulla, non è Irrazionale (come omofobia e misoginia); viene dal fare una Matura disamina, a 360 gradi, su una società cattolica che vive di espedienti, di truffe, di circonvenzione di incapaci.
Uno sciamano della chiesa cattolica non lavora, ma vive del denaro sottratto al welfare italiano; questo ignobile comportamento instilla nella gente comune l'idea che si possa vivere 'serenamente' truffando, rubando, commettendo Reati. E ciò accade.
Negli stessi sciamani della chiesa cattolica vige la contraddizione al 'comandamento' di non rubare e questa mancanza di autorevolezza è una 'manna' per chi, autorizzato da tale Inciviltà, vuole vivere truffando gli altri; in Italia la Disonestà è infatti diffusa come un cancro.
Con la morte degli anziani, di coloro che più hanno risentito e diffuso il bigottismo cattolico, il cattolicesimo andrà in totale crisi: verrà a mancare anche il sostegno politico di chi voleva che la moralità cattolica resistesse, e con essa rimanesse il 'diritto' di ledere.
Puoi lottare pure per cercare che le campane cristiane disturbino ancora: che la moralità Incivile cattolica resista; ma il futuro è già segnato: non c'è un ricambio generazionale; ai giovani, che sono pure pochi, non interessano le pretese degli sciamani della chiesa cattolica.
Grazie ad Internet, la Cultura arriva ovunque: anche nelle isolate capanne; anche sullo schermo d'un adolescente italiano che 'giochi' coi social a fare l'influencer. Ci sono decine di canali YouTube anticlericali, contro ogni dogma. Il Progresso non si può fermare.
Ratzinger chiese un'alleanza con l'islam per combattere la 'deriva atea'; Ratzinger, coi suoi scandali di pedofilia, chiese ad altra religione pedofila un aiuto... Questo ci dice che pur di non scomparire (loro e i capitalisti che mangiano con la 'fede'), sono disposti a tutto.
Nessun ateo ha mai ucciso; nessun ateo ha mai organizzato genocidi; nessun ateo ha mai mosso guerre e costruito ghetti per uccidere chi 'crede'. Non esistono dittature o filosofie atee che abbiano torto un capello a qualcuno o facciano apologie per opprimere i credenti.
Un dittatore può anche definirsi ateo, ma la sua fede, in Realtà, è la 'politica': l'ideologia organizzata con cui opprime i suoi sottoposti e il 'dio' che lo muove è la sete di potere. Essere Atei significa muoversi con Etica e non c'è Etica in chi moralizza, in chi opprime.
Etica e morale non sono la stessa cosa: la morale sono norme dettate dalla superstizione (religione, pregiudizio, creduloneria); l'Etica è il comportamento umano dettato da Cognizione di causa ed effetto, basato su dati e prove, NON su dogmi, su pretesti (come la moralità).
La Storia non è quella disciplina noiosa che devi per forza studiare a scuola: è il Principio su cui sviluppare una Coscienza. Senza Storia, senza capirla, si procede a singhiozzo, fra moralità e ubbidienza, riproponendo errori religiosi, in loop.
Capire il cristianesimo è capire come si muovono un po' tutte le sette religiose e una volta capito, puoi fare una Scelta consapevole: amare il Progresso Sociale, perché è l'unico in grado di offrire Qualità Totale alla Vita, smettendo di straparlare di 'radici cristiane'.
L'Italia non è la Palestina; l'Italia non è una regione collocata in un'area deprimente, desertica, dove è nata e sviluppata la cinica superstizione ebraica. L'Italia ha una Storia di culti greci e romani, e norme Civili che erano già superiori eticamente allora, quanto oggi.
Quella delle 'radici cristiane' europee, italiane, è una menzogna; prima che la superstizione cristiana ammorbasse Italia e resto d'Europa, eravamo al massimo apice, per quel tempo, per Cultura e Progresso. Il cristianesimo ha gravemente distrutto buona parte di quel progresso.
Il cristianesimo distrusse i progressi in campo medico fatti da Ippocrate; incenerì la promiscuità e l'omosessualità consentita in una Civiltà Romana che non li perseguitava; l'errore enorme di rendere ufficiale una religione aggressiva, costò la caduta di un Impero.
Progressivamente, col cristianesimo, l'Europa si riduce alle immagini descritte nel 'Il nome della Rosa'; la Scienza viene perseguitata; gli eretici uccisi in massa; spariscono lingue, villaggi, popolazione intere sotto il martello dell'inquisizione. Questo è il cristianesimo.
Per soggiogare popolazioni cresciute con gli ideali socratici, la figura di 'gesù' viene ritoccata da zelota sanguinario, sterminatore di soldati romani col suo gruppo, a mite uomo che parla con le stesse parole di Socrate (chi ha studiato filosofia si accorge della distorsione)
Il 'gesù' che oggi la gente invoca nelle sue preghiere è Socrate, non quello originale, che manda all'inferno chi non lo segue: è lui l'Uomo ucciso dallo Stato. Lui il 'dio', chiamato in ogni angolo del Mediterraneo per insegnare a discepoli a Ragionare ed essere miti.
La più bella ricostruzione della figura di Socrate la fece Max Eastman, nel suo "Socrate, Cardine della Civiltà' e sei hai avuto una educazione cattolica ti accorgi che il 'gesù' di cui si parla oggi è Socrate; un Socrate senza la ragione come argomento, ma Socrate negli eventi.
Chi legge i vangeli, si accorge che le parole di quel 'gesù' trasudano odio verso la cultura ellenistica e la Libertà degli individui; ma la figura proposta dagli sciamani, decantata a messa, è diversa. Perché Socrate era diverso da 'gesù': era colto e non odiava.
Non è una colpa il fatto che gli ebrei, nelle loro tristi guerre fratricide fra gruppi nomadi, spesso dominati da altri popoli, abbiano costruito una fede molesta - e cristianesimo, islam, poiché costole dell'ebraismo, ricalcano quella linea violenta di 'sangue e potere'.
Diventa una colpa voler continuare su una violenza e inciviltà dettata da eventi che si sono svolti oltre duemila anni fa; diventa una colpa seguire fantasie, miti che avevano un senso oltre duemila anni fa, ma non oggi. Oggi sappiamo cosa è la mitologia e a che serviva.
Non abbiamo bisogno di moralità che tengano unito un gruppo per guerreggiare, incrementare il numero figliando, condannando l'omosessualità; oggi sappiamo che la Pace è un Bene; che collaborare è meglio che opprimere, quanto lo sapevano già ad Atene e Roma millenni fa.
L'Italia è un Paese omofobo, misogino, maschilista, xenofobo, razzista; questa Inciviltà è direttamente collegata all'educazione cattolica, poiché essa fa apologia di tali Disvalori, producendo politicamente usi, costumi, norme che fomentano, volontariamente, attrito sociale.
Le persone mentalmente equilibrate NON 'sgranano rosari', NON vanno a santuari a caccia di vedere anche loro 'apparizioni di madonne' e NON parlano a divinità inesistenti, ma, infastidite da povertà e Reati, si interfacciano con le persone bisognose, non con le statue di coccio.
Non ci sono 'mondi nuovi' nei romanzi distopici; la distopia è un espediente letterario che serve a farti analizzare il presente che già vivi; il presente che ti opprime già con la dittatura della moralità (politica o religiosa che sia); la distopia racconta il Presente.
Se 'fermandosi la campana', facendola tacere, si fermerà l'Occidente, ben venga; e lo diceva Huxley stesso che sarebbe stato bene, visto che condannava gli imperialismi; era un umanista, Pacifista, anche se nel contempo, come Conan Doyle, si dedicava per hobby a temi paranormali.
I romanzi distopici non sono saghe di dietrologia e complottismo; li usano spesso, citati, i complottisti, ma lo fanno perché analfabeti funzionali o persone molto furbe, che vogliono guadagnare un sacco di soldi spacciando teorie-spazzatura, proprio come fanno le sette religiose
È corretto temere l'islam, ma non si può usare il cattolicesimo come 'scaccia chiodo', perché l'effetto che ottieni è di far ritornare il cattolicesimo ai livelli di com'era prima dell'Illuminismo: prima che l'ateismo smorzasse la violenza cattolica, moderandola.
Dobbiamo chiedere che tutte le religioni presenti sul suolo italiano rispettino i Diritti Umani (se vogliono esistere ancora o coesistere fra loro); una questione che la chiesa cattolica ancora non vuole fare, continuando con la sua apologia della misoginia e dell'omofobia.
Non si muore più per mano diretta del clero cattolico, di una Inquisizione, ma si muore ancora per mano dei fedeli di quella setta: i numerosi femminicidi, le persecuzioni contro omosessuali o 'diversi', che portano a omicidi e suicidi in Italia ne sono la dimostrazione.
Che sia islam o in partito di destra o una chiesa di Roma che fanno, tutti, apologia della misoginia e dell'omofobia, il risultato non cambia: essi sono i mandanti diretti da combattere di un discreto numero di femmicidi, di omicidi e suicidi perpetuati a nome di una ideologia.
Nello scritto omofobo di Elena Donazzan, reso pubblico sul suo social, in cui si lanciò contro Cloe Bianco, vediamo chi è il mandante e chi è il killer che si prestò a uccidere Cloe Bianco; eppure sono tutti a piede libero. Cloe, invece, è morta, dimenticata e senza Giustizia.
Nella lunga serie di femminicidi, di omicidi commessi 'poiché donne' appare chiaro il mandante: è colui che predica la virtù di una (ma)donna 'di coccio', priva di iniziativa, priva di Libertà; priva d'ogni tipo di personalità. Eppure sono tutti a piede libero gli sciamani.
Nemmeno un 'maschio' italiano cattolico è libero in Italia; colui che tratti bene la compagna viene bullizzato, schernito, poiché considerato debole; un 'debole' che non si adegua alle regole del patriarcato cattolico - che le donne le vuole zitte e serve, mica Persone libere.
Non c'è nulla di cui esser felici nell'avere un presidente del consiglio donna, perché lo è solo nell'aspetto esteriore. Per il resto, recita la parte del più gretto uomo dai disvalori patriarcali, e a fermarlo c'è la prospettiva d'un Paese pieno di vecchi, col piede in fossa.
I conservatori sono presenti in tutte le epoche e in tutti i tipi di civiltà (anche quelle più evolute): è una connotazione tipica di alcuni esseri umani voler prevaricare secondo dogmi, pregiudizi, superstizioni, perché da soli non sono in grado di provvedere a se stessi.
È stato triste vedere l'omofobo, misogino anziano difronte, malato, farsi accompagnare tutto felice per andare a votare un presidente omofobo, misogino; ma il rovescio è che ben presto 'la campana suonerà per loro'. E con quei vecchi morirà l'ultimo strato gretto, senza ricambio.
L'unico motivo valido per tenere ancora le campane cristiane attive sta in quel lento scandire dei funerali, in cui si annuncia la felice morte della gerontocrazia per consunzione - e il Progresso avanza, Inesorabile; non per presa di Coscienza, ma perché i conservatori muoiono.
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semidivaniglia · 2 years
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E questo mare sembra così infinito e vasto, pur sembrando un lago./ Trema, si muove. Qualcosa sotto a questa terra freme, qualcosa che sarà inarrestabile.
siamo così infinitamente piccoli
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klimt7 · 2 years
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Le canzoni che guidano nella protesta le ragazze iraniane
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Liraz Charhi
ARTISTA ISRAELO-IRANIANA
Liraz Charhi è una cantante e attrice persiano-israeliana, famosa anche per le temerarie attività culturali e politiche.
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Il suo secondo album
"Zan" [donne]
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La sua famiglia emigrò in Israele negli anni ‘70, ma pur essendo nata a Tel Aviv ha mantenuta viva la sua cultura persiana che si è consolidata nei tre anni trascorsi a Los Angeles, dove ha intrapreso la carriera di attrice, ma soprattutto è entrata in contatto con la numerosa comunità di iraniani, circa un milione, che lì vivono. E dove ha conosciuto anche cantanti che furono costrette a lasciare l’Iran per le rigide regole che impediscono alle donne di esprimere liberamente la loro arte: per esempio alle esibizioni delle cantanti è vietata la partecipazione del pubblico maschile.
Questo ha comportato che la scena musicale iraniana pop-rock abbia subito un duro contraccolpo.
A quella scena e alla storia della sua famiglia, si lega "Zan", in lingua farsi “donne”, e proprio delle donne vuole testimoniare il coraggio e la lotta per rompere i rigidi steccati imposti dalla religione islaamica e affermare la propria libertà, come hanno fatto sua madre e sua zia, ma anche tutte le musiciste iraniane costrette al silenzio.
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Nel disco d’esordio Naz, “attraente” in farsi, Liraz ha iniziato il suo percorso musicale nel pop iraniano riallacciandosi alle dive degli anni ‘60 e ‘70 come Googoosh, Pooran, Ramesh.
Ora con il secondo capitolo della sua discografia, si è spinta oltre ed è entrata in contatto con musicisti che vivono in Iran e tramite il web è iniziata una collaborazione vitale attraverso la quale molti hanno potuto suonare nel suo disco, pur essendo costretti all’anonimato.
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youtube
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Liraz rivendica questo gesto non soltanto dal punto di vista artistico, ma soprattutto come atto politico di ribellione alla censura e di affermazione di libertà.
«Per quanto resteremo in silenzio? Per quanto abbasseremo la testa? Per quanto piegheremo le ginocchia? Insieme faremo una rivoluzione» canta in "Zan Bezan", donne che danzano...
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L’electro pop persiano di Liraz
I due dischi hanno quindi un profondo legame, ma mentre il primo è più incline al pop fiammeggiante e melodrammatico nel racconto di amori spesso infelici, nel suo secondo lavoro, pur restando molto forte il rapporto con quella tradizione, Liraz si spinge più avanti, contamina ancor di più gli arrangiamenti con ritmi dance ed elettronica fondendoli con gli strumenti tradizionali persiani.
Zan è un disco affascinante, ma anche in  sintonia con quanto di meglio si muove sulla scena contemporanea quanto a capacità di coniugare i linguaggi e sperimentare strade nuove.
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L’electro pop in salsa persiana funziona: canzoni piene di energia, con i ritmi che ti catturano e ti inducono anche al ballo come l’iniziale e inebriante Zan Bezan con i suoi bassi profondi e incalzanti, i beat frenetici di Hala, il ridondante pop ossessivo di Injah.
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Altre volte il registro, e questo accade quando si parla d’amore, si fa più melodrammatico e accorato in brani come  Shab Gerye fra un violino dolente e una chitarra elettrica jazz o Bia Bia.
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O intimo e malinconico come nella tradizionale ninna nanna Lalei che offre una superba interpretazione vocale di Liraz.
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Appartenenza, identità e femminilità sono tre parole chiave di questo disco in particolare, che racconta una storia, quella degli ebrei iraniani nella persona di Liraz Charhi, in arte Liraz.
Attrice e cantante, Liraz nasce a Ramla in Israele nel 1978 da genitori Iraniani che fecero aliyah (ritorno alla Terra Promessa) nel 1970.
L’arrivo in Israele per gli ebrei iraniani, e mizrahì in generale, rappresentò uno shock culturale trovandosi a dover affrontare un processo di assimilazione in una cultura a loro estranea che li etichettava sprezzantemente come persiani, proprio come in Iran erano etichettati come ebrei.
Si percepisce questo sconforto nelle parole di Liraz, che pur non avendo mai vissuto direttamente in Iran si sente, grazie ai racconti dei famigliari, iraniana.
È negli Stati Uniti che Liraz riesce a connettersi, finalmente, con la grande comunità iraniana di Los Angeles che in tanti chiamano Tehrangeles.
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Nella città risiedono moltissimi musicisti pop Iraniani costretti ad emigrare a causa della rivoluzione del ’79. Qui continuano a produrre la loro musica, distribuita nel mercato nero in Iran con l’appellativo di musica losangelina.
È di questa musica che si innamora Liraz, il genere conosciuto come taraneh, le cui icone più emblematiche, come Googoosh e Delkash, avevano stregato l’Iran prerivoluzionario.
La music di “Zan”, e del precedente “Naz”, può essere vista come un’interpretazione moderna del sincretismo musicale di quegli anni, dove elementi estetici e forme popolari occidentali incontravano ritmi, simbolismo e sonorità iraniane.
Un mix di elementi che fatica ad emergere in Iran causa della censura di stato, ma trova posto nella scena world. Nel disco Liraz collabora, tuttavia, con musicisti Iraniani rimasti anonimi per ragioni di sicurezza, le cui tracce e pagamenti sono stati scambiati segretamente online, passando per stati con posizioni più neutrali nei confronti della Repubblica Islamica. Una produzione accurata e pulita, pop elettronico e strumentazione occidentale incontrano ritmi persiani ed il baglama turco, registrato da un musicista anonimo residente in Iran. “Zan” significa donne in Farsi ed è dedicato alla genealogia al femminile e alle donne ebree di origine iraniana, storicamente escluse dalla produzione culturale e date in sposa appena adolescenti.
Il disco è quindi una battaglia sociale, uno sfogo liberatorio, una rivendicazione e una celebrazione per chi ha combattuto contro tradizioni abusive come la madre e la zia, la famosissima cantante pop Rita.
Ad aprire il disco è “Zen Bezan” dove l’elettronica contemporanea rinforza il sound delle sale da ballo Iraniane dei primi anni ’70 mentre gli archi fanno l’occhiolino agli artisti pop iraniani del passato. Partecipa all’incastro anche una percussionista di Tehran, il cui tombak si unisce alla band di Liraz. “Injah” ondeggia invece su un arpeggiator su cui gli strumenti e la voce si intrecciano in volteggi pittoreschi. Troviamo la stessa oscillazione in “Joon Joon”, brano poliritmico con classiche ritmiche persiane e un’anima disco. Joon è il soprannome della figlia di Liraz che spasso appariva in braccio alla madre durante le conversazioni con l’ospite coinvolto nella traccia. Fantastica l’interpretazione della ballad “Shaab Gerye” di Ebi, uno degli innumerevoli artisti pop ad emigrare, nel suo caso in Spagna. Il gioiello del disco è però “Lalai”, la ninna-nanna che la nonna di Liraz cantava a sua madre, sua madre a lei e lei a sua figlia. Una finestra sul passato che ricostruisce una melodia tramandata di donna in donna. Curiosamente, una ninna-nanna con lo stesso titolo e un arrangiamento incredibilmente simile figura nel disco “Asleep in the Bosom of Childhood” di Maureen Nehedar, che assieme a Liraz è l’unica cantante iraniana che lavora sulle sue radici in Israele. Entrambi i brani sono distesi, accompagnati da suoni atmosferici che ricalcano la tonica come un bordone enfatizzando la modalità e la microtonalità della melodia. Trovo particolarmente curioso che le uniche esponenti musicali della comunità giudeo-persiana siano donne, fatto particolarmente ironico se pensiamo che in Iran le donne non possono cantare in pubblico come soliste. Non solo, anche storicamente le donne erano scoraggiate a partecipare alle attività musicali in Iran in quanto ritenute poco rispettabili sia dai musulmani che dagli ebrei. Le canzoni delle donne si diffondevano nei cortili delle grandi case che ospitavano famiglie estese nei mellah, i quartieri ebraici. Qui si scambiavano racconti e insegnamenti per le più piccole mentre le donne più anziane alleggerivano i loro pensieri con la pratica del ‘dard-e del’ in cui si parla del ‘cuore addolorato’. Questa ninna-nanna è probabilmente figlia di quella tradizione. La musica degli ebrei iraniani è in larga parte scomparsa nel secolo passato. Il lavoro di Liraz, sebbene non mirato al recupero e al restauro di una tradizione scomparsa, diventa fondamentale perché dà voce a una comunità che la voce l’ha perduta. “Zan” è, forse incoscientemente, un simbolo per un gruppo etnico-culturale, una risposta ad un bisogno di rappresentanza e un baluardo identitario. Ci offre una finestra sulla vita di queste persone oggi, in un mondo globalizzato ma in cui le radici continuano a risuonare nelle memorie della gente. Liraz apre questa finestra con la musica, lasciando entrare sonorità elettroniche, pop e rock mentre delle donne cantano i loro mali, raccolte in un cortile. 
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nevzorovgif · 2 years
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E pur si muove! 
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abr · 1 year
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Capitolo stadio: l'ennesima uscita infelice del sindaco di Milano Sala ha fatto arrabbiare tutti. (Dopo l'uscita di Sgarbi sull'intoccabilità di San Siro, scarica le sue responsabilità e riporta tutto al punto di partenza, emettendo un percepibile respiro di sollievo, ndr). E' incredibile l'atteggiamento nei confronti di quella che per il Milan (più che per l'Inter) è una priorità: dal menefreghismo si è passati alla strafottenza. (...) Ci chiediamo cos'altro serva per avviare un iter parallelo con l'amministrazione di Sesto San Giovanni (che già s'era dichiarata pronta, ndr): soluzione che troverebbe il consenso della stragrande maggioranza dei rossoneri, letteralmente stufi dell'ostracismo del Comune di Milano.
via https://www.milannews.it/editoriale/partita-pazzesca-pazzesco-giroud-stadio-a-sesto-subito-rinnovi-ora-i-fatti-472369
I giochini centralisti immobilisti nimby di Sala: se dietro non ci sono i suoi palazzinari di fiducia alla Catella, nulla si muove. Giochini perfetti per far perdere tempo a tutti e far rimanere il comune col cerino in mano: senza le risorse per gestire San Siro da solo, il comune potrà solo abbandonarlo. L'ennesimo posto per i rave.
Dice, rompiamo gli indugi, facciamo come a Londra. Ok, lì ogni singolo club ha il suo stadio privato, non uno solo per tutte; sono almeno tre quelli nuovi da 50-60.000 spettatori. Ognun per se e Wembley per tutti.
Difatti va tenuto presente che San Siro é reduce da una serie di sold out plurimi in settimana, per robe tipo Salisburgo e La Spezia. Questo dovrebbe far riflettere sullo scenario Milan confinato in uno stadiolo nuovo si privato si ma limitato - tipo Juve, dove sono già pentiti per il braccino corto.
Piuttosto il modello più vicino sarebbe la più latina Madrid: per 3,2 milioni di abitanti (quanto le province di Milano, Varese e Monza), hanno uno stadio (semi-)nuovo da 70.000 per l'Atletico e il pluri-ristrutturato Bernabeu.
Voliamo pure basso, all'italiana. San Siro fa cagare all'interno, è energivoro e antiquato, ma fuori fa la sua porca figura, ha fascino (lassa pur stare la storia: tutto passa); sicuri che ristrutturarlo da privati (senza ridurne la capienza) non sia possibile o troppo oneroso? Nel civile tutto si può fare: a Venezia antichi lazzaretti posti in isolette periferiche son diventati hotel a 5 stelle.
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